UPRA - ISF, Master Scienza e Fede www.uprait.org Il Miracolo eucaristico di Lanciano e la Sacra Sindone. Dati scientifici e teologico-pastorali per una rinnovata devozione al Sacro Cuore. Roma, 08 novembre 2011 p. Berbenni Gianfranco, Othonia piattaforma di lavoro su web (WWP): www.mondosindone.it [email protected] 001. Abstract BREVE Il confronto tra il reperto anatomico cardiaco del Miracolo eucaristico di Lanciano (VII secolo) e i residui ematologici nell'area dell'emitorace destro sulla Sacra Sindone di Torino, ci permette di affrontare in modo scientificamente interessante l'argomento-mistero del Sacro Cuore di Gesù. Le applicazioni che intendiamo sottolineare, poi, appartengono al settore della Teologia pastorale, luogo nel quale il momento celebrativo (Liturgia), il momento contemplativo (Spiritualità), il momento del servizio della carità (Diakonia) si illuminano vicendevolmente di nuova luce. 002. Abstract AMPIO Il confronto tra il reperto anatomico cardiaco del Miracolo eucaristico di Lanciano (VII secolo) e i residui ematologici nell'area dell'emitorace destro sulla Sacra Sindone di Torino, ci permette di affrontare in modo scientificamente interessante l'argomento-mistero del Sacro Cuore di Gesù. Gli apporti scientificamente interessanti relativi alla Sindone, partono da una valutazione di natura medico-legale, correlata al dato del sangue post-mortale fuoruscito in grande quantità dalla ferita da arma di punta (lancia) nella zona del costato. Il fenomeno porta a concludere che due tipi di frattura si ritrovano sulla parete cardiaca dell'Uomo della Sindone: - una trafittura (colpo di lancia) - e una ferita originata da un attacco infartuale acuto. Sinteticamente, si può parlare del Cuore di Gesù 'trafitto e ferito' . L'apporto specifico del Miracolo eucaristico di Lanciano, è riferibile allo specifico contesto celebrativo eucaristico nel quale l'accadimento si è manifestato. In tale ottica, il valore del residuo anatomico cardiaco, ci riconduce a valutare l'aspetto propriamente liturgico della Consacrazione, quando nelle mani del Sacerdote celebrante in persona Patris (cum Spiritu) e in persona Christi, si viene a trovare in modo vero e reale, il Cuore del Signore Gesù. Le applicazioni che ulteriormente intendiamo sottolineare, poi, appartengono al settore della Teologia pastorale, luogo nel quale assumono nuova luce e nuovo peso esistenziale ed ecclesiale - il momento celebrativo (Liturgia), - il momento contemplativo (Spiritualità), - il momento del servizio della carità (Diakonia). . 003. Lanciano e il reperto anatomico somatico, riconoscibile come miocardio ed endocardio. Per il nostro argomento focalizziamo le analisi sul Reperto 'carne miracolosa'. Fig. 1. Lanciano. Reliquiario. Fig, 2. Carne miracolosa, costituita da una sezione trasversale di muscolo cardia- co. 003. [continua] La seguente macro Didascalia è costituita da testo originale estratto dalla Relazione scientifica (Linoli 1971]: Le reliquie a noi tramandate sono mantenute in un reliquiario in argento di elegante fattura, alto cm. 63 e largo cm. 44, che comprende nella parte alta, un ostensorio rotondeggiante, ove è contenuto fra due vetri, la Carne miracolosa; mentre in basso, fra due angeli oranti, è presente un calice con coperchio, dove è contenuto il Sangue miracoloso, profondamente modificato per la antichità del Campione. In particolare, la Carne del Miracolo Eucaristico di Lanciano ha forma rotondeggiante, con diametri di mm. 55 e 60, colorito giallo-bruno-marrone, con qualche ombreggiatura di maggiore intensità. La lamina* di tessuto appare assottigliata e ampiamente lacerata nella zona centrale, a causa della retrazione del tessuto verso la periferia, ove appare sollevato in pliche circolari. E' però evidente che nella Carne miracolosa di Lanciano è riconoscibile un viscere cavo, visto in sezione trasversale, istologicamente riconosciuto come cuore, del quale infatti, è intravedibile in basso la zona propria del ventricolo sinistro, più spessa, ed in alto, la zona propria del ventricolo destro, più sottile come di norma. [...] Nella zona marginale della 'lamina circolare' del tessuto si notano piccoli fori, evidente segno, in antico, del passaggio di chiodi. La consistenza del tessuto è uniformemente duro-lignea, richiedendosi una forte pressione con la lama per asportare due piccolissimi frammenti per la successiva indagine. [...] Sul Tessuto miracoloso ha agito la lunga serie di secoli intercorsi, che ha portato a[lla] dispersione di [piccole] parti anatomiche onde la attuale unica cavità. Inoltre, risulta evidente che il Tessuto non protetto da alcuno involucro, ha perduto tutta l’acqua della quale ogni tessuto è dotato, mummificandosi, e quindi riducendosi nelle dimensioni, che infatti sono molto inferiori al cuore normale. La superficie è liscia, mai sollevata irregolarmente, screpolata o incisa. 004. Un vero cuore umano Le ricerche istologiche (Linoli 1971 e Linoli 1981) hanno accertato in modo autorevole che la Carne si compone di un tessuto mesodermale riconoscibile come cuore, con miocardio ed endocardio, sezionato in maniera sottile come periti chirurghi potrebbero fare, disponendo di attrezzatura adeguata.1 005. Dati macro istologici Il cuore nell‟organismo umano possiede il primato di maggiore energia prodotta, sotto forma di pompa molto efficace nel distribuire il sangue in tutto il sistema circolatorio, venoso e arterioso. Il suo continuo lavoro, diurno e notturno, per decine di anni di seguito, è reso possibile dalla straordinaria efficienza del muscolo cardiaco, composto da una struttura muscolare striata e da una liscia. Modalità sinciziali, ossia di unione stretta tra le fibre muscolari, ne aumentano ancor più la potenza aspirativa e inspirativa.2 1 Per completezza informativa riportiamo per intero la sintesi delle ricerche 1971: Sono descritti gli aspetti macroscopici della Carne e del Sangue del Miracolo Eucaristico di Lanciano (VIII secolo). Sono state effettuate ricerche istologiche dalle quali è stato accertato che la Carne si compone di un tessuto mesodermale riconoscibile come cuore, miocardio ed endocardio. Le varie ricerche eseguite sul Sangue, ed in particolare la cromatografia in strato sottile, hanno permesso di riconoscere trattarsi veramente di Sangue. La natura umana dell’antico Sangue e dell’antica Carne di Lanciano è stata dimostrata immunologicamente a mezzo di reazione di precipitazione zonale di Uhlenhuth. Il gruppo sanguigno ricercato sui liquidi di eluizione dell’antico Sangue e dell’antica Carne è risultato eguale nei due tessuti (gruppo AB). Il tracciato elettroforetico delle proteine sieriche dell’antico Sangue ha presentato aspetti quasi sovrapponibili a quelli forniti da un siero fresco. Nell’antico Sangue sono risultati sensibilmente ridotti il sodio, il potassio, i cloruri, il fosforo totale inorganico e il magnesio, mentre il calcio è risultato aumentato. 2 Offriamo un quadro sintetico della doppia tipologia muscolare miocardica (da Wikipedia). Il tessuto muscolare striato Questo tessuto è responsabile della locomozione delle varie parti del corpo e, per questo motivo è anche chiamato tessuto muscolare scheletrico. Le cellule muscolari sono allungate e fusiformi, sono circondate dalla membrana che è detta in questo caso sarcolemma, il nucleo è cilindrico e all'interno del citoplasma, denominato sarcoplasma, possiamo notare una striatura longitudinale dovuta al materiale contrattile della fibra, le miofibrille. Ogni fibra muscolare contiene fino a molte migliaia di miofibrille. A loro volta queste contengono circa 1500 filamenti di miosina e 3000 di actina: sono questi filamenti i veri responsabili della contrazione muscolare. I filamenti di miosina e actina sono tra loro interdigitati, per questo al microscopio notiamo che le miofibrille presentano bande più chiare (che contengono actina) e bande più scure (che invece contengono miosina). L'unione di queste due bande porta alla tipica striatura. Oltre alla caratteristica struttura, il tessuto striato ha particolarità molto importanti da prendere in considerazione: - contrazione rapida e potente (notiamo, infatti, un grande numero di mitocondri all'interno del sarcoplasma); - contrazione volontaria e dipendente dall'innervazione motoria (in assenza di stimolazione nervosa, il muscolo striato non può contrarsi da solo); - contrazione che non avviene per il muscolo in toto, ma che si sviluppa di fibra in fibra portando ad una contrazione che non è contemporanea per tutto il muscolo (si dice che il muscolo striato non si comporta come un sincizio funzionale, non si comporta cioè come se fosse un'unica cellula). Il tessuto muscolare liscio Il tessuto muscolare liscio è principalmente responsabile della muscolatura degli organi cavi, è costituito dalle stesse unità che compongono il tessuto scheletrico: le cellule sono fusiformi, il nucleo è centrale, ma i miofilamenti sono disposti in maniera irregolare e per questo motivo non notiamo le striature che caratterizzano il muscolo scheletrico. Per quanto riguarda l'attività del muscolo liscio notiamo molte differenze rispetto al tessuto analizzato in precedenza: - contrazione lenta e meno energica, ma possibilità di mantenimento della contrazione per tempi maggiori del muscolo scheletrico (o striato); 006. Dati microscopici sui vari tipi di tessuto cardiaco Offriamo alcuni fotogrammi delle analisi istologiche al microscopio. Come si dirà in conclusione di sezione, non rientrava nel progetto di ricerca l‟individuazione di eventuale tessuto miocardico infartuato/necrotizzato. Fig. 3 (1). Eosina, 200x. Fibre raccolte in fasci ad andamento longitudinale, come negli Fig. 4 (2). strati superficiali esterni del muscolo cardiaco Fig. 6 (4) Fig. 9 (10) Fig. 7 (5) Fig. 5 (3). Fig. 8 (6) Fig. 10 (11) Fig. 11 (12) Fig. 12 (13). Mallory 250x. Arteria e, molto Fig. 13 (14) vicino, un ramo del nervo vagale. Fig. 14 (15) - contrazione involontaria: il muscolo può contrarsi per innervazione del sistema nervoso autonomo o sotto stimolo ormonale; da questo punto di vista è rilevante anche l'azione nervosa, che agisce come modulatore della frequenza delle contrazioni. - contrazione che avviene per tutto il muscolo contemporaneamente: questa è la caratteristica più importante del muscolo liscio. Il muscolo si comporta proprio come se si trattasse di un'unica fibra, anche se nella realtà ci sono più fibre che si susseguono l'una all'altra. In questo caso si dice che questo tipo di tessuto si comporta come un sincizio funzionale. Fig. 15 (16). Mallory 400x. Classico aspetto „ruvido‟ o rugoso dell‟endocardio. Struttura Fig. 16 (17) sincizoide tipica nel miocardio. Fig. 17 (18) 007. Alcuni elementi di anatomia istologica del muscolo cardiaco, o miocardio. Con la facilitazione degli elementi grafici, richiamiamo alcune particolarità del sistema Mu-scolare cardiaco o miocardio, con l‟obiettivo di renderci familiare il microcosmo del cuore e della scienza che lo studia, la cardiologia. Fig. 18. Sezione della parete miocardica, con ramificazione della irrorazione sanguigna. Se c'è blocco di quest'ultima si ha la necrotizzazione dell'area e infarto miocardico acuto. 008. A sinistra una raffigurazione, in sezione, della parete muscolare cardiaca. Si noti la consistenza del tessuto, capace di sostenere uno sforzo straordinario, nel periodo a lungo termine che è una vita umana. 009. Microfotogramma della struttura striata del miocardio, capace di contrazioni rapide, potenti, volontarie (ossia dipendenti dalle innervazioni, motorie ecc.) e settoriali (coinvolgenti gruppi di fibre). In combinazione con la muscolatura liscia, il cuore diviene un organo che cede soltanto in stati di alta e/o prolungata esposizione a stress di vario genere. Fig. 19. Cuore, muscolo striato (cf. nota 2) 010. La grafica delle figure 20-21, ci presenta in sezione due cuori infatuati, nei quali, venuta a mancare l‟irrorazione sanguigna, è iniziato il processo di necrosi tissutale. Fig.. 20 e 21 Sezione trasversale del miocardio, con i due ventricoli, immagine simile a come si presenta il reperto miracoloso di Lanciano. Altra immagine. 013. Fig. 22. Dalla radice aortica, in alto a sinistra si diramano la coronaria destra e la coronaria sinistra. A loro volta le due coronarie si ramificano enormemente: un centimetro cubico di muscolo cardiaco contiene sino a quattro milioni di capillari coronarici! (da Cardiologia per tutti, www) Fig. 22. Irrorazione sanguigna della parete esterna del cuore. Fig. 23. Forma rotondeggiamente del reperto miocardico di Lanciano (dis. Budetta) 014. La Fig. 23. raffigura, a sx, lo stato attuale della massa cardiaca del Miracolo. La presenza ai bordi di piccoli fori, riconduce al forzato allargamento del tessuto, compiuto in data imprecisata e in modo da avvicinare la forma carnea alla forma dell‟ostia eucaristica usata nelle Liturgie occidentali. Il setto divisorio degli originali ventricoli destro e sinistro è disegnato a tratti sulla dx. 015. Istologia, ematologia e Infarto del miocardio Creiamo ora un ponte con la Sindone e i suoi dati medico-legali, considerando le modalità di insorgenza di un evento infartuale. Come evidenziato nelle figure 24-25, sotto, in caso di ostruzione parziale o totale del flusso sanguigno al muscolo miocardico, iniziando dalle capil- larità più deboli, in basso, si genera uno stato di progressiva anossemia cellulare e conseguente necrotizzazione dei tessuti. In caso di rottura della parete cardiaca, con acutissima fitta di dolore, generalmente accompagnata da un forte grido, si ha la morte pressoché immediata. Figure 24-25. A sinistra, raffigurazione grafica di un infarto per occlusione dell'arteria interventricolare anteriore, uno dei due rami dell'arteria coronarica sinistra (LCA, 1. occlusione, 2. parete cardiaca necrotizzata, il grigio scuro). A destra, principali dotti di irrorazione sanguigna, arteriosa e venosa, sulla parete cardiaca. 016. La sacra Sindone e il Cuore infartuato Tra i versamenti ematici presenti sul Telo funerario torinese, in ordine di quantità di liquido versato e che ha imbibito il tessuto, il maggiore tra tutti è senz‟altro il sangue post-mortale, cioè, suddiviso nettamente in parte sierosa (leggera) e corpuscolata (pesante), visibile nell‟impronta facciale (emitorace destro con ferita da arma da taglio, con apertura longitudinale di 4 cm.) e nell‟impronta dorsale (area renale, con impronta ematica che va ben oltre l‟immagine corporea dell‟uomo avvolto). 017. Grande quantità di sangue postmortale La divisione post mortem tra siero o plasma sanguigno e parte corpuscolata (globuli, piastrine ecc.) è segno inequivocabile di morte del Soggetto sindonico. Come sotto si vedrà, alcune tracce di siero ematico sono visibili soltanto con luce UV, elemento decisivo e irrefragabile su molti fronti scientifici che si occupano dell‟originalità e autenticità del sacro Reperto. Circa il fattore quantitativo, si noti che sia il rappezzo cinquecentesco che il piegamento del braccio sul corpo, tolgono al sangue fuoruscito dalla ferita del costato una buona parte (1/3). Lo stesso, in quantità differenti, vale anche per l‟impronta dorsale dove i rappezzi impediscono una lettura certa della parte superiore della colata di sangue. L‟unica area intera che – collegata al colpo di lancia – poteva raccogliere, come vedremo una consistente quantità di sangue è solo il pericardio, complesso „foglietto‟ che avvolge il cuore.3 3 Si veda sotto al numero 028. Figure 26-27. Emitorace dx e zona renale sul dorso: ampia colata di sangue postmortale. (Foto Enrie 1931) Figure 28-29. Medesime aree sindoniche (foto restauro 2002).Si noti l‟assenza delle pezze e dei rammendi del 1532. 018. Una fuoruscita improvvisa La Figura 30 è utile per un confronto logico con le normali aspettative circa la ferita al fianco del Crocifisso. Tra l‟estrema varietà dei dati scelgo un Crocifisso del XVIII secolo, molto espressivo, conservato nel Monastero di Fara Sabina. Il sangue vi è raffigurato dipinto in grande quantità, ma senza fuoruscita su pressione, con effetto debordante, come nella Sindone. Come testimoniato da Giovanni evangelista, „subito uscì sangue ed acqua‟ (Gv 19, 34b). Anche la sequenza rispetta il dato ematologico: prima fuoriesce la parte pesante, depositata e poi la parte trasparente, leggera, sierosa. 019. Un ‘ematocrito’ naturale. La modalità attuale per distinguere in pochi secondi, la parte corpuscolata dal plasma o siero ematico è la centrifugazione del sangue prelevato e la differenza nelle quantità viene definita con il nome greco composto di „ematocrito‟. Sulla croce il fenomeno avvenne in modo naturale: quando il soldato colpì il fianco (in greco „pleura‟) di Gesù, già da quasi due ore il sangue era fuoruscito dalla parete cardiaca, infartuata, e si era raccolto nel pericardio, provocando ciò che il linguaggio medico definisce come “pericardio ematico”.4 020. Tre immagini per rendere definitivamente chiaro quanto è accaduto a Gesù Crocifisso, il 7 aprile dell‟anno 30. Al momento della morte per infarto, Figure 31-32 e, sotto, 33. la parete cardiaca presenta soltanto la ferita che ha fissurizzato il miocardio. Da tale pertugio il sangue defluisce dal cuore e dal sistema circolatorio superiore, e invade gradualmente, allargandolo, il resistente „foglio‟ pericardico. Dopo qualche decina di minuti, la sedimentazione dei globuli e delle piastrine è completata. Quanto l‟esperto soldato romano vibra il „colpo di grazia‟ con un gesto di ginnastica militare molto apprezzato nell‟esercito imperiale, dalla ferita esce in modalità che impressio-na gli astanti, una quantità notevole di sangue scuro e sangue trasparente o siero o plasma. L‟unico testimone moderno del fenomeno è lo stimato dottor Delle Site, discepolo del celebre prof. Valdoni. Rinvio alle sue conferenze la descrizione emozionante dell‟esperimento e della reazione/retrazione dinanzi alla quantità di sangue che fuorusciva veloce. Nella figura 33 si nota la differenza tra la sacca che contiene sangue fresco appena prelevato dalla sacca con sangue sedimentato. 4 Non va usata causa imprecisione diagnostica la formula “pericardite sierosa traumatica”. 021. Il Siero postmortale invisibile a occhio nudo anche su foto ad alta definizione. Senza alcuna esagerazione possiamo descrivere come spettacolare quanto si osserva, solo con irraggiamento a Luce ultravioletta (UV) la ferita del costato o emitorace destro. (Continua, nella didascalia delle Figure seguenti, 34-35) 021 (continua) Figura 33. Sindone di Torino, Ricerche STRP, foto UV, Miller/Pellicori (1978). Area emitorace destro. Dalla ferita fuoriesce, in quantità, sangue postmortale, decalcato, cioè, in ampie macchie di materiale ematico corpuscolato e in macchie giallastre di siero ematico. Da notare che il siero - invisibile a luce normale, come si vede da foto ad alta definizione (Durante 2000) riportata sotto - accompagna all'esterno, in alto e in modo particolare ai lati, sulla sinistra, la macchia di sangue corpuscolato (foto commentata in inglese da B.Schwortz). Figura 34. 022. Splendida foto ad alta definizione, realizzata in occasione dell'ostensione del Grande Giubileo della Redenzione nell'anno 2000 (Durante). Osservando con l‟attenzione critica che poco alla volta deve essere acquisita da chi studia scientificamente la Sindone, si nota come sopra la ferita c‟è un ben visibile alone di siero ematico. Sulla sinistra, in verticale, verso il basso, invece non si nota alcunché. 023. Il sangue postmortale zona reni, dorso e ’alta definizione HHD Le figure 27 e 29 mostrano quanto complessa sia la lettura della zona renale sul dorso dell‟Uomo avvolto nella Sindone, data l‟interferenza dei rappezzi applicati nel 1524 e, ancor più, di macchie d‟acqua riconducibili ad una piegatura del tessuto differente da quella del 1532 quando l‟incendio minacciò il sacro Telo. Di conseguenza si deve procedere con l‟analisi innanzitutto visiva ravvicinata delle foto a definizione molto alta (HHD) realizzate nel 2008 dalla struttura tecnica di „Haltadefinizione‟. 024. Prospettive di ricerca scientifica Non appaia esagerato lo spazio che abbiamo dato agli elementi scientifici correlati ai due Reperti presi in esame, la Carne del Miracolo di Lanciano e la sacra Sindone conservata a Torino. Al contrario, quanto illustrato è davvero minimale e didatticamente semplificato. 025. Progetti di ricerca circa il Miracolo eucaristico suddetto, sono di relativa necessità, dato che quanto risultato dalle Analisi 1970-71 e 1981 è sufficiente e al tempo stesso presentato con metodologie convincenti. Si può suggerire, eventualmente, una ricerca di eventuale traccia di cedimento tissutale legato all‟ipotesi di infarto. Non è detto tuttavia che si ritrovi alcunché; infatti, l‟area miocardica più esposta alla necrotizzazione infartuale si trova verso il basso. La sezione cardiaca di Lanciano, invece, appare ricavata da un‟area cardiaca verso la metà del muscolo. 026. Maggiore impegno di ricerca, invece, si ritrova per i dati emersi analizzando la Sindone. Innanzitutto, a livello di buona metodologia scientifica, le diverse ipotesi circa la causa finale della morte di Cristo in croce andrebbero adeguatamente presentate, comparate, criticate, impegno che viene rinviato a uno dei Corsi del Diploma universitario. 027. Oltre a nuove attente considerazioni sulle due aree interessate al nostro argomento (emitorace e zona renale), queste – oltre a partire dalle splendide foto a colori HHD 2008 – dovrebbero esigere nuove foto a luce ultravioletta (UV) e con il massimo di definizione possibile, specialmente per la migliore individuazione delle tracce ematiche del siero. Del resto già il Formal Proposal del 1984 era orientato verso acquisizioni fotografiche di migliore qualità. Ricordo, in questa sede, quanto sia fondamentale un approccio „colorimetrico‟ e fotometrico al colore sindonico, onde evitare facili cedimenti a teorie tanto suggestive quanto lontane dalla verificabilità scientifica.5 028. A livello medico-legale andrà focalizzata la ricerca scientifica su due grandi settori: -il processo ematologico della fibrinolisi, 5 Si veda quanto affermato nell‟Incontro 2, del nostro Corso introduttivo, ai numeri 17-18 . -la dinamica di sedimentazione ematica nel pericardio, studiando al meglio quest‟ultimo tessuto stratificato, molto resistente, trafitto dal colpo di lancia del soldato. Sulla morfologia istologica del pericardio offriamo due Figure, 35-37, in lingua spagnola, che illustrano molto bene gli strati di questo componente. 029. Una delle ipotesi che escludono l‟infarto si appella ad un fenomeno similare legato alla pleura polmonare, la cui descrizione anatomica riportiamo per la similarità alla membrana pericardica. “La pleura è una membrana sierosa pari a doppia parete, che riveste e aderisce alla parete interna del torace col suo foglietto parietale, e alla parete distale di ogni polmone col suo foglietto viscerale. I due foglietti sono in continuità l'uno con l'altro a livello dell'ilo polmonare, e sono strettamente adesi delimitando uno spazio virtuale, praticamente nullo, detto cavità pleurica, contenente un liquido con proprietà lubrificanti tali da permettere lo scivolamento dei due foglietti l'uno sull'altro” (Wikipedia). Il problema vero per questa ipotesi è la mancanza di spazio dilatativo sufficiente per accogliere una quantità di sangue post mortale, consentendo una precisa sedimentazione delle parti corpuscolate e una netta distinzione con la parte plasmatica, sierosa, trasparente. Per tali questioni rinviamo alle ricerche e ai dibattiti auspicabili in un prossimo futuro. 030. Sintesi e passaggio al livello teologico-pastorale. I risultati sintetici dalle analisi precedenti sono che a) il miracolo eucaristico di Lanciano ci presenta una sezione di cuore umano, attribuibile a Gesù il Cristo; b) la sacra Sindone di Torino ci dice* che tale cuore ebbe un attacco infartuale violento e mortale; c) dalla ferita del miocardio fuoruscì, raccogliendosi nel pericardio, una notevole quantità di sangue intra vitam e nelle due ore successive prese la forma del sangue post mortem, ossia diviso in due parti ben distinte, il corpuscolato pesante e il siero, o plasma, leggero; d) quando il soldato colpì l‟emitorace destro, uscì subito e con pressione alta, ciò che Giovanni descrive come „sangue‟ (parti corpuscolate) e „acqua‟ (siero, plasma); e) il Cuore del Signore Gesù, dunque, porta incise due fissurizzazioni: una ferita da lancia, e una da infarto al miocardio; f) a livello pastorale si può iniziare a contemplare e a parlare di un Cuore Ferito e Trafitto, ferito dall‟infarto, trafitto dalla lancia. 031. Percorsi teologico-pastorali. Siamo giunti alla parte più delicata e preziosa dell‟argomento di oggi. I due aggettivi appena usati esigono uno sviluppo speciale di questa parte. Diamo soltanto un elenco breve delle macro-aree. 032. Area teologica liturgica Eucaristia, luogo privilegiato della Presenza del Cuore sacro di Gesù Fig. 38. Ostensione Anno 2000, Giubileo della Redenzione, Celebrazione eucaristica presieduta dal card. Poletto. 033. Primizia ed espiazione: categorie base del Sacramento e della Liturgia (anche ebraica) Fig. 39-40. Il Messia schiacciato sotto il „torchio‟ dei peccati. A sinistra un‟interessante pala l‟altare nell‟antico Convento dei Cappuccini di Burgio; a destra lo stesso tema in un‟icona di area cristiana etiopica. 034. Area spirituale pastorale Verso una rinnovata iconografia del Sacro Cuore. Fig. 40-41 Raffigurazioni classiche del Sacro Cuore di Gesù. Alla ferita provocata dal colpo di lancia, andrebbe aggiunta la ferita prodotta dall'infarto miocardico acuto, da collocare nella parte bassa del cuore, dove i capillari del sangue sono più piccoli e fragili. 035. Area ecclesiale sociale Il Cuore di Gesù e il Cuore di ogni persona umana sofferente Fig. 42. Guerra israelo-libanese. Immagine di bimbo morto o svenuto, portato in salvo a Beirut, nei primi anni ‟80. Fig. 43. Sindone di Torino, foto HHD (2008), negativo fotografico con molto contrasto. . Bibliografia selezionata Sul Miracolo di Lanciano : LINOLI Odoardo , Ricerche istologiche, immunologiche e biochimiche sulla carne e sul sangue del Miracolo Eucaristico di Lanciano, Quaderni Sclavo di Diagnostica 7 (1971) 661-674, ristampato dalle Edizioni S.M.E.L., Lanciano. LINOLI Odoardo, Studio anatomo-istologico sul "cuore" del Miracolo Eucaristico di Lanciano (VIII sec.), in L’Osservatore Romano, 23 Aprile 1982, p. 5. Sugli specifici dati sindonici: si consultino le opere di Ricci. Delle Site, Wedenissow, Malantrucco, Stroud nella Bibliografia indicizzata (www.mondosindone.it e tra poco anche in www.othoniaweb.org ). La lettura ematologica e cardiologica è stata confermata dai vari professori dell‟Università La Sapienza di Roma, invitati al Corso „Sindone e Scienza‟ tenuto alla Pontificia Università Lateranense dal 1996 al 2003. Ricordo il norme del coordinatore, la prof. Girelli, titolare della cattedra di ematologia. Offriamo anche un utile strumento di lavoro di natura esegetica e pastorale : la Concordanza verbale biblica sul tema „Cuore‟ (2006). Il testo biblico italiano era quello della CEI 1974. Alcune parti sono innovative (codice Beza raffrontato alla Vulgata).