stabile d'innovazione Teatro Kismet OperA regia, adattamento e riscrittura Teresa Ludovico con Augusto Masiello, Marco Manchisi e con Andrea Fazzari, Daniele Lasorsa, Ilaria Cangialosi, Michele Cipriani, Serena Brindisi spazio e luci Vincent Longuemare costumi Luigi Spezzacatene arrangiamenti musicali Michele Di Lallo consulenza musicale Nicola Scardicchio, Leonardo Smaldone adattamento in lingua napoletana Marco Manchisi collaborazione al movimento Giorgio Rossi assistente alla drammaturgia Loreta Guario assistente alla regia Tatsuya Kusuharan assistente costumi Franco Colamorea cura dell’allestimento Francesco Gennaccaro, Giovanni Pascazio, Franco Martiradonna responsabile tecnico Carlo Pastore sartoria Artelier Casa d’Arte maschera Stefano Perrocco di Meduna cura della produzione Franca Angelillo organizzazione logistica Lucia Musella ufficio stampa Pepita Promoters, Francesca Limongelli cura degli spazi Pina del Frassino, Sabino Occhionorelli distribuzione in Italia Daria Spada distribuzione all’estero Judy Owen musiche eseguite da Michele Di Lallo fagotto Cosimo Castellano pianoforte Il ovvero Le alato immaginario olière imaginaire di Teresa Ludovico Fedele al testo originale, ma ricco di invenzioni registiche Il malato immaginario di Teresa Ludovico colloca un ossessivo e infantile Argante sulla sommità di una piramide, condannato a essere perno del mondo farsesco che gli si muove tutto attorno. Un delirio grottesco, sostenuto dalle luci affilate di Vincent Longuemare, popolato di personaggi da commedia dell’arte che abitano una casa dalle atmosfere meridionali, piena di botole e passaggi segreti. Maschere che si agitano in un mulinello a volte assordante, una danza grottesca di quel quotidiano stretto fra le pareti domestiche dove ogni sussurro si amplifica, dove covano intrighi, dove si fingono finzioni. Una serva petulante, un fratello affidabile consigliere, una figlia angelica, una moglie dark lady e provocante, un giovane innamorato e medici, tanti medici che millantano crediti. Infine, espressione di quell'anima beffarda e popolare così presente in Molière, la maschera di Pulcinella deborda dal primo intermezzo in cui il testo originale l'aveva costretta per diventare il filo che lega la finzione dello spettacolo alla vita dell'autore. E il malato? Imaginaire… Un Malato Immaginario in cui arte e vita si confondono e si richiamano mettendo in scena la famosa quarta replica, quella durante la quale Molière - protagonista - alza gli occhi al cielo e muore, consacrando la propria esistenza al teatro. Fra l’Argante in scena e Molière c’è una relazione misteriosa e profonda: la comune vocazione immaginaria, la separazione dalla realtà. Che tipo di Molière troviamo nello spettacolo? Il Molière del gioco delle commedie, del teatro nel teatro, delle farse, del travestimento; Il Molière che prende in giro la “ridicolaggine dell’umanità”, l’arroganza del potere; il Molière che intreccia vita e arte Teresa Ludovico " La regia (e la riduzione del testo) di Teresa Ludovico per questo Malato - Molière immaginario realizzato dal Kismet unifica con sintesi brillante situazioni storiche e suggestioni interpretative. La Gazzetta del Mezzogiorno " La Ludovico sa riportare tutto ad una coerenza esemplare, tanto che la messa in scena può ritenersi quasi una lettura critica del testo che, ciononostante, rimane smagliante e divertente. Corriere del Mezzogiorno www.teatrokismet.org