3396 impaginato.qxp:Aracne 17x24 28/09/10 14.42 Pagina I A05 43 3396 impaginato.qxp:Aracne 17x24 01/10/10 12.40 Pagina II Si ringraziano i professori Bruno Cozzi (Cap. 12 e 14), Carlo Franzini (Cap. 9), Ennio Ongini (Cap. 21), Giulio Sergio Roi (Cap. 11) per l’aiuto nella stesura di alcuni capitoli e anche Massimo Valdina e Michele Ruggiero per i consigli. 3396 impaginato.qxp:Aracne 17x24 28/09/10 14.43 Pagina III Ivana Gritti IL SONNO E LA SUA STORIA 3396 impaginato.qxp:Aracne 17x24 28/09/10 14.44 Pagina IV Copyright © MMX ARACNE editrice S.r.l. www.aracneeditrice.it [email protected] via Raffaele Garofalo, 133/A-B 00173 Roma (06) 93781065 ISBN 978–88–548–3396–8 I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento anche parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi. Non sono assolutamente consentite le fotocopie senza il permesso scritto dell’Editore. I edizione: settembre 2010 Gritti - interno (15 sett):Aracne 17x24 15/09/2010 15.45 Pagina V Gritti - interno (15 sett):Aracne 17x24 15/09/2010 15.45 Pagina VI Gritti - interno (15 sett):Aracne 17x24 15/09/2010 15.45 Pagina VII Indice 1 Capitolo I Il sonno 7 Capitolo 2 La storia dell’esplorazione del sonno e del sogno 2.1. le teorie greco–romane del sonno, 7 – 2.2. Il sonno nell’era pre–scientifica, 8 – 2.3. Il sonno nel corso della storia e la sua negazione, 11 – 2.4. una pletora di teorie sul sonno, 12 – 2.5. le varie teorie: anemica, del flusso sanguineo e chimica, 13 – 2.6. la teoria della deafferentazione: i primi studi di biologia, 15 – 2.7. le opportunità perse, 16 – 2.8. I centri del sonno e i centri della veglia, 18 – 2.9. la natura del sognare, 23 – 2.10. l’antico egitto, 24 – 2.11. I primi approcci spirituali e biblici al sognare, 25 – 2.12. la mitologia e la medicina greca, 30 – 2.13. Il sogno dall’antica roma al XVIII secolo, 31 – 2.14. sognare, l’inconscio e la psicanalisi verso il terzo millennio, 34 letture scelte, 43 – Bibliografia, 44 51 Capitolo 3 I ritmi circadiani 3.1. sistemi fondamentali di adattamento degli organismi viventi, 51 – 3.2.1 Dall’eliotropio alle grotte di Mammoth, nel Kentucky, fino ai sotterranei dell’Istituto Max Planck in Germania, 51 – 3.2. l’orologio biologico, 53 – 3.3. Il nucleo soprachiasmatico, 54 – 3.4. I ritmi del sonno e la loro regolazione, 60 – 3.5. Il processo s: i meccanismi esecutivi regolatori del sonno, 60 – 3.6. le componenti permissive, 63 – 3.7. le componenti omeostatiche, 63 – 3.8. Il controllo omeostatico del ciclo sonno– veglia, 64 – 3.9. I substrati anatomici delle interazione tra ritmi circadiani e ciclo sonno–veglia, 65 – 3.10. le connessioni del nucleo soprachiasmatico, 66 – 3.11. le vie efferenti dal nucleo soprachiasmatico, 67 – 3.12. In sintesi: Il sonno e le interazioni tra le varie componenti, 68 – 3.13. I disordini del ritmo circadiano, 70 – 3.2.1 Il jet lag, 70 – 3.14. la dinamica dell’adattamento di fase, 71 letture scelte, 73 – Bibliografia, 44 VII Gritti - interno (15 sett):Aracne 17x24 15/09/2010 15.45 Pagina VIII VIII Indice 79 Capitolo 4 Le fasi del sonno 4.1. la strutturazione in stadi del sonno, 80 – 4.2. le variazioni del sonno reM durante lo sviluppo, 81 letture scelte, 83 85 Capitolo 5 La veglia 5.1. la fisiologia e i meccanismi della veglia, dell’attivazione e della desincronizzazione elettrocorticale, 85 – 5.2. Il sistema risvegliante del tronco dell’encefalo, 87 – 5.2.1 la formazione reticolare del tronco, 87 – 5.2.2 I neuroni colinergici del tegmento ponto– mesencefalico, 89 – 5.2.3 I neuroni noradrenergici del locus coeruleus, 90 – 5.2.4 I neuroni dopaminergici del tegmento ventro–mesencefalico, 91 – 5.2.5. I neuroni serotoninergici del rafe, 93 – 5.3. Il sistema attivante talamo–corticale, 94 – 5.3.1 Meccanismi talamo– corticali e intra–corticali dei processi di desincronizzazione, 96 – 5.4. I sistemi ipotalamici risveglianti, 97 – 5.4.1. I neuroni istaminergici del nucleo tuberomamillare, 99 – 5.4.2. I neuroni ipocretinergici/orexinergici dell’area peri–fornicale, 100 – 5.4.3. I neuroni colinergici del prosencefalo basale, 101 – 5.4.4. I neuroni non–colinergici del prosencefalo basale, 102 – 5.5. Conclusioni e prospettive, 103 letture scelte, 104 – Bibliografia, 113 Capitolo 6 Il sonno sincrono o sonno non–REM 6.1. la storia della fisiologia del sonno, 113 – 6.2. le componenti reticolari del tronco, 115 – 6.2.1. Dalla teoria della deafferentazione sensoriale di Bremer alla teoria reticolare, 115 – 6.2.2. la teoria reticolare, 117 – 6.2.3. le esperienze: farmacologiche, di raffreddamento ed elettrofisiologiche, 119 – 6.3. I meccanismi omeostatici, 121 – 6.3.1 Il tronco dell’encefalo, 121 – 6.3.2 la componente prosencefalica ed ipotalamica, 122 – 6.3.3. la componente talamica, 125 – 6.3.4 sintesi dei meccanismi della sincronizzazione e della desincronizzazione eeG, 130 – 6.3.5 Il passaggio dal sonno sincrono alla veglia, 130 letture scelte, 133 – Bibliografia, 134 139 Capitolo 7 Il sonno attivo, desincronizzato e paradosso e con i movimenti rapidi degli occhi 7.1. Il ciclo del sonno sincrono e del sonno desincronizzato, 140 – 7.2. I meccanismi e le strutture responsabili del ritmo desincronizzato, 143 – 7.3. le esperienze di lesione, di stimolazione e quelle farmacologiche, 144 – 7.3.1. le esperienze di stimolazione, 145 – 7.3.2. le esperienze farmacologiche, 145 – 7.3.3. le esperienze microfisiologiche, 146 – 7.3.4. le esperienze microelettrofisiologiche, 148 – 7.4. la fenomenologia tonica e fasica del sonno reM, 149 – 7.4.1. la desincronizzazione elettroencefalografica, 149 – 7.4.2. I Gritti - interno (15 sett):Aracne 17x24 15/09/2010 15.45 Pagina IX Indice IX movimenti oculari rapidi o reM, 151 – 7.5. le onde ponto–genicolo–occipitali (PGo), 153 – 7.6. Il sistema motorio e la postura, 156 – 7.7. le modificazioni dei sistemi sensoriali, 161 – 7.8. la graduale diminuzione del bisogno di sonno reM nelle prime fasi dello sviluppo, 162 – 7.9. Il contenuto mentale dei sogni in rapporto con la fisiologia del sonno reM, 163 letture scelte, 164 – Bibliografia, 165 169 Capitolo 8 La neurochimica del sonno 8.1. la chimica della regolazione degli stati di sonno e di veglia, 169 – 8.2. I sistemi neuronali responsabili dello stato di veglia, 173 – Il glutammato (Glu), 173 – la noradrenalina (nA), 174 – la dopamina (DA), 176 – l’istamina (H), 178 – la serotonina o 5–idrossitriptamina (5–Ht), 179 – l’acetilcolina (Ach), 181 – le orexine (orx) o ipocretine, 184 – l’ormone corticotropo (CrH), 184 – 8.3. la chimica del sonno sincrono, 186 – Il GABA (Acido Gamma Amino Butirrico), 186 – la somatostatina e la corticotropina, 189 – l’ormone che facilita il rilascio dell’ormone della crescita, 189 – l’adenosina, 190 – l’insulina, la colecistochinina (CCK) e la bombesina, 191 – 8.4. la chimica del sonno con movimenti rapidi degli occhi, 192 – l’acetilcolina (Ach), 192 – la noradrenalina, la serotonina e l’istamina (nA, 5–Ht, H), 194 – I sistemi catecolaminergici, 195 – la dopamina (DA), 195 – Il GABA, 196 – la glicina (Gly), 197 – Il glutammato (Glu), 197 – Il peptide intestinale vasoattivo (VIP), 197 letture scelte, 199 – Bibliografia, 200 213 Capitolo 9 Eventi fisiologici nel sonno: il sonno come mezzo diagnostico 9.1. Il sistema respiratorio, 213 – 9.1.1. Il sonno ad onde lente (sWs o nreM), 214 – 9.1.2. Il sonno reM, 215 – 9.2. Il sistema cardiovascolare, 216 – 9.2.1. la circolazione, 219 – 9.2.2. la circolazione cerebrale, 220 – 9.2.3. I meccanismi di controllo della circolazione durante il ciclo veglia–sonno, 225 – 9.2.4. l’attività simpatica e sonno, 227 – 9.2.5. la circolazione muscolare, 227 – 9.2.6. la circolazione splacnica, 227 – 9.2.7. la circolazione cutanea, 228 – 9.2.8. la circolazione coronarica, 228 – 9.3. la regolazione della temperatura durante il sonno: un equilibrio tra termogenesi e termolisi cerebrale, 229 – 9.3.1. Gli effetti della circolazione sistemica sulla temperatura ipotalamica negli stati comportamentali, 230 – 9.3.2. I meccanismi della termolisi cerebrale, 231 – 9.3.3. I fattori che influiscono sulla temperatura cerebrale, 232 – 9.3.4. I meccanismi delle oscillazioni della temperatura ipotalamica durante il ritmo ultradiano, 233 – 9.3.5. Gli effetti del sistema nervoso autonomo simpatico, sulla postura e sulla termolisi cerebrale durante il ciclo ultradiano veglia–sonno, 234 – 9.4. la pupilla, 237 letture scelte, 238 – Bibliografia, 238 Gritti - interno (15 sett):Aracne 17x24 15/09/2010 15.45 Pagina X X Indice 241 Capitolo 10 La fisiologia della veglia e del sonno in alta quota 10.1. la medicina dell’alta quota, 242 – 10.2. le alterazioni dell’elettroencefalogramma, 244 – 10.3. I disturbi del sonno da altitudine, 244 letture scelte, 248 – Bibliografia, 248 253 Capitolo 11 La nutrizione, il metabolismo e il sonno 11.1. Il ruolo dei fattori nutrizionali e metabolici sul sonno, 253 – 11.1.1. I rapporti tra nutrizione, metabolismo, sonno e sviluppo, 255 – 11.1.2. sul ruolo dell’organizzazione del sonno e sul metabolismo, 256 – 11.1.3. I disordini alimentari durante il sonno, 257 – 11.2. le ipocretine/orexine, 258 – 11.2.1. le relazioni omeostatiche tra gli stati di coscienza desincronizzati, la nutrizione ed il metabolismo, 258 – 11.2.2. le ipocretine/orexine e la regolazione della nutrizione, 260 – 11.2.3. le orexine nel controllo dell’omeostasi endocrina e metabolica, 262 – 11.2.4. la veglia e il metabolismo, 263 letture scelte, 265 – Bibliografia, 265 269 Capitolo 12 Sul sonno e sulla sua evoluzione 12.1. la filogenesi del sonno, 270 letture scelte, 280 – Bibliografia, 280 281 Capitolo 13 Lo sviluppo del sonno 13.1 ontogenesi del sonno, 281 – 13.1.1. Il sonno nei feti, 281 – 13.1.2. Il sonno nel neonato, 283 – 13.1.3. Il sonno nel bambino da 1 a 6 mesi, 285 – 13.1.4. Il sonno dal terzo al sesto mese, 286 – 13.1.5. Il sonno tra 6 mesi e 5 anni, 287 – 13.1.6. Il sonno tra 5 e 12 anni, 288 – 13.1.7. Il sonno in adolescenza tra 12 e 18 anni, 289 – 13.1.8. le tecniche di registrazione delle modificazioni del sonno in età evolutiva, 290 – 13.2. Il sonno degli adulti, 292 – 13.2.1. Il sonno negli adulti tra 18 e 30 anni, 292 – 13.2.2. Il sonno negli adulti tra i 30 e 45 anni, 293 – 13.2.3. Il sonno negli adulti tra i 45 e i 66 anni, 293 – 13.2.4. Il sonno oltre i 60 anni, 294 letture scelte, 295 – Bibliografia, 296 299 Capitolo 14 Il comportamento nel sonno 14.1 l’etologia e l’etnologia del sonno, 299 – 14.2. l’etnologia del sonno, 302 letture scelte, 303 – Bibliografia, 303 Gritti - interno (15 sett):Aracne 17x24 15/09/2010 15.45 Pagina XI Indice XI 305 Capitolo 15 Struttura e organizzazione funzionale della corteccia cerebrale 15.1 la corteccia cerebrale, 306 – 15.1.1. l’organizzazione morfofunzionale della corteccia cerebrale, 306 – 15.1.2. le proprietà funzionali dei neuroni della corteccia cerebrale, 308 – 15.1.3. le due classi principali di neuroni della corteccia cerebrale, 308 – 15.1.4. le funzione delle sinapsi inibitorie in vicinanza del soma dei neuroni, 310 – 15.1.5. la frequenza di scarica delle cellule piramidali, 311 – 15.1.6. I dendriti e l’amplificazione dei segnali sinaptici, 312 – 15.1.7. le funzioni delle cellule gliali, 313 – 15.1.8. le macroregistrazioni delle popolazioni di neuroni corticali nell’uomo, 313 – 15.2. l’elettroencefalogramma e le cellule piramidali, 319 – 15.2.1. l’elettroencefalogramma nella veglia, 321 – 15.2.2. le normali variazioni del tracciato elettroencefalografico durante il sonno, 322 – 15.2.3. Il sonno paradosso detto anche sonno con movimenti oculari rapidi (sonno reM), 325 – 15.3. le immagini dell’attività cerebrale registrate con la Pet e la rMn durante gli stati di veglia e di sonno, 326 – 15.4. I potenziali evocati sensoriali durante la veglia e il sonno, 327 letture scelte, 329 – Bibliografia, 330 331 Capitolo 16 Gli stati di coscienza e di attività elettrica cerebrale 16.1 I fattori che producono variazioni del tracciato elettroencefalografici, 331 – 16.1.1. I fattori sistemici, 331 – 16.1.2 fattori cerebrali, 332 letture scelte, 343 – Bibliografia, 343 345 Capitolo 17 Gli stati di coscienza 17.1 la fisiopatologia degli stati di coscienza, 361 – 17.1.1. le perdite transitorie di coscienza, 361 – 17.1.2. Il coma, 362 – 17.1.3. Gli infarti cerebrali, 365 letture scelte, 367 – Bibliografia, 367 369 Capitolo 18 I disturbi del sonno e del risveglio letture scelte, 373 – Bibliografia, 373 375 Capitolo 19 Psicofisiologia del sonno letture scelte, 377 – Bibliografia, 378 Gritti - interno (15 sett):Aracne 17x24 15/09/2010 15.45 Pagina XII XII Indice 389 Capitolo 20 La funzione del sonno letture scelte, 380 381 Capitolo 21 La terapia del sonno e della veglia: dallo stile di vita alla farmacologia 21.1 Farmacologia, 383 – 21.1.1. Cenni storici, 383 – 21.1.2. I barbiturici, 383 – 21.1.3. le benzodiazepine, 384 – 21.1.4. le proprietà farmacologiche delle benzodiazepine, 384 – 21.2 Gli ipnotici: i meccanismi di base e la farmacologia, 385 – 21.2.1. I meccanismi di azione, 386 – 21.2.2. la farmacocinetica, 389 – 21.2.3. le proprietà farmacologiche, 391 – 21.3 Gli ipnotici: la loro efficacia e gli effetti collaterali, 393 – 21.3.1. l’efficacia delle benzodiazepine, 393 – 21.3.2 Alcune considerazioni particolari, 395 – 21.3.3. Alcune linee guida per il trattamento farmacologico, 396 – 21.4 Gli stimolanti della veglia: i meccanismi di base e la farmacologia, 398 – 21.4.1. la cocaina, l’anfetamina e il metilfenidato, 399 – 21.4.2. la farmacologia comportamentale, 400 – 21.4.3 Gli effetti collaterali, 400 – 21.4.4. la tolleranza e la dipendenza, 400 – 21.4.5. la neurofarmacologia, 401 – 21.4.6. Il Modafinil e le pemoline, 402 – 21.5 Gli stimolanti nella terapia delle ipersonnie: l’efficacia e gli effetti collaterali, 402 – 21.5.1. la storia, 402 – 21.5.2. Gli stimolanti e la narcolessia, 403 – 21.5.3. Alcuni studi clinici sui farmaci stimolanti, 404 – 21.5.4. Gli effetti collaterali, 405 – 21.5.5. la tolleranza, 406 – 21.5.6. Alcuni casi particolari, 406 – 21.5.7. Alcune conclusioni, 407 – 21.6. I farmaci che disturbano il sonno e la veglia, 407 – 21.6.1. I farmaci antidepressivi, 408 – 21.6.2 Gli antidepressivi triciclici, 408 – 21.6.3. Gli inibitori delle monoaminoossidasi, 409 – 21.6.4. Gli inibitori selettivi del riassorbimento della serotonina, 409 – 21.6.5. Altri antidepressivi, 410 – 21.6.6. I farmaci antipsicotici, 410 – 21.6.7. Gli agenti ansiolitici, 411 – 21.6.8. I farmaci cardiovascolari, 411 – 21.6.9. I farmaci anti–ipertensivi, 411 – 21.6.10. I farmaci anti–lipedipidemici, 412 – 21.6.11. I farmaci antiaritmici, 413 – 21.6.12. Gli antagonisti dell’istamina, 413 – 21.6.13. Gli antagonisti istaminici H2, 413 – 21.6.14. I corticosteroidi, 413 – 21.6.15. la teofillina, 414 – 21.6.16. I farmaci antiparkinsoniani, 414 – 21.6.17. I farmaci antiepilettici, 414 – 21.2.18. le pseudoefedrine e la fenilpropanolamina, 415 letture scelte, 415 417 Appendice Alcune definizioni e terminologie, correntemente utilizzate, 417 – Centri di medicina del sonno, 423 – siti web dedicati al sonno, 427 Gritti - interno (15 sett):Aracne 17x24 15/09/2010 15.45 Pagina XIII Gritti - interno (15 sett):Aracne 17x24 15/09/2010 15.45 Pagina XIV Gritti - interno (15 sett):Aracne 17x24 15/09/2010 15.45 Pagina 1 Capitolo I Il sonno secondo molti ricercatori — teorici, sperimentali e clinici — per quanto riguarda la comprensione degli aspetti biologici, psicologici e psicanalitici del sonno e del sogno, è sopratutto negli ultimi due secoli che si sono fatti i maggiori progressi.1 si è scoperto, ad esempio, che il sonno è un processo comportamentale dinamico ed è un’attività speciale del cervello controllata attraverso l’elaborazione di meccanismi specifici. Inoltre, non è uno stato di riposo o semplicemente l’assenza della veglia, ma ha molteplici funzioni specifiche, benefiche e positive. le nuove dimostrazioni, derivate in massima parte dallo sviluppo delle neuroscienze, hanno avuto una parte importante soprattutto nell’incremento delle ricerche dell’esplorazione del sonno e del sogno.2 studiando entrambi, l’uomo ha cambiato la visione di sé. È stato come «l’accensione improvvisa di una lanterna nel buio», dove l’oscurità era (ed è) rappresentata dal modo in cui i nostri ritmi giornalieri, le percezioni, le sensazioni e i pensieri riflettono il lavoro di cento bilioni di neuroni del nostro cervello. una quantità sterminata di cellule nervose che, attraverso la decodificazione dei geni, producono, secernono e codificano messaggi chimici ed elettrici che vengono ri–codificati e immagazzinati — sotto forma di nuovi dati e pensieri, in continua armonia — intorno agli orologi biologici. Questa attività incessante, spon1. Questo libro è stato scritto sulla base e sulla struttura delle opere e degli articoli pubblicati da MAuro MAnCIA tra il 1974 e il 2006. 2. Per un approfondimento si vedano gli articoli e i libri pubblicati da MAuro MAnCIA dal 1974 al 2006, op. cit. 1 Gritti - interno (15 sett):Aracne 17x24 15/09/2010 15.45 Pagina 2 2 Capitolo I tanea e regolata dei neuroni del cervello è indirizzata a riflettere le basi biologiche delle molteplici qualità umane, tra cui l’immaginazione e il pensiero. oggi sosteniamo che il «sonno è prodotto dal cervello», non soltanto perché è sviluppato esclusivamente negli animali che ne sono dotati, ma anche perché è la sede di importanti modificazioni che avvengono durante il sonno stesso. Ciò potrebbe essere affermato per tutte le specie animali che non presentino un sonno vero e proprio, ma uno o più periodi di riposo simili a quest’ultimo ma diversi da esso. I «segni comportamentali» del sonno, come per esempio la postura, gli occhi chiusi, il movimento della gabbia toracica, che nel sonno profondo è lento ed ampio, o la riduzione della risposta motoria in seguito alla somministrazione di una stimolazione sensoriale possono essere facilmente male interpretati. Ciò che può essere meno confuso, invece, sono i segni cerebrali del sonno. le variazioni dell’attività elettrica cerebrale, infatti, possono essere utilizzate per suddividere il sonno in fasi o stadi tra loro distinti e per definire le loro transizioni. Attraverso lo studio dei segni grafici di tale attività, noi siamo in grado di distinguere il sonno dalla sua imitazione, come ad esempio l’ibernazione, dove alcuni animali danno l’impressione di dormire, mentre, al contrario, l’attività del loro cervello è solo temporaneamente ridotta. tale interruzione temporanea non avviene durante il sonno, ma continua attraverso quest’ultimo, differendo da quella che si osserva nella veglia. oggi noi sappiamo che il cervello di per sé controlla la produzione del riposo fisiologico a lui necessario. In questi secoli abbiamo anche appreso che gli orologi biologici cerebrali, che attivano e disattivano il sonno, sono composti da una complessa popolazione di neuroni, la più importante delle quali è situata in una regione alla base del cervello detta ipotalamo. Questi orologi non si limitano a regolare il sonno e la veglia. essi programmano ed elaborano, in una sequenza ordinata, gli eventi cerebrali elettrocorticali e comportamentali della veglia e del sonno e tra questi il sonno con movimenti oculari, detto reM (dall’inglese Rapid Eye Movement): un sonno, cioé, che si manifesta nell’uomo con uno straordinario aumento dell’attività elettrica cerebrale ogni novanta minuti circa. È durante questo periodo che noi alziamo il palcoscenico “privato” per la rappresentazione dei sogni più ricchi di contenuti bizzarri. Dunque, anche il sogno sembrerebbe, come il sonno, appartenere al cervello oltre che alla mente e da questi essere messo in atto attraverso la sua attiva- Gritti - interno (15 sett):Aracne 17x24 15/09/2010 15.45 Pagina 3 Il sonno 3 zione.3 noi siamo abituati a pensare che l’attività mentale conscia, così come i sogni che ricordiamo al risveglio, rappresenti il prodotto della nostra mente. Ma potremmo dire che anche il cervello permette alla mente di esprimersi attraverso l’attivazione di diverse popolazioni di neuroni, di specifiche aree cerebrali. Quest’ultimo, inoltre, è tra i primi beneficiari del sonno e di quel periodo del sonno stesso in cui emerge il palcoscenico per il sogno, come si percepisce dal progressivo declino delle nostre capacità cerebrali quando ne siamo totalmente deprivati. se si è, infatti, in preda alla sonnolenza, si hanno inizialmente delle difficoltà di concentrazione e di attenzione. Poi, successivamente, l’esecuzione di un compito motorio, come ad esempio guidare la macchina, può diventare particolarmente difficile, sofferente e pericoloso. Già William Dement dimostrò ai suoi colleghi americani negli anni ‘60 che condizioni estreme di deprivazione del sonno e del sogno possono causare gravi alterazioni della personalità. Dopo 5–6 giorni di tale deprivazione totale, il cervello perde le capacità d’analisi della realtà. Compaiono — a seconda della profondità e della qualità della deprivazione — le alterazioni dell’umore, la depressione, i pensieri paranoici, il razionale diventa irrazionale e il sano inizia a vedere e udire cose che non esistono.4 tutte queste disfunzioni scompaiono rapidamente quando il sonno nella sua totalità è recuperato. Questo, però, non accade quando la deprivazione di sonno reM perdura per più di un anno, oppure nel caso in cui tale sonno venga sostituito da un sonno artificiale estremamente profondo, tipico delle fasi s3 e s4 del sonno ad onde lente, che altera i processi di memorizzazione che si consolidano durante quest’ultimo. Ancora oggi non sappiamo come il sonno e il sogno assicurino l’efficienza delle funzioni cerebrali. Di conseguenza, quindi, possiamo solo dire che questi ultimi sono necessari per il cervello e per la mente, sapendo che entrambi sono del cervello e della 3. «(...) fra le molteplici funzioni del sonno una, in particolare è degna di nota per i suoi effetti sulla nostra vita mentale: durante il sonno, infatti, produciamo metafore su cui possiamo costruire i sogni. si tratta di un’esperienza umana, che avviene soltanto durante quest’ultimo. tuttavia, bisogna distinguere, in parte, il processo sognare — che articola impulsi e conflitti inconsci – dallo spazio onirico, dove il sogno attua queste osservazioni. In molti pazienti, infatti, quel processo avviene senza che vi sia spazio onirico e perciò essi traggono ben poca soddisfazione dai loro sogni» da Lo spazio privato del Sé di MArCell MAsuD r. KHAn M, pubblicato da Boringhieri nel 1992, op. cit. 4. Dai filmati d’epoca raccolti dal gruppo di nAtHAlIe KleItMAn e WIllIAM DeMent tra il 1938 e il 1956. Gritti - interno (15 sett):Aracne 17x24 15/09/2010 15.45 Pagina 4 4 Capitolo I mente e nascono attraverso modificazioni che si verificano nel cervello e nella mente stessa per l’integrità dell’uomo. Inoltre, possiamo ribadire che il sonno nei mammiferi è molto più complesso dello stato di riposo che noi abbiamo in comune con altre creature viventi del mondo. In tale mondo, il sonno è caratterizzato da una variazione dell’attività comportamentale e dell’attività cerebrale e i meccanismi che ne regolano e ne controllano il succedersi coinvolgono diverse popolazioni di neuroni. Queste popolazioni variano le loro proprietà chimiche ed elettriche durante il sonno, in modo tale da poterne beneficiare durante la veglia. Letture scelte BAlDIsserA, F., (2009). Fisiologia e Biofisica Medica. Casa editrice Poletto editore. DeMent, W.C., (2001). Il sonno e i suoi segreti. Dormire bene per vivere meglio. Baldini, Castoldi. FInGer, s., (1994), Origins of Neuroscience. A history of explorations into brain function. oxford university Press. GreGor, r., WInDHorst, u., (1996). Comprehensive Human Physiology. In: Comprehensive Human Physiology from Cellular Mechanism to Integration. springer. HoBson, J.A., (1998). Sleep. scientific American library. new York. Hobson, J.A., (2002). Dreaming: An introduction to the Science of Sleep. university Press. Horne, J.,(1998). Perché dormiamo. Le funzioni del sonno negli esseri umani e negli altri mammiferi. Armando editore. JouVet, M., (2002). The paradox of sleep. The Story of Dreaming. the MIt Press. KrYGer, M.H., rotH, t., DeMent, W.C., (1989, 2000). Principle and Practice of Sleep Medicine. B. sauders Company, toronto. MACKenzIe, n., (1967). Il sogno. rizzoli editore, Milano. MAnCIA, M., (1980). Neurofisiologia e vita mentale. zanichelli. MAnCIA, M., sMIrne s., (1985). Il sonno e i suoi disturbi, fisiologia, clinica e terapia. raffaello Cortina editore. MAnCIA, M., MArInI, G., (1990). The Diencephalon and Sleep. raven Press, new York. MAnCIA, M., (1993). Neurofisiologia. raffaello Cortina editore. MAnCIA, M.,(1996, 2006). Sonno e Sogno. editori laterza. MAnCIA, M., (2002). Saio introduttivo a: Il Teatro del Sogno di salomon resnik. Bollati Boringhieri. MAnCIA, M., (2004). Il sogno e la sua storia. Dall’antichità all’attualità. elementi Marsilio. Gritti - interno (15 sett):Aracne 17x24 15/09/2010 15.45 Pagina 5 Il sonno 5 MAsuD KHAn, M.M., (1992). Lo spazio privato del Sé. Bollati Boringhieri. MoruzzI, G., (1986). Fisiologia della vita vegetativa. utet, torino. MoruzzI, G., (1972). The sleep–waking cycle. ergeb. Physiol., springer, new York. sCHMIDt–tHeWs, (1992). Fisiologia Umana. Idelson liviana, napoli. sHePHereD, G.M., (1994). Neurobiology. oxford. solMs, M., (1997). The Neuropsychology of Dreams. A clinical neuroanatomical study. lea. Gritti - interno (15 sett):Aracne 17x24 15/09/2010 15.45 Pagina 6 Gritti - interno (15 sett):Aracne 17x24 15/09/2010 15.45 Pagina 7 Capitolo II la storia dell’esplorazione del sonno e del sogno Il sonno e il sogno: una storia di dipendenza. senza il primo non esisterebbe l’altro, ma se non vi fosse il secondo, l’altro perderebbe parte del suo arcano, cioè parte di quel mistero che da un paio di secoli affascina gli scienziati. In questo capitolo esamineremo le teorie e le ricerche di queste due fasi negli esseri viventi, ripercorrendo alcune idee generali sul significato del sogno: dalle civilizzazioni più antiche sino all’inizio del XIX secolo quando, con l’avvento di apparecchiature più sofisticate, gli sperimentatori ebbero la possibilità di ampliare il campo delle conoscenze scientifiche sul sonno. 2.1. Le teorie greco–romane del sonno I poemi omerici ci hanno tramandato che i Greci dell’VIII secolo avanti Cristo personificavano il sonno in «Colui che tutti doma» e nel «signore cui non sanno resistere né gli uomini, né gli Dei». un’altra frequente immagine del sonno è quella del gemellaggio tra questo e la morte, tale da suscitare negli eroi sentimenti opposti: detestata poiché irreversibile viaggio senza ritorno la prima; desiderato il secondo perché ideale per far riposare il corpo e alleviare dolore e tristezza. A questa raffigurazione vanno fatte risalire alcune espressioni letterarie utilizzate per indicare la morte, quali: «lungo sonno, sonno invincibile» e, nella tradizione cristiana, «eterno riposo» (FInGer 1994). nella tradizione filosofica presocratica e in quella medica antica, il sonno era considerato una via che sta nel mezzo fra la veglia e la morte. 7 Gritti - interno (15 sett):Aracne 17x24 15/09/2010 15.45 Pagina 8 8 Capitolo II secondo Alcameone di Crotone il passaggio dalla veglia al sonno era la conseguenza di modificazioni nella distribuzione del sangue; per empedocle d’Agrigento, invece, era il frutto di un’alterazione del calore; Diogene di Apollonia l’interpretava come uno spostamento, provocato dal sangue, dell’aria ai vasi sanguigni e al torace. tutti questi filosofi ritenevano che la morte fosse dovuta a modificazioni dello stesso tipo di quelle che inducevano il passaggio dalla veglia al sonno, ma di intensità superiore, a tal punto da provocare conseguenze estreme irreversibili (FInGer, 1994). Aristotele fu il primo studioso a sistematizzare le già allora numerose osservazioni sul sonno, nell’uomo e negli animali. egli postulò uno stretto parallelismo fra veglia e percezione, localizzando entrambe le funzioni nello stesso organo: il cuore. Analogamente alla percezione, anche il sonno era ritenuto essere la conseguenza dello spostamento dell’anima all’interno del corpo (FInGer, 1994).1 la tradizione medica dello studio del sonno, è fatta risalire al Corpus Hippocraticum, un’opera raccolta e completata nei secoli IV e V avanti Cristo, nella quale sono riportate le osservazioni sulle variazioni stagionali della sua durata e, per la prima volta, le descrizioni delle posizioni assunte dal corpo nel sonno, oltre alle prescrizioni igieniche per migliorarne la qualità. Galeno — grande divulgatore del II secolo dopo Cristo delle conoscenze della tradizione medica antica — analogamente ad Aristotele localizzò il sonno nel centro della percezione, ma a differenza dello stagirita e in linea con la tradizione ippocratica e platonica, lo situò nel cervello. Ipotizzò poi che il sonno avesse anche un’altra funzione: quella di permettere al cervello di recuperare le energie spese durante la veglia e di rinnovare il «calore innato» (FInGer, 1994; HIPPoCrAtes, 1952, 1959).2 2.2. Il sonno nell’era pre–scientifica un apporto unico alle conoscenze mediche nel Medioevo è costituito dalle prescrizioni igieniche presenti nel libro Regimen Sanitatis Salernitanum, 1. Per un approfondimento si vedano i testi di fisiologia e le monografie citate nel capitolo 1 e nel capitolo 2. 2. Per un approfondimento si vedano le opere di MAuro MAnCIA pubblicate op. cit.