Giuseppe Bertagna Dall’educazione alla pedagogia Avvio al lessico pedagogico e alla teoria dell’educazione Bergamo, 3 ottobre 2011 “CAPITOLO TERZO Morfologia dell’esperienza umana e genealogia dell’educazione della formazione e dell’istruzione” pp. 52-94 Il senso e il movimento Un ruolo determinante nel comporre il quadro della prima esperienza umana si deve senz’altro attribuire ai tradizionali cinque sensi: vedere, sentire, toccare, gustare, odorare. Ma esiste anche il senso muscolare, il senso motorio dell’equilibrio che manteniamo, mentre ci muoviamo. Grazie al senso interno dell’equilibrio e del movimento l’uomo riesce ad integrare le percezioni dei cinque sensi e a trasformarle armonicamente nell’unità del suo corpo che, adattandovisi, interagisce con l’ambiente, nello spazio e nel tempo, e arricchisce l’esperienza. Le pulsioni L’esperienza nasce anche dal sentire ciò che, sebbene in modo indefinito, sembra urgere e crescere a tal punto dentro di sé da spingere a comportamenti che non si possono evitare e che incidono in maniera molto rilevante oltre che su di sé, sugli altri e sull’ambiente. Pulsioni elementari biofisiologiche fame sete incorporazione evacuazione Pulsioni biologiche elementari sbadiglio starnuto Pulsioni elementari psichiche: eros e thanathos aggrapparsi e attaccarsi credenza e fiducia il “seno” il “sogno” l’altro Le emozioni primarie Le emozioni primarie: sono autosemantiche (non sono necessari significati e pensieri ragionati per cagionarle). Felicità, sorpresa, paura, tristezza, collera, interesse Es. la paura io sensi pericolo La paura provoca la fuga davanti alla minaccia di uno sconosciuto armato Le emozioni secondarie Le emozioni secondarie: non esistono se non perché accompagnano un soggetto che pensa e che si pensa, che vede e si vede mentre vede, in qualche modo rappresentandosi mentalmente alla seconda potenza. Vergogna, ribrezzo/disgusto, senso di colpa Es. la vergogna io pensa Un soldato che fugge pensa al giudizio dei suoi compagni rimasti in prima linea e prova vergogna se stesso In quella precisa situazione Esempio di emozione primaria: la paura io sensi pericolo La paura provoca la fuga davanti alla minaccia di uno sconosciuto armato Esempio di emozione secondaria: la vergogna io pensa se stesso In quella precisa situazione Un soldato che fugge pensa al giudizio dei suoi compagni rimasti in prima linea e prova vergogna I sentimenti I sentimenti: costituiscono una elaborazione sofisticata a livello intellettuale delle pulsioni e delle emozioni primarie e secondarie. Accadono nell’autoconsapevolezza razionale e generano continuità del sentire e relazionalità. Odio, amore, piacere/dispiacere, vendetta, pietà, rispetto, generosità, simpatia, antipatia, collaboratività L’ accorgersi immediato Gli organi di senso, le pulsioni, le emozioni primarie e secondarie sono fonti continue e sterminate di sensazioni. Non tutto il “sentire” suscitato e permesso da queste fonti, tuttavia, giunge ad influenzare (nel senso di “segnare”: lasciare il segno) il nostro sistema nervoso e a trasformarsi in percezioni e poi in pensiero consapevole. L’accorgersi è selettivo Alcune sensazioni, piccole sottili confuse, non giungono mai alla discriminazione della coscienza percettiva Il cervello lascia cadere idee e sensazioni a vantaggio di quelle più importanti (il sonno, ad esempio, elimina le sinapsi più deboli) L’ accorgersi immediato L’iceberg dell’accorgersi Tutte le sensazioni e le idee, piccole sottili confuse, che non giungono mai alla discriminazione della coscienza percettiva o che il cervello lascia cadere a vantaggio di quelle più importanti non vanno perdute. Influenzano la storia di ogni singolo individuo e la specie. L’invisibile lascia tracce nel visibile. Il valore dell’imitazione La maggior parte dei comportamenti umani e delle loro giustificazioni discende da forme di “imitazione”. 1) L’imitazione umana non è scimmiottamento, ma “una delle principali [facoltà] dell’ingegno umano […] non è che una facoltà d’attenzione esatta e minuta all’oggetto e alle sue parti” (Leopardi). 2) Si caratterizza per la capacità di mettersi dal punto di vista dell’altro, di sforzarsi di sentire come l’altro. 3) Inoltre l’imitare dell’uomo è un ri-assumere in proprio, in modo creativo e personale, cose altrui. Il valore dell’imitazione In ogni caso l’imitazione, così importante nei processi evolutivi dell’uomo e, in sé, così attiva e dinamica, evoca, invece, per noi, significati di passività e di immobilismo cognitivo, personale e sociale. Ecco perché dall’imitazione si passa alle attività intenzionali superiori, per il piacere della novità e del cambiamento. Una teoria della prima esperienza umana Il significato etimologico di “esperienza”: uscire da una prova e attraversare un rischio (esponendosi all’imprevisto di un accadimento dipendente da fattori incontrollati e incontrollabili) Una teoria della prima esperienza umana Il significato etimologico di “esperienza”: uscire da una prova e attraversare un rischio (esponendosi all’imprevisto di un accadimento dipendente da fattori incontrollati e incontrollabili). Dunque: 1) Un presente che guarda al passato (= si trattengono i ricordi di ciò che si è passato) 2) La precarietà dell’esperienza (= non si sa come andrà a finire ciò che stiamo vivendo adesso) 3) La forza dell’esperienza (= pur nel continuo scorrere delle cose, si ha la percezione che qualcosa non cambi nel tempo e nello spazio, che ci sia una permanenza e una regolarità: “il tronco nel fiume non diventerà mai un coccodrillo”) Genealogia dell’educazione, della formazione e dell’istruzione La “novità” dell’educazione, della formazione e dell’istruzione Anche gli animali, in particolare quelli superiori, curano i piccoli, li seguono, li addestrano, li difendono, esercitano il potere su di loro, ne disciplinano i comportamenti, insegnano. Gli animali hanno intelligenza istintiva, adattiva, funzionale o di ubbidienza. La domanda decisiva: che cos’è che ha permesso ai processi dell’educazione, della formazione e dell’istruzione dell’unica specie umana ormai esistente di far “fermentare”, trasformandoli, trasfigurandoli e accrescendoli, i tradizionali comportamenti evolutivi umani e animali della cura, dello sviluppo, della crescita, dell’addestramento/allenamento, del modellamento, dell’informazione, dell’in-segnamento, della comunicazione?