Calendario iniziative “Unplugged Bose” al palco alto

Calendario iniziative “Unplugged Bose” al palco alto
2 Luglio: Medicine Crow
3 Luglio: Mirko Decaro Quartet
8 Luglio: Van Cleef Continental
Quartetto bresciano guidato dall'ex Bogartz Andrea Bellicini. Un rock acustico-desertico con sonorità
scurissime di estrazione country/alternative. Un po' acidi e "dark" ma godibilisismi. Repertorio originale. Voce
a metà tra Johnny Cash e Nick Cave. Tastierista spettacolare di nome Lady Cortez.
9 Luglio: Robi Zonca Band
Blues della miglior fattura. Musicisti guidati dal veterano Robi) che ha recentemente pubblicato 2 album
accolti entusiasticamente dalla critica, specialmente negli USA. La band è una "superband" (al basso c'è P.
Legramandi, alle tastiere Jantoman di Elio e le Storie Tese). Genere tra BB King, Robben Ford ed Eric
Clapton. Arrangiamenti freschi e frizzanti..... non il "solito" blues. Repertorio originale in inglese.
11 Luglio: Osvaldo Ardenghi
Cabarettista e attore. Propone uno spettacolo di monologhi e canzoni originali. Ha lavorato a lungo con
Jannacci e con lo staff dello Zelig. Una specie di "teatro canzone"... si ride e si pensa. Finalista al Premio
Giorgio Gaber 2005.
14 Luglio: Xray
16 Luglio: Venere Privata
Lounge-cocktail-latin-italian style. Repertorio originale, divertente e vario più qualche cover (da Mina a
Santana).
19 Luglio: Mirko Decaro Quartet
21 Luglio: Slace
25 Luglio: The Union Frego
Rock acustico di estrazione americana. Una specie di grunge acustico dalle tinte dark.
28 Luglio: Xray
30 Luglio: Rusties
Tribute band elettrica dedicata a Neil Young.
31 Luglio: Granny Says
Quartetto rock-blues dedito a repertorio originale con sonorità tipo Eric Clapton/Dire Straits/Robben Ford.
Sono tutti musicisti bresciani di grande esperienza.
3 Agosto: lubjan
Cantautrice di Padova che ha da poco esordito con un CD ottimamente accolto dalla critica (prodotto da
Dave Ray Moor dei Cousteau e con ospite Critina Donà). Cantautorato femminile in inglese con bellissima
voce e bellissime canzoni. Si propone in duo acustico accompagnata da un chitarrista. Quest'estate è
in tour come "opening act" di Afterhours e Modena City Ramblers.
6 Agosto: Bittersweet
Trio bresciano dedito a repertorio west coast anni '70: Crosby Stills & Nash, Eagles, James Taylor, Joni
Mitchell, etc.... 2 chitarre acustiche e 3 voci (ottime armonie vocali).
1 Agosto: Taj Mahal
Polistrumentista, cantante e compositore, vero cultore della musica popolare nera nelle sue varie forme.Taj
Mahal da tre decenni percorre la sua strada di eclettico sperimentatore senza badare troppo a esigenze
commerciali.
Nasce nel 1942 a New York da famiglia agiata (il padre musicista jazz, la madre cantante gospel), comincia
a esibirsi nei club di Boston nel 1964. Trasferitosi in California, da vita assieme a Ry Cooder ai Rising Sons
prima di dedicarsi a progetti personali. In grado di suonare con ottime capacità sia piano che armonica e vari
tipi di chitarre e strumenti a corde, Taj offre una prima dimostrazione di abilità nel 1967 vincendo un
prestigioso “Banjo contest” e subito dopo si propone con il suo esordio discografico “Taj Mahal” in chiave
blues elettrico basato su brani tradizionali riarrangiati ed altri dal repertorio di Robert Jonson e Sonny Boy
Williamson. Pur frequentando l’ambiente rock, tra l’altro è spesso a fianco di Jimi Hendrix in varie session,
Taj Mahal alla fine degli anni sessanta si dedica al blues in senso stretto concedendosi solamente alcuni
accenni soul. Con l’arrivo degli anni ’70 Taj Mahal si apre alle contaminazioni rag, jazz, funky-soul, per
dirigersi verso le radici africane della black music e ai ritmi caraibici. Stabilitosi alle Hawaii nei primi anni ’80
si dedica a una intensa attività concertistica, per poi riprendere la pubblicazione di album nel 1991. Questo
suo nomadismo lo porta ad esibirsi con i musicisti più disparati e sempre in questa fase collabora a tantissimi
progetti discografici di altri artisti, da ricordare “The Source” di Ali Farka Toure del 1992.
Vincitore del suo primo Handy Award nel 1993 con “Dancing The Blues” (che vede la partecipazione di Etta
James), bissato poi nel 1997 con “Senor Blues”.
10 Agosto: Bart & Neti
"Musica dal mondo, filtrata da una lente della Louisiana". Così la rivista Off Beat, vera bibbia musicale del
suono di New Orleans, presenta il concerto di Ramsey e Vaan. Un concerto che è un omaggio alla musica
del Sud degli Stati Uniti e alle mille influenze che naturalmente convergono in quella particolare area
geografica. Influenze latine, suoni della borderline messicana, jazz tzigano e fracofono, country, blues, jazz,
gusto per la ballata e sussulti etnici imprevedibili. Il tutto riletto attraverso brani originali, a firma del duo. Un
suono sorretto da un pianoforte che ha metabolizzato sia la lezione dei grandi di New Orleans - da Professor
Longhair a James Booker - fino al cantautorato americano classico - da Dylan in poi – e da un violino che
riesce a fondere lo zydeco con i fiddle song della tradizione rurale. A loro fianco una formazione aperta,
mutante e mutevole, che cerca e trova una diagonale fra i linguaggi più tradizionalmente rootsy e quelli
etnici.
11 Agosto: Xray
13 Agosto: Kellie Ruker
Armonicista e cantante, è uno delle sidewoman più conosciute e apprezzate della scena blues californiana.
Forte di collaborazioni con i gruppi più importanti della costa ovest (Mighty Flyers, Hollywood Fats, Little
Charlie), la Ruker è una vera artista on the road, che da oltre vent'anni coniuga il suo verbo blues senza
compromessi. Nel suo repertorio convivono i grandi classici del genere con brani propri, composti con gusto
e senza perdere il senso di una lunga tradizione. Se la sua armonica è saldamente piantata nella stessa
terra dei Sonny Boy Williamson e dei Little Walter, la voce si lascia tentare da un più vigoroso approccio
sudista, che ricorda tanto Bonnie Raitt quanto Lou Ann Barton. Un primo tour ufficiale per presentare al
pubblico italiano una nuova, grande interprete della tradizione delle dodici battute.
18 Aosto: Sea of Cortez
Killer loops e percussioni libere. Blues slabbrato, a bassissima fedeltà lasciato decantare fino a che non è lo
si è ritrovato in cantina arrugginito e cigolante. Echi cinematici dell'età di mezzo impacchettati e spediti a
galleggiare nello spazio in assenza di gravità. Psichedelia della porta accanto. Assalti al cielo e picnic
bucolici. Un'anima d'annata e una dannata. Rigurgiti di rumore, strappi di melodia. Ritmo che palpita a pelo
d'acqua. Suoni della frontiera in una terrazza affacciata sul vuoto. Due chitarre, pulsazioni impreviste e poco
altro. Vecchia America e Vecchia Romagna. Palla lunga e pedalare. In attesa di pubblicare il loro disco On
how the wise frog drowned in the milk, sul palco i Sea of cortez hanno incrociato il loro percorso con quello
di Howe Gelb e dei suoi Giant Sand, di Marc Ribot, John Parish, di Hugo Race e dei Sepiatone, scambiando
sensazioni e buone vibrazioni. In costante bilico fra struttura e improvvisazione libera, il concerto di Sea of
Cortez è un distillato di suono e atmosfera. In cui immergersi, senza timore.
26 Agosto: Robi Zonca Duo
28 Agosto: Denis Mitchell
All'anagrafe Denis Valentini, è uomo per tutte le stagioni. Agitatore della scena collinare sin dagli anni '80 è
diventato, in un percorso virtuoso parallelo all'incedere dell'alopecia, uno dei musicisti più versatili è richiesti
di questo angolo di Romagna. Nel curriculum di Mitchell - troppo lungo e articolato per essere compresso
nelle due righe di una presentazione - convivono esperienze assolutamente agli antipodi. L'uomo delle
antitesi è stato capace di portare il verbo funk in giro per l'Italia come voce dei Superdivo, di suonare
raffinatissime percussioni con il trio di blues primitivo Cortez!, di cimentarsi al basso tuba con l'esilarante
marchin' band "I Musicanti di San Crispino", di passare seriosamente alle percussioni nel tour Cesare
Cremonini, di tornare dietro la batteria con i suoi Sea of Cortez (e di collaborare insieme a loro con Howe
Gelb, Marc Ribot e altre stelle di prima grandezza della scena off americana), di fare un paio di date con
Bobby Solo, Andy J. Forest e James Thompson, e infine di diventare bassista elettrico dei Gem Boy,
fenomeno teen pop in tour costante. Cantando, spesso e volentieri, con la consueta maestria. Quando
suona con il suo quartetto, Mitchell in genere sceglie di non scegliere. Si circonda di amici fidati, tutti di lunga
e fruttosa carriera (il maestoso Massimo Sbaragli al basso, gli imprescindibili Mirko Monduzzi e Antonio
Gramentieri alle chitarre) e va dove lo porta il cuore. In genere su morbidi territori soul funk, sempre venati di
quel piglio psichedelico/dissociato in cui Mitchell eccelle. Poi c'è anche il Blues, antica passione,
sempre sottotraccia a tutto. E c'è soprattutto c'è il gusto per una musica viva, in costante zona di rischio.
Quel rischio che fa restare sempre in equilibrio sottile fra l'applauso e lo sberleffo. Nulla è più intimamente
contemporaneo del Blues surreale, intimo, eucaristico dei Mitchell 4.
2 Settembre: Marian Gray & Barefoot
Si rilegge la tradizione blues rock anni '60 e '70 con una piega onirico-psichedelica alla summer of love (altre
referenze: Cowboy Junkies Hope Sandoval – JJ Cale) un concerto aggraziato e teso al tempo
stesso. Quanto di più distante dai clangori rockettari imperanti. Ogni tanto si staziona su andature folk
d'annata, ogni tanto si divaga nell'acido della jam, ogni tanto si lascia trasportare dove porta il vento…
intanto Marianne, imperturbabile, canta con voce scura e angelica al tempo stesso.
7 Settembre: acoustic rusties
8 Settembre: Xray
9 Settembre: Half Past Midnight
Storico gruppo cover bergamasco, dal repertorio vastissimo e con sonorità calde e ruvide a seconda del
pezzo suonato o dell’ambiente circostante. 4 musicisti che sul palco riescono ad assecondare gli umori del
pubblico spaziando tra rock, blues, soul, pop, lasciando atmosfere “cult” e proponendo scelte musicali di
altissimo livello.