Carrozze FS dal 1929 alla ricostruzione postbellica CARROZZE FS DAL 1929 ALLA RICOSTRUZIONE POSTBELLICA di Evaristo Principe Esperto di storia della Tecnica Ferroviaria dotate di impianto di riscaldamento ad aria tipo Webasto. INTRODUZIONE Il presente articolo è la continuazione di “Carrozze FS dal tipo 1920 al tipo 1929” dello stesso autore, già pubblicato sul sito treniscala.it (www.treninscala.it/storia_fs/storia_fs.html) a settembre 2011, a cui si rimanda per qualsiasi riferimento possa essere utile. Serie CDz 69.000 – 69.059, dette “carrozze tipo 1932”, fig. 5, ricavate dalla ristrutturazione di carrozze serie Cz tipo 1910, 1912, 1913, 1914 (fig. 3. cap. III), sulle quali una estremità della carrozza è stata trasformata in locale bagagliaio. Queste carrozze sono divise in due gruppi ma la differenza consiste solamente nel tipo di respingente di cui sono dotate. Serie BCz 66.500 – 66.501, ordinate nel 1933, fig. 4.67; BCz66.502 – 66.551, ordinate nel 1934, con carrelli tipo AM con passo 2.440 mm, lunghezza 17820, passo 11.900 mm, modulo 1.920 mm in II classe e 1.514 mm in III classe, dotate di impianto di riscaldamento e freno automatico Westinghouse. Serie BCiz 62.901, con sedili e cassa in legno: è stata progettata e costruita nel 1930 dalle Officine Moncenisio di Condove (TO) per la Ferrovia privata Aosta – Prè S. Didier, fig. 6. Questa linea ed il suo materiale rotabile furono acquisite dalle FS a dicembre del 1931. Dopo il 1956 questa serie di carrozze è stata riclassificata serie ABiz (di I e II classe). E’ una serie di carrozze particolari che hanno la sagoma esterna, la disposizione e l’arredamento interno diverso dallo stile delle carrozze FS,e le porte di accesso si aprono verso l’interno. Tali carrozze sono dotate di riscaldamento elettrico a 3000 V, di impianti di illuminazione elettrica con batterie, di carrelli tipo AO aventi passo di 2.400 mm. CARROZZE DIVERSE COSTRUITE SU TELAI DI VEICOLI DEMOLENDI (1929 – 1932). In questo periodo furono costruite le seguenti serie di carrozze, utilizzando il telaio di altre costruite nel 1902, 1904 per la Rete Adriatica (RA) e del tipo 1910: Serie Ciy 34.000 – 34.013, a tre assi, ordinate nel 1929 ed entrate in servizio nel 1931, fig. 1, passate dopo il 1956 alla serie Biy; quattro di queste 34.003 ¸ 007, sono state noleggiate alle Ferrovie Sud-Est di Bari. Serie Cdiy 67.000 – 67.069, 67.200 – 67.249, a tre assi, ordinate nel 1931 ed entrate in servizio nel 1933, fig. 2 e 3, passate dopo il 1956 alla serie BDiy. Serie Cdiy 67.400 – 67.449, a tre assi, ordinate nel 1931 ed entrate in servizio nel 1933, uguali alle precedenti, passate dopo il 1956 alla serie BDiy, fig. 2; tre di queste, 67415, 423 e 439 sono state noleggiate alle Ferrovie Sud-Est di Bari. Alcune di queste BDiy 67413, 418, 429 e 449 nel 1962 sono state modificate e classificate con la serie npBDiy da 68.900 a 68.903, fig. 4, per essere utilizzate come rimorchiate-pilota dei treni navetta per il trasporto automobili, sulla linea Bardonecchia - Modane. Sono state treninscala © 2009 1 tutti i diritti riservati Carrozze FS dal 1929 alla ricostruzione postbellica Fig. 1 – Carrozza di III classe serie Ciy 34.000 – 34.013 a tre assi Fig. 2 – Carrozza di III classe con compartimento bagagliaio, a 3 assi, serie CDiy 67.000 – 67.069 e 67.400 – 67.449 Fig. 3 - Carrozza di III classe con compartimento bagagliaio, a 3 assi, serie CDiy 67.060, costruita dalla ditta Attilio Bagnara nel 1930 treninscala © 2009 2 tutti i diritti riservati Carrozze FS dal 1929 alla ricostruzione postbellica Fig. 4 – Carrozza di II classe serie npBDiy 68.900 – 68.903 ex serie BDiy 67.413, 418, 429 modificata con cabina pilota per l’utilizzo su treni navetta Bardonecchia - Modane Fig. 5 – Carrozza serie CDz 69.000 – 69.059 “tipo 1932”, ricavate da carrozze Cz tipo 1910, ristrutturate ricavando l’ambiente bagagliaio treninscala © 2009 3 tutti i diritti riservati Carrozze FS dal 1929 alla ricostruzione postbellica Fig. 6 – Carrozza di I e II classe serie ABiz 62.901, 902 e 903, in origine appartenuta alla ferrovia privata Aosta – Pré S. Didier e cassa più lunga e con maggiore numero di compartimenti rispetto alle precedenti; le carrozze sono le seguenti: CARROZZE “TIPO 1931” Nel 1930 tutte le circa 12.100 carrozze passeggeri in servizio erano dotate di impianto di illuminazione elettrica. I posti di rifornimento batterie erano 81; le batterie di accumulatori erano circa 41.500. Dopo il 1931 furono ordinate tutta una serie di nuove carrozze, in parte per i treni a medio e lungo percorso per il servizio interno ed internazionale (carrozze marcate RIC) e in parte per i servizi locali. Erano dotate di impianto di riscaldamento a vapore RV e di impianto di riscaldamento elettrico RE 3000 V per il servizio interno, oppure RE-RIC, funzionante a tre differenti tensioni elettriche, per il servizio internazionale. di I classe serie Az 11.000 – 11.048, con 8 compartimenti, fig. fig. 7, passo 16170 mm, lunghezza totale 23224 mm, modulo 2140 mm, carrelli tipo AC/m; entrate in esercizio nel 1932. Nel 1951 – 52 sono state ristrutturate e trasformate in miste di I e II classe serie Abz 51.100 – 111; dopo il 1956 sono state marcate serie ABz 60.100 – 60.111, con il terzo, quarto e quinto compartimento di I classe di II classe serie Bz 21.000 – 21.113, con 9 compartimenti, modulo 1900 mm, fig. 8, passate alla serie Az dopo il 1956, dopo l’adeguamento dei divani da 4 a 3 posti. I carrelli erano di tipo AC oppure AC/mR. Entrarono in esercizio nel 1933. Le carrozze per treni a medio e lungo percorso sono simili alle precedenti “tipo 1920 – 1927”, a compartimenti, con corridoio laterale, con passo Fig. 7 – Carrozza di I classe “tipo 1931” serie Az 11.003 treninscala © 2009 4 tutti i diritti riservati Carrozze FS dal 1929 alla ricostruzione postbellica Fig. 8 - Carrozza di II classe “tipo 1931” serie Bz 21.056 Insieme a queste carrozze furono progettati e costruiti 30 nuovi bagagliai serie DUz 95.000 – 95.029, fig. 10. CARROZZE “TIPO 1933” Fanno parte di questo gruppo le carrozze miste di I, II e III classe, serie ABCz 61.000 – 61.029, con 9 compartimenti: 3 di II, 2 di I e 4 di III classe, passo 15520 mm, lunghezza totale 22574 mm e modulo nelle tre classi di 1900, 2120 e 1610 mm, fig. 9. Qualche anno dopo, seguendo gli stessi criteri di progetto, furono progettate delle nuove carrozze di terza classe, serie Cz 32.000 – 32.749, ciascuna con 10 compartimenti con modulo di 1630 mm, passo 15500 mm e lunghezza totale 22554 mm, fig. 11, 12 e 13. Queste carrozze erano progettate con caratteristiche nettamente superiori alle precedenti, erano dotate di carrelli tipo 31, di impianti di riscaldamento a vapore RV sistema Westinghouse ed elettrico REC; la velocità massima era di 120 km/h; le ritirate erano ampie e luminose, gli accessi alle estremità erano resi più comodi da ampie pedane, i vestiboli d’ingresso erano più spaziosi. Queste carrozze furono progettate con criteri nuovi al fine di migliorare il comfort e la velocità dei treni: furono dotate di nuovi carrelli, il tipo 31, con passo di 3100 mm, realizzati con pesanti lastre di acciaio piegate e sagomate come fiancate, collegate tramite chiodature da traverse formate da profilati; la sospensione primaria dei carrelli tipo 31 era simile ai carrelli precedenti, mentre quella secondaria era di nuova concezione: difatti, la trave oscillante, dotata di ralla piana, era appoggiata su un complesso di tre molle ad elica appoggiate a loro volta su una molla a balestra; le oscillazioni della molla a balestra erano smorzate da due pendini collegati alla fiancata del carrello. Queste, insieme al gruppo precedente sono state le prime carrozze FS con sedili imbottiti anche nella III classe, a due posti affiancati e contrapposti secondo il consueto schema di quattro + quattro, rivestiti con velluto sintetico e finta pelle; completavano l’arredamento interno un tavolino pieghevole per ogni compartimento. Le carrozze tipo 1933 sono state le prime carrozze sulle quali è stato applicato l’impianto di riscaldamento elettrico, alimentato della rete di trazione tramite il locomotore, e predisposto per il servizio internazionale. Nel 1933 si verificano notevoli variazioni sui materiali usati per gli arredi interni, che tolgono alle carrozze il fascino degli anni precedenti difatti, la ceramica delle pareti della ritirata verrà sostituita da pannelli di materiale plastico, il bronzo delle bagagliere, maniglie, telaini, fermaporta, lampadari, ganci appendiabiti, portacenere viene sostituito dall’alluminio, fig. 14a e 14b, determinando un progressivo ed ineluttabile impoverimento. Su queste carrozze anche i sedili di II e III classe erano tutti imbottiti fin dall’origine, con ritirate più ampie e più luminose; inoltre le carrozze erano dotate di tutti i requisiti previsti dal RIC per poter circolare con i treni internazionali. Le carrozze tipo 1933 furono ordinate nel 1934 ed entrarono in esercizio nel 1937. Dopo il 1956 sono state ristrutturate: i sedili della II classe sono stati modificati da 3 posti a 4 posti e la classifica è stata mutata nella serie AB, di I e II classe. treninscala © 2009 Di queste carrozze, parte erano destinate ai treni nazionali e parte ai treni internazionali RIC. Su alcune di queste carrozze: 32.007 – 041 – 051 – 089 – 129, sono state applicate le prime sale con boccole aventi cuscinetti a rulli, una per carrozza. Qualche anno dopo su 75 carrozze sono stati applicati i carrelli tipo 31 S dotati di sale 5 tutti i diritti riservati Carrozze FS dal 1929 alla ricostruzione postbellica con boccole con cuscinetti a rulli. Su una di queste boccole è stata applicata la presa di movimento, con l’albero di trasmissione per trasmettere il moto al generatore elettrico, fissato sulla fiancata del carrello per alimentare l’impianto di ricarica delle batterie. Fig. 9 – Carrozze di I, II e III classe “tipo 1933” serie ABCz 61.000 – 61.029. Divennero ABz con l’abolizione della III classe. treninscala © 2009 6 tutti i diritti riservati Carrozze FS dal 1929 alla ricostruzione postbellica Fig. 10 – Bagagliaio-Posta a cassa metallica serie DUz 95.000 – 95.029 Fig. 11 – Carrozza di III classe “tipo 1937” serie Cz 32.000 - 32.749, divenute poi Bz 32.000 – 32.749 di II classe quando la III classe venne abolita treninscala © 2009 7 tutti i diritti riservati Carrozze FS dal 1929 alla ricostruzione postbellica Fig. 12 – Carrozza di II classe B 5083 2008 279-4, ex Bz 32.270 Fig. 13 - Carrozza di III classe “tipo 1937” serie Cz 32.328 treninscala © 2009 8 tutti i diritti riservati Carrozze FS dal 1929 alla ricostruzione postbellica Fig. 14a – Ritirata della carrozza Cz 32.328 Fig. 14b – Interno di uno scompartimento della carrozza Cz 32.328 treninscala © 2009 9 tutti i diritti riservati Carrozze FS dal 1929 alla ricostruzione postbellica NUOVE CARROZZE A DUE ASSI 1933 – 1936. Sono carrozze a due assi con corridoio centrale, dotate di impianto di riscaldamento e freno tipo Westinghouse; queste carrozze hanno la particolarità del finestrino della ritirata con disegno a losanga. Le serie costruite sono le seguenti: Serie CT 46.000 – 46.009 di III classe, ordinate nel 1933 a due terrazzini aperti in testa, con sedili in legno, passate poi alla serie Bt di II classe, fig. 15. Serie BCDT 66.200 – 66.209, di II e III classe con bagagliaio, ordinate nel 1933, con due terrazzini di cui uno sulla testata, con sedili in legno, fig. 16. Serie BCDI 65.507 ordinata nel 1936, con sedili in legno, passata poi alla serie ABDI, ed in seguito al gruppo 68.020 – 68.029, fig. 17 e 18. Serie BCI 65.001 – 65.097, ordinate nel 1936 – 38, con sedili di II classe imbottiti e quelli di III classe in legno; dopo il 1956 la serie è stata classificata tutta di II classe, fig. 19 e 20 Serie CI 35.000 – 35.289 di III classe, ordinate nel 1936 – 38, con sedili in legno; dopo il 1956 passate in II classe e classificate nelle serie BI e nBI, fig. 21 e 5.22. Serie npABDz 68.020 – 68.026 di I eII classe, ex serie BCDI (di II e III classe), ordinate nel 1936, originariamente a due assi, poi trasformate a carrelli (tipo AA/mR), alle quali nel 1940 è stata modificata e realizzata la cabina pilota per renderle atte al servizio dei treni navetta, fig. 23. Fig. 15 – Carrozza di III classe con terrazzini serie CT 46.000 – 46.009 treninscala © 2009 10 tutti i diritti riservati Carrozze FS dal 1929 alla ricostruzione postbellica Fig. 16 – Carrozza di II e III classe con ambiente bagagliaio, con terrazzini, BCDT 66.2000 – 66.209 Fig. 17 – Carrozza “tipo 1933” a 2 assi con ambiente bagagliaio serie BCDI 65.509 Fig. 18 – Carrozza di II e III classe con ambiente bagagliaio serie BCDI 65.507 treninscala © 2009 11 tutti i diritti riservati Carrozze FS dal 1929 alla ricostruzione postbellica Fig. 19 – Carrozza di II e III classe serie BCI 65.019 Fig. 20 – Carrozza di I e II classe serie BCI 65.001 – 65.097 Fig. 21 – Carrozza di III classe serie CI 65.020 treninscala © 2009 12 tutti i diritti riservati Carrozze FS dal 1929 alla ricostruzione postbellica Fig. 22 – Carrozza di II classe (ex III classe) serie BI 35.000 – 35.289 Fig. 23 – Carrozza di I e II classe con ambiente bagagliaio e cabina di comando serie npABDz 68.020 – 68.026 treninscala © 2009 13 tutti i diritti riservati Carrozze FS dal 1929 alla ricostruzione postbellica CARROZZE “TIPO 1937” Nel 1937, dopo la positiva esperienza conseguita con le Cz 32.000 furono ordinate altre 150 carrozze miste di I e II classe serie ABz 52.000 – 52.149, con 9 compartimenti, 3 di I e 5 1/2 di II classe spaziosi, con rivestimenti in velluto sia in I che in II classe, con modulo di 2100 e 1900 mm, passo 16170 mm e lunghezza 23224 mm, fig. 24, carrelli tipo 31; in seguito è stato modificato il tetto. Quaranta di queste sono passate poi alla serie ABz 61.112 – 61.212. Le rimanenti 109, dopo il 1956, sono state classificate di sola I classe, serie Az, operazione facilitata dal fatto che anche i compartimenti di II classe all’origine erano divani a tre posti. Sono state utilizzate una parte per il servizio interno ed un’altra per il servizio internazionale RIC, dotate di combinatore manuale delle tensioni. Queste carrozze entrarono in servizio nel 1939. Gli anni venti, e soprattutto i trenta, furono il periodo in cui nell’ambito ferroviario venne attuata un’accorta propaganda atta ad enfatizzare le varie realizzazioni, a partire dai “treni in orario” fino alle innovazioni tecniche, per alcune delle quali fu coniato ed attribuito un proprio vocabolo: “Direttissime” “Littorine”, “Elettrotreni”, “Treni popolari”. Era il periodo delle grandi elettrificazioni delle linee, in corrente continua a 3000 volt. Era il periodo in cui si incominciava a parlare di tempo libero ed il regime di allora cercò di sfruttarlo per rafforzare il consenso popolare; era l’inizio del turismo di massa, proprio con i treni popolari, fig. , istituiti nel 1931, sui quali nei giorni festivi venivano praticati sconti sulle tariffe ordinarie quasi dell’80%. Nacquero le associazioni dopolavoristiche che promossero ed organizzarono in varie città il traffico ferroviario turistico. Per risolvere il problema della ristorazione dei passeggeri, nel 1938 furono attrezzate due carrozze bar e ristorante, ricavate su telaio e struttura di carrozze di terza classe Cz 32.000, allora in costruzione: erano le CRz 01 e 402. Dopo la seconda guerra mondiale furono trasformate in normali carrozze di terza classe Cz 32.653 e 32.654; dopo il 1956, con l’abolizione della terza classe furono ristrutturate e riclassificate in Az 18. 023 e 024, dopo gli anni ‘70 furono demolite. Vogliamo ancora ricordare che negli anni trenta si verificherà una svolta stilistica che causerà un “impoverimento nell'immagine della carrozza” in quanto il bronzo verrà sostituito dall'alluminio, il velluto dalla finta pelle, l'acciaio dalle leghe leggere. Questi nuovi materiali. anche se hanno impoverito l'immagine delle carrozze passeggeri, furono sempre scelti ed accostati in modo da coniugare economicità, robustezza e semplicità, privilegiando gli aspetti tecnico-funzionali e garantendo sicurezza, massima affidabilità e durata. Una volta fissata la tipologia di costruzione delle carrozze, l'allestimento interno subirà lievi modifiche, dal punto di vista stilistico e dell'utilizzo dei materiali; questa tipologia, ad eccezione di pochi dettagli si protrarrà fino agli anni quaranta. Si noti che il Parco Veicoli al 30 giugno 1922 comprendeva 10.337 carrozze, 4500 bagagliai e postali, e 128.427 carri. Nel decennio 1922-1932 furono costruite 1740 nuove carrozze, mentre ne furono demolite 5300 di quelle vecchie a cassa di legno; le carrozze demolite erano però tutte a due assi, mentre quelle di nuova costruzione furono tutte a carrelli, e perciò la capacità di trasporto rimase pressoché inalterata. Il miglioramento più importante, attuato nel detto decennio, consiste nella totale adozione della struttura metallica. Nello stesso tempo, venne decisa la sostituzione graduale dell'ordinaria cassa di legno a tutte le carrozze a carrelli. Le carrozze costruite nel primo periodo dell'epoca moderna, che va dalla fine della prima guerra mondiale all'inizio della seconda, si differenziano da quelle costruite negli anni precedenti per miglioramenti vari ma soprattutto per una più razionale e comoda ripartizione dei posti per i viaggiatori: compartimenti più spaziosi, finestrini più larghi e quindi più luce e più aria. treninscala © 2009 14 tutti i diritti riservati Carrozze FS dal 1929 alla ricostruzione postbellica Fig. 24 – Carrozza di I e II classe, serie ABz 52.058 Tabella n. 1 – Carrozze a cassa metallica costruite negli anni 1931 – 1937 a a 1 classificazione Anno 2 classificazione Carrelli Lung. (°) Passo (°) Modulo (°) Az 11.000 – 11.048 1931 ABz 51.100 – 51.111 AC/m 23224 16170 2140 AC/mR 23224 16170 19900 31 22574 15520 2120-1900-1610 ABz 60.100 – 60.111 Bz 21.000 – 21.113 1931 Az 21.000 – 21.113 ABCz 61.000 – 61.029 1934 Cz 32.000 – 32.749 1937 Bz 32.000 – 32.749 31 – 31s 22554 15500 1630 Abz 52.000 – 52.149 1737 Az 52.000 – 52.147 31 23224 16170 2100- 1900 (°) Tutte le misure sono in mm LE CARROZZE IN ACCIAIO INOSSIDABILE. Nel 1938 le FS ordinarono una serie di veicoli con la cassa rivestita esternamente in lamiera in acciaio inossidabile 18/8 (18 % di cromo e 8 % di nichel). Questo tipo di lamiera non era un prodotto nazionale ma doveva essere importata. Il paese era in un momento delicato ed in piena autarchia e le motivazioni di questa scelta coraggiosa probabilmente sono dovute a varie ragioni: il successo che carrozze analoghe avevano riscontrato in America, una sensibile riduzione nella massa del veicolo, ridotte esigenze di manutenzione (nessuna necessità di riverniciatura periodica) e infine ragioni di prestigio. Comunque, queste carrozze erano esteticamente bruttine, anche se l’aspetto superficiale della lamiera della cassa con la sua brillantezza conferiva al treno un certo qual “tono”. L’ordinazione fu fatta alla società Piaggio, che per la realizzazione delle saldature mise a punto un procedimento nuovo per i tempi. Furono costruite sei carrozze e due bagagliai-posta per poter comporre e mettere in esercizio due treni “bloccati”, per servizi “rapidi”, ognuno di quattro carrozze, una di prima classe, due di seconda ed un bagagliaio, fig. 25 e 26. I treni erano così composti: treno 1: AIz 13.000, BIz 23.000, BIz 23.001, DUIz 93.000 consegnato a novembre 1939 1; treno 2: AIz 13.001, BIz 23.002, BIz 23.003, DUIz 93.001 consegnato a dicembre 1939 2. La particolarità di questi veicoli consisteva nelle caratteristiche costruttive che gli conferivano una elevata robustezza longitudinale: erano infatti in quanto dotati di intelaiatura delle pareti laterali composta da correnti paralleli collegati da montanti e diagonali. Il telaio era formato da longheroni, due travi portaralle e 1 2 classificazione all’origine classificazione all’origine treninscala © 2009 15 tutti i diritti riservati Carrozze FS dal 1929 alla ricostruzione postbellica traverse e tratti in lamiera piegata collegate alla struttura longitudinale in modo da costituire un unico complesso portante, studiato in modo tale da offrire una elevata resistenza agli urti longitudinali. Le fiancate ed il tetto, in lamiera grecata, concorrevano ad aumentare la resistenza della struttura. L’arredamento interno degli scompartimenti era simile alle altre carrozze del tempo, i sedili, 6 posti in prima rivestiti in velluto tigrato rosso, con tappeto centrale e 8 in seconda rivestiti in velluto tigrato marrone. In entrambe le carrozze nei compartimenti vi erano degli specchi a forma circolare, fig. 27 e 28. Le carrozze in acciaio inossidabile erano dotate di carrelli speciali tipo Görlitz, con passo di 2700 mm, boccole con cuscinetti a rulli ed avevano le seguenti caratteristiche: riscaldamento a vapore, sistema Westinghouse, illuminazione elettrica ad incandescenza alimentata da batterie di accumulatori; freno Breda, tara kg. 30.030, posti a sedere 48, velocità categoria stella (140 km/h); modulo 1950 mm sia in I classe che in II classe. Le carrozze sono state demolite tra il 1946 e 1957, ad eccezione della 23.000 che fu ristrutturata nel 1953 e riclassata in Az. Il bagagliaioposta 93.000, ristrutturato nel 1953 è purtroppo l’unico ancora esistente alla data odierna (2011) ed è fermo al piazzale del magazzino di Verona Porta Vescovo. Fig. 25 – Carrozza con cassa in lamiera ondulata in acciaio inossidabile, di I classe, serie AIz 13.000 e 13.001 treninscala © 2009 16 tutti i diritti riservati Carrozze FS dal 1929 alla ricostruzione postbellica Fig. 26 – Carrozza di I classe, con cassa in acciaio inossidabile, serie AIz 13.000 Fig. 27 – Compartimento di una carrozza di I classe con cassa in acciaio inossidabile treninscala © 2009 17 tutti i diritti riservati Carrozze FS dal 1929 alla ricostruzione postbellica Fig. 28 – Interno di un compartimento di una carrozza di II classe con cassa in acciaio inossidabile, serie BIz 23.000 – 23.003 L’INIZIO DEL RISCALDAMENTO ELETTRICO DELLE CARROZZE. Il riscaldamento elettrico delle carrozze in Italia ebbe inizio negli anni trenta, per il solo servizio internazionale, ma poi la sua applicazione riprese definitivamente subito dopo la Seconda Guerra, per affermarsi definitivamente negli anni cinquanta. Con lo sviluppo della trazione elettrica incomincia anche a svilupparsi il riscaldamento elettrico sui treni passeggeri. Infatti, con l'entrata in esercizio delle locomotive elettriche, per utilizzare i sistemi di riscaldamento a vapore bisognava ricorrere ai già noti Carri Riscaldatori, oppure applicare sui locomotori stessi delle caldaie, che richiedevano spazio e aumentavano il peso della macchina. Con la tecnologia del tempo, non vi erano ancora apparecchiature adatte poter trasportare l'energia elettrica, alla tensione di 3000 V, da una carrozza all'altra, né vi era la possibilità di trasformare la corrente continua a tensione più bassa dei 3000 V. All'estero, su diverse reti ferroviarie, la tensione di alimentazione era di 1500 V continua oppure 1500 V alternata monofase; per il REC, quest'ultima veniva facilmente abbassata a 1.000 volt mediante trasformatori. Per queste ragioni il REC (Riscaldamento Elettrico Carrozze) ha tardato a diffondersi in Italia. I primi impianti di riscaldamento elettrico furono applicati su alcuni tipi di elettromotrici, dove i problemi erano ridotti, la tensione spesso era minore ed i treni erano di piccola composizione. Su queste elettromotrici per trasmettere la limitata potenza occorrente per il riscaldamento, bastavano dei rudimentali accoppiatori elettrici a bacchetta posti sul tetto dei rotabili. I primi treni di materiale ordinario, con carrozze riscaldate elettricamente sono stati quelli della Società Cogne, della linea ferroviaria Aosta-PréSaint-Didier, acquisita poi dalle FS nel 1931. Il parco consisteva di locomotive elettriche E.400 e carrozze riscaldate da un impianto elettrico. Sulle carrozze FS gli impianti di riscaldamento REC cominciano ad essere studiati nel 1933 per il solo servizio internazionale. Difatti nella seconda metà degli anni trenta entrarono in servizio 30 carozze provviste di REC, della serie ABCz 61.000, fig. 9. A questa prima serie ben presto ne seguirono altre. Nel frattempo l'Unione Internazionale delle Ferrovie (UIC) aveva provveduto a emanare precise prescrizioni di unificazione per le diverse tensioni di esercizio del riscaladamento elettrico, per la condotta generale ed il disegno degli accoppiatori. La condotta generale, di cui dovevano essere dotate tutte le carrozze, serve ad unire elettricamente i veicoli l’uno con l’altro treninscala © 2009 18 tutti i diritti riservati Carrozze FS dal 1929 alla ricostruzione postbellica e con il locomotore e a trasmettere la potenza per il riscaldamento a tutti i veicoli; questi sistemi fondamentalmente sono gli stessi in uso ancora oggi. Intanto nel 1929 veniva introdotto anche un nuovo sistema di riscaldamento a vapore il "Sistema Westinghouse" rimpiazzando gradualmente il sistema Heintz. Il sistema Westinghouse riuniva i vantaggi dei due precedenti. Era dotato di una sola condotta, la principale, dalla quale erano derivati i singoli radiatori; i radiatori funzionavano alla pressione atmosferica ed il vapore veniva immesso automaticamente , nella quantità occorrente a mezzo di un organo detto tubo termostatico il quale, in base alla temperatura impostata, apriva o chiudeva l'introduzione del vapore. In questo modo si realizzava l'indipendenza del riscaldamento dalla pressione del vapore nella condotta generale. I radiatori erano costituiti da tubi alettati. Dal 1° gennaio 1939, con Decreto Interministeriale del 24 agosto 1939, vennero sancite e rese esecutive anche in Italia, le norme INDICAZIONI DEGLI APPARECCHI DOTAZIONE ALLE CARROZZE SPECIALI IN contenute nella UNITA’ TECNICA DELLE FERROVIE (UT); alla Unità Tecnica, fin dall'inizio aderirono 18 Stati europei. Nella Unità Tecnica delle Ferrovie sono contenute le norme e prescrizioni relative a: larghezza del binario prescrizioni generali relative allo scambio dei veicoli costruzione dei veicoli (sagoma dimensioni principali , ecc.) stato dei veicoli carico dei carri prescrizioni relative al trasporto delle merci soggette a dogana e sistemazione dei veicoli per tali trasporti. limite, Alla Unità Tecnica debbono soddisfare anche tutti i veicoli non di proprietà FS ma che debbono circolare nella Rete FS. dalle lettere significative, aggiunte alle lettere di serie, riportate nella tabella n. 2 Gli apparecchi speciali di cui erano munite le carrozze alla fine degli anni ’30 venivano indicati Tabella n. 2.– Lettere distintive che figurano a fianco a quelle di serie, che indicavano gli apparecchi speciali di cui erano dotati i veicoli. (al 31.03.1932) Lettera Apparecchi speciali C freno completo ad aria compressa automatico C condotta per il suddetto CH doppio freno completo ad aria compressa automatico e moderabile Ch condotte per i suddetti V freno completo a vuoto automatico o non automatico V condotta per il suddetto S segnale d’allarme R apparecchio completo per il riscaldamento a vapore R condotta per il suddetto P riscaldamento elettrico A illuminazione ad acetilene E illuminazione elettrica treninscala © 2009 19 tutti i diritti riservati Carrozze FS dal 1929 alla ricostruzione postbellica Per quanto riguarda il freno a mano o “freno a vite”, su tutte le carrozze a due e tre sale le centinaia pari dei numeri di servizio indicavano che erano munite di freno a vite manovrabile a mano e le centinaia dispari indicavano invece che ne erano sprovviste. Facevano eccezione a questa regola le carrozze a carrelli, i bagagliai, e le carrozze con compartimento bagagliaio le quali erano munite tutte di freno a vite. RIEPILOGO DELLA VIAGGIATORI bagagliai e postali, così come stabilita dalle Ferrovie dello Stato nel 1924. CLASSICAZIONE DEI VEICOLI La tabella n. 3, che segue, riporta la classificazione dei veicoli per treni viaggiatori, inclusi Tabella n. 3. – Classificazione dei veicoli per viaggiatori FS al 30 giugno 1924 (da Elenco Generale Veicoli FS 30-6-1924). Carrozze speciali Carrozze di I classe Tipo di veicolo Serie Carrozze salone S di I classe AS Belvedere SP di I classe con scompartimento per trasporto feriti AF di I e II classe con compartimenti a letti ABL di I classe con scompartimento per malati AM Carrozze ordinarie con terrazzini aperti di testa Carrozze di II classe Carrozze ordinarie con terrazzini aperti di testa Carrozze di III classe Carrozze ordinarie A AT B BT C con vestibolo chiuso intercomunicante senza mantici Ci con terrazzini aperti in testa CT Carrozze di IV classe Carrozze di IV classe E Cellulari e Postali Cellulari FS K Carrozze miste di I e II classe Postali per ufficio ambulante U Ridotte esclusivamente per servizio postale US Postali per servizio dei messaggeri UM Carrozze ordinarie con terrazzini aperti di testa Carrozze miste diverse. Carrozze miste diI classe e bagagliaio AB ABT AD di I classe e bagagliaio con terrazzini aperti in testa ADT di I e II classe con compartim. per bagagli ABD di I e II classe con compartim. per bagagli e terraz. ap. in testa ABDT di I e III classe AC di II e III classe, con terrazzini aperti in testa ACT di I, II e III classe ABC di II e III cl. per rimorchi dei treni elettrici RBC di II e III classe BC di II e III classe con terrazzini aperti in testa BCT treninscala © 2009 20 tutti i diritti riservati Carrozze FS dal 1929 alla ricostruzione postbellica Tipo di veicolo (continua da pagina precedente) Bagagliai Postali Serie di II classe e compartimento postale BU di II classe e compartimento postale con terrazzini aperti in testa BUT di III classe e compartimento postale CU di III classe e compartimento postale con terrazzini CUT di III classe,bagagliaio e comp. postale CDU di III classe, bagagliaio e compartimento postale con terrazzini aperti in testa CDUT Bagagliai ordinari intercomunicanti senza mantici Di con terrazzini aperti in testa DT Postali ordinari DU con terrazzini aperti in testa DUT con compartimento per derrate alimentari DF con compartimento per merci in genere DH DALLA GUERRA ALLA RICOSTRUZIONE, E ALLA RIPRESA: DAL 1940 AL 1958 Durante la seconda guerra mondiale andarono distrutte circa, fra carrozze, bagagliai e postali, circa l’80 % del parco anteguerra. Una statistica riporta che al 30 giugno 1940 figuravano nel parco 12.348 fra carrozze, bagagliai e postali; per distruzioni o danneggiamenti ne andarono perdute 9.900 unità: tra queste la maggior parte erano a cassa di legno. Nonostante la costruzione, nel periodo precedente, di molte nuove carrozze a cassa metallica, verso la fine del 1942 i veicoli con la cassa in legno erano ancora numerosi: vi erano infatti 2034 carrozze e 3124 tra bagagliai e postali. Alla fine della guerra, nel 1945, le carrozze efficienti erano appena 2.506 unità; con costruzioni, ricostruzioni e ricuperi divennero circa 4.330 unità; la consistenza al 31 marzo 1946 era di 6.836 unità; la consistenza prevista al 1950 era di 10.961 unità. Durante gli anni successivi vi furono massicce ordinazioni e massicce demolizioni di tutti quei veicoli sinistrati, su cui purtroppo non si hanno dati attendibili. In quest'ultimo decennio si ebbe un deciso slancio verso miglioramenti di varia natura tendenti tutti ad offrire al pubblico sempre maggiori comodità e conforto. Poco prima del secondo conflitto mondiale le chiodature furono sostituite dalla saldatura; fino a questo periodo l'interno delle carrozze non subì variazioni considerevoli, difatti all'interno delle carrozze di III classe vi erano ancora i sedili in legno. Dopo la Seconda Guerra Mondiale le carrozze erano già costruite completamente in metallo, anche se in circolazione vi era una notevole quantità di vecchie carrozze a telaio metallico e cassa di legno, che sono state utilizzate fino agli anni ‘60. Le prime carrozze metalliche erano inizialmente costruite realizzando telaio e cassa in modo distinto; da questa struttura si passò in seguito a quella interamente saldata, ove tutti gli elementi telaio, pareti, imperiale sono legate fra di loro contribuendo a formare una struttura portante. Questo sistema ha contribuito all'alleggerimento della struttura ed ha permesso il conseguente passaggio a carrozze di lunghezza maggiore. Anche la lunghezza delle carrozze varia difatti negli anni: dai 12 metri di lunghezza complessiva e 8 metri di passo delle prime carrozze metalliche, si passa, alla fine degli anni ’50, a 23,6 metri di lunghezza e 16 metri di passo. CARROZZE TIPO 1940 Le prime carrozze costruite nel primo periodo postbellico sono dodici prototipi, progettati però prima della guerra, con passo di 15.550 mm, lunghezza 22.270 mm, ma con sagoma limite più alta, 3.984 mm, tara kg 33.350, dotate di freno Breda, riscaldamento RV ed elettrico a 3000 V, velocità 140 km/h. Si trattava di: 10 carrozze di III classe serie Cz 33.000 – 33.009, ordinate nel 1941, tara kg 33.350, modulo mm 1640, fig. 29 due carrozze miste di I e II classe serie ABz 53.000 e 001, ordinate nel 1941, tara kg treninscala © 2009 21 tutti i diritti riservati Carrozze FS dal 1929 alla ricostruzione postbellica 33.000, modulo mm 2100 in prima e mm 1900 in seconda, fig. 30. Queste carrozze anticipavano molte delle soluzioni costruttive poi adottate sulle vetture di serie, direttamente derivate da quelle costruite dalla Piaggio tipo “inox”. Le caratteristiche principali adottate per la prima volta erano essenzialmente la struttura in acciaio completamente saldato (salvo la ABz 53.000, in alluminio con rivettature apparenti) ed una linea con tendenza ad una certa aerodinamicità secondo l’indirizzo dell’epoca; difatti avevano il tetto lievemente arrotondato alle estremità e fiancate della cassa prolungate oltre le porte d'accesso e anch'esse un po' arrotondate verso l'interno che nascondevano il mantice di intercomunicazione, come si vede nelle fig. 29 e 30. La cassa delle nuove carrozze era caratterizzata dalla completa assenza di rivetti apparenti, salvo il tetto che era costituito per la maggior parte delle unità da lamiere unite da coprigiunti rivettati. Le fiancate della cassa erano caratterizzate da: due costolature, rispettivamente lungo la linea di cintura, sotto i finestrini, e lungo il bordo interiore, e due costolature di rinforzo a metà della fiancata rinforzavano la fiancata stessa, dando l’impressione di una struttura ondulata, fig. 29, 30 e 31. Su queste carrozze furono applicati i nuovi di carrelli, “tipo 28”, con passo di 2.800 mm, telaio a struttura completamente saldata, molle ad elica per sospensione e boccole cuscinetti a rotolamento. tipi con con con CARROZZE TIPO 1946 Per questo tipo di carrozze si veda l’articolo, dello stesso Autore, “Carrozze e bagagliai tipo 1946, 1955-57” disponibile sempre sul sito www.treniscala.it alla voce “Storia FS”. Fig. 29 – Carrozza tipo 1940, di III classe, serie Cz 33.000 – 33.009. Cassa con nervature Fig. 30 – Carrozza tipo 1940, di I e II classe, serie ABz 53.000 – 53.001 treninscala © 2009 22 tutti i diritti riservati Carrozze FS dal 1929 alla ricostruzione postbellica Fig. 31 – Carrozza tipo 1940, di III classe, serie Cz 33.000 CARROZZE CON VESTIBOLO CENTRALE DI NUOVA COSTRUZIONE , TIPO 1947 “CORBELLINI” Le Ferrovie dello Stato, come del resto le altre Amministrazioni delle grandi Reti ferroviarie europee, hanno sempre tenuto in considerazione, anche i trasporti vicinali di massa, pertanto nel pieno della ricostruzione venne anche affrontato il riclassamento ed il potenziamento del parco per i servizi locali, con la costruzione di carrozze appositamente studiate. La caratteristica principale di queste carrozze sarebbe stata la leggerezza, per consentire di formare dei treni ad alta capacità con elevate accelerazioni e frenature; quindi furono stabiliti i seguenti parametri di progetto: lunghezza di 18.660 mm, passo di 11.200 mm, tara kg. 23.000 circa, 76 posti a sedere, con la sistemazione dei passeggeri in due ambienti comuni divisi da un ampio vestibolo centrale. Vi era una coppia di porte per fiancata di tipo a “battente unico”, per favorire l’incarrozzamento e la discesa dei viaggiatori. Queste carrozze avevano sedili in legno, disposti a cinque moduli (di 1.500 mm) a 8 posti, in III classe e quattro moduli (di 1.874 mm) a 8 posti in II classe. In uno degli ambienti metà di un modulo è occupato dalla ritirata, alla quale si accede dal vestibolo. I finestrini erano molto ampi e rendevano gli ambienti molto luminosi. Queste carrozze possono essere divise in due gruppi: carrozze di nuova costruzione e carrozze ricostruite su telai di carrozze a cassa di legno demolite. rilievo e per la forma arrotondata dell’estremità della cassa, ai lati dei mantici. Sono state costruite in quattro serie. Le prime ordinazioni furono effettuate nel 1947, e le successive furono effettuate nell’arco di un decennio. Queste carrozze furono soprannominate “Corbellini” dal nome del ministro dei trasporti in carica nel periodo della ricostruzione postbellica. L’ing. Corbellini era stato precedentemente a capo del Servizio Materiale e Trazione delle Ferrovie dello Stato. Le carrozze “Corbellini”, tipo 1947, furono costruite in due tipologie: a 2 assi e a carrelli CARROZZE TIPO 1947 A DUE ASSI, IN ORIGINE DI III CLASSE Serie CI e nCI 35.300 35.416 e 35.450 35.674, ordinate nel 1947, delle quali i gruppi 35.395 35.416 e 35.56635.590 erano specializzate per treni navetta (serie nCI), fig. 32, con doppia condotta del freno, condotta per l’impianto telefonico e dotate di solo impianto di riscaldamento elettrico. Serie CI 35.675 35.750 e 35.775 35.849, ordinate nel 1948; di queste le serie 35.730 35.754 e 35.822 – 35.846 erano dotate di impianti di riscaldamento elettrico e a vapore. Tutte le altre carrozze, oltre all’impianto di riscaldamento a vapore, furono predisposte per ricevere l’impianto di riscaldamento elettrico; ed avevano le seguenti caratteristiche: tara di circa kg. 23.000, categoria di velocità 90 km/h, passo di 11.200 mm, sospensioni con molle a balestra doppie e ad elica. Le carrozze di nuova costruzione sono facilmente riconoscibili dall’esterno della cassa per la presenza alla base delle fiancate di un bordo in treninscala © 2009 23 tutti i diritti riservati Carrozze FS dal 1929 alla ricostruzione postbellica CARROZZE TIPO 1947 A CARRELLI Serie Cz 34.700 – 34.729, di III classe, ordinate nel 1947, con riscaldamento a vapore, categoria di velocità stella, destinate alle linee della Sardegna, fig. 33. Serie BCz 69.700 – 69.719, di II e III classe, con sedili di legno in III ed imbottiti in II, con impianto di riscaldamento a vapore e predisposizione per quello elettrico; categoria di velocità 100 km/h. Dopo il 1956 furono passate alla serie ABz e dopo il 1959 furono riclassificate serie Bz 34.750 – 34.769. Serie Bz 34.900 – 34.969, di II classe, ordinate nel 1957, costruite come le 35.300, con sedili imbottiti. Queste carrozze hanno un passo di 11.800 mm, carrelli tipo A, AA o AA/m, con passo di 2440 mm, con molle a balestra ed elicoidali per sospensione primaria e molle a pinza per la secondaria, la tara varia fra 29.000 e 32.000 kg, secondo la serie, la velocità massima è di 100 km/h. La fig. 34 mostra l’interno, con sedili in legno, di una carrozza di III classe. Fig. 32 – Carrozza tipo 1947, a due assi con vestibolo centrale, serie CI e nCI 35.300 - 35.416, 35.450 - 35.674 e 35.775 – 35.849 Fig. 33 - Carrozza tipo 1947, a carrelli con vestibolo centrale, serie Cz 34.700 – 34.729 treninscala © 2009 24 tutti i diritti riservati Carrozze FS dal 1929 alla ricostruzione postbellica Fig. 34 – Interno di una carrozza di III classe tipo 1947 serie Cz Tabella n. 4 – Carrozze costruite nel periodo 1946 – 1953, dotate di freno Breda , impianto di riscaldamento RV + RE ed illuminazione con lampade ad incandescenza. Serie in origine Serie dopo 1956 Az 13.010 – 059 Az 13010 – 056 Bz 23.010 – 149 Carrelli tipo Marcatura UIC Az32010 – 149 Quant. 27 50831830000– 004 5 59831838000 – 044 50 27 50831940500 – 519 Anno di Note ordinazione 1947 1947-49 50831948000 – 119 140 28 50832048200 – 209 10 Cz 33.000 – 009 Bz33000 – 009 Cz 33.010 – 349 Bz 33010 Cz 33.690 – 709 e AB/m 50832048210 – 969 1947 Cz 33.815 – 824 seguenti AB/m 1947 AM/m 1940 1946 (1) Cz 33.350 – 379 1948 Cz 33.825 – 844 ABM/m 1949 Cz 33.380 – 489 27 1946 Cz 33.490 – 569 1947 Cz 33.610 – 649 (2) Cz 33.680 – 689 Cz 33.750 – 814 Cz 33.750 – 609 Abz 53000 – 001 Abz 53000 – 001 28 Abz 53010 – 049 Az 53010 – 049 27 50831940600 – 639 Totale 765 1948 2 1940 40 1012 (1) carrozze 33077 – 088 con solo impianto RV (2) carrozze 33625 – 649 RIC (3) freno con dispositivo alta velocità. treninscala © 2009 25 tutti i diritti riservati 1947 RIC(3) Carrozze FS dal 1929 alla ricostruzione postbellica Tabella n. 5 – Carrozze “Corbellini” tipo 1947, tipo 1951R e tipo 1957R con vestibolo centrale Carrozze tipo 1947 di nuova costruzione Tipo Passo mm Luunghezza cassa mm Lunghezza totale mm tara in kg a due assi 11.200 17.246 18.600 23.000 a carrelli 11.800 17.246 18.600 29.999 -32.000 Carrozze tipo 1951R e 1957R costruite su telai di carrozze a cassa di legno del 1906 e 1910 a carrelli 11.900 16.480 17.834 12.300 17.432 18.534 16.566 21.446 22.818 23.000 CARROZZE CON VESTIBOLO CENTRALE COSTRUITE SU TELAI DI VECCHIE CARROZZE A CASSA DI LEGNO (TIPO 1951R E 1957R) freno Breda, avevano l’impianto di riscaldamento elettrico ed erano predisposte a ricevere l‘impianto a vapore o viceversa. Visti i buoni risultati conseguiti con le nuove carrozze a vestibolo centrale tipo 1947, le FS, nel 1951, decisero di costruire altre 460 carrozze sullo stesso modello soprannominato “Corbellini”, utilizzando però i telai di vecchie carrozze, tipo “1906” e “1910”, a cassa di legno, da demolire. Nel 1957 furono ordinate le seguenti carrozze: Queste carrozze furono ordinate negli anni 1951 – 1956, in due gruppi: di III classe e miste di II e III classe: Serie Cz 38.000 – 38.073 (ordinazione 1951) e 38. 074 – 38.159 (ordinazione 1952), fig. 35, costruite su telai di carrozze 1906, lunghe 17.834 mm e aventi passo 11.900 mm, tara kg. 31.600. Serie Cz 38.244 – 38.323, 38.333 – 38.357 (ordinazione 1951) e 38.368 – 38.377 (ordinazione 1952), fig. 36, costruite su telai di carrozze 1910, lunghe 18534 mm e aventi passo 12.300 mm, tara kg 32.500. Serie BCz 69.100 – 69.201 (ordinazione 1951), 69.212 – 69.233 e 69.244 – 69.310 (ordinazione 1952), fig. 37, e 38, costruite su telai di carrozze 1910, lunghe 18.534 mm con passo 12.300 mm, tara kg 33.500; con sedili in II classe imbottiti (fig. 38a) ed in III in legno. Dopo il 1956 furono classificate Bz di II classe; una parte di queste carrozze 69100 – 201, 69212 – 331) furono riclassificate nella serie Bz 38.400 – 603. Serie Bz 38.900 – 38.928, di II classe, costruite su telai di carrozze demolite, con cassa di legno. I telai furono stati tagliati in centro ed allungati per realizzare carrozze più lunghe delle precedenti, tipo 1951R, e con maggiore capienza: 21.445 mm con passo 16.566 mm, fig. 39. Su queste carrozze le estremità della cassa sono state realizzate come quelle di nuova costruzione, compresi il bordo inferiore di rilievo, inoltre sono stati resi più comodi i gradini di salita rispetto alle precedenti. Furono applicati i carrelli tipo 27B, con passo di 2700 mm, dotati di boccole con cuscinetti a rulli. Avevano sedili imbottiti e portabagagli applicate longitudinalmente sulle pareti laterali; erano applicati gli aspiratori sull’imperiale. Queste ultime carrozze sono simili alle precedenti sia per l’aspetto esteriore che per la divisione dell’interno, ma sono distinguibili dalle precedenti di nuova costruzione per la forma dell’estremità della cassa, più corta e non più arrotondata, che non copre più i mantici di intercomunicazione, con bordo inferiore leggermente rastremato, senza bordo di rilievo; inoltre nella struttura della cassa sono ancora presenti i tiranti a lamina dei telai originali, e vi sono due soli gradini ripidi di accesso alle porte, anziché tre, come si vede confrontando le fig. 38 e 40. Le suddette carrozze erano tutte equipaggiate con carrelli tipo AA/m, erano ammesse ad una velocità massima di 100 Km/h, erano dotate di treninscala © 2009 26 tutti i diritti riservati Carrozze FS dal 1929 alla ricostruzione postbellica Fig. 35 – Carrozza di III classe con vestibolo centrale, costruita su telai di carrozze tipo 1906, serie Cz 38.000 – 38.159 Fig. 36 - Carrozza di III classe con vestibolo centrale, costruita su telai di carrozze tipo 1910, serie Cz 38.224 – 38.257 e 38.368 – 38.377 treninscala © 2009 27 tutti i diritti riservati Carrozze FS dal 1929 alla ricostruzione postbellica Fig. 37 - Carrozza di II e III classe con vestibolo centrale, costruita su telai di carrozze tipo 1910, serie BCz 69.100 – 69.201, 69.212 – 69.233, 69.244 – 69.310 Fig. 38 – Carrozza di II e III classe con vestibolo centrale, serie BCz 69.139 Fig. 39 – Carrozza con vestibolo centrale a cassa lunga, costruita su telaio di carrozza tipo 1910 a cassa di legno, serie Bz 38.900 – 38.928 treninscala © 2009 28 tutti i diritti riservati Carrozze FS dal 1929 alla ricostruzione postbellica Fig. 40 – Carrozza di II e III classe, con vestibolo centrale, a carrelli, serie BCz 69.700 – 69.719 timenti di II classe 3 ½ di I classe, tara kg. 36.500, fig. 41. CARROZZE TIPO “CENTOPORTE” COSTRUITE SU TELAI DI CARROZZE A CASSA DI LEGNO DEMOLITE. Sono carrozze a cassa metallica, con fiancate e tetto costituiti da pannelli di lamiera uniti da chiodature, simili alla serie 36000 (si veda l’articolo già pubblicato “Le carrozze FS dal tipo 1920 fino al tipo 1929”) costruite su telai di vecchie carrozze a cassa di legno, delle quali hanno mantenuto la disposizione originaria, a compartimenti con corridoio laterale, disposizione molto adatta per i treni per lunghi percorsi, e soluzione molto gradita per i treni per viaggi notturni. Le fiancate esterne di queste carrozze si presentano in maniera disuguale: difatti, sulla fiancata lato corridoio hanno la finestratura asimmetrica, come pure le porte di accesso, che sono quattro; sull’altra fiancata lato scompartimenti ci sono dieci porte d’accesso, una per scompartimento, più due per i vestiboli di estremità. Le carrozze costruite furono solo 125, divise in quattro gruppi, ordinate fra il 1948 e 1952, entrate in esercizio fra il 1949 e 1953. Erano abbastanza confortevoli per i loro compartimenti ampi, con modulo di 1850 mm, 6 posti in I e 8 in II, con sedili imbottiti; erano lunghe 18.534 mm con passo di 12.300 mm, velocità 100 km/h, dotate di impianto di riscaldamento elettrico ed a vapore. Le serie costruite furono le seguenti: Serie ABz 67.500 – 67.536 (ordinazione 1948), carrelli AM e AM/m, con 4 scompar- Serie Bz 27.054 – 078 (ordinazione 1948) e 27.000 – 27.053 (ordinazione 1952), di II classe, carrelli tipo AM, con 7 e ½ scompartimenti da 8 posti, tara kg. 35.500, fig. 42 e 43. Serie ABz 67.600 – 67.602 (ordinazione 1949), carrelli tipo AM/m, con 2 scompartimenti di I classe e 5 ½ di II classe, tara kg. 35.500. Serie Az 57.001, 002, 005 (ordinazione 1949), di I classe, con 7 e ½ scompartimenti, tara kg. 35.500, fig. 44. In origine sarebbero dovute essere classificate come serie ABz, furono passate alla classifica Az dopo la modifica dei posti di II classe da 8 a 6. Nello stesso periodo (ordinazione 1948) furono costruite le carrozze serie npBDz 68.200 – 68.205, di II classe con corridoio centrale e ambiente bagagliaio, con cabina di comando per treni navetta, fig. 45. Erano dotate di carrelli AM, con sedili in legno, tara kg. 36.000, 100 km/h. CARROZZE TIPO 1955-1957 Per questa serie di carrozze si veda l’articolo, dello stesso Autore, “Carrozze e bagagliai tipo 1946, 1955-57” disponibile sempre sul sito www.treniscala.it alla voce “Storia FS”. treninscala © 2009 29 tutti i diritti riservati Carrozze FS dal 1929 alla ricostruzione postbellica Fig. 41 – Carrozza di I e II classe, serie ABz 67.500 – 67.536, a carrelli, con corridoio laterale Fig. 42 - Carrozza di II classe, serie Bz 27.054 – 27.078, e 27.000 – 27.053 a carrelli, con corridoio laterale Fig. 43 – Carrozza di II classe serie Bz 27.001, “Centoporte” treninscala © 2009 30 tutti i diritti riservati Carrozze FS dal 1929 alla ricostruzione postbellica Fig. 44 – Carrozza di I classe (in origine di I e II classe) serie Az 57.001, 002, 005, a carreli con corridoio laterale, “Centoporte” Fig. 45 – Carrozza serie npBDz 68.200 – 68.205 di II classe, tipo “Centoporte” con corridoio centrale e ambiente bagagliaio, con cabina di comando per treni navetta. IL RISCALDAMENTO ELETTRICO DELLE CARROZZE DOPO LA SECONDA GUERRA MONDIALE Dopo la Seconda Guerra Mondiale, con l’estensione dell’elettrificazione si presentò ai tecnici la nuova possibilità di realizzare, a bordo di ogni carrozza, un impianto di riscaldamento elettrico a scaldiglie, alimentato dalla linea di alimentazione della rete di trazione. Nacque così il “Riscaldamento elettrico” REC. Il riscaldamento a vapore è stato in uso fino a non molti anni fa, dopo aver convissuto per molto tempo con il rivale “elettrico a scaldiglie” e poi da questo soppiantato. Dagli anni ‘60 in poi sono stati introdotti gli impianti di “Riscaldamento a Aria Soffiata” e poi, alla fine degli anni ‘60, gli impianti di “Climatizzazione”. Il riscaldamento elettrico elimina l'inconveniente delle differenze di riscaldamento tra le varie carrozze, rendendo inoltre più agevole la regolazione della temperatura che viene fatta in modalità “tutto o niente”, cioè soltanto variando il tempo di erogazione del calore da parte di “scaldiglie” (corpi riscaldanti). Queste sono costituite da un tubo del diametro di 20 mm entro il quale, isolata da ossido di magnesio, è immersa una spiralina di nichel-cromo, e sono collegate ad un circuito ad alta tensione. Tutti i circuiti di comando a distanza sono invece a bassa tensione, cioè a 24 volt. Poiché i tipi di corrente (alternata o continua) e le relative frequenze e tensioni sono diversi da una nazione all'altra, e talora anche all’interno treninscala © 2009 31 tutti i diritti riservati Carrozze FS dal 1929 alla ricostruzione postbellica di una stesse rete ferroviaria, occorre poter variare i collegamenti alle resistenze di riscaldamento sfruttando semplice leggi dell'elettrotecnica; nelle carrozze italiane ciò avviene per mezzo del “combinatore delle resistenze”, manovrato a mano: nella posizione parallelo si ha alimentazione a 1000 volt; nella posizione serie-parallelo a 1500 volt; nella posizione serie a 3000 volt. Col sistema di riscaldamento elettrico vanno prese speciali precauzioni per evitare rischi di folgorazione. All'inizio del 1940 le carrozze FS munite di REC, oltre che di riscaldamento a vapore, erano 217 così ripartite: nessuna di I classe, nessuna di II, 80 di III classe, 81 miste di I e II classe, 30 miste di I, II e III, 25 bagagliai (Dz 80.000) e una carrozza per usi speciali. Per le carrozze per il servizio interno, il passaggio dalla fase di studio a quella di concreta applicazione del REC fu catalizzato dalla seconda guerra mondiale, in quanto la necessità di risparmiare combustibile fece ridurre o addirittura sospendere il riscaldamento dei treni nel modo tradizionale a vapore. Il primo esperimento di riscaldamento elettrico su treni ordinari FS fu effettuato sull'accelerato 1863 e sul diretto 74 della linea Ancona-Roma, che per l'intero periodo invernale 1941-42 furono riscaldati elettricamente. Nell'inverno successivo (1942-43) ebbero il riscaldamento elettrico i treni 17 e 20 della linea Milano-Roma, trainati da locomotive E. 428. Le prime due carrozze FS dotate all’origine di REC a 3.000 V furono allestite a luglio del 1942: erano le Az 10.079 e Bz 20.248. Gli studi sugli impianti di riscaldamento furono ripresi su più vasta scala dopo la fine della seconda guerra mondiale. Nell'inverno 1947-48 si riscaldarono elettricamente una coppia di treni Milano-Roma e una di accelerati FirenzeChiusi, ma già alla fine del '48 il parco dei rotabili dotati di REC aveva la seguente consistenza: 37 locomotive, 242 carrozze e 32 fra postali e bagagliai. Con questi materiali fu possibile effettuare con riscaldamento elettrico 37 treni dei Compartimenti di Milano (14), Bologna (7), Firenze (10) e Roma (6), una coppia di direttissimi Milano-Roma e diversi treni internazionali. Nel giro di pochi anni l'impianto REC fu applicato non solo sulle locomotive elettriche e carrozze di nuova costruzione, ma anche su buona parte delle carrozze ostruite negli anni precedenti. Il REC, generalmente, consiste in due circuiti elettrici, fig. , nettamente divisi: uno ad alta tensione "circuito di potenza", alimentato a 3000 V, e l'altro in bassa tensione "circuito di comando", alimentato a bassa tensione (24 V) dalle batterie di accumulatori. Il circuito da alta tensione è diviso in due arti: "condotta generale", completa degli accoppiatori alle testate, “circuito derivato”, che alimenta le scaldiglie dislocate nei vari vani all'interno della carrozza. La potenza varia a seconda le dimensioni della carrozze ed è comunque in media di circa 3000 watt per compartimento. I PROGRESSI DELL’IMPIANTO D’ILLUMINAZIONE. L’energia per l’alimentazione dell’impianto d’illuminazione, su ogni veicolo, è fornita da un gruppo di batterie di accumulatori. Per contribuire ad elevare il grado di comfort all'interno delle carrozze anche l'impianto d'illuminazione è stato sottoposto a studi, sia nelle FS che nell'ambito della UIC, per raggiungere la soluzione più efficace. Gli indici di qualità più importanti sono naturalmente l'intensità e l'uniformità della distribuzione della luce nei vari punti della carrozza. Già nel 1947 una commissione UIC raccomandava un illuminazione minima di circa 50 lux per le carrozze. Fino al 1942 il livello di illuminamento3 nelle carrozze dotate di lampade ad incandescenza era di 40 Lux4, poi elevati a 50 Lo schema dell'impianto d'illuminazione di una carrozza, di vecchio tipo, con lampade ad incandescenza è riportato nella fig. 46. Le lampade usate sono da 20, 30, 40, W a 21 V, per la luce normale; 5 W a 24 V per le luci notturne e di segnalazione. In seguito sono state applicate lampade in ogni compartimento, ritirate, vestiboli e corridoio, da 30 W a 21 V e da 5 W a 24 V 3 Il livello d'illuminamento,stabilito in sede UIC per ogni posto a sedere di una carrozza, è il valore di illuminazione misurata all'altezza di 80 cm dal pavimento ed a 60 cm dallo schienale. Il Lumen è l'unità di misura del flusso luminoso (lm), cioè l'energia irradiata da una sorgente luminosa nell'unità di tempo. Il Lux è l’unità di misura di illuminamento, che è il rapporto esistente fra il flusso luminoso (in Lumen) incidente su di una superficie e l’area della superficie stessa (in metri quadrati) 4 treninscala © 2009 32 tutti i diritti riservati Carrozze FS dal 1929 alla ricostruzione postbellica Fig. 46 – Schemi di impianti di illuminazione - treninscala © 2009 33 tutti i diritti riservati Carrozze FS dal 1929 alla ricostruzione postbellica I CARRELLI Le figure che seguono illustrano i tipi di carrelli citati in questo articolo. I disegni non sono in scala fra di loro. Fig. 47 – Carrello AA/m, AA/mR treninscala © 2009 34 tutti i diritti riservati Carrozze FS dal 1929 alla ricostruzione postbellica Fig. 48 – Carrello tipo A, AA treninscala © 2009 35 tutti i diritti riservati Carrozze FS dal 1929 alla ricostruzione postbellica Fig. 49 – Carrello tipo AB, AB/m, AB/mR treninscala © 2009 36 tutti i diritti riservati Carrozze FS dal 1929 alla ricostruzione postbellica Fig. 50 – Carrello tipo ABM, ABM/m, ABM/mR treninscala © 2009 37 tutti i diritti riservati Carrozze FS dal 1929 alla ricostruzione postbellica Fig. 51 – Carrello tipo AC, AC/m, AC/mR treninscala © 2009 38 tutti i diritti riservati Carrozze FS dal 1929 alla ricostruzione postbellica Fig. 52 – Carrello tipo 27 treninscala © 2009 39 tutti i diritti riservati Carrozze FS dal 1929 alla ricostruzione postbellica Fig. 53 - Carrello tipo 27B treninscala © 2009 40 tutti i diritti riservati Carrozze FS dal 1929 alla ricostruzione postbellica Fig. 54 – Carrello tipo 28 treninscala © 2009 41 tutti i diritti riservati Carrozze FS dal 1929 alla ricostruzione postbellica Fig. 55 – Carrello tipo 31 treninscala © 2009 42 tutti i diritti riservati Carrozze FS dal 1929 alla ricostruzione postbellica Fig. 56 – Carrello tipo 31S Nota: tutte le figure del presente articolo sono riprodotte per gentile concessione dell’autore Evaristo Principe treninscala © 2009 43 tutti i diritti riservati