Il presente riassunto è stato realizzato da Darragh Connolly per Juventus FC. In occasione del lancio del suo nuovo prodotto GPS (APEX), StatSports ha organizzato un convegno scientifico in esclusiva per le Società che attualmente utilizzano il loro sistema “VIPER”. L’obiettivo del convegno è stato quello di condividere la modalità secondo la quale i GPS vengono utilizzati all’interno dei vari Club clienti per monitorare la condizione fisica e promuoverne un utilizzo finalizzato ad incidere sulla stessa. ________________________________________________________________________________ 1. Come integrare i dati dei GPS nella riatletizzazione - Matt Taberner (Head of Sport Science, Everton FC) L’utilizzo dei dati GPS è fondamentale nel programmare e monitorare il rientro dall’infortunio e riportare l’atleta ai suoi massimi livelli (sia in termini di velocità che di intensità di lavoro svolto). L’allenamento del calcio è tendenzialmente “caotico” per natura e bisogna guidare i giocatori perché possano arrivare a completare esercitazioni con la palla, raggiungendo anche il 94% della velocità massima personale. Il processo deve essere progressivo, passando da esercizi lineari a corse multi-direzionali, inserendo quindi i cambi di direzione, fino ad arrivare a movimenti ed interazioni determinati da altri giocatori che vengono coinvolti nell’allenamento dell’infortunato; da poche corse ad alta intensità si passa a lavori più esplosivi. Si può prevedere la distribuzione di esercitazioni su distanze maggiori con segnali sia visivi che acustici, riducendo il numero di lavori standardizzati ed introducendone altri con un grado imprevedibilità maggiore, più simili a quelli che il giocatore affronterà negli allenamenti di gruppo e in partita. L’analisi del meccanismo dell’infortunio (es. la modalità e tipologia di movimento che ha causato l’infortunio muscolare) è importante per inserire questi tipi di movimenti specifici all’interno del recupero attivo. Bisogna provare ad incorporare e integrare altri giocatori nella fase finale della riatletizzazione, aumentando il numero di variabili e il coinvolgimento del giocatore rientrante, con movimenti specifici con la palla, interazione con avversari ed un tasso tecnico più elevato. Esercitazioni svolte a massima intensità sono difficili da raggiungere in situazioni di 1 contro 1. L’obiettivo è di ricreare situazioni simili o anche più intense della gara, in particolar modo inserendo accelerazioni e decelerazioni, per assicurarsi che il giocatore non venga eccessivamente stressato dal rientro in gruppo o al primo impegno ufficiale. A conferma di ciò spesso i giocatori non raggiungono le stesse intensità (elevate) della riatletizzazione nelle prime 2 settimane dopo la reintegrazione nel gruppo. Nell’iter rieducativo risulta importante introdurre dei lavori con un’ampiezza del passo di corsa maggiore; i lavori effettuati con una falcata ampia hanno un effetto preventivo sugli infortuni agli ischio crurali. Inoltre è consigliato misurare la forza isometrica dei bicipiti femorali, il rate of force development (la variabile più influenzata da un infortunio) e il picco di forza esprimibile, oltre alle asimmetrie tra l’arto destro e il controlaterale prima del rientro post-infortunio. StatSports Summit, Wembley 2016 Figura 1. Modalità di gestione dei carichi e delle tipologie di proposte nelle varie fasi della riatletizzazione Esempio di controllo/descrizione dell’allenamento considerando più variabili, dalla variabilità (control) e intensità della sessione a dati quantificabili con l’utilizzo di Cardio e GPS (es. FC, HMLD, Accelerazioni/decelerazioni). Verde = leggero, Giallo = Medio, Rosso = Intenso 2. L’utilizzo di dati GPS e dati soggettivi per la prevenzione degli infortuni - Tom Allen (Head of Sport Science, Aston Villa FC) I lavori sulla prevenzione degli infortuni sono un elemento importantissimo per i Club perché oltre all’indisponibilità dei giocatori si aggiungono i costi di gestione elevati (circa £380000 per ogni infortunio in una squadra di Premier League). Numerose ricerche hanno evidenziato come una minor incidenza di infortuni sia legata a ad un maggior punteggio in classifica a fine stagione (Hagglund et al., 2013) o miglior piazzamento (Eirale et al., 2012). Un concetto molto importante è che le lesioni muscolari non sono frutto di sfortuna (come ogni tanto viene riportato dai media), ma il risultato di UNO SQUILIBRIO TRA IL CARICO DI ALLENAMENTO ED IL RECUPERO. Gli infortuni di tipo muscolare sono legati allo “stress”, più un giocatore è stressato più ha un’incidenza di infortunio elevato. Dunque, bisogna provare a quantificare il livello di stress per poterne prevedere le conseguenze, per esempio tramite: valutazioni psicometriche, session RPE, Training Load e GPS. L’RPE è un mezzo semplice ed efficace che risulta fortemente correlato con le altri variabili di intensità; variazioni di RPE individuale o discrepanze tra i dati GPS e la percezione soggettiva del giocatore possono segnalare preventivamente casi da approfondire. Sport Science Juventus 2 di 4 StatSports Summit, Wembley 2016 Qual è l’evento più stressante per i giocatori? La partita. Partendo dall’analisi dei dati ottenuti in gara si può intervenire sulla modulazione dei carichi durante la settimana di allenamento, sia a livello individuale che collettivo. Di fondamentale importanza è la distinzione che c’è tra VALORE ASSOLUTO e VALORE RELATIVO; il valore assoluto è l’osservazione del dato indipendentemente dal ruolo e dalla qualità del giocatore, mentre il valore relativo tiene in considerazione il dato nel rispetto delle capacità prestative individuali (anche definite dal ruolo, esterno vs difensore centrale). Tabella 1. Esempio pratico di allenamento Dall’osservazione della tabella sopra-proposta si mette in evidenza l’importanza dell’individuazione del modello prestativo. Osservando i dati assoluti (a sinistra) si può dedurre facilmente come il giocatore 1 abbia svolto un lavoro fisico maggiore rispetto al giocatore 2 (+100m di alta intensità), ma l’analisi di questi dati dal punto di vista “relativo” (a destra) evidenzia come in realtà il giocatore 2 abbia svolto un lavoro fisico maggiore se viene preso come riferimento il lavoro svolto in gara. Quest’analisi è stata possibile grazie alla conoscenza dei parametri di riferimento individuali. Parametri di riferimento per l’individuazione dei livelli di “Stress” 1. 2. 3. 4. 5. Fisici: Distanza Totale, Distanze sopra determinate soglie di velocità (es. >15km/h o >20km/h) Cardiovascolari: tempo trascorso sopra l’85% della FC massima Neuromuscolari: dati di carico Meccanici: Accelerazioni e Decelerazioni Metabolici: misurazione della Potenza Metabolica Questi dati vengono riportati su un report giornaliero, facendo riferimento sia ai valori totali dell’allenamento sia in relazione all’intensità per minuto delle esercitazioni. Conseguentemente alla strutturazione del report si procede con l’archiviazione dei dati in un database societario. Questo lavoro risulta determinante per pianificare le sedute di allenamento ed i carichi di lavoro al quale deve essere sottoposta la squadra e ogni singolo giocatore. Il lavoro di programmazione dovrebbe essere svolto in collaborazione stretta tra Staff Tecnico e Medico all’interno della riunione organizzativa settimanale. In questa riunione dovrebbero essere evidenziate le situazioni dei singoli, in particolar modo di quelli ad alto rischio d’infortunio. Un riassunto plurisettimanale (3, 6 o 8 settimane) del rischio di infortunio individuale dei giocatore permette anche di evidenziare i giocatori che si stanno “spostando” nelle classificazioni. Messaggio finale: l’obiettivo pratico è di aumentare le capacità fisiche dei giocatori mantenendo sempre un occhio vigile sui giocatori evidenziati a rischio (cercando di non dover far loro saltare degli allenamenti) e portandoli a migliorare nella tolleranza dello stress per permetter loro di affrontare al meglio le esigenze di una partita. Sport Science Juventus 3 di 4