INTEGRATED INTERNAL CONTROL SYSTEM IN BANKING GROUPS Executive summary Milano, 2012 Sommario 1 Il contesto di riferimento La nostra visione 2 Il “clima” dell’industria finanziaria quotata a fine 2009 evidenzia la necessità di intensificare gli sforzi per proteggersi da ulteriori perdite (credito ed extra crd) al fine contenere la criticità della risorsa capitale Tensioni su: ■ Riduzione degli utili del 32,4% ■ Riduzione degli asset del 2,3% ■ Riduzione del margine di interesse di circa 4 mld ( 20%) ■ Gestione del capitale (Basilea 3 + cfr. risultati stress test del 23 luglio) ■ Riduzione delle commissioni nette di circa 1 mld ■ Stock di crediti deteriorati a 85 mld (+ 5,8%) ■ Gestione della redditività ■ Aumento delle rettifiche di circa 7 mld (+ 50%) ■ Gestione del debito ■ Raccolta obbligazionaria in scadenza ■ Gestione finanziaria ■ Fabbisogno di nuovo capitale per circa 25 mld ■ Gestione organizzativa Complessità ■ (Fonte Sole24ore/ R&S 21 maggio 2010) 3 Sommario Il contesto di riferimento 2 La nostra visione 4 1 Efficacia ed efficienza dei processi aziendali (amministrativi, produttivi, distributivi, ecc.) ORGANIZZAZIONE / BUSINESS 2 Salvaguardia del valore delle attività e protezione dalle perdite RISK MGNT/ CONVALIDA / ICAAP 3 Affidabilità e integrità delle informazioni contabili e gestionali CFO, DIRIGENTE PREPOSTO / CAPO CONTABILE, PIANIFICAZIONE E CONTROLLO, DATA QUALITY MGNT, … 4 Conformità delle operazioni con la legge, la normativa di vigilanza nonché con le politiche, i piani, i regolamenti e le procedure interne INTERNAL AUDIT La corretta applicazione degli standard di vigilanza porta a costruire un Sistema di controllo con una forte valenza di governo… COMPLIANCE / ANTI-RICICLAGGIO, … L’ASSETTO DEL SISTEMA DI CONTROLLO AZIENDALE DEVE DUNQUE PREVEDERE L’INTERAZIONE COORDINATA DI DIVERSI ORGANI E FUNZIONI AZIENDALI CON APPROPRIATI STRUMENTI E METODOLOGIE DI LAVORO, OPPORTUNAMENTE DOCUMENTATE E INTEGRATE AL FINE DI PERMETTERE LA VALUTAZIONE COMPLESSIVA DELLO SCI DA PARTE DELL’ORGANO CON FUNZIONE DI SUPERVISIONE STRATEGICA E DELLA VIGILANZA DA PARTE DELL’ORGANO CON FUNZIONE DI CONTROLLO 5 …con attenzione anche al governo e controllo del Gruppo dove possono esistere elementi endogeni di complessità Possibili aspetti di complessità in relazione al Sistema dei controlli interni di Gruppo Capogruppo (Direzione e coordinamento) Controllata 1 (Banca) Controllata 1 (Banca QUOTATA) Controllata 1 (Società prodotto SGR) Controllata 1 (Società prodotto – credito al consumo) ■ Esistenza di linee di business differenti (anche business parabancari) ■ Esistenza di società quotate ■ Esistenza di società estere ■ Società di recente acquisizione Controllata 1 (Banca - ESTERA) Controllata 1 (Società prodotto – Leasing/Factoring) 6 Necessità di un Sistema integrato “di Gruppo” Dal controllo dei processi al governo dei risultati: i nostri progettazione… “driver” di ■ Valorizzare il ruolo della funzione di supervisione e gestione nella progettazione e nell’utilizzo del sistema di controllo ■ Avere come principio “ordinatore” il business ■ Dare rilevanza alla misurazione (NON SOLO QUALITATIVA) dei fenomeni aziendali in termini di capitale, margini, rettifiche di valore, perdite extra-credito, efficienza /efficacia organizzativa e considerarli obiettivi misurabili del Sistema dei controlli interni (utilizzo, dove possibile, di grandezze reali per “comunicare” con la Direzione) Non solo “sistema dei controlli interni” come costo ma “Sistema dei controlli interni” come Modello di governo e controllo direzionale anche a supporto del business ■ Attuare i principi regolamentari previsti per la progettazione del Sistema dei controlli interni ■ Ispirarsi alle principali best practice di mercato (Co.So , ERM, …) 7 “Business internal governance system” (B.I.G.S.) …con attenzione ad una chiara separazione dei ruoli fra chi governa e chi controlla FUNZIONE DI SUPERVISIONE STRATEGICA FUNZIONE DI CONTROLLO INDIRIZZI E VALUTAZIONE SCI OBIETTIVI ECONOMICO FINANZIARI OBIETTIVI DI CONFORMITA’ OBIETTIVI DI REPORTING VIGILANZA SU FUNZIONALITA’ SCI Rischio accettabile/ Policy di gestione dei rischi FUNZIONE DI GESTIONE ATTUAZIONE DEGLI INDIRIZZI, ESERCIZIO DEL BUSINESS, ASSUNZIONE DEI RISCHI CONTROLLO ORGANIZZATI VO (EFFICIENZA E EFFICACIA) CONTROLLO REDDITIVITA’/ PATRIMONIO CONTROLLO DI CONFORMITA’ NORME ESTERNE CONTROLLO DI CONFORMITA’ AUTO-REG. CONTROLLO AMM-VO CONTABILE CONTROLLO DATA QUALITY CONTROLLI DI LINEA FUNZIONE 1 FUNZIONE 2 FUNZIONE 3 FUNZIONE 4 REVISIONE INTERNA 8 FUNZIONE 5 FUNZIONE … ORGANO DI CONTROLLO (COLLEGIO SINDACALE) ORGANISMO DI VIGILANZA I principali elementi del Sistema consentono un approccio graduale per la realizzazione del disegno complessivo di Gruppo 1 2 LINEE GUIDA 3 MAPPA DEI RISCHI AZIENDALE Mappatura dei processi / Normativa interna Mappa dei rischi, vs Policy assuntive dei rischi / limiti operativi/ poteri delegati Mappatura obiettivi Processo di gestione SCI Regole e standard Progettazi one componen ti SCI 4 ORGANIZZAZIONE DEI CONTROLLI Risk Management, Convalida, ICAAP, Compliance, Antiriciclaggio, Organizzazione (misurazione processi), Dirigente Preposto, OdV 231, … 5 KNOWLEDGE MANAGEMENT ATTIVITA’ DI REVISIONE INTERNA Valutazioni / verifiche ad hoc Valutazione complessiva funzionalità SCI 7 Sistema dei controlli di linea 6 SISTEMA INFORMATIVO Repository organizzativi Repository GRC B.I. / Dashboard REPORT Censim ento obiettivi informati vi Data quality Re-ing flussi informati vi e informati zzazion e PERCHE’ SISTEMA INTEGRATO Documento di progettazione Componenti SCI INTEGRAZIONE DI “INTENTI” (ATTENZIONE AGLI OBIETTIVI DI BUSINESS) INTEGRAZIONE “INFORMATIVA” (DATI E INFORMAZIONI A FATTORE COMUNE, TASSONOMIE STANDARD, REPORTISTICA COORDINATA) INTEGRAZIONE “METODOLOGICA” (METODOLOGIE DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO COERENTI E COMUNI, SINERGIA NELL’UTILIZZO DEI RISULTATI DELLE VALUTAZIONI) 9 Le Linee guida sono il documento di visione strategica del Sistema di controllo che indirizza, in termini di impianto (cc.dd. “standard di progettazione”) tutte le altre componenti del Sistema LINEE GUIDA OBIETTIVI DI CONFORMITA’ OBIETTIVI DI REPORTING OBIETTIVI DI EFFICIENZA E EFFICACIA MAPPA DEI RISCHI OBIETTIVI ECONOMICO FINANZIARI STD DI PROGETTAZIONE OBIETTIVI DI REDDITIVITA’/ PATRIMONIALI OBIETTIVI DI COMPLIANCE/ LEGALI Istr. di Vigilanza/ Disp.Gov. Soc. Bankit Regolamento Congiunto Bankit/ Consob Auto-disciplina, CO.SO. / ERM / CoBIT, … BENCHMARK (Istituti comparable) OBIETTIVI INFO FINANZIARIA 10 Conformità ATTENZIONE SEMPRE AL “BUSINESS” NELLA REALIZZAZIONE DELLO SCI Best practice 1 COMPONENTI SCI MAPPA DEI RISCHI KNOWLEDGE MANAGEMENT ORGANIZZAZIONE DEI CONTROLLI ATTIVITA’ DI REVISIONE INTERNA SISTEMA INFORMATIVO REPORTISTICA La Mappa dei rischi aziendali si integra con la mappa dei rischi contenuta nel procedimento ICAAP in modo da uniformare la visione dei rischi 2 MAPPA DEI RISCHI Mappe di rischio autonome possono costituire un potenziale problema in termini di valutazione del capitale interno, in quanto potrebbero esprimere valutazioni di rischio potenziale non analizzate in sede ICAAP. L’audit può valutare autonomamente i rischi potenziali ma partendo dalla stessa “tassonomia aziendale” utilizzata a fini di Vigilanza RISCHI DI PRIMO PILASTRO (compreso il rischio reputazionale derivante da non conformità) Rischio di credito Rischi di mercato Rischio operativo Rischi di non conformità RISCHI DI SECONDO PILASTRO Rischio di Rischio di tasso concentrazione di interesse Rischio di liquidità Rischi derivanti da cartolarizzazione Rischio strategico Rischio residuo Rischio di reputazione residuale rispetto ai rischi di non conformità Per ogni obiettivo / rischio occorre definire e formalizzare internamente tutti gli aspetti collegati alle modalità “assuntive” dei rischi: Policy assuntive dei rischi e limiti operativi (di Vigilanza e gestionali) Politiche commerciali vs Politiche di incentivazione 11 Sistema delle deleghe e poteri I processi sono l’elemento di unificazione del sistema e oggetto di valutazione in relazione alla finalità di controllo 3 KNOWLEDGE MANAGEMENT La mappa dei processi deve essere unica a livello aziendale e di Gruppo (quale convenzione di rappresentazione dei diversi ambiti di operatività nel Gruppo) La normativa interna è un oggetto organizzativo diverso dal processo (chi, cosa, come) Tutti i processi devono essere valutati in termini di conformità alla normativa esterna e potrebbero essere misurati in termini di performance (costi, efficienza, qualità, …) I profili di rischio valorizzati nell’ICAAP sono una guida per la valutazione dei processi di business e viceversa (i rischi nei processi di business – risk taking - devono essere un input per l’ICAAP) Analisi organizzativa Regole per la gestione della normativa interna 12 L’organizzazione integrata dei controlli deve fornire una visione organica delle modalità di mitigazione dei rischi assunti dai diversi business aziendali a complemento dell’ICAAP (sistemi di attenuazione e controllo) 4 ORGANIZZAZIONE DEI CONTROLLI RISCHI DI PRIMO PILASTRO (compreso il rischio reputazionale derivante da non conformità) Rischio di credito Rischi di mercato RISCHI DI SECONDO PILASTRO Rischio Rischi di non Rischio di Rischio di tasso Rischio di operativo conformità concentrazione di interesse liquidità Rischi derivanti da cartolarizzazione Rischio strategico Rischio residuo Rischio di reputazione residuale rispetto ai rischi di non conformità CONTROLLI DI LINEA METODOLOGIE DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE (ALLINEATE PER DETERMINATE RISCHI) ATTENZIONE AI CONTROLLI INTERNI DI GRUPPO (STRATEGICO, GESTIONALE, OPERATIVO) RUOLI E RESPONSABILITA’/ COINVOLGIMENTO DEL BUSINESS NEI CONTROLLI (AUTO-ATTESTAZIONI) DIMENSIONAMENTO QUALI-QUANTITATIVO DELLE FUNZIONI DI CONTROLLO AZIENDALI STRUMENTI INFORMATICI A SUPPORTO REPORTING OPERATIVO (STANDARD E SCALE DI SINTESI COMUNI) 13 ICAAP E SISTEMI DI CAPITAL MANAGEMENT ASSETTO DI CONTROLLO AZIENDALE E DI GRUPPO (Accentrato, decentrato, distribuito, …) L’articolazione su tre livelli del Sistema dei controlli interni può implicare una riorganizzazione delle attività e dei ruoli delle funzioni di controllo basata anche questa su principi di efficienza ed efficacia 4 Compliance/ AML Organizzazione Pianificazione e controllo Dirigente Preposto Risk Management/ CFO? Report su esiti valutazioni/ verifiche COM (score: rischio) Report su esiti valutazioni/ misurazioni E+E+REPO (score: rischio) Report su esiti valutazioni/ misurazioni E+E+ECOFIN (score: rischio) Report su esiti valutazioni/ verifiche REPO (score: rischio) Report su esiti valutazioni/ verifiche ECOFIN (score: rischio) Report su esiti valutazioni/ verifiche (score: impianto e funzionamento) Analisi di rilevanza dei rischi (in una logica sinergica, anche ai fini ICAAP) Business Report su esiti valutazioni controlli di linea (score: impianto e funzionamento) ORGANIZZAZIONE DEI CONTROLLI Report su esiti valutazioni/ verifiche COM (score: impianto e funzionamento) Audit Esiti proprie verifiche / valutazioni su conformità SCI (requisiti di Vigilanza) (score: impianto e funzionamento) Esiti proprie verifiche/ indicatori a distanza su ambiti specifici (score: impianto e funzionamento) Integrazione esiti proprie verifiche con quelle di altre funzioni aziendali (score: impianto e funzionamento) 14 Acquisizione analisi di rilevanza per confronto con esiti valutazioni di impianto e funzionamento Valutazione di adeguatezza / funzionalità La revisione interna è la funzione responsabile della valutazione del Sistema dei controlli interni 5 ATTIVITA’ DI REVISIONE INTERNA Le attività di revisione interna presentano come perimetro: Audit verticali di impianto e/o funzionamento (anti-riciclaggio, ICAAP, sistemi di remunerazione, …) + ispezioni + controlli “a distanza” (indicatori) Valutazioni complessive della funzionalità dello SCI (in considerazione della conformità delle diverse componenti dello SCI – anche tenuto conto dei controlli delle altre funzioni - dell’analisi di rilevanza dei rischi e, conseguentemente, dell’effettivo raggiungimento degli obiettivi aziendali) Quando un Sistema dei controlli interni può essere considerato adeguato / funzionale (in ragione alle caratteristiche della Banca) Attenzione alla conformità dello SCI (con visione anche di Gruppo) • Occorre garantire in primo luogo il rispetto degli standard che la Vigilanza impone con riferimento alla progettazione dello SCI (cfr. Istruzioni di Vigilanza, Disposizioni Governance, Regolamento Congiunto, …). Attenzione al business • Gli obiettivi aziendali e a livello consolidato sono effettivamente raggiunti e quindi lo SCI ha traguardato il suo scopo (nel caso gli obiettivi non fossero chiaramente esplicitati allora può essere opportuno un confronto con altri Istituti - benchmark) •I rischi conseguentemente risultano ottimizzati (nel caso dei rischi di credito, di mercato, …) o mitigati (nei casi dei rischi operativi, di compliance, reputazionali, …) • Tali standard costituiscono il primo presidio ad una sana e prudente gestione dei rischi 15 …la nostra visione, per la metodologia di valutazione complessiva, si fonda sulle logiche di Vigilanza 5 ATTIVITA’ DI REVISIONE INTERNA ARROW (FSA – UK) SRP (BANKIT / UE) L’adeguatezza dello SCI viene quindi valutata in relazione: Adeguatezza patrimoniale RISCHI / OBIETTIVI • Analisi degli obiettivi aziendali • Analisi dei rischi aziendali • Misurazione /valutazione • Stima del patrimonio necessario Qualità del governo societario • • • • Ruoli Responsabilità Remunerazioni Procedure di funzionamento • Autovalutazione Adeguatezza organizzativa 1. All’effettivo raggiungimento attuale e prospettico degli obiettivi aziendali TUTELA (obiettivi raggiunti, rischi ottimizzati/ STAKEHOLDER mitigati) • Adeguatezza amministrativa • Adeguatezza dei processi • Adeguatezza dei sistemi • Adeguatezza dei controlli 2. All’effettiva qualità del “SISTEMA DI DIFESA” della Banca e del Gruppo (conformità agli standard di Vigilanza, …) 16 Il sistema informativo deve consentire l’integrazione e l’unificazione (repository) dei dati del Sistema dei controlli interni e gestire tramite appropriati work flow le esigenze funzionali dei diversi attori 6 SISTEMA INFORMATIVO Un sistema integrato che gestisce dati su obiettivi e rischi (performance, conformità, adeguatezza patrimoniale, qualità reporting, …) con diverse prospettive (Società, UO, processi e controlli, prodotti, …) Il “concept” del “Business internal governance system” prevede, al minimo, lo sviluppo di una integrazione tra: eventuali repository organizzativi già utilizzati (p.e. ARIS, MEGA, …) eventuali altre soluzioni informatiche a supporto della valutazione/ misurazione dei rischi (cc.dd. “GRC”) 17 Attendibilità, tempestività e integrità dei flussi informativi sono garantiti dalla scelta di un sistema informativo unificato 7 FLUSSI INFORMATIVI E’ fondamentale, in una logica gestionale e grazie ai sistemi informativi a supporto: razionalizzare i report prodotti dalle diverse funzioni di controllo (standard comuni) prevedere report sintetici di direzione con logiche di approfondimento successivo (anche con una visione di Gruppo) TOP DOWN Gestione dei report secondo approcci “drill down” 18 NIKE consulting possiede le competenze, le esperienze e le professionalità per supportare la realizzazione di tutti gli elementi del sistema 1 LINEE GUIDA 2 MAPPA DEI RISCHI Stesura delle linee guida sul sistema dei controlli interni (considerando ed esaminando, laddove possibile, gli obiettivi aziendali in una logica SCI - da documentazione interna – auto-esplicitazione – acquisizione dati da benchmark) Mappatura, analisi e revisione componenti del modello di governo (funzionigramma, policy di governo dei rischi, poteri delegati, sistemi di remunerazione, …) Mappatura e analisi dei processi aziendali. Impostazione sistema di rilevazione delle performance (lean six sigma o approcci semplificati) Mappatura e analisi del disegno dei controlli di linea Impostazione sistemi di gestione della normativa interna (Ind. vs Gruppo) 3 KNOWLEDGE MANAGEMENT 4 ORGANIZZAZIONE DEI CONTROLLI Impostazione sistemi di auto-attestazione dei controlli di linea da parte del business Impostazione sistemi di misurazione/ valutazione comuni per le funzioni di controllo di II livello al fine di coordinare le funzioni e ottenere reportistica omogenea 5 ATTIVITA’ DI REVISIONE INTERNA Impostazione modelli di audit specialistici (ICAAP, sistemi di remunerazione e incentivazione, conflitti di interesse, AML, …) e modelli di valutazione complessiva SCI 6 SISTEMA INFORMATIVO Implementazione relazioni tra repository organizzativo e sistemi GRC Implementazione moduli SAS business analytics e intelligence / dashboard 7 FLUSSI INFORMATIVI Mappatura e analisi dei flussi informativi in una logica gestionale Razionalizzazione dei flussi informativi in funzione dei destinatari 19 00PRE-Presentazione NIKE Rev. 6 – 01/03/12