Giuseppe Bertagna Dall’educazione alla pedagogia Avvio al lessico pedagogico e alla teoria dell’educazione Bergamo, ottobre 2011 “CAPITOLO TERZO Morfologia dell’esperienza umana e genealogia dell’educazione della formazione e dell’istruzione” pp. 52-94 Il senso e il movimento Un ruolo determinante nel comporre il quadro della prima esperienza umana si deve senz’altro attribuire ai tradizionali cinque sensi: vedere, sentire, toccare, gustare, odorare. Ma esiste anche il senso muscolare, il senso motorio dell’equilibrio che manteniamo, mentre ci muoviamo. Grazie al senso interno dell’equilibrio e del movimento l’uomo riesce ad integrare le percezioni dei cinque sensi e a trasformarle armonicamente nell’unità del suo corpo che, adattandovisi, interagisce con l’ambiente, nello spazio e nel tempo, e arricchisce l’esperienza. (pp. 54-55) Le pulsioni L’esperienza nasce anche dal sentire ciò che, sebbene in modo indefinito, sembra urgere e crescere a tal punto dentro di sé da spingere a comportamenti che non si possono evitare e che incidono in maniera molto rilevante oltre che su di sé, sugli altri e sull’ambiente. Pulsioni elementari biofisiologiche fame sete incorporazione evacuazione Pulsioni biologiche elementari sbadiglio starnuto Pulsioni elementari psichiche: eros e thanathos aggrapparsi e attaccarsi (p. 57) credenza e fiducia (pp. 58-59) il “seno” (p. 60) il “sogno” (p. 60) l’altro (p. 61-2) Le emozioni primarie Le emozioni primarie: sono autosemantiche (non sono necessari significati e pensieri ragionati per cagionarle). Felicità, sorpresa, paura, tristezza, collera, interesse (pp. 63-4) Es. la paura io sensi pericolo La paura provoca la fuga davanti alla minaccia di uno sconosciuto armato Le emozioni secondarie Le emozioni secondarie: non esistono se non perché accompagnano un soggetto che pensa e che si pensa, che vede e si vede mentre vede, in qualche modo rappresentandosi mentalmente alla seconda potenza. Vergogna, ribrezzo/disgusto, senso di colpa (pp. 64-65) Es. la vergogna io pensa Un soldato che fugge pensa al giudizio dei suoi compagni rimasti in prima linea e prova vergogna se stesso in quella precisa situazione I sentimenti I sentimenti: costituiscono una elaborazione sofisticata a livello intellettuale delle pulsioni e delle emozioni primarie e secondarie. Accadono nell’autoconsapevolezza razionale e generano continuità del sentire e relazionalità. Odio, amore, piacere/dispiacere, vendetta, pietà, rispetto, generosità, simpatia, antipatia, collaboratività (pp. 65-6) L’ accorgersi immediato Gli organi di senso, le pulsioni, le emozioni primarie e secondarie sono fonti continue e sterminate di sensazioni. Non tutto il “sentire” suscitato e permesso da queste fonti, tuttavia, giunge ad influenzare (nel senso di “segnare”: lasciare il segno) il nostro sistema nervoso e a trasformarsi in percezioni e poi in pensiero consapevole. L’accorgersi è selettivo Alcune sensazioni, piccole sottili confuse, non giungono mai alla discriminazione della coscienza percettiva Il cervello lascia cadere idee e sensazioni a vantaggio di quelle più importanti (il sonno, ad esempio, elimina le sinapsi più deboli) (pp. 68-9) L’ accorgersi immediato L’iceberg dell’accorgersi Tutte le sensazioni e le idee, piccole sottili confuse, che non giungono mai alla discriminazione della coscienza percettiva o che il cervello lascia cadere a vantaggio di quelle più importanti non vanno perdute. Influenzano la storia di ogni singolo individuo e la specie. L’invisibile lascia tracce nel visibile. (p. 70) Il valore dell’imitazione La maggior parte dei comportamenti umani e delle loro giustificazioni discende da forme di “imitazione”. (p. 73) 1) L’imitazione umana non è scimmiottamento, ma “una delle principali [facoltà] dell’ingegno umano […] non è che una facoltà d’attenzione esatta e minuta all’oggetto e alle sue parti” (Leopardi). 2) Si caratterizza per la capacità di mettersi dal punto di vista dell’altro, di sforzarsi di sentire come l’altro. 3) Inoltre l’imitare dell’uomo è un ri-assumere in proprio, in modo creativo e personale, cose altrui. Il valore dell’imitazione In ogni caso l’imitazione, così importante nei processi evolutivi dell’uomo e, in sé, così attiva e dinamica, evoca, invece, per noi, significati di passività e di immobilismo cognitivo, personale e sociale. Ecco perché dall’imitazione si passa alle attività intenzionali superiori, per il piacere della novità e del cambiamento. (p. 74 e 77) Una teoria della prima esperienza umana Il significato etimologico di “esperienza”: uscire da una prova e attraversare un rischio (esponendosi all’imprevisto di un accadimento dipendente da fattori incontrollati e incontrollabili) (p. 80) Una teoria della prima esperienza umana Il significato etimologico di “esperienza”: uscire da una prova e attraversare un rischio (esponendosi all’imprevisto di un accadimento dipendente da fattori incontrollati e incontrollabili). Dunque: 1) Un presente che guarda al passato (= si trattengono i ricordi di ciò che si è passato) 2) La precarietà dell’esperienza (= non si sa come andrà a finire ciò che stiamo vivendo adesso) 3) La forza dell’esperienza (= pur nel continuo scorrere delle cose, si ha la percezione che qualcosa non cambi nel tempo e nello spazio, che ci sia una permanenza e una regolarità: “il tronco nel fiume non diventerà mai un coccodrillo”) (pp. 80-81, 82, 83) Genealogia dell’educazione, della formazione e dell’istruzione La “novità” dell’educazione, della formazione e dell’istruzione (p. 85) Anche gli animali, in particolare quelli superiori, curano i piccoli, li seguono, li addestrano, li difendono, esercitano il potere su di loro, ne disciplinano i comportamenti, insegnano. Gli animali hanno intelligenza istintiva, adattiva, funzionale o di ubbidienza. La domanda decisiva: che cos’è che ha permesso ai processi dell’educazione, della formazione e dell’istruzione dell’unica specie umana ormai esistente di far “fermentare”, trasformandoli, trasfigurandoli e accrescendoli, i tradizionali comportamenti evolutivi umani e animali della cura, dello sviluppo, della crescita, dell’addestramento/allenamento, del modellamento, dell’informazione, dell’in-segnamento, della comunicazione?