Monitoraggio clinico del paziente Linee guida e procedure applicative A cura della dr. Bonino (rivista da Labate 2009) Monitoraggio clinico del paziente con ictus in fase acuta Perché? Monitoraggio intensivo: SI • Ricovero in Stroke Unit associato ad un migliore outcome (precoce trattamento, mobilizzazione ed accurato monitoraggio dei parametri clinici) (Cochrane 2002) • Precoce rilevazione di complicanze neurologiche e mediche non rilevabili clinicamente: – Complicanze cardiache (aritmie, insufficienza cardiaca, infarto del miocardio) – Ipertensione – Ipotensione – Febbre – Ipossiemia – Iper/ipoglicemia – Disturbi sfinterici urinari Monitoraggio intensivo: NO • Monitoraggio intensivo per diversi giorni può determinare un ritardo nella mobilizzazione e creare una dipendenza psicologica dal monitoraggio • Probabilmente va limitato ad alcuni pazienti (alterazione della coscienza, peggioramento dei sintomi neurologici, problemi respiratori o cardiaci) • Costi Monitoraggio intensivo: Per quanto tempo? • Alcuni studi suggeriscono che 2 giorni possa essere il tempo standard (Cavallini 2003, Sulter 2003, Silva 2005) • Recenti dati dimostrano che complicanze evidenziabili mediante monitoraggio si verificano in media entro 9 giorni dall’esordio (Rocco 2007). • Necessari ulteriori trials randomizzati per definire il tempo ideale per la permanenza in stroke unit ed il monitoraggio intensivo, in particolare per i vari sottotipi di stroke Ictus in fase acuta-complicanze internistiche • 85% dei pazienti ricoverati per ictus acuto manifesta complicanze Langhorne P.Stroke 2000;31:1223-1229 • 80% delle morti sono correlate a complicanze mediche Bamford J.J Neurol Neurosurg Psychiatry 1990;53:824-829 Ictus in fase acuta-complicanze internistiche Le complicanze mediche sono più frequenti nei pazienti con ictus più invalidanti ≥ 1tubo (cat.vescicale, SNG, tracheostomia)=ictus più severo e invalidante: maggior numero complicanze mediche degenza più prolungata in fase acuta e riabilitativa maggior impiego di risorse Roth EJ. Stroke 2002;33:1845 Ictus in fase acuta-complicanze internistiche Conoscere • il tipo di complicanze • il momento in cui possono manifestarsi • quali sono i pazienti a maggior rischio Permette 1. di istituire un corretto monitoraggio clinico 2. di organizzare nel modo migliore tutti i servizi necessari alla cura del paziente con ictus Davenport RJ Stroke 1996;27:415-420 Ictus in fase acuta Mantenimento di adeguata ossigenazione • L’ipossia ostacola il recupero della zona di penombra ischemica favorendo l’estensione dell’area infartuata con aggravamento della prognosi Ictus cerebrale: Linee Guida Italiane • Non è dimostrato che supplementi di O2 migliorino la prognosi dei pazienti che non sono ipossici Ronning OM. Stroke 1999;30:2033 • La somministrazione di O2 è indicata in presenza di ipossiemia (Sat.O2<90-92%) Ictus cerebrale: Linee Guida Italiane AHA GL 2000 CPR Circulation 2000,102(suppl):I204 Ictus in fase acuta Monitoraggio dell’ossigenazione • Sat O2 valutata inizialmente e sottoposta a monitoraggio nei pazienti con valori alterati e trattati con supplementi di O2 o alla comparsa di segni clinici di insufficienza respiratoria • EGA nel sospetto di: ipossia, ipercapnia o alterazione dell’equilibrio acido-base Ictus in fase acuta Mantenimento di adeguata ossigenazione • La somministrazione di O2 è indicata in presenza di ipossiemia (Sat.O2<90-92%) • In genere è sufficiente la somministrazione di O2 2-4 L/min con cannula nasale Ictus cerebrale: Linee Guida Italiane 2003 AHA GL 2000 CPR Circulation 2000,102(suppl):I204 Ictus in fase acuta Mantenimento di adeguata ossigenazione Indicazioni a intubazione e ventilazione meccanica quando il monitoraggio del paziente riveli: • Impossibilità a proteggere le vie aeree •Inadeguato scambio di gas Becker K. Neurol Clin 2000,18(2):439 Ictus in fase acuta Complicanze cardiologiche L’ictus è fortemente correlato alla patologia cardiaca Può esserne la conseguenza (embolia cerebrale a partenza dalle cavità cardiache) Tenere presente la coesistenza o insorgenza di: •IMA •Scompenso cardiaco •Aritmia Ictus in fase acuta Monitoraggio cardiologico Alterazioni ECG nel 70-90% dei pz, prevalenti in corso di ESA, emorragia intracerebrale, lesioni che interessano l’insula: •T larghe e appuntite (“onde T cerebrali”), non correlate, come si pensava, a malattia coronarica preesistente •Prolugamento del tratto QT, più frequente nei pz con ESA o emorragia intraparenchimale, frequente anche nell’ictus ischemico •Depressione del tratto ST, più frequente in pz con ischemia territorio cerebrale sx; se compare in diabetici > 65 aa sospettare coesistenza danno cardiaco ischemico Electrocardiographic Q-waves as a predictor of mortality in patients with cerebral infarction. Tanaka M - Neurology - 25-MAY-2004; 62(10): 1818-21 Ictus in fase acuta Monitoraggio cardiologico Le aritmie fase acuta ictus presenti anche in pz con cuore sano, quindi, correlabili, almeno in parte, al rilascio di catecolamine da parte dell’encefalo e a sbilanciamento tra tono simpatico e parasimpatico. Può manifestarsi qualunque tipo di aritmia: • fibrillazione atriale (la più frequente) •….. • aritmie ventricolari (associate ad aumento mortalità) Ictus in fase acuta Monitoraggio cardiologico Monitoraggio ECG, consigliato nelle prime 24 ore in tutti i pazienti con ictus acuto, è indispensabile se: • • • • • • Cardiopatie preesistenti Storia di aritmie PA instabile Scompenso cardiaco Alterazioni ECG di base Coinvolgimento territori profondi CMA (insula) Hacke W. Cerebrovasc Dis 2000;10(suppl3)22-23 Lewandowski C. Ann Emerg Med 2001;37:202-216 Ictus in fase acuta Monitoraggio cardiologico In presenza di alterazioni onda T, tratto ST che facciano sospettare ischemia e/o infarto, dovrà essere eseguita la valutazione degli enzimi cardiaci e, in caso di positività, verrà instaurata la terapia più idonea, ricordando che i betabloccanti sono particolarmente indicati in qs pz in cui è dimostrato l’ipertono simpatico Ictus in fase acuta Ipertensione arteriosa Ipertensione arteriosa nell’80% dei paz. con ictus acuto Oppenheimer S. Lancet 1992;339:721-724 Il trattamento è raramente necessario perché: • Un ridotto flusso di perfusione cerebrale può compromettere la sopravvivenza dell’area di penombra ischemica • Il controllo di fattori favorenti come lo stress, il dolore, il riempimento vescicale, l’ipossia, l’ipertensione endocranica, è sufficiente a ottenere la riduzione dei valori pressori Ictus cerebrale: Linee Guida Italiane 2003 Lewandowski C. Ann Emerg Med 2001;37:202-216 Ictus ischemico in fase acuta Monitoraggio della pressione arteriosa Quali valori di PA richiedono trattamento farmacologico? PAS ≥ 220 PAM > 130 PAD >120 mmHg Ictus cerebrale: Linee Guida Italiane 2007 GL Early Management Acute Ischemic Stroke AHA ASA Stroke 2005;36,916-921 PA > 185/110 paziente elegibile a rtPA GL Thrombolytic therapy acute stroke Stroke Council AHA 1996 Valori pressori più bassi in presenza di: IMA, scompenso cardiaco, dissezione aortica, insufficienza renale secondaria a ipertensione accelerata, trasformazione emorragica della lesione ischemica Ictus ischemico in fase acuta Trattamento dell’ipertensione arteriosa Quali farmaci? Farmaco ideale: • Breve durata d’azione • Facilmente titolabile • Risposta prevedibile • Minor effetto possibile sui vasi cerebrali (evitare ipertensione endocranica) Ictus ischemico in fase acuta Trattamento dell’ipertensione arteriosa Labetalolo • bolo ev 10-20 mg in 1-2’, dose ripetibile, ogni 20’, sino ai valori desiderati o dose max 300 mg • infusione continua 0,5-2mg/min ACE-inibitore • ideale ev (disponibile in Italia quinapril) • per os iniziare con bassi dosaggi (enalapril 2,5 mg) Nicardipina • 5 mg/h infusione continua; aumentabile di 2,5 mg/h ogni 5 min sino a dose max 15 mg/h Urapidil • Bolo ev 10-50 mg (10-15 mg ripetibili ogni 5-10’) • Infusione continua 9-30 mg/h Ictus ischemico in fase acuta Trattamento dell’ipertensione arteriosa Nitroprussiato-Na 0,5-1µ µg/Kg/min in caso di: •Mancata risposta a labetalolo •CI a labetalolo •PAD > 140 mmHg In alternativa Niroglicerina 10-20 µg/min L’impiego di calcioantagonisti per via sublinguale è sconsigliato per l’imprevedibile riduzione dei valori pressori Ictus emorragico in fase acuta Monitotaggio dell’ipertensione arteriosa Quali valori di PAO richiedono il trattamento farmacologico? •PAS > 180 mmHg •PAM > 130 mmHg •PAD > 105 mmHg •Secondo AA se PA + elevata della PA pre-ictus Ictus cerebrale: Linee Guida Italiane 2007 GL Management Acute Ischemic StrokeAHACirculation1994;90,3,15881601 Ictus emorragico in fase acuta Trattamento dell’ipertensione arteriosa Farmaci consigliati: • Labetalolo ev se PAS da 181 a 230 o PAD da 106 a 120 • NTP-Na o NTG se PAS > 230 o PAD >120 mmHg • Per os ACE-I Ictus cerebrale: Linee Guida Italiane 2007 GL Management Acute Ischemic StrokeAHACirculation1994;90,3,1588-1601 rtPa per stroke ischemico Ipertensione arteriosa • Controllo PA ogni 15’ per 2 h, ogni 30’ successive 6 h, quindi ogni h fino a 24 h dall’inizio del trattamento • ↑ frequenza controlli se PAS > 180 o PAD > 105 somministrando antiipertensivi per mantenere PAO al di sotto di qs livelli • PAS 180-230 o PAD 105-120: labetalolo 10 mg in 1-2’, dose ripetibile ogni 10-20’ sino a dose max 300 mg, in alternativa infusione ev 2-8 mg/min • PAS > 230 PAD 121-140 labetalolo o nicardipina 5 mg/h ev, ↑ 2,5 mg/h ogni 5’ sino a dose max 15 mg/h; se fallimento Nitroprussiato-Na 0,5 µg/Kg/min da titolare sino alla risposta desiderata • PAD > 140 Nitroprussiato-Na GL Early Management Acute Ischemic Stroke AHA ASA Stroke 2005;36,916-921 Ictus ischemico in fase acuta Monitoraggio dei valori pressori Ipotensione arteriosa •Rara nell’ictus in fase acuta •Va valutata nel contesto della storia medica del pz •Generalmente dovuta a deplezione di volume ⇒ Reidratazione per via ev Indicate soluzioni isotoniche (di scelta la sol. fisiologica) Controindicate le sol. ipoosmolari (NaCl 0,45% Gluc 5%): possono aumentare l’edema cerebrale Sutin KS. Crit Care Clin 1992;82:367-407 Ipotensione refrattaria richiede il monitoraggio della PVC e l’eventuale impiego di vasopressori Monitoraggio Temperatura • Circa 50% ictus sviluppa ipertermia nei 2 gg successivi all’evento • Cause – Infezioni intercorrenti – Disidratazione – Alterazioni dei meccanismi di regolazione cerebrale della temperatura Monitoraggio Temperatura • Ipertermia in fase acuta associata ad una prognosi peggiore in termini di mortalità ed esiti • Ipertermia assocata a peggioramento dell’esito nel paziente sottoposto a trombolisi Monitoraggio Temperatura • Ipertermia accelera nel cervello danneggiato meccanismi neuropatologici che inducono danno anche nelle strutture indenni. • Ipertermia collegata a dimensioni area ischemica • Ipotermia ha effetto neuroprotettivo Monitoraggio Temperatura • E’ indicato il trattamento antipiretico assiduo nella fase acuta dell’ictus con correzione anche di lievi rialzi della temperatura che andrebbe mantenuta entro valori inferiori a 37°C. • Il farmaco comunemente utilizzato è il paracetamolo e, se necessario, mezzi fisici di raffreddamento (SPREAD Grado D) Monitoraggio Temperatura • In presenza di febbre in pazienti con ictus è indicata l’immediata ricerca della sede e della natura dell’infezione finalizzata ad un trattamento antibiotico adeguato (SPREAD grado D) Monitoraggio Temperatura • Infezioni: - Vie urinari (10-30%) - Polmoniti (10-20%) - Altre infezioni (batteriemie o sepri. Infezioni da ulcere da decubito) (5-30%) Ictus ischemico in fase acuta Monitoraggio della temperatura corporea Ipotermia nell’ischemia cerebrale: • ↓ fabbisogno cerebrale di O2 e glucosio • ↓ il rilascio di sostanze tossiche • favorisce l’integrità della barriera ematoencefalica • ↓ la reazione infiammatoria da riperfusione Studi sull’impiego dell’ipotermia nell’ictus ischemico: non conclusivi, necessari trials randomizzati Anche l’interazione tra trombolisi e ipotermia deve essere approfondita. Monitoraggio glicemia Iperglicemia, nel 20-50% pz in fase acuta, associata a • ↑ mortalità e morbilità • ↑ edema cerebrale e trasformazione emorragica Consigliato il monitoraggio della glicemia Consigliata la correzione dell’iperglicemia (valore soglia glicemia > 180-200 mg/dl) Es: GIK sec. Glucose Insulin in Stroke Trial (GIST) Ictus cerebrale: Linee Guida Italiane 200 GL Management Acute Ischemic Stroke AHACirculation1994;90,3,1588-1601 European Stroke Initiative Reccomendations for Stroke Manag. Update 2003 Monitoraggio glicemia E’ indicata la rapida correzione dell’ipoglicemia Correggere con l’infusione di destrosio: •Gluc.10% per via ev periferica •Gluc. 20-33% per via ev centrale In presenza di malnutrizione o di abuso di alcool è consigliabile associare tiamina 100 mg Ictus cerebrale: Linee Guida Italiane 2007 GL Management Acute Ischemic Stroke AHACirculation1994;90,3,15881601 Monitoraggio funzione vescicale • Clinico (rilevamento del globo vescicale) • Strumentale (Bladder scan) Mediante Cateterismo estemporaneo