PERCORSO DI FORMAZIONE SPECIALISTICA 2013 LA GESTIONE DEI RISCHI NEL NUOVO SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI Percorso di formazione per responsabili e addetti alle funzioni di controllo QUADRO NORMATIVO FINALITÀ DEL PROGETTO Basilea 2 Con l’emanazione da parte della Banca d’Italia della Circ. 263 del 27/12/06 recante Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche, è stato recepito nell’ordinamento italiano il Nuovo accordo sul Capitale del Comitato di Basilea, detto Basilea 2. Il Primo Pilastro disciplina i requisiti patrimoniali per fronteggiare i rischi tipici dell’attività bancaria e finanziaria: il rischio di credito, di controparte, di mercato e operativo. A tal fine, sono previste metodologie alternative di calcolo dei requisiti patrimoniali, caratterizzate da diversi livelli di complessità nella misurazione dei rischi e nei requisiti organizzativi e di controllo. Il Secondo Pilastro richiede alle banche di dotarsi di una strategia e di un processo di controllo dell’adeguatezza patrimoniale, attuale e prospettica, rimettendo all’Autorità di vigilanza, il compito di verificare l’affidabilità e la coerenza dei relativi risultati e di adottare, ove la situazione lo richieda, le opportune misure correttive. Il processo di autovalutazione attuale e prospettica dell’adeguatezza patrimoniale (ICAAP), comporta per la Banca l’obbligo di adottare modelli e metodologie per la misurazione del rischio di tasso, di concentrazione, di liquidità, strategico. Il Terzo Pilastro introduce obblighi di informativa al pubblico, riguardanti l’adeguatezza patrimoniale, l’esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei relativi sistemi di gestione e controllo. Basilea stimola le banche a migliorare le prassi gestionali e le tecniche di misurazione dei rischi, favorisce la parità concorrenziale, valorizza il ruolo disciplinante del mercato con l’introduzione di specifici obblighi di informativa al pubblico. Disposizioni di vigilanza sulla compliance Con l’emanazione da parte della Banca d’Italia delle Disposizioni di Vigilanza, sulla Funzione di Conformità del 10/07/07 e del Regolamento congiunto della Banca d’Italia e della Consob del 29/10/07, sono stati introdotti importanti obblighi a carico delle Banche. Tali disposizioni, richiedono alla Banca di costituire un presidio del rischio di non conformità alle norme, definito come il rischio di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative, perdite finanziarie rilevanti o danni di reputazione, in conseguenza di violazioni di norme imperative (di legge o di regolamenti), ovvero, di autoregolamentazione (es. statuti, codici di condotta, codici di autodisciplina procedure interne). La Banca ha pertanto istituito una Funzione, permanente, efficace e indipendente, dedicata al presidio e al controllo di conformità alle norme esterne ed interne. Mifid La Direttiva 39/04/Ce, detta MiFID, ha riscritto completamente la branca del diritto dei mercati finanziari. La normativa di riferimento per gli intermediari abilitati risulta ora deframmentata in un considerevole numero di fonti, tra le quali si possono menzionare: Testo Unico della Finanza, Regolamento Consob degli Intermediari, Regolamento Consob dei Mercati, Regolamento Consob degli Emittenti, Regolamento Congiunto Consob-Banca d’Italia, Comunicazione congiunta Consob-Isvap. Per quanto attiene alla prestazione dei servizi di investimento, la regolamentazione di settore prevede la costituzione di una specifica Funzione di Controllo di conformità alla Mifid per il presidio dei rischi di non conformità. Antiriciclaggio Il 1 settembre 2011 è entrato in vigore il Provvedimento emanato da Banca d’Italia il 10 marzo 2011 contenente le regole sull’organizzazione, le procedure, le articolazioni e le competenze delle funzioni aziendali di controllo, miranti a prevenire l’utilizzo degli intermediari e degli altri soggetti che svolgono attività finanziaria a fini di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo. Modulata sulle specificità della materia antiriciclaggio, la predisposizione di idonei presidi organizzativi, risulta indispensabile ai fini di un corretto adempimento degli obblighi imposti dal D. Lgs. 231/2007 e di un efficace governo dei rischi presenti in tale ambito. In generale, si richiede agli intermediari, risorse, procedure e funzioni organizzative, chiaramente individuate e adeguatamente specializzate. Istruzioni di vigilanza Con l’emanazione da parte della Banca d’Italia delle Istruzioni di vigilanza mediante Circ. 229/99 è stato introdotto per le banche il sistema dei controlli interni, sulla scorta del modello CoSO-ERM. Nell’ambito del sistema dei controlli agiscono le funzioni aziendali di controllo di 2° livello, ovvero la funzione di compliance e la funzione di controllo sulla gestione del rischio. La moltiplicazione delle funzioni di controllo sopravvenuta negli ultimi anni comporta una maggior consapevolezza del ruolo del risk controller, cioè del referente della funzione di controllo sulla gestione del rischio. Con l’entrata in vigore della Nuova disciplina di vigilanza prudenziale tale funzione assume maggior specializzazione quale cardine per lo svolgimento del processo ICAAP. Le Banche stanno attraversando una fase di razionalizzazione del sistema dei controlli interni. Nell’ambito del ridisegno del sistema dei controlli assume fondamentale importanza la funzione di controllo sulla gestione del rischio detta anche Risk Management. A seguito della evoluzione normativa esposta in precedenza, la funzione di controllo sulla gestione del rischio è divenuta il cardine del processo di autovalutazione attuale e prospettica dell’adeguatezza patrimoniale ed del processo di gestione del rischio in genere. In particolare, il Risk Manager cura direttamente le fasi di identificazione e misurazione dell’esposizione al rischio, nonché la determinazione della dotazione patrimoniale necessaria per affrontare i rischi attuali e prospettici. Le figure assegnatarie delle descritte funzioni di risk management sono talora referenti dell’abrogata funzione di ispettorato interno, esperti del controllo di gestione o dell’area contabile - amministrativa. Il mutato quadro normativo richiede tuttavia che la Funzione di Risk Management sia esercitata da padroni risorse specializzate, con conoscenza, in primis, della filosofia alla base delle disposizioni di vigilanza prudenziale, delle metodologie di controllo e delle tecniche di misurazione dei rischi. Il presente progetto formativo “Da Risk Controller a Risk Manager” intende favorire l’acquisizione di competenze e metodologie di lavoro da parte delle risorse degli intermediari incaricate di attività di risk management . Le attività svolte dal Risk Manager implicano un bagaglio culturale ampio e variegato, comprendente competenze di economia, statistica, legale, organizzazione aziendale e controllo del rischio. Il Progetto prevede dunque un percorso formativo modulare, dedicato a chi è coinvolto, a vario titolo, nella gestione del sistema dei controlli interni, nella gestione del rischio, nel processo ICAAP ed in particolare nella identificazione, valutazione e mitigazione dei rischi. In particolare, il percorso formativo mira al raggiungimento delle seguenti finalità: - analisi e comprensione delle disposizioni normative in tema di controllo sulla gestione del rischio (Istruzioni di vigilanza, Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale, Basilea 2/3); - analisi e comprensione dell’architettura del sistema dei controlli interni post Basilea, MIFID, Compliance e Antiriciclaggio; indagine e comprensione del ruolo del risk manager, secondo l’evoluzione che esso ha avuto dal 1999 ad oggi: - acquisizione delle tecniche di mappatura e valutazione dei rischi di 1° e 2° Pilastro; - comprensione delle metriche per la quantificazione dell’esposizione ai rischi di diversa tipologia di 1° e 2° Pilastro previsti da Basilea, nonché per la definizione della dotazione patrimoniale necessaria per la mitigazione; - studio e condivisione delle linee guida di categoria sul processo ICAAP - definizione dei rapporti fra la funzione di controllo sulla gestione del rischio o risk manager e le altre funzioni di controllo (compiliance officer, operational risk manager, internal auditor). METODOLOGIE Il progetto intende accompagnare i partecipanti in un percorso di crescita e di confronto che approfondisca sia gli aspetti normativi, che gli aspetti tecnici ed operativi. Il percorso di formazione si estende a tutti i pro_li dell’attività di risk management ed intende fornire ai partecipanti un quadro teorico di riferimento, così come modelli operativi e strumenti di lavoro. Per svolgere una approfondita indagine delle questioni applicative e permettere a fattor comune le risposte fornite dai docenti, saranno promossi momenti di confronto e dibattito fra i partecipanti. Le metodologie applicate prevedono: - lezione frontale - dibattito in aula - work shop e gruppi di lavoro - trattamento di casi pratici. DURATA Il percorso formativo si articola su nr. 6 giornate per nr. 6 moduli DESTINATARI Il percorsi formativo è destinato ai responsabili ed addetti alla funzione di controllo rischio, funzione di compliance, funzione di risk management, funzione di ispettorato, funzione di internal audit. Si ringrazia: Associazione Italiana Responsabili Antiriciclaggio PERCORSO DI FORMAZIONE SPECIALISTICA 2013 DA RISK CONTROLLER A RISK MANAGER PERCORSO DI FORMAZIONE SPECIALISTICA 2013 MODULO NR. 1 IL NUOVO SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI E IL PROCESSO DI GESTIONE DEL RISCHIO MODULO NR. 2 LA FUNZIONE DI COMPLIANCE MODULO NR. 3 IL PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE DELL’ADEGUATEZZA PATRIMONIALE - ICAAP MODULO NR. 4 MODELLI ORGANIZZATIVI, STRUMENTI E OBIETTIVI DEL RISK MANAGEMENT MODULO NR. 5 METODOLOGIE E METRICHE DI GESTIONE DEL RISCHIO (OPERATIVO, CREDITO, CONCENTRAZIONE) MODULO NR. 6 METODOLOGIE E METRICHE DI GESTIONE DEL RISCHIO ( MERCATO, TASSO DI INTERESSE, LIQUIDITA’) MODULO NR. 1 IL NUOVO SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI E IL PROCESSO DI GESTIONE DEL RISCHIO PRINCIPI GENERALI Introduzione al sistema dei controlli interni Cos’è il processo di gestione del rischio Quali sono i rischi a cui la Banca si espone Cambiamenti di scenario dell’ultimo decennio Evoluzione della normativa di vigilanza QUADRO NORMATIVO Nuovo Accordo sul Capitale c.d. Basilea 2 Circ. 263/07 Banca d’Italia Istruzioni di vigilanza Disposizioni di vigilanza sulla conformità normativa Regolamento Congiunto Banca d’Italia e Consob Disposizioni di vigilanza sull’organizzazione e il governo societario ORGANI AZIENDALI E POLITICHE DI RISCHIO Organo con funzione di supervisione strategica Organo con funzione di gestione Organo con funzione di controllo Definizione delle politiche di rischio Reporting e flussi informativi fra funzioni aziendali e organi aziendali IL PROCESSO DI GESTIONE DEL RISCHIO Individuazione dei rischi, tecniche di self assessment Mappatura e classificazione dei rischi Rischi misurabili e non misurabili Metodologie di misurazione e di valutazione Attenuazione del rischio Sistemi di monitoraggio e sorveglianza dei rischi Reporting e comunicazione aziendale Processo gestione del rischio nel modello organizzativo LE FUNZIONI AZIENDALI DI CONTROLLO Funzione di conformità Funzione di controllo di conformità alla mifid Funzione di gestione del rischio Funzione di revisione aziendale Ispettorato interno Risk controller Reporting e flussi informativi SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI Unità organizzative aziendali e rischi prodotti Processi aziendali e rischi connessi Il controllo e tecniche per lo svolgimento Controlli di linea o di primo livello Controlli sulla gestione del rischio o di secondo livello Controlli di conformità Revisione interna o audit Modelli organizzativi, evoluzione dei progetti di categoria AUTOVALUTAZIONE DELL’ADEGUATEZZA PATRIMONIALE Requisiti patrimoniali Rischi di primo pilastro e determinazione del capitale interno Rischi di secondo pilastro e determinazione del capitale interno Fasi del processo Icaap Reporting e flussi informativi CONTROLLO DI CONFORMITÀ Importanza della conformità normativa Funzione di controllo di conformità alla mifid Funzione di conformità globale Reporting e flussi informativi MODELLI ORGANIZZATIVI Il progetto controlli interni Esternalizzazione della funzione di audit Esternalizzazione della funzione di conformità Attività in capo alla Banca e rapporti con gli outsourcers RIDISEGNARE IL PROPRIO SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI Punti di forza Aree di miglioramento Separatezza fra funzioni di controllo e funzioni di business Come rivisitare le check list Approntare un sistema di analisi e reporting MODULO NR. 2 LA FUNZIONE DI COMPLIANCE QUADRO NORMATIVO Nuovo accordo sul capitale e rischio di non conformità Paper comitato di Basilea sulla compliance Disposizioni di vigilanza emanate da Banca d’Italia Regolamento congiunto Banca d’Italia - Consob Compliance e assetto sanzionatorio LA CONFORMITÀ ALLE NORME E I RISCHI CONNESSI Rischio di non conformità Rischio legale Rischio operativo Rischio reputazionale CONFORMITÀ NEL SISTEMA DEI CONTROLLI Raccordo fra istruzioni di vigilanza e disposizioni sulla compliance Tipologie di controlli di conformità Controlli di compliance di primo livello Controlli di compliance di secondo livello Compiti dell’Internal audit in tema di conformità Verifiche del collegio sindacale COMPITI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE, DEL COLLEGIO SINDACALE Supervisione del sistema di gestione del rischio di non conformità Nomina del responsabile della funzione di conformità Valutazione di adeguatezza della funzione di conformità POLITICHE DI GESTIONE DEL RISCHIO DI NON CONFORMITÀ Modello organizzativo e linee guida sulla compliance Perimetro normativo di riferimento Strategia di compliance Governo del processo di conformità Relazione fra organi e funzioni aziendali di controllo FUNZIONE DI CONFORMITÀ Conformità come funzione aziendale Conformità come processo Obiettivi della funzione e attività tipiche Fasi del processo e unità organizzative aziendali coinvolte Prerogative del responsabile della funzione e rapporti con gli organi aziendali Reporting e flussi informativi Esternalizzazione totale ed esternalizzazione parziale, compiti del referente aziendale RAPPORTI CON I VERTICI E RESPONSABILITÀ Ruolo, responsabilità e obiettivi della funzione di compliance Ruolo del referente o responsabile interno nei modelli di esternalizzazione Le garanzie di indipendenza e autorevolezza, sviluppo del commitment Compiti del direttore generale e relazioni con il resp. della funzione di conformità Il ruolo dei vertici dell’esecutivo e il dovere di supportare il compliance officer RAPPORTI FRA FUNZIONE DI COMPLIANCE E FUNZIONI DI CONTROLLO Relazione con la funzione di audit Relazione con la funzione di risk management Relazione con la funzione di ispettorato Relazione con la funzione di asset liability manager Funzione di compliance e responsabile antiriciclaggio D.Lgs. 231/07 Funzione di compliance e organismo di vigilanza D.Lgs. 231/01 COMPLIANCE E INTERNAL AUDIT: COMPETENZE, RESPONSABILITÀ, OPERATIVITÀ Ruolo della funzione di compliance e dell’internal audit nel nuovo sistema dei controlli interni Competenze, obiettivi e metodologie reciproche Affinità e diversità fra i controlli di secondo e terzo livello in tema di conformità Il reporting ai vertici, contenuto e frequenza Buone pratiche e modelli operativi per la collaborazione fra funzioni (protocollo AIIA) RAPPORTI FRA FUNZIONE DI COMPLIANCE E ALTRE FUNZIONI AZIENDALI Analisi normativa e protocolli collaborativi con la funzione legale Verifiche di conformità ex ante / ex post ed i controlli sul business Collaborazione con le unità organizzative di linea Verifica dei processi operativi e autoregolamentazione: collaborazione con la funzione organizzazione Progettazione di interventi formativi: collaborazione con la funzione di gestione delle risorse umane Valutazione di conformità del sistema incentivante: collaborazione con la funzione gestione risorse umane Attività del referente o responsabile interno della conformità nei modelli organizzativi di esternalizzazione IL PERIMETRO DI ATTIVITÀ Indagine sui temi normativi connessi all’attività della banca Ricognizione sulle norme rilevanti Ricognizione sulle prassi di mercato rilevanti Dai vecchi controlli a norma al processo di conformità COMPLIANCE E COMPLIANCE MIFID: PROFILI DI CONTATTO E MOMENTI DI DISTANZA Somiglianze e differenze fra la funzione di compliance globale e la funzione di compliance Mifid Rischi generati dalla prestazione dei servizi di investimento e natura del controllo di conformità Attività della funzione di controllo di conformità alla Mifid Approccio e schemi operativi per la funzione di controllo di conformità alla Mifid Le modalità di gestione del rischio di non conformità connesso al processo finanza La possibile coincidenza delle funzioni Ipotesi dei protocolli di collaborazione fra funzioni MODULO NR. 3 IL PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE DELL’ADEGUATEZZA PATRIMONIALE - ICAAP QUADRO NORMATIVO Il nuovo accordo sul capitale Da Basilea 1 a Basilea 2 Recepimento dell’accordo nelle nuove disposizioni di vigilanza prudenziale Parti del NAC di interesse per la Banca ORGANI AZIENDALI E POLITICHE DI RISCHIO Organo con funzione di supervisione strategica Organo con funzione di gestione Organo con funzione di controllo Definizione degli orientamenti strategici e delle politiche di rischio Piano strategico, budget, piano patrimoniale e gestione dei rischi Reporting e flussi informativi fra funzioni aziendali e organi aziendali IL PROCESSO ICAAP Fasi del processo ICAAP SREP Revisione prudenziale e modelli valutativi di Banca d’Italia Il processo ICAAP nel regolamento di categoria PRIMO PILASTRO Rischi del primo pilastro e misurazione standard Capitale interno e valutazione del rischio di credito Capitale interno e valutazione del rischio di mercato Capitale interno e valutazione del rischio operativo Posizionamento della Banca sui rischi di primo pilastro Politica di gestione degli strumenti di CRM SECONDO PILASTRO I rischi misurabili del secondo pilastro I rischi non misurabili del secondo pilastro Self assessment e tecniche di attenuazione IMPLEMENTAZIONE DELL’ICAAP Natura e significato del processo Icaap Fasi del processo e output Ruolo del risk controller Ruolo della funzione di pianificazione e controllo di gestione Risk aggregation Stress testing IMPATTI ORGANIZZATIVI DELL’ICAAP Enforcement dell’Icaap Maturità del sistema dei controlli interni Adeguamento del sistema dei controlli interni ai fini ICAAP Problematiche organizzative e di coordinamento nell’ICAAP Interconnessioni fra unità di controllo Interconnessioni fra unità di controllo e unità di business Sviluppo dell’ICAAP nel continuo e flussi informativi Reporting verticale e orizzontale PROFILI APPLICATIVI SULLA GESTIONE DEI RISCHI Gestione integrata dei rischi e allocazione del capitale Performance corrette per il rischio Allocazione del capitale nell’Icaap e nella prassi gestionale della Banca Il rischio di modello e il costo opportunità dello sviluppo dell’ALM nella Banca Linee guida di categoria: i modelli e le indicazioni gestionali Allocazione del capitale e valutazione delle unità operative Sistema dei limiti operativi IL RESOCONTO ICAAP Natura del resoconto Contenuto del resoconto ( discrezionalità o prescrittività?) Interpretazione dello schema Banca d’Italia Documenti connessi e allegati Il processo di formazione del resoconto ICAAP I passi del Consiglio di amministrazione I passi del Collegio sindacale IMPATTI DELL’ICAAP SUL GOVERNO AZIENDALE Cultura aziendale e cultura organizzativa nelle banche minori Limiti e opportunità legati al fattore dimensionale Evoluzione dei processi di risk management Qualità della governance e gestione del rischio Problematiche e prospettive MODULO NR. 4 MODELLI ORGANIZZATIVI, STRUMENTI E OBIETTIVI DEL RISK MANAGEMENT CATEGORIE E NOMENCLATURE Risk management Asset liability manager Risk controller Ispettore Compliance officer Internal auditor Risk owners INDIRIZZI SUL RISK MANAGEMENT NELLA NORMATIVA DI VIGILANZA Il nuovo sistema dei controlli interni Trasversalità dei rischi e del processo di gestione Risk aggregation Riconduzione ad unità del sistema dei controlli Obiettivi di gestione integrata dei rischi IL MESTIERE DEL RISK MANAGER La linea di confine fra controllo, misurazione e attenuazione dei rischi Le variabili di contesto: scenario economico-finanziario e scenario normativo Modello organizzativo di categoria per il risk management SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI E RISK MANAGEMENT La linea di confine fra controllo, misurazione e attenuazione dei rischi Le variabili di contesto: scenario economico-finanziario e scenario normativo Modello organizzativo di categoria per il risk management ICAAP E RISK MANAGEMENT Gestione integrata dei rischi e allocazione del capitale Performance corrette per il rischio Allocazione del capitale nell’Icaap e nella prassi gestionale della Banca Il rischio di modello e il costo opportunità dello sviluppo dell’ALM nella Banca Allocazione del capitale e valutazione delle unità operative I limiti operativi IL NUOVO PROCESSO DI PIANIFICAZIONE STRATEGICA Piano strategico Piano operativo o budget Piano patrimoniale Orizzonte temporale dell’Icaap, riconciliazione con il piano strategico ed il budget Gestione dell’attivo e del passivo per ottimizzare il trade off rischio/rendimento Disposizioni di Banca Italia in tema di pianificazione del capitale RISCHI E RUOLO DEL CAPITALE Coordinamento fra politiche di assunzione dei rischi e modelli di ALM Gestione integrata dei rischi e allocazione del capitale Performance corrette per il rischio Allocazione del capitale nell’Icaap e nella prassi gestionale della Banca Il rischio di modello e il costo opportunità dello sviluppo dell’ALM Disposizioni di Banca Italia sulla pianificazione del capitale Utilizzo del capitale economico e reporting COMPLIANCE E RISK MANAGEMENT: OBIETTIVI, PROCESSI E STRUMENTI DI LAVORO Analisi del rischio di non conformità Morfologia, manifestazioni, misurabilità La produzione di valore ad opera della funzione di compliance Misure di redditività corretta per il rischio e pianificazione strategica compliance oriented Indagine sugli strumenti di gestione del rischio di non conformità Flussi informativi fra compliance officer e risk manager Linee guida per l’elaborazione di accordi di servizio fra compliance officer e funzioni aziendali IL RISK MANAGEMENT E L’ASSET LIABILITY MANAGEMENT Adeguatezza del capitale e adeguatezza dell’assetto organizzativo Risk management per area di business Vantaggi e svantaggi dei modelli standard per la misurazione dei rischi Integrazione fra misure di Var e utili a rischio Dal comitato alm al comitato risk management Accentramento e decentramento decisionale Problemi aperti nel coordinamento dei processi di gestione del rischio IL RISK MANAGEMENT RIPARTITO FRA FUNZIONI AZIENDALI Collocamento organizzativo del risk management e dell’asset liability management Dialettica fra funzioni di controllo e funzioni di gestione dell’asset liability management Organigramma tipo della Banca Decentramento e accentramento della funzione ALM e RM Organismi consultivi della Direzione: il comitato di direzione e rischi Raccordo fra risk management e funzione finanza Raccordo fra risk management e funzione di pianificazione e controllo Raccordo fra risk management e funzione di contabilità e bilancio IMPLEMENTAZIONE DEL RISK MANAGEMENT Papers comitato di Basilea Alm operativo e alm strategico Le best practices per la funzione di risk management Strumenti di lavoro, sistema dei limiti Armonizzazione delle misure di rischio per tutte le business unit Coerenza fra processo di risk management e altri processi gestionali Ruoli e responsabilità dei vertici aziendali MODULO NR. 5 METODOLOGIE E METRICHE DI GESTIONE DEL RISCHIO ( OPERATIVO, CREDITO, CONCENTRAZIONE) PRINCIPI GENERALI Il ruolo del risk manager tra crisi e Basilea 3 Obiettivi del risk management Fasi del risk management Gestione integrata dei rischi Normativa di riferimento RISCHIO DI CREDITO Definizione e differenza con il rischio di controparte Fattori di rischio Perdita attesa ed inattesa Normativa di vigilanza Normativa di vigilanza (metodo Standardizzato) Normativa di vigilanza (metodo IRB) CRM – premessa CRM - garanzie reali finanziarie CRM - garanzie personali PD e rating: • fasi per la costruzione del modello • trattamento dei dati • analisi univariata • analisi multivariata • integrazione dei moduli elementari • test del modello • rating e calibrazione LGD: • calcolo • segnalazione verso Banca d’Italia RISCHIO DI CONCENTRAZIONE SUL PORTAFOGLIO CREDITI Definizione Indice di Herfindahl e GA Modello ABI per la concentrazione geo-settoriale RISCHI OPERATIVI Definizione e peculiarità Modelli di misurazione Approcci di misurazione : BIA Approcci di misurazione: TSA Approcci di misurazione: AMA Gestione del rischio Esempi pratici ed esercitazioni MODULO NR. 6 METODOLOGIE E METRICHE DI GESTIONE DEL RISCHIO ( MERCATO, TASSO DI INTERESSE, LIQUIDITA’) MISURAZIONE DEI RISCHI DI MERCATO Normativa di vigilanza: • premessa • metodologia standardizzata • Rischio di posizione generico titoli di debito • Rischio cartolarizzazioni • Rischio di posizione su titoli di capitale • Rischio di posizione su OICR • Rischio gamma/vega • modelli interni Modelli VaR: • premessa • il processo di calcolo • i fattori di rischio • i fattori di rischio (stima della varianza) • fattori di rischio multipli • valorizzazione del portafoglio • calcolo RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE Definizione Modelli di misurazione Repricing gap Maturity-adjusted gap Duration gap Cash flow mapping: • metodo della vita residua e vita residua modificata clumping Modello della vigilanza RISCHIO DI LIQUIDITÀ Definizione Funding risk Maturity Ladder Riserve di liquidità Indici di liquidità Vecchie regole di trasformazione delle scadenze Gestione delle crisi Novità Basilea 3: • LCR • NSFR Esempi pratici ed esercitazioni www.spconsulting.name PERCORSO DI FORMAZIONE SPECIALISTICA 2013 DA RISK CONTROLLER A RISK MANAGER ARTICOLAZIONE DEL PERCORSO: