Camera di Commercio di Genova Ufficio E-commerce e Commercio Estero Sportello per l’Internazionalizzazione In collaborazione con Camera Tuniso Italiana di Commercio e Industria INFORMAZIONI GENERALI***************************** Superficie Popolazione Lingua Moneta Capitale Tipologia istituzionale Cambio Religione 163.610 Kmq 10.486.339 (2009) Arabo (ufficiale), Francese Dinaro tunisino Tunisi Repubblica presidenziale 1€ = 1,91197 dinari tunisini (ottobre 2009) Musulmani (98%) TUNISIA****************************************************************** 2 INFORMAZIONI GENERALI***************************** Governo La Repubblica Tunisina o Tunisia, è uno Stato del nord Africa - il più orientale e più piccolo dei tre Stati disposti lungo la catena montuosa dell’Atlante. È anche uno degli Stati del Maghreb, come la Mauritania, il Marocco, l’Algeria e la Libia. La sua capitale è Tunisi, nel nord del Paese. Secondo la Costituzione del 1° giugno 1959 (emendata dal 1° giugno 2002 per creare il bicameralismo), la Tunisia è una repubblica presidenziale fortemente squilibrata a vantaggio dell’esecutivo. Indipendente dal 1956, vede al vertice il Presidente Zine El-Abidine Ben Ali, in carica dal 1987, confermato per il quinto mandato consecutivo a fine ottobre 2009. Egli ha portato il Paese ad una certa stabilità politica, ha introdotto un ammodernamento nel settore industriale e dei servizi e ha intrapreso un processo di liberalizzazione del mercato con lo scopo di ridurre la disoccupazione e migliorare l’economia. Il potere esecutivo è affidato al Presidente della Repubblica (i cui poteri costituzionali sono stati ulteriormente rafforzati nel 1988, 1997 e 2002), che lo esercita con l’assistenza di un Primo Ministro e di più ministri, tutti di sua nomina e revoca. Il Governo ha ampi poteri regolamentari. Il Presidente della Repubblica è eletto ogni 5 anni a suffragio universale ed è rieleggibile senza limiti purché abbia meno di 75 anni. Della Pubblica Amministrazione, incluse le forze armate e dell’ordine, dispone il Presidente. Il Presidente, in quanto garante dell’indipendenza nazionale, dell’integrità del territorio e del rispetto della Costituzione e delle leggi, può attribuirsi poteri speciali in caso di pericolo imminente. Il potere legislativo, peraltro di fatto in gran parte d’iniziativa governativa con diritto di priorità, è esercitato da: Camera dei deputati, composta da 189 deputati (152 eletti in altrettanti collegi uninominali e 37, pari circa al 20%, riservati per legge all’opposizione, in un collegio unico nazionale), eletti a suffragio universale diretto per un mandato di 5 anni; Camera dei consiglieri, composta da 112 consiglieri per 2/3 eletti indirettamente e per 1/3 designati dal Presidente; è stata inaugurata il 16 agosto 2005. Costituzionalmente indipendente, la magistratura non lo è di fatto: il Presidente nomina e rimuove i magistrati su proposta del Consiglio Superiore della Magistratura da lui integralmente nominato e presieduto. Solo il Presidente può adire il Consiglio costituzionale. TUNISIA****************************************************************** 3 ECONOMIA****************************************** Situazione economica generale La struttura economica piuttosto diversificata ed il tessuto industriale composto da più di 12.000 aziende hanno reso la Tunisia più forte di fronte agli shock interni ed esterni. I fattori trainanti della crescita economica sono stati il settore energetico, l’esportazione di fosfati e prodotti agricoli ed il turismo. Ai settori tradizionali (tessile, abbigliamento, agroalimentare) si stanno affiancando settori moderni quali auto, elettronica, chimica. Il settore di punta del terziario è il turismo, che rappresenta la seconda fonte di entrate valutarie per importanza. La crisi mondiale ha colpito, in particolare, il settore meccanico e quello del tessile e dell’abbigliamento. Questi ultimi, nonostante una piccola battuta d’arresto nei primi mesi del 2008, continuano ad essere i settori cardine dell’industria tunisina, insieme ai pellami e calzature ed all’industria agroalimentare. La Tunisia resta comunque il quinto fornitore dell’Europa di prodotti tessili e d’abbigliamento. A seguito dell’Accordo di Associazione con l’UE, la Tunisia ha adottato un programma di ristrutturazione delle imprese, noto come “Mise à niveau” (PMN), per affrontare la competizione internazionale caratteristica dei mercati di libero scambio. Nella prima fase del programma gli sforzi si sono concentrati sulla preparazione dell’industria tunisina ad affrontare la concorrenza internazionale. Sono state individuate le imprese a vocazione esportatrice (società off-shore) ed è stata intrapresa un’azione di “diagnostica” volta ad identificare gli interventi necessari alla ristrutturazione produttiva e tecnologica, al riassetto finanziario ed al marketing d’impresa. Il programma beneficia di contributi della Banca Mondiale, dell’UE e del Governo tunisino ed è riservato prettamente alle società locali, mentre quelle estere possono parteciparvi attraverso delle joint-venture con partner tunisini. Negli ultimi anni la Tunisia ha perseguito una politica fiscale rigorosa con l’obiettivo di ridurre il debito pubblico rispetto al PIL ed una politica monetaria espansiva: il Governo sembra deciso a portare avanti le politiche di stabilizzazione, liberalizzazione e privatizzazione già avviate, sperando in un miglioramento dell’efficienza del settore finanziario. Nel corso del 2009 l’economia tunisina ha risentito della crisi finanziaria ed economica mondiale, subendo delle ricadute sull’evoluzione della produzione, sulle esportazioni delle principali industrie manifatturiere e sul ritmo d’attività nei settori del turismo e del trasporto aereo. Le misure congiunturali e strutturali adottate, le decisioni intraprese a sostegno delle aziende e dei settori esportatori hanno permesso di ridurre gli effetti negativi di questa crisi. Grazie al miglioramento del livello di produzione agricola ed all’incremento a ritmo sostenuto delle attività di servizi, oltre al calo dei prezzi delle materie prime sul mercato mondiale rispetto al 2008, l’economia tunisina è riuscita a TUNISIA****************************************************************** 4 ECONOMIA****************************************** raggiungere un tasso di crescita del 3,1%, a preservare equilibri globali ed a controllare il livello dell’inflazione. L’obiettivo del Governo tunisino per i prossimi 10 anni (2007-2016) è quello di raggiungere una crescita economica annua del PIL pari al 6,5%; in particolare, nel 2010 il PIL dovrebbe crescere ad un tasso del 4%, mentre le previsioni di crescita per l’anno 2011 si aggirano intorno al 5%. Il Paese continua a presentare un leggero deficit di circa il 3% ed il debito pubblico in continua riduzione è gestibile. Il tasso d’inflazione è tornato al 3,7%, contro il 5% del 2008. La disoccupazione, invece, è passata dal 14,2% del 2008 al 14,7% a fine 2009. INDICATORI ECONOMICI E SOCIALI Tasso di cambio valuta locale in euro PIL a prezzi correnti (in milioni di dinari tunisini) Crescita PIL * Tasso d’inflazione (%) ** Tasso di disoccupazione (%) ** Tasso d’investimento (in % PIL) Debito pubblico (% sul PIL) 2006 2007 2008 1.714 1.788 1.804 41.384 5,5 4,5 14,3 23,4 59,1 45.638 6,3 3,2 14,1 24 57,3 50.954 5,7 5 14,2 25,1 54,5 2009 1.890 (ottobre) 55.806 3,1 3,7 14,7 26,2 - Fonte: Elaborazioni ICE su dati Fondo Monetario Internazionale, International Financial Statistics e Banca Mondiale, Ministère du Développement Économique, Banque Centrale de Tunisie, Institut National de la Statistique, EIU e UNCTAD - Novembre 2009 * Fonte : FMI (2007-2008 stime) ** Fonte : Institut National des Statistiques Settori Agricoltura e pesca contribuiscono per il 10,5% alla formazione del PIL; insieme con le altre attività primarie, il settore occupa un quinto della forza lavoro. L’industria contribuisce per meno di un terzo alla formazione del reddito nazionale (37,4%). I servizi, dal turismo all’artigianato, al commercio ed ai trasporti, contribuiscono per il 41,5% alla struttura del PIL. Al restante 10,6% contribuisce la voce “altri settori”. Agricoltura e pesca La Tunisia produce ed esporta cereali (mais, frumento, avena), frutta (in particolare arance e datteri), olive ed olio d’oliva; quest’ultimo rappresenta la metà delle esportazioni agricole del Paese, che sono più del 10% delle esportazioni totali. L’allevamento è prevalentemente ovino e caprino. Dagli anni ’80 grande sviluppo ha conosciuto anche la pesca, diventata un settore importante per le esportazioni. Industria Il tessuto industriale della Tunisia conta 5.702 imprese aventi un organico pari o superiore a 10, di cui 2.670 sono totalmente esportatrici. TUNISIA****************************************************************** 5 ECONOMIA****************************************** Il numero d’imprese a partecipazione estera è di 1.944; di queste 1.652 sono totalmente esportatrici. Nel 2008, la Tunisia disponeva di 122 zone industriali, ripartite su tutto il territorio. Nel corso dell’XI Piano di Sviluppo Economico (2007-2011) è prevista la realizzazione di 35 zone industriali. Turismo: settore cresciuto negli anni, contribuendo all’economia del Paese, non solo in termini d’incidenza sulla formazione del PIL ma anche come settore d’occupazione ed importante fonte di valuta estera. Il settore turistico occupa il 5,8% del PIL. Infrastrutture Le infrastrutture presenti in Tunisia riflettono l’apertura del Paese verso il resto del mondo. La politica dei trasporti si orienta verso una deregolamentazione del settore ed una privatizzazione delle società di trasporto. La rete stradale e quella ferroviaria sono ben sviluppate. Le infrastrutture aeroportuali contano sette aeroporti internazionali; la compagnia aerea tunisina collega Tunisi a tutti i principali aeroporti italiani. La Tunisia è caratterizzata da un sistema portuale integrato; i porti commerciali sono nove. In campo infrastrutturale sono in previsione ammodernamenti, ampliamenti e nuove costruzioni. Telecomunicazioni: sono presenti tutti i tipi di linee e collegamenti telefonici. I collegamenti con gli stati confinanti sono assicurati tramite cavi coassiali e collegamenti radio. Rischio paese La Tunisia è un Paese stabile sia a livello economico sia a livello politico, non si evidenziano particolari aspetti di rischio individuabili a priori. La SACE mantiene la Tunisia nella Categoria OCSE 3 su 7 (dove 0 rappresenta il rischio minore e 7 il rischio massimo). Interscambio commerciale Grazie al processo di liberalizzazione (iniziato alla fine degli anni ’80) ed a diversi accordi commerciali, stipulati con numerosi Paesi del mondo, l’interscambio commerciale si è espanso notevolmente rispetto al passato. La Tunisia si è impegnata in una relazione privilegiata con l’Unione Europea: la conclusione di un Accordo di Associazione nel 1995 ha permesso la creazione di una zona di libero scambio per i prodotti industriali, a partire dal 1° gennaio 2008. L’UE rimane il primo partner commerciale della Tunisia: primo cliente con circa il 75% delle esportazioni del Paese e primo fornitore con circa i due terzi delle importazioni tunisine. TUNISIA****************************************************************** 6 ECONOMIA****************************************** Nel 2009 le importazioni hanno conosciuto un notevole calo (-15%), come le esportazioni, che hanno registrato una variazione negativa (-17,6%). Tra i principali prodotti esportati compaiono carburanti per motori, combustibili minerali e gassosi (escluso il gas naturale), tessuti di cotone, cuoio e pelli, prodotti della siderurgia ed accessori per l’abbigliamento. Le importazioni, invece, consistono prevalentemente in indumenti esterni, oli grezzi da semi– oleosi, biancheria intima, pullover, cardigan ed altri articoli similari a maglia. Interscambio commerciale con l’Italia L’interscambio con l’Italia (che resta il secondo partner dopo la Francia) nel 2009 è stato caratterizzato da una notevole riduzione delle importazioni tunisine, registrando una variazione negativa del 19,3%, e delle esportazioni, in calo rispetto al 2008 del 16,1%. Il programma Italia – Tunisia 2007-2013 si inserisce nel quadro della politica europea di vicinato, in particolare della strategia 2007-2013 per la cooperazione transfrontaliera (CT) dello strumento europeo di vicinato e di partenariato (ENPI), che mira a “promuovere lo sviluppo sostenibile dei Paesi confinanti con l’UE, ridurre le differenze del livello di vita di questi, oltre che rilevare le sfide comuni e sfruttare le possibilità offerte dalla prossimità delle regioni interessate”. Le priorità della cooperazione sono: 1. sviluppo ed integrazione regionale; 2. promozione dello sviluppo sostenibile; 3. cooperazione culturale e scientifica e sostegno del tessuto associativo. Prospettive future Tra le priorità politiche e settoriali del Governo ci sono: -la politica d’impiego al fine di riassorbire la notevole disoccupazione strutturale; -il consolidamento dell’economia ed il raggiungimento, per i prossimi 10 anni (2007-2016), di una crescita economica annua del PIL pari al 6,5%; -le politiche economiche e finanziarie; -il consolidamento del “buon governo”, della trasparenza e delle riforme legislative, istituzionali ed amministrative corrispondenti in quanto fattori di crescita e di sviluppo; -l’integrazione regionale ed internazionale. Nella versione completa della Guida sono, inoltre, disponibili informazioni dettagliate su: Situazione economica generale Settori Rischio Paese Interscambio commerciale ed interscambio commerciale con l’Italia Prospettive future TUNISIA****************************************************************** 7 INVESTIMENTI ESTERI******************************** La strategia di sviluppo impiegata in maniera graduale ha cominciato a dare i suoi frutti, tradotti in stabilità economica e sociale esemplare, ed ha il merito di offrire all’investitore estero almeno cinque ragioni per scegliere la Tunisia: 1. competitività; 2. risorse umane qualificate; 3. un’infrastruttura forte ed in piena crescita; 4. un ambiente favorevole; 5. molteplici opportunità. L’investimento è libero in numerosi settori, sia per gli operatori tunisini che per quelli esteri. Il codice d’incentivazione agli investimenti offre numerosi vantaggi circa gli esoneri, i premi agli investimenti e le prese in carico dallo Stato di alcune dispense per promuovere l’esportazione, lo sviluppo regionale ed agricolo, la protezione dell’ambiente, la promozione della tecnologia. Normativa sugli investimenti La normativa in materia è presentata soprattutto nel nuovo Codice degli Investimenti (legge n. 120 del 1993). Esso trova applicazione in quasi tutti i settori economici, con rilevanti eccezioni di quello energetico, minerario, finanziario e del commercio interno, che sono regolamentati da testi di legge specifici. Per le attività industriali e di servizi, i progetti sono oggetto di una dichiarazione da depositare presso gli Uffici dell’API (Sportello Unico o Direzioni Regionali). Tuttavia, certe attività sono soggette ad autorizzazione da parte del Ministero di competenza. Le agevolazioni fiscali comuni sono concesse in seguito ad una semplice dichiarazione. Le agevolazioni finanziarie particolari sono concesse mediante decisione da parte del Ministero competente in seguito ad un parere emesso da un’apposita commissione. Le agevolazioni supplementari sono concesse in seguito ad un parere emesso dalla Commissione Superiore per gli Investimenti. Partecipazione straniera Gli investitori stranieri possono detenere fino al 100% della proprietà azionaria nei settori manifatturiero, industriale, turistico e nelle società totalmente esportatrici oppure operanti nelle zone franche. La quota massima di partecipazione è ridotta al 66% nel settore agricolo ed al 50% per commercio, servizi ed agenzie di viaggio (salvo autorizzazioni in quest’ultimo caso). La partecipazione senza previa autorizzazione in società quotate in borsa è limitata al 10% (30% nel caso di società non quotate). TUNISIA****************************************************************** 8 INVESTIMENTI ESTERI******************************** Il Codice incoraggia la partecipazione del capitale straniero all’attività economica tunisina nelle forme della filiale di società estera, della partnership e dell’impresa mista. Zone franche e parchi tecnologici In Tunisia esiste dal 1992 una zona franca a Biserta, nel nord-ovest, disciplinata dalla legge n. 81/1992; tale legge prevedeva un’ulteriore zona franca a Zarzis, nel sud. L’ex zona franca di Zarzis è attualmente un parco di attività economiche. Le imprese totalmente esportatrici che operano in queste zone beneficiano di numerosi vantaggi. Brevetti e proprietà intellettuale L’INNORPI (Institute National de la Normalisation et de la Proprieté Industrielle) è l’ente preposto all’attuazione delle disposizioni legislative in materia di proprietà industriale. La registrazione di brevetti, disegni e marchi può avere durata di 5, 10, 15 o 20 anni; la durata della validità decorre dalla data di presentazione della richiesta di brevetto all’INNORPI. Nella versione completa della Guida sono, informazioni dettagliate su: Investimenti esteri Rapporti con l’Unione Europea e riduzioni tariffarie Rapporti con i Paesi maghrebini ed arabi Normativa sugli investimenti Zone franche e parchi tecnologici Brevetti e proprietà intellettuale inoltre, disponibili TUNISIA****************************************************************** 9 NORMATIVA***************************************** Normativa doganale La normativa tunisina sulle importazioni si basa sulla legge n. 86 del 1992, riguardante la normalizzazione e la qualità, e sulla legge n. 772 del 1983 che regola le importazioni. Le tipologie d’importazioni previste sono tre: - merci non sottoposte a formali procedure di commercio estero; - merci sottoposte a regime di libertà secondo le norme del commercio estero; - merci vincolate ad autorizzazione. La Tunisia ha adottato il sistema armonizzato di descrizione e classificazione delle merci, in cui predomina il criterio dell’applicazione di dazi ad valorem. In linea generale il Codice Doganale tunisino stabilisce che tutte le merci importate devono essere oggetto di una dichiarazione depositata in dogana. Le spedizioni destinate alla Tunisia devono altresì essere accompagnate da alcuni documenti specifici, redatti in francese ed autenticati dalle autorità consolari tunisine. Inoltre, per lo sdoganamento dei prodotti ammessi temporaneamente nel Paese, è entrato in vigore a partire dal 2001 il carnet ATA. Normativa societaria Il Codice delle società commerciali regola i seguenti tipi di società: - société en nom collectif (Snc, società in nome collettivo); - société en commandite simple (Scs, società in accomandita semplice); - société à responsabilité limitée (Sarl, società a responsabilità limitata); - société en commandite par actions (Sca, società in accomandita per azioni); - société anonyme (Sa, società per azioni). Sono, inoltre, previsti ulteriori tipi di società: - société unipersonnelle à responsabilité limitée (Suarl, società unipersonale a responsabilità limitata); - société en participation (società in partecipazione); - groupement d’intérêt économique (raggruppamento di interesse economico); - groupe de sociétés (holding). Per costituire una società occorre seguire diverse fasi, tra cui la registrazione degli Statuti, il deposito di determinati documenti presso enti designati, per arrivare poi alla pubblicazione sul Journal Officiel de la République Tunisienne ed all’immatricolazione al Registro di Commercio. TUNISIA****************************************************************** 10 NORMATIVA***************************************** Normativa tributaria Le principali leggi che disciplinano il settore sono: legge n. 114/1989 (imposta generale sul reddito delle persone fisiche e delle società), legge n. 42/1994 (società di commercio internazionale), legge n. 92/1988 (società d’investimento), legge n. 81/1992 (zone franche economiche), legge n. 61/1988 (imposta sul valore aggiunto). E’ in vigore un accordo tra Italia e Tunisia per evitare la doppia imposizione sui redditi. Tassazione delle società In generale, sia le imprese residenti in Tunisia che quelle non residenti sono soggette all’imposta sulle società per le attività svolte nel Paese, mentre non è tassabile il reddito di provenienza estera. Il tasso imponibile sul reddito delle società è: - del 30% sugli utili societari per le imprese operanti sul mercato tunisino; - del 10% per imprese del settore agricolo e della pesca. L’aliquota ordinaria è del 35%. Tassazione delle persone fisiche L’imposta sul reddito delle persone fisiche grava su qualsiasi persona residente in Tunisia ed è calcolata in base ai redditi annui complessivi, realizzati in Tunisia. I redditi esteri sono tassabili solo se non sono stati tassati nel Paese dove si sono prodotti. Le persone fisiche non residenti in Tunisia sono soggette in generale ad imposta sui redditi di provenienza tunisina. REDDITI SCAGLIONATI IN DT Fino a 1.500 ALIQUOTA 0% Da 1.500 a 5.000 15% Da 5.000 a 10.000 20% Da 10.000 a 20.000 25% Da 20.000 a 50.000 30% Oltre 50.000 35% IVA – imposta sul valore aggiunto L’imposta sul valore aggiunto è stata introdotta nel 1988 e ha un tasso di base pari al 18% che va applicato sull’85% dei prodotti. L’IVA si applica alle importazioni, alla produzione, alla distribuzione all’ingrosso ed al dettaglio, in tutti i settori, ad esclusione di quello agricolo, a soggetti residenti e non; le operazioni d’export sono esenti dall’IVA. TUNISIA****************************************************************** 11 NORMATIVA***************************************** Normativa del lavoro E’ garantito il diritto di formare sindacati e di aderirvi ed è garantita la possibilità di sciopero e di serrata. I rapporti di lavoro sono regolati dal Codice del lavoro (e successive modifiche), dagli accordi collettivi generali, da quelli settoriali, dalla volontà delle parti. L’assunzione dei dipendenti può essere effettuata tramite uffici pubblici o privati. E’ previsto un periodo di prova di durata variabile per settore e per qualifica che, per legge, non può comunque superare i 12 mesi. Sono possibili contratti a tempo determinato ed indeterminato. Nelle zone franche economiche sono obbligatori i contratti a tempo determinato. Il trattamento salariale dei dipendenti è determinato: - per i dipendenti delle società statali o parastatali, dallo Statuto della Funzione Pubblica; - per i dipendenti del settore privato, dalla contrattazione collettiva del settore d’interesse; - altrimenti, attraverso la libera negoziazione tra le parti, salvo il rispetto del minimo salariale, fissato dalla legge istituita con il decreto n. 73/247. Il salario minimo garantito nel settore industriale è stato fissato a 207,828 DT mensili con contratti di 40 ore lavorative settimanali, mentre per il settore agricolo la paga giornaliera è di 6,509 DT. Lo straniero che desidera esercitare un’attività lavorativa in Tunisia deve avere un contratto per una durata non superiore ad un anno, rinnovabile al massimo tre volte, vistato dal Ministero della Formazione professionale e del lavoro ed un permesso di soggiorno valido. L’aliquota a carico del datore di lavoro è del 15,5% ed è destinata alla “Caisse Nationale de la Sècuritè Sociale” (CNSS); a questa si aggiungono un’aliquota dello 0,5% da versare al fondo speciale della CNSS, un’aliquota pari all’1% per la tassa relativa alla formazione professionale ed i versamenti per il Foprolos (Fondo Promozione Edilizia Sociale). Per la copertura degli incidenti sul lavoro sono previsti contributi variabili a seconda del settore. Il lavoratore, da parte sua, versa alla CNSS il 7,75% della retribuzione lorda. Lo Stato ha attivato alcune misure atte a promuovere la formazione iniziale all’interno delle imprese. Nella versione completa della informazioni dettagliate su: Normativa doganale Normativa societaria Normativa tributaria Normativa del lavoro Guida sono, inoltre, disponibili TUNISIA****************************************************************** 12 SISTEMA BANCARIO********************************** Il sistema bancario tunisino comprende 4 tipi di banche: le banche commerciali (o di deposito), le banche di sviluppo (o d’investimento), le banche off-shore e le banche d’affari. Il costo del denaro in Tunisia è abbastanza elevato. Il tasso ufficiale si aggira intorno al 5%, al quale va aggiunto lo spread bancario di circa il 3% ed il costo della garanzia italiana da presentare alla banca tunisina per il 100% del finanziamento (tranne nel caso di banche off-shore che, a loro discrezione, possono richiedere anche garanzie inferiori). Per ottenere un finanziamento senza la presentazione di garanzie, occorre essere presenti sul territorio tunisino come operatori economici da almeno 5 anni ed avere una buona situazione patrimoniale e reddituale dell’azienda. Le banche italiane sono presenti in Tunisia tramite uffici di rappresentanza (Monte dei Paschi di Siena, Intesa SanPaolo e Banca di Roma) e la partecipazione di banche italiane nel Paese è limitata ad una quota di minoranza (5,6%) di Intesa SanPaolo nella Banque Internationale Arabe de Tunisie (BIAT). Tali uffici svolgono attività d’assistenza gratuita alle imprese già loro clienti in Italia. Nella versione completa della Guida sono, infine, disponibili informazioni dettagliate su: Sistema fieristico: enti fieristici e principali manifestazioni in Tunisia Indirizzi utili: in Tunisia ed in Italia Siti Internet d’interesse TUNISIA****************************************************************** 13 ************************************************** Ufficio E-Commerce e Commercio Estero Sportello per l’Internazionalizzazione Camera di Commercio di Genova Via Garibaldi, 4 - I° piano - 16124 Genova Tel. +39 010/2704560 Fax +39 010/2704298 E-mail: [email protected] Sito web: www.ge.camcom.it CTICI – Camero Tuniso Italiana di Commercio e Industria 67 Rue Alain Savary – Voie X2 – Résidence Jardin 2 Bloc A 1002 Tunis Belvédère Tel. : +216 71 283 510 Fax : +216 71 283 787 E-mail : [email protected] Giugno 2010 TUNISIA****************************************************************** 14