“Donoso Cortés letto e interpretato da Carl Schmitt” [Indice analitico e concettuale di Massimo Gorla. Testo di riferimento, C.Schmitt, Donoso Cortés, Ed. Adelphi 1996] • «La particolarità della situazione attuale sta proprio in questo, nel fatto che oggi non siamo incalzati da civilizzazioni estranee, ma dai risultati e dai prodotti del nostro stesso spirito europeo. Perciò ci accostiamo nuovamente alla posizione di Donoso. I paralleli storici si dissolvono, ed è il Dio presente a metterci ora alla prova». (C.Schmitt, Donoso Cortés, p.115) 1. Introduzione al problema • la situazione storico-politica dell’Europa al nostro tempo e la ricerca di una ri-comprensione epocale 2. La costruzione della grande illusione, il fraintendimento del 1848: • pensiero positivo: la ricerca della sicurezza • progresso tecnico-scientifico e sviluppo economico 3. Le intuizioni di Donoso: • le conseguenze di una prospettata unità tedesca dopo il 1848 • scontro finale fra cattolicesimo e socialismo ateo (la prospettiva escatologica donosiana) • la rivoluzione del 1848 come segno dell’inizio di un’epoca di rivoluzioni sociali con l’esempio paradigmatico della rivoluzione russa • la comprensione della rottura del velo sull’abisso che si spalancò in modo tremendo e repentino nel 1848 • e la maschera portata dall’intervallo momentaneo di illusoria tranquillità atto a voler obliare il grande terrore scosso dalle rivoluzioni • la consapevolezza della continuità: continuità comunista e continuità con il ’48 (prognosi di politica estera, diagnosi di politica interna e parallelo storico-universale) • il mito di massa del secolo positivista e il mutamento del concetto di legittimità del potere 4. Conclusione: ri-pensando il nostro presente con Donoso Cortés: • Donoso Cortés e Kierkegaard: filosofia della storia o concezione cristiana della storia? • con l’aumentare del pericolo cresce anche ciò che salva • la verità storica nelle parole di Donoso per reinterpretare e comprendere nella sua complessità la situazione storica europea. Citazioni • «[…] possiamo pretendere che le parole decisive di Donoso vengano recepite a partire dalla sua e dalla nostra esistenza […] non come teoria e sistema, ma come vita e atroce destino. Solo allora comprendiamo quanto sia straordinario che già nel 1848 un uomo abbia saputo vedere l’immenso mare di sangue in cui ancora per un secolo sarebbero sfociate tutte le correnti rivoluzionarie» (p. 111) • «Il fatto che le continuità non socialiste e con esse nomi significativi siano caduti nell’oblio, è frutto dell’oscuramento subentrato nella seconda metà del XIX secolo. È stata necessaria la spinta di esperienze nuove e dure per riportare alla coscienza una continuità esistente a un livello più profondo» (p. 89) • «Per le masse è diventata in gran parte del tutto ovvia una condizione di pura mondanità. Sono diventate […] inette a Dio. In questo stadio, le masse non richiedono più né teologia né morale. I miti che ne rispecchiano gli impulsi e gli ideali […] hanno origine essenzialmente nella filosofia della storia» (p. 15) Riferimenti • Carl Schmitt, Donoso Cortés interpretato in una prospettiva paneuropea (1950), trad.it. a cura di Petra Dal Santo, Adelphi, Milano 1996