Sindone e Miracolo di Lanciano.

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Sindone e Miracolo eucaristico di Lanciano. Devozione al Sacro Cuore. I revisione (02 aprile 2012)
p. Gianfranco BERBENNI
[email protected]
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UPRA - ISF, Master Scienza e Fede www.uprait.org
Il Miracolo eucaristico di Lanciano e la Sacra Sindone.
Dati scientifici e teologico-pastorali
per una rinnovata devozione al Sacro Cuore.
Roma, 08 novembre 2011
Aggiornamento 31 marzo 2011
p. Berbenni Gianfranco (Varese, Roma)
001.
Abstract
BREVE
Il confronto tra il reperto anatomico cardiaco del Miracolo eucaristico di Lanciano (VII secolo)
e i residui ematologici nell'area dell'emitorare destro sulla Sacra Sindone di Torino, ci permette
di affrontare in modo scientificamente interessante l'argomento-mistero del Sacro Cuore di Gesù. Le applicazioni che intendiamo sottolineare, poi, appartengono al settore della Teologia pastorale, luogo nel quale il momento celebrativo (Liturgia), il momento contemplativo (Spiritualità), il momento del servizio della carità (Diakonia) si illuminano vicendevolmente di nuova
luce.
002.
Pagina
Il confronto tra il reperto anatomico cardiaco del Miracolo eucaristico di Lanciano (VII secolo)
e i residui ematologici nell'area dell'emitorace destro sulla Sacra Sindone di Torino, ci permette
di affrontare in modo scientificamente interessante l'argomento-mistero del Sacro Cuore di Gesù.
Gli apporti scientificamente interessanti relativi alla Sindone, partono da una valutazione di natura medico-legale, correlata al dato del sangue post-mortale fuoruscito in grande quantità dalla
ferita da arma di punta (lancia) nella zona del costato. Il fenomeno porta a concludere che due
tipi di frattura si ritrovano sulla parete cardiaca dell'Uomo della Sindone: - una trafittura (colpo
di lancia) - e una ferita originata da un attacco infartuale acuto. Sinteticamente, si può parlare
del Cuore di Gesù 'trafitto e ferito' .
L'apporto specifico del Miracolo eucaristico di Lanciano, è riferibile allo specifico contesto celebrativo eucaristico nel quale l'accadimento si è manifestato. In tale ottica, il valore del residuo
anatomico cardiaco, ci riconduce a valutare l'aspetto propriamente liturgico della Consacrazione, quando nelle mani del Sacerdote celebrante in persona Patris (cum Spiritu) e in persona
Christi, si viene a trovare in modo vero e reale, il Cuore del Signore Gesù.
Le applicazioni che ulteriormente intendiamo sottolineare, poi, appartengono al settore della
Teologia pastorale, luogo nel quale assumono nuova luce e nuovo peso esistenziale ed ecclesiale
- il momento celebrativo (Liturgia),
- il momento contemplativo (Spiritualità),
1
Abstract AMPIO
- il momento del servizio della carità (Diakonia).
Nell'aggiornamento di fine marzo 2012 si fa cenno anche al recente miracolo eucaristico di
Buenos Aires.
003.
Lanciano e il reperto anatomico somatico, riconoscibile come miocardio ed endocardio.
Per il nostro argomento focalizziamo le analisi sul Reperto 'carne miracolosa'.
Fig. 1. Lanciano. Reliquiario.
Fig, 2. Carne miracolosa, costituita da una sezione trasversale di muscolo cardiaco.
Pagina
Le reliquie a noi tramandate sono mantenute in un reliquiario in argento di elegante fattura, alto cm. 63 e
largo cm. 44, che comprende nella parte alta, un ostensorio rotondeggiante, ove è contenuto fra due vetri,
la Carne miracolosa; mentre in basso, fra due angeli oranti, è presente un calice con coperchio, dove è
contenuto il Sangue miracoloso, profondamente modificato per la antichità del Campione.
In particolare, la Carne del Miracolo Eucaristico di Lanciano ha forma rotondeggiante, con diametri di
mm. 55 e 60, colorito giallo-bruno-marrone, con qualche ombreggiatura di maggiore intensità. La lamina* di tessuto appare assottigliata e ampiamente lacerata nella zona centrale, a causa della retrazione del
tessuto verso la periferia, ove appare sollevato in pliche circolari. E' però evidente che nella Carne miracolosa di Lanciano è riconoscibile un viscere cavo, visto in sezione trasversale, istologicamente riconosciuto come cuore, del quale infatti, è intravedibile in basso la zona propria del ventricolo sinistro, più
spessa, ed in alto, la zona propria del ventricolo destro, più sottile come di norma. [...] Nella zona marginale della 'lamina circolare' del tessuto si notano piccoli fori, evidente segno, in antico, del passaggio di
chiodi. La consistenza del tessuto è uniformemente duro-lignea, richiedendosi una forte pressione con la
lama per asportare due piccolissimi frammenti per la successiva indagine. [...] Sul Tessuto miracoloso ha
agito la lunga serie di secoli intercorsi, che ha portato a[lla] dispersione di [piccole] parti anatomiche onde la attuale unica cavità. Inoltre, risulta evidente che il Tessuto non protetto da alcuno involucro, ha perduto tutta l’acqua della quale ogni tessuto è dotato, mummificandosi, e quindi riducendosi nelle dimensioni, che infatti sono molto inferiori al cuore normale. La superficie è liscia, mai sollevata irregolarmente,
2
003. [continua]
La seguente macro Didascalia è costituita da testo originale estratto dalla Relazione scientifica (Linoli 1971]:
screpolata o incisa.
004.
Un vero cuore umano
Le ricerche istologiche (Linoli 1971 e Linoli 1981) hanno accertato in modo autorevole che la
Carne si compone di un tessuto mesodermale riconoscibile come cuore, con miocardio ed endocardio, sezionato in maniera sottile come periti chirurghi potrebbero fare, disponendo di attrezzatura adeguata.1
005.
Dati macro istologici
Il cuore nell’organismo umano possiede il primato di maggiore energia prodotta, sotto forma di
pompa molto efficace nel distribuire il sangue in tutto il sistema circolatorio, venoso e arterioso.
Il suo continuo lavoro, diurno e notturno, per decine di anni di seguito, è reso possibile dalla
straordinaria efficienza del muscolo cardiaco, composto da una struttura muscolare striata e da
una liscia. Modalità sinciziali, ossia di unione stretta tra le fibre muscolari, ne aumentano ancor
più la potenza aspirativa e inspirativa.2
1
Per completezza informativa riportiamo per intero la sintesi delle ricerche 1971: Sono descritti gli aspetti macroscopici della
Carne e del Sangue del Miracolo Eucaristico di Lanciano (VIII secolo). Sono state effettuate ricerche istologiche dalle
quali è stato accertato che la Carne si compone di un tessuto mesodermale riconoscibile come cuore, miocardio ed endocardio. Le varie ricerche eseguite sul Sangue, ed in particolare la cromatografia in strato sottile, hanno permesso di riconoscere trattarsi veramente di Sangue. La natura umana dell’antico Sangue e dell’antica Carne di Lanciano è stata
dimostrata immunologicamente a mezzo di reazione di precipitazione zonale di Uhlenhuth. Il gruppo sanguigno ricercato
sui liquidi di eluizione dell’antico Sangue e dell’antica Carne è risultato eguale nei due tessuti (gruppo AB). Il tracciato
elettroforetico delle proteine sieriche dell’antico Sangue ha presentato aspetti quasi sovrapponibili a quelli forniti da un
siero fresco. Nell’antico Sangue sono risultati sensibilmente ridotti il sodio, il potassio, i cloruri, il fosforo totale inorganico e il magnesio, mentre il calcio è risultato aumentato.
Pagina
Offriamo un quadro sintetico della doppia tipologia muscolare miocardica (da Wikipedia).
Il tessuto muscolare striato
Questo tessuto è responsabile della locomozione delle varie parti del corpo e, per questo motivo è anche chiamato tessuto
muscolare scheletrico. Le cellule muscolari sono allungate e fusiformi, sono circondate dalla membrana che è detta in
questo caso sarcolemma, il nucleo è cilindrico e all'interno del citoplasma, denominato sarcoplasma, possiamo notare una
striatura longitudinale dovuta al materiale contrattile della fibra, le miofibrille. Ogni fibra muscolare contiene fino a molte
migliaia di miofibrille. A loro volta queste contengono circa 1500 filamenti di miosina e 3000 di actina: sono questi filamenti i veri responsabili della contrazione muscolare. I filamenti di miosina e actina sono tra loro interdigitati, per questo
al microscopio notiamo che le miofibrille presentano bande più chiare (che contengono actina) e bande più scure (che invece contengono miosina). L'unione di queste due bande porta alla tipica striatura. Oltre alla caratteristica struttura, il tessuto striato ha particolarità molto importanti da prendere in considerazione:
- contrazione rapida e potente (notiamo, infatti, un grande numero di mitocondri all'interno del sarcoplasma);
- contrazione volontaria e dipendente dall'innervazione motoria (in assenza di stimolazione nervosa, il muscolo striato
non può contrarsi da solo);
- contrazione che non avviene per il muscolo in toto, ma che si sviluppa di fibra in fibra portando ad una contrazione che
non è contemporanea per tutto il muscolo (si dice che il muscolo striato non si comporta come un sincizio funzionale, non
si comporta cioè come se fosse un'unica cellula).
Il tessuto muscolare liscio
Il tessuto muscolare liscio è principalmente responsabile della muscolatura degli organi cavi, è costituito dalle stesse unità
che compongono il tessuto scheletrico: le cellule sono fusiformi, il nucleo è centrale, ma i miofilamenti sono disposti in
maniera irregolare e per questo motivo non notiamo le striature che caratterizzano il muscolo scheletrico. Per quanto riguarda l'attività del muscolo liscio notiamo molte differenze rispetto al tessuto analizzato in precedenza:
- contrazione lenta e meno energica, ma possibilità di mantenimento della contrazione per tempi maggiori del muscolo
scheletrico (o striato);
3
2
006.
Dati microscopici sui vari tipi di tessuto cardiaco
Offriamo alcuni fotogrammi delle analisi istologiche al microscopio. Come si dirà in conclusione di sezione, non rientrava nel progetto di ricerca l’individuazione di eventuale tessuto miocardico infartuato/necrotizzato.
007.
Alcuni elementi di anatomia istologica del muscolo cardiaco, o miocardio.
Con la facilitazione degli elementi grafici, richiamiamo alcune particolarità del sistema Mu-scolare cardiaco o miocardio, con l’obiettivo di
renderci familiare il microcosmo del cuore e
della scienza che lo studia, la cardiologia.
008.
A sinistra una raffigurazione, in sezione, della
parete muscolare cardiaca. Si noti la consistenza del tessuto, capace di sostenere uno sforzo
straordinario, nel periodo a lungo termine che è
una vita umana.
Fig. 18. Sezione della parete miocardica, con ramificazione della
irrorazione sanguigna. Se c'è blocco di quest'ultima si ha
la necrotizzazione dell'area e infarto miocardico acuto.
009.
Microfotogramma della struttura striata del
miocardio, capace di contrazioni rapide, potenti, volontarie (ossia dipendenti dalle innervazioni, motorie ecc.) e settoriali (coinvolgenti
gruppi di fibre).
In combinazione con la muscolatura liscia, il
cuore diviene un organo che cede soltanto in
stati di alta e/o prolungata esposizione a stress
di vario genere.
Pagina
- contrazione involontaria: il muscolo può contrarsi per innervazione del sistema nervoso autonomo o sotto stimolo ormonale; da questo punto di vista è rilevante anche l'azione nervosa, che agisce come modulatore della frequenza delle
contrazioni.
- contrazione che avviene per tutto il muscolo contemporaneamente: questa è la caratteristica più importante del muscolo liscio. Il muscolo si comporta proprio come se si trattasse di un'unica fibra, anche se nella realtà ci sono più fibre
che si susseguono l'una all'altra. In questo caso si dice che questo tipo di tessuto si comporta come un sincizio funzionale.
4
Fig. 19. Cuore, muscolo striato (cf. nota 2)
010.
La grafica delle figure 20-21, ci presenta in
sezione due cuori infartuati, nei quali, venuta a
mancare l’irrorazione sanguigna, è iniziato il
processo di necrosi tissutale.
Fig. 20 e 21 Sezione trasversale del miocardio, con i due ventricoli, immagine simile a come si presenta il reperto miracoloso di
Lanciano. Nella figura 21, a destra, la parete cardiaca è fissurizzata
da attacco infartuale acuto.
013.
Fig. 22. Dalla radice aortica, in alto a sinistra si diramano la coronaria destra e la
coronaria sinistra. A loro volta le due coronarie si ramificano enormemente: un
centimetro cubico di muscolo cardiaco
contiene sino a quattro milioni di capillari coronarici! (da Cardiologia per tutti,
www)
Fig. 22. Irrorazione sanguigna della parete esterna del cuore.
5
015.
Istologia, ematologia e Infarto del miocardio
Creiamo ora un ponte con la Sindone e i suoi dati medico-legali, considerando le modalità di
insorgenza di un evento infartuale. Come evidenziato nelle figure 24-25, sotto, in caso di ostruzione parziale o totale del flusso sanguigno al muscolo miocardico, iniziando dalle capillarità
più deboli, in basso, si genera uno stato di progressiva anossemia cellulare e conseguente necro-
Pagina
Fig. 23. Forma rotondeggiamente del reperto
miocardico di Lanciano (dis. Budetta)
014.
La Fig. 23. raffigura, a sx, lo stato attuale della
massa cardiaca del Miracolo. La presenza ai bordi di piccoli fori, riconduce al forzato allargamento del tessuto, compiuto in data imprecisata e in
modo da avvicinare la forma carnea alla forma
dell’ostia eucaristica usata nelle Liturgie occidentali. Il setto divisorio degli originali ventricoli destro e sinistro è disegnato a tratti sulla dx.
tizzazione dei tessuti. In caso di rottura della parete cardiaca, con acutissima fitta di dolore, generalmente accompagnata da un forte grido, si ha la morte pressoché immediata.
Figure 24-25. A sinistra, raffigurazione grafica di un infarto per occlusione
dell'arteria interventricolare anteriore,
uno dei due rami
dell'arteria coronarica sinistra (LCA, 1.
occlusione, 2. parete
cardiaca necrotizzata, il grigio scuro).
A destra, principali
dotti di irrorazione
sanguigna, arteriosa
e venosa, sulla parete cardiaca.
016.
La sacra Sindone e il Cuore infartuato
Tra i versamenti ematici presenti sul Telo funerario torinese, in ordine di quantità di liquido
versato e che ha imbibito il tessuto, il maggiore tra tutti è senz’altro il sangue post-mortale, cioè, suddiviso nettamente in parte sierosa (leggera) e corpuscolata (pesante), visibile
nell’impronta facciale (emitorace destro con ferita da arma da taglio, con apertura longitudinale
di 4 cm.) e nell’impronta dorsale (area renale, con impronta ematica che va ben oltre
l’immagine corporea dell’uomo avvolto).
3
Si veda sotto al numero 028.
Pagina
6
017.
Grande quantità di sangue postmortale
La divisione post mortem tra siero o plasma sanguigno e parte corpuscolata (globuli, piastrine
ecc.) è segno inequivocabile di morte del Soggetto sindonico. Come sotto si vedrà, alcune tracce di siero ematico sono visibili soltanto con luce UV, elemento decisivo e irrefragabile su molti fronti scientifici che si occupano dell’originalità e autenticità del sacro Reperto.
Circa il fattore quantitativo, si noti che sia il rappezzo cinquecentesco che il piegamento del
braccio sul corpo, tolgono al sangue fuoruscito dalla ferita del costato una buona parte (1/3). Lo
stesso, in quantità differenti, vale anche per l’impronta dorsale dove i rappezzi impediscono una
lettura certa della parte superiore della colata di sangue.
L’unica area intera che – collegata al colpo di lancia – poteva raccogliere, come vedremo una
consistente quantità di sangue è solo il pericardio, complesso ‘foglietto’ che avvolge il cuore.3
Figure 26-27.
Emitorace dx con
ferita da arma da
punta e zona renale
sul dorso sindonico, con ampia colata di sangue postmortale.
(Foto Enrie 1931)
Figure 28-29.
Medesime aree sindoniche dopo il restauro integrale del 2002.
Si noti l’assenza delle pezze e dei
rammendi apposti nel 1532.
Pagina
019.
Un ‘ematocrito’ naturale.
La modalità attuale per distinguere in pochi secondi, la parte corpuscolata dal plasma o siero
ematico è la centrifugazione del sangue prelevato e la differenza nelle quantità viene definita
con il nome greco composto di ‘ematocrito’.
7
018.
Una fuoruscita improvvisa
La Figura 30, a sinistra, è utile per un confronto
logico con le normali aspettative circa la ferita al
fianco del Crocifisso. Tra l’estrema varietà dei dati
scelgo un Crocifisso del XVIII secolo, molto espressivo, conservato nel Monastero di Fara Sabina (Rieti, Lazio).
Il sangue vi è raffigurato dipinto in grande quantità, ma senza fuoruscita su pressione, con effetto
debordante, come nella Sindone.
Come testimoniato da Giovanni evangelista, ‘subito uscì sangue ed acqua’ (Gv 19, 34b). Anche la
sequenza rispetta il dato ematologico: prima fuoriesce la parte pesante, depositata e poi la parte trasparente, leggera, sierosa.
Sulla croce il fenomeno avvenne in modo naturale: quando il soldato colpì il fianco (in greco
‘pleura’) di Gesù, già da quasi due ore il sangue era fuoruscito dalla parete cardiaca, infartuata,
e si era raccolto nel pericardio, provocando ciò che il linguaggio medico definisce come “pericardio ematico”.4
020.
Tre immagini per
rendere definitivamente chiaro
quanto è accaduto
a Gesù Crocifisso,
il 7 aprile dell’anno 30.
Al momento della
morte per infarto,
Figure 31-32 e, sotto, 33.
la parete cardiaca presenta soltanto la ferita che ha fissurizzato
il miocardio. Da tale pertugio il
sangue defluisce dal cuore e dal
sistema circolatorio superiore, e
invade gradualmente, allargandolo, il resistente ‘foglio’ pericardico. Dopo qualche decina di
minuti, la sedimentazione dei
globuli e delle piastrine è completata. Quanto l’esperto soldato
romano vibra il ‘colpo di grazia’
con un gesto di ginnastica militare molto apprezzato nell’esercito imperiale, dalla ferita esce in modalità che impressio-
4
Non va usata, causa imprecisione terminologica medica, la formula “pericardite sierosa traumatica”.
Pagina
021.
Il Siero postmortale invisibile a occhio nudo anche su foto ad alta definizione.
Senza alcuna esagerazione possiamo descrivere come spettacolare quanto si osserva, solo con
irraggiamento a Luce ultravioletta (UV) la ferita del costato o emitorace destro.
(Continua, nella didascalia delle Figure seguenti, 34-35)
8
-na gli astanti, una quantità notevole di sangue scuro e sangue trasparente o siero o plasma.
L’unico testimone moderno del fenomeno è lo stimato dottor Delle Site, discepolo del celebre
prof. Valdoni. Rinvio alle sue conferenze la descrizione emozionante dell’esperimento e della
reazione/retrazione dinanzi alla quantità di sangue che fuorusciva veloce.
Nella figura 33 si nota la differenza tra la sacca che contiene sangue fresco appena prelevato
dalla sacca con sangue sedimentato.
021 (continua) Figura 33.
Sindone di Torino, Ricerche STRP, foto UV, Miller/Pellicori (1978). Area emitorace destro. Dalla ferita fuoriesce, in
quantità, sangue postmortale, decalcato, cioè, in ampie macchie di materiale ematico corpuscolato e in macchie giallastre
di siero ematico. Da notare che il siero - invisibile a luce normale, come si vede da foto ad alta definizione (Durante
2000) riportata sotto - accompagna all'esterno, in alto e in modo particolare ai lati, sulla sinistra, la macchia di sangue
corpuscolato (foto commentata in inglese da B.Schwortz).
Figura 34.
Pagina
023.
Il sangue postmortale zona reni, dorso e ’alta definizione HHD
Le figure 27 e 29 mostrano quanto complessa sia la lettura della zona renale sul dorso
dell’Uomo avvolto nella Sindone, data l’interferenza dei rappezzi applicati nel 1524 e, ancor
più, di macchie d’acqua riconducibili ad una piegatura del tessuto differente da quella del 1532
quando l’incendio minacciò il sacro Telo.
9
022.
Foto ad alta definizione, realizzata in
occasione dell'ostensione del Grande
Giubileo della Redenzione nell'anno
2000 (Durante). Osservando con
l’attenzione critica che poco alla volta
deve essere acquisita da chi studia
scientificamente la Sindone, si nota
come sopra la ferita c’è un ben visibile
alone di siero ematico. Sulla sinistra,
invece, in verticale, verso il basso, non
si nota alcunché.
Di conseguenza si deve procedere con l’analisi innanzitutto visiva ravvicinata delle foto a definizione molto alta (HHD) realizzate nel 2008 dalla struttura tecnica di ‘Haltadefinizione’.
024.
Prospettive di ricerca scientifica
Non appaia esagerato lo spazio che abbiamo dato agli elementi scientifici correlati ai due Reperti presi in esame, la Carne del Miracolo di Lanciano e la sacra Sindone conservata a Torino.
Al contrario, quanto illustrato è davvero minimale e didatticamente semplificato.
025.
Progetti di ricerca circa il Miracolo eucaristico suddetto, sono di relativa necessità, dato che
quanto risultato dalle Analisi 1970-71 e 1981 è sufficiente e al tempo stesso presentato con metodologie convincenti.
Si può suggerire, eventualmente, una ricerca di eventuale traccia di cedimento tissutale legato
all’ipotesi di infarto. Non è detto tuttavia che si ritrovi alcunché; infatti, l’area miocardica più
esposta alla necrotizzazione infartuale si trova verso il basso. La sezione cardiaca di Lanciano,
invece, appare ricavata da un’area cardiaca verso la metà del muscolo.
026.
Maggiore impegno di ricerca, invece, si ritrova per i dati emersi analizzando la Sindone. Innanzitutto, a livello di buona metodologia scientifica, le diverse ipotesi circa la causa finale della
morte di Cristo in croce andrebbero adeguatamente presentate, comparate, criticate, impegno
che viene rinviato a uno dei Corsi del Diploma universitario.
027.
Oltre a nuove attente considerazioni sulle due aree interessate al nostro argomento (emitorace e
zona renale), queste – oltre a partire dalle splendide foto a colori HHD 2008 – dovrebbero esigere nuove foto a luce ultravioletta (UV) e con il massimo di definizione possibile, specialmente per la migliore individuazione delle tracce ematiche del siero. Del resto già il Formal Proposal del 1984 era orientato verso acquisizioni fotografiche di migliore qualità. Ricordo, in questa
sede, quanto sia fondamentale un approccio ‘colorimetrico’ e fotometrico al colore sindonico,
onde evitare facili cedimenti a teorie tanto suggestive quanto lontane dalla verificabilità scientifica.5
5
Si veda quanto affermato nell’Incontro 2, del nostro Corso introduttivo, ai numeri 17-18 .
Pagina
10
028.
A livello medico-legale andrà focalizzata la ricerca scientifica su due grandi settori:
-il processo ematologico della fibrinolisi,
-la dinamica di sedimentazione ematica nel pericardio, studiando al meglio quest’ultimo tessuto stratificato, molto resistente, trafitto dal colpo di lancia del soldato.
Sulla morfologia istologica del pericardio offriamo due Figure, 35-37, in lingua spagnola, che
illustrano molto bene gli strati di questo componente.
029.
Una delle ipotesi che escludono l’infarto si appella ad un fenomeno similare legato alla pleura
polmonare, la cui descrizione anatomica riportiamo per la similarità alla membrana pericardica.
“La pleura è una membrana sierosa pari a doppia parete, che riveste e aderisce alla parete interna del torace col suo foglietto parietale, e alla parete distale di ogni polmone col suo foglietto
viscerale. I due foglietti sono in continuità l'uno con l'altro a livello dell'ilo polmonare, e sono
strettamente adesi delimitando uno spazio virtuale, praticamente nullo, detto cavità pleurica,
contenente un liquido con proprietà lubrificanti tali da permettere lo scivolamento dei due foglietti l'uno sull'altro” (Wikipedia).
Il problema vero per questa ipotesi è la mancanza di spazio dilatativo sufficiente per accogliere
una quantità di sangue post mortale, consentendo una precisa sedimentazione delle parti corpuscolate e una netta distinzione con la parte plasmatica, sierosa, trasparente. Per tali questioni
rinviamo alle ricerche e ai dibattiti auspicabili in un prossimo futuro.
Pagina
031.
Alcuni percorsi teologico-pastorali.
Siamo giunti alla parte più delicata e preziosa del nostro argomento. I due aggettivi appena usati esigono uno sviluppo speciale di questa parte. Diamo soltanto un elenco breve di macroaree tematiche.
11
030.
Sintesi e passaggio al livello teologico-pastorale.
I risultati sintetici dalle analisi precedenti sono che
a) il miracolo eucaristico di Lanciano ci presenta una sezione di cuore umano, attribuibile a
Gesù il Cristo;
b) la sacra Sindone di Torino ci dice* che tale cuore ebbe un attacco infartuale violento e
mortale;
c) dalla ferita del miocardio fuoruscì, raccogliendosi nel pericardio, una notevole quantità di
sangue intra vitam e nelle due ore successive prese la forma del sangue post mortem, ossia diviso in due parti ben distinte, il corpuscolato pesante e il siero, o plasma, leggero;
d) quando il soldato colpì l’emitorace destro, uscì subito e con pressione alta, ciò che Giovanni descrive come ‘sangue’ (parti corpuscolate) e ‘acqua’ (siero, plasma);
e) il Cuore del Signore Gesù, dunque, porta incise due fissurizzazioni: una ferita da lancia, e
una da infarto al miocardio;
f) a livello pastorale si può iniziare a contemplare e a parlare di un Cuore Ferito e Trafitto,
ferito dall’infarto, trafitto dalla lancia.
031a.
Il cuore nell'antropologia ebraica antica e nell'antropologia cristiana moderna
E' noto a tutti i lettori attenti della Sacra Scrittura che il cuore è la sede del pensiero profondo,
della capacità meditativa, delle competenze progettuali, delle elaborazioni strategiche nei confronti della vita terrena e della vita oltre-terrena. In merito invito a consultare la 'Concordanza
biblica' che è stata appositamente preparata, disponibile della sezione 'materiale didattico' della
seconda Area, teologica, nel sito www.mondosindone.it .
Nell'antropologia cristiana moderna, la sede dei sentimenti che nell'ebraismo era identificata
nelle 'viscere', è in genere collocata nel cuore: in esso si vivono le gioie e le ansie dell'amore,
dalle sue palpitazioni si percepiscono gli effetti travolgenti dell'amore o della solitudine, le sue
patologie sono molte volte il segno somatico di un grande affetto misconosciuto o tradito, ecc.
Consigliamo di non creare troppi contrasti tra i due modi di interpretare le funzioni psicosomatiche e spirituali del 'Cuore'. Anzi, accostando i lati positivi delle due antropologie, ciascuna di esse riceve valore e luce da una simile reciprocità.
032.
Eucaristia, luogo privilegiato della Presenza del Cuore sacratissimo di Gesù
Quanto accaduto a Lanciano nel VII secolo e a Buenos Aires, da pochi anni, ci conduce al luogo per eccellenza della devozione del Cuore di Gesù: il divino sacrificio della santa Eucaristia,
Fig. 38. Ostensione Anno 2000, Giubileo della Redenzione,
Celebrazione eucaristica presieduta dal card. Poletto.
Pagina
033.
Primizia ed espiazione, categorie base del Sacramento/Mysterion e della Liturgia (anche
ebraico-giudaica)
12
specialmente nel momento drammatico della memoria 'Passionis et Crucis' che è il rito della
Consacrazione delle Sacre Specie. Da quegli istanti in poi, sulla pura e monda 'tovaglia di lino'
del sacro Altare, il Sacerdote-ministro stringe tra le mani il Cuore sacro, vivo e palpitante di
Gesù, il Cristo e il Signore, Verbo di Dio, creatore e redentore!
La complessa realtà del sacrificio biblico veterotestamentario, non ci impedisce di apprezzarne
alcuni dati fondamentali, preziosi per comprendere pagine preziose come la Prima lettera
dell'apostolo Pietro.
Fig. 39-40.
Il Messia schiacciato sotto il ‘torchio’
dei peccati. A sinistra un’interessante
pala l’altare nell’antico Convento dei
Frati
Cappuccini di Burgio (XVII secolo).
A destra lo stesso tema in una immagine proveniente dalla tradizione liturgica cristiana etiopica.
Pagina
033a.
Il fiume-torrente che esce dal lato destro del Tempio (Ez. 47, 1-12 ). La sovrabbondanza
della Carità di Dio Padre in Cristo e nello Spirito
La meravigliosa pagina del profeta Ezechiele si compie letteralmente/tipologicamente nell'evento del Cuore ferito e trafitto di Gesù crocifisso, Agnello pasquale e capro espiatorio, primizia di puro amore e vittima per il peccato degli uomini. Tutto conduce alla dimensione superlativa della vita che esce dal lato destro del Santuario: i numerosissimi alberi che vi attingono vitalità (v. 12) e l'abbondantissimo pesce che vi si muove (v. 9, 'multi satis', sintagma fraseologico unico in tutta la Bibbia latina*) sono l'immagine efficacissima della santa ed eletta Chiesa di
Dio agàpe/charitas. Ognuno, poi, di questi pesci, non finirà mai di attingere all'oceano di Vita
divina ed eterna, che è scaturita e che sempre scaturisce dal fianco del Messia trafitto.
13
Consigliamo di partire da un'analisi socio-religiosa dei capitoli 1 e 3 del libro del Levitico, nei
quali si descrivono i sacrifici incruenti (senza versamente di sangue), generalmente espressivi di
un senso di ringraziamento, personale o famigliare o comunitario, nei confronti di Dio JHVH. Il
capitolo 2, poi, descrive i sacrifici cruenti (con versamento di sangue), pure essi da collocare in
un contesto di dono, di primizia per un rendimento di grazie o per un'intercessione.
Un secondo passaggio basilare, lo si deve realizzare accostando il cosiddetto 'sacrificio di Abramo' (Gen 22, 1-18), realizzato in primavera, in chiaro contesto di primizia e di prova di amore autentico. Al meraviglioso atto di carità manifestato dal Patriarca Abramo nei confronti di
JHVH, si lega la solennità più grande dell'intero ebraismo giudaico, ovvero il Giorno della Espiazione, preparato da una settimana di digiuni e preghiere, per ottenere la remissione dei peccati di tutto il Popolo, grazie al ricordo del sacrificio citato. Il suono del corno di ariete o shofar,
è chiaro riferimento ad esso.
Vastissimo è il senso liturgico-mistico del Cuore sacro di Abramo-Isacco (ebraismo talmudico)
// Dio-Padre - Gesù (seconda ed eterna alleanza).
Efesini 1, 7-9 diviene allora il testo cardine del Mistero eterno e storico dello Sconfinato e assolutamente Sorprendente Amore di Dio per noi, sintesi perfetta dei caratteri antropologici ebraici
riferibili al 'cuore' di Cristo e della Chiesa.
034.
Verso una rinnovata iconografia del Sacro Cuore.
Una delle semplici e prevedibili conseguenze di quanto analizzato in questo incontro, è l'arricchirsi delle immagini sacre dedicate al mistero del Sacro Cuore di Gesù. Si tratta infatti di agFig. 40-41
Raffigurazioni classiche del Sacro
Cuore di Gesù. Alla ferita provocata dal colpo di lancia, andrebbe
aggiunta la ferita prodotta dall'infarto miocardico acuto, da collocare nella parte bassa del muscolo
cardiaco cuore, dove il sistema di
irrorazione sanguigna arteriosa è
più fragile nella sua diramazione.
giungere alla consueta raffigurazione del Cuore trafitto da lancia, l'immagine di una ferita da infarto acuto al miocardio, posizionabile verso il basso del muscolo cardiaco. Questa ferita ci ricorda il dolore acutissimo degli ultimi istanti di vita del nostro Signore e Salvatore e allo stesso
tempo ci rammenta come e quanto sino all'ultimo Egli abbia voluto in piena coscienza 'bere' il
Calice del Dolore redentivo, testimonianza indicibile della Sua infinita Carità.
035.
Il Cuore di Gesù e il Cuore di ogni persona umana sofferente
Ciò che provoca tanto Amore e Dolore in Dio Carità/Agàpe, non sono soltanto i nostri peccati,
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ma anche i nostri semplici dolori, le nostre fatiche: ilCuore materno di Dio in Cristo Gesù vive
in prima persona le nostre lacrime e le nostre sofferenze. Per quanto piccoli e miseri noi siamo,
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Fig. 42-43.
A sinistra, Guerra israelo-libanese 1982. Immagine di
bimbo morto o svenuto, portato in salvo a Beirut.
A destra, il pianto di una madre algerina, dopo l'uccisione dei suoi figli da parte di presunti fondamentalisti islamici a Bentalha, in periferia di Algeri (Algeria)
nella notte del 22 settembre 1997.
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da quando Dio ci ha amati sin dalla fondazione dell'Universo, nella Divina Incarnazione, nella
Sacratissima Passione e Croce, nella Divina Eucaristia, nella Santa sposa che è la Chiesa, ogni
sofferenza del Corpo mistico è infinita sofferenza del Capo, Gesù, Figlio del Padre Abbà, nella
potenza e tenerezza dello Spirito Santo. Se noi, piccoli e miseri, non sappiamo soffrire se non in
quantità ridotta quanto ci accade e quanto accade ai nostri fratelli, il Cuore divino di Gesù vibra
di sconfinato e indicibile amore per ogni Persona umana sofferente. Anche le sofferenze del
passato lasciano un 'segno misterioso ed eterno' nel Cuore sacro del nostro Dio e Signore. Entrare in questo 'santuario' santissimo della Carità eterna di Dio è anticipare l'inno di lode e di
benedizione che salirà dal cuore degli Eletti, Amati, Inviati per la testimonianza e l'annuncio
dell'unico e vero 'vangelo'/lieto annunzio: il Padre tanto ci ha amati da non risparmiare se stesso
nel darci il Suo Figlio Unico, Gesù, primizia di amore e vittima di espiazione (cf. Rom 8, 32 e
1Gv 4, 16).
035.a.
Alcuni dati iniziali sul Miracolo eucaristico di Buenos Aires.
Figure 44-46.
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In attesa di disporre di maggiori dati, riferiamo
di un miracolo eucaristico che da poco più di
dieci anni arricchisce la vita ecclesiale della Parrocchia di Santa María de la Calle La Plata, sita
nella città di Buenos Aires, capitale dello stato
di Argentina.
L'aspetto davvero particolare di questo evento
miracoloso è riassumibile in due dati:
- le fibre del muscolo cardiaco sono spezzate,
segno di grande sofferenza nel Soggetto cui appartengono (fig. 44);
- le cellule di carne e del sangue, sotto osservazione al microscopio ottico, sono vive, pulsanti,
destando assoluta meraviglia in esperti come il
dott. Frederic Zugibe di New York, consultato
dal dott. Ricardo Castañón Gómez, su incarico
del card. Bertoglio, arcivescovo di Buenos Aires
(figure 45-46, qui accanto).
.
Bibliografia selezionata
Sul Miracolo di Lanciano :
LINOLI Odoardo, Ricerche istologiche, immunologiche e biochimiche sulla carne e sul
sangue del Miracolo Eucaristico di Lanciano, Quaderni Sclavo di Diagnostica 7
(1971) 661-674, ristampato dalle Edizioni S.M.E.L., Lanciano.
LINOLI Odoardo, Studio anatomo-istologico sul "cuore" del Miracolo Eucaristico di
Lanciano (VIII sec.), in L’Osservatore Romano, 23 Aprile 1982, p. 5.
Sugli specifici dati sindonici:
si consultino le opere di mons. Ricci e dei dott. Delle Site, Wedenissow, Malantrucco, Stroud nella Bibliografia
indicizzata (www.mondosindone.it e tra poco anche in www.othoniaweb.org ). La lettura ematologica e
cardiologica è stata confermata dai vari professori dell’Università La Sapienza di Roma, invitati al Corso ‘Sindone e Scienza’ tenuto alla Pontificia Università Lateranense dal 1996 al 2003. Ricordo solo il
nome del prestigioso coordinatore, la prof. Girelli, titolare della cattedra di Ematologia.
Sul Miracolo eucaristico di Buenos Aires:
Parrocchia di Santa Maria de la Calle La Plata (parroco. Edoardo Graham)
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- Ricardo CASTAÑÓN GÓMEZ, Rastros de Sangre. Signos de vida.
- Presentazione al pubblico: www.youtube.com/watch?v=DWMVstlsNVQ&feature=related.
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Sacra Sindone, foto ad altissima definizione (2008),
trattata con vari passaggi di contrasto computerizzato (GFB, 2011).
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