Guglielmo Marconi Enrico Fermi Emilio Segré

depNob
21-05-2003
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Guglielmo Marconi
uglielmo Marconi nacque a Bologna il 25 Aprile
G
1874, secondo figlio del nobile Giuseppe Marconi
e Annie Jameson.
Ricevette un’istruzione privata a Bologna, Firenze e
Livorno. Fin da ragazzo manifestò un’irresistibile vocazione verso la fisica e l’elettricità e fu sostanzialmente un
autodidatta.
Nel 1895, nella villa paterna di Pontevecchio presso
Bologna, il giovane Guglielmo riuscì ad inviare segnali senza l’ausilio di fili, coprendo una distanza di 2,4
Km, divenendo così l’inventore del primo sistema pratico di telegrafia senza fili. Marconi tentò di far valutare l’importanza della sua scoperta al Ministero delle
Poste italiano: falliti questi approcci decide di recarsi
in Gran Bretagna.
Nel 1896 Marconi, accompagnato da sua madre, portò
il suo apparato in Inghilterra, dove fu presentato al
direttore dei Telefoni e delle Poste, Sir William Preece.
Il 27 luglio Marconi compì con successo il primo esperimento ufficiale dalla terrazza del Post Office alla
piana di Salisbury. Nel 1897 Marconi fondò la prima
organizzazione per lo sfruttamento commerciale della
sua invenzione e nel giugno dello stesso anno, su invito del governo italiano, tornò in Italia, a La Spezia, ove
effettuò comunicazioni tra l’arsenale e la corazzata San
Martino, superando la distanza di 18 Km.
Tornato in Inghilterra, il 20 luglio, Marconi costituì la
Wireless Telegraph & Signal Limited (prese poi il nome
di Marconi Wireless Telegraph Co.Ltd).
Nel 1900 Marconi ottenne il famoso brevetto n. 7777
per la «Telegrafia sintonizzata o sintonica».
Il 26 novembre 1901 Marconi si imbarcò a Liverpool
e raggiunse St. John a Terranova, dove costruì un’altra
stazione radio dove il 12 dicembre, verso le 12.30, ora
del luogo, Guglielmo ricevette i tre deboli segnali corrispondenti alle tre battute della lettera S dell’alfabeto
Morse.
Per la prima volta al mondo le onde elettromagnetiche
erano state ricevute oltre oceano, dimostrando così che
le onde radio non sono limitate dalla curvatura terrestre.
Il 10 dicembre del 1909 Guglielmo Marconi viene insignito del Premio Nobel per la Fisica insieme e K. F.
Braun «per i loro contributi allo sviluppo della telegrafia
senza fili».
Nel 1928 venne nominato presidente del CNR
(Consiglio Nazionale delle Ricerche).
Il 26 marzo 1930, da bordo del panfilo Elettra ancorato nel porto di Genova, inviò impulsi telegrafici che
percorrendo 14.000 miglia accesero le lampade del
palazzo municipale di Sidney in Australia.
Il 19 settembre fu nominato Presidente della Regia
Accademia d’Italia.
Il 12 febbraio 1931, alla presenza di Papa Pio XI, inaugurò la nuova stazione radio della Città del Vaticano,
ed il 13 settembre dello stesso anno, dal suo ufficio di
Roma, illuminò la statua del Redentore a Rio de
Janeiro, attraverso il ripetitore di Coltano.
Marconi morì a Roma il 20 luglio 1937.
Enrico Fermi
ato a Roma il 29 settembre 1901 Enrico Fermi fin da
N
piccolo manifestò attitudini per la matematica e la
fisica. A diciassette anni superò la prova di ammissione
alla Scuola Normale di Pisa con un saggio che suscitò
l’ammirazione dei commissari. Si laureò in fisica nel 1922.
Subito dopo la laurea, con una borsa di studio del
Ministero della Pubblica Istruzione, si recò a Gottinga
dove rimase per circa sei mesi nell’Istituto di Max
Born proprio nel periodo in cui andavano maturando
alcune delle idee fondamentali per lo sviluppo della
meccanica quantistica.
Fu Orso Mario Corbino, direttore dell’Istituto di Fisica di
Roma, ad adoperarsi affinchè al giovanissimo Fermi, di
ritorno da Gottinga, fosse assegnato l’insegnamento del
corso di Istituzioni di Matematica. Da un lato Corbino
ammirava in Fermi le eccezionali capacità del giovane
fisico, dall’altro Fermi sentiva l’ascendente di Corbino
che si imponeva grazie al suo vivacissimo ingegno, alla
sua cultura di scienziato, alle sue qualità di uomo di
larghe vedute e alle ottime entrature politiche.
Dopo aver insegnato all’Università di Firenze nel 1926, a
soli 25 anni, Fermi fu chiamato sulla Cattedra di di Fisica
Teorica all’Università di Roma dove fu il carismatico leader de ‘I ragazzi di via Panisperna’, un gruppo di giovani
fisici ( F. Rasetti, E. Segré, E. Amaldi, U. Pontecorvo, E.
Majorana) che costituì il nucleo della prima importante
scuola di fisica in Italia.
Nel 1938 gli fu assegnato il Premio Nobel per la Fisica per
«aver dimostrato l’esistenza di nuovi elementi radioattivi
prodotti da bombardamento con neutroni e per la scoperta delle reazioni nucleari indotte da neutroni lenti».
Quando partì per Stoccolma per ritirare il Nobel sapeva che non sarebbe ritornato in Italia. Dopo la morte
di Corbino le possibilità di sviluppo dell’attività di
ricerca del gruppo di Roma erano state fortemente ridimensionate. E le leggi razziali contro gli ebrei – Laura
Capon, moglie di Fermi, era ebrea – avevano dato il definitivo colpo di grazia. Espatriò negli Stati Uniti dove fu
nominato professore alla Columbia University.
Nella scoperta della scissione dell’uranio provocata da
neutroni, fatta da O. Hahn e F. Strassman nel 1939,
Fermi intravide immediatamente la possibilità dell’emissione di neutroni secondari e di una reazione a
catena: il primo passo per un uso bellico dell’energia
nucleare. Nel 1942 ottenne a Chicago la prima reazione a catena controllata e giocò un ruolo fondamentale
nel Progetto Manhattan per la costruzione della prima
bomba atomica a fissione.
Nel 1944 Fermi divenne cittadino americano e, alla
fine della guerra nel 1946, divenne professore
all’Istituto per gli Studi Nucleari dell’Università di
Chicago, dove rimase fino alla morte nel 1954. A
Chicago fu l’animatore di un’altra scuola di Fisica che
diede un contributo fondamentale allo sviluppo della
fisica delle particelle elementari. Intuì per primo l’importanza dell’uso dei calcolatori elettronici nello sviluppo delle ricerche in fisica.
Morì a Chicago il 29 Novembre 1954.
Emilio Segré
milio Segré nacque a Tivoli (Roma) il 1° febbraio
E
1905 e si laureò in fisica a Roma, nel 1928, con
Enrico Fermi.
Entrò all’università di Roma come assistente di Orso
Mario Corbino nel 1929. Nel 1930 ottenne una borsa di
studio della Rockfeller Foundation e lavorò con Otto
Stern ad Amburgo e con Pieter Zeeman ad
Amsterdam. Nel 1932 tornò in Italia e fu nominato
assistente all’Università di Roma, lavorando con Fermi
ed altri, facendo parte del famoso gruppo de «I ragazzi di via Panisperna».
Dal 1936 al 1938 fu professore presso l’Università di
Palermo dove isolò il tecnezio, il primo elemento artificiale. Nel 1938 Segré si trasferì a Berkeley, California,
prima come ricercatore associato nel laboratorio di
radiazioni e successivamente come docente nel
Dipartimento di fisica.
Dal 1943 al 1946 fece parte del gruppo di fisici che a
Los Alamos lavorarono al progetto Manhattan per la
costruzione della prima bomba atomica a fissione. Nel
1946 tornò all’Università della California a Berkeley
come professore di fisica.
Il lavoro di Segré ha riguardato principalmente la fisica atomica e nucleare. All’inizio lavorò nella spettroscopia atomica; nel 1934 iniziò a lavorare nella fisica
nucleare collaborando con Fermi e gli altri ‘ragazzi di
via Panisperna’. Partecipò alla scoperta dei neutroni
lenti e al lavoro pionieristico sul neutrone portato
avanti a Roma tra 1934 e 1935.
In seguito si interessò alla radiochimica e oltre al tecnezio scoprì l’astatina, e insieme con Kennedy,
Seaborg e Wahl, il plutonio 239 e le sue proprietà di
fissione.
Gli altri studi di fisica nucleare coprono molti argomenti: isomerismo, fissione spontanea e, successivamente, la fisica delle alte energie. In questo campo
diede contributi allo studio dell’interazione tra nucleoni e fenomeni di polarizzazione correlati.
Nel 1955 insieme con Chamberlain, Wiegang e
Ypsialantis scoprì l’antiprotone. Lo studio dell’antinucleone divenne il suo più importante oggetto di ricerca.
Nel 1959 gli fu assegnato il premio Nobel, insieme a
Chamberlain «per la loro scoperta dell’antiprotone».
Nella Nobel Lecture Emilio Segré attribuì a E. Fermi il
merito dei suoi successi in fisica, citando i versi di Dante:
«Tu se’ lo mio maestro e il mio autore; / Tu se’ solo colui
da cui io tolsi / Lo bello stile che mi ha fatto onore.»
Segré insegnò in diverse università: Columbia
University, Università dell’Illinois, Università di Rio de
Janeiro e in diversi altri istituti. Fu membro
dell’National Academy of Sciencs, dell’Academy of
Science ad Heidelberg, dell’ Accademia Nazionale dei
Lincei etc. Ricette la medaglia Hofmann dalla
Germany Chemical Society e la medaglia Cannizzaro
dall’Accademia Nazionale dei Lincei.
Ricevette una laurea ad honorem dall’Università di
Palermo.
Morì nel 1989.