1. funzioni Esercizio 1.1. Definiamo f : N → N ponendo ½ √ 2 x se x è un quadrato, f (x) = 2x + 1 se x non è un quadrato Determinare se f è iniettiva, surgettiva, biunivoca. Ricordiamo che una funzione f : X → Y si dice iniettiva se nessun elemento di Y è immagine di più di un elemento di X. Formalmente questo può essere espresso con uno dei due seguenti predicati equivalenti: • Dicendo che ogni volta che consideriamo due elementi di X diversi allora necessariamente la loro immagine in Y tramite f sarà diversa: ∀x1 , x2 ∈ X x1 6= x2 ⇒ f (x1 ) 6= f (x2 ) • Oppure con la contronominale della precedente: ∀x1 , x2 ∈ X f (x1 ) = f (x2 ) ⇒ x1 = x2 Un errore molto comune è quello di definire l’iniettività di una funzione f : X → Y in questo modo: Per ogni elemento x di X esiste un unico elemento y di Y tale che f (x) = y In questo modo in realtà stiamo solo dicendo che f è una funzione da X in Y . Una funzione di dice surgettiva se l’immagine di f (ovvero l’insieme {y ∈ Y |∃x ∈ X con f (x) = y}) è uguale all’insieme Y . Ovvero se per ogni elemento y di Y esiste almeno un elemento x di X tale che f (x) = y. Non è richiesto che esista un unico elemento x di X con f (x) = x ma che ne esista almeno uno. Se per ogni y di Y esiste un unico x di X con f (x) = y allora la funzione si dice bigettiva. Cioè una funzione bigettiva è una funzione che è sia iniettiva che surgettiva. Ma torniamo al nostro esercizio: per dire se la funzione f è iniettiva consideriamo le coppie di elementi x1 , x2 in N e vediamo se può accadere che f (x1 ) = f (x2 ) con x1 6= x2 (in questo caso la funzione sarebbe non iniettiva). Ci sono tre casi possibili: (1) x√ Allora f (x1 ) = f (x2 ) significa che: 1 , x2 sono √ due quadrati √ perfetti. √ 2 x1 = 2 x2 ovvero x1 = x2 , da cui segue x1 = x2 . Questo significa che nel caso dei quadrati perfetti f associa a numeri diversi un’immagine diversa. (2) x1 , x2 sono entrambi non quadrati. Allora f (x1 ) = f (x2 ) significa che: 2x1 + 1 = 2x2 + 1 ovvero 2x1 = 2x2 , quindi x1 = x2 . Ovvero anche nel caso i due numeri siano entrambi non quadrati la f associa a numeri diversi immagini diverse. (3) Uno dei due (diciamo x1 ) è un quadrato e l’altro (x2 ) no (è ovvio che il fatto di aver chiamato x1 il quadrato non è determinante, potevamo prendere anche x2 quadrato e x1 no e nel nostro √ discorso non cambierebbe nulla). Allora f (x1 ) = f (x2 ) significa che: 2 x1 = 2x2 + 1 Ma questa uguaglianza non può mai essere verificata visto che il numero a primo membro è pari (2 per qualcosa) e il secondo è dispari (2 per qualcosa più 1). Perciò l’immagine tramite f di un quadrato e di un non quadrato non potrà mai essere uguale. 1 Abbiamo mostrato che per ogni coppia di numeri naturali x1 , x2 se f (x1 ) = f (x2 ) allora necessariamente x1 = x2 ovvero f è iniettiva. Per la surgettività basta notare che per ottenere un numero dispari dobbiamo per forza prendere un non quadrato. Allora se vogliamo ottenere per esempio 9 lo potremmo ottenere solo come 2 · 4 + 1 ovvero prendendo √ come x il 4. Ma il 4 è un quadrato e quindi la sua immagine tramite f è 2 4 = 4. Abbiamo quindi mostrato che non tutti i dispari sono contenuti nell’insieme immagine di f ovvero che Imm(f ) 6= Y , cioè f non è surgettiva. Non essendo surgettiva f non è bigettiva (ricordiamo che una funzione si dice bigettiva se è iniettiva e surgettiva). Esercizio 1.2. Costruire una funzione f : N × N → N che sia iniettiva e una g : N × N → N che sia surgettiva. Costruire una funzione g : N × N → N che sia surgettiva è piuttosto semplice: ce ne sono molte facilmente scovabili. Un’idea può essere per esempio quella di considerare la proiezione su una coordinata, ovvero g(x, y) = x. In questo modo è ovvio che per ogni numero naturale n che voglio esiste almeno un elemento (x, y) in N × N tale che g(x, y) = n, basta prendere una coppia con primo elemento n e secondo elemento qualsiasi. Per esempio se voglio ottenere 5 basta considerare la coppia (5, 1) (ma anche (5, 2) o qualsiasi altra del tipo (5, ·). Con questa osservazione abbiamo anche che la funzione definita non è iniettiva (e quindi non può essere presa come esempio di funzione da N × N in N iniettiva). Trovare una funzione f : N × N → N che sia iniettiva è più difficile. Un’idea può essere quella di sfruttare il teorema di fattorizzazione unica: vediamo come. Scegliamo due numeri primi distinti: per esempio 3 e 5 e definiamo f (x, y) = 3x · 5y . Questa funzione è sicuramente da N × N in N e inoltre se prendiamo due coppie (x1 , y1 ) e (x2 , y2 ) diverse le loro immagini 3x1 5y1 e 3x2 5y2 saranno diverse in quanto due numeri naturali con fattorizzazione diversa (dire che (x1 , y1 ) 6= (x2 , y2 ) significa che almeno una delle due disuguaglianze x1 6= x2 e y1 6= y2 è verificata, quindi gli esponenti di almeno uno tra 3 e 5 dei due numeri ottenuti come immagine da (x1 , y1 ) e (x2 , y2 ) sono diversi). Esercizio 1.3. Siano f : N × N → N e g : N × N → N le funzioni definite da: f (m, n) = 2m + n3 ∀(m, n) ∈ N × N 2 g(m, n) = 3m + n ∀(m, n) ∈ N × N Stabilire se sono iniettive e se sono surgettive. È facile mostrare che le due funzioni non sono iniettive trovando due elementi di N × N diversi che hanno la stessa immagine tramite f (e analogamente per g): Consideriamo per esempio in un caso le coppie (4, 0) e (0, 2) si ha ovviamente che (4, 0) 6= (0, 2) ma f ((4, 0)) = 2 · 4 + 0 = 8 cosı̀ come f ((0, 2)) = 2 · 0 + 23 = 8. Analogamente per g possiamo considerare le coppie (3, 0) e (0, 3). Si ha (3, 0) 6= (0, 3) ma g((3, 0)) = g((0, 3)) = 9. Per la surgettività possiamo osservare che con f per qualsiasi numero pari, cioè un numero della forma 2k, considerando la coppia (k, 0) si ha f ((k, 0)) = 2k e per qualsiasi numero dispari, cioè un numero della forma 2k + 1, considerando la coppia (k, 1) si ha f ((k, 1)) = 2k + 13 = 2k + 1. Quindi f è una funzione surgettiva. Per quanto riguarda g invece si nota subito che per esempio 2 non è immagine tramite g di nessuna coppia (m, n) di N × N in quanto se m 6= 0 il numero che 2 si ottiene 3m + n è maggiore o uguale a 3 e quindi diverso da 2. E se m è zero dovrebbe esserci un numero naturale n che al quadrato è 2 e questo sappiamo che non esiste. Perciò g non è surgettiva. 2. Correzione primo compitino a.a. 2006-2007 Esercizio 2.1. Data una funzione f : R → R, si considerino le seguenti proposizioni: (1) (2) (3) (4) (5) (6) ∃x(f (x) ≤ 100 ∨ x < 10) ∃x(x ≥ 10 ∧ f (x) > 100) ∀x(x ≥ 10 ∨ f (x) > 100) ∀x(x < 10 ∧ f (x) ≤ 100) ∀x(x < 10 → f (x) > 100) ∃x(f (x) ≤ 100 → x ≥ 10) Determinare le coppie di proposizioni equivalenti. Determinare le coppie di proposizioni una equivalente alla negazione dell’altra. Innanzitutto attraverso l’equivalenza logica A → B ≡ ¬A ∨ B scriviamo le proposizioni equivalenti a (5) e (6) in modo da rendere più facile il confronto con le altre: (5) ∀x(x < 10 → f (x) > 100) ≡ ∀x(¬(x < 10) ∨ f (x) > 100) ≡ ∀x(x ≥ 10 ∨ f (x) > 100) (6) ∃x(f (x) ≤ 100 → x ≥ 10) ≡ ∃x(¬(f (x) ≤ 100) ∨ x ≥ 10) ≡ ∃x(f (x) > 100 ∨ x ≥ 10) In questo modo si osserva subito che le uniche due proposizioni equivalenti sono la (3) e la (5). Per l’equivalenza tra una proposizione e la negazione di un’altra basta fare la negazione di quelle con il quantificatore universale (∀): ¬(3) ≡ ¬(5) ≡ ∃x(x < 10 ∧ f (x) ≤ 100) ¬(4) ≡ ∃x(x ≥ 10 ∨ f (x) > 100) ≡ ∃x(f (x) > 100 ∨ x ≥ 10) ≡ (6) Perciò troviamo che (6) ≡ ¬(3). Esercizio 2.2. Considera i seguenti insiemi: • A = {n|∃k ∈ N tale che k ≤ 3 ∧ n = 3k} • B = {2n + 1|n ∈ N ∧ 1 ≤ n ≤ 5} • C = {(1, 2), (3, 4), (3, 3), (6, 7), (9, 9), (0, 3), (9, 7)} (1) (2) (3) (4) Elenca gli elementi di A e di B. Elenca gli elementi di (A × B) ∩ (B × A). Elenca gli elementi di D = {b ∈ B|∃a ∈ A tale che (a, b) ∈ C}. Costruire una funzione h : A → N tale che: ∀a ∈ A (a, h(a)) ∈ C. (1) Gli elementi di A sono tutti i numeri naturali del tipo 3k con k naturale minore o uguale di 3, ovvero con k che è un elemento dell’insieme {0, 1, 2, 3}. Cioè A = {0, 3, 6, 9}. Gli elementi di B sono i numeri della forma 2n + 1 con n che varia nell’insieme {1, 2, 3, 4, 5}, ovvero B = {3, 5, 7, 9, 11}. 3 (2) Gli elementi in comune tra A × B e B × A sono le coppie (3, 3), (3, 9), (9, 3), (9, 9). (3) D è fatto dai b ∈ B tali che c’è una coppia (a, b) in C con a ∈ A. Innanzitutto dobbiamo vedere quali elementi di B appaiono come seconda componente delle coppie appartenenti a C. Tali elementi sono il 3, il 7 e il 9. Le coppie di C con questi come seconda componente sono: (3, 3), (6, 7), (9, 9), (0, 3) e (9, 7). Quindi per il 3 esiste almeno un elemento a di A (per la precisione ne esistono due sia lo 0 che il 3) tale che (a, 3) ∈ C dunque 3 ∈ D. analogamente per 7 e 9. Perciò D = {3, 7, 9}. (4) Dobbiamo definire h su A quindi dire a cosa è uguale h(0), h(3), h(6), h(9). Bisogna dare questi valori sapendo che vogliamo che (0, h(0)), (3, h(3)), (6, h(6)), (9, h(9)) appartengano tutti a C. Allora si vede subito che h(0) può essere definito solo uguale a 3 (in quanto l’unica coppia di C con lo 0 come prima componente è (0, 3)), cosı̀ come per h(6) c’è solo 7. Per h(3) abbiamo due scelte: 3 e 4, cosı̀ come per h(9): 7 e 9. Le funzioni h con la proprietà voluta sono quindi 4 e le possiamo elencare tutte: • h1 : A → N definita come segue h1 (0) = 3, h1 (3) = 3, h1 (6) = 7 e h1 (9) = 7. • h2 : A → N definita come segue h2 (0) = 3, h2 (3) = 4, h2 (6) = 7 e h2 (9) = 7. • h3 : A → N definita come segue h3 (0) = 3, h3 (3) = 3, h3 (6) = 7 e h3 (9) = 9. • h4 : A → N definita come segue h4 (0) = 3, h4 (3) = 4, h4 (6) = 7 e h4 (9) = 9. Esercizio 2.3. Dire se le seguenti funzioni sono iniettive e/o surgettive e/o bigettive: (1) f : Z × Z → Z tale che: f ((a, b)) = ab + 2 (2) g : Z × Z → Z × Z tale che: g((a, b)) = (ab + 2, a − 1) + + (3) h : N × N → Z tale che: h((a, b)) = (ab + 2, a − 1) (1) f è ovvio che f non è iniettiva in quanto nell’immagine il ruolo di a e b è simmetrico (in quanto vale la proprietà commutativa del prodotto). Perciò scambiando a con b il valore dell’immagine dell’elemento rimane immutato: f ((a, b)) = ab + 2 = ba + 2 = f ((b, a)) Dunque per esempio i due elementi diversi di Z × Z (2, 3) e (3, 2) hanno la stessa immagine 8 tramite f . f è surgettiva: per affermarlo devo dimostrare che per ogni numero intero c esiste almeno una coppia (a, b) tale che f ((a, b)) = ab + 2 è uguale a c. Ma per avere ab + 2 = c basta scegliere due numeri interi a e b tali che ab = c − 2 e questi esistono sicuramente, per esempio a = c − 2 e b = 1 (ma anche il viceversa per quello che abbiamo osservato sopra). 4 (2) Nel caso di g il discorso è un pó più complicato perchè dobbiamo controllare due componenti nell’immagine di un elemento. La seconda componente ci dice che due elementi di Z × Z con primo elemento diverso avranno immagine diversa perchè la funziona che associa ad un numero a il numero a − 1 è evidentemente iniettiva. Bisogna capire se può accadere che avendo a fissato esistano due elementi (a, b1 ) e (a, b2 ) con b1 6= b2 e la stessa immagine tramite g. Dire questo significa avere ab1 + 2 = ab2 + 2 ovvero ab1 = ab2 e per questo non è necessario che sia b1 = b2 in quanto se a è zero questo è sempre vero. Questa argomentazione ci dice che tutte le coppie del tipo: prima componente uguale a zero e seconda componente un qualsiasi numero hanno la stessa immagine tramite g (provare per esempio (0, 3) e (0, 1)) e quindi g non è iniettiva. Anche per la surgettività bisogna stare attenti a non farsi fregare dal punto precedente. Se vogliamo ottenere un elemento con seconda coordinata uguale a 1 dobbiamo scegliere a = 2 a questo punto abbiamo che g((2, b)) = 2b + 2 = 2(b + 1) cioè le uniche coppie che si possono ottenere con seconda componente uguale a 1 sono del tipo: un numero pari come prima componente e 1 come seconda (per esempio non troveremo mai come immagine (1, 1)). Perciò g non è surgettiva. (3) Dal fatto che g non è surgettiva segue immediatamente che anche h non lo è. Infatti la funzione è definita nell stesso modo ma il dominio è più piccolo si ha dunque che: Immh è contenuta in Immg. Ma dal punto precedente sappiamo che Immg non è uguale a Z × Z ma è strettamente contenuta. Quindi anche Immh lo sarà. Anche per l’iniettività aiutiamoci con il caso precedente. Avevamo trovato che il problema era la prima componente uguale a 0 che in questo caso non c’è (non appartiene a N+ ). Per avere h(a1 , b1 ) = h(a2 , b2 ) deve essere (come nel caso di g): a1 − 1 = a2 − 1 → a1 = a2 a1 b1 + 2 = a2 b2 + 2 |{z} → a1 b1 = a2 b2 |{z} → b1 = b2 a1 =a2 a1 6=0 Perciò avendo provato che h((a1 , b1 )) = h((a2 , b2 )) implica che a1 = a2 e b1 = b2 h è iniettiva. Esercizio 2.4. Dimostrare che per ogni intero n ≥ 1 vale: n X 1 1 ≤2− 2 k n k=1 Procediamo per induzione rispetto alla proposizione P (n): n X 1 1 ≤2− k2 n k=1 Passo base: P (1) è la proposizione seguente: 1 1 ≤2− 2 1 1 Ovvero 1 ≤ 1 che è vera. 5 Passo induttivo: Dobbiamo mostrare che per ogni n P (n) vera implica P (n + 1) vera. Scriviamoci quindi la tesi P (n + 1): n+1 X 1 1 ≤2− k2 n+1 | {z } k=1 | {z } B A Possiamo scrivere: n+1 n X 1 X 1 1 = + 2 2 k k (n + 1)2 k=1 k=1 ≤ |{z} 2− 1 1 + n (n + 1)2 per ipo. induttiva Se mostriamo che: 1 1 1 2− + ≤2− 2 n (n + 1) n+1 {z } | C Abbiamo provato la nostra tesi, in quanto per la proprietà transitiva del ≤ da A ≤ C e C ≤ B segue che A ≤ B che è quello che volevamo dimostrare. Dire che: 1 1 1 2− + ≤2− n (n + 1)2 n+1 Equivale a mostrare che: 1 1 1 ≤ − (n + 1)2 n n+1 Ovvero: 1 2 n+1−n ≤ n+1 n(n + 1) Che è vero in quanto il numeratore di entrambi i membri è uguale a 1 mentre il denominatore è maggiore quello del primo membro ((n + 1)2 ) rispetto a quello del secondo (n(n + 1)). 6