LE RIVOLUZIONI DEL 1848 DOVE E PERCHÈ Tra il 1840 e il 1846 l’Europa fu colpita da una forte crisi economica; la miseria e la fame si spargevano affiancate dal malcontento popolare. A ciò si aggiungeva un altro problema, meno drammatico, ma che aveva comunque un certo peso: il regime autoritario straniero. Questi problemi portarono, nel 1848, grandi rivoluzioni in gran parte dell’Europa: Francia, Austria, Ungheria, Cecoslovacchia, Germania e Italia. Le nazioni che non furono colpite sono tre: Inghilterra, Spagna e Russia; alcune di queste, come l’Inghilterra, non ebbe motivi per organizzare proteste o insurrezioni poiché la gente viveva discretamente. La Russia e la Spagna invece, erano dominate da un potere talmente forte e talmente oppressivo che non riuscirono neanche a combattere per il proprio volere. Tutte queste rivoluzioni avevano scopi diversi e la sola cosa che avevano in comune era quella che i moti scoppiavano nelle città, poiché in queste il popolo aveva luoghi dove potersi organizzare e questo aiutò il successo iniziale dei moti. La città però aveva anche strade che potevano essere bloccate, punti strategici a favore della polizia e questo portò all’insuccesso. IL 1848 IN FRANCIA Il 22 febbraio Parigi insorse e il 24 Luigi Filippo, l’ultimo re della storia francese, scappò. Entrò in carica un governo provvisorio che proclamò la repubblica e varò delle importanti riforme democratiche: - Suffragio universale maschile. - Riduzione delle ore di lavoro. - Libertà di stampa, pensiero, riunione. Furono aperte anche industrie nazionali per ridurre il numero dei disoccupati. Sembrava che il popolo avesse vinto; ma la Francia venne capovolta con le elezioni generali, dove la maggior parte dei deputati eletti furono borghesi e proprietari terrieri e fecero in modo che il Parlamento revocasse la riduzione dell’orario di lavoro e chiudesse le fabbriche nazionali. Il 23 giugno 1848 gli operai parigini insorsero nuovamente, ma i moti finirono nel sangue. Infine il potere tornò nelle mani della borghesia moderata, fu eletto presidente della Repubblica il nipote di Bonaparte: Luigi Napoleone Bonaparte. Restarono in vigore la Costituzione democratica e il suffragio universale maschile. IL 1848 NEGLI STATI TEDESCHI E NELL’IMPERO AUSTRIACO I moti di Parigi ebbero un ‘eco immediata in Germania, in Italia e nell’Impero austriaco. Circolavano di nuovo quelle idee (libertà, uguaglianza e fraternità) . Tra l’ottobre del 1848 e il giugno del 1849 la rivoluzione fu completamente sconfitta e quasi tutto tornò come era un tempo. A Vienna, capitale dell’impero austriaco, la rivoluzione scoppiò il 13 marzo del 1848; studenti e lavoratori chiedevano il diritto di voto, maggiore libertà ed una Costituzione. Scoppiarono subito altre rivolte in varie parti dell’Impero; Infatti l’Austria era composta da moltissimi popoli e appunto per questo, le sommosse erano numerosissime. L’imperatore Ferdinando I reagì severamente e con l’aiuto delle truppe dello zar di Russia, un anno dopo era tutto finito. Tra il 14 e il 18 marzo del 1848 a Berlino scese in strada il popolo pretendendo una Costituzione e delle riforme democratiche. Il re Federico Guglielmo IV concesse la libertà di stampa, di religione e l’elezione di un Parlamento attraverso il suffragio universale. Tuttavia, con l’aiuto dei grandi proprietari e dell’esercito sciolse il Parlamento e impose una Costituzione moderata e conservatrice. Il moto rivoluzionario si diffuse in molti stati della Confederazione germanica affiancato al desiderio dell’unificazione nazionale. Alla fine del 1848 un’assemblea dei rappresentanti dei vari stati tedeschi offrì al re una corona imperiale, ma questi la rifiutò. IL 1848 IN ITALIA Il 17 marzo Venezia insorse chiedendo l’indipendenza e così il governo provvisorio proclamò la rinascita della Repubblica di San Marco. Il 18 marzo insorse anche Milano che dopo 5 giornate di battaglie (5 giornate di Milano) si diede un governo provvisorio. il 21 marzo scoppiarono rivolte a Modena e a Parma dove furono cacciati i duchi. I patrioti erano convinti che con una grande insurrezione popolare si potesse arrivare all’unità. Carlo Alberto di Savoia attaccò l’Austria per poter espandere i propri confini sino a comprendere la Lombardia. Iniziava così, il 24 marzo, la prima guerra d’indipendenza. Tra aprile e maggio gli austriaci furono sconfitti più volte a Pastrengo e a Goito. A luglio l’esercito austriaco contrattaccò, i piemontesi furono sconfitti a Custoza il 5 agosto. Milano fu di nuovo nelle mani dell’Austria. Il 9 agosto il Piemonte firmava l’armistizio con l’Austria e il 20 marzo 1849, rompendo l’armistizio riattaccò ma finì tutto in un disastro. Tutto questo cancellò ogni speranza di libertà e iniziarono momenti di declino. Brescia subì una durissima repressione. Nel regno delle due Sicilie Ferdinando II impose un forte potere assoluto. La Toscana fu di nuovo nelle mani degli austriaci. A Roma papa Pio IX tentò di cancellare alcune delle concessioni che erano state fatte, ma una forte opposizioni glielo impedì e il 9 febbraio 1849 fu proclamata la Repubblica romana, ma dal 3 giugno al 4 luglio 1849 Roma combatté con i francesi, i rivoluzionari si arresero e il papa rientrò. (sintesi realizzata da Emma)