METODO DI LAVORO DEL LABORATORIO 1. Gli studenti lavorano in classe, divisi in gruppi di quattro o cinque e a casa individualmente. 2. La comprensione del contesto storico delle fonti selezionate è completata da una scelta di materiale interpretativo (Todorov, Cipolla). 3. Per una comprensione puntuale dei documenti proposti tutto il materiale è consegnato agli studenti accompagnato da griglie, alle quali devono rispondere individualmente in forma scritta. 4. Ciascun gruppo di studenti, dopo aver discusso insieme il materiale proposto , produce una relazione scritta su ognuno degli obiettivi dei tre moduli . 5. A conclusione del laboratorio gli studenti svolgono una verifica scritta individuale (saggio breve, relazione, questionari) PREREQUISITI 1. Conoscenza della storia delle scoperte geografiche 2. Conoscenza delle civiltà precolombiane 3. Conoscenza della scoperta e della conquista dell’America. BIBLIOGRAFIA Documenti aztechi Diego Duran, Storia delle Indie della Nuova Spagna (1581), in T. Todorov, G. Baudot, Racconti aztechi della conquista,Torino,1998 . D.M. Camargo, Storia di Tlaxcala (1580/85), in T. Todorov, G. Baudot, op.cit. Codice Fiorentino (1550/55), in T. Todorov, G. Baudot, op.cit. Manoscritto anonimo di Tlatelolco in Miguel Leòn-Portilla, Il rovescio della conquista testimonianze azteche, maya e inca, Adelphi, Milano, 1974. Cantares Mexicanos, in M.L. Portilla, op.cit. Documenti spagnoli Juan Diaz del Castillo, La conquista del Messico, Longanesi, Milano 1968. H. Cortès, I Lettera di Cortès inviata alla Regina Juana e a suo figlio Carlo V dai funzionari della municipalità di Veracruz il 10 luglio 1519, in La conquista del Messico, Rizzoli, Milano 1999. H. Cortès, II Lettera inviata alla Sacra Maestà l’Imperatore Carlo V dal capitano generale della Nuova Spagna Hernan Cortès – 3 ottobre 1520, in La conquista del Messico, Rizzoli, Milano 1999. H. Cortès, La conquista del Messico, Rizzoli, Milano 1999. Storiografia C.M.Cipolla, Vele e cannoni, il Mulino, Bologna, 1983. T.Todorov, La conquista dell’America. Il problema dell’altro, Einaudi, Torino, 1984. LE FONTI AZTECHE ANNALI STORICI TLATELOLCO Il racconto degli Annali storici della nazione messicana, quinta parte della Storia di Tlatelolco dai tempi più remoti, redatta nel 1528 da un anonimo autore indigeno di Tlatelolco Testo nahuatl dei mss n.22 e n.22 bis della Collezione Goupil –Aubin, della Biblioteca Nazionale di Parigi. Si suppone che l’autore indigeno sia un superstite del massacro del tempio compiuto da Alvarado. Copre l’intera vicenda ma in modo sommario, è attento soprattutto alla parte finale degli scontri nella città capitale. CODICE RAMIREZ Relazione sull’origine degli Indigeni che abitano questa Nuova Spagna secondo le loro tradizioni Frammenti-Numero 2 Informazioni relative alla Conquista, dall’arrivo di Cortés a Texcoco, fino alla presa del grande tempio di Messico. Testo spagnolo del Codice Ramìrez, Leyenda, México 1944, pp.185-205. Testo scoperto nel 1856 da un erudito messicano, Ramirez. Scritto nel 1585-86 da un gesuita, Juan De Trovar, originario di Texcoco. La fonte: i racconti degli indigeni che collaborarono con Cortés. E’ una testimonianza di parte texcocana: mira ad esaltare Hernando Ixtlilxochilt (figlio del sovrano di Texoco alleato di Cortés) e relega Cortés in un ruolo secondario. Diego Duran, STORIA DELLE INDIE DELLA NUOVA SPAGNA E DELLE ISOLE DI “TIERRA FIRME” Stesa secondo i codici e i racconti dei Messicani, e terminata nel 1581 Capitoli LXI-LXXVIII Testo spagnolo: Historia de las Indias de Nueva Espana e Islas de la Tierra Firme, ed.a cura di Angel Maria Garibay K., secondo il manoscritto autografo di Madrid, Porrùa, México 1967, pp.459-576. L’autore è un domenicano di Siviglia ma vissuto a Texcoco sin dall’infanzia, è texcocano di adozione. Diego Mùnoz Camargo , STORIA DI TLAXCALA Libro II, capitoli I-VII Testo spagnolo della Historia de Tlaxcala, Oficina Tip. de la Secretarìa de Fomento, México 1892, ed. a cura di Alfredo Chavero Testo redatto nel 1580-85. L’autore è un meticcio tlaxcalteco (nato da madre indigena ed educato secondo la cultura spagnola). Utilizza fonti indigene, Tlaxcalteche e messicane in generale. CODICE FIORENTINO Libro XII che dice come si fece la guerra qui, nella città di Mexico Testimonianze degli informatori indigeni di Tlatelolco, raccolte tra il 1550 e il 1555 da fray Bernardino de Sahagùn, Historia general de las cosas de la Nueva Espana Testo nahuatl del Codice Fiorentino (Laur. Medic: Palat. 220,ff. 408-494). Matrice Tlatelolca Interpretazione dei fatti tesa ad esaltare il ruolo degli abitanti della città gemella della capitale nella resistenza contro gli spagnoli. Copre gli eventi successivi all’arrivo dei primi spagnoli sino alla resa e alla morte di Quauhtemoc. Successione cronologica dei fatti 18 febbraio 1519 Hernan Cortés parte dall’isola di Cuba alla testa di un’ armata composta di undici navi, circa 600 uomini, 16 cavalli, 32 balestre, 10 cannoni di bronzo e pochi pezzi di artiglieria di piccolo calibro; è a conoscenza dell’esistenza dell’Impero azteco e della sua grande capitale, Mexico-Tenochitlan, ricca di templi, palazzi e di oro. Tra gli altri è accompagnato da Pedro de Alvarado e da Bernal Diaz del Castillo. Lungo il tragitto prende con sé Jerònimo de Aguilar, un naufrago spagnolo che parlava con scioltezza la lingua maya e la famosa indigena Malinche che parlava sia la lingua maya che la lingua azteca, il nàhuatl. Cortés dispone così di un sistema perfetto par farsi capire dagli aztechi. 22 aprile 1519 I conquistatori sbarcano sulle coste di Veracruz , Cortes distrugge le navi e gli spagnoli iniziano la marcia in direzione di Mexico-Tenochitlan. Lungo il percorso Motecuhzoma invia doni per capire la natura dei nuovi arrivati. Cortés ha i primi contatti con la popolazione di Cempoala, sulle coste del Golfo, prosegue quindi verso l’altopiano sottomettendo e/o stringendo alleanze con le popolazioni delle città soggette a Motecuhzoma. Importantissime sono l’alleanza con i signori di Tlaxcala e la strage degli abitanti di Cholula che si erano ribellati. 8 novembre 1519 Cortés arriva a Mexico-Tenochitlan ed è accolto da Motecuhzoma, ma il soggiorno degli spagnoli assume quasi subito carattere violento: il sovrano azteco è fatto prigioniero, il suo tesoro razziato e la capitale viene occupata. Pasqua 1520 Mentre Cortés è lontano da Mexico-Tenochitlan perché impegnato a combattere contro Pànfilo de Narvàez, venuto a togliergli il comando per ordine del governatore di Cuba, Pedro de Alvarado durante la grande festa azteca di Tòxcatl attacca a tradimento gli aztechi e fa una strage. Gli aztechi reagiscono. 30 giugno 1520 (noche triste ) Cortés, rientrato a Mexico-Tenochitlan dopo aver sconfitto Pànfilo de Narvàez, cerca di indurre gli aztechi a deporre le armi servendosi anche dell’aiuto di Motecuhzoma che però viene ucciso. Cortes resosi conto che i rapporti con gli aztechi sono irrimediabilmente compromessi, decide di fuggire dalla città e nelle fuga perde più della metà dei suoi uomini insieme ai tesori dei quali si era impadronito. Tale notte passa alla storia come la noche triste. Cortes si rifugia dai tlaxcaltechi per preparare la riconquista della capitale azteca. 30 maggio 1521 Cortés inizia l’assedio di Mexico-Tenochitlan, il suo esercito si avvale anche dell’aiuto di 80 000 soldati tlaxcaltechi e di nuovi soldati spagnoli giunti con altre spedizioni . Gli aztechi sono guidati dal giovane principe Cuauhtémoc, succeduto a Motecuhzoma e a Cuitlàhuac, vittima di una epidemia di vaiolo. 13 agosto 1521 Dopo 80 giorni di assedio Mexico-Tenochitlan cade e il giovane principe Cuauhtémoc è fatto prigioniero ed è ucciso. La città viene saccheggiata e distrutta. La popolazione è costretta ad abbandonarla.