30 / 31 luglio - 1 agosto
Le Grandi Religioni
Monoteiste:
Ebraismo,
Cristianesimo,
Islamismo.
Relatori:
G. Barbaglio
M. Tronti
Stefano L. Della Torre
G. Ripanti
Coordinatore:
G. Barbaglio
A. Barban
N. Borrmans
C. Molari
M. Y. Marassi
*La prima relazione è prevista per le ore 16,30
In molti periodi storici le tre grandi religioni monoteistiche del Mediterraneo (Ebraismo, Cristianesimo ed Islam) hanno convissuto in
modo pacifico. Tuttavia, esse hanno dimostrato anche di rivolgere al loro stesso interno attitudini di persecuzione e di inquis izione
verso eretici ed oppositori; così pure hanno saputo rivolgere all’esterno l’intolleranza verso gli altri attraverso violenza, fanatismo ed
integrismo. Ciascuno dei tre monoteismi è stato persecutore degli altri due ed è stato a sua volta perseguitato. Ma la critica verso il
monoteismo si è articolata nell’accusa di essere ossessivo nella propria verità, intollerante verso ogni alterità preferendo se stesso,
generatore di società autoritarie e monolitiche, garante di modelli politici ideologico-religioso o confessionali.
In ogni monoteismo sembra darsi una relazione speciale tra religione e potere: da un unico Dio e da un’unica religione si perviene ad
un unica forma di pensiero veritativo, ad una esperienza di governo totalitario.
L’integrismo fondamentalista si matura nelle anime pie, i teologi poi lo elaborano ed infine i politici lo impongono.
Da qui il rischio che l’altro - che non appartiene alla mia stessa fede religiosa – non abbia il mio modo di pensare, e non possa vivere
politicamente con me. L’altro diventa il nemico da perseguitare.
Il monoteismo lo si può rendere funzionale ad una deriva ideologica e politica per farne un elemento di inimicizia tra gli uomini.
D’altra parte, gli stessi monoteismi sono stati capaci attraverso i loro testi sacri di prospettare delle grandi profezie: la ricerca di una
terra promessa attraverso l’esodo; l’amore per i nemici, il primato della continua trascendenza di Dio.
Dai fondamentalismi violenti che sembrano ritornare dentro la nostra storia bisogna
saper ritrovare la forza della profezia critica e allo stesso tempo propositiva.
29/ 30 / 31 agosto
Un libro, le beatitudini
Relatori:
Coordinatore:
R. Rossanda
P. Virno
R. Virgili
G. Vattimo
M. Trevi
P. Ingrao
P. Ricca
*La prima relazione è prevista per le ore 16,30
Luca 6, 20-21 e 24-25
Felici voi, poveri: Dio re interverrà a vostro vantaggio.
Felici voi che ora patite la fame: Dio vi sazierà.
Felici voi che ora siete nel pianto: Dio vi farà ridere di gioia.
Guai a voi ricchi: avete già il vostro conforto.
Guai a voi che vivete sazi: patirete la fame.
Guai a voi che ora ridete: lutto e pianto sarà per voi.
Il testo evangelico non c’è dubbio che ci provoca: Gesù osa congratularsi con i disagiati di questo mondo e li chiama alla felicità. Un
paradosso? E perché poi questi dovrebbero accogliere il suo invito? Un sognatore che chiama a sognare quanti non ne hanno
alcuna possibilità!
E a quale genere di felicità li chiama? Rassegnarsi qui in terra a attendere la felicità celeste,
che arriverebbe, comunque, troppo tardi?
Le tre corrispondenti “maledizioni” non sono meno “strane”. Essere ricchi, sazi e ridere
di gioia è un male ai suoi occhi?
Le beatitudini e le maledizioni, comunque, ci interrogano sull’orizzonte dello sguardo di Gesù che si felicita con i poveri, affamati e
lacrimanti e “maledice” quelli che se la godono.
Un testo evangelico davanti al quale sembrano possibili solo domande e interrogativi.
Ma è proprio al fondo di questi che forse qualche voce fioca di risposta può arrivare fino a noi.
1/ 2 / 3 ottobre
Relatori:
V. Agnoletto
E. Olivero
A. Zanotelli
M. Miegge
F. Gentiloni
A. Barban
G. Strada
M. Revelli
Le Disobbedienze
Che vuol dire oggi disobbedire? Vuol dire essenzialmente mettersi fuori dalle logiche e dalle pratiche con cui è governato il mondo.
Per fare che cosa? Per cercare di cambiare queste logiche e queste pratiche, per sostituirle con qualcosa di alternativo - “un altro
mondo è possibile”! - ma soprattutto per aiutare tutte quelle persone, donne, uomini, bambini che le subiscono. A volte si tratta di
interi popoli, paesi interi, emarginati, dimenticati, oppure coinvolti in giochi di guerra e travolti dagli interessi dei potenti.
La resistenza, la disobbedienza è, dunque, verso la guerra, ma anche verso le ingiustizie le oppressioni, le disuguaglianze che
attraversano e dividono il mondo e creano conflitti, producono violenza, lasciano vittime innocenti, mettono nell’insicurezza e
nell’angoscia tutti noi.
Con queste pratiche di resistenza e disobbedienze, quando sono appassionate e pacifiche, vogliamo confrontarci. Di qui, la
necessità di parlare con alcuni protagonisti di questi atti e di questi movimenti e ascoltare le analisi di chi su di essi ha riflettuto.
Sia il pensiero politico sia la sensibilità religiosa si sentono oggi interrogati da certi fatti
terribili che avvengono e dalle azioni generose che li contrastano.
Informazioni
Sede: Eremo di Montegiove Fano (PU)
Iscrizione: le iniziative hanno un carattere seminariale e un numero programmato
di partecipanti per cui è richiesta l’iscrizione all’ufficio di segreteria:
0721-866960; e-mail: [email protected]
[email protected]
0721-864707 da lunedì a venerdì 16,00 - 18,30 o segreteria telefonica
Quota: • iscrizione “ 25,00 non rimborsabile, gratuita per gli studenti fino a 25 anni
da effettuarsi mediante assegno bancario o versamento sul c/c
postale n. 12157616 o c/c bancario intestato a Centro Studi Itinerari e
Incontri - via Montegiove, 90 presso Carifano Ag.1 - ABI 6145,
CAB 24311 c/c 5554 CIN G
• ospitalità “ 96,00 dalla cena del del primo giorno, al pranzo dell’ultimo
(non si accettano richieste di soggiorno parziale)
sistemazione:
a) nella foresteria dell’Eremo* telefonando ai numeri sopraindicati;
b) in strutture della città
Foresteria
Per raggiungere l'Eremo:
L'Eremo di Monte Giove è sede di una
comunità camaldolese e del Centro Studi
"ITINERARI e INCONTRI". Accoglie inoltre
quanti da soli o in piccoli gruppi intendono
fare un'esperienza di silenzio, di studio e di
preghiera. La foresteria è in grado di ospitare
fino a 50 persone.
IN TRENO: dalla Stazione di Fano Bus 6 fino
a Rosciano, dinanzi alla chiesa attraversare
la strada e salire a piedi fino all'eremo
(km 1,5); oppure taxi (km 6)._
IN AUTO: Autostrada A-14 (Bologna-Ancona)
uscita Fano; poi subito a destra (Superstrada
per Roma). Dopo km 1,5 uscita "Fano sud"
seguire l'indicazione per "Centro Ortofrutticolo"
e per Rosciano. Quando si è alla chiesa
attraversare la strada Flaminia e seguire le
indicazioni per l’eremo
Centro Studi Itinerari e Incontri Eremo di Montegiove Fano (PU)