EREMO DI TIZZANO
L’eremo di Tizzano può essere considerato uno
dei luoghi più suggestivi del comune di
Casalecchio di Reno. Dal sagrato (metri 143 sul
livello del mare) si gode uno splendido
panorama: lo sguardo spazia sulla pianura
bolognese, dal capoluogo ai confini con Modena
e, nelle giornate limpide, si vede distintamente
l’arco delle Prealpi. Sulla destra si apre la valle
del Reno, dal Santuario della Beata Vergine di
San Luca fino al Monte Mario ed a Badolo. Il
complesso monastico dell’Eremo iniziò ad essere
costruito nel 1655 dai Monaci Eremitani
Camaldolesi che acquistarono il terreno dalla
Famiglia Guastavillani nel 1621. I lavori
terminarono solo nel 1741 quando la Chiesa
venne finalmente consacrata a San Benedetto.
Ammirata la bella facciata di linee semplici,
nello stile spoglio ed elegante di un barocco
austero, di monastica severità, ci portiamo
all’interno, a navata unica, alta e luminosa, con
cappelle laterali collegate tra loro da stretti
passaggi. La visita della Chiesa richiede particolare cura poichè si tratta uno degli
edifici sacri meglio conservati della zona, che, nel tempo, ha subito ben pochi
interventi o modifiche rispetto al progetto
settecentesco.
La cappella absidale porta sull’Altare Maggiore
una pala del pittore bolognese Giovanni
Francesco Gessi raffigurante S. Benedetto al
tempo della Sua vita eremitica. L’altare è in
legno dorato: la portina del Tabernacolo, pure
in legno, reca, dipinta da Gaetano Gandolfi
l’immagine
del
Redentore
che
dona
l’Eucarestia. Dietro l’altare è situato il coro, in
noce massiccio a 21 stalli, dotato di un organo
restaurato recentemente. Nella prima delle tre
cappelle laterali di sinistra troviamo il Fonte
Battesimale. Nella seconda cappella è situato il
veneratissimo Crocefisso dell’Eremo di origine
orientale alla cui base si trova un reliquiario che
custodisce frammenti della Vera Croce ed altre
reliquie testimonianza della Passione di Cristo.
Infine, la terza cappella
è dedicata a S.
Giuseppe.
Nel primo cappella laterale di destra è collocato
l’altare della Beata Lucia da Settefonti.
La
seconda cappella è occupata da una copia di una tela del Guercino raffigurante
S. Giovanni Battista. Nella terza cappella vi è un altare con una statua lignea
dell’Immacolata Concezione. Dal transetto si passa all’antica sacrestia, ove sono
conservati arredi di culto e, alle pareti, quadri di ottima fattura.
Uscendo dalla Chiesa, si rimane
ancora
immersi
nella
magica
atmosfera di pace e serenità
ispirata dal luogo ed ammiriamo
nel cortile il bel puteale sormontato
da una cornice in ferro battuto,
culminante con una croce. Qui
sotto si pare una cisterna del 1681,
che assicurava il rifornimento idrico
al complesso. Di fronte si trova la
Canonica che era un tempo la
foresteria dei monaci. Sul lato
sinistro della Chiesa abbiamo il
campanile, costruito nel 1724 ed
un elegante edificio, ora proprietà
privata: un tempo qui abitava il Priore e nella stessa costruzione era sistemato anche
il cenobio per quei monaci che sceglievano la vita in comune. In un ampio prato sul
retro erano sistemate 12 celle per i Monaci eremiti, ora restano soltanto i muri
perimetrali di due piccole abitazioni.
Dopo la soppressione dei Camaldolesi, per ordine del Direttorio della Repubblica
Francese, nel 1799, la Chiesa di Tizzano fu chiusa al culto e l’Eremo venne dichiarato
Parrocchia.
(da Annamaria Dalmonte Polvani, Casalecchio di Reno, Percorsi e Immagini della sua
civiltà, Pontenuovo Editrice Bologna, 1986, p. 144;
Casalecchio di Reno, una città, la sua storia, la sua anima, Telesio Editrice, Milano,
2003, pp.68-69)