ODE AL BLUES Il palcoscenico è blu. Fasci di luce a illuminare le corde della chitarra l’uomo nero vibrante di musica, l’ottone del sassofono luccicante e il jazz man che suda gocciole di fantasia, e la donna, la vocalist, che ci conduce magicamente nei maestosi meandri del Mississippi. Tutta la bellezza del mondo è concentrata in questo angolo di musica estasiante. Non chiedetemi di essere altrove. Ora il mio posto è qui mentre sorseggio un doppio malto l’ambrosia degli dei. Sono rapito dal blues, oh come è lungo il blues, dolore che mi entra nella pelle, gioia che mi scardina il cuore. E’ storia che mi inonda, preghiera sussurrata ai pascoli del cielo, richiesta stemperata di pace, il male non ha più cittadinanza, è un topo alla ricerca disperata di nascondigli segreti, stordito dal ritmo suadente del blues.