Norma SQL: un sistema informatico per la gestione del ciclo di produzione normativa MONICA PALMIRANI - STEFANO SOLA - MAURIZIO COPPARI - PAOLO BALDINI1 Il sistema legislativo italiano, in tutte le sue molteplici fonti siano esse locali o nazionali, è divenuto negli ultimi anni oggetto di analisi sempre più accurata al fine di sanare la situazione ormai definita pubblicamente patologica della produzione normativa. Situazione, che sicuramente possiamo affermare, essere causa dell’attuale caos legislativo e fonte di almeno due fenomeni fortemente negativi per il nostro Paese: aumento dei costi aggiuntivi per il sistema produttivo e diminuzione degli investimenti a causa dell’incertezza normativa che non permette una corretta pianificazione. Tale scenario sicuramente merita un’analisi dettagliata delle cause pregresse e delle condizioni storico-politche che l’hanno nel tempo definito e cristallizzato, compito che lasciamo ad altri studiosi. Scopo del seguente scritto è infatti quello di fornire una possibile via di superamento delle problematiche operative che coinvolgono tutto il processo di produzione normativa, tramite la presentazione delle funzioni del sistema Norma, giunto alla sua seconda versione con il progetto Norma-SQL. Nel presentare il nostro lavoro partiremo da una esposizione delle motivazioni teoriche che hanno indotto il Gruppo di Lavoro Norma, inserito all’interno del CIRFID, a sviluppare un progetto di legistica prima e di legimatica poi (Capitolo 1,2). In questi ultimi anni infatti, nel quadro di progressiva e capillare informatizzazione della nostra società, sono definitivamente maturati i tempi per uno stabile collegamento tra le acquisizioni della legistica e le esperienze di trattamento informatico della conoscenza giuridica. Seguirà una breve storia di come si è evoluto il progetto iniziale, Norma System, per poi arrivare ai concetti di base che stanno guidando l’attuale progetto Norma-SQL (Capitolo.3). È in tale contesto storico infatti che nasce la seconda versione del sistema informatico Norma che ha lo scopo di trarre il maggior beneficio dalle scienze legistiche, legimatiche, informatiche al fine di gestire tutto il processo di produzione di un atto normativo in maniera automatizzata e proceduralizzata: dalla ideazione e creazione del documento, alla sua archiviazione, alla sua pubblicazione, al suo consolidamento nel corpus normativo vigente, al suo reperimento. Successivamente entreremo nel dettaglio dei singoli componenti e delle peculiarità funzionali del sistema (Capitolo 4). A tal fine la seconda versione di Norma prevede numerose funzioni aggiuntive atte a rafforzare soprattutto la fase di 1 Paolo Baldini ha redatto i paragrafi 1, 2 ,3; Monica Palmirani i paragrafi 4, 4.1, 4.2; Stefano Sola i paragrafi 4.3, 5.1, 5.2, 5.5; Maurizio Coppari i paragrafi 4.4; 5; 5.4; 5.5. consolidamento, operazione intrinsecamente complessa che richiede un’attenta analisi giuridica e strumenti tecnologici agili. Concluderemo con la descrizione dell’architettura di sistema (Capitolo 5). Obiettivo della nuova architettura, oltre che utilizzare le innovazioni tecnologiche della telematica (Internet) e dell’informatica, è sicuramente quello di approfondire la ricerca sul fronte del riconoscimento automatico di alcuni fondamentali processi di consolidamento e di fornire strumenti metodologici al redattore atti a semplificare, e quindi incentivare, la fase di redazione e consolidamento. La determinazione dell’insieme delle norme in vigore è il punto focale infatti di tutto il sistema Norma, in quanto reputiamo tale valore conoscitivo di fondamentale importanza per lo sviluppo del processo democratico. Il paese intero acquista maggiore coscienza dei diritti da esigere e dei doveri o obblighi da rispettare e soprattutto è in grado di partecipare con maggiore consapevolezza al dibattito politico. 1. Introduzione Non è certo un caso se il sistema legislativo italiano è divenuto negli ultimi anni oggetto privilegiato di analisi nei suoi aspetti più critici e problematici. Urgenze politiche interne ed esterne ripropongono quotidianamente, si può dire, temi cruciali per la disciplina delle fonti normative. Basti pensare ai dibattiti in corso sulla riforma dell'assetto istituzionale della Repubblica; al macroscopico e sistematico ricorso alla decretazione d’urgenza, che caratterizzò fino a pochi anni orsono gran parte degli esecutivi; o, ancora, allo scenario allargato su scala europea in cui il nostro Paese è chiamato a trovare ben presto una collocazione politica ed economica. Nelle società contemporanee le relazioni sociali sono divenute numerose e più delicate, e logica vuole che le leggi che le regolano siano necessariamente più complicate. Se questo è un fenomeno conseguente all’evolversi della società, non altrettanto giustificato è il flusso incessante e crescente di norme al quale invece oggi assistiamo. In tale contesto parlare del sistema legislativo italiano come di un “grande malato” può suonare forse come un’indebita drammatizzazione; certo è però che all’attuale situazione di caos legislativo si possono ricondurre almeno due fenomeni fortemente negativi per il sistema produttivo del nostro Paese: anzitutto i costi aggiuntivi dovuti alla necessità di ricorrere costantemente a personale specializzato in grado di orientarsi nell’intrico normativo; a ciò si aggiunge il calo degli investimenti, poiché alla crescente instabilità degli scenari economici si sovrappone l’incertezza dovuta al continuo mutamento del quadro normativo, che ostacola gravemente ogni pianificazione degli investimenti. Secondo i dati di un'indagine presentata al Seminario Nazionale di Studio “Produzione legislativa e analisi di fattibilità delle leggi”, tenutosi nel 1996 a Genova (cfr. Della Casa 1996), la spesa complessiva sostenuta dalle imprese italiane a causa del caos normativo ammonterebbe, secondo stime definite prudenti, a circa 40.000 miliardi, 2 pari al 2,3% del reddito nazionale lordo. Una cifra impressionante, certo destinata ad un recupero di competitività a mezzo di nuovi investimenti, se il sistema produttivo italiano potesse giovarsi di un ordinamento giuridico più chiaro, dove il potere legislativo fosse in grado di lavorare meglio e meno. Ma i vantaggi di un sistema normativo depurato dai sedimenti accumulatisi per decenni, riorganizzato e reso più snello ed efficiente sarebbero notevoli anche per il cittadino. Basti pensare alle tasse occulte versate da chi si trova alle prese con una disciplina fiscale che di fatto impone il ricorso a consulenze professionali per la compilazione della dichiarazione dei redditi. Né, d’altronde, appare conforme ad alcun principio della nostra civiltà giuridica (e alla nozione stessa di democrazia) esigere che il cittadino abbia contezza di una tale messe di norme. Se l’esperto di diritto deve agire con attenzione per reperire una norma, comprendere la sua collocazione rispetto alle altre norme, comprendere in che misura essa sia ancora in vigore o sia stata modificata, per il comune cittadino destreggiarsi nel sistema normativo presenta disagi ulteriori fino a determinarne un sentimento di disorientamento o addirittura di estraneità. Il fenomeno dell’inflazione legislativa si manifesta in diverse e frequenti aberrazioni quali frammentazione normativa, mancanza di coordinamento, antinomie, ripetizioni, stratificazioni, abrogazioni innominate, fenomeni che portano l’utente a smarrirsi nel "gurgite vasto" del sistema normativo. A ciò si aggiunge, fatto forse ancor più grave, che il ricorso a un linguaggio troppo tecnico (quando non arcaizzante e involuto) sembra contravvenire al precetto secondo cui il legislatore deve esprimersi nella maniera più chiara possibile, in modo da essere inteso da ogni cittadino. Bisogna riconoscere poi, che talvolta l’oscurità del testo è voluta dal legislatore, perché tale oscurità favorisce la formazione di una maggioranza disposta ad approvare il testo. In altri casi invece la cattiva redazione è conseguenza della sostanziale assenza di strutture tecniche di drafting (escluse quelle parlamentari), e della poca attenzione che nella nostra cultura si è dedicata alla necessità di legisti professionali. In Italia nessuno è in grado di dire quanti dei testi compresi nella raccolta ufficiale (composta di oltre 800 volumi) siano in vigore e quanti abbiano cessato di vigere. C’è chi afferma che gli atti (vigenti) aventi forza di legge siano meno di 15.000, ma molti indicano ordini di grandezza ben diversi: le stime oscillano tra le 100 mila e le 150 mila leggi (si veda Petta 1997). In realtà tenere conto delle leggi il cui vigore è temporaneo, delle abrogazioni implicite o di quelle parziali, delle leggi approvate prima del 1948, rende difficile un censimento dettagliato e, ovviamente, il numero varia in relazione al tipo di leggi che vengono incluse nel censimento. 3 Le sole leggi nazionali sono stimate intorno alle 50.000 in Italia (contro le 5.000 della Germania e le 7.657 della Francia — cfr. Guarino 1997), le leggi regionali vengono stimate intorno alle 10-12.000 (cfr. Ceruti 1997). La scarsa intelligibilità delle norme e la difficoltà di conoscere il loro dettato, la poca attenzione dedicata alla loro divulgazione, rendono ancor più difficile il realizzarsi dei principi generali di certezza e conoscibilità del diritto: questi ultimi si basano infatti sulla possibilità per i cittadini di avere coscienza dei diritti, dei quali esigere la tutela, e dei doveri e obblighi da rispettare2. In effetti ciascun ordinamento stabilisce le forme di pubblicità delle norme richieste come condizione essenziale per l’entrata in vigore delle stesse3, ma questa condizione determina soltanto uno stato di notorietà o di conoscibilità che prescinde dalle possibilità individuali di conoscenza. L’uso delle moderne banche dati può essere d’aiuto nel fronteggiare un numero anche ingente di norme, ma esso poco può di fronte alla mancanza di coerenza interna che affligge il nostro sistema normativo, ostacolando gravemente il trattamento automatizzato dell’informazione giuridica. L'assenza di un intervento di consolidazione degli atti normativi lascia che la gestione del corpus normativo sia farraginosa, lenta e inefficiente. Le leggi contemporanee del resto sono caratterizzate dalla particolare prospettiva con cui affrontano il futuro: non ricercano più un fedele rapporto con il sentire popolare di giustizia; essendo spesso il loro un intervento su temi specifici, il confronto con la tradizione è meno immediato se non impossibile. Nel contesto delle normative tecniche, ad esempio, non si è consolidata alcuna tradizione. Le nuove leggi vengono già concepite come interventi destinati a essere presto, a loro volta, modificati. Non mirano quindi a stabilire linee guida, ma disciplinano ormai usualmente dettagli legati alle particolari contingenze nelle quali vengono emanate. Gli ambiti limitati cui vengono dedicate, il breve lasso di tempo al quale possono rimanere adeguate, la cattiva qualità che le contraddistingue singolarmente, la frammentarietà di cui caratterizzano l’intero sistema normativo del quale vengono a fare parte, fanno si che questo tipo di leggi venga usualmente appellato come ‘leggi usa e getta’. Il fenomeno della crisi della legge può dunque essere visto sotto un duplice aspetto: quantitativo e qualitativo. Si fanno troppe leggi, per di più carenti sotto il profilo della qualità, della chiarezza, della intelligibilità, della praticabilità, della conoscibilità da parte del cittadino. 2 In senso contrario l’intervento di leggi come la 142/90 hanno sottolineato l’importanza del diritto all’informazione dei cittadini nei confronti degli enti pubblici e la necessità, a tal fine, della trasparenza amministrativa. 3 In Italia, per le leggi, art 73 e 127 Cost. 4 2. La legimatica In questi ultimi anni, nel quadro di progressiva e capillare informatizzazione della nostra società, sono definitivamente maturati i tempi per uno stabile collegamento tra le acquisizioni della legistica e le esperienze di trattamento informatico della conoscenza giuridica, dato che l’attività giuridica tende sempre più a richiedere (e a produrre) norme la cui redazione faciliti l’introduzione dei testi normativi in un sistema documentario, così da consentire il celere reperimento dell’informazione. Poiché il trattamento automatizzato dell’informazione giuridica risulta gravemente ostacolato da testi normativi che presentano elementi di illogicità interna, imprecisioni semantiche e linguistiche, o anche solo rimandi costanti ad altri testi per riferimento, appare sempre più evidente la necessità di legiferare tenendo in conto, fin dal primo momento, delle esigenze specifiche della ricerca automatica dei testi e della loro gestione da parte di sistemi informatici. Nella cultura giuridica ed amministrativa del nostro paese va maturando la consapevolezza che l’applicazione concreta delle indicazioni della tecnica della legislazione richiede la disponibilità non solo di personale dotato delle competenze necessarie, ma anche di strumenti informatici che accrescano la produttività e la qualità del lavoro dei redattori delle leggi. Si è anzi prospettata la realizzazione, tramite l’informatica di un ambiente di lavoro per il legislatore che permetta allo stesso di applicare in maniera concreta le indicazioni della tecnica della legislazione. Di questo aspetto si occupa un nuovo, specifico settore di ricerca, la legimatica, che ha come oggetto di indagine l’automazione di tecniche e metodi per predisporre testi normativi redatti con precisione, coerenza e chiarezza e come obiettivo un vero e proprio reengineering del processo di formazione delle leggi. E’ all’interno di questo ambito, appunto la legimatica, che il Gruppo di Lavoro Norma iniziò già nel 1993 a sviluppare le basi del progetto informatico denominato Norma il cui seguito, Norma-SQL, viene presentato in questo elaborato. 3. Norma-SQL: processo di astrazione di ricerche empiriche Il Gruppo di Lavoro Norma4, composto da esperti in legistica e legimatica (i suoi componenti sono giuristi, filosofi del diritto, logici, informatici e ingegneri), nasce con l’intento di analizzare e realizzare metodologie e strumenti informatici per l’informatizzazione del processo di produzione normativa. Il Gruppo è inserito Il Gruppo di lavoro Norma, istituito dal prof. Enrico Pattaro dell’Università di Bologna, è operativo dal 1993. I suoi componenti attualmente sono: prof. Enrico Pattaro, prof. Giovanni Sartor, dott.ssa Monica Palmirani, dott. Stefano Sola, dott. Paolo Baldini, dott. Maurizio Coppari, dott.ssa Giulia Pasetti, Dott. Roberto Guerra. Il gruppo ha visto nella sua composizione originale l’apporto dei seguenti componenti: dott. Jean Paul Ballerini, dott.ssa Alessandra Capelli, dott. Sauro Speranza, dott. Fabio Vitali. Si ringraziano inoltre gli analisti-programmatori Raffaella Brighi, Paola Natali, Maria Ester Capucci, Luca Baroncini per aver fornito alcuni elementi grafici di supporto a tale presentazione. 4 5 pienamente nel contesto scientifico tramite la stretta collaborazione con il CIRSFID (Centro Interdipartimentale di Ricerca in Storia del diritto, Filosofia e Sociologia del diritto e Informatica giuridica) dell’Università di Bologna. Nel ‘94 iniziò una collaborazione con il Comune di Bologna, avente per oggetto lo sviluppo di strumenti per la gestione degli atti normativi comunali. Il Comune abbisognava, infatti, di un sistema per la catalogazione dei provvedimenti già emanati, ma riteneva parimenti importante perseguire un rifacimento della normativa di alcuni settori: si avvertiva la necessità di conseguire una maggiore uniformità nella redazione dei testi normativi ed una loro migliore leggibilità [Pat98]. Da tale collaborazione si ottenne Norma System, un ambiente di lavoro per il redattore di testi normativi, composto da cinque moduli: Norma System Codice, codice per la redazione degli atti normativi comunali; Norma System Editor, editor per la redazione degli atti normativi; Norma System Database, database storico per archiviare i documenti normativi elettronici e i relativi riferimenti normativi; Norma System Consolidamento, modulo per il consolidamento degli atti normativi; Norma System Internet, modulo per la pubblicazione in Internet/Intranet dei testi consolidati in vigore. Dall’esperienza concreta del progetto Norma realizzato per il Comune di Bologna sono scaturite altre esperienze significative che hanno dato l’opportunità al sistema Norma di verificare la validità delle funzionalità inserite e delle scelte architetturali effettuate. Da ricordare, come di particolare rilevo, la convenzione5 con l’Ateneo di Bologna, avente ad oggetto uno studio di fattibilità per la realizzazione di un sistema analogo, ma fortemente verticalizzato sulle esigenze di Ateneo, e la catalogazione e pubblicazione in Internet di tutti i Regolamenti di Ateneo consolidati al 1998. A questo quadro di esperienze si aggiunge il conseguimento di un finanziamento MURST (progetti 40%) di durata biennale, per un progetto dal titolo “Problemi della produzione e dell’attuazione della normativa” in cui, tra i tanti risultati, troviamo la realizzazione di un sistema informatico per la gestione della produzione normativa e la creazione di una banca dati legislativa e giurisprudenziale di diritto dell’informatica e delle nuove tecnologie da rendere disponibile alla fine del 1999 su CD-ROM e via Internet. Infine la più recente applicazione del sistema Norma è stata effettuata alla normativa Comunitaria: in particolare si è scelto di creare una banca dati di normativa relativa all’Euro, dominio attualmente molto ristretto ma di grande attualità e impatto informativo, che ci consentirà di modellare a tale ambito normativo gli attuali schemi logici già applicati alla normativa comunale e di Ateneo. In merito a questo tema si è stipulata recentemente una convenzione6 con il Ministero del Tesoro, Bilancio e Programmazione Economica, il cui obbiettivo è di fornire una banca dati legislativa al Comitato Euro, per completare il sito ufficiale del Ministero, attualmente impegnato in una operazione di alfabetizzazione in merito al passaggio alla moneta unica europea. 5 Convenzione fra CIRSFID e Università degli Studi di Bologna approvata dal Consiglio di Amministrazione il 22 luglio 1997 correlata alla convenzione tra l’Università degli Studi di Bologna e il Prof. Enrico Pattaro approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 30 settembre 1997. 6 Convenzione fra CIRSFID e Ministero del Tesoro, Bilancio e Programmazione Economica del luglio 19978. 6 Dall’analisi di tali ricerche applicative è emersa l’esigenza di valorizzare l’esperienza acquisita e di sviluppare un’architettura innovativa che potesse costituire una piattaforma comune per tutte quelle realtà nelle quali è necessario gestire il processo di produzione normativa. Questo ambizioso obiettivo passa attraverso l’analisi teorica di un modello astratto che riassuma e riordini tutte le esperienze empiriche svolte (Regolamenti Comunali, Regolamenti di Ateneo, Leggi, Direttive Comunitarie, Regolamenti, Sentenze) ottenendo schemi logici generalizzati e contemporaneamente parametrizzabili. Da qui nasce la seconda generazione di Norma denominata NormaSQL per sottolineare le funzionalità del sistema rispetto a tutti i motori RDBMS SQL compatibili. 4. Le funzionalità del sistema Norma-SQL Seguendo il percorso logico finora condotto il processo di astrazione ha portato a scindere il sistema in oggetto in due macro-blocchi: la parte generale o denominata “Kernel” e la parte suscettibile di personalizzazioni, o “moduli verticali” (Figura 1). Il nucleo di base di Norma-SQL è stato progettato per essere indipendente dal contesto in cui i documenti normativi sono prodotti (ambito centrale, locale, azienda, collezione di documenti settoriali, ecc.), ma nello stesso tempo deve permettere la realizzazione di parametrizzazioni da unire ai moduli verticali definiti per specifici ambiti di applicazione. Applicazione 1 i En ti on Editor Re gi un i m Co Pr o vi nc ie Applicazione n Web Server Kernel Comune DBMS + Script + IR + File System Figura 1: Modularità del sistema Norma Il sistema si comporrà di cinque elementi fondamentali (Figura 2): un modulo di redazione degli atti, un modulo per il consolidamento degli atti (produzione testi unici), uno di consultazione e ricerche, un Web server ed un database server. La fase di consultazione e ricerche sarà effettuata dall’utente tramite un normale Web browser, mentre la fase di redazione e consolidamento saranno effettuate con l’ausilio di un word processor specializzato, interconnesso con l’archivio dei documenti. L’attuale architettura consentirà di realizzare inoltre un vero database distribuito, permettendo di 7 localizzare nei diversi siti (database) le collezioni di documenti prodotte a livello statale, regionale, comunale. L’utente finale potrà accedere alla collezione completa “virtualmente unificata” attraverso l’interfaccia del sistema, e l’operatore del diritto percepirà come un’unica banca dati collezioni di documenti dislocate geograficamente in luoghi diversi. Obbiettivo di Norma SQL, oltre che utilizzare le innovazioni tecnologiche della telematica (Internet) e dell’informatica, è quello di fornire strumenti metodologici al redattore atti a semplificare, e quindi incentivare, la fase di redazione e consolidamento. Nuova Architettura Cittadini Aree di produzione Operatori interni 1. Editor Word & Inserimento Consolidamento PC PC PC 2. Web+Add-on PC Consultazione Ricerche 4. Web Server 5. Script Doc. Editor Manag. 3. DBMS SQL + Consolid. Ricerche 6. File system HTML + 7. IR Figura 2: Nuova architettura del Sistema Norma 7 Andiamo ora ad analizzare nel dettaglio le funzionalità di ogni singolo modulo così come sono risultate dopo l’analisi comparativa dei progetti empirici. 4.1. Modulo di redazione L’editor specializzato è rivolto prevalentemente ad assistere l’operatore del diritto durante la fase di drafting degli atti normativi, agevolando l’applicazione delle principali regole del manuale Norma e suggerendo schemi di struttura del documento, regole di composizione delle citazioni, standardizzazione delle sigle, abbreviazioni e 7 Gli elementi della nuova architettura sono così definiti: 1. Editor basato su Word97 e programmato in Visual basic 2. Web Client per la conslutazione 3. Database SQL compatibile. 4. Architettura Web Server based 5. Script basati su advanced technologies: Active-X, Java,.per il client, CGI, Perl per il server. 6. Document management: esterno su file system 7. Indicizzatore testi tramite IR 8. Piattaforma di sviluppo Unix e NT 8 unità di misura, forme linguistiche per esprimere l’obbligo, il permesso il divieto. Tutto questo al fine di fornire supporto assistito all’operatore del diritto durante il difficile compito di rendere la norma maggiormente leggibile ed accessibile. Accanto questa fondamentale e primaria funzione didattica (tutor legistico), l’editor deve consentire inoltre di catalogare tutte le informazioni inserite in fase di redazione in maniera agile ed efficace al fine di poterle poi utilizzare per la fase di consultazione e consolidamento. È infatti in sede di redazione che si evidenziano la struttura del documento, i nessi normativi, la qualificazione dei riferimenti, le parole chiave connesse al documento, gli argomenti di classificazione, le parti funzionali del periodo. Lo scopo è di “marcare” adeguatamente ogni informazione inserita dall’operatore, per poi utilizzarle sia per un successivo controllo di coerenza dell’intero testo, sia per poter manipolare tale documento flessibilmente in base alle richieste dell’utente. Figura 3: Maschera di inserimento di un nuovo testo L’editor prevede diverse modalità di inserimento dei testi normativi tali da consentire la trattazione di testi già esistenti (pregresso corpus normativo) e di testi di nuova redazione. Il sistema consente l’acquisizione integrale del materiale pregresso disponibile, evincendo in via semi-automatica sia la struttura, sia i riferimenti esplicitati nel testo. L’operatore confermerà le proposte formulate dal sistema ed integrerà le parti 9 informative mancanti, ma in ogni caso non potrà modificare in alcun modo il testo trattato, in quanto pregresso normativo già in vigore. Analogamente è possibile l’importazione di bozze in formato elettronico provenienti dalle diverse periferie (Commissioni, Organi Proponenti, Distretti, etc.), specie se si tratta di documenti non ancora approvati: in questo caso il sistema fornirà anche consigli su come migliorare la stesura del testo, per renderlo conforme alle regole delle tecniche legislative e in particolare al Manuale Norma. La funzione di maggior rilevo dell’editor rimane comunque l’assistenza durante la digitazione del nuovo documento, che prevede diversi gradi di interazione, decisi preventivamente dell’utente. Di particolare importanza è la gestione delle bozze corredate di informazioni quali la versione, la data di creazione e ultima modifica, l’utente che l’ha pubblicata. Tali bozze vengono memorizzate in un repository centrale per consentire un lavoro cooperativo fra strutture diverse e quindi rendere possibile la raccolta degli emendamenti in tempi brevi e con mezzi rigorosi. Figura 4: Creazione del documento normativo e barra menu per la creazione delle partizioni L’editor non sarà uno strumento isolato, ma consentirà, durante ogni fase della redazione, il collegamento al database centrale per consultare la collezione dei documenti già in vigore, per effettuare controlli di coerenza e integrità, per effettuare 10 ricerche mirate. L’editor quindi potrà mutuare tutti i dati già presenti nella banca dati facilitando l’operatore nella fase di stesura. Una procedura informatica denominata “controllo a posteriori” evidenzierà tutte le violazioni sintattiche e strutturali contenute nel documento. Il manuale di tecnica della legislazione in linea e strumenti di aiuto intelligenti (help) dovranno affiancare l’utente in tutte le fasi di editing. L’editor si baserà, come ora, su strumenti di word processing di grande utilizzo di mercato (Word97) e l’accesso al database sarà possibile via browser Web. La parte sicuramente che necessita maggiore attenzione e rigore da parte del redattore è quella riservata all’inserimento dei nessi normativi. Riportiamo nella figura successiva la classificazione adottata dal Manuale Norma [Sar96] e utilizzata dal nostro sistema. modifiche modifiche materiali modifiche testuali nessi normativi esplicite implicite esplicite implicite rinvii statici dinamici Figura 5 - Classificazione dei nessi normativi Ogni nesso normativo (o anche riferimento) esplicito necessita prima di tutto di un processo di identificazione e qualificazione: l’operatore dovrà individuarlo nel contesto, identificarne le parti informative e quindi trasmettere tali informazioni al sistema (qualificazione). Per rendere agevole tale operazione si sono studiati diversi metodi: 1. in caso di redazione di un nuovo testo, l’operatore potrà chiedere aiuto al sistema al fine di generare linguisticamente la frase che identifichi un riferimento corretto ovvero in linea con le regole del Manuale. Tale procedura viene definita generativa e richiede l’inserimento da parte all’utente di tutti i dati del riferimento; 2. in caso di documento precedentemente digitato (proveniente per esempio da un distretto periferico oppure una bozza di altre strutture) o di testo pregresso, l’utente potrà chiedere al sistema di posizionarsi sui presunti riferimenti. Una volta che il sistema si è posizionato sulla citazione normativa l’operatore potrà integrare i dati riconosciuti dal sistema e quindi confermare la correttezza del riferimento. Tale procedura viene definita di scansione assistita del testo; 3. in caso di documento precedentemente digitato o di testo pregresso, l’utente potrà selezionare con il mouse la parte testuale relativa a un riferimento e il sistema cercherà di riconoscere tutti gli elementi del riferimento. Tale procedura viene definita di puntamento del testo. 11 Figura 6 – Maschera di inserimento di un riferimento normativo Figura 7 – Fase generativa della citazione Dopo l'identificazione e la qualificazione del nesso normativo, occorre una classificazione, ovvero l'attribuzione delle proprietà che ci permettano di trattarlo adeguatamente durante la fase di consolidamento e di pubblicazione. La natura infatti del nesso normativo influisce notevolmente sulle operazioni semi automatiche di consolidamento e sulla redazione di note esplicative del testo. Si prenda infatti l’esempio di un nesso “modificativo integrativo integrale” ossia che inserisce un intero articolo all’interno di una collezione di articoli. Se il riferimento è stato adeguatamente classificato, il sistema potrà procedere automaticamente alla creazione di un documento includente il nuovo articolo. La classificazione dei nessi avverrà in diversi modi per rendere agevole tale operazione in tutti i casi possibili: 12 1. nel caso generativo, l’operatore classifica anche il riferimento durante la qualificazione attraverso una lista di selezione; 2. nel caso di testo già digitato, l’operatore seleziona con il mouse la parte testuale precedentemente qualificata come riferimento e la classifica attraverso una palette di colori corrispondenti alle diversi tipologie. Figura 8- Classificazione del riferimento Poiché la qualificazione delle citazioni non è un’operazione banale, si consente all’utente di memorizzarle in un archivio locale e di poterle richiamare all’occorrenza. Questa funzione viene definita “lista dei riferimenti frequenti” e, ragionevolmente, varierà nel contenuto a seconda del dominio di competenza di ogni singolo ufficio. Si è inoltre realizzato il concetto di “citazione breve”, così come definito nel Manuale, ovvero la possibilità di citare in forma abbreviata un riferimento preventivamente inserito in forma estesa almeno una volta. Tale funzione viene realizzata mantenendo una lista locale ad ogni documento con la forma estesa e abbreviata di ogni citazione inserita. 4.2. Modulo di Consolidamento: semplificare ciò che è ontologicamente complesso Il modulo di consolidamento consente di guidare l’utente nell’attività di consolidamento attraverso l’uso di un’interfaccia semplificata, ma vincolante, fornendo anche strumenti semi-automatici, che comunque devono essere integrati dalla competenza giuridica dell’individuo. L’editor specializzato e il browser Web sono il supporto attraverso il quale effettuare la chiamata del modulo di consolidamento il quale attiva una sequenza di processi verso il database. Il database diviene il repository di tutte le versioni del documento permettendo così la gestione del versioning degli atti normativi, sia in fase di bozza, sia in fase di consolidamento. È possibile dunque reperire il corpus normativo in vigore rispetto a qualsiasi data fornita al sistema e risalire alla catena informativa dei documenti precedenti (antenati) partendo da un documento in vigore. Il documento 13 viene fissato a una determinata data e conterrà tutti e soli i riferimenti normativi coerenti al momento temporale dato. Un particolare studio relativo alle modifiche testuali e temporali definite “patologiche” (modifica della modifica, riviviscenza, rifacimento, etc.) ha evidenziato la necessità di realizzare meccanismi sofisticati per gestire anche queste casistiche, specie se appartenenti a normativa già in vigore e quindi antecedente il Manuale (gestione del pregresso). Il consolidamento è un’operazione a cui solo alcuni utenti autorizzati possono accedere tramite browser Web. L’operazione di consolidamento potrà avvenire sia partendo dalla lista dei documenti modificati, sia partendo dalla lista dei documenti modificanti. Nella figura successiva si mostra la lista dei modificati nella quale è anche indicato lo stato attuale del consolidamento, ovvero quanti riferimenti di modifica testuale sono stati già applicati al testo originale. Norma System – Consolidamento per modificati Figura 9: Lista documenti da consolidare Scegliendo un documento viene mostrata la maschera per il consolidamento di figura 10, che permette la costruzione del nuovo testo consolidato. Nel caso di sostituzioni testuali riconoscibili automaticamente (quelle scritte secondo le regole del manuale e in ogni caso tutte quelle atomiche), il nuovo testo comparirà già inizializzato: all’utente non resterà che verificare la correttezza del nuovo testo e confermare. In caso contrario, l’utente dovrà costruire manualmente il nuovo testo, basandosi sul vecchio e sulla deliberazione di modifica, entrambi visualizzati nella stessa maschera con la possibilità di copiare ed incollare il testo. 14 Ci sono tuttavia dei casi in cui è particolarmente difficile applicare le modifiche testuali in questa maniera. Un caso può essere quello in cui tutte le occorrenze di una parola all’interno di un regolamento particolarmente lungo debbano essere sostituite (ad esempio sostituire la parola “lira” con la parola “euro”). Per compiere questa operazione è utile disporre di un editor evoluto come Microsoft Word, per poterne sfruttare le potenzialità di sostituzione automatica. Verrà quindi data possibilità, per questo tipo di modifiche, di caricare un documento già registrato nel database, modificarlo con lo strumento di redazione (Norma Editor, basato su Microsoft Word) e quindi di salvarlo come una nuova versione, specificando le nuove date di vigore ed efficacia. 1. Figura 10: Maschera per il consolidamento 4.3. Modulo Database Server Un database SQL compatibile costituisce la struttura informativa nella quale memorizzare i documenti sia in fase di bozza sia approvati e sulla quale sviluppare ricerche e consultazioni, ma soprattutto la base sulla quale si poggiano i moduli di consolidamento e di pubblicazione in Internet/Intranet. Il database è parametrizzato, per consentire una rapida personalizzazione dell’applicazione rispetto ai diversi profili degli enti normativi. Le regole di formazione dei documenti, i livelli di profondità del documento e la granularità adottata, la struttura degli atti, le etichette descrittive, le 15 priorità di accesso ai documenti e i relativi gradi di sicurezza sono tutti elementi gestiti con meta-tabelle in relazione con le tabelle dei dati. Questo consente di poter sviluppare un kernel trasversale comprendente tutte le funzionalità comuni alla realtà di produzione normativa indipendentemente dal contesto di applicazione e su questo strato orizzontale poter sviluppare verticalizzazioni specifiche. In stretta connessione alla rappresentazione del documento nel database troviamo due documenti: il file Word originario e la sua traduzione in HTML, corredata di meta-tag, al fine di classificare tutte le informazioni del testo. Da questa struttura si evince che l’unità minima trattata a livello di archiviazione è il documento, mentre non ci sono limiti di granularità sia per quanto concerne le operazioni di consolidamento sia per quelle di consultazione. La multimedialità del database consente infine l’archiviazione di allegati in forma tabellare, grafica, video e audio in quanto l’atto normativo sempre più si completa di un corredo tecnico non testuale che necessita di essere archiviato e reperito come parte integrante del testo normativo. 4.4. Il modulo di consultazione: navigare e ricercare per trovare La consultazione via Internet/Intranet è alla base della nuova architettura client/server di Norma-SQL, che consentirà la visualizzazione dinamica (on the fly) dei documenti presenti nel database. Il meccanismo di pubblicazione si basa essenzialmente sull’utilizzo di template HTML esterni al database che definiscono l’impostazione della pagina sulla base delle richieste dell’utente. In questo modo la progettazione del layout è completamente separata dalla gestione dei dati nel database e quindi facilmente personalizzabile. La possibilità di reperire i testi normativi seguendo diversi criteri in relazione al profilo dell’utente è sicuramente la caratteristica più interessante di questo modulo: si vuole infatti non precludere alcun percorso di ricerca, anche complesso, ma si intende differenziarlo in relazione al grado di professionalità dell’utente. Il modulo offre i seguenti le seguenti modalità di consultazione e ricerca: navigabilità dei documenti attraverso una struttura rigida gerarchica (lista dei documenti e/o indice sommario all’interno dei documenti); navigabilità attraverso i riferimenti normativi, tramutati nel corso del trattamento in link ipertestuali bidirezionali; strumenti di ricerca sui campi strutturati dei documenti (estremi dell’atto normativo); possibilità di fare ricerche full-text; il testo del documento infatti sarà indicizzato da uno strumento di Information Retrieval avanzato che consenta l’uso dei sintagmi, dei thesauri, delle radici di parola, la gestione del concetto di “distanza” e la possibilità di definire una lista di meta-tag per poter trattare in maniera differenziata parti di testo marcate; la ricerca dei documenti tramite parole chiave e argomenti; 16 ottenere la visualizzazione della lista dei link attivi e passivi relativi a una partizione testuale; percorrere la catena temporale di una partizione (predecessori, successori); consentire la ricerca per data emanazione, pubblicazione, vigore, efficacia; consentire le ricerche per intervallo di date; possibilità di "fotografare" la collezione dei documenti ad una certa data di vigore; mostrare tutti i documenti (anche se non in vigore) all’operatore che mantiene il sistema; filtri ed ordinamenti dei documenti. Figura 11 – Lista dei filtri di selezione e ordinamento Come già accennato nel paragrafo precedente, l’interfaccia di consultazione è un browser Web. In questa maniera, sia in Internet, sia in Intranet, sarà possibile avere accesso a tutte le informazioni contenute nel database. Attraverso un normale Web Browser (Netscape, Internet Explorer) sarà infatti possibile effettuare ricerche nel database attraverso una semplice, ma efficace, maschera di ricerca, simile a quella progettata in Figura 11. Esisteranno inoltre maschere di ricerca personalizzate per ogni tipo di documento, in cui sarà possibile specificare parametri propri di uno specifico tipo di documento e non di altri. 17 Figura 12 – Maschera di inserimento ricerche personalizzate sul tipo documento Tra gli altri parametri di ricerca sarà presente la data di vigore desiderata. Sarà quindi possibile cercare un determinato documento, o un insieme di documenti, nella loro versione in vigore ad una certa data del passato. Il risultato della ricerca sarà costituito dalla lista dei documenti che la soddisfano, presentata come riferimenti ipertestuali ai documenti, come mostrato in Figura 13. Nella lista compariranno il titolo del documento ed altri parametri essenziali alla sua identificazione. 18 Figura 13 – Risultato della ricerca Una volta selezionato un particolare documento, esso comparirà nel frame principale, mentre nel lato sinistro continuerà ad essere presente la toolbar di navigazione, e sopra di esso un nuovo frame, contenente i dati essenziali del documento. Dal nuovo frame sopra al documento sarà anche possibile risalire a versioni precedenti (o eventualmente successive) del documento visualizzato, visualizzare la lista dei riferimenti passivi in arrivo al documento e visualizzare i documenti che hanno modificato quello che si sta attualmente leggendo nel frame principale. La versione standard della consultazione userà frames e sarà compatibile con lo standard HTML 2.0 e quindi con i browser più diffusi (Internet Explorer 3.0 o superiore, Netscape Navigator 3.0 o superiore). Una versione più evoluta, disponibile solo per browsers di ultima generazione, potrebbe contenere anche Javascript. 19 5. Architettura del sistema Il sistema, come già evidenziato precedentemente, si comporrà di cinque parti fondamentali: un modulo di redazione degli atti, un modulo per il consolidamento degli atti (produzione testi unici), uno di consultazione e ricerche, un server Web ed un database server. La Figura 14 mostra le relazioni tra i moduli citati. Ognuno di questi moduli sarà descritto in dettaglio più avanti in questo paragrafo. Ufficio deliberatnte Modulo di redazione (Word personalizzato) Utente Modulo di redazione (Word personalizzato) Modulo di consultazione (Web Browser) Server dell'applicazione Server del Database Figura 14: Moduli software che costituiranno il sistema Norma 5.1. Modulo di redazione L'editor sarà costruito configurando Microsoft Word 97 per Windows 95/NT. Ad esso sono state inoltre aggiunte importanti funzionalità. In questa maniera esso sfrutta tutte le potenzialità di Microsoft Word, l'editor più diffuso, anche negli uffici che si occupano di redazione normativa. I tempi di addestramento all'uso sono quindi generalmente minimi ed il livello di accettabilità da parte dell'utenza è elevato. L'editor Norma sarà realizzato in due moduli distinti, in modo da separare la personalizzazione dell'interfaccia di Word dalle elaborazioni vere e proprie (controlli sulla strutturazione del testo, comunicazioni con il server, ecc.). Il modulo contenente le elaborazioni sarà un ActiveX, riutilizzabile anche per personalizzazioni analoghe di altri strumenti di redazione, come ad esempio Lotus WordPro o Corel WordPerfect. La Figura 15 mostra come l'utente interagisce con i moduli software e con il database server. 20 Utente Client Norma SeServer Microsoft Word Modello di Microsoft Word ActiveX per elaboarazioni client-side e comunicazione con il server Internet Server Norma SeServer Figura 15: Moduli software del client Norma Ogni tipo di documento disporrà di un modello personalizzato per la redazione di quel particolare tipo. Tutti i modelli useranno però un unico ActiveX che renderà disponibili funzioni comuni. Le funzioni a cui l’utente potrà accedere attraverso l’editor sono, oltre alla redazione di nuovi atti, anche la produzione di testi unici (consolidamento) e la consultazione della base di dati, come illustrato in Figura 16. Utente Redazione nuovi atti Consolidamento atti esistenti Comunicazioni con il server 21 Consultazione base di dati Figura 16: Funzionalità dell’editor 5.2. Modulo di consolidamento Il consolidamento è la procedura che consente di generare versioni successive di un documento: quando una delibera modificativa cambia il testo di un documento normativo, tali modifiche possono essere applicate al testo modificato. Il testo così prodotto sarà la nuova versione, in vigore dalla data di vigore del testo modificativo. Il consolidamento va eseguito rispettando in modo rigoroso l’ordine temporale delle modifiche, in caso contrario le modifiche successive potrebbero aggiungere o togliere testo rilevante per modifiche precedenti, che quindi non potrebbero più in alcun modo essere applicate. Per questo motivo è necessario studiare delle procedure di ordinamento temporale dell'applicazione delle modifiche testuali. Le modalità possibili sono due: Consolidamento per documenti modificati: consente di accedere al documento che si vuole consolidare e di visualizzare la lista delle delibere modificative su tale documento. La prima modifica ad essere consolidata deve obbligatoriamente essere la più vecchia: deve, infatti, esserci assoluta certezza che non vi siano delibere modificative riguardanti il documento in questione non ancora inserite nel DB. Consolidamento per documenti modificanti: consente di accedere al primo dei documenti modificativi presenti nel DB. La prima modifica ad essere consolidata deve obbligatoriamente essere la più vecchia. Deve esserci assoluta certezza che gli atti modificativi inseriti nel database comprendano tutte le modifiche testuali che riguardano uno qualsiasi dei documenti del DB in questione ovvero che non esistano atti normativi modificativi non ancora registrati e più vecchi di quelle presenti nel DB. Entrambi gli approcci presentano, come ovvio, pregi e difetti. Nel primo caso è possibile un consolidamento parallelo di più documenti, ed inoltre è sufficiente essere sicuri che tutti i documenti modificativi di quello che si sta consolidando siano stati inseriti, non è necessario che siano stati inseriti tutti i documenti modificativi. Il difetto di questo approccio è che alcuni documenti modificativi potrebbero modificare contestualmente più documenti (procedura sconsigliata dal Manuale Norma, ma ampiamente utilizzata nel passato), alcuni dei quali potrebbero risultare consolidati ed altri no. Il secondo caso evita questo problema, ma richiede un consolidamento sequenziale (svolto quindi da una sola persona e non da un gruppo di lavoro in parallelo) e si deve essere certi di aver inserito tutti i documenti modificativi e non solo quelli che riguardano un certo documento (tale condizione è molto più restrittiva). In ogni caso i due approcci non si escludono a vicenda, ma si possono anzi considerare complementari. Il consolidamento per documenti modificanti è, infatti, utilissimo per ottenere una situazione consistente del consolidamento della base di dati dopo una sessione di consolidamento parallela (svolta da più persone) usando l'approccio per documenti modificati. 22 Consolidamento per modificati Consolidamento per modificanti Lista dei documenti modificanti Lista dei documenti modificati Selezione del documento che si intende consolidare Seleziona il più vecchio documento Attiva generazione lista modificativi Attiva generazione lista modificati Lista dei documenti modificanti il documento selezionato Lista dei documenti modificati dal documento modificativo selezionato Selezione del primo documento modificante Selezione del primo documento modificato Attiva la modalità di consolidamento Attiva la modalità di consolidamento Consolida le modifiche apportate sul modificato dal documento modificante selezionato Consolida le modifiche apportate sul modificato dal documento modificante selezionato Salva il consolidamento Salva il consolidamento Attiva procedura di salvataggio Attiva procedura di salvataggio Salva il documento consolidato come nuova versione del documento modificato Salva i documenti consolidati come nuova versione dei documenti modificati Figura 17: Possibili approcci al consolidamento In entrambi i casi è necessaria la fase di consolidamento delle modifiche e di salvataggio del documento come nuova versione. L'editor sarà in grado di salvare (come "testo nascosto") la precedente versione del documento, in modo da poter visualizzare le modifiche apportate. 5.3. Modulo di consultazione La consultazione avverrà attraverso un normale browser web, come Microsoft Internet Explorer o Netscape Navigator. Attraverso tale interfaccia sarà possibile consultare la lista dei documenti disponibili sul server, effettuare ricerche per identificativi, tipi di documenti, parole chiave, data vigore, full-text ed, ovviamente, consultare un singolo documento con possibilità di accedere a versioni precedenti o successive dello stesso. 23 Le funzionalità accessibili tramite il client web sono descritte in Figura 18. Utente Consultazione documenti Ricerca dei documenti Consultazione docuemnti per data vigore Comunicazioni con il server Figura 18: Funzionalità accessibili dal browser web 5.4. Server dell’applicazione Il server dell’applicazione costituisce il middle-tier, cioè il livello di interfaccia esistente tra client e server del database. I client non fanno mai richieste direttamente al server di database, ma al server dall’applicazione, che poi gira le richieste al server del database. In questa maniera i client possono essere “leggeri”, e quindi non necessitare di complicate installazioni o aggiornamenti. La “logica” dell’applicazione (composizione delle query, conoscenza della struttura del database ecc…) risiede sul server. Nel nostro caso, ad esempio, il client in consultazione è un qualsiasi web client (Netscape o Internet Explorer) che legge pagine HTML generate dinamicamente dall’application server. Non sarebbe stato facilmente possibile costruire un client HTML che accedesse direttamente al DB. La struttura dell’application server è mostrata in Figura 19. 24 Modulo di Redazione Modulo di Consultazione Internet Internet Web Server Chiamate CGI Application Server Modulo di interfaccia CGI Modulo server per editor Modulo server per consultazione Modulo di interfaccia al Database SQL Figura 19: Struttura del server dell’applicazione 5.5. Server del database I documenti creati con l'editor, saranno memorizzati in un server comune in modo da essere reperibili e consultabili in Internet. Essi sono documenti Word originali e la loro traduzione in documenti HTML; entrambi sono memorizzati in directory prestabilite nel file system. Per rendere veloce ed efficace il reperimento dei documenti, al momento dell'inserimento nel server essi vengono parserizzati alla ricerca delle informazioni marcate (data emanazione, autorità emanante ecc.) le quali vengono poi memorizzate nel database. Attraverso la base di dati così costruita è possibile reperire ad esempio la lista dei documenti che sono stati emanati ad una particolare data o da un particolare organo. Per organizzare la base di dati, si è scelto un sistema di gestione di basi di dati relazionale (RDBMS), che fornisse un linguaggio di interrogazione compatibile allo standard SQL (Structured Query Language). In questa maniera qualsiasi RDBMS che supporti tale standard (Microsoft SQL server, Oracle, Informix e molti altri) può essere 25 utilizzato come database per il sistema Norma. L’attuale versione del sistema è ora realizzata utilizzando un motore Oracle su Unix con l’attenta consapevolezza di mantenere alta la portabilità. Una rappresentazione semplificata della base di dati è mostrata in Figura 20, che presenta lo schema E-R (Entity-Relationship) delle entità e delle relazioni principali. Un documento normativo può avere più versioni, in dipendenza ad esempio dalla lingua usata o dal periodo di vigore (lo stesso documento è modificato nel tempo da diverse modifiche testuali, che producono testi consolidati diversi dal documento originario). Tutte le versioni dello stesso documento hanno comunque caratteristiche identificative comuni, come la data di emanazione (della versione originale). Le caratteristiche comuni sono memorizzate nell'archivio Documenti. Per ogni versione sono invece specificate le caratteristiche particolari, come la data di inizio vigore o la lingua usata. Ovviamente ad ogni versione è associato il documento vero e proprio in formato HTML registrato in directory predefinite. data emissione data pubb. identificativo titolo autorità emanante oggetto 1 n Documenti Versioni lingua data inizio vigore data fine vigore data inizio efficacia data fine efficacia keyword (materia) Documenti HTML Figura 20: Schema E-R delle entità e relazioni principali Importante è anche la relazione riflessiva Riferimenti costruita sull'archivio Versioni mostrata in Figura 21. In essa sono contenuti tutti i rinvii informativi ed i riferimenti di modifica in partenza da una particolare versione del documento ad un'altra. La relazione è "ternaria", in quanto riflessiva sull'entità "Versioni" ed associato all'entità "Tipi di riferimento". In pratica ogni riferimento associa la versione di partenza e versione di arrivo del riferimento al tipo di riferimento. I riferimenti sono, infatti, classificabili in tipi predefiniti, in base alle loro caratteristiche peculiari: rinvio informativo o modifica testuale, rinvio informativo statico o dinamico ecc. Attraverso le informazioni contenute in questa relazione sarà possibile conoscere, ad esempio, tutti i rinvii informativi in arrivo ad una particolare partizione di un documento, oppure tutti i documenti che l'hanno modificata testualmente. Le informazioni contenute in riferimenti saranno particolarmente importanti nella creazione di un ipertesto normativo, in cui sarà possibile navigare, ad esempio, dalla versione precedente alla successiva, visualizzare il provvedimento di modifica che ha generato la nuova versione, e quindi spostarsi su uno qualsiasi dei documenti che citano la nuova versione. 26 Nome del tipo di riferimento riferimento modificativo/rinvio Informativo Rinvio statico/dinamico 1 Partizione di partenza Partizione di arrivo 1 Versioni Riferimenti Tipo di riferimento 1 Figura 21: Schema E-R dei riferimenti L'ultimo aspetto interessante emerso da questa analisi è la necessità di uno strumento di classificazione dei documenti onde facilitare il loro reperimento. Lo schema E-R in Figura 22 mostra che i documenti possono essere classificati per tipo e per materie trattate. L'entità tipo di documento conterrà anche informazioni generali su quel tipo, come l'autorità emanante o il luogo di pubblicazione. Un esempio di tipo di documento può essere la "Deliberazione del Senato Accademico dell’Università degli Studi di Bologna", la cui autorità emanante è appunto il "Senato Accademico dell’Università degli Studi di Bologna" ed il cui luogo di pubblicazione è il "Bollettino d’Ateneo". Grazie alle due entità descritte in Figura 22 sarà possibile cercare, ad esempio, tutti i documenti che trattano di "personale". Nome del tipo di documento Autorita emanante Gazzetta di pubblicazione 1 Tipo di documento Appartengno a n Documenti n Nome della materia Trattano di n Materie Figura 22: Schema E-R della classificazione dei documenti In Figura 23 è riassunto lo scema generale fino a qui studiato per sottoinsiemi per chiarezza espositiva. 27 Tipo di riferimenti Materie Documenti Versioni Tipo di documenti Documenti HTML Figura 23: Scema E-R Generale 6. Conclusioni Come si è visto le tecnologie sono mature per supportare tutto il ciclo produttivo della normativa. È previsto, per la fine dell’anno 1998, il rilascio di una versione demo comprendente i moduli editor, consultazione, database, server e qualche primo esempio del modulo di consolidamento. Le esperienze passate ci hanno anche insegnato che un buon software non basta; molto lavoro deve essere infatti compiuto a stretto contatto con l’ente emanatore e con gli organismi di redazione per creare i presupposti culturali e motivazionali al fine di applicare nel miglior contesto possibile questi nuovi strumenti informatici. Tale successo sarà però vincolato a due fattori fondamentali: a) che l’organo legislativo ponga particolare attenzione innanzi tutto ai temi legistici e che utilizzi diffusamente metodologie di buona normazione, in altre parole che si diffonda capillarmente una cultura basata sulle tecniche legislative in sede di redazione normativa; b) che si ponga particolare attenzione al processo di consolidamento in modo da farlo divenire il naturale compimento del processo normativo. Tutto questo nella viva convinzione che la conoscibilità e la “certezza del diritto” siano obbiettivi fondamentali che un paese civile e moderno deve perseguire al fine di mantenere le sue promesse e aspettative di democrazia e che questo obiettivo sia raggiungibile solo attraverso un processo di consolidazione costante nel tempo. 28 Riferimenti bibliografici [Bla95] Black U., “Il manuale TCP/IP”, McGraw-Hill, 1995 [Bla95a] Blaquier M., “SGML applications to legal information”, In “17th IVR World Congress Proceedings”, CLUEB, 1995 [Bra97] Bray T., Paoli J., Sperberg C.M. “Extensible Markup Language (XML)”, In “XML Principles, Tools and Techniques”, O’Reilly & Associates, 1997 [Bry88] Bryan M., “SGML, an author’s guide to the standard generalized markup language”, Addison-Wesley Publishers, 1988 [Cer98] Ceruti C. 1998. In Iter Legis N.2/98. . Atti del seminario ‘Strumenti per il drafting e il linguaggio delle leggi’, Bologna il 19 e 20 giugno 1997. Roma: RISL. 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