PROGRAMMA CORSO ETOLOGIA DEI PRIMATI 4 CFU

PROGRAMMA CORSO ETOLOGIA DEI PRIMATI
4 CFU - VALIDO PER LA LAUREA SPECIALISTICA IN NEUROBIOLOGIA
Obiettivi formativi del corso
Il corso si propone di fornire un’adeguata conoscenza del comportamento dei primati sia dal punto
di vista metodologico che dal punto di vista delle applicazioni delle conoscenze in vari settori della
neuropsicobiologia. L’etologia dei primati per metodi e contenuti si presta alla costruzione di un
collegamento ideale fra le discipline più strettamente legate all’etologia animale e quelle relative
allo studio del comportamento umano. Essa rappresenta dunque per gli studenti della laurea
specialistica in Neurobiologia un importante apporto dal punto di vista sia culturale, sia di
formazione professionale.
Le competenze che verranno acquisite in campo metodologico sono utilizzabili in diversi ambiti di
ricerca propri dell’etologia animale ed umana.
Syllabus
Metodi per lo studio del comportamento dei primati. Il lavoro in natura, in cattività, in laboratorio. I
ritmi circadiani: fattori prossimi, fattori ultimi ed ipotesi evolutive. Il comportamento alimentare e
le sue correlate ecologiche. Gli aggregati sociali, le strategie riproduttive e il dimorfismo sessuale.
Esempi di lavoro sul campo: ecoetologia dei lemuri del Madagascar in una foresta decidua ed in una
foresta pluviale. Esempi di lavoro in cattività: la gestione dei conflitti nelle grandi antropomorfe
africane. Esempi di lavoro in laboratorio: neurobiologia del comportamento parentale in alcune
specie di macachi
Programma dettagliato del corso
1)Metodi osservazionali e metodi sperimentali. La sperimentazione in natura, in cattività e in
laboratorio. Problemi di campionamento: teoria e pratica.
Rilevamento dei dati demografici. Categorie di età/sesso. Struttura e dimensioni dei gruppi. Lifehistory.
Uso dello spazio. Home range, core area, daily path length. Distribuzione in altezza.
Abituazione, catture e marcature. Tecniche di riconoscimento individuale.
Costruzione dell’etogramma. Stati ed eventi, comportamenti sociali e non sociali.
Tecniche di campionamento – tempi e modi:ad libitum, all occurrences, instantaneous, continuous.
Tecniche di campionamento – quali e quanti soggetti: focal, scan, matrici sociometriche.
Società egualitarie e gerarchiche. Definizione, verifica dell’esistenza, della linearità e della stabilità
della gerarchia.
Elaborazione dei dati. Tecniche statistiche non parametriche e parametriche, univariate, bivariate e
multivariate.
2) I ritmi circadiani. Diurni, notturni e catemerali. Time budget ed energy balance. Fattori abiotici e
biotici: temperatura, umidità, luminosità; dieta, predazione, competizione intra- ed inter-specifica,
metabolismo ed altri fattori fisiologici. Ipotesi evolutive sui ritmi circadiani dei primati.
3) Il comportamento alimentare. Aspetti eco-etologici. Onnivori opportunisti o vegetariani
flessibili? Foglivori, frugivori, insettivori. Bilancio nutrizionale. I vegetariani sono predatori? Ruolo
dei composti secondari nella scelta alimentare e negli adattamenti morfo-funzionali dei primati. I
primati come disseminatori e come impollinatori. L’automedicazione o zoofarmacognosia.
4) Gli aggregati sociali dei primati. Società monogamiche, poligamiche e promiscue. Società
monomaschili e multimaschili. Strategie riproduttive maschili e femminili. Selezione sessuale,
selezione naturale e dimorfismo sessuale. Sociobiologia dei ruoli sessuali; kin selection, altruismo
reciproco, conflitto di interessi. Investimento parentale, cure parentali e successo riproduttivo;
certezza della paternità, infanticidio, ovulazione nascosta, ciclo estrale e ciclo perineale. Sesso non
riproduttivo e vita post-riproduttiva.
5) Competizione, gestione dei conflitti, alleanze, dominanza e potere. Riconciliazione, mediazione e
consolazione.
6) Lo psichismo dei primati. Comunicazione, manipolazione e uso di strumenti, gioco e
apprendimento.
7) Esempi di lavoro sul campo: ecoetologia dei lemuri del Madagascar in una foresta decidua ed in
una foresta pluviale. Esempi di lavoro in cattività: la gestione dei conflitti nelle grandi antropomorfe
africane. Esempi di lavoro in laboratorio: neurobiologia del comportamento parentale in alcune
specie di macachi
Prove di verifica dell’apprendimento
L'esame consisterà in un colloquio sugli argomenti trattati durante il corso. Esso potrà essere
affiancato dalla preparazione e svolgimento di un seminario su un argomento, a scelta dello
studente, sostitutivo di una parte dell'esame orale.
Argomenti da conoscere per poter frequentare efficacemente il corso
Sono richieste conoscenze di base relative alla biologia evolutiva dei vertebrati ed, in particolare,
dei mammiferi. Sono richieste inoltre conoscenze di base di etologia animale, ecologia animale,
eco-etologia, neuroetologia, neuropsicofarmacologia. Sarà comunque possibile provvedere a
colmare eventuali debiti formativi valutandoli caso per caso.
Bibliografia
Alison Jolly – The evolution of primate behavior. Macmillan, New York
Robin Dunbar – Primate social systems. Comstock, Cornell University Press, Ithaca NY.
Materiale didattico
Il docente provvederà a fornire materiale didattico cartaceo od informatizzato (ad es. siti web) ed a
consigliare letture integrative e di approfondimento. Lo studente potrà collaborare proponendo titoli
di pubblicazioni o argomenti da sviluppare.
Dati del docente
Silvana M. Borgognini Tarli
Dipartimento di Biologia – Unità di Antropologia
Via S. Maria, 55 (ultimo piano)
Tel. 050 2215689
E-mail: [email protected]
Orario di ricevimento: Lunedi 17-19