Sistemi Elettronici Basetta per misure su amplificatori • • • • Per le misure viene utilizzata una basetta a circuito stampato premontata, che contiene due circuiti (amplificatore invertente e noninvertente). Una serie di interruttori permette di realizzare diverse configurazioni circuitali. Sono predisposti ancoraggi in corrispondenza dei vari punti di misura (segnale e massa). La descrizione dettagliata della basetta è nel Manuale dell’esercitazione 3. Connettore per alimentazioni Ancoraggi per sonde di misura (esempio) Ingresso canale noninvertente Ingresso canale invertente Interruttori di configurazione (esempio) Lezione A6, slide 26, 43, 59, 68 © 2005 Politecnico di Torino Sistemi Elettronici Misure su circuito invertente • Utilizzare il modulo A3-2, e configurarlo come indicato nella tabella interruttori J9 R10 100k R9 22k J11 J10 VI J14 J12 + uA741 R8 10k • • VU J13 Tabella interruttori S8 1 – aperto S9 1 – aperto S10 2 – chiuso S11 1 – aperto S12 1 – aperto S13 1 R11 non inserita S14 1 R12 non inserita Applicare all'ingresso un segnale triangolare di 2 Vpp, periodo 3 ms; in queste condizioni: • Determinare il guadagno (modulo e segno) misurando il segnale in ingresso e in uscita; • Verificare che il morsetto non invertente (+) dell'amplificatore operazionale sia a potenziale prossimo a zero (multimetro o oscilloscopio) • Verificare che la tensione continua e quella di segnale sul morsetto invertente (-) dell'amplificatore operazionale siano prossime a zero (conviene usare l’oscilloscopio). Lezione A6, slide 59, 60 © 2005 Politecnico di Torino Sistemi Elettronici Misura della resistenza di uscita • La tecnica di misurare tensione a vuoto e corrente di cortocircuito è applicabile sulla carta ma non in laboratorio: il cortocircuito all’uscita può portare il modulo in zona di funzionamento non lineare (saturazione), dove non è più valido il modello per piccolo segnale. • E’ invece possibile inserire un carico (tale da mantenere il modulo in linearità – condizione verificabile osservando il segnale con un oscilloscopio), e misurare la variazione tra tensione a vuoto e tensione con il carico. • Anche qui si tratta di calcolare una delle resistenze di un partitore, date le tensioni e l’altra resistenza. • Nella basetta di prova l’interruttore S7 permette di inserire o disinserire il carico R5. R1 100k R2 12k Lezione A6, slide 38, 39 S7 J2 + Ru VU R5 2,2k J8 © 2005 Politecnico di Torino Sistemi Elettronici Misura della posizione di un polo • Per determinare la posizione dei poli che limitano la banda passante conviene portarsi nella zona di guadagno massimo (banda passante), impostare il livello di segnale a un valore tale da ottenere sull’oscilloscopio una traccia che sfrutta tutta o quasi l’ampiezza (verticale) dello schermo, e variare la frequenza fino a quando l’ampiezza misurata in uscita cala di 3 dB (rapporto 0,707). (dB) -3 ωP 0,1 1 10 100 (rad/s) ω 0 -10 -20 -40 • Avvertenze • • • Verificare che il circuito operi in linearità, e non intervengano saturazione o distorsione da slew rate. Per garantire questa condizione conviene operare con livello di segnale molto basso, e verificare che variando l’ampiezza di ingresso l’ampiezza di uscita vari in modo corrispondente. Per osservare l’ampiezza picco-picco di un segnale sull’oscilloscopio può essere comodo non sincronizzare la base tempi sul segnale stesso. Sullo schermo compare una fascia continua, la cui ampiezza corrisponde al picco-picco del segnale. Deve comunque essere verificata (a segnale sincronizzato) l’assenza di distorsioni. Per una misura più precisa di frequenza e ampiezza usare frequenzimetro e multimetro, mantenendo sempre collegato l’oscilloscopio per una verifica qualitativa. Lezione A6, slide 51 © 2005 Politecnico di Torino Sistemi Elettronici Misura della resistenza di ingresso • Per misurare la resistenza di ingresso R si inserisce una resistenza in serie 1 al generatore (per eseguire una V2 V1 misura più precisa, la resistenza esterna è preferibile abbia un valore dello stesso ordine di grandezza rispetto al valore stimato per la resistenza di ingresso). Ri • La resistenza forma un partitore con la resistenza di ingresso Ri del modulo; del partitore una resistenza è nota (quella inserita volutamente, in questo caso R3), l’altra è incognita. • Da misure della tensione prima e dopo la resistenza (quindi all’ingresso e all’uscita del partitore), è possibile determinare il valore della resistenza incognita Ri. S3 J3 J4 + R3 4,7k VS VI Ri J7 • R1 100k R2 12k VU Nella basetta di prova l’interruttore S3 permette di inserire o escludere la resistenza serie R3; è così possibile eseguire le due misure sempre sul morsetto J4. Lezione A6, slide 34, 35 © 2005 Politecnico di Torino Sistemi Elettronici Misura della risposta al gradino • Applicare un segnale ad onda quadra di ampiezza tale da mantenere il circuito in linearità. Dato che l’onda quadra non permette di osservare direttamente la presenza di saturazione, per verificare che il circuito sta lavorando in linearità, variare l’ampiezza della tensione di ingresso e verificare che vari di conseguenza l’ampiezza della tensione di uscita. • Scegliere la frequenza dell’onda quadra e impostare la scala dei tempi dell’oscilloscopio in modo da osservare agevolmente l’esponenziale di tipo passa basso (presente su tempi brevi, immediatamente dopo il gradino), e quello di tipo passa-alto (presente su tempi più lunghi). Data la forte differenza delle due costanti di tempo, devono essere usate scale differenti. • Inserire C3 (chiudere S1; mantenere S4 chiuso e S2 chiuso) : • • • Inserire C4 (aprire S2; mantenere S4 chiuso e S1 aperto): • • • verificare la variazione della risposta all’onda quadra Con segnale sinusoidale, verificare l’influenza di C4 sulla risposta in frequenza Inserire C5 (aprire S4; mantenere S2 chiuso e S1 aperto): • • verificare la variazione della risposta all’onda quadra Con segnale sinusoidale, verificare che C3 introduce un limite superiore di banda verificare la variazione della risposta all’onda quadra Per misurare la costante di tempo t si possono sfruttare due caratteristiche dell’esponenziale: • • La tangente nell’origine interseca l’asintoto per t = t (questa tecnica permette solo una valutazione di massima, con forte errore) L’esponenziale ha una variazione pari al 63% dell’escursione totale quando t = t (caratteristica che permette una misura più precisa). Lezione A6, slide 53, 54 © 2005 Politecnico di Torino Sistemi Elettronici Misura della risposta in frequenza • • Utilizzare il J3 modulo A3-1 Gli interruttori permettono di configurare il circuito come amplificatore DC o come amplificatore AC con variazioni di guadagno e di banda. • Tabella interruttori • Questa esperienza: • • • • S4 aperto S2 chiuso S1 chiuso S4 LM358 J5 + C5 100 nF VS J2 S1 R1 100k VI J7 S6 R4 10k J6 S2 C3 10nF R2 12k VU J8 C4 100 nF S1 1 – aperto = C3 (10nF) non inserito 2 – chiuso = C3 inserito S2 1 – aperto = C4 (100 nF) inserito 2 – chiuso = C4 cortocircuitato S3 2 – chiuso S4 1 – aperto = C5 (10 nF) inserito 2 – chiuso = C5 cortocircuitato S5 2 – chiuso S6 1 – aperto Determinare a quale frequenza la risposta dell’amplificatore cala di 3 dB. (cioè la posizione del polo verso le frequenze alte mantenere il segnale in uscita a livello basso, tale da non causare distorsione visibile). Lezione A6, slide 43, 44, 55, 56 © 2005 Politecnico di Torino Sistemi Elettronici Domande di riepilogo • Quanti cavetti occorrono per collegare l’alimentazione di un circuito che richiede tensioni di +12V, -10V e +5V ? 20 • Come si misura il guadagno di un amplificatore ? 31 • Come si può misurare una resistenza di ingresso ? 35 • Come si può misurare una resistenza di uscita ? 39 • Come si può misurare la banda passante di un amplificatore ? 51 • Quale tensione è presente sul morsetto di ingresso invertente di un amplificatore operazionale utilizzato come amplificatore di tensione invertente (un solo ingresso)? E nel caso di una configurazione non invertente ? 62 • In quali condizioni la tensione presente sull’ingresso invertente di un amplificatore operazionale è nulla ? 70 • Un amplificatore noninvertente ha guadagno 100 ed è alimentato a ± 12 V. Quale è la forma d’onda in uscita per ingresso triangolare di 50 mV di picco ? E per 200 mV di picco ? 71 • Quale è l’effetto della distorsione da slew rate su un segnale a onda quadra ? 78 Lezione A6, slide 83 © 2005 Politecnico di Torino Sistemi Elettronici Dinamica di uscita • Il data sheet (TIL81) indica la dinamica di uscita in funzione del carico • E in funzione delle tensioni di alimentazione Lezione A6, slide 76, 77 © 2005 Politecnico di Torino Sistemi Elettronici Circuito per amplificatore noninvertente • Utilizzare il modulo A3-1, e configurarlo come indicato nella tabella interruttori. S3 J3 J4 R3 4,7k VS R1 100k VI J7 • S7 J2 + R2 12k VU R5 2,2k J8 Tabella interruttori (1 = aperto 2 = chiuso; gli interruttori non utilizzati in questa misura sono indicati in posizione fissa) S1 1 – aperto S2 2 – chiuso S3 1 R3=4.7k inserita 2 R3 cortocircuitata S4 2 – chiuso S5 1 – aperto S6 1 – aperto S7 1 R5 non inserita 2 R5=2.2k inserita Lezione A6, slide 26, 27 © 2005 Politecnico di Torino Sistemi Elettronici Saturazione statica e dinamica • Utilizzare il modulo A3-2, come per le misure su circuito invertente R10 100k J9 R9 22k J11 J10 VI J14 J12 + uA741 R8 10k VU J13 • Applicare all'ingresso un segnale triangolare di 2 Vpp, periodo 3ms. • Aumentare l'ampiezza del segnale di ingresso fino a ottenere evidente distorsione (tosatura o clipping) nel segnale di uscita (circa 5 Vpp). • Verificare il comportamento della tensione sul morsetto invertente (tensione differenziale d’ingresso) quando l'uscita presenta distorsione. • Verificare il comportamento della tensione sul morsetto invertente, in condizioni di saturazione dell’uscita, al variare delle tensioni di alimentazione (variare ciascuna alimentazione entro un campo di +2V). • Verificare l’effetto del carico sulla dinamica di uscita. Lezione A6, slide 68 © 2005 Politecnico di Torino