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MEMORIA
La memorie riguarda il mantenimento dell' informazione nel tempo
E' la capacità di elaborare, conservare, recuperare l' informazione.
Con il termine memoria si fa riferimento ad abilità molto differenti:mantenimento
dell’informazione sensoriale,al ricordo del significato delle parole, al nostro patrimonio di
conoscenze, ai nostri ricordi personali, nonché alla programmazione di azioni future.
La memoria è composta da differenti sistemi interconnessi con funzionamenti diversificati che
hanno in comune la caratteristica di mantenere le informazioni nel tempo.
Le fasi principali nell'elaborazione della memoria sono:
1) La codifica: l'elaborazione delle informazioni ricevute.
2) L'Immagazzinamento: la creazione di registrazioni permanenti delle informazioni
codificate.
3) Il richiamo: il recupero delle informazioni immagazzinate, in risposta a qualche
sollecitazione.
Si può classificare i tipi di memoria in base ad almeno due criteri:
1) La persistenza del ricordo
2) Il tipo delle informazioni memorizzate
Magazzini sensoriali
Conservano l' informazione per breve tempo e indirizzano l' informazione nei magazzini di
memoria a lungo termine o breve termine.
I nostri sensi sono bombardati ogni momento da un’enorme quantità di informazioni.
L’informazione proveniente dai sensi persiste per un po’ di tempo dopo la fine della stimolazione;
questo serve per facilitare il compito di estrazione degli aspetti più importanti per un’analisi
superiore. Il magazzino iconico è una parte integrante della percezione visiva.
La memoria sensoriale conserva le informazioni grezze appena percepite, e, nella maggior parte
dei casi, dura fino a pochissimi secondi.
Alcune delle informazioni contenute nella memoria sensoriale, possono passare, opportunamente
codificate, nella memoria a breve termine, che può conservarle fino a pochi minuti. Alcune delle
informazioni contenute nella memoria a breve termine, possono passare nella memoria a lungo
termine, che può conservarle per giorni o tutta la vita.
Magazzini a breve e lungo termine
la loro distinzione assomiglia quella tra memoria primaria, si riferisce ad informazioni che
rimangono coscienti dopo essere state percepite e che formano parte del nostro presente psicologico
e memoria secondaria che contiene info. Circa eventi dei quali non siamo più consapevoli e che
perciò fanno parte del nostro passato.
Ci sono due meccanismi di immagazzinamento delle informazioni, uno per la memoria a breve
termine (MBT) e uno per la memoria a lungo termine (MLT).
Nelle memoria temporanea (a breve termine) si verifica un rapido deterioramento delle
informazioni, mentre la memoria a lungo termine conserva le informazioni in modo sostanzialmente
stabile. L'informazione che arriva alla MBT, se non è oggetto di attenzione, comincia subito a
cancellarsi anche se, mediante una ripetizione, può essere restaurata.
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Memoria intenzionale, memoria incidentale, memoria esplicita ed implicita.
Vi sono situazioni in cui intenzionalmente ci proponiamo di trattenere nella nostra memoria
qualcosa ed altre,che per lo più caratterizzano le comuni esperienze, in cui ,pur non proponendoci
affatto di memorizzare qualcosa , ci troviamo a ricordarlo incidentalmente.
La memoria implicita si trova in una situazione speculare rispetto alla memoria incidentale:in
questa l’apprendimento è involontario ed i recupero volontario, non vi è intenzione di apprendere
ma vi è intenzione di ricordare. Nella memoria implicita la fase di apprendimento può essere
conscia ma è il recupero che non implica la volontà.
Con il termine “memoria implicita”si fa riferimento ad una forma di ritenzione non intenzionale e
non conscia che viene testata con compiti che non richiedono il recupero della situazione specifica
di apprendimento. Questo implica che si possa apprendere senza che sia necessario essere
consapevoli delle circostanze che hanno prodotto quel ricordo.
Memoria semantica e memoria episodica
Una cosa è possedere e dunque ricordare la parola “penna” come concetto, un’altra cosa è ricordare
che in quel determinato momento e luogo, ci è stata detta la parola penna.
Nel primo caso si fa riferimento al patrimonio di conoscenze possedute Tulving la definisce
memoria semantica) Nell’altro caso ci si riferisce alla capacità di ricordare eventi singoli e specifici
che sono avvenuti in un tempo e in un luogo preciso e che sono conservati nella memoria episodica.
Memoria prospettica memoria retrospettiva
La memoria prospettica ha uno scarso contenuto di informazioni (ricordare di incontrare qualcuno,
di pagare una bolletta..) non occorre che ricordi nei dettagli cosa devo dire o l’importo della
bolletta. Al contrario la memoria retrospettiva, è più densa di informazioni e riguarda una quantità
di dettagli su cosa si è detto e fatto.
L' Oblio
La rievocazione immediata di un'informazione può mancare perché non è stata trasmessa alla
memoria a lungo termine. La rievocazione di un'informazione della memoria a lungo termine può
mancare perché non ci sono sufficienti legami per metterli a fuoco. Questa teoria spiega anche
perché taluni ricordi appaiono "rimossi": tali ricordi sono inaccessibili perché la loro presenza
sarebbe inaccettabile per il soggetto a causa dell'ansia o dei sentimenti di colpa che potrebbero
attivare. Non sono perciò scomparsi, ma il subconscio evita che le associazioni necessarie si
formino. Gli individui colpiti da amnesia non dimenticano tutto, solo degli elementi personali.
Ciò avviene spesso per un trauma emotivo al quale l'amnesia permette di sfuggire. Spesso poi parte
di tali ricordi riaffiora quando vengono evocati dalle giuste associazioni.
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COME LE INFORMAZIONI VENGONO IMMAGAZZINATE NELL' ENCEFALO
Si è constatato che se parti dell'encefalo vengono distrutte da un ictus, non vengono cancellate
informazioni specifiche memorizzate. Non esistono cioè delle zone dove vengono memorizzati
singoli dati, come in un disco fisso di un computer.
Ogni informazione è ripartita attraverso un intero complesso di cellule della memoria.
Se si richiama alla memoria un dato è sufficiente presentare una piccola parte del modello (una
associazione) e l'intero modello viene ricostruito.
Se diverse associazioni vengono usate per modelli simili si possono creare confusioni.
L'encefalo, in conclusione, non memorizza i dati come fossero una fotografia, ma attraverso
associazioni, con un procedimento simile all'ologramma, ed è possibile, anche quando non tutti i
dati vengono richiamati, ottenere comunque un'immagine intera, anche se sfocata.
L'ippocampo è la struttura indispensabile alla fissazione della traccia di memoria.
L'ippocampo non è la sede dell'immagazzinamento, ma partecipa alla codificazione delle
informazioni che lo raggiungono dalla corteccia associativa cerebrale.
La perdita di memoria è chiamata amnesia.
Ci sono molti tipi di amnesia; studiando le loro diverse forme e osservando i difetti organici che
appaiono nei singoli sottosistemi del cervello, si può ipotizzare la funzione di tali sottosistemi in un
cervello normale.
Tra i disturbi della memoria annoveriamo:
1) La paramnesia, cioè la falsificazione della memoria attraverso una distorsione del ricordo.
2) L'ipermnesia, che è un'esagerata ritenzione mnestica.
3) L'immagine eidetica, cioè un ricordo visivovissuto talmente vividamente da sembrare
un'allucinazione.
4) Il ricordo paravento, cioè un ricordo che a livello conscio è tollerabile ma che nasconde,
inconsciamente, un evento traumatico.
5) La rimozione, cioè la dimenticanza inconsapevole di eventi considerati inaccettabili.
6) La letologia, che è la temporanea incapacità di ricordare un nome proprio o di un oggetto.
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