I.C. MANZI - SCUOLA SEC. DI PRIMO GRADO CALITRI 2015 1 I.C. MANZI - SCUOLA SEC. DI PRIMO GRADO CALITRI 2015 2 I.C. MANZI - SCUOLA SEC. DI PRIMO GRADO CALITRI 2015 3 I.C. MANZI - SCUOLA SEC. DI PRIMO GRADO CALITRI 2015 4 Nei Vangeli, l'apparizione dei Magi è un evento quasi solo accennato. Ignoriamo chi siano i Magi che, nel Vangelo di Matteo (l'unico che li ricorda), giungono da Oriente: sappiamo soltanto che seguono una stella, giungono a Betlemme, entrano nella casa di Giuseppe e Maria, vedono il bambino, si prostrano, gli rendono omaggio e gli offrono i doni: oro, incenso e mirra. I.C. MANZI - SCUOLA SEC. DI PRIMO GRADO CALITRI 2015 5 Tutto il resto del racconto della Natività, che trionfa nel Vangelo di Luca, viene abolito da Matteo. Non ci sono i pastori e le greggi, l'angelo del Signore, la grande gioia di tutto il popolo … Nel Vangelo di Matteo, abbiamo soltanto questi Magi sconosciuti: dei saggi pagani. Il racconto è sobrio: nessun episodio della Bibbia lo anticipa, tanto che potremmo persino immaginare che sia un particolare indifferente. Ma, pochi anni dopo, la vicenda dei Magi diventò la più grande leggenda mitica del Nuovo Testamento: qualcosa di sacro, festoso, tremendo. La pietà popolare vi trovò tutto ciò che desiderava: il brillio delle grandi ricchezze, la misteriosa saggezza dell'Oriente, il fascino della leggenda, il verosimile, l'inverosimile e il romanzesco … Così la storia dei Magi attraversò arricchendosi i secoli del Medioevo, lo riempì di apparizioni, finchè trionfò in un capolavoro: l‘ Historia Trium Regum di Giovanni di Hildesheim, composto attorno al 1364. I.C. MANZI - SCUOLA SEC. DI PRIMO GRADO CALITRI 2015 6 Ora, finalmente, i nomi sconosciuti dei tre Magi vennero rivelati: si chiamavano Melkon, Gaspar, Balthasar, oppure Melchior, Jaspar, Balthasar. Di seguito riportiamo il racconto di Giovanni di Hildesheim . I.C. MANZI - SCUOLA SEC. DI PRIMO GRADO CALITRI 2015 7 Ognuno di loro discendeva da una delle tre razze della Bibbia: giungevano dalle diverse regioni d'Oriente e incarnavano il passato, il presente, il futuro, o i sacerdoti, i guerrieri e i coltivatori. I narratori del Medioevo inventarono un passato, che risaliva fino alle origini del mondo: quando fu cacciato dal Paradiso Terrestre, Adamo ricevette un dono di Dio che lo legava al suo creatore. Era un libro scritto, chiuso e sigillato da quella mano onnipossente. Il libro venne trasmesso di figlio in figlio e finalmente giunse nelle mani dei Tre Magi. Quando l'angelo del Signore annunciò a Maria che sarebbe divenuta madre, il libro si aprì e la voce dello Spirito Santo - una voce squillante mai udita prima - annunciò ai Magi di lasciare le loro case, di seguire una stella e di andare ad adorare un misterioso Neonato. 8 La stella del Vangelo di Matteo diventò rapidamente una immensa stella miracolosa. Gettava fiumi e fiumi di luce, che avevano la consistenza dell'acqua di mare: splendeva più di qualsiasi astro. Gli altri astri sembravano offuscarsi dinanzi a quel chiarore straordinario. A poco a poco, la stella si innalzò sopra il mondo, come un'aquila, e rimase immobile, fissa nello stesso punto: il sole si avvicinò sfiorandola, quasi toccandola, mentre i raggi lunghissimi della stella diventavano grandi uccelli che battevano le ali. Giù in basso, in Persia o a Babilonia o in Caldea, i Magi fissavano il cielo con attenzione spasmodica. Poi, quando gli occhi erano stanchi e quasi ciechi, si accorsero che la superficie della stella era disegnata da una calligrafia minuziosa: qui c'era l'effigie di un bambino, lì l'immagine di una virgo che allattava, là il disegno di una croce sanguinante. I.C. MANZI - SCUOLA SEC. DI PRIMO GRADO CALITRI 2015 9 I tre Magi non si erano mai conosciuti. Venivano da lontano e percorrevano strade diversissime nella vastità del deserto. Una sola cosa avevano in comune: quella stella, sempre la stessa, che precedeva ciascuno di loro e i loro eserciti e avanzava quando essi avanzavano. Non sostavano quasi mai. Camminavano da tempo e tuttavia credevano di aver camminato da un solo giorno. Mentre procedevano, le vie sconosciute, i corsi d'acqua e le montagne diventavano vaste pianure. Presso Gerusalemme si levò sopra di loro una nebbia densissima, che nascose la stella. Quando la nebbia si diradò, i tre Magi si incontrarono all'improvviso: non si erano mai visti, non si conoscevano, eppure si baciarono con grande affetto, come se avessero trascorso insieme tutta la vita. Cominciarono a parlare. Erano lingue diverse, ma ciascuno credeva che gli altri dicessero le sue stesse parole. I.C. MANZI - SCUOLA SEC. DI PRIMO GRADO CALITRI 2015 10 I.C. MANZI - SCUOLA SEC. DI PRIMO GRADO CALITRI 2015 11 Quando i tre giunsero vicino a Betlemme, vestirono gli abiti che avevano portato dall'Oriente. Lì vicino c'era una casa chiamata “alchan” : un tempo custodiva muli, asini e cammelli, che venivano offerti ai viaggiatori e ai pellegrini, ma, al tempo dei Magi, la casa era distrutta ed era rimasto soltanto un piccolo tugurio - pareti di mattone, muri sconnessi e una mangiatoia di pietra alla quale erano legati il bue di un mendicante e l'asino di Giuseppe. La grande stella-angelo si fermò, si abbassò tra i muri di pietra con un fulgore così grande che ogni pietra del tugurio venne trasfigurata. I Magi furono sconvolti dal timore. Videro Maria, bruna di capelli e di pelle: si copriva il capo con un mantello bianco e con la mano destra reggeva il piccolo Gesù. Allora Melchior offrì a Gesù un pomo d'oro, che era già appartenuto ad Alessandro Magno. Rappresentava il mondo nelle sue forme più fastose. Ma Gesù non aveva bisogno del pomo d'oro e, appena gli fu consegnato, lo ridusse in polvere con un tocco della manina. 12 La stella scomparve. Le strade erano oscure, scoscese e incerte. Se il primo viaggio era durato dodici giorni, quello di ritorno, pieno di ansie e di fatiche, durò due anni. La notte, come tutti i viaggiatori, i Magi si fermavano nelle locande, chiedendo cibo e soccorso. Ebbero timore e tremore. Alla fine dei due anni riuscirono a tornare a casa, portando uno strano regalo. Quando avevano lasciato Betlemme, Maria aveva donato loro una fascia, come ricordo. In Oriente i Re e i principi si raccolsero attorno ai Magi, domandando cosa avevano visto, in che modo erano andati e ritornati e cosa avevano portato. Essi mostrarono la fascia di Maria. Celebrarono una festa, accesero il fuoco e vi gettarono sopra la fascia. Il fuoco la avvolse e la accartocciò, ma, quando il fuoco si spense, i Magi estrassero la fascia dalle ceneri, intatta come se il fuoco non l'avesse nemmeno toccata. I.C. MANZI - SCUOLA SEC. DI PRIMO GRADO CALITRI 2015 13 Dunque la verità - dissero i Magi - non era il fuoco d'Oriente, ma la fascia di Maria, la mangiatoia del Bambino, la croce disegnata sulla stella, il tugurio pieno di splendore. Allora presero la fascia, la baciarono e se la misero sul capo e sugli occhi, dicendo: «Questa è la verità». Poi la nascosero tra i loro tesori. Infine, nelle loro lontane sedi d'Oriente, i tre Magi conclusero la loro vita. Melchior aveva centosedici anni, Balthasar centododici, Jaspar centosei. Poco prima che morissero, sopra la loro città apparve una stella: la stessa che li aveva guidati a Betlemme; ricomparve a salutarli e forse ad accompagnarli per l'ultima volta. Gli aiutanti li rivestirono con i loro abiti regali, poi li seppellirono nello stesso sepolcro, in piedi, l'uno accanto all'altro, come se percorressero ancora le strade di Palestina, mentre l'astro-angelo li guidava verso la più conosciuta e sconosciuta delle grotte. I.C. MANZI - SCUOLA SEC. DI PRIMO GRADO CALITRI 2015 14 Tutti i grandi che si sono rifatti all’episodio L’episodio che ha per protagonisti i tre Re Magi ispirò nel Trecento a Giovanni di Hildesheim un capolavoro: Il Natale dei Magi, raccolto da Luca Scarlini e pubblicato da Einaudi . Oltre a Giovanni di Hildesheim si sono ispirati a questo episodio scrittori di ogni epoca : dagli autori dei Vangeli apocrifi a Marco Polo, da Jacopone da Todi a Goethe, da Gabriele D’Annunzio ad Anatole France, e tanti altri. Le notizie presentate sono tratte da un articolo di Pietro Citati. I.C. MANZI - SCUOLA SEC. DI PRIMO GRADO CALITRI 2015 15 I.C. MANZI - SCUOLA SEC. DI PRIMO GRADO CALITRI 2015 16 I nostri tre protagonisti nel Vangelo di Matteo vengono chiamati semplicemente Magi e si dice che venissero da Oriente: Alcuni Magi giunsero da Oriente a Gerusalemme e domandavano: “Dov’è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo”. Niente re, dunque, e, se ci fidiamo dell’etimologia della parola “mago”, possiamo ipotizzare che fossero degli uomini di scienza, forse astronomi. Infatti, nel Vangelo si legge che essi seguirono la stella. I.C. MANZI - SCUOLA SEC. DI PRIMO GRADO CALITRI 2015 17 Quindi i Magi non erano “re” ma sapienti, probabilmente di origine Caldea, provenienti dall’odierna Turchia e giunsero a Gerusalemme. TURCHIA GERUSALEMME I.C. MANZI - SCUOLA SEC. DI PRIMO GRADO CALITRI 2015 18 Anche sul numero dei magi ci sono diverse interpretazioni. “Alcuni Magi”, come scrive Matteo, non significa tre, ma fa riferimento ad un numero indefinito; probabilmente il numero tre fu determinato sulla base dei doni . Sempre nel Vangelo di Matteo si legge: … aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Adorazione dei Magi (Botticelli) 19 Per quanto riguarda i nomi, assenti nel Vangelo di Matteo, sarebbero citati nel Vangelo dell’Infanzia, apocrifo. I nomi esatti, di origine persiana, sarebbero Melkon, Gaspar e Balthasar e apparterrebbero a tre sacerdoti. Tuttavia, è lecito pensare che simboleggino le tre popolazioni del mondo fino ad allora conosciuto: l’Europa, l’Asia e l’Africa. Anche i tre doni sono caratterizzati da un’evidente funzione simbolica: 1. l’incenso, infatti, descrive la caratteristica sacerdotale del Cristo, nella sua funzione di mediatore fra l’uomo e Dio; 2. la mirra, un unguento che veniva utilizzato nella preparazione dei corpi dei defunti, ne prefigura la morte per l’umanità peccatrice; 3. l’oro simboleggia la regalità e, infatti, Cristo è re del suo regno futuro. I.C. MANZI - SCUOLA SEC. DI PRIMO GRADO CALITRI 2015 20 Matteo racconta, come è noto, che i Magi seguissero una stella e questo fatto avesse destato molta curiosità nel re Erode: Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire con esattezza da loro il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme esortandoli: “Andate e informatevi accuratamente del bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo. Udite le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. … Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese (Mt., 2, 1-12). I.C. MANZI - SCUOLA SEC. DI PRIMO GRADO CALITRI 2015 21 Che questa stella fosse una cometa, però, non è certo. Gli studiosi hanno ipotizzato che si possa trattare della cometa di Halley, la più brillante, che, però, apparve nel 12 a.C. e che tornò visibile solo nel 66 d. C.. Questa data, tuttavia, sposterebbe la nascita di Gesù indietro nel tempo. Un’altra ipotesi è che non si trattasse di una vera e propria stella, nemmeno di una cometa. Potrebbe riferirsi, invece, ad un particolare evento astronomico come, ad esempio, una rara congiunzione di pianeti che, fin dall’antichità, si pensava potesse avere delle influenze sulla terra e sugli uomini. Il 17 dicembre del 1603, osservando Giove e Saturno in congiunzione, Giovanni Keplero per primo ipotizzò che qualcosa del genere fosse accaduto alla nascita di Gesù. Tale supposizione venne confermata dagli scienziati del Novecento. I.C. MANZI - SCUOLA SEC. DI PRIMO GRADO CALITRI 2015 22 I.C. MANZI - SCUOLA SEC. DI PRIMO GRADO CALITRI 2015 23 Nel 1925 uno studioso tedesco decifrò una tavoletta e trovò il resoconto di Giove e Saturno congiunti per ben tre volte nel segno dei Pesci tra maggio e dicembre del 7 a.C. Anche questo potrebbe essere un indizio, ma sposterebbe ugualmente la data di nascita di Gesù. Ma ci sono altre “questioni cronologiche” da risolvere riguardo alla data di nascita di Gesù. Come ci informa Matteo, i Magi furono avvertiti in sogno di non tornare da Erode. Infatti, sappiamo che Erode ordinò la cosiddetta “strage degli innocenti”. Così scrive Matteo: Erode, accortosi che i Magi si erano presi gioco di lui, s’infuriò e mandò ad uccidere tutti i bambini di Betlemme e del suo territorio dai due anni in giù, corrispondenti al tempo su cui era stato informato dai Magi. Giotto: “La strage degli innocenti” I.C. MANZI - SCUOLA SEC. DI PRIMO GRADO CALITRI 2015 24 Strage degli innocenti Autore: Guido Reni (1611) I.C. MANZI - SCUOLA SEC. DI PRIMO GRADO CALITRI 2015 25 A questo punto, però, ci dobbiamo chiedere: se i Magi si recarono da Gesù appena nato, perché mai Erode ordina di uccidere i bambini dai due anni in giù? Questo dato sembra contraddire la tradizione secondo la quale i Magi cercavano un bambino appena nato. C’è un altro fatto, però, di cui tenere conto: sappiamo che Giuseppe e Maria, incinta di Gesù, erano diretti a Betlemme per il censimento ordinato dai Romani. Le documentazioni storiche collocano un censimento ordinato dai Romani in Giudea nel 12 a.C. (la stessa data cui gli astronomi riportano l’apparizione della cometa di Halley!), mentre re dei Giudei era Erode il Grande. Questa data, tuttavia, sposterebbe ancora più lontano la nascita di Gesù, a meno che non si consideri che un censimento non era cosa da poco e non poteva concludersi in breve tempo, vista l’estensione dell’Impero. Quindi è pensabile che le operazioni fossero iniziate nel 12 ma che si siano protratte per molto tempo, anche un paio d’anni. Tuttavia, non si arriverebbe mai al 7 a.C. Oppure dobbiamo credere che all’epoca del censimento Gesù avesse un paio d’anni o poco più… I.C. MANZI - SCUOLA SEC. DI PRIMO GRADO CALITRI 2015 26 Le prime rappresentazioni dei Magi e della stella di Betlemme che si conoscano sono nella catacomba di Santa Priscilla, a Roma. E così viene rappresentata per secoli in affreschi e mosaici. Questo fino al 1303, quando il grande Giotto a Padova, nel ciclo di affreschi della stupenda Cappella degli Scrovegni, dipinge sopra la capanna della Natività una Cometa! Come mai improvvisamente Giotto si sogna di cambiare una immagine vecchia di secoli? Difficile dirlo, ma probabilmente, possiamo supporre che Giotto rimase, come molti all'epoca, impressionato dal passaggio della cometa di Halley, passata proprio in quegli anni. Fatto sta che la quella rappresentata nella splendida cappella degli Scrovegni a Padova rimane un fatto unico, dato che anche Giotto negli affreschi di Assisi, non la utilizza più. La stella classica in effetti, per quasi un secolo, "resiste" alla nuova rappresentazione come cometa. I.C. MANZI - SCUOLA SEC. DI PRIMO GRADO CALITRI 2015 27 Possiamo quindi dire che la cometa fu una “invenzione“ di Giotto che, per un po' di anni, nessuno seguì. Poi evidentemente "dilagò" …. ma il punto principale resta: cosa videro realmente i Magi? Quello che ha guidato i magi, dicevamo, potrebbe essere stata una congiunzione planetaria, ovviamente apparente, avvenuta in cielo a quell'epoca, come sosteneva Keplero. Spendiamo una parola per capire questo fenomeno in generale. Pianeta significa "errante" nel cielo, ed infatti i cinque pianeti visibili ad occhio nudo, Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno, sembrano muoversi sulla volta celeste velocemente e in modo indipendente rispetto alle stelle. Lo fanno perché ovviamente, sono enormemente più vicini delle stelle, anche delle più prossime. I.C. MANZI - SCUOLA SEC. DI PRIMO GRADO CALITRI 2015 28 Nel loro movimento apparente due o più pianeti, anche lontanissimi tra di loro, a causa della loro distanza da noi possono sembrare avvicinarsi anche moltissimo fra loro, e si parla allora di congiunzione planetaria. Che possa quindi essere stata una congiunzione di pianeti ? E' capitato qualcosa di simile circa 2000 anni fa? Oggi, con i moderni software, possiamo facilmente ricostruire l'aspetto del cielo in varie epoche e confermare quanto tramandatoci da varie fonti di quell'epoca che registrano una congiunzione tra tre pianeti che sarebbe iniziata nell'8 a.C. e terminata nel 6 a.C. Potrebbe essere l'indizio giusto, dato che è riconosciuto che la data che utilizziamo oggi per l'anno "zero“ deve essere portata indietro di 7 anni, per un errore del monaco Dionigi il Modesto, che la fissò nel V secolo. 29 Seguiamo quindi questa congiunzione planetaria . Alla fine dell'8 a.C. Giove e Saturno iniziano ad avvicinarsi sulla volta celeste. All'inizio del 7 a.C. i due pianeti erano visibili in cielo ad oriente, come scrive Matteo, e dovevano apparire brillanti. Ecco però che alla fine dell'anno si avvicinò un terzo pianeta: Marte. I tre rimasero apparentemente vicini in cielo fino al 6 a.C. , e poi si allontanarono e la congiunzione terminò. Ravenna: Sant’Apollinare Ora, questo evento era sì sotto gli occhi di tutti ma … poteva avere qualche preciso significato solo per dei "Magi", ovvero astronomi in grado di riconoscere in cielo simboli precisi. Ed il significato poteva essere questo: Giove era il simbolo della "regalità" e della "divinità". Saturno era il simbolo della "giustizia". La parte centrale della costellazione dei Pesci era il simbolo della "casa di Davide" e quindi di Israele. La congiunzione era inoltre visibile ad oriente, dove sorge il Sole, e quindi dove ogni giorno sembra "nascere" la luce. L'avvenimento poteva allora essere interpretato come: Un nuovo Re di giustizia sta nascendo in Israele. Proprio ciò che i re Magi avevano dedotto osservando il cielo. Questa congiunzione potrebbe quindi essere la nostra Stella? 30 Ricapitoliamo: 1. Nel 7 a.C. ha inizio la congiunzione, e la data è prossima a quella vera della nascita di Cristo. Subito dopo averla osservata i Magi partono per Betlemme. Lì sta nascendo il nuovo re di Israele. 2. La congiunzione prosegue nei mesi successivi, rimanendo visibile in cielo presumibilmente nell'autunno del 7 a.C. 3. Il fenomeno venne probabilmente visto anche dai sacerdoti di Erode, ma la loro interpretazione poteva essere diversa da quella dei Magi. Ecco perché Erode chiama i Magi per farsi spiegare da loro cosa mai abbiano visto nel cielo, tanto da affrontare un viaggio così pesante e pericoloso. Siamo quindi arrivati alla fine dell'inchiesta: tra tutte le ipotesi possibili, quella della congiunzione planetaria è dunque la più probabile, sempre ponendo che non si sia trattato di un fenomeno miracoloso. E andare a cercare una spiegazione astronomica non sminuisce certo la "magia" della cometa di Natale! I.C. MANZI - SCUOLA SEC. DI PRIMO GRADO CALITRI 2015 31 Insomma, tentare di conciliare le parole del Nuovo Testamento con dei dati storici è veramente difficile. Addentrarsi nella complessa operazione di datazione degli eventi richiede molte conoscenze e molta pazienza. Comunque viene spontaneo domandarsi: ma poi, che fine fecero i Magi? Una tradizione ci dice che sarebbero stati consacrati vescovi dall'apostolo Tommaso per poi morire martiri. Sarebbero poi stati sepolti in India (dove l'apostolo Tommaso avrebbe predicato) ma in luoghi separati. Alcuni storici sostengono che queste reliquie nel IV secolo furono trasportate da Costantinopoli a Milano. Altri infine ritengono che siano giunte in Italia con le Crociate. A Milano fu dedicata in loro onore una basilica. Si sa per certo che, nel 1162, le spoglie dei Magi si trovavano a Milano. Queste reliquie nel 1164 da Milano furono trasportate a Colonia, in Germania. Attualmente si trovano in una arca-cattedrale nel Duomo di questa città. Ai milanesi rimase solo la medaglia fatta, sembra, con parte dell'oro donato dai Magi a Gesù. Negli anni successivi Milano cercò ripetutamente di riavere le reliquie, invano. Solo nel ventesimo secolo Milano riuscì ad ottenere una parte di quello che le era stato tolto: alcuni frammenti ossei delle spoglie dei re magi, offerti dall'Arcivescovo di Colonia, furono posti in un'urna di bronzo con la scritta Tomba dei tre Magi. I.C. MANZI - SCUOLA SEC. DI PRIMO GRADO CALITRI 2015 32 Duomo di Colonia (Germania) - Arca dei Tre Re Magi I.C. MANZI - SCUOLA SEC. DI PRIMO GRADO CALITRI 2015 33 I MAGI, CIOE’ I SAPIENTI, NON SONO PERSONE CHE STUDIANO SOLO DAI LIBRI. NO. LORO “CERCANO”, “VIAGGIANO”, “SI SPOSTANO”, “FANNO DOMANDE” … SONO PERSONE CHE VOGLIONO SAPERE E PER SAPERE SI METTONO IN CAMMINO, AFFRONTANDO PERICOLI, INCOGNITE, FATICHE, IMPREVISTI … E ANCHE SE SONO CERTAMENTE PERSONE INFLUENTI E RICCHE NON SI ACCONTENTANO DELLA LORO RICCHEZZA MATERIALE. ESSI CERCANO UN ALTRO TIPO DI RICCHEZZA! QUELLA DELLA CONOSCENZA!!! I.C. MANZI - SCUOLA SEC. DI PRIMO GRADO CALITRI 2015 34 I MAGI PORTANO DONI. ESSI AFFRONTANO UN VIAGGIO LUNGO, GUIDATI DALLA LUCE DI UNA STELLA, MA NON SI PRESENTANO A MANI VUOTE. PORTANO DONI PERCHE’ VOGLIONO ONORARE CIO’ CHE ANDRANNO A CONOSCERE. ABBIAMO PENSATO CHE ANCHE QUESTO SIA UN INSEGNAMENTO: SIA PERCHE’ CI FA ESSERE ATTENTI E GENEROSI CON GLI ALTRI, SIA PERCHE’ CI INSEGNA CHE CIO’ CHE CERCHIAMO E’ QUALCOSA DI IMPORTANTE, NON E’ SOLO L’OGGETTO DELLA NOSTRA CONOSCENZA: MAGARI E’ UN’ALTRA PERSONA, UNA PARTE DELLA NATURA, UN FENOMENO NATURALE … INSOMMA , E’ SEMPRE QUALCOSA CHE DOBBIAMO RISPETTARE . I.C. MANZI - SCUOLA SEC. DI PRIMO GRADO CALITRI 2015 35 INSOMMA, I MAGI CI SONO PIACIUTI TANTO FORSE PROPRIO PERCHE’ RAPPRESENTANO LO SPIRITO PIU’ PROFONDO DELLA CONOSCENZA: LA RICERCA. PERO’ LA RICERCA FATTA CON IMPEGNO E RISPETTO. PER QUESTO RIPORTIAMO DI SEGUITO UNA BELLA POESIA CHE CI FA RIFLETTERE TUTTI. I.C. MANZI - SCUOLA SEC. DI PRIMO GRADO CALITRI 2015 36 LA STELLA Edmond Rostand Persero un giorno la stella. Com'è possibile perdere la stella? Per averla fissata troppo a lungo … I due re bianchi, ch’erano due sapienti di Caldea, col bastone tracciarono sul suolo grandi cerchi. Si misero a far calcoli, si grattarono il mento … Ma la stella era scomparsa come scompare un’idea, e quegli uomini, l'anima dei quali aveva sete di essere guidata, piansero drizzando le tende di cotone. Ma il povero re nero, disse a se stesso: “Pensiamo alla sete che non è la nostra. Occorre dar da bere, lo stesso, agli animali”. E mentre reggeva il suo secchio, nello spicchio di cielo in cui si abbeveravano i cammelli egli scorse la stella d’oro che danzava silente. I.C. MANZI - SCUOLA SEC. DI PRIMO GRADO CALITRI 2015 37 Nei tanti Presepi che si allestiscono nelle nostre case e nelle chiese sono comparsi, anche quest'anno, i Re Magi. Vengono posti a Natale ad uno degli angoli dell'allestimento e spostati di un piccolo tratto ogni giorno; quasi passo dopo passo arrivano alla capanna di Betlemme per l'Epifania, guidati nel loro cammino dalla Cometa di Natale. I.C. MANZI - SCUOLA SEC. DI PRIMO GRADO CALITRI 2015 38 Con il termine "Epifania“ si intende proprio la prima manifestazione pubblica della divinità, cioè quella avvenuta con la visita dei Magi. Per noi l’Epifania coincide col giorno della Befana, che appunto porta doni ai bambini buoni … I.C. MANZI - SCUOLA SEC. DI PRIMO GRADO CALITRI 2015 39 I.C. MANZI - SCUOLA SEC. DI PRIMO GRADO CALITRI 2015 40