Approcci Durkheimiani z z z 1 Gli approcci durkheimiani riemergono in sociologia negli anni 60 a seguito di una reazione contro la predominanza del funzionalismo strutturale, particolarmente nella sua forma associata a Parsons. Essi ricorrono in prospettive antropologiche e sono utili nello studio del ruolo dei migranti nel ‘sociale’ inteso come sfera in relativa autonomia dal politico. Gli approcci durkheimiani sono importanti nello studio del ruolo dei migranti nelle società contemporanee perché enfatizzano aspetti che riguardano l’integrazione sociale e le dinamiche che la caratterizzano. Inoltre il tardo Durkheim enfatizza il ruolo della ritualità del simbolismo e della religione come fattori che definiscono appartenenze, che includono ed escludono. Attraverso approcci Durkheimiani è possibile inquadrare le paure di minaccia all’ordine sociale, le controversie sulla moralità e il ruolo della religione nella vita sociale e le reazioni culturali e del sistema politico all’arrivo dei migranti. Carlo Ruzza - Università di Trento Sociologia delle migrazioni A Le basi dell’ ordine sociale – – 2 Sulla base di opere come la divisione sociale del lavoro, le regole del metodo sociologico e il suicidio i sociologi hanno identificato l’approccio di Durkheim con una enfasi sugli obblighi esterni e l’aspetto coercitivo della società e d’altra parte con approcci positivistici e quantitativi. Durkheim si pone il problema dell’ordine sociale. Individua come centrale l’esistenza di moralità multiple connesse ai tipi sociali. Egli crede che le teorie debbano essere modellate sul modello delle dinamiche del mondo del sacro. Questo rivolgersi alla religione non è basato su un interesse per la chiesa ma perché vuole dare autonomia teorica ai processi culturali. La religione è per lui il modello di come i processi simbolici operano seguendo una loro logica autonoma. Carlo Ruzza - Università di Trento Sociologia delle migrazioni A I fatti sociali z z z z 3 Durkheim insiste sulla necessità di spiegare fatti sociali con altri fatti sociali. Rifiuta spiegazioni che richiedono riduzioni psicologiche o economiche. Il significato di un fatto sociale è identificato in una prospettiva funzionalista – una prospettiva che enfatizza l’organicità e la natura sistemica del sociale. In una prospettiva Durkheimiana l’esperienza del migrante va compresa come rapporto con un insieme articolato ma integrato che produce modi di pensare collettivamente condivisi, pratiche rituali in vari ambiti, e specializzazioni funzionali che si pongono come altro sconosciuto e spesso escludente. Le classificazioni simboliche hanno il ruolo di fattori causali indipendenti – segnano concezioni del noi e dell’altro. Per Durkheim i sentimenti collettivi che sono alla base della moralità devono essere coesi ma devono anche poter essere trasformati ed evolversi quando necessario. Carlo Ruzza - Università di Trento Sociologia delle migrazioni A Cultura e integrazione z z z 4 Il primo Durkheim crede che vi siano costanti sociologiche che determinano la formazione dei gruppi e i loro concetti di interesse. Il tardo Durkheim vede la cultura come coesiva e come linguaggio simbolico indipendente. Durkheim crede che le più importanti dinamiche della struttura sociale concernono la creazione e la distruzione di solidarietà sociale. In questi termini egli si occupò della natura dell’autorità morale. Il sacro è una reazione umana all’ansietà in materia di significato ed ordine sociale. Gli approcci durkheimiani enfatizzano l’aspetto associativo come importante costituente sociale e si pongono in interessante contrasto con approcci weberiani che enfatizzano il ruolo dello stato ed approcci che enfatizzano la connessione tra stato e società civile tipici delle prospettive alla Toqueville. Carlo Ruzza - Università di Trento Sociologia delle migrazioni A La religione z z z z z 5 La religione è vista come un fattore integrante la cui assenza indebolisce la morale ma la cui presenza può essere fonte di esclusione. Non è solo la persona tradizionale ad essere formata da schemi religiosi ma anche i contemporanei. Come istituzione la religione rappresenta trasfigurandola la forza della collettività, che però può avere caratteri coercitivi. Durkheim rimase molto colpito dall’ antisemitismo messo in luce dall’ affare Dreyfus e identificò l’aspetto escludente delle identità religiose e la minaccia per la coesione sociale. Questa problematicità del ruolo della religione riemerge ora nella transizione da un sud Europa relativamente monoculturale ad uno multiculturale nel quale religioni diverse devono convivere. Le tesi Durkheimiane della secolarizzazione hanno rilevanza nell’interpretare la situazione dei migranti che vengono da culture meno secolarizzate. Carlo Ruzza - Università di Trento Sociologia delle migrazioni A Classificazioni simboliche e ritualità z z z 6 Durkheim sviluppa una teoria della società che enfatizza le distinzioni simboliche fra sacro e profano, la ritualità nella formazione della solidarietà sociale. Egli mostra che i processi nelle sfere educative, politiche, professionali e legali devono essere studiati come classificazioni simboliche. Si tratta di ritualità conosciute da alcuni, sconosciute ad altri che tracciano criteri di appartenenza. Hanno particolare importanza i momenti di ritualità collettiva. La presenza ed il ruolo dei migranti rende problematiche le interazioni in varie sfere sociali e solleva nuove questioni di appartenenza. In questo senso un approccio durkheimiano può essere utile a comprendere come è caratterizzata la ritualità in una società multiculturale ed i processi di inclusione ed esclusione. Carlo Ruzza - Università di Trento Sociologia delle migrazioni A Sviluppi degli approcci Durkheimiani z z z 7 Studiosi come Hunt, Edelman, Kertz, Tiryakian, hanno enfatizzato l’importanza del simbolismo e del sacro nell’attività politica – il loro impiego per formare nuove identità collettive, nuove classificazioni che includono ed escludono.Hunt sostiene che nuove forme di simbolismo sono prodotte, anche strumentalmente in periodi di crisi e rappresentano tentativi di nuove soluzioni. Queste ritualità emergenti sono visibili anche nella politica italiana ed anno accompagnato le controversie sociali emerse con l’arrivo dei migranti. Il concetto di religione civile ha permesso di aggiornare la teoria religiosa di Durkheim ed è stato utilizzato da Robert Bellah. Una religione civile può essere inclusiva o escludente quanto una religione tradizionale. Il concetto di purezza è stato utilizzato in una prospettiva neo-durkheimiana da Mary Douglas e può essere utilizzato per comprendere contrasti culturali derivanti da differenti concezioni del puro e dell’impuro. Carlo Ruzza - Università di Trento Sociologia delle migrazioni A Letture Consigliate z z z z 8 Alexander, J. Durkheimian Sociology: Cultural Studies, Cambridge 1988 Emirbayer, M. (1996). "Useful Durkheim." Sociological Theory 14(2): 109-130. Lukes, S. Emil Durkheim: His Life and Work, NY, New York, Harper and Row 1971 Lukes, S. (1975) Political Ritual and Social Integration Sociology 9: 289-308 Carlo Ruzza - Università di Trento Sociologia delle migrazioni A