ALLEGATO G DIPARTIMENTO PREVENZIONE MEDICO Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione Direttore: Maurizio Montanelli LINEE GUIDA PER LA RISTORAZIONE SCOLASTICA Maggio 2013 3° edizione a cura di: Raffaela Albani, Franca Brambilla, Benedetta Chiavegatti, Gisella Giovanetti 1 A.S.L. Milano 2 Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione INDICE Introduzione pag. 3 Capitolo I Requisiti merceologici delle derrate alimentari pag. 6 Capitolo II Indicazioni per l’applicazione delle tabelle dietetiche pag. 10 Capitolo III Qualità e quantità nelle scelte alimentari pag.14 Capitolo IV Gestione diete speciali nella ristorazione scolastica pag. 23 Capitolo V Un buon modello di regolamento Commissione Mensa pag. 34 Bibliografia pag. 40 Allegati Allegato 1 “L’agricoltura biologica” pag. 41 Allegato 2 “Richiesta di dieta speciale” : per insegnante e per studente pag. 46 Allegato 3 “Scheda di rilevazione in fase di distribuzione del pasto” pag. 52 Allegato 4 “Scheda di rilevazione nel centro cottura” pag. 55 Allegato 5 “Linee guida per un buon modello di carta della salute e/o POF d’istituto scolastico” pag. 57 2 A.S.L. Milano 2 Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione Introduzione I genitori spesso si preoccupano quando il proprio bambino mangia poco, raramente quando mangia troppo. Non si deve dimenticare che un’iperalimentazione nei primi anni di vita oltre a causare un aumento di volume delle cellule adipose (ipertrofia), determina anche un aumento del loro numero (iperplasia); da adulti, pertanto, si avrà una maggiore predisposizione all'obesità ed una difficoltà a scendere di peso o a mantenerlo nei limiti, perché sarà possibile ridurre le dimensioni delle cellule, ma non sarà possibile eliminarle. Intervenire durante l'età evolutiva è, quindi, di fondamentale importanza, perché dà la garanzia di risultati migliori e duraturi. I genitori dovrebbero essere i primi ad accorgersi dell’eccessivo aumento ponderale del bambino e mettere al corrente il pediatra, la persona più indicata in questi casi. Spesso così non è; dato che ricerche nazionali ci confermano, come dai risultati del progetto ministeriale “OKkio alla salute del 2012”, da cui emerge chiaramente che quasi il 40% delle madri di bambini sovrappeso non ritiene che suo figlio sia in eccesso ponderale e solo il 30% di questi genitori ritiene che il cibo assunto dal proprio figlio sia quantitativamente eccessivo (la sintesi completa dei risultati è consultabile nel sito aziendale www.aslmi2.it , “promozione della salute” , ASL che promuove salute” ) Spesso il forte appetito, che a volte si traduce in una vera e propria voracità, viene interpretato come un segnale di benessere e si tende ad incentivarlo più che a limitarlo, con l’illusione che gli eventuali chili di troppo possano scomparire con lo sviluppo. Il bambino cicciottello, poi, ispira più simpatia di uno magro, che anzi, tende a preoccupare il genitore. A volte poi, oltre a mangiare troppo, il bambino mangia in maniera sregolata, spesso e male. Le tentazioni sono davvero tante, il frigorifero di casa è sempre fonte di merendine e snack, i distributori automatici delle scuole invitano a spuntini fuori pasto, costituiti da prodotti industriali ricchi di calorie e grassi nascosti. Le bevande gassate, infine, eccessivamente zuccherine, come anche i succhi di frutta, risultano essere un piacere insostituibile, da preferire all’acqua, specie d’estate, dopo una sudata, o in occasione delle “feste” con gli amichetti. Obesità e sovrappeso, prima considerati problemi solo dei Paesi ricchi, sono ora in crescita anche nei Paesi a basso e medio reddito, specialmente negli insediamenti urbani, e sono ormai riconosciuti come veri e propri problemi di salute pubblica. La condizione di eccesso ponderale è infatti il quinto fattore di rischio per i decessi a livello mondiale, causando ogni anno la morte di circa 2,8 milioni di adulti. L’obesità è un fattore di rischio per serie condizioni e patologie croniche come le malattie ischemiche del cuore, l’ictus, l’ipertensione arteriosa, il diabete tipo 2, le osteoartriti e alcuni tipi di cancro (corpo dell’utero, colon e mammella). 3 A.S.L. Milano 2 Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione In particolare, l’obesità infantile suscita preoccupazione, avendo raggiunto livelli allarmanti: sempre dall’indagine “OKkio alla salute del 2012”, vengono confermati i dati preoccupanti per l’eccesso ponderale infantile: 22,1% dei bambini è risultato sovrappeso e il 10,2% in condizioni di obesità. L'obesità infantile dunque è un problema di notevole rilevanza sociale. Il fenomeno, denunciato a gran voce dai più autorevoli nutrizionisti (in Italia colpisce quindi poco meno di un bambino su quattro) è il risultato di un bilancio energetico positivo protratto nel tempo; in pratica si introducono più calorie di quante se ne consumano. Numerosi studi prospettici con risultati convincenti sulla dieta e l’obesità infantile, hanno portato il WCRF (il Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro) nel 2007 a indicare come fattori di rischio principali di obesità infantile: 1. L’uso di bibite zuccherate 2. La frequentazione di fast food 3. Il tempo trascorso davanti alla televisione E come fattori protettivi : 1. Un’ alimentazione che prevede l’uso di cereali integrali 2. Legumi 3. Verdure 4. Attività fisica regolare La letteratura scientifica mostra inoltre sempre più chiaramente come gli interventi di educazione alimentare efficaci sono quelli integrati (con la partecipazione delle famiglie, scuole, operatori della salute e comunità), che trattano più argomenti, cioè che non promuovono solo la sana alimentazione ma anche attività fisica, la diminuzione della sedentarietà, la formazione dei genitori, il counseling comportamentale e che sono programmati su più anni. Dagli studi emerge chiaramente come la scuola abbia un ruolo chiave nell’affrontare efficacemente la promozione alla salute in tutte le sue sfaccettature. Questo perché è uno spazio in cui tutti i piccoli cittadini , almeno quelli di età compresa tra i 6 ed i 13 anni, possono essere raggiunti con progetti mirati e pluriennali. Inoltre per essere efficace tale educazione deve focalizzarsi, da una parte sulla valorizzazione del ruolo attivo del bambino, della sua responsabilizzazione personale e sul potenziamento delle life skills , cioè delle abilità atte a tutelare il proprio benessere, dall’altra sulla acquisizione di conoscenze e consapevolezza del rapporto esistente tra nutrizione e salute individuale. Premesso tutto questo, si evidenzia speriamo con maggior chiarezza come all’interno della scuola sia importante che venga incoraggiata la distribuzione di un pasto bilanciato che costituisce per il bambino una duplice opportunità: nutrirsi bene e imparare a gustare il cibo mangiando anche nuovi alimenti. Come operatori del SIAN con il ruolo di indirizzo per le scuole nel proporre pasti nutrizionalmente equilibrati, si propone questa nuova revisione delle linee guida per la ristorazione scolastica dell’ASLMI2, prendendo anche spunto dal fatto che sono stati pubblicati a fine del 2012 il nuovi LARN (Livelli di Assunzione di Nutrienti di Riferimento per la popolazione italiana) dalla società SINU e quindi viene fatto riferimento a questi nuovi valori nelle presenti linee guida. 4 A.S.L. Milano 2 Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione Un’altra importante ragione di questa revisione è che così vengono ufficializzati e diffusi a tutte le realtà comunali e scolastiche del territorio ASLMI2 i risultati dei lavori di tre gruppi sulla ristorazione iniziati a fine maggio 2012 e conclusi, con impegno e lavoro da parte di tutti, a fine marzo 2013. Tali gruppi si sono costituiti per approfondire tematiche differenti, che hanno portato alla formulazione di: 1. Linee guida per la stesura di un buon Capitolato D’appalto, riguardante le derrate alimentari 2. Linee guida per un buon Regolamento Comunale della Commissione Mensa 3. Linee guida per la gestione delle Diete Speciali nella ristorazione scolastica 4. Modelli di schede di rilevazione della distribuzione del pasto e della visita nel centro cottura, utili ai membri della Commissione Mensa 5. Linee guida per un modello di Carta della Salute e/o POF relativamente agli aspetti che promuovono una sana alimentazione a scuola Gli elaborati dei diversi gruppi, che vengono resi parte integrante di queste linee guida per la ristorazione scolastica, hanno il filo conduttore di voler essere da confronto per ogni realtà comunale tra quello che localmente viene fatto per promuovere un sano stile alimentare a scuola e quello che può essere migliorato. Questi gruppi di lavoro sono stati costituiti da rappresentati di genitori facenti parte di commissioni mensa presenti nel territorio, da referenti/responsabili comunali della ristorazione scolastica, da dietiste di aziende di ristorazione, da dirigenti scolastici e insegnanti e da personale dell’ASL Quindi si ringrazia per la collaborazione e per il materiale messo a disposizione: Campo Simona, dietista azienda di ristorazione Elior divisione Gemeaz Capitanio Giuseppina, Servizio MPC dell’ ASL Capitanio Gloria, biologo nutrizionista dell’Azienda di ristorazione EGB Germani Tiziana, dirigente scolastica scuola primaria Cavalcanti San Giuliano Mil.se Gaspani Caterina , coordinatrice nido “L’Altalena” Trezzo D’Adda Giannoni Silvana , insegnante scuola Infanzia Binasco Giusto Giovanna , coordinatrice dei nidi Cassina de’Pecchi Marangoni Alessandra, genitore commissione mensa comune di San Donato Mil.se Madotto Ivana, referente Comune di San Giuliano Milanese Mason Elena, genitore commissione mensa Pessano Con Bornago Pellucelli Nadia , insegnante scuola Infanzia Binasco Ramponi Mirella , responsabile ufficio scuola Binasco Seracini Renata, dietista, responsabile del servizio dietetica, Soc. Arco , Rozzano Tarantini Anna, referente Comune di Cassina de’ Pecchi Tassi Roberta , Servizio MPC dell’ ASL Tosti Giulia, genitore della commissione mensa di Peschiera Borromeo Venturelli Luisella, referente Comune di Pieve Emanuele Villani Anna, genitore della commissione mensa e della commissione salute di San Donato Mil.se Zacchetti PierLuigi, referente Comune di Settala 5 A.S.L. Milano 2 Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione Ci auguriamo che le informazioni che seguono trovino un giusto impiego nelle vostre realtà territoriali, comprendendo che Vi si richiede un rilevante lavoro di mediazione. Per saperne di più dai referenti SIAN, sezione nutrizione, contattate: Assistente Sanitaria Raffaela Albani, e.mail: [email protected] Dott.ssa Franca Brambilla, dietista: e.mail: [email protected] Assistente Sanitaria Benedetta Chiavegatti e.mail: [email protected] Dott.ssa Gisella Giovanetti, dietista: e.mail: [email protected] CAPITOLO I REQUISITI MERCEOLOGICI DELLE DERRATE ALIMENTARI La scelta delle derrate alimentari, nella formulazione del menù, è fondamentale sia per la sana alimentazione che per tutelare la salute dei bambini che consumano il pasto a scuola, queste indicazioni sono valide anche per la preparazione del pasto a casa. Per la formulazione dei menù giornalieri dei pasti scolastici si deve necessariamente partire dai requisiti merceologici delle derrate alimentari. A tale proposito, si danno alcuni consigli riguardanti la scelta, in relazione soprattutto alla legislazione vigente estremamente precisa in materia. Alle derrate alimentari consigliate che seguono, si trovano delle specificazioni che vogliono porre maggior controllo sugli inquinanti che potrebbero trovarsi negli alimenti (es. fitosanitari, metalli pesanti, diossina, conservanti ed additivi in genere). Gli accorgimenti introdotti derivano da studi su contaminanti ambientali (per saperne di più http./pumopacp.blogsot.com/, sito della associazione ACP – Pediatri per un mondo possibile”). Si ricorda, inoltre, che ogni singola realtà comunale o privata correttamente informata, decide in piena autonomia e sostenibilità economica l`acquisto delle derrate alimentari. 6 A.S.L. Milano 2 Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione Requisiti “normativi”: Decreto legislativo 109/92 e s.m.i. 853/2004- 2073/2005 - Reg. Ce 852/2004- PASTA pasta di semola di grano duro, anche integrale meglio se bio CEREALI riso sbramato superfino, riso parboiled, orzo perlato, farina di mais, avena, segale, farro, anche integrali o semi integrali, meglio se bio PATATE: fresche, surgelate senza additivi alimentari aggiunti. Le patate possono sostituire il primo piatto, ma non sostituiscono il contorno. PANE: di tipo “ 0 “ , di tipo “ 1 “ e integrale, meglio se bio Il pane dovrà essere a basso contenuto di sodio (come da indicazione della Regione Lombardia prot. del 5 / 9 / 2011) IMPASTO LIEVITATO PER PIZZA: prodotto con farina di tipo “0” o “tipo 1” , acqua, olio extravergine di oliva, lievito, sale. L’impasto dovrà essere prodotto dal centro cottura o da produttore esterno che utilizzerà obbligatoriamente gli stessi ingredienti. La farcitura con pomodoro e mozzarella avverrà a cura del centro cottura FARINE: di grano tenero di tipo “1”, tipo “0”, di mais, di grano saraceno. LEGUMI: freschi o secchi o surgelati, meglio se bio LATTE: intero fresco pastorizzato o intero fresco pastorizzato di alta qualità, Latte fresco di capra. YOGURT: intero o alla frutta, purché senza additivi alimentari aggiunti. RICOTTA: fresca di vacca o ovocaprina. FORMAGGI A PASTA FRESCA : tomini,caprini FORMAGGI STAGIONATI A MATURAZIONE BREVE (PASTA CRUDA): crescenza, italico, fontina FORMAGGI A PASTA FILATA: mozzarella, fior di latte, provolone, scamorza FORMAGGI STAGIONATI: parmigiano reggiano UOVA: sgusciate liquide pastorizzate omogeneizzate, fresche extra. CARNE FRESCA REFRIGERATA: Bovino adulto ( manzo/vitellone ). Pollame: cosce di pollo, petto di pollo, fesa di tacchino. Suino: lonza sgrassata. Equini: carne di cavallo. Coniglio. 7 A.S.L. Milano 2 Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione PESCE: surgelato, purché non precotto (pesce azzurro, seppioline, polpo, merluzzo, nasello e comunque pesce di piccola pezzatura, che possibilmente non cresca nei fondali) e corredato da scheda tecnica e referto analitico con la specifica dei contaminanti; VERDURA: privilegiare verdura fresca, sana, pulita e di stagione. Utilizzare solo saltuariamente quella surgelata. POMODORI: freschi o conservati, senza additivi alimentari aggiunti. FRUTTA: fresca di stagione. Frutta di sottobosco, anche surgelata. Frutta secca OLIO: extravergine di oliva. ACETO: di vino o di frutta, senza solfiti. SUCCO DI LIMONE CONCENTRATO: Meglio se preparato nel centro cottura, comunque senza solfiti SALE: integrale marino. Iodurato di cui al D.M. 1-8-90 n° 255. PIANTE AROMATICHE: quali ad esempio basilico, prezzemolo, salvia, rosmarino, alloro, menta, timo, ecc. SPEZIE: zafferano, ginepro, chiodi di garofano, noce moscata, semi di finocchio, vaniglia, cannella, ecc. TE’ E CAMOMILLA: in bustine. OLIVE: verdi o nere in salamoia, snocciolate. CAPPERI: sotto sale. ZUCCHERO: semolato MARMELLATA: confettura extra. Crema di marroni. CACAO: in polvere. CIOCCOLATO: fondente BISCOTTI: stampati ( secchi ) senza la presenza di sciroppo di glucosio-fruttosio. 8 A.S.L. Milano 2 Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione NOTE Non si deve prevedere l’uso di alimenti non espressamente citati come ad es. preparati per brodo, scatolame (tonno, legumi, ecc.), preparati per budini e budini confezionati, miscele o preparati di erbe aromatiche, carne congelata o surgelata, pesce preimpanato e/o prefritto, merendine ecc. Deroghe all’utilizzo di alimenti diversi, per natura o per modalità di conservazione, da utilizzarsi in casi di emergenza, dovranno essere preventivamente concordati con il responsabile mensa del Comune. Per i bambini che necessitano di una dieta speciale deve essere predisposto l’acquisto di derrate alimentari previste dalla dietoterapia, come ad esempio latte HD e alimenti privi di glutine. Gli alimenti per le diete speciali devono avere le stesse caratteristiche degli alimenti comuni, in termini di assenza di additivi e contaminati di ogni genere. Per maggiori dettagli consultare il capitolo diete speciali. CRITERI E INDICAZIONI PER LA DEFINIZIONE DI UN BUON MENÙ SCOLASTICO Un buon menù si costruisce partendo da dei buoni presupposti come: stilare capitolati d’appalto capaci di rispettare le norme di libera circolazione delle merci in ambito comunitario, tutelando contestualmente la freschezza, il chilometro zero/filiera corta, i prodotti locali (non necessariamente ancora classificati tra i tipici o tradizionali); prevedere l’impiego dei prodotti ortofrutticoli freschi secondo stagionalità deve essere in stretta relazione con la stesura di menù secondo criteri di coerenza; formulare menù stagionali articolati su 4 settimane (almeno 3 nell’anno) dettagliando settimanalmente la variabilità di frutta e verdura, secondo gli schemi di stagionalità riportati a pag.17; offrire degli interventi di educazione alimentare collegati a momenti di introduzione di piatti o generi alimentari che generalmente non sono graditi (per es. legumi e pesce) o nella fase di formulazione di menù a tema; prevedere la descrizione analitica dei piatti-ricettario e la ricetta dei piatti che vengono modificati durante l’anno; dare rilievo ad un trasporto in tempi quanto più possibile brevi dei pasti; utilizzare preferibilmente alimenti DOP, IGP, STG (Specialità Tradizionali Garantite) e altre connotazioni locali per recuperare legame tra cibo e territorio; utilizzare preferibilmente prodotti alimentari a ridotto impatto ambientale da lotta integrata ; evitare prodotti precotti, formaggi fusi, dadi e preparati per brodi e alimenti con additivi; utilizzare possibilmente prodotti a ridotto impatto ambientale con minor imballo, con contenitori riciclabili (stoviglie, piatti, tovaglioli...) e utilizzo di detersivi ad alta biodegradabilità; 9 A.S.L. Milano 2 Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione preferire l’acquisto di prodotti di origine animale provenienti da allevamenti rispettosi del bestiame; preferire la fornitura di prodotti di origine biologica almeno per quanto rigua: i prodotti integrali, i legumi, latte e derivati e carni. optare per alimenti OGM free. incentivare la formazione del personale a sostegno di particolari aspetti di progetti di promozione della salute; organizzare con particolare cura il servizio di preparazione e distribuzione delle diete speciali; monitorare i cibi prodotti non consumati per rivalutare il piatto non gradito prevedere un possibile recupero, di generi alimentari non consumati (ad es. iniziativa del Buon Samaritano); CAPITOLO II INDICAZIONI PER L’APPLICAZIONE DELLE TABELLE DIETETICHE Le razioni degli alimenti indicate nelle Linee Guida corrispondono sempre all’alimento crudo e al netto degli scarti. Si consiglia di non distribuire la doppia razione del primo e del secondo piatto. Si potrà fare il bis di frutta e verdura. Si consiglia di distribuire il pane con il secondo piatto. Come cuocere gli alimenti La scelta degli alimenti è fondamentale per impostare correttamente la ristorazione scolastica. Altrettanto fondamentale sono i metodi di cottura che devono essere semplici, ma nello stesso tempo devono far si che i cibi siano appetibili. A tale scopo l’utilizzo di piante aromatiche e di spezie insieme all’abilità del cuoco/a devono fare in modo che il gradimento dei pasti sia al massimo, e che i bambini accettino di buon grado il pasto della mensa scolastica. Si specifica che: Nella cottura dei cibi si dovrebbe escludere la cottura in olio (frittura). Il condimento previsto dovrebbe essere di regola aggiunto a fine cottura. La cottura di secondi piatti dovrebbe avvenire sempre in forno. Campionatura degli alimenti consumati in mensa Sarebbe auspicabile la campionatura degli alimenti, per garantire la rintracciabilità dei prodotti consumati nei giorni precedenti l’insorgenza di sintomatologia collettiva di una sospetta tossinfezione alimentare. La campionatura (fortemente consigliata), se prevista, dovrà essere effettuata nel seguente procedura: 10 A.S.L. Milano 2 Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione presso ogni punto di consumo si preleva, durante la fase di distribuzione dei pasti, un campione rappresentativo, di almeno 50 grammi, del primo e del secondo piatto nonché del contorno. il campione viene conservato separatamente in idonei contenitori sterili, chiusi e muniti di etichetta recante la data, l’alimento contenuto, il luogo del prelievo e il nominativo dell’operatore che lo ha eseguito. il campione dovrà essere refrigerato a circa +4°C per un periodo non inferiore a 72 ore. il prelevamento del campione dovrà essere effettuato con le regole della asepsi, a cura di personale appositamente istruito. Conservazione degli alimenti Per la modalità di conservazione e per l’utilizzo delle derrate alimentari bisogna attenersi alle indicazioni obbligatorie riportate nelle etichette dei singoli prodotti. Indicazione per la scelta di alcuni alimenti Nel pesce surgelato deve essere indicata la percentuale di glassatura e il peso del prodotto al netto, che dovrà servire per il calcolo delle grammature. Menù di emergenza Qualora ci fosse la necessità, per cause non prevedibili, si potrà attuare un menù di emergenza, che potrebbe prevedere: pasta o riso in bianco formaggio contorno (no patate) pane 11 A.S.L. Milano 2 Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione Merende La frutta prevista per il pranzo, potrebbe essere distribuita nell’intervallo del mattino almeno quattro volte su cinque alla settimana. Gli alimenti, oltre alla frutta fresca, che sono essere proposti sia per la merenda del mattino sia per l’eventuale merenda pomeridiana, possono essere: frutta spremuta, frutta in macedonia, frutta frullata, yogurt alla frutta o intero con l’aggiunta di frutta, biscotti secchi, latte intero fresco, torta prodotta dal centro cottura (nel sito dell’asl sono consigliabili delle ricette) pane con cioccolato fondente, o marmellata o frutta secca budino prodotto nel centro cottura, pane speciale con olive pane speciale con uvette pane e noci pane e stracchino bruschetta al pomodoro pane ricotta e cacao in polvere o cannella in polvere o con scaglie di cioccolato 12 A.S.L. Milano 2 Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione Infanzia grammi Primaria grammi Secondaria grammi LATTE Latte intero fresco 120 150 180 BISCOTTI STAMPATI Biscotti secchi 20 25 30 TORTE Torta preparata cottura dal centro 100 120 150 BUDINO budino preparato cottura dal centro n°1 bicchiere n°1 bicchiere n°1 bicchiere n°1 vasetto n°1 vasetto n°1 vasetto PANE con olive /uvette/noci 25 30 35 PANE COMUNE 30 40 50 marmellata - cioccolato 20 20 20 Stracchino /ricotta 20 20 20 pomodoro 20 20 20 YOGURT yogurt bianco/alla frutta Le grammature sono da considerarsi indicative da rivalutare nella costruzione del menù della giornata. 13 A.S.L. Milano 2 Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione CAPITOLO III QUALITÀ E QUANTITÀ NELLE SCELTE ALIMENTARI Livelli di Assunzione Raccomandati in Nutrienti ( L.A.R.N. ) il 15 % delle calorie totali per la colazione del mattino Il 5% delle calorie per la merenda il 40 % delle calorie totali per il pasto del mezzogiorno il 5% delle calorie totali per la merenda il 35 % delle calorie totali per il pasto serale Apporto calorico per il pasto del mezzogiorno Scuola materna da 3 a 6 anni cal da 545 a 629 ( cal totali da 1364 a 1574 ) Scuola elementare da 6 a 11 anni cal da 629 a 930 ( cal totali da 1574 a 2327 ) Scuola media da 11 a 14 anni cal da 930 a 1092 ( cal totali da 2327 a 2730 ) 14 A.S.L. Milano 2 Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione Grammature Primi piatti Pasta o riso (farro, orzo, saraceno, ecc.) asciutti Pasta o riso (farro, orzo, ecc.) in brodo Patate Gnocchi di patate Secondi piatti Carne: bovino adulto, suino, pollame Pesce Uova Formaggi Ricotta Legumi secchi Legumi freschi surgelati Piatti unici Con legumi secchi Con legumi freschi Polenta (Farina di mais) Lasagne al ragù di carne (a cotto) Pizza ( solo impasto lievitato) Contorni cotti e crudi Insalate Pomodori, carote, fagiolini, finocchi, zucchine, ecc. Frutta fresca di stagione cotta, frullata, spremuta Pane Infanzia gr 60 Primaria gr 70 secondaria gr 100 30 40 60 180 150 210 180 280 210 60 80 130 80 n° 1 60 70 50 80 100 n° 1 ½ 70 80 70 100 140 n° 2 90 110 100 140 30 40 30 35 50 40 50 70 60 200 250 300 100 150 210 60 80 110 100 150 160 150 150 160 50 50 60 Le grammature si riferiscono agli alimenti crudi e al netto degli scarti e per i piatti unici sono da considerarsi indicative (da rivalutare nella costruzione di ogni singola ricetta). 15 A.S.L. Milano 2 Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione ANCORA ALCUNI PRESUPPOSTI IMPORTANTI PER LA FORMULAZIONE DI UN MENÙ APPETIBILE, GRADITO ED EQUILIBRATO. La quantità raccomandata giornaliera non deve essere necessariamente assunta quotidianamente, ma rappresenta la media dei consumi settimanali e anche i singoli nutrienti non devono obbligatoriamente essere presenti in ogni pasto. Una dieta variata risulta ottimale sia per lo sviluppo psicofisico del bambino sia perché in questo modo si garantisce l’apporto di micronutrienti. Verdura e frutta, fresca di stagione, non devono mai mancare e devono variare. Il consumo della frutta nella ristorazione scolastica può essere anticipato a metà mattina . Al fine di offrire il più possibile cibi freschi è altamente raccomandato l’utilizzo di frutta e verdura di stagione (vedi tabelle allegate). La carne fresca ed il pesce surgelato dovrebbero comparire nel menù due volte la settimana, ed alternarsi con formaggi freschi, legumi ed uova. Un giorno alla settimana potrebbe comparire anche un “piatto unico” es. polenta e brasato, pizza, pasta e piselli, pizzoccheri, lasagne con ragù o cannelloni con ricotta e spinaci. Alternare la pasta e il riso ad altri cereali come l’orzo, il farro, ecc. E’ inoltre auspicabile favorire l’introduzione di cereali integrali di origine biologica. E’ bene ricordare che le patate non possono essere considerate “un contorno di verdura“, ma per la loro composizione in nutrienti sono sostituibili alla pasta e al pane. Andrebbe incentivato il consumo di legumi per l’apporto in proteine e in fibra. 16 A.S.L. Milano 2 Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione E’ auspicabile la formulazione del menù articolato in base alle stagioni, questa proposta da un lato facilita il reperimento sul mercato di alimenti freschi, dall’altro verrà maggiormente stimolata l’attività sensoriale (gusto, olfatto, vista) dei bambini. Inoltre un menù così articolato può rappresentare un valido strumento di lavoro per gli insegnanti in percorsi educativi interdisciplinari. La corretta alimentazione non deve essere vissuta come qualcosa di costrittivo e monotono, pena il rifiuto del messaggio e dei suoi contenuti. Si auspica l’inserimento nel menù, anche in via sperimentale, di preparazioni nuove ed assaggi. Offrire a scuola cibi e piatti che difficilmente possono essere gustati a casa è un mezzo per variare l’alimentazione ed incuriosire i ragazzi. 17 A.S.L. Milano 2 Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione 18 A.S.L. Milano 2 Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione 19 A.S.L. Milano 2 Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione Menù base articolato su 4 settimane Piatto unico a base di carne rossa Contorno di verdura Dolce Primo piatto asciutto Uova Contorno di verdura Primo piatto asciutto Uova Contorno di verdura Frutta fresca Primo piatto liquido Carne bianca Contorno di verdura Frutta fresca Antipasto di verdure Primo piatto asciutto Carne bianca Frutta fresca Primo piatto asciutto con legumi Patate lesse Contorno di verdura Primo piatto con legumi Patate al forno Contorno di verdura Primo piatto asciutto Pesce Contorno di verdura Frutta fresca Frutta fresca Antipasto di verdure Primo piatto asciutto Pesce Frutta fresca Piatto unico a base di carne rossa Contorno di verdura Frutta fresca Frutta fresca Frutta fresca Primo piatto asciutto con legumi Contorno di verdura Antipasto di verdure Piatto unico a base di formaggio Frutta fresca Primo piatto asciutto Pesce Contorno di verdura Primo piatto liquido Carne bianca Contorno di verdura Primo piatto asciutto Uova Contorno di verdura Frutta fresca Verdure stufate Frutta fresca Frutta fresca Primo piatto asciutto Pesce Contorno di verdura Primo piatto liquido Carne bianca Contorno di verdura Primo piatto asciutto Uova Contorno di verdura Piatto unico a base di carne bianca Contorno di verdura Frutta fresca Frutta fresca Frutta fresca Frutta fresca Patate al forno Frutta fresca Antipasto di verdure Primo piatto asciutto formaggio Frutta fresca 20 A.S.L. Milano 2 Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione VERDURE L’antipasto di verdure è un piatto a base di verdure miste (almeno due verdure a portata) fresche e di stagione, crude o cotte. La presentazione delle verdure deve essere alternata sia nel taglio (a bastoncini,grattugiate) che nella modalità di cottura (lessatura, vapore, stufatura, forno). Qualora la proposta dell’antipasto non venisse adottata, le verdure saranno consumate come contorno. Devono essere utilizzate 5 diverse tipologie di verdure e ortaggi nel corso di una settimana. Le verdure sono maggiormente gradite se variamente preparate e presentate: ad esempio insalata e carote, pomodori e cetrioli, finocchi e carote, sedano rapa e lattuga, zucchine e melanzane grigliate, bietola e zucchine lessate/al vapore, fagiolini al vapore, peperonata, caponata ecc. I piselli sono legumi, pertanto non devono essere serviti al posto delle verdure, come neanche le patate DOLCI Previsti una sola volta al mese. Si suggerisce di utilizzare l’occasione per permettere ai bambini di festeggiare i compleanni di quel mese. Devono essere di tipo secco e preparati in giornata Si rimanda al ricettario inserito nel sito ASLMI2 www.aslmi2.it sezione “scuola” scuola per l’infanzia “ all’interno delle linee guida del nido c’è un ricettario adottabile per ogni ordine di scuola, variando le grammature ma non il piatto. Non è ammesso l’utilizzo di dolci preconfezionati (merendine e altro). 21 A.S.L. Milano 2 Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione L’ACQUA DA BERE ……. La scelta di adottare acqua potabile o acqua confezionata presso la mensa di una scuola dovrebbe considerare alcuni aspetti fondamentali . L’acqua di rubinetto è accessibile a tutti, in ogni momento e senza costi aggiuntivi. E’ un’acqua corrente e sempre fresca perché proviene direttamente dall’origine, (la falda acquifera), ed attraverso la distribuzione in rete arriva prontamente all’utenza, diversamente dalle acque minerali che nella linea di stoccaggio prima di arrivare sulla tavola per il consumo, possono essere soggette a conservazione in contenitori rimasti esposti alla luce o a temperature ambientali elevate. Inoltre le bottiglie di plastica risultano un rifiuto ingombrante da smaltire e non ecologico. L’acqua potabile viene costantemente monitorata dall’ASL di competenza, che effettua controlli completi e frequenti durante l’anno, denominati “controlli esterni”, infatti ogni punto di approvvigionamento viene visitato e controllato analiticamente ogni mese. Le informazioni qualitative dell’acqua di rubinetto a disposizione dell’utente sono sempre aggiornate e vengono periodicamente trasmesse al comune di competenza, il quale le pone a disposizione per la consultazione. L’informazione dello stato qualitativo quindi, varia in funzione di ogni analisi e non si ferma ai dati che compaiono sull’etichetta delle acque minerali, la medesima per cinque anni consecutivi. Contemporaneamente all’ASL, anche l’ente gestore dell’acquedotto, responsabile della qualità dell’acqua distribuita alle utenze, ha il dovere di effettuare campionamenti periodici durante l’anno, sono denominati “controlli interni”, vengono svolti indipendentemente e l’acqua viene analizzata da laboratori diversi, costituendo un’ulteriore screening della qualità dell’acqua erogata alla cittadinanza. Da tempo inoltre, diversi gestori, in accordo con ASL e Comune, svolgono controlli aggiuntivi dell’acqua distribuita presso tutti i plessi scolastici comunali, in modo da avere un controllo capillare delle utenze pubbliche sensibili. La normativa delle acque potabili valuta il rispetto di più di un centinaio di sostanze diverse, i cui valori di parametro, che sono le concentrazioni limite, per alcune sostanze sono più restrittivi di quelli fissati per le acque minerali. Un aspetto importante circa la manutenzione delle condizioni ottimali di questo bene, l’acqua potabile, è quello legato alla corretta gestione della rete idrica interna all’edificio scolastico: infatti è buona norma, dopo periodi prolungati di chiusura degli edifici (feste di natale, interruzione estiva ecc.), flussare abbondantemente l’acqua da tutte le utenze (i rubinetti), in modo di eliminare l’acqua stagnante e rimuovere eventuali residui accumulatisi lungo le pareti interne delle tubazioni a seguito della temporanea inutilizzazione. I depuratori dell’acqua: se si decide di installarli, devono essere rispettati i controlli di manutenzione periodici. Il Ministero della Salute ha recentemente emesso una normativa che regolamenta la produzione, l’installazione, l’uso e la manutenzione di queste apparecchiature. Si tratta del D.M. n.25 del 7/02/2012 e la Regione Lombardia ha successivamente pubblicato Linee Guida volte a proporre codici di corretto comportamento, così da garantire un adeguato livello di tutela della salute del consumatore. 22 A.S.L. Milano 2 Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione CAPITOLO IV GESTIONE DELLE SCOLASTICA DIETE SPECIALI NELLA RISTORAZIONE INTRODUZIONE La stesura di linee guida per la gestione delle diete speciali nasce dall’esigenza di fornire delle indicazioni precise per la gestione delle diete nella Ristorazione Scolastica. È necessario che tutti gli attori della Ristorazione Collettiva conoscano l’importanza della terapia dietetica che può rivelarsi fondamentale per la salute degli utenti e che comporta una grande attenzione e una particolare organizzazione in ogni fase del servizio: dalla stesura del menù, all’acquisto dei generi alimentari, alla preparazione, alla distribuzione e alla somministrazione dei pasti. Il bambino che necessita di dieta speciale, in quanto affetto da una patologia, non deve essere penalizzato, ma deve usufruire di un pasto corretto dal punto di vista dietetico e buono dal punto di vista del gusto. Le tabelle dietetiche utilizzate dai Comuni della ASL per la Ristorazione Scolastica prevedono la presenza di piatti salutari allo scopo di promuovere abitudini alimentari corrette; tali caratteristiche devono essere mantenute anche per i bambini a dieta speciale. Con questo documento si intende fornire una serie di indicazioni necessarie (organizzative, gestionali e dietetiche) per l’attuazione di particolari regimi dietetici. DIETE PER MOTIVI ETICO-RELIGIOSI In merito alla sostituzione di alimenti del menù collettivo per motivi etico-religiosi, non si rende necessario acquisire alcun certificato medico o attestazione della famiglia. Quello che il Comune può richiedere al genitore è, non solo una certificazione personale di richiesta di dieta etico - religiosa per il figlio, ma anche di dettagliare quali alimenti devono essere esclusi dal menù personalizzato, come: Carne di maiale e derivati Tutti i tipi di carne e derivati Pesce Uova DIETE PER ALLERGIE E INTOLLERANZE ALIMENTARE Sempre più spesso, per motivi di salute di diverso genere, si rende necessaria una dieta di eliminazione, basata sul principio dell’esclusione, di alimenti riconosciuti come dannosi dall’organismo umano. Allergie e intolleranze sono tra le prime cause che rendono necessaria tale terapia. 23 A.S.L. Milano 2 Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione Spesso i due termini sono usati, impropriamente, come sinonimi. In realtà l’unica cosa che hanno in comune è proprio la necessità di allontanare l’alimento dannoso. L’allergia alimentare è una reazione immunitaria che viene scatenata nel corpo umano dall’ingestione di alimenti. Una reazione allergica può presentare una sintomatologia molto varia che va da cefalea, eritemi, problemi respiratori, fino ad un collasso definito Shock Anafilattico. Tale reazione, che può essere anche molto violenta, viene scatenata in pochi minuti (massimo 30) dall’ingestione della sostanza a cui si è allergici. L’allergia alimentare è mediata immunologicamente ed è dose-indipendente, ciò significa che bastano piccolissime quantità di alimento (anche tracce) per scatenarla. L’intolleranza alimentare invece è causata dall’impossibilità dell’organismo di scindere ed assorbire correttamente alcuni alimenti. Tale impossibilità può essere temporanea e dovuta a momenti di stress, all’assunzione di farmaci, a disordini dell’alimentazione. I sintomi presentati sono spesso simili a quelli dell’allergia alimentare (senza arrivare però ai casi estremi di anafilassi) ma si possono presentare anche a distanza di alcune ore dall’ingestione. L’intolleranza alimentare è dose-dipendente, quindi quanto maggiore è la quantità dell’alimento non tollerato che viene ingerito, tanto maggiore sarà l’importanza della reazione scatenata. La classificazione dell’allergia e intolleranza alimentare è la base per impostare correttamente la diagnosi di questa patologia. Essa si basa sui seguenti procedimenti: Anamnesi Test cutanei Dosaggio IgE specifiche Dieta di eliminazione Test di scatenamento Test di provocazione in doppio cieco controllato con placebo (unico test pienamente validato). L’anamnesi resta uno dei cardini fondamentali per la diagnosi. Il sospetto anamnestico va confermato con i test diagnostici in vivo (cutireazioni) e in vitro (dosaggio IgE specifiche). Nel caso i test siano concordanti con l’anamnesi, si procede ad una dieta di esclusione e successivamente una dieta di scatenamento. L’intolleranza e l’allergia devono essere diagnosticate da un medico del Servizio Sanitario Nazionale Di seguito verranno presentati i casi delle allergie/intolleranze più comuni. Ricordiamo che quando si elimina un alimento, verrà escluso dalla dieta: - l’alimento tal quale; - i prodotti alimentari in cui tale alimento è presente come ingrediente; 24 A.S.L. Milano 2 Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione - i prodotti alimentari in cui tale alimento è presente come coadiuvante tecnologico o come contaminante derivante dal procedimento di lavorazione del prodotto stesso. ALLERGIA ALLE UOVA L’allergia solitamente è verso le proteine dell’albume, ma può verificarsi anche una sovrapposizione di reattività tra albume e tuorlo. Per questo motivo sono da escludere dalla dieta: uova intere (sia albume che tuorlo); alimenti che contengono uova come ingrediente; alimenti che contengono derivati dell’uovo quali, ad esempio, albumina, globulina, ovoalbumina, lievitina, vitellina… alimenti che contengono lecitina (E322), additivo usato come emulsionante in prodotti da forno, creme, salse… che può essere ricavato sia dalle uova che dalla soja (in etichetta deve essere specificato: lecitina da uova); alimenti contenenti lisozima (E1105), sostanza presente nell’albume, additivo spesso usato nei formaggi stagionati (ad esempio nel Grana Padano) come battericida. In questo caso deve essere indicata la sua presenza in etichetta. In alcuni soggetti con spiccata allergia all’uovo, può essere opportuno escludere della dieta la carne di pollo e/o di tacchino: in questo caso farà fede il certificato medico nel quale tale esclusione va esplicitamente specificata. Porre particolare attenzione anche alle etichette che riportano la dicitura: “prodotto in uno stabilimento che produce anche…/può contenere tracce di… “ Tutti gli alimenti contenenti uova e derivati dovranno essere sostituiti in maniera adeguata, mantenendo l’equilibrio nutrizionale. ALLERGIA AL LATTE E LATTICINI L’allergene più importante è la caseina, insieme alle proteine del latte (lattoalbumina e lattoglobulina, al siero del latte, alla caseina e ai suoi derivati). L’intolleranza invece è data dal lattosio (zucchero presente nel latte). Sono da escludere dalla dieta: Latte in tutte le sue preparazioni; Derivati del latte: panna, yogurt, formaggi (sia freschi che stagionati), burro; Alimenti che contengono latte come ingrediente (prodotti da forno, dolci, merendine…); Budini Salse preparate, paste con ripieno; Prosciutto cotto, wurstel, mortadella, salame (se riportano in etichetta la 25 A.S.L. Milano 2 Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione presenza di derivati del latte, quali i caseinati e i lattati); Legumi e vegetali in scatola (se riportano in etichetta la presenza di derivati del latte, quali i caseinati e i lattati); Dadi per brodo ed estratti vegetali (se riportano in etichetta la presenza di derivati del latte, quali i caseinati e i lattati); In alcuni soggetti con spiccata allergia al latte, può essere opportuno escludere della dieta la carne di bovino (manzo e/o vitello): in questo caso farà fede il certificato medico nel quale tale esclusione va esplicitamente specificata. Porre particolare attenzione anche alle etichette che riportano la dicitura: “prodotto in uno stabilimento che produce anche…/può contenere tracce di… “ Tutti gli alimenti contenenti latte e derivati dovranno essere sostituiti in maniera adeguata, mantenendo l’equilibrio nutrizionale. ALLERGIA AI LEGUMI L’allergia ai legumi non si identifica solo con la categoria merceologica degli stessi (fagioli, fagiolini, piselli, ceci, fave, lupini, lenticchie e cicerchie), ma anche la famiglia botanica delle leguminose, che comprende anche soia, arachidi e carrube. In particolare i derivati di queste ultime vengono utilizzati spesso nell’industria alimentare come addensanti. Nel caso in cui il certificato medico specifichi chiaramente l’allergia solo ai legumi presenti nella categoria merceologica, verranno sostituiti solo quelli in contorni, minestre e zuppe. Se il certificato medico indica allergia “ai legumi” verranno sostituiti anche i derivati delle leguminose, presenti in molti prodotti industriali. Fare molta attenzione alle etichette che riportano come ingrediente oli vegetali, che potrebbero derivare dalle arachidi. Porre particolare attenzione anche alle etichette che riportano la dicitura: “prodotto in uno stabilimento che produce anche…/può contenere tracce di… “ Tutti gli alimenti contenenti legumi dovranno essere sostituiti in maniera adeguata, mantenendo l’equilibrio nutrizionale. ALLERGIA ALLA SOIA E’ un’allergia che si sta velocemente diffondendo. Se non è espressamente indicato dal certificato medico, tale allergia non implica una reattività nei confronti degli altri legumi, che quindi possono essere tranquillamente consumati. 26 A.S.L. Milano 2 Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione Sono da escludere dalla dieta: soia, germogli di soia, e alimenti contenenti soia come ingredienti; farina e latte di soia; salsa di soia; oli di semi vari; grassi vegetali idrogenati; margarine; dado da brodo e preparati per il brodo; lecitina di soia; addensanti a base di proteine della soia; amido vegetale; gelatina vegetale; Porre particolare attenzione anche alle etichette che riportano la dicitura: “prodotto in uno stabilimento che produce anche…/può contenere tracce di… “ Tutti gli alimenti contenenti soia e i suoi derivati, dovranno essere sostituiti in maniera adeguata, mantenendo l’equilibrio nutrizionale. ALLERGIA ALLE ARACHIDI E’ un’allergia che il più delle volte non implica reattività verso gli altri tipi di legumi che quindi, se non diversamente evidenziato dal medico, possono essere consumati tranquillamente. Le arachidi, oltre all’utilizzo tal quale, possono essere presenti come derivati. Vanno esclusi dalla dieta: arachidi tal quali; olio di arachidi; alimenti contenenti arachidi come ingredienti; olio di semi vari; oli vegetali in genere; estratti per brodo; burro di arachidi; farina di arachidi; margarina; grassi vegetali idrogenati; Porre particolare attenzione anche alle etichette che riportano la dicitura: “prodotto in uno stabilimento che produce anche…/può contenere tracce di… “ Tutti gli alimenti contenenti arachidi e loro derivati, dovranno essere sostituiti in maniera adeguata, mantenendo l’equilibrio nutrizionale. 27 A.S.L. Milano 2 Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione ALLERGIA ALLA FRUTTA A GUSCIO/SEMI (denominata generalmente frutta secca) La frutta secca è una categoria merceologica rappresentata da mandorle, arachidi, noci, noci del brasile, noce americana, noce di macadamia, anacardi, castagne, nocciole, pinoli, pistacchi, semi di zucca, semi di sesamo e di girasole. La frutta a guscio viene utilizzata tal quale o come componente di particolari alimenti. Porre quindi particolare attenzione alla lettura delle etichette: se indicano la presenza di grassi vegetali possono contenere semi di girasole e/o arachidi. Porre particolare attenzione anche alle etichette che riportano la dicitura: “prodotto in uno stabilimento che produce anche…/può contenere tracce di… “ Tutti gli alimenti contenenti frutta a guscio e suoi derivati, dovranno essere sostituiti in maniera adeguata, mantenendo l’equilibrio nutrizionale. ALLERGIA AL PESCE E’ un’allergia abbastanza diffusa. Se non vi è una ulteriore specifica sono da escludere dalla dieta tutti i prodotti ittici (pesci tal quali, derivati, molluschi e crostacei). Porre particolare attenzione anche alle etichette che riportano la dicitura: “prodotto in uno stabilimento che produce anche…/può contenere tracce di… “ Tutti gli alimenti contenenti pesce, dovranno essere sostituiti in maniera adeguata, mantenendo l’equilibrio nutrizionale. ALLERGIA AI VEGETALI (FRUTTA E VERDURA) Sono allergie che possono riguardare uno o più prodotti vegetali. I più comuni sono pomodori, solanacee, carote, sedano, kiwi, frutti rossi, pesca… Porre particolare attenzione anche alle etichette che riportano la dicitura: “prodotto in uno stabilimento che produce anche…/può contenere tracce di… “ Tutti gli alimenti contenenti i vegetali allergizzanti, dovranno essere sostituiti in maniera adeguata, mantenendo l’equilibrio nutrizionale. DIETA PER CELIACHIA La celiachia è un’intolleranza permanente al glutine, proteina presente in alcuni cereali quali frumento, orzo, segale, avena, farro, kamut, spelta. Nell’alimentazione del celiaco vanno quindi eliminati tutti i prodotti a base di tali cereali. Il riso e il mais non contengono glutine, e quindi possono essere utilizzati nell’alimentazione senza glutine. 28 A.S.L. Milano 2 Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione Nell’industria alimentare, si possono ritrovare in molti alimenti delle sostanze derivate da frumento, segale, orzo o avena, utilizzati o come ingredienti, o come additivi o come residuo di lavorazione. Per questo motivo è sempre necessario far riferimento al prontuario AIC (Associazione Italiana Celiachia ) dei prodotti consentiti all’alimentazione degli utenti celiaci. Le strutture adibite alla preparazione dei pasti per utenti celiaci devono rivolgersi all’AIC per richiedere il prontuario, aggiornato annualmente, dei prodotti disponibili in commercio (Segreteria Regionale per la Lombardia dell’Associazione Italiana Celiachia – Piazza Erculea, 11 – 20122 Milano – Tel. 02 867820 – www.celiachia.it ). Sostituzioni per i primi piatti: Primi piatti asciutti Pasta dietetica totalmente priva di glutine o a base di riso, conditi con sughi e condimenti consentiti; Risotti preparati senza l’aggiunta di alimenti contenenti glutine. Primi piatti in brodo Pasta dietetica totalmente priva di glutine o a base di riso in brodo di verdura o di carne oppure con riso tal quale ; Zuppe, passati e minestre preparate con ingredienti permessi. Pasta al forno, Pizza, Sformati Sono concessi se preparati con prodotti specifici. Sostituzioni per i secondi piatti Secondi piatti a base di carne, pesce, uova Sono concessi tutti i tipi di carne, pesce e uova, preparati e cucinati con ingredienti consentiti. Secondi piatti a base di formaggio Sono concessi tutti i tipi di formaggi freschi e stagionati. Possono essere a rischio (per tanto va verificato il Prontuario) i formaggi a fette, fusi, light, spalmabili e vegetali (es. tofu). Secondi piatti a base di affettato Verificare la etichetta del prodotto scelto. Sostituzioni per i contorni Sono concessi tutti i tipi di verdura e di legumi preparati e cucinati con ingredienti consentiti. Sostituzioni per il pane Dovranno essere somministrati pane, grissini, fette biscottate, cracker totalmente privi di glutine. 29 A.S.L. Milano 2 Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione Sostituzioni per la frutta Non serve sostituzione. Sostituzioni per yogurt Verificare la etichetta del prodotto scelto. Sostituzioni per le merende Somministrare frutta o prodotti dietetici totalmente privi di fonti di glutine. Attenzione alla fase di preparazione e somministrazione della dieta. Controllare attentamente l’etichettatura degli alimenti utilizzati, fare attenzione alla possibilità di contaminazione crociata con altri fonti di glutine. DIETA PER FAVISMO La dieta per i soggetti affetti da favismo , prevede l’esclusione di fave, piselli e asparagi, in qualsiasi forma. E’ fondamentale che il medico, dettagli eventuali altri alimenti vietati. DIETA PER FENILCHETONURIA Tale dieta prevede la quasi totale eliminazione dell’amminoacido fenilalanina; questo è presente in moltissimi alimenti proteici. Le quote proteiche, ma anche quelle lipidiche e glucidiche, devono essere calcolate con estrema precisione per ogni soggetto. Pertanto la dieta deve essere personalizzata caso per caso, e calcolata dal Centro per le malattie metaboliche al quale il paziente fa riferimento. Compito della Centro di produzione dei pasti è quello di rispettare scrupolosamente quanto indicato dal piano dietetico del paziente, pesando ogni volta gli alimenti previsti, che vanno preparati e assemblati in zone appositamente dedicate. DIETA PER DIABETE La dieta per pazienti diabetici deve essere personalizzata caso per caso, e calcolata dal Centro per le malattie metaboliche al quale il paziente fa riferimento. Compito della Centro di produzione dei pasti è quello di rispettare scrupolosamente quanto indicato dal piano dietetico del paziente, pesando ogni volta gli alimenti previsti, che vanno preparati e assemblati in zone appositamente dedicate. 30 A.S.L. Milano 2 Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione DIETA BLANDA O LEGGERA ( comunemente definita come “dieta in bianco”). La dieta blanda è rivolta a coloro che soffrono di malesseri transitori quali acetone, gastriti, enteriti in via di risoluzione, episodi di vomito o stati post-influenzali e di convalescenza che richiedono un periodo di cautela nella ri-alimentazione. La dieta blanda si consiglia sia servita solo su apposita richiesta scritta del genitore ed eventualmente accompagnata da certificato medico. Si consiglia che sia servita la dieta blanda per un periodo massimo di cinque giorni, prorogabile di altri cinque in seguito a ulteriore analoga richiesta da parte del genitore o del medico curante. Più richieste nell’arco del mese richiederanno una valutazione da parte dell’ASL del Servizio competente. Possibile menù di dieta blanda: Primi piatti Pasta o riso asciutti o in brodo vegetale, conditi con poco olio extravergine crudo o con pomodoro fresco. Secondi piatti Carne o pesce cotti al vapore, ai ferri, al forno senza l’aggiunta di grassi, formaggio fresco come ricotta, primo sale, crescenza. Contorni Se tollerate: carote, zucchine bollite, ( patate ) Frutta Se tollerate: mela o pera fresche o cotte. Pane Ben cotto o fette biscottate DIETA PER IPERCOLESTEROLEMIA L’ipercolesterolemia è una situazione in cui i valori di colesterolo nel sangue sono alti rispetto alla norma; questo può derivare da motivi endogeni e cioè da una produzione eccessiva di colesterolo dall’organismo o da motivi esogeni e cioè una assunzione eccessiva di colesterolo con l’alimentazione. I menù scolastici, se impostati secondo le linee guida di una sana alimentazione, non sono mai dei menù ricchi di colesterolo ma assolutamente bilanciati sia come nutrienti che come modalità di cottura. 31 A.S.L. Milano 2 Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione Quindi non è necessario richiedere una dieta ipocolesterolemica, trattandosi di menù sempre ipocolesterolemici. DIETA PER OBESITA’ O SOVRAPPESO / DIMAGRANTE Nei casi di richiesta di dieta dimagrante sono generalmente previsti gli stessi generi alimentari presenti nel menù, con riduzione o eliminazione dell’offerta del primo piatto e del pane, osservando una rigorosa esclusione di bis. DISINCENTIVAZIONE DELLE RICHIESTE PER DISGUSTO ALIMENTARE La ristorazione scolastica deve garantire il pasto a bambini con bisogni alimentari speciali come bambini con comprovata allergia alimentare o con patologie croniche e metaboliche come il diabete, la celiachia o il favismo. La gestione di questi pasti richiede una particolare attenzione e procedura specifica, che deve essere dettagliata nel manuale di autocontrollo di ciascuna Azienda di ristorazione. Infatti nei casi di allergia o malattia metabolica incorrere nell’errore di servire direttamente l’alimento allergizzante o un piatto contaminato dall’alimento allergizzante, si potrebbero avere delle conseguenze molto gravi come lo shock anafilattico. Quindi l’attenzione dei cuochi e degli addetti alla distribuzione sulla procedura di gestione delle diete speciali deve essere massima. Per questo motivo, si devono disincentivare le richieste di diete speciali che sotto intendono il non gradimento di un alimento. Infatti se il centro cottura si trova a gestire un alto numero di diete speciali, derivate dalla somma dei veri casi che necessitano di diete speciali e dei disgusti, è più facile che gli operatori della cucina incorrano in un errore di preparazione o di distribuzione. I casi di idiosincrasia o “disgusti” importanti, perché caratterizzati da un estremo rifiuto di un alimento, possono essere comunque gestiti dal Comune, servizio Ristorazione. Comunicazioni dirette e costanti tra l’utente e la dietista della Azienda di ristorazione e il referente comunale possono determinare la gestione della problematica senza dover ricorrere all’uso improprio della dieta speciale. 32 A.S.L. Milano 2 Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione PROCEDURA PER L’ATTIVAZIONE DELLE DIETE SPECIALI La modulistica che si suggerisce di utilizzare, riporta delle richieste dettagliate a convalidare le patologie dichiarate, segue come allegato n.2 ESEMPIO DI DIAGRAMMA DI FLUSSO DIETE Firma SPECIALI data Il medico fa diagnosi e prescrive la dieta Il genitore con la certificazione del medico i test - esami, fa richiesta all’Ufficio Competente del Comune per la scuola pubblica, oppure si rivolge direttamente alla Scuola Privata Il Comune invia all’Azienda di Ristorazione i Certificati Medici Adeguamento del menù da parte della Dietista dell’Azienda di Ristorazione per la singola dieta speciale Il Comune ritiene inadeguata o non esaustiva la certificazione la invia al SIAN Adeguamento del menù da parte della Dietista del SIAN per la singola dieta speciale ( Servizio dell’ASL a pagamento) Il SIAN chiede chiarimenti al medico e/o genitore Invio alla famiglia lo schema dietetico adattato Sopralluogo da parte del SIAN presso il centro cottura- refettorio per verifica del pasto Il Sian rimanda la richiesta in Comune con allegata dichiarazione Il Comune invia all ‘Azienda di Ristorazione il certificato Il Comune respinge la richiesta Sopralluogo da parte del SIAN presso il centro cottura- refettorio per verifica del pasto Invio al alla famiglia lo schema dietetico adattato se richiesto A.S.L. Milano 2 Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione 33 CAPITOLO V ESEMPIO DI UN BUON REGOLAMENTO COMMISSIONE MENSA La Commissione Mensa è un gruppo di lavoro che si può rivelare strategico per il buon funzionamento della Ristorazione scolastica. Gli obiettivi di quest’organo sono di ordine propositivo e si possono raggruppare nei seguenti 3 macro obiettivi: sorveglianza dei pasti che siano … 1. igienicamente sicuri 2. nutrizionalmente corretti 3. appetibili Affinché la Commissione Mensa possa realmente assolvere al proprio ruolo, è necessario che si parta da un regolamento comunale che ne disciplina le attività. L’Azienda Sanitaria Locale, in particolare il Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione, collabora da anni con i Comuni e la proposta che segue è frutto delle buone esperienze raccolte nel territorio integrate tra loro. MODELLO REGOLAMENTO COMUNALE COMMISSIONE MENSA ARTICOLO 1 Istituzione e finalità della Commissione mensa La commissione mensa è una forma democratica di partecipazione dei genitori al servizio delle ristorazioni scolastiche. Deve assicurare la massima trasparenza nell’attività che svolge. La Commissione Mensa è un organo consultivo e propositivo che ha un ruolo di collegamento tra l’utenza, l’Amministrazione comunale il Dirigente Scolastico, e il soggetto fornitore. Le sedute della Commissione Mensa sono pubbliche. I non eletti sono invitati come auditori . ARTICOLO 2 Ruolo e strumenti della Commissione mensa La Commissione Mensa è un organo consultivo e propositivo e, nell’interesse dell’utenza e di concerto con l’Amministrazione comunale, esercita: a) un ruolo di collegamento tra utenza , scuola e Amministrazione Comunale, soggetto titolare del servizio; b) un ruolo di monitoraggio dell’accettabilità del pasto e di qualità del servizio attraverso idonei strumenti di valutazione, predisposti d’intesa con l’Amministrazione Comunale e di cui si allega fac-simile; c) un ruolo consultivo per quanto riguarda le variazioni del menù scolastico, nonché le modalità di erogazione del servizio e controllo del rispetto del capitolato d’appalto. d) promozione di azioni migliorative e di informazione in tema di educazione alimentare e promozione della salute di alunni, genitori, personale scolastico e comunità. 34 A.S.L. Milano 2 Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione I pareri della Commissione Mensa sono consultivi, propositivi e non vincolanti per l’Amministrazione Comunale, che deve comunque motivare le scelte differenti da quella convenute in sede di riunione C.M. L’ufficio referente dell’Amministrazione Comunale (A.C.) avrà cura di inviare a ciascun membro della Commissione Mensa, all’inizio del mandato, l’autorizzazione per l’accesso alla cucina e ai refettori nonché copia della scheda di valutazione da compilare a seguito dei sopralluoghi. I membri della Commissione Mensa il giorno stesso del sopralluogo devono informare il Dirigente Scolastico del loro ingresso nella Scuola. I componenti della Commissione Mensa, per svolgere il proprio ruolo, devono: essere in possesso dell’autorizzazione dell’Amministrazione Comunale e della scuola per entrare nella cucina e nei refettori, rilasciata all’inizio del mandato; essere in possesso di copia del Regolamento Comunale della Commissione Mensa; essere in possesso delle schede di valutazione aver visionato il Capitolato speciale di appalto relativo al servizio di ristorazione scolastica, per la parte riferita ai requisiti merceologici delle derrate alimentari. Copia del capitolato deve trovarsi in ogni Centro Cottura e refettorio e essere facilmente visionabile. essere in possesso del menù, ricettario e grammature relative al servizio di ristorazione scolastica, parte riferita alle Tabelle dietetiche, ai requisiti merceologici delle derrate alimentari; essere in possesso dell’attestato di partecipazione conseguito dopo un corso di formazione destinato ai componenti della Commissione mensa presso l’ASL o presso altro Ente, riconosciuto come valido dal Comune. ARTICOLO 3 Nomina, Composizione e Durata della Commissione mensa La Commissione Mensa, costituita dal Comune , è formalmente nominata con delibera ed è composta da: - Il Sindaco o un Assessore o delegato in qualità di rappresentante dell’A.C. - Il Dirigente Scolastico o un suo delegato esempio il Referente alla Salute - Almeno due insegnanti per ogni plesso scolastico - Almeno un genitore per ogni plesso scolastico eletto in occasione delle votazioni dei rappresentanti di Classe o dai Consigli di Istituto e comunicato all’A.C. entro il mese di ottobre. - n. 1 rappresentante della azienda che fornisce il servizio di refezione; - Un rappresentante dei genitori del Consiglio di Istituto. - Un rappresentante dei genitori o degli insegnanti della Commissione Salute, nelle scuole certificate alla salute - Uno o più rappresentanti dei ragazzi, nella scuola secondaria di primo grado 35 A.S.L. Milano 2 Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione All’interno della Commissione mensa viene individuato ogni anno un Presidente con funzioni di coordinatore e di collegamento e un segretario che verbalizza nelle riunioni. I componenti della Commissione Mensa restano in carica per almeno due anni, fino alla nomina dei nuovi membri. Ogni membro deve essere sostituito nei seguenti casi: ● Il proprio figlio/a non frequenta più nessun plesso scolastico degli Istituti interessati; ● Non è in regola con i pagamenti del servizio mensa; ● Il proprio figlio/a non usufruisce del servizio mensa; ● Il membro presenta formali dimissioni scritte; ● Il membro non ha partecipato a due riunioni consecutive della commissione senza dare una valida giustificazione e non effettua i sopralluoghi in cucina/refettori ● Il membro non dimostra uno spirito collaborativo e assume un atteggiamento non civile . ARTICOLO 4 Insediamento e riunioni La Commissione Mensa si considera regolarmente insediata nel momento in cui saranno individuati tutti i suoi componenti ai sensi dell' art.3. La Commissione Mensa si riunisce di norma con cadenza bimestrale e straordinariamente su iniziativa dell'Amministrazione Comunale, del Presidente della commissione o su richiesta di almeno 1/3 dei membri. Le riunioni ordinarie della Commissione Mensa devono essere convocate a cura del Presidente mediante lettera scritta, almeno 15 gg prima della data stabilita per la riunione, trasmessa, anche a mezzo fax o e-mail, alla Dirigenza Scolastica e a ciascun membro . L'ordine del giorno è fissato dal Presidente inserendo eventuali argomenti richiesti da altri componenti e deve formularlo chiaramente affinchè si comprendo gli argomenti da trattare ARTICOLO 5 Modalità di funzionamento La Commissione Mensa decide al proprio interno il calendario delle attività, le date delle riunioni e ogni altra iniziativa di sua competenza. Durante le riunioni della Commissione viene redatto verbale, a cura di un segretario verbalizzante nominato dal Presidente fra i presenti alla seduta. Il verbale viene inviato dal Presidente, previa approvazione dell’Amministrazione Comunale, a tutti i membri della Commissione Mensa , anche agli assenti. Il Presidente ed il rappresentante dell’Amministrazione Comunale (il Sindaco o un Assessore o delegato in qualità di rappresentante dell’A.C.) sottoscrivono il verbale di ogni seduta della Commissione. ARTICOLO 6 Funzioni dei componenti Il presidente della C.M. - convoca la C.M.; le convocazioni sono disposte almeno 15 giorni prima delle sedute. 36 A.S.L. Milano 2 Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione Il presidente è tenuto a riunire la Commissione in convocazione straordinaria quando lo richiedano almeno un terzo dei componenti; - formula puntualmente l’ordine del giorno, affinché si comprendano chiaramente gli argomenti da trattare; - mantiene rapporti e comunicazioni tra i componenti; - valuta le schede di sopralluogo con il delegato dell’ Amministrazione Comunale (A.C.) IL rappresentante della A.C. - fa pervenire il menù in vigore a tutti i genitori i cui figli usufruiscono del servizio di ristorazione o sovraintende la pubblicazione sul sito del Comune della Tabella Dietetica - verifica l’andamento del Servizio di Ristorazione e controlla l’applicazione del capitolato d’appalto in particolare per quanto riguarda: - qualità merceologica degli alimenti - qualità organolettica del piatto finito - rispetto delle grammature somministrate - grado di accettazione del pasto - organizzazione e conduzione del servizio. - sovraintende all’elaborazione dei dati rilevati dalle schede di sopralluogo. I rappresentanti dell’istituzione scolastica Il ruolo degli insegnanti è fondamentale in quanto possono dare un contributo essenziale per conoscere in maniera statistica e continuativa il giudizio del bambino sul momento del pranzo e sulle modalità con cui viene organizzato. A questi fini gli insegnanti referenti devono farsi portavoce con il dirigente scolastico e i colleghi delle proposte emerse in Commissione Mensa e sostenerle. Saranno inoltre i promotori di interventi di educazione alimentare nelle classi. L’acquisizione delle regole di comportamento a tavola da parte dei bambini costituisce un percorso complesso, guidato dall’adulto. In questo contesto i ruoli e l’approccio della figura del docente diventano centrali. Grazie alla loro sistematica presenza in mensa, assumono un ruolo importante nell’assicurare un ambiente sereno e collaborativo, un tempo adeguato per il consumo del pasto promuovendo l’assaggio degli alimenti al fine di consumare il pasto previsto. L’insegnante si pone come modello comportamentale nel momento in cui mangia con il bambino e gli mostra concretamente il rispetto delle regole enunciate. Il rappresentante dell’Azienda di ristorazione Il ruolo del rappresentante della ditta di ristorazione è fondamentale perché deve garantire un pasto igienicamente e nutrizionalmente corretto nel rispetto del Capitolato d’Appalto. Collabora fattivamente alla risoluzione delle problematiche emerse in sede di Commissione e alle iniziative di Educazione Alimentare, in accordo con la commissione salute. 37 A.S.L. Milano 2 Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione I genitori della C.M. Riferiscono agli altri genitori in merito agli argomenti trattati in CM, motivano e sostengono le proposte di soluzione delle criticità, raccolgono ulteriori suggerimenti e indicazioni. Sono inoltre incaricati delle verifiche in mensa. ARTICOLO 7 Procedure per le visite in cucina - refettori I membri della Commissione Mensa devono al momento dell’ingresso nei locali Cucina essere in possesso di idoneo abbigliamento fornito dall’Azienda di Ristorazione o dal Comune ( secondo quanto stabilito dal Capitolato d’Appalto). L’accesso presso il Centro Cottura / Refettorio deve essere regolamentato sia nel numero delle persone che visitano i locali sia nella periodicità annua di queste visite. Se l’accesso nei locali cucina è fatto da 2 membri della commissione, è buona norma che siano il genitore e l’insegnante referenti del plesso. I membri della Commissione Mensa sono tenuti ad avvisare la Dirigenza Scolastica della visita e il Comune può richiedere che anche il Referente Comunale per la Ristorazione Scolastica sia presente o venga avvisato preventivamente. Non si è tenuti invece ad avvisare il personale addetto alla Cucina/ Distribuzione della visita. I rappresentanti della Commissione Mensa svolgono le seguenti funzioni: a) osservano e verificano le modalità di preparazione dei pasti nel rispetto delle tabelle dietetiche; b) possono chiedere chiarimenti sulla preparazione dei cibi; c) osservano e verificano la conformità del menù, la rilevazione delle temperature e delle grammature dei cibi; d) osservano e verificano la corretta conservazione degli alimenti nelle dispense e nei frigoriferi,sempre insieme al personale addetto; e) verificano la pulizia dell'ambiente e delle stoviglie; f) controllano l'accettabilità del pasto. g) compilano e inviano la scheda di valutazione fornita dal Comune via fax o e-mail al referente Comunale della ristorazione scolastica e lasciamo una copia alla Dirigenza Scolastica. E’ importante che i partecipanti della Commissione Mensa possano contattare il Referente Comunale con tempestività qualora riscontrassero anomalie o irregolarità rilevanti ( Recapiti di Cellulare), quali: carenze igienico- sanitarie, carenze strutturali, alimenti scaduti o non contemplati nei capitolati, scarsa igiene, corpi estranei trovati nelle pietanze, cibi maleodoranti o deteriorati, alimenti scaduti. Il Referente comunale informa i membri della C.M. anche per e.mail degli interventi attuati a seguito delle loro segnalazioni (si impegna a dare un riscontro). ARTICOLO 8 Diritto di accesso alle informazioni E’ fatto obbligo alla Dirigenza Scolastica di affiggere i verbali della Commissione Mensa all’interno di ogni plesso scolastico, allo scopo di informare i genitori. E’ consigliabile inoltre pubblicare tali verbali all’interno di appositi spazi web dedicati. Si 38 A.S.L. Milano 2 Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione ritiene di fondamentale importanza che tale Statuto sia riportato integralmente nella Carta dei servizi della ristorazione scolastica. ARTICOLO 9 Norme igieniche L’attività della Commissione Mensa, durante il sopralluogo, deve essere limitata all’ osservazione della procedura di preparazione e somministrazione dei pasti con esclusione di qualsiasi forma di contatto diretto e indiretto con sostanze alimentari. I rappresentanti della C.M. non devono pertanto toccare utensili, attrezzature e stoviglie, alimenti cotti pronti per il consumo, né crudi; per quanto riguarda l’assaggio dei cibi, come specificato precedentemente, sarà a disposizione tutto il necessario. I membri della C.M. non devono utilizzare i servizi igienici riservati al personale e si devono astenere dalla visita in caso di tosse, raffreddore, malattie dell’apparato respiratorio e gastrointestinale e da qualsiasi altra affezione contagiosa. 39 A.S.L. Milano 2 Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione BIBLIOGRAFIA Rizzati - Tutela Igienico-sanitaria degli alimenti e bevande e dei consumatori - Il Sole 24 ORE norme e tributi. Regolamento ( CE ) n° 49/2000 della Commissione del 10 gennaio 2000 Circolare della Giunta Regionale Sanità Lombardia del 4/5/2000 “ Problemi ineranti gli organismi geneticamente modificati ( OGM ) “ Linee guida della Regione Lombardia per la Ristorazione scolastica – D.D.U.O. 1/8/2002 n°14833 Linee guida per una sana alimentazione italiana INRAN 2003 Secchi - I Nostri Alimenti - Edizioni Hoepli Linee di indirizzo nazionale per la ristorazione scolastica 2010 S.I.N.U. - Livelli di Assunzione Raccomandati in energia e Nutrienti per la popolazione Italiana - L.A.R.N. revisione 2012 40 A.S.L. Milano 2 Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione Allegato n. 1 L’AGRICOLTURA BIOLOGICA L’agricoltura biologica è un metodo di produzione di alimenti di origine vegetale e animale atto a salvaguardare l’ecosistema in cui si sta operando, sfruttando la naturale fertilità del suolo, favorendola con interventi limitati, promuovendo la biodiversità dell'ambiente in cui opera. L'agricoltura biologica riduce drasticamente l'impiego di input esterni attraverso l'esclusione di fertilizzanti, pesticidi, medicinali chimici di sintesi e degli organismi geneticamente modificati. Al contrario, utilizza la forza delle leggi naturali per aumentare le rese e la resistenza alle malattie. In alternativa ai prodotti di sintesi si procede quindi ad effettuare interventi agronomici mirati a consociare specie diverse di piante, a procedere con forme di lotta integrata, ad usare varietà vegetali possibilmente autoctone e razze per l’allevamento rustiche. Un po’ di storia Tenendo in considerazione che l’agricoltura ante I guerra mondiale si poteva considerare tutta agricoltura biologica, i primi accenni di metodi di produzione biologica risalgono al 1924, nelle teorie del filosofo austriaco Rudolf Steiner, che nel suo “Corso di agricoltura” gettava le basi di quella che viene chiamata agricoltura biodinamica. Negli anni successivi si sono susseguite più correnti che abbracciavano la “filosofia” biologica, come ad esempio il Movimento dei Giovani Agricoltori in Svizzera negli anni ’50. Un grande passo per il mondo dell’agricoltura organica si ha nel 1972 con la costituzione in Francia di IFOAM (International Federation of Organic Agriculture Movements), un’organizzazione internazionale raggruppante le Associazioni operanti in agricoltura biologica. Ma la tappa fondamentale si raggiunge solo nel 1991 con l’entrata in vigore del Reg. (CEE) 2092/91, regolamento che per la prima volta stabilì le norme relative alla produzione, trasformazione, commercializzazione ed etichettatura dei prodotti biologici. La nuova normativa europea sulle produzioni biologiche Il regolamento 2092/91 rimase in vigore per ben 16 anni, fino a quando venne approvato nel giugno 2007 il nuovo Reg. (CE) 834/07 “relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici” che entrò in vigore dal 1° gennaio 2009. Questo nuovo regolamento fu il frutto di un serrato periodo di trattative tra la Commissione Europea, gli Stati Membri e tutte le Associazioni interessate, stimolate dall’esigenza di aggiornare la normativa sulle produzioni biologiche che iniziava ad essere obsoleta in un Europa che, per far sopravvivere la propria agricoltura minacciata dai prodotti “Low Cost” provenienti dai paesi emergenti (Cina, India, Paesi dell’Est, etc.), era sempre più alla ricerca di prodotti di qualità dal punto di vista del gusto, sanità, aspetto, sostenibilità ambientale, etc.. Il regolamento 834/07 fu affiancato quasi subito da un regolamento applicativo, il regolamento 889/08 “recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 834/07 41 A.S.L. Milano 2 Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione del Consiglio relativo alla produzione biologica e all'etichettatura dei prodotti biologici, per quanto riguarda la produzione biologica, l'etichettatura e i controlli”. Negli anni successivi i due regolamenti sono stati oggetti di ulteriori modifiche dettate dalle sempre nuove esigenze del mercato agricolo europeo. Le modifiche di rilevante importanza sono quelle introdotte dai regolamenti 710/09, 271/10, 203/12 ai regolamenti 834/07 e 889/08. Il regolamento 710/09 introduce le modalità di applicazione relative alla produzione di animali e di alghe marine dell'acquacoltura biologica. Il regolamento 271/10 introduce il nuovo logo del Biologico. Il vecchio logo (la spiga coronata da 12 stelle) viene sostituito con il nuovo logo rappresentato da una foglia i cui contorni sono delineati da 12 stelle, una delle quali cometa, su sfondo verde. Il regolamento 203/12, andando a definire “Norme specifiche sulla vinificazione” in cui sono specificate quali sostanze possono essere utilizzate e quali pratiche enologiche possono essere attuate, apre nuovi orizzonti per il mercato vitivinicolo europeo, dando la possibilità di produrre vino biologico e non solo vino da uve biologiche. Il testo unico finale del regolamento 834/07 e del suo regolamento applicativo 889/08 è composto dalle modifiche apportate dai seguenti regolamenti: 976/08, 1254/08, 710/09, 271/10, 426/11, 126/12, 203/12, 505/12. Il regolamento 834/07 e regolamenti applicativi Il regolamento 834/07 racchiude le regole e i requisiti su cui si fonda lo schema di certificazione biologico, introducendo gli obiettivi e i principi su cui si basa il sistema delle produzioni biologiche, e andando a definire le norme di produzione, il sistema di etichettatura, di controllo e di scambio commerciale con paesi extra UE (paesi terzi). Obiettivi e principi Gli obiettivi stabiliti all’interno del regolamento sono: Istituire un sistema di gestione sostenibile per l’agricoltura che rispetti i sistemi e i cicli naturali, che mantenga e migliori la salute dei suoli, delle acque, delle piante e degli animali e l’equilibrio tra di essi, contribuendo a fornire un alto livello di diversità biologica, assicurando un impiego responsabile dell’ energia e delle risorse naturali come l’acqua, il suolo, la materia organica e l’aria, rispettando criteri rigorosi in materia di benessere degli animali e che soddisfi, in particolare, le specifiche esigenze comportamentali degli animali secondo la specie; mirare a ottenere prodotti di alta qualità; mirare a produrre un’ ampia varietà di alimenti e altri prodotti agricoli che rispondano alla domanda dei consumatori di prodotti ottenuti con procedimenti che non danneggino l’ambiente, la salute umana, la salute dei vegetali o la salute e il benessere degli animali. Una produzione si può quindi definire biologica se, per raggiungere questi obiettivi, in tutte le fasi di produzione, trasformazione e distribuzione soddisfa i seguenti principi: la progettazione e la gestione dei processi biologici sono fondate su sistemi ecologici che impiegano risorse naturali interne ai sistemi stessi con metodi che utilizzano organismi viventi e metodi di produzione meccanici; deve quindi essere limitato l’uso di fattori esterni. Le sostanze di sintesi non sono ammesse eccetto casi eccezionali; 42 A.S.L. Milano 2 Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione la coltura di vegetali e la produzione animale devono essere legate alla terra e, nel caso dell’acquacoltura, deve essere rispettato il principio dello sfruttamento sostenibile della pesca; deve essere escluso l’uso di OGM e dei prodotti derivati o ottenuti da OGM ad eccezione dei medicinali veterinari; deve essere fatta una valutazione del rischio e, se del caso, ci si avvale di misure di precauzione e di prevenzione. Vengono stabilite inoltre le categorie di prodotti alle quali si può applicare il regolamento: prodotti agricoli vivi o non trasformati; prodotti agricoli trasformati destinati ad essere utilizzati come alimenti ; mangimi; materiale di propagazione vegetativa e sementi per la coltivazione. Etichettatura Nella sezione relativa l’etichettatura si trovano le disposizioni per una corretta etichettatura del prodotto biologico. In questa parte viene definita la terminologia riferita alle produzioni biologiche, le indicazioni obbligatorie da apporre sui prodotti, e i loghi da utilizzare. Come per la precedente sezione, sul Regolamento 889 vengono ripresi questi riferimenti con requisiti puntuali. Negli allegati inoltre si possono trovare i modelli da utilizzare per l’etichettatura. Sistema di Controllo Il capitolo relativo al sistema di controllo è il cuore dello schema di certificazione del Biologico. In questo capitolo vengo infatti stabilite le regole del sistema di controllo, gli “attori” che vi partecipano e le relazioni che intercorrono tra di essi. Vengono quindi definite le seguenti figure: Autorità competenti, responsabili dei controlli relativi agli obblighi sanciti dal presente regolamento in conformità del regolamento (CE) n. 882/2004; Organismi di Controllo, a cui sono delegati i compiti di controllo da parte dell’autorità competente. Gli Organismi di controllo possono essere delegati solo se sono conformi alla norma europea EN 45011 o alla guida ISO 65 «Requisiti generali relativi agli organismi che gestiscono sistemi di certificazione dei prodotti» e se rispettano quanto sancito dall’ articolo 5, paragrafo 2, del regolamento (CE) n. 882/2004; Operatori, ossia coloro che producono, preparano, immagazzinano o importano da un paese terzo prodotti biologici o che immettono tali prodotti sul mercato. All’operatore che aderisce al sistema dei controlli e che risulta conforme ai controlli effettuati dall’Organismo di Controllo a cui è stata fatta richiesta di assoggettamento, viene rilasciato da parte dell’Organismo di Controllo un documento giustificativo. Per garantire la continuità della filiera biologica, ossia per garantire la tracciabilità dei prodotti biologici, ogni operatore, che riceve materie prime biologiche da un altro operatore, deve verificare il documento giustificativo del fornitore. 43 A.S.L. Milano 2 Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione Nel caso in cui l’Organismo di Certificazione riscontri irregolarità in relazione all’osservanza delle prescrizioni della regolamentazione sul Biologico, il regolamento prevede che, sull’intera partita o sull’intero ciclo di produzione in cui è stata riscontrata l’irregolarità, non sia fatto riferimento al metodo di produzione biologico. In caso di infrazioni gravi o con effetti prolungati, il regolamento prevede anche il divieto all’operatore interessato di commercializzare prodotti nella cui etichettatura e pubblicità è fatto riferimento al metodo di produzione biologico. Anche per questa sezione, requisiti più puntuali a livello applicativo si hanno nel “Titolo IV” “controlli” del regolamento 889/08. Scambio con paesi terzi L’ultima parte del Reg 834/07 (Titolo VI) è dedicata agli scambi con i paesi terzi, in cui viene regolamentata l’importazione di prodotti Biologici da paesi extra UE. Dai paesi extra UE, possono essere importati solo prodotti che offrono garanzie equivalenti al regolamento 834 (art 33), mentre non è ancora prevista l’importazione di prodotti conformi, a cui è dedicato l’art 32. Le clausole imposte per l’importazione prevedono che : il prodotto debba essere stato ottenuto secondo norme di produzione equivalenti a quelle descritte nel regolamento 834; gli operatori siano stati soggetti a misure di controllo di efficacia equivalente a quanto previsto dal regolamento 834 e che queste misure siano state applicate in modo continuativo ed efficace; in tutte le fasi della produzione, preparazione e distribuzione gli operatori abbiano sottoposto le proprie attività ad un sistema di controllo riconosciuto o ad autorità competente riconosciuta o ad Organismo di controllo riconosciuto; il prodotto debba essere munito di certificato di ispezione rilasciato da autorità competenti o da Organismi di Certificazione del paese terzo riconosciuti; L’art. 33 prevede inoltre che un paese possa essere riconosciuto direttamente dalla Commissione Europea come paese in cui il sistema di produzione soddisfa principi e norme di produzione equivalenti al Reg. 834 e le misure di controllo sono di efficacia equivalente. Il sistema di vigilanza viene poi impostato sulla base di una valutazione del rischio di irregolarità o infrazioni. I requisiti applicativi dell’articolo 33 questa volta non sono nel Reg. 889, ma vengono riportati all’interno del regolamento 1235 del 2008. Questo regolamento, che si compone di 18 articoli, stabilisce le modalità applicabili all’importazione di prodotti conformi (art 32 Reg 834 non applicabile) e di prodotti che offrono garanzie equivalenti (art 33 Reg 834), che vengono suddivisi in sei categorie: Prodotti vegetali non trasformati; Animali vivi o prodotti animali non trasformati; Prodotti dell’acquacoltura e alghe marine; Prodotti agricoli trasformati destinati a essere usati come alimenti; Prodotti agricoli trasformati destinati a essere utilizzati come mangimi; Materiale di moltiplicazione vegetativa e sementi per la coltivazione. Negli allegati del Reg 1235, aggiornati con i Regg. 508/12, 751/12 e 125/13, sono presenti gli elenchi dei paesi riconosciuti per l’equivalenza, con le relative categorie di prodotti per le quali sono riconosciuti, e gli elenchi degli organismi riconosciuti per l’equivalenza, sempre con le relative categorie di prodotti che possono certificare come equivalenti. 44 A.S.L. Milano 2 Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione Un Organismo di Certificazione per essere riconosciuto per l’equivalenza deve predisporre uno schema di certificazione che deve essere valutato, tramite un Assesment Report, come equivalente dall’Ente di Accreditamento nazionale. Successivamente sarà la DG SANCO, il comparto agroalimentare della UE, a valutarne l’effettiva equivalenza e ad inserire il nome dell’Organismo nell’elenco dei riconosciuti. Il quadro normativo italiano sul biologico In Italia l’autorità competente designata a fronte dell’articolo 27 del Reg. 834 è il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MiPAAF), e sul territorio nazionale il compito di controllo è delegato ad 11 organismi di controllo accreditati secondo la norma EN 45011 dall’ente Italiano di Accreditamento ACCREDIA. La regolamentazione europea è stata recepita in Italia con il regolamento 220/95 che dava attuazione agli articoli 8 e 9 del regolamento CEE n. 2092/91. Successivamente si sono susseguiti più decreti legislativi e ministeriali per adattare sempre di più la regolamentazione europea sul biologico alle realtà agricole italiane. A completamento del quadro normativo italiano sul biologico, ACCREDIA il 20/07/2004, in concertazione con tutti gli organismi italiani operanti nel Biologico, emette il Regolamento Tecnico 16 (RT-16 ACCREDIA), il cui scopo è “di fornire a tutte le parti interessate alla certificazione di prodotti ottenuti con il metodo dell’agricoltura biologica un quadro di riferimento omogeneo per la gestione degli schemi di certificazione accreditati ACCREDIA da parte degli OdC delle produzioni biologiche”. Viene così creato un sistema per gestire le informazioni utili a tutti gli OdC del biologico, come ad esempio un data base di tutti i rilievi che sono stati ufficialmente rilevati durante l’attività di verifica svolta sugli OdC da parte di ACCREDIA e rendendo periodicamente disponibile queste informazioni a tutti gli Organismi accreditati. Inoltre tutte le non conformità che gli OdC possono rilevare, con relativa sanzione da emettere all’operatore, sono state armonizzate. E’ stata introdotta l’analisi dei rischi, prevista dall’articolo 27 del Reg. 834, e la strutturazione del sistema di controllo in relazione ad essa; è stata armonizzata la gestione dei laboratori, la gestione del campionamento e sono stati definiti degli standard analitici dei prodotti da agricoltura biologica. Il RT-16, giunto ormai in prossimità della sua terza revisione, deve essere rispettato dagli Organismi di Controllo insieme al Reg. 834 per poter ottenere l’accreditamento nello schema Biologico. 45 A.S.L. Milano 2 Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione Allegato n.2 /insegnanti Logo del Comune SERVIZIO DI RISTORAZIONE SCOLASTICA Richiesta di DIETA SPECIALE INSEGNANTE Su indicazione della ASLMI2 – Servizio Igiene Alimenti Nutrizione e Dipartimento Medicina di Base, al fine di consentire al servizio di Ristorazione Scolastica la preparazione di una dieta adeguata alle Sue condizioni di salute è necessario che ci ritorni compilata la presente richiesta. Il/la sottoscritto/a_________________________________________________ In qualità di insegnante ___________________________________________ frequentante la classe_____sez._____della scuola_____________________ chiede la somministrazione di (barrare la casella interessata): Dieta speciale per malattia metabolica Diabete, favismo, celiachia, fenilchetonuria, glicogenosi In caso di primo anno in cui viene richiesta: la presente domanda dovrà essere corredata da Certificazione medica rilasciata da un Centro Specialistico o dal medico curante. In caso di richiesta per gli anni diversi dal primo: Non è necessario presentare il certificato medico. Dieta per Allergie o Intolleranze alimentari (1) : la presente richiesta dovrà necessariamente essere corredata da: - certificato medico rilasciato da un Centro specialistico o dal Medico di Medicina Generale del SSN - test allergologici - indicazioni chiare rispetto a quali alimenti o preparazioni alimentari andranno esclusi dal piano dietetico. 46 A.S.L. Milano 2 Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione (1)E’ necessario presentare una CERTIFICAZIONE CHIARA E DETTAGLIATA: La diagnosi deve essere comprovata dall’esecuzione delle seguenti procedura diagnostiche essenziali scientificamente validate: 1. Documentazione clinica delle sintomatologia causata dal contatto con l’alimento, del tempo intercorso tra assunzione dell’alimento stesso e comparsa dei sintomi da reazione anafilattica; 2. Test allergologico in vivo (SPT, prick by prick con alimento fresco, eventuali intradermoreazioni) positivo concordante per il sospetto diagnostico; 3. Test allergologico in vitro (dosaggio IgE specifiche – metodo quantitativo) positivo concordante con il sospetto diagnostico; 4. TPO (test di provocazione orale) positivo con l’alimento eliminato dalla dieta per un congruo periodi di tempo. SI precisa che i seguenti test, non avendo delle evidenze scientifiche di validità non saranno considerati validi al fine della completezza della documentazione: analisi del capello, Vega-test, Dria – test test Citotossico tutti i test diversi da quelli elencati dal punto (1) al punto (4) riportati sopra Recapito per eventuali comunicazioni: Cognome e nome: _________________________________________________ Tel \ Cell: _________________________________________________________ Via: ______________________________________________________________ Comune: __________________________________________________________ 47 A.S.L. Milano 2 Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione Consapevole che la richiesta è subordinata al trattamento dei dati personali e sensibili, dichiaro di aver preso visione dell’informativa predisposta dal titolare del trattamento ai sensi dell’art. 13 del D. Lgs. 196/2003 allegato alla presente, ed in qualità di interessato (art.23 del citato D. Lgs. 196/2003) presto il mio consenso ed autorizzo il trattamento dei dati personali e sensibili per i fini indicati nella suddetta informativa. INFORMATIVA AI SENSI DELL’ART. 13 D. LGS. 196/2003 Gentile Signore/a, desideriamo informarla che il D.Lgs. 196 del 30 giugno 2003 “Codice in materia di protezione dei dati personali” prevede la tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali. Secondo la normativa indicata, tale trattamento sarà improntato ai principi di correttezza, liceità e trasparenza e di tutela della sua riservatezza e dei suoi diritti. Pertanto, ai sensi dell’art.13 del D. Lgs. 196/2003, le forniamo le seguenti informazioni: i dati da lei forniti verranno trattati per la seguente finalità: somministrazione di dieta speciale , adattamento della tabella dietetica del centro cottura, interventi di sorveglianza nutrizionale da parte dell’ASL Milano 2; il trattamento sarà effettuato con le seguenti modalità: manuale/informatizzato; il conferimento dei dati è obbligatorio al fine di predisporre la dieta speciale; il diniego a fornire i dati personali e a sottoscrivere il consenso non consentirà di predisporre a suo figlio\a la dieta; i dati saranno utilizzati dai dipendenti dell’ufficio servizi scolastici incaricati del trattamento, dal personale della ditta gestore del servizio di ristorazione presso le scuole, dal personale sanitario dell’ASL Milano 2; il trattamento effettuato su tali dati sensibili sarà ricompreso nei limiti indicati dal Garante per finalità di carattere istituzionale; i dati non saranno oggetto di diffusione; in ogni momento potrà esercitare i suoi diritti nei confronti del titolare del trattamento, ai sensi dell’art. 7 del D.Lgs. 196/2003; il titolare del trattamento è il Comune di ____________________ sede in _______________________ data Firma 48 A.S.L. Milano 2 Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione Allegato n. 2/ studente Logo del Comune SERVIZIO DI RISTORAZIONE SCOLASTICA Richiesta di DIETA SPECIALE STUDENTE Su indicazione della ASLMI2 – Servizio Igiene Alimenti Nutrizione e Dipartimento Medicina di Base, al fine di consentire al servizio di Ristorazione Scolastica la preparazione di una dieta adeguata alle condizioni di salute di suo figlio è necessario che ci ritorni compilata la presente richiesta. Il/la sottoscritto/a________________________________________________ In qualità di genitore dell’alunno/a__________________________________ frequentante la classe_____sez._____della scuola_____________________ chiede la somministrazione al/alla proprio/a figlio/a di (barrare la casella interessata): Dieta speciale per malattia metabolica Diabete, favismo, celiachia, fenilchetonuria, glicogenosi In caso di primo anno in cui viene richiesta: la presente domanda dovrà essere corredata da Certificazione medica rilasciata da un Centro Specialistico o dal medico curante. In caso di richiesta per gli anni diversi dal primo: Non è necessario presentare il certificato medico. Dieta per Allergie o Intolleranze alimentari (1) : la presente richiesta dovrà necessariamente essere corredata da: - certificato medico rilasciato da un Centro specialistico o dal Pediatra di Libera Scelta Medico di Medicina Generale del SSN - test allergologici - indicazioni chiare rispetto a quali alimenti o preparazioni alimentari andranno esclusi dal piano dietetico. 49 A.S.L. Milano 2 Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione (1)E’ necessario presentare una CERTIFICAZIONE CHIARA E DETTAGLIATA: La diagnosi deve essere comprovata dall’esecuzione delle seguenti procedura diagnostiche essenziali scientificamente validate: 1 Documentazione clinica delle sintomatologia causata dal contatto con l’alimento, del tempo intercorso tra assunzione dell’alimento stesso e comparsa dei sintomi da reazione anafilattica; 2 Test allergologico in vivo (SPT, prick by prick con alimento fresco, eventuali intradermoreazioni) positivo concordante per il sospetto diagnostico; 3 Test allergologico in vitro (dosaggio IgE specifiche – metodo quantitativo) positivo concordante con il sospetto diagnostico; 4 TPO (test di provocazione orale) positivo con l’alimento eliminato dalla dieta per un congruo periodi di tempo. SI precisa che i seguenti test, non avendo delle evidenze scientifiche di validità non saranno considerati validi al fine della completezza della documentazione: analisi del capello, Vega-test, Dria – test test Citotossico tutti i test diversi da quelli elencati dal punto (1) al punto (4) riportati sopra Recapito per eventuali comunicazioni: Cognome e nome: _________________________________________________ Tel \ Cell: _________________________________________________________ Via: ______________________________________________________________ Comune: __________________________________________________________ 50 A.S.L. Milano 2 Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione Consapevole che la richiesta è subordinata al trattamento dei dati personali e sensibili, dichiaro di aver preso visione dell’informativa predisposta dal titolare del trattamento ai sensi dell’art. 13 del D. Lgs. 196/2003 allegato alla presente, ed in qualità di interessato (art.23 del citato D. Lgs. 196/2003) presto il mio consenso ed autorizzo il trattamento dei dati personali e sensibili per i fini indicati nella suddetta informativa INFORMATIVA AI SENSI DELL’ART. 13 D. LGS. 196/2003 Gentile Signore/a, desideriamo informarla che il D.Lgs. 196 del 30 giugno 2003 “Codice in materia di protezione dei dati personali” prevede la tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali. Secondo la normativa indicata, tale trattamento sarà improntato ai principi di correttezza, liceità e trasparenza e di tutela della sua riservatezza e dei suoi diritti. Pertanto, ai sensi dell’art.13 del D. Lgs. 196/2003, le forniamo le seguenti informazioni: i dati da lei forniti verranno trattati per la seguente finalità: somministrazione di dieta speciale , adattamento della tabella dietetica del centro cottura, interventi di sorveglianza nutrizionale da parte dell’ASL Milano 2; il trattamento sarà effettuato con le seguenti modalità: manuale/informatizzato; il conferimento dei dati è obbligatorio al fine di predisporre la dieta speciale; il diniego a fornire i dati personali e a sottoscrivere il consenso non consentirà di predisporre a suo figlio\a la dieta; i dati saranno utilizzati dai dipendenti dell’ufficio servizi scolastici incaricati del trattamento, dal personale della ditta gestore del servizio di ristorazione presso le scuole, dal personale sanitario dell’ASL Milano 2; il trattamento effettuato su tali dati sensibili sarà ricompreso nei limiti indicati dal Garante per finalità di carattere istituzionale; i dati non saranno oggetto di diffusione; in ogni momento potrà esercitare i suoi diritti nei confronti del titolare del trattamento, ai sensi dell’art. 7 del D.Lgs. 196/2003; il titolare del trattamento è il Comune di ____________________ sede in _______________________ data Firma 51 A.S.L. Milano 2 Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione Allegato n. 3 MODELLO DI SCHEDA RILEVAZIONE DISTRIBUZIONE PER MEMBRI COMMISSIONE MENSA Scuola ______________________________________ Data ___________ ora_____ 1° Rilevatore O Genitore O Insegnante O Referente comunale O altro: _____ 2° Rilevatore O Genitore O Insegnante O Referente comunale O altro: _____ MENU’ DEL GIORNO Primo piatto Secondo Contorno Frutta Secondo piatto contorno frutta Il menù è stato rispettato? Primo piatto Si O NO O Si O NO O Si O No O Si O NO O Numero addetti alla distribuzione: _______________ Numero pasti distribuiti: ___________ Ora arrivo pasti: _______________ Ora inizio distribuzione: _________ Ora termine distribuzione: ______________ Il refettorio è pulito e in ordine? O SI O NO, perché____________ Verifica grammature effettuata? SI O NO O 52 A.S.L. Milano 2 Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione SE IL PASTO E’ TRASPORTATO: 1) I contenitori termici sono puliti e in buone condizioni? Si O NO O 2) Sono presenti e funzionanti i sistemi di mantenimento della temperatura nel refettorio come i carrelli scaldavivande ? Si O NO O 3) Viene rilevata e registrata la T prima dell’inizio della distribuzione? Si O NO O TEMPERATURA (all’assaggio) 1° piatto Caldo? Tiepido? Freddo? 2° piatto Caldo? Tiepido? Freddo? Contorno Caldo? Tiepido? Freddo? 1° piatto Adeguato Scotto Crudo 2° piatto Contorno 1° piatto Adeguato Adeguato Gradevole Scotto Scotto Insipido Crudo Crudo Salato 2° piatto Contorno 1° piatto Gradevole Gradevole Sufficiente? Insipido Insipido Abbondante? Salato Salato Scarsa? 2° piatto Sufficiente? Abbondante? Scarsa? Contorno Sufficiente? Abbondante? Scarsa? GIUDIZIO GLOBALE 1° piatto Buono? Non buono? Appena sufficiente? PANE 2° piatto Contorno Fresco? Secco? Accettabile? Gommoso? Altro?_______ FRUTTA accettabile? Acerba? Troppo matura? Troppo fredda? Ammaccata? COTTURA (all’assaggio) SAPORE (all’assaggio) QUANTITA’ 53 A.S.L. Milano 2 Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione VALUTAZIONE ORGANOLETTICA DEL PASTO ASSAGGIO: RILEVARE L’ADEGUATEZZA DELLA QUANTITA’ DI SALE, LIVELLO DI COTTURA, CONSISTENZA E ALTRO: VALUTAZIONE DELLA CURA NEL PRESENTARE I PIATTI (fare attenzione se un piatto viene rifiutato per il modo con cui è presentato, spiegare): _______________________________________________________________________________ Indicare il numero o la percentuale degli alunni sul gradimento osservato: PORTATA GRADIMENTO 1° PIATTO 2° PIATTO CONTORNO FRUTTA ACCETTATO RIFIUTATO PARZIALMENTE RIFIUTATO COMPLETAMENTE MOTIVI DEGLI EVENTUALI RIFIUTI: 1° PIATTO: _________________________________________________________________ 2° PIATTO: _________________________________________________________________ CONTORNO: ________________________________________________________________ FRUTTA: ___________________________________________________________________ Il personale addetto alla distribuzione indossa il camice bianco e copricapo? Si O NO O NOTE: _________________________ La divisa è pulita ed in ordine? Si O NO O NOTE: _________________________ RUMORE NEL REFETTORIO BASSO O ACCETTABILE O INACCETTABILE O ALTRO O COME AVVIENE LA SORVEGLIANZA DA PARTE DEGLI INSEGNANTI DURANTE IL PASTO? Firma e nome e cognome del 1° rilevatore: _______________________ Firma e nome e cognome del 2° rilevatore: ________________________ Data di invio della scheda al Comune: _____________ 54 A.S.L. Milano 2 Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione Allegato n. 4 MODELLO DI SCHEDA RILEVAZIONE CUCINA PER MEMBRI COMMISSIONE MENSA Scuola ______________________________________ Data ___________ ora_____ 1° Rilevatore: O Genitore O Insegnante O Referente comunale O altro:_______________________________ 2° Rilevatore: O Genitore O Insegnante O Referente comunale O altro:_______________________________ Menù del giorno Primo piatto Secondo Contorno Frutta contorno Si O No O frutta Il menù è stato rispettato? Primo piatto Si O NO O n. Pers. Di cucina Secondo piatto Si O NO O n. Pasti alunni n. Pasti docenti Si O NO O n. Merende dopo sc. Il personale addetto indossa camice bianco e copricapo idoneo? Si No Note: La divisa è pulita ed in ordine? Si No Note: Controllo degli alimenti e delle modalità di conservazione: Temperatura rilevata da display esterno Frigorifero ortofrutta Frigorifero carne fresca Frigorifero Latte e derivati °C °C °C Congelatore Temperatura rilevata : …………………….. °C 55 A.S.L. Milano 2 Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione Magazzino: Ci sono prodotti scaduti? ____________________________________________ Quali: ____________________________________________________________ Ci sono alimenti non previsti nel capitolato d’appalto? ___________________ Quali: ___________________________________________________________ Prodotti ortofrutticoli Sono conformi al capitolato anche nella grammatura? ____________________________________________________________________ Frigorifero carne fresca Sono tipologie di carne conformi al capitolato? ____________________________________________________________________ Frigorifero latte e derivati Sono tipologie di formaggi e di latte e yogurt conformi al capitolato? __________ Verifica dello stato igienico dei locali/attrezzature Buono Sufficiente Stato igienico dei locali Stato igienico delle attrezzature Stato igienico delle stoviglie Insufficiente Note: Firma e nome e cognome del 1° rilevatore: _______________________ Firma e nome e cognome del 2° rilevatore: ________________________ Data di invio della scheda al Comune: _____________ 56 A.S.L. Milano 2 Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione Allegato n. 5 DIPARTIMENTI PREVENZIONE MEDICO SERVIZIO IGIENE ALIMENTI E NUTRIZIONE SERVIZIO MEDICINA DI COMUNITA’ Proposta di LINEE GUIDA PER UN BUON MODELLO DI CARTA DELLA SALUTE e/o POF D’ISTITUTO SCOLASTICO nei punti che mostrano l’attenzione della scuola alla sana alimentazione e al rispetto dell’attività fisica 57 A.S.L. Milano 2 Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione PREMESSA Le presenti Linee Guida si propongono di informare i genitori dei bambini frequentanti la scuola della politica di promozione alimentare a cui la scuola aderisce con lo scopo di indirizzare i bambini ad assumere corrette abitudini quotidiane ed atteggiamenti che preservino la loro salute e salvaguardino l’ambiente in cui vivono e vivranno nel futuro. In considerazione della centralità dei temi del prossimo EXPO 2015, il presente istituto scolastico si impegna a portare a conoscenza delle nuove generazioni i concetti fondamentali di CORRETTA ALIMENTAZIONE e RISPETTO DEL PIANETA. Per l’importanza e la rilevanza dell’argomento si rimanda alla lettura dei dati di sintesi 2012 del progetto nazionale “okkio alla salute”, dove emerge chiaramente che abitudini alimentari e comportamentali come l’attività fisica nei bambini di 8 anni (campione analizzato) sono strettamente legate al sovrappeso e obesità di quest’ultimi. Infatti questi dati confermano i livelli preoccupanti di eccesso ponderale : il 22% dei bambini risulta sovrappeso e il 10% in condizioni di obesità. Inoltre emerge dall’indagine come spesso i genitori non siano consapevoli dello stato ponderale dei propri figli e questo non aiuta a modificare gli stili di vita. Arrivano dati più confortanti da un’indagine decennale (eseguita dal 2002 al 2011) realizzata da un gruppo di pediatri nel territorio ASLMI2 in cui è stata rilevata una riduzione sia dei casi di sovrappeso che di obesità di bambini in età prescolare, 5-6 anni. Infatti i dati relativi al sovrappeso ed obesità dei bambini di questa fascia d’età sono passati da una percentuale del 23.1% relativa al 2002 al 16.6% nel 2011. Ciò non deve comunque far abbassare la guardia su un problema di così grande rilevanza sociale ma anzi far riflettere su come essere promotori di cambiamento in ambiti di comunità possa influenzare anche i comportamenti dei singoli Reputando la scuola come promotrice di cultura e di relazioni, si può avviare e collaborare a mantenere un reale miglioramento dei comportamenti con il coinvolgimento attivo di docenti, alunni e famiglia. Di seguito si dettagliano le azioni che la presente scuola adotta per rendere concreto il proprio ruolo di promotore di cambiamento. . AREA ATTIVITA’ FISICA La scuola riconosce come i bambini per il proprio sviluppo psicofisico,abbiano bisogno di un certo movimento anche durante l’orario scolastico, che da questo punto di vista può essere penalizzante. Infatti le ore che i bambini trascorrono a scuola sono il 2/3 della giornata, escluse le ore notturne e questo comporta che anche il movimento deve essere previsto nelle ore scolastiche quotidianamente. Azioni adottate dalla scuola a supporto del rispetto dell’attività fisica sono: 1. L’Intervallo: La scuola ripensa all’intervallo come spazio di movimento, organizzando attività differenziate, semplici per cui le insegnanti sorvegliano non la propria classe, ma il gruppo coinvolto in un’attività (per esempio viene utilizzata la palestra per gioco libero o un gioco organizzato come bandiera o altro). Denominatori 58 A.S.L. Milano 2 Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione comuni delle iniziative ricreative proposte negli intervalli sono giochi in sicurezza, sorveglianza e creatività. La scuola rispetta il momento di intervallo lasciando i bambini giocare liberamente, possibilmente all’aperto e comunque non in classe seduti a disegnare o a continuare l’attività didattica. La scuola non utilizza l’intervallo come mezzo punitivo, ma in modo educativo, come spunto per la socializzazione e per il gioco di gruppo. La scuola collabora e sollecita costantemente le Amministrazioni comunali per predisporre interventi nelle aree verdi delle scuole al fine di renderle più fruibili da parte dei bambini e possibilmente predisponendo adeguate attrezzature per il gioco all’aperto. 2. Progetti di attività fisica: la scuola promuove progetti ed iniziative di attività fisica (es. Pedibus, oppure i sabati aperti per gare che vedono i genitori coinvolti, l’organizzazione di feste di fine anno con gare sportive e percorsi atletici all’aperto) La scuola riconosce pari dignità alle ore di attività motoria e a quelle di didattica; perciò la scuola si impegna a far fare a tutte le classi le 2 ore curricolari AREA ALIMENTAZIONE EDUCAZIONE AL GUSTO, ALLA VARIETA’ E AL RISPETTO DELL’AMBIENTE L’educazione alimentare, al gusto ma anche al rapporto corretto con le risorse disponibili e l’ambiente sono temi da affrontare in percorsi formativi interdisciplinari. La ricchezza di contenuti è tale da essere proposti a livello trasversale, non solo in materie scientifiche, ma anche storico-geografiche, basandosi sui concetti di sana alimentazione e rispetto per l’ambiente e trasmettendo ai ragazzi tradizioni culinarie di altri paesi e di altri tempi con l’obiettivo di approcciare verso cibi nuovi e salutari (varietà alimentare), scoraggiando atteggiamenti di disgusto oltre ad acquisire norme e concetti di ecologia. La scuola si impegna a sensibilizzare i genitori, affinché coadiuvino la scuola nel piano educativo scoraggiando la presentazione di diete speciali per semplice disgusto e rifiuto di un alimento da parte dei bambini; la scuola si fa promotrice di far riflettere i genitori che solo per gravi e comprovati motivi di salute si possono richiedere Diete Speciali o pasti alternativi: la presentazione di richieste non supportate da reali motivi di salute, oltre a rendere la gestione più difficoltosa, è diseducativa nei confronti sia dei propri figli che dei bambini affetti da patologie. Questi argomenti vengono affrontati nelle riunioni di classe e tramite i genitori rappresentanti Il momento del pasto nei locali mensa è esso stesso concepito come un momento educativo pertanto nella scuola è consuetudine che le insegnanti Si siedano a tavola con i bambini, compatibilmente con orari dei docenti e risorse disponibili Non portino cibi da casa e non richiedano dei pasti differenti da quelli dei bambini Incoraggino l’assaggio delle pietanze proposte 59 A.S.L. Milano 2 Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione Scoraggino comportamenti di spreco La scuola non permette che siano distribuiti all’interno dell’istituto dolciumi e bibite zuccherate portate da casa sia nelle situazioni ordinarie che di festa. Nella scuola i bambini sono premiati non con il cibo, ma per esempio viene concesso un intervallo più lungo o un gioco in classe in situazioni speciali FESTE DI COMPLEANNO/ ALIMENTI PROVENIENTI DALL’ESTERNO Nella scuola vengono adottati metodi alternativi al cibo tipico delle feste per festeggiare i compleanni all’interno della classe, ad esempio sostituendo dolci confezionati e caramelle con cibi più sani (es. torte a base di frutta fornita dal servizio mensa con cadenza mensile) La scuola non adotta l’elargizione di dolciumi come premio. La scuola si sta attivando per la sostituzione, ove presenti, dei distributori automatici che erogano snack, con distributori di alimenti salutari. COMMISSIONE MENSA La scuola coinvolge almeno 2 insegnanti per plesso come partecipanti attivi all’attività della Commissione Mensa; i membri docenti si cerca che siano stabili negli anni. Anche gli altri docenti vengono costantemente informati dall’attività della Commissione Mensa e i verbali delle riunioni vengono resi pubblici e condivisi La scuola coinvolge bambini delle classi 5° nella Commissione Mensa, a compimento del percorso scolastico di educazione alimentare AREA PREVENZIONE La scuola si propone attivamente nella lotta alle carie, perciò dopo il pranzo e prima della ricreazione tutti gli alunni sono invitati a lavarsi i denti con i proprio spazzolino portato da casa La scuola garantisce sorveglianza nel lavaggio delle mani prima di recarsi nel refettorio e dopo l’uso del bagno di ciascun alunno AREA FORMAZIONE La scuola favorisce che tutti i docenti ricevano una formazioni nel settore alimentare, avvalendosi delle formazioni proposte dall’ASL che sono gratuite e libere da interessi commerciali La scuola ha aderito al progetto Scuola che promuove la salute (per saperne di più, si consiglia di visitare il sito aslmi2 (www.aslmi2.it) – sezione “promozione alla salute” e “scuole che promuovono la salute” 60 A.S.L. Milano 2 Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione