Farmaci che provocano disinibizione delle pulsioni

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LABTIME
LABoratorio di Tecnologie Informatiche in MEdicina
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CORSO DI FARMACOLOGIA
GENERALE
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GENERALITA’ SULLE
TOSSICODIPENDENZE
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Prof. Plinio Richelmi
Farmaci che provocano
disinibizione delle pulsioni
dato che tutte le pulsioni biologiche
tendono in maggior o minor misura
ad essere represse, in certi individui
l'uso di alcool e barbiturici a basse
dosi, di tranquillanti minori, quali le
benzodiazepine, e derivati della
canapa tende a fungere da
"lubrificante sociale".
Farmaci che amplificano le
pulsioni
comprendono
le
amfetamine,
i
farmaci ad esse correlati, la
cocaina e sono frequentemente
impiegati in quelle situazioni nelle
quali individui immotivati sono di
fronte alla necessità di agire.
Farmaci che inducono soddisfazione
illusoria o artificiale delle pulsioni
In questo gruppo rientrano gli
allucinogeni ed i componenti psicoattivi
della marihuana a dosi ele-vate. Il loro
uso è essenzial-mente limitato
all'adolescenza ed alle prime fasi della
vita adulta e si correla alla crisi di
"capacità" caratteristica di questo
periodo, introducendo una scorciatoia
nell'autocoscienza e nella autoaccettazione.
Classi di sostanze ad azione
tossicomanigena
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A) OPPIACEI: eroina, morfina, metadone, pentazocina,
ecc.
B) NEURODEPRIMENTI: barbiturici, glutetimide,
benzodiazepine, ecc.
C) PSICOSTIMOLANTI: amfetamine, cocaina, crack,
fenciclidina, ecc.
D) ALLUCINOGENI: LSD, DOM, STP, psilocibina, ibogaina,
mezcal, ecc.
E) INEBRIANTI: alcool etilico, solventi organici di colle,
vernici, ecc.
F) CANAPA: hashish, marihuana, kif, ganja, ecc.
G) ALTRE: caffeina, nicotina, ecc.
Vantaggi dell'utilizzo del
metadone
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a) Stabilire un contatto duraturo tra utenti e servizi so-ciosanitari, offrendo
ai pazienti un metodo di terapia che sia di aiuto a ritrovare una
coscienza critica del comporta-mento
b) Abolizione dei costi relativi all'acquisto dell'eroina, a cui consegue
una significativa diminuzione della criminalità
c) Prevenzione e controllo delle malattie da siringa o da contaminanti le
preparazioni di eroina provenienti dal mercato nero
d) La detossicazione completa, che pu ò essere raggiunta nei pazienti più
motivati, anche se in tempi lunghi
e) Mantenimento dei pazienti meno motivati in una condizione
socialmente accettabile, mediante una terapia medica controllata
f) Utilizzo del metadone come un flessibile strumento pro-pedeutico al
passaggio ad altre forme d'intervento (detossicazione rapida,
diminuzione controllata della dose di metadone, passaggio alla terapia
con antagonisti dei narcotici)
CRITICHE ALLA TERAPIA CON
METADONE
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a) Prolungamento della farmacodipendenza, poiché i programmi di
mantenimento sostituiscono una dipendenza ad un'altra
b) Tasso di mortalità dei pazienti trattati con metadone che eccede di
molto il tasso di mortalità generale negli stessi gruppi d'età ed è più
elevato che negli eroinomani
c) Impossibilità, in qualche caso, di interrompere la dipen-denza da altri
tipi di tossicomania
d) Problema dell'utilizzo del metadone nelle gravide che provoca una
dipendenza fisica prolungata nel neonato
e) Scarsa tendenza per i tossicomani a seguire un programma di
mantenimento, senza utilizzare altre droghe
f) Possibilità che la diffusa distribuzione del metadone attivi canali di
distribuzione illeciti che conducono ad un aumento del traffico
g) Elevato tasso di politossicomanie (soprattutto l'alcool) tra i pazienti dei
programmi di mantenimento
h) Effetti collaterali del metadone
INTOSSICAZIONE ACUTA DA OPPIODI
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La somministrazione di naloxone migliora le condizioni
respiratorie, il coma e la miosi pupillare in 2-4 minuti.
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se dopo tale intervallo non si sono avuti miglioramenti, va
presa in considerazione l'ipotesi che il coma sia da
imputarsi ad altra causa.
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Considerata la breve emivita del farmaco, rispetto a
quella dell'eroina ed ancora di più rispetto a quella del
metadone, è necessario tenere sotto osservazione il
soggetto, ripetendo la somministrazione dell'antagonista
se ricompaiono gli effetti tossici degli agonisti oppioidi.
COMPLICANZE MEDICHE DELL’
DELL’ABUSO DI COCAINA
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TOSSICODIPENDENZA
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Tolleranza
Scarsa dipendenza fisica
Sindrome d’astinenza: crash, anedonia,
estinzione, craving
Reazione acuta: psicosi paranoide, disforia,
aggressività, delirio
“Neuroadattamento”
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COMPLICANZE
DELL’ABUSO
Cardiovascolari: infarto miocardico,
artmogenesi, rottura di aneurismi,
ischemia intestinale, rottura dell’aorta
ascendente
Neurologiche : emorragia subaracnoidea,
iperpiressia, convulsioni
Epatiche : necrosi centrolobulare da radicali
liberi (ione nitrosonio)
Polmonari: enfisema, edema polmonare,
bronchiolite, pneumomediastino
Altre: atrofia della mucosa e perforazione del
setto nasale
Gradi clinici della reazione da LSD
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1
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ansia e nervosismo senza distorsioni percettive o allucinazioni
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ansia e nervosismo con distorsione della percezione visiva, senza vere
allucinazioni
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ansia e nervosismo con distorsioni percettive e vere allucinazioni
attribuibili all’azione farmacologica
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ansia e nervosismo con alterazioni percettive e vere allucinazioni non più
attribuibili all’effetto farmacologico
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Da Isbell e Coll. - modificata
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2
3
4
Canapa indiana
Vengono spacciate soprattutto la
marihuana, cioè l'erba essiccata
contenente dallo 0 al 4% di principi attivi.
? l'hashish che è la resina che trasuda dalle
foglie e dalle infiorescenze contenente
dal 5 al 15% di principi attivi.
? L'olio di hashish è il distillato della resina
raccolta in una matrice oleosa che può
giungere ad un contenuto di 70-80% in
principi attivi.
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? La
metilen-diossi-metamfetamina
(MDMA) è un derivato della
metamfetamina.
? Il consumo nei paesi a più alto
sviluppo economico è in continuo
aumento dagli inizi degli anni ottanta.
? facilità
di sintesi chimica
? peculiari differenze nell’attività
farmacologica dell’MDMA rispetto ai
fenetilaminici
? prevalente stimolazione
psicocomportamentale
? più marcate modificazioni affettivosensoriali
? Presenza
di altre sostanze ad azione
psicoattiva, di natura amfetaminica
e non (Giroud et al., 1997)
? capacità
di interferire con i processi
di accumulo di neurotrasmettitori
monoaminici (noradrenalina,
dopamina e serotonina) nelle
terminazioni neuronali
?I
metilendiossi-derivati delle
amfetamine, e in particolare l'MDMA,
differiscono dai loro analoghi per la
maggiore propensione alla
liberazione della serotonina rispetto
a quella della dopamina e della
noradrenalina
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(Johnson et al., 1986 e 1991; White et al., 1996)
? aumento
della pressione arteriosa e
della frequenza cardiaca
? midriasi
? incremente deii livelli plasmatici di
cortisolo e prolattina
GLUE SNIFFING
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Gli inebrianti usati nel "glue sniffing" inducono
generalmente confusione mentale, incoordinazione
motoria, labilità emozionale, incapacità di ideazione
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questi sintomi sono di solito preceduti da vertigini, disartria
e sonnolenza.
Si rileva anche un comportamento impulsivo od
aggressivo con eccitamento ed irritabilità e all'apice della
fase acuta si hanno illusioni, allucinazioni, euforia che
culminano nel sonno.
La durata delle manifestazioni varia da pochi minuti ad 1-2
ore, obiettivamente si nota bradipnea, dilatazione
pupillare e tachicardia.
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TOLLERANZA
? L'attività
del farmaco si riduce
progressivamente se esso è usato
ripetutamente, talché per ottenere
gli stessi effetti è necessario
aumentare continuamente la dose.
DIPENDENZA
? Desiderio
compulsivo di continuare
a fare uso della sostanza per una
condizione di dipendenza psichica
e/o fisica talché all'interruzione
forzata dell'assunzione si manifesta
un complesso di disturbi psichici e
somatici noti come sindrome di
astinenza.
Classificazione eziologica
dell’’alcolismo secondo Jellinek (I)
dell
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1) ? ?alcolismo: caratterizzato dalla sola
dipendenza psichica che continua nel
tempo, il più delle volte per alleviare un
dolore fisico o uno stato d'ansia. Il
paziente non giunge mai ad una perdita
del controllo.
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2) ? -alcolismo: caratterizzato dalla
comparsa di manifestazioni organiche
(cirrosi epatica, polinevriti, ecc.) e dalla
dipendenza psichica, e fisica per l'alcool.
Classificazione eziologica
dell’’alcolismo secondo Jellinek (II)
dell
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3) ?-alcolismo: caratterizzato dal cronico
svilupparsi di una assuefazione all'alcool, per
modificazione del metabolismo intracellulare
specie degli epatociti e dalla comparsa, a
seguito della sospensione acuta della ingestione
di bevande alcooliche, della sindrome da
astinenza.
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4) ? -alcolismo: a differenza della varieta ? il
soggetto, nonostante non mostri la capacita di
astenersi dal bere in quanto comparirebbero i
sintomi dell'astinenza, è ancora in grado di
controllare la quantita di alcool assunta.
Classificazione eziologica
dell’’alcolismo secondo Jellinek (III)
dell
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?-alcolismo: assunzione abnorme, ma episodica,
di alcool, altrimenti definita dipsomania. E’
solitamente legato a disturbi della personalita e
non deve essere confuso con la mania a potu,
sindrome piuttosto rara, nella quale l'assunzione
anche di piccole quantit à di alcool comporta
una intensa eccitazione psicomotoria e
comportamenti aggressivi e violenti, a volte
accompagnata
a
deliri,
allucinazioni
e
ottundimento della coscienza.
Effetti tossici dell’
dell’etanolo e dei suoi metaboliti
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ALCOOL
Effetti diretti sulla membrana (acidi grassi) con fluidizzazione
Denaturazione delle proteine tissutali
Azioni farmacologiche dirette di tipo comportamentale,
elettrofisiologico
Possibili effetti di interazione diretta con gli oppioidi
biochimico
ed
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ACETALDEIDE
Azioni farmacologiche dirette di tipo comportamentale e biochimico
Effetti diretti per interazione con gli ormoni
Release di catecolamine
Possibili effetti di interazione diretta con gli oppioidi
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ISOCHINOLINE
Possibili effetti diretti di fluidizzazione di membrana
Azioni
farmacologiche
dirette
di
tipo
comportamentale,
elettrofisiologico ed ormonale
Interazione diretta con il sistema adrenergico
Possibili effetti di interazione diretta con gli oppioidi
biochimico
MODIFICAZIONE DELLE CAPACITA’
CAPACITA’ DI
GUIDA INDOTTE DALL’
DALL’ALCOOL
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ALCOOL %° 0,20
Il 20% dei soggetti mostra insicurezza nella guida e manifesta allungamento del
tempo di reazione agli stimoli visivi
0,30
Deficit del senso di profondit à (stereoptometrico)
0,40
Ottundimento del riflesso corneale con grave peggioramento del rendimento di
guida
0,50
Il 25-30% dei soggetti è incapace di guidare correttamente
0,65
Disturbi dell’equilibrio
0,90
Diminuzione della capacit à di adattamento all’oscurit à
1,00
Ulteriore peggioramento dei tempi di reazione e del rendimento nella guida
1,70
Ubriachezza evidente con incapacit à di valutare le distanze, gravi disturbi
dell’equilibrio ed eccitazione
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