Alberto Ratti Matricola 52035 VALUTAZIONI E PROSPETTIVE DELLE ISTITUZIONI NEL PROCESSO DI GLOBALIZZAZIONE RIASSUNTO A causa dell’intensificarsi del processo di globalizzazione economica, la necessità di istituzioni politiche democratiche a livello internazionale aventi lo scopo di far sì che la forza dell’economia di mercato mondiale porti ad un miglioramento delle condizioni di vita di tutte le popolazioni si fa sempre più impellente; tuttavia, proprio nel momento in cui per una efficace ed equa governance globale tali organismi diventano sempre più indispensabili, la fiducia ed il riconoscimento della legittimità nelle istituzioni internazionali oggi esistenti più importanti, quali Organizzazione Mondiale del Commercio, Fondo Monetario Internazionale e Banca Mondiale, non viene pienamente condivisa non solo da larghi strati dell’opinione pubblica, ma anche da illustri economisti. Quindi, partendo dal presupposto che è nell’interesse delle nazioni e dei loro cittadini partecipare ad accordi internazionali e alle istituzioni che forniscono beni pubblici globali quali mercati aperti, la protezione ambientale, la sanità e la sicurezza internazionali, si può rivelare opportuno ed interessante condurre un’analisi approfondita dell’organizzazione e delle prerogative delle istituzioni internazionali, nonché delle modalità attraverso le quali esse hanno fino ad ora espletato le proprie funzioni, allo scopo di formulare proposte di possibili riforme migliorative. L’accuratezza di un tale esame non può prescindere da un’attenta valutazione del rapporto che intercorre tra le istituzioni internazionali e le istituzioni degli Stati nazionali implicata dall’evidenza che nelle istituzioni internazionali, anche se spesso vengono descritte come ambiti di potere sopranazionale, gli spazi di azione effettiva riflettono normalmente la volontà degli attori sovrani, sia pure filtrata dalle modalità di cooperazione intergovernativa proprie delle istituzioni internazionali stesse. Un importante obiettivo implicito dell’analisi di tale relazione si sostanzia nel verificare il fondamento della preoccupazione diffusa in larga parte dell’opinione pubblica che lo Stato-nazione, ed in particolare le istituzioni del welfare, nel nuovo contesto globale caratterizzato da maggiore integrazione ed interdipendenza, che ha creato l’esigenza di un’azione collettiva da parte di popoli e Paesi per risolvere problemi comuni, sia costretto a subire un processo di graduale depotenziamento che implica una deprecabile flessibilizzazione delle garanzie e dei diritti sociali acquisiti nel tempo depositari dei valori della stabilità, della solidarietà e della coesione delle società civili. L’esito della ricerca condotta conduce alla conclusione che la partecipazione di ciascuno Stato al processo di democratizzazione sia degli assetti istituzionali interni, sia delle istituzioni internazionali, è imprescindibile perchè il fondamento delle autorità internazionali è radicato negli Stati territoriali che hanno il monopolio del potere coercitivo all’interno della propria giurisdizione; la globalizzazione non cambia questa realtà in modo significativo perché i sistemi economici sono mirati agli individui, che hanno una localizzazione geografica rispetto alla quale sono relativamente immobili, e la maggior parte delle imprese è legata al territorio ed opera entro uno specifico contesto sociale, politico ed istituzionale entro il quale lo Stato-nazione occupa una posizione centrale. Quindi, diventa possibile delineare un quadro di governance globale avente alla base un processo che preveda la partecipazione attiva delle istituzioni nazionali e una loro interazione con le istituzioni internazionali; tale processo non ipotizza un accordo interstatale che rifletta gli equilibri dell’attuale ordine mondiale per progettare e realizzare in via immediata e diretta istituzioni al fine di pervenire a una qualche forma di governo delle relazioni, ma prevede il radicamento e la diffusione, attraverso il dibattito e il confronto a livello globale, di linee di tendenza culturali e politiche idonee ad indurre i singoli popoli del mondo a convergere, al loro interno, verso l’adozione di istituzioni e di governance politiche democratiche e, a livello internazionale, a convergere verso l’adozione di istituzioni e di una governance globale mediante la processualizzazione della loro democratizzazione, in modo da pervenire ad un esito finale in grado di dare risposte condivise a tutti i problemi di instabilità politica ed economica, sia all’interno che all’esterno dei singoli Stati.