la pedagogia sociale. verso nuovi compiti interpretativi

“LA PEDAGOGIA SOCIALE. VERSO NUOVI
COMPITI INTERPRETATIVI”
PROF.SSA MARIA GRAZIA SIMONE
Università Telematica Pegaso
La pedagogia sociale. Verso nuovi
compiti interpretativi
Indice
1
BISOGNO DI SENSO --------------------------------------------------------------------------------------------------------- 3
2
NUOVI SCENARI ------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 6
3
PER UN RINNOVATO IMPEGNO ---------------------------------------------------------------------------------------- 9
BIBLIOGRAFIA --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 12
Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente
vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore
(L. 22.04.1941/n. 633)
2 di 12
Università Telematica Pegaso
La pedagogia sociale. Verso nuovi
compiti interpretativi
1 Bisogno di senso
In questo faticoso avvio di millennio, mentre la città reagisce con fatica a vecchi e nuovi
malesseri, l’uomo contemporaneo avverte, in qualche modo, che c’è bisogno di un cambiamento.
Le stragi del sabato sera, la quotidiana aggressione della droga e delle svariate forme di dipendenza,
le continue violenze a danno dell’ambiente e quelle, più silenziose ma non meno gravi, perpetuate
nell’ambiente domestico, il consumismo esasperato, ecc. interpellano in particolare la coscienza
degli educatori e chiedono una presa di posizione. Non è possibile rimanere inerti ma non v’è
ancora una esatta percezione dei nuovi compiti che le trasformazioni socio culturali ed economiche
della società globale pongono alla persona.
Nel campo dell’educazione sorgono iniziative, anche del tutto inedite, adottate con coraggio
e con ferma perseveranza ma non sembra ancora chiara la direzione in cui conviene muoversi.
L’esigenza è avvertita, le questioni sono note, alcune innovazioni vengono proposte e programmate,
alcuni progetti realizzati senza i risultati sperati e, quando l’angoscia sembra soverchiare, si torna ad
invocare l’educazione, come una sorta di rito che serva almeno a contenere l’ansia e il timore
dinanzi problemi troppo complessi e a disagi inaccettabili.
Si chiede educazione per rimuovere le cento insidie che minacciano la convivenza umana
senza porre mano ad autentici progetti capaci di conferire alla persona la consapevolezza dei nuovi
spazi di crescita che e la vita e l’esperienza quotidiana offrono nella società postmoderna.
Dinanzi alle questioni che sconvolgono l’alba del terzo millennio si invoca l’educazione
senza preoccuparsi di capire se possa davvero bastare qualche buon intervento educativo. Spesso si
propongono progetti che restano circoscritti all’interno delle istituzioni scolastiche e non toccano la
sfera dei comportamenti personali nel nuovo contesto socio-economico che muove le istituzioni,
Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente
vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore
(L. 22.04.1941/n. 633)
3 di 12
Università Telematica Pegaso
La pedagogia sociale. Verso nuovi
compiti interpretativi
riorganizza i parametri della convivenza sociale e induce nuovi stili di vita. Si perde così la
possibilità di agire in ordine alle grandi trasformazioni che oggi toccano il vivere quotidiano ed
interpellano l’identità di ciascun uomo.
Nell’ambito della riflessione pedagogica, si tratta di capire se l’educazione sociale sia
soltanto un paragrafo della educazione personale o non debba anche rinviare a nuovi compiti della
pedagogia in ordine ai mutamenti della società tutta. Occorre sempre più individuare interlocutori
diversi da scuola e famiglia, per riferirsi a processi e a problemi che attraversano organismi e gruppi
sociali, scelte culturali ed opzioni politiche, decisioni collettive e costumi di gruppo.
Quando ci accostiamo a questa ipotesi, di fatto ci apriamo ad un universo di discorsi che la
pedagogia sociale ha, sì, da tempo avviato, ma che restano ancora in gran parte appena abbozzati e,
in alcuni casi, sostanzialmente ignorati.
Alcuni temi, come l’identità, l’appartenenza, il consumo, ecc. per l’appunto, di solito
appannaggio di discipline sociologiche e psicologiche, possono diventare altrettanti campi d’azione
della pedagogia sociale se si fa emergere l’educativo non soltanto dai luoghi dell’educazione
formale, ma anche dai diversi contesti del vivere e del convivere.
In tal modo, la riflessione pedagogica esce dai confini del progetto formale e intenzionale
proprio delle istituzioni educative per esplorare il travaglio della postmodernità, con particolare
attenzione agli scenari aperti dal fenomeno della globalizzazione e dalle istanze di una società,
sempre più complessa.
La riflessione pedagogica ha il compito, oggi, di prendere in carico i temi di attualità per
cogliere le potenzialità di sviluppo della persona implicite in fenomeni a volte ipertrofici se non
letti, di solito, esclusivamente in chiave negativa.
Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente
vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore
(L. 22.04.1941/n. 633)
4 di 12
Università Telematica Pegaso
La pedagogia sociale. Verso nuovi
compiti interpretativi
La pedagogia sociale ha, nella sua identità di scienza di frontiera, il compito di apportare
azioni migliorative e di promozione in ogni contesto vitale della persona. Questa scienza si fa
portavoce di una “proposta interpretativa socialmente sensibile, attenta ai cambiamenti e alle
trasformazioni che nel corso del tempo si vanno realizzando, e pedagogicamente connotata, carica
di significati educanti e di valenze emancipatorie, impegnata ad incrementare spazi di azione e
occasioni di riflessione per cercare di continuare il cammino verso un mondo non solo più sicuro,
ma anche più umano e maturare la consapevolezza che solo questa seconda dimensione può
garantire la prima”1.
L’originale approccio investigativo della pedagogia sociale guarda a tali fenomeni come al
altrettanti spazi di intervento educativo, intavolando una riflessione sui compiti di sviluppo e sulle
prospettive educative di tali fenomeni.
La riflessione, in tal senso, va condotta con molta accuratezza e spirito critico, senza
lasciarsi captare da schemi di analisi riduttivi e dalla tentazione di aderire ad una sola pista
interpretativa.
1
Cfr. L. SANTELLI BECCEGATO, Pedagogia sociale, La Scuola, Brescia 2001.
Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente
vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore
(L. 22.04.1941/n. 633)
5 di 12
Università Telematica Pegaso
La pedagogia sociale. Verso nuovi
compiti interpretativi
2 Nuovi scenari
I fenomeni sociali che interpellano l’uomo di oggi e ne condizionano l’esistenza e le
prospettive di sviluppo sono molteplici e vanno analizzati mediante un’ottica multiprospettica,
perché quella in gioco è soprattutto l’identità della persona, i suoi spazi di autonomia, la sua istanza
costante di libertà.
La definizione dell’identità e dell’appartenenza, nel contesto della attuale assetto sociale e
culturale, ad esempio, segue percorsi tortuosi e complessi che esigono d’essere dipanati ed
interpretati, perché si possa avviare un’analisi delle dimensioni educative e diseducative implicite in
quelle dinamiche che, almeno apparentemente, possono apparire estranee alla formazione della
personalità e pur concorrono oggi a definire quelle “identità fluide” che rendono a volte precaria
ogni esistenza individuale.
Occorre avviare una lettura critica dei fenomeni sociale secondo la prospettiva propria del
discorso pedagogico, che cerca di cogliere sempre punti di aggancio per un possibile discorso
educativo, individuando possibilità ed interferenze, spinte evolutive e rischi involutivi, sino a
giungere ad enucleare una serie di fattori critici con i quali il progetto educativo è chiamato a
misurarsi.
L’uomo di oggi è chiamato a divenire, anche attraverso opportune sollecitazioni educative,
un soggetto che sfugge i comportamenti gregari e l’omologazione per divenire sempre più
consapevole, critico, esigente, difficilmente manipolabile.
Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente
vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore
(L. 22.04.1941/n. 633)
6 di 12
Università Telematica Pegaso
La pedagogia sociale. Verso nuovi
compiti interpretativi
In epoca di incertezza e di precarietà esistenziale, l’uomo contemporaneo è alla ricerca di
riferimenti di senso e di valore coerenti con le sue istanze di crescita ed è divenuto più attento alle
sfide derivanti dal vivere nella complessa dinamica delle interdipendenze ecosistemiche.
Va proposta una lettura pedagogica dei nuovi fenomeni di aggregazione, anche intorno ai
processi commerciali, da ricondursi ai valori della consapevolezza e della responsabilità.
E’ per questo che diventano temi di rilievo, per una pedagogia sociale che non voglia
estraniarsi dal mondo, le questioni relative alla ecologia, alla cittadinanza attiva, all’incertezza, alla
percezione del rischio, alle nuove forme di appartenenza, alle istanze di solidarietà e di
responsabilità in un mondo globalizzato, all’educazione al futuro, all’universo dei consumi e al
nesso tra quest’ultimo e l’identità personale e sociale.
Si tratta di capire come sia possibile, per la persona, gestire e costruire la propria identità,
passando da una identificazione all’altra, da un contesto all’altro, da una sollecitazione all’altra, e
come sia possibile, pur in questi continui rimbalzi, continuare a conservare autenticità, libertà ed
autonomia.
La pista di ricerca che la pedagogia sociale ha inaugurato, andando a studiare i processi di
consumo, ci sembra particolarmente interessante. Siamo circondati da cose, frequentiamo
assiduamente gli spazi commerciali e stabiliamo rapporti, non soltanto economici, con l’universo
degli oggetti e delle esperienze in vendita. Chi è il nuovo consumatore? Che istanze rivolge alle
cose? Quale identità e quale appartenenza sono possibili nel mondo del consumo? E come esercitare
responsabilità e solidarietà? Questi sono soltanto alcuni degli interrogativi di ricerca della
pedagogia sociale in merito a questo tema.
Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente
vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore
(L. 22.04.1941/n. 633)
7 di 12
Università Telematica Pegaso
La pedagogia sociale. Verso nuovi
compiti interpretativi
Una analisi del fenomeno del consumo, spesso letto soltanto nelle sue dimensioni negative,
sembra importante per individuare, al suo interno, alcuni elementi di positiva sollecitazione allo
sviluppo della persona e conseguenti, utili occasioni educative, pur in presenza di aspetti
problematici. Più che fornire generici modelli di educazione al consumo, si vogliono trovare,
all’interno degli stessi processi di consumo, i punti di forza possibili, le linee di tendenza da
promuovere, le istanze da raccogliere, gli orientamenti da assumere e i dinamismi sui quali far leva
perché la persona possa non soltanto difendere la propria identità, ma costruirla e giocarla in termini
di progettualità, autonomia ed emancipazione continua2.
In questa complesso e articolato scenario di temi e problemi, lo scavo ermeneutico che la
pedagogia deve compiere è notevole. Tale scavo propone una riflessione scientifica aperta ai
problemi della globalizzazione e dell’impegno sociale nei confronti delle nuove generazioni, e deve
giungere ad offrire un contributo alla definizione di nuove prospettive di intervento, per una
ricostruzione dell’identità della persona, per un suo più forte radicamento nel tempo presente e,
principalmente, per un più efficace suo proiettarsi verso il comune futuro dell’uomo.
Vogliamo che la pedagogia, con la sua costante ricerca di senso, penetri gradualmente
all’interno degli scenari aperti dai processi di globalizzazione per confrontarsi con le istanze di una
società, sempre più complessa, in cui l’identità della persona emerge dai diversi contesti del vivere
e del convivere e si lascia raggiungere da messaggi e sollecitazioni di estremo interesse, anche al di
fuori dei confini del progetto formale proprio delle istituzioni educative.
2
Cfr. M. G. SIMONE, Consumo, Identità, Educazione, Armando, Roma 2009.
Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente
vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore
(L. 22.04.1941/n. 633)
8 di 12
Università Telematica Pegaso
La pedagogia sociale. Verso nuovi
compiti interpretativi
3 Per un rinnovato impegno
La pedagogia sociale non costituisce un settore intermedio della ricerca pedagogica
generale, ma una particolare ottica ricognitivo-interpretativa che prende in considerazione l’intero
campo della prassi didattico-educativa nei suoi molteplici fattori, elementi e processi. L’ottica della
pedagogia sociale è lo studio delle strutture e dei processi connessi con la socializzazione
dell’individuo, la crescita della personalità umana nei vari contesti entro cui si trova inserita
progressivamente e sincronicamente fin dalla nascita e delle influenze che essi hanno sulla
formazione dei suoi atteggiamenti, valori, credenze.
La pedagogia sociale non studia questi fenomeni in senso ricognitivo-descrittivo ma
configura modelli di intervento per guidare e migliorare il comportamento umano sul piano
interpersonale e collettivo3.
Negli attuali scenari della società globale, il potere e la conoscenza superano i confini delle
società nazionali e diventano di portata planetaria. Emergono questioni mai apparse nella vita
umana: la gestione del potere è ormai distribuita su base planetaria; il governo del mondo si realizza
in forme e modi sconosciuti alle generazioni passate, nasce anche il problema della gestione della
conoscenza distribuita e della informazione.
Nello stesso tempo, occorre mettere mano alla educazione degli uomini che abitano la Terra
in termini di comune progetto educativo, dove tutte le differenze possano trovare luoghi e modi di
coesistere, di valorizzarsi reciprocamente e di contribuire allo sviluppo umano.
3
Cfr. C. VOLPI, Crisi dell’educazione e pedagogia sociale, Lisciani&Zampetti, Teramo 1978, p. 66 e ss.
Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente
vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore
(L. 22.04.1941/n. 633)
9 di 12
Università Telematica Pegaso
La pedagogia sociale. Verso nuovi
compiti interpretativi
La ricerca di una razionalità, non realizzata sinora, in grado di misurarsi e rispondere alle
sfide del villaggio globale è ormai considerata la via obbligata per l’affermazione di un umanesimo
planetario.
I segni di questa nuova razionalità, postulata dai mutamenti innescati dai processi di
globalizzazione in atto, rendono evidente che il pensiero della singola disciplina non è più in grado
di interpretare la complessità e l’interdipendenza dei fenomeni che caratterizzano l’esperienza
umana nelle società contemporanee.
La ricerca innovativa ha imposto, di conseguenza, il lavoro intrecciato e coordinato di
comunità di studiosi provenienti da diversi ambiti disciplinari, non più misurate in base al
solipsismo autoreferenziale, ma in base alla capacità di fornire contributi particolari alla rete delle
conoscenze scientifiche4.
La pedagogia sociale detiene una valenza progettuale di tipo utopico quando si impegna
nella costruzione di nuove realtà, per impostare condizioni e forme di comportamento individuale e
di gruppo oltre le condizioni e le forme scontate e abitudinarie, nel tracciare nuove dimensioni che
concorrano ad orientare un’esistenza più umanamente qualificata.
La pedagogia sociale, dunque, non è esito di possibile settorializzazione del discorso
pedagogico, ma un nuovo approccio a determinati problemi sociali ed educativi del tempo attuale
dove le competenze pedagogiche, le idee ed i progetti di modelli anticipatori di eventi si
confrontano, si relazionano, si concretano con gli apporti provenienti dalla psicologia, dalla
4
Cfr. P. OREFICE, V. SARRACINO, Nuove questioni di pedagogia sociale, F. Angeli, Milano 2004, p. 30 e ss.
Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente
vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore
(L. 22.04.1941/n. 633)
10 di 12
Università Telematica Pegaso
La pedagogia sociale. Verso nuovi
compiti interpretativi
sociologia, dall’antropologia e dalle discipline ad esse affini, senza peraltro confondersi in esse, ma
mantenendo costantemente presenti e operanti i propri criteri interpretativi5.
5
Cfr. L. SANTELLI BECCEGATO, Pedagogia sociale e ricerca interdisciplinare, La Scuola, Brescia 1979, p. 213 e ss.
Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente
vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore
(L. 22.04.1941/n. 633)
11 di 12
Università Telematica Pegaso
La pedagogia sociale. Verso nuovi
compiti interpretativi
Bibliografia
 Orefice P., Sarracino V., Nuove questioni di pedagogia sociale, F. Angeli, Milano 2004.
 Santelli Beccegato L., Pedagogia sociale e ricerca interdisciplinare, La Scuola, Brescia
1979.
 Santelli Beccegato L., Pedagogia sociale, La Scuola, Brescia 2001.
 Simone M. G., Consumo, Identità, Educazione, Armando, Roma 2009.
 Volpi C., Crisi dell’educazione e pedagogia sociale, Lisciani&Zampetti, Teramo 1978.
Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente
vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore
(L. 22.04.1941/n. 633)
12 di 12