LA RICERCA CONTINUA Corbis O N C O L O G I A G E R I AT R I C A Over 65, curarli senza PREGIUDIZI di Agnese Codignola L’oncologia geriatrica si occupa di quei pazienti, sempre più numerosi, che hanno bisogno di cure che tengano in conto le variabili dovute all’età O 36 Fondamentale gennaio 2007 pochissimi anni fa i malati over 65 non vivevano abbastanza per trarre giovamento da un terapia antitumorale, e si riteneva – e purtroppo ancora oggi molti lo pensano – che curare un anziano ‘non valesse la pena’. Tutti gli studi più affidabili effettuati negli ultimi anni dimostrano invece l’esatto contrario: che le cure funzionano, allungano la vita e ne migliorano la qualità. A patto, però, che siano opportunamente calibrate e che nel programma terapeutico vengano tenuti nella giusta considerazione anche tutti gli elementi che caratterizzano la salute e la malattia della terza età, compresi quelli sociali, la condizione e la volontà della famiglia, l’educazione del malato, i suoi sentimenti nei confronti della malattia e della cura. Tutto ciò richiede un enorme impegno da parte dei medici coinvolti, che non possono essere soltanto gli oncologi, o soltanto i geriatri con una specializzazione, ma devono essere riuniti in team multidisciplinari che prevedano anche la presenza di riabilitatori, terapisti del dolore, infermieri, farmacisti, personale per l’assistenza domiciliare, nutrizionisti, psicologi e altro ancora. Corbis gni anno, in Italia, si veri- malattia tipica della vecchiaia. ficano circa 250 mila Ma la scoperta e la terapia di nuovi casi di tumore. Di un tumore in un ultrasessantiquesti, più del 60 per cento si cinquenne pongono immediascopre in persone di oltre 65 tamente sul piatto una serie di anni e, dato l’andamento questioni assenti in un indiviattuale della demografia dei duo più giovane, perché l’anPaesi più sviluppati, la percen- ziano, spesso, è già affetto da altre patologie, tuale è destinata ad aumentare. Altri farmaci non di rado croGià oggi, del e malattie diverse niche, assume vari farmaci che resto, l’incidenza concorrono possono costidel cancro è streta complicare tuire un ostacolo tamente connesper le cure antisa con l’età: il la cura cancro, è depresrischio di sviluppare una neoplasia dopo i 65 so, talvolta non in grado di anni è infatti circa quaranta intendere pienamente o non volte più alto rispetto a quello autosufficiente. di quando si ha un’età compresa tra i 20 e i 44 anni, ed è circa TANTI GLI ELEMENTI quattro volte quello medio DA CONSIDERARE della fascia d’età che va dai 45 Oltre a questi problemi, ai 64. Il cancro si potrebbe poi, ci sono enormi ostacoli di dunque anche definire una tipo sociale e culturale: fino a UN PROBLEMA DI RICERCA Silvio Monfardini, direttore della Divisione di oncologia medica dell’Istituto oncologico del Veneto di Padova, da molti anni in prima fila nella battaglia per dare all’oncologia geriatrica la posizione che merita e che richiede, così spiega quali sono i fondamenti scientifici della necessità di una disciplina a sé: “Fino a non molto tempo fa, quando si decideva di curare un anziano malato di cancro, lo si faceva in modo empirico, adattando, per lo più solo sulla base dell’esperienza del singolo, protocolli che erano stati messi a punto in sperimentazioni cliniche che per definizione escludevano coloro che avevano più di 65 anni e che, di solito, per esigenze metodologiche, non avevano altre malattie. Questo approccio poteva avere varie conseguenze: terapie somministrate in dosi sbagliate per eccesso o per difetto, interazioni tra diversi farmaci, maggiore tossicità dovuta al funzionamento non ottimale del cuore, del metabolismo epatico o di quello renale, rinuncia ingiustificata a cure efficaci e così via. Nell’ultimo decennio invece, sono partite le prime ricerche di base (per esempio sul funzionamento di certi enzimi che devono metabolizzare i farmaci) e le prime sperimentazioni cliniche di protocolli di cura o di diagnosi dedicate a questi pazienti così complessi. Inoltre si analizzano dati provenienti da grandi archivi, dai quali si possono trarre conclusioni valide a livello generale. Ciò ha avuto immediate ricadute nella pratica medica di tutti i giorni, e ha contribuito a mettere in risalto una serie di problematiche specifiche, delle quali oggi non si può ignorare l’esistenza nell’im- postazione del programma di gili (cioè coloro che sono in condizioni così precarie che la cura”. Tutto infatti dipende, spiega cosa migliore da fare è appronl’oncologo, da come il malato tare un piano di terapie di supviene inquadrato: non solo per porto e, se necessarie, del doloquanto riguarda la patologia re). In questo modo è possibile oncologica, ma per tutto ciò che calibrare al punto giusto l’intercaratterizza la sua condizione. vento, evitando il rischio di tos“Per tenere nella giusta conside- sicità eccessive, ma anche quello razione tutte le variabili clini- di non somministrare una terapia a chi può trarche, negli anni Novanta è stata L’oncogeriatra ne un reale benefiLa stesura di introdotta la è un medico cio. una VGM prevecosiddetta valutaa tutto tondo de il contributo di zione geriatrica tra corpo diversi specialisti i multidimensionaquali, ognuno per le o VGM, ossia e psiche la sua parte, metun programma nel quale si inseriscono tutti i tono in risalto i punti critici, in dati medici riguardanti l’anzia- modo da formulare, alla fine, no al fine di capire non solo da una programma completo e che tipo di tumore è affetto, ma personalizzato”. Quest’ultimo se è in grado o meno di affron- prevede anche una serie di intertare una cura, e di prevedere venti non direttamente connesquali possono essere le conse- si con la situazione oncologica, guenze di un certo provvedi- ma altrettanto importanti, mento come, per esempio, un come sottolinea Monfardini: intervento chirurgico o una “Diversi studi hanno dimostrarestrizione dietetica. Le VGM to per esempio che l’anemia, permettono di suddividere i una condizione assai comune pazienti in categorie che, grosso tra gli anziani e aggravata dalle modo, si rifanno a tre gruppi cure anticancro, può diminuire principali: i sani (ovviamente l’effetto della terapia e la stessa escluso il tumore, ovvero quelli sopravvivenza. Allo stesso modo che possono essere trattati come se un anziano non è alimentato gli individui al di sotto dei 65 nel modo giusto o non è assistianni), i vulnerabili (cioè quelli to psicologicamente se ne ha per i quali è richiesta una mag- necessità, le conseguenze possogiore attenzione ma la cui con- no essere molto gravi. Per quedizione non costituisce, di per sto, quando si stabilisce un prosé, un ostacolo alla cura) e i fra- gramma di terapia, è necessario O N C O L O G I A G E R I AT R I C A Corbis Le lacune da colmare La Società italiana di oncologia geriatrica (SIOG), principale società scientifica del settore, consapevole delle grandi lacune che restano ancora da colmare per poter definire interventi la cui efficacia sia stata dimostrata con metodi scientifici, ha dato vita a vere e proprie task force, ognuna dedicata a un argomento specifico. L’elenco definisce, a grandi linee, i settori che richiedono ancora molti studi prima che si possa arrivare a definire linee guida univoche e validate con sperimentazioni ad hoc. Tra questi spiccano la chirurgia (che deve essere commisurata alla resistenza dell’organismo invecchiato), l’adattamento delle dosi della chemioterapia nell’anziano, ma anche gli aspetti culturali, che vanno rivisti alla luce dei progressi della scienza. indagare a fondo e capire anche se il malato è in grado di assumere i farmaci, nutrirsi, spostarsi in maniera autonoma: in caso contrario, è necessario approntare un piano che includa anche questo tipo di aiuto”. SONO NECESSARI CAMBIAMENTI RADICALI L’organizzazione attuale della sanità, sottolinea l’esperto, non è in grado di gestire situazioni già molto complesse, e per questo è necessario che muti la stessa struttura dell’assistenza sanitaria: “È auspicabile che aumenti il numero di unità operative e di istituti dedicati esclusivamente a questi malati e che, a livello nazionale ed europeo, vengano al più presto istituite vere e proprie agenzie che armonizzino gli interventi e rendano i finan- ziamenti per la ricerca, oggi veramente esigui, più consoni alle grandi sfide che ci aspettano via via che la popolazione invecchia. Accanto a ciò è indispensabile che i giovani medici ricevano una formazione specifica, multidisciplinare, perché oggi non è più accettabile che la qualità della cura dipenda, per il malato anziano, dal caso, cioè dal fatto che abbia o meno la fortuna di imbattersi in medici che hanno esperienza e che applicano i principi che abbiamo appena descritto. In fin dei conti oggi tutti ci stupiremmo se un bambino malato di cancro fosse affidato alle cure di un oncologo non pediatrico. Perché un settantenne che necessita di una terapia anticancro non dovrebbe ricevere il trattamento da un oncologo geriatra?” Un’associazione di oncologia per la terza età Consapevole dei grandi ritardi culturali che condizionano tutto ciò che riguarda la malattia oncologica nell’anziano, Silvio Monfardini, insieme ad altri esperti del campo, ha fondato, nel 2004, l’Associazione italiana di oncologia della terza età (AIOTE), il cui presidente è Guido Rossi. Fino dalla sua nascita l’AIOTE (della quale Monfardini stesso è direttore scientifico) si è prefissa uno scopo: quello di promuovere una maggiore consapevolezza sull’emergenza anziani e sulla malattia oncologica negli over 65 non solo tra tutti gli operatori coinvolti, ma anche tra i malati e i loro familiari. A tal fine pubblica ogni 38 Fondamentale gennaio 2007 mese un giornale on-line (sul sito: www.aiote.org), che prevede anche aggiornamenti settimanali dedicati principalmente a uno dei grandi temi dell’oncologia geriatrica e che ha visto, nei suoi due anni di vita, l’intervento di numerosi esperti non solo medici ma anche filosofi, economisti, manager della sanità, antropologi, politici, epidemiologi, medici di medicina palliativa e così via. Oltre a ciò AIOTE organizza corsi di formazione per giovani medici che vogliano acquisire un’esperienza specifica, promuove incontri, pubblica libri e revisioni dei principali articoli scientifici della letteratura.