ASSEGNO ESTIVO PER LE CLASSI SECONDE [D/E/F/G] – Istituto Comprensivo L. Balsofiore CANTO: Esercitarsi cantando, anche a bocca chiusa, la scala diatonica di Do (Do/Re/Mi/Fa/Sol/La/Si/Do) in senso ascendente e discendente TEORIA MUSICALE: Ripetere la teoria musicale studiata (in particolare gli intervalli e le scale) 1) La musica è l’arte dei suoni. Secondo Rousseau è “l’arte di combinare i suoni in modo gradevole al nostro orecchio”. Secondo Beethoven la musica è “una rivelazione più alta di ogni scienza e di ogni filosofia”. I suoni sono tanti, infiniti e sono distinti in: suoni musicali e non musicali (o rumori). I suoni sono distinti in base alle seguenti caratteristiche (o parametri): altezza, intensità, timbro e durata. L’altezza si misura in Hz (Hertz) mentre l’intensità in Db (Decibel). Gli ultrasuoni e gli infrasuoni sono suoni impercettibili all’orecchio umano. Gli infrasuoni sono suoni al di sotto delle sedici vibrazioni. Gli ultrasuoni sono suoni oltre le ventimila vibrazioni. L’uomo non riesce a percepire gli ultrasuoni e gli infrasuoni. Solo speciali strumenti ed alcuni animali riescono a percepire tali suoni. 2) I suoni vengono espressi graficamente con segni speciali: le note. La nota è il nome dato al suono. Le note sono sette e sono: Do, Re, Mi, Fa, Sol, La, Si. Guido D’Arezzo, il più importante teorico del medioevo, ha dato il nome alle prime sei note prendendo le iniziali di un celebre inno dell’epoca. 3) La musica è costituita da due elementi: il suono e il ritmo. Suono è tutto ciò che ascoltiamo con l’orecchio (dal punto di vista acustico “è un fenomeno prodotto dalle vibrazioni isocrone delle particelle/molecole dei corpi elastici”. Il ritmo è una successione ordinata di suoni. 4) Ogni composizione musicale esprime o descrive con i suoni le emozioni dell’artista. Come il poeta usa le parole, il pittore usa i colori, così il musicista si esprime con i suoni. 5) Il pentagramma (dal greco “penta” = cinque e “gramma”= linee) è l’insieme o l’unione di cinque linee e quattro spazi che si contano dal basso verso l’alto. Il pentagramma si può anche dire “rigo musicale”. Su di esso vengono indicati tutti i simboli della musica. 6) La chiave è il segno grafico che dà il nome e l’altezza alle note. Senza chiave non si può leggere. Essa deve essere sempre segnata all’inizio di ogni rigo musicale. Le chiavi, come le note e le figure, sono sette. L’insieme delle sette chiavi è detto “Setticlavio”. Le chiavi sono distinte in tre gruppi: quattro di Do, due di Fa ed una di Sol, detta anche “Chiave di Violino”. 7) In chiave di Violino leggeremo sulle linee MI – SOL – SI – RE – FA, negli spazi FA – LA – DO – MI 8) In chiave di Basso leggeremo sulle linee SOL – SI – RE – FA – LA, negli spazi LA – DO – MI – SOL 9) Oltre le cinque linee ed i quattro spazi i suoni, se sono particolarmente acuti (alti) o gravi (bassi), possono essere segnati grazie a piccole linee aggiuntive dette “Tagli addizionali” o “Tagli supplementari” o “Tagli aggiuntivi”. Senza tagli si possono scrivere sul pentagramma 11 note (5 linee + 4 spazi + 1 nota sotto la prima linea + 1 nota sopra la quinta linea) 10) I tagli addizionali si distinguono in: • tagli in testa (quando la linea attraversa/spezza la nota ed essa viene considerata sulla linea); • tagli in gola (quando la linea precede la nota ed essa viene considerata nello spazio). 11) Le figure musicali sono simboli grafici che indicano la durata del suono e del silenzio (dette anche “pause”). 12) Le figure musicali sono, come le chiavi e le note, sette. Le figure sono: a) semibreve o intero (vale 4/4 cioè 4 movimenti o battiti); b) minima o metà (vale 2/4 cioè 2 movimenti o battiti); c) semiminima o quarto (vale 1/4 cioè 1movimento o battito); d) croma o ottavo (vale 1/8 cioè l’ottava parte dell’intero; significa che occorrono 8 crome per formare un intero, quattro per formare una minima, due per formare una semiminima; possiamo anche dire che la croma vale mezzo movimento); e) semicroma o sedicesimo (vale 1/16 cioè la sedicesima parte dell’intero; significa che occorrono 16 semicrome per formare un intero, 8 semicrome per formare una minima, 4 semicrome per formare una semiminima, 2 semicrome per formare una croma; quindi la semicroma è la metà della croma); f) biscroma o trentaduesimo (vale 1/32 cioè la trentaduesima parte dell’intero; significa che occorrono 32 biscrome per formare un intero, 16 biscrome per formare una minima, 8 biscrome per formare una semiminima, 4 biscrome per formare una croma, 2 biscrome per formare una semicroma; quindi la biscroma è la metà della semicroma); g) semibiscroma o sessantaquattresimo (vale 1/64 cioè la sessantaquattresima parte dell’intero; significa che occorrono 64 semibiscrome per formare un intero, 32 semibiscrome per formare una minima, 16 semibiscrome per formare una semiminima, 8 semibiscrome per formare una croma, 4 semibiscrome per formare una semicroma, 2 semibiscrome per formare una biscroma; quindi la semibiscroma è la metà della biscroma). 13) Ogni figura di suono ha una relativa figura di silenzio (relativa significa che ha lo stesso valore e lo stesso nome; esempio la pausa di semibreve vale 4/4 così come il suono di semibreve; la pausa di minima vale 2/4 così come il suono di minima, ecc.). Ci sono anche due figure musicali poco usate: la breve o doppio intero (che vale 8/4) e la quintupla (che vale 1/128). 14) Gli strumenti musicali vengono classificati in cinque grandi categorie: cordofoni, aerofoni, elettrofoni, membranofoni ed idiofoni. 15) La musica viene distinta in sacra e profana. Sacra quando esprime sentimenti religiosi, profana in tutti gli altri casi. La musica viene distinta anche in vocale, strumentale e vocale & strumentale. È vocale quando è espressa solo con il canto, è strumentale quando è espressa solo con uno o più strumenti musicali, è vocale & strumentale quando è espressa sia col canto che con gli strumenti. La musica vocale viene distinta in: canto monodico e canto corale. Il canto è monodico quando canta una sola persona, è corale quando cantano più persone. Il canto corale, a sua volta, può essere omofonico e polifonico. Il canto corale è omofonico quando tutti i componenti del coro eseguono la stessa melodia; è polifonico quando il coro è diviso in due o più gruppi che eseguono melodie diverse combinate armonicamente fra loro. Il canto corale viene anche distinto in due stili o modalità esecutive: “a cappella” (se non vi è alcun accompagnamento strumentale) e “concertante” (se il coro è accompagnato da uno o più strumenti). La musica strumentale viene distinta in: musica solistica, da camera e sinfonica. La musica è solistica quando suona un solo strumento; è da camera quando suonano poche persone (dal duo all’ottetto, cioè da due ad otto persone); è sinfonica quando suona un’orchestra (piccola, media o grande). 16) Le voci vengono distinte in tre grandi categorie: a) voci maschili (tenori, baritoni e bassi); b) voci femminili (soprani, mezzosoprani e contralti); c) voci bianche (cioè la voce dei bambini fino alla muta della voce; soprani e contralti). 17) Gli strumenti vengono classificati in cinque grandi famiglie: aerofoni – cordofoni – membranofoni – idiofoni – elettrofoni. 18) I membranofoni e gli idiofoni corrispondono agli strumenti a percussione che a loro volta si distinguono in: a) strumenti a percussione a suono determinato (che danno cioè una note ben precisa e quindi leggono sul pentagramma); b) strumenti a percussione a suono indeterminato (che danno cioè un suono non precisabile, ovvero non una nota e per tale motivo anziché leggere sul pentagramma leggono il ritmo su una sola linea). STORIA & TEORIA DA RIPETERE 1) Il Medio Evo è un grande periodo storico che va dalla caduta dell’impero romano d’Occidente (476 d.C.) alla scoperta dell’America (1492 d.C.). In questo lungo periodo storico si ha un grande sviluppo sia della musica sacra (con il canto gregoriano), sia della musica profana (con il movimento trovadorico, ovvero con i poeti-musicisti detti “Trovatori e Trovieri” in Francia, “Meistersinger e Minnesinger” in Germania; “Menestrelli e Giullari” in Italia). 1 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) 9) 10) 11) 12) 13) 14) 15) 16) 17) 18) 19) 20) 21) I maggiori esponenti dell’Ars Antiqua furono in Francia “Leonino e Perotino” (cosiddetta “Scuola di Notre Dame”), mentre in Italia fu Francesco Landino (detto “il cieco degli organi”). I maggiori esponenti dell’Ars Nova furono Guglielmo Dufay e Guillaume de Machault. Il Rinascimento vede l’affermazione della polifonia, ovvero dell’arte di comporre a più voci. Tra i maggiori esponenti ricordiamo: Giovanni Pierluigi da Palestrina e Claudio Monteverdi. Palestrina e Monteverdi sono celebri musicisti del XVI secolo (Cinquecento = Rinascimento). Bach, Haendel, Scarlatti, Vivaldi e Frescobaldi sono celebri musicisti del XVII secolo (Seicento = Barocco). G. F. Haendel, D. Scarlatti e J. S. Bach nacquero lo stesso anno: 1685. Vivaldi era detto “il prete rosso” per la sua fulva capigliatura. Grande violinista, ha lasciato numerose composizioni tra cui spiccano “Le quattro stagioni” (Primavera, Estate, Autunno, Inverno). Haydn, Mozart e Beethoven sono celebri musicisti del XVIII secolo (Settecento = Classicismo). F. J. Haydn è considerato “il padre della sinfonia”. Mozart è stato un bambino prodigio. Ha composto varie opere tra cui “Il flauto magico” e il “Don Giovanni”. Tutte le composizioni di Mozart sono precedute dalla lettera K per indicare il musicologo Ludwig Ritter von Koechel che ha raccolto e catalogato tutte le composizioni. Quindi, ad esempio, la sinfonia K 550 significa la cinquecentocinquantesima composizione secondo il catalogo di Koechel. Beethoven è considerato uno dei più grandi musicisti della storia. Nonostante problemi all’udito (divenne infatti sordo) ha lasciato numerose composizioni tra cui le celebri 9 Sinfonie (la III è detta “Eroica” perché dedicata in un primo tempo a Napoleone Bonaparte; la V è detta “Del destino” perché le prime celebri quattro note ricordano la presenza costante del destino che bussa sempre alle nostre porte; la VI è detta “Pastorale” per le sue sonorità agresti; la IX è detta “Corale” perché termina con un canto corale a quattro voci, “An die Freude”, ossia “Alla gioia”). L’inno alla gioia è stato scelto quale inno europeo. Beethoven ha composto una sola opera lirica: Fidelio. Per “forma musicale” si intende il nome dato ad ogni composizione che il musicista/compositore crea/forma secondo determinate regole. Tra le più celebri forme musicali ricordiamo: la sonata, la cantata, il concerto, la sinfonia, l’oratorio, il melodramma (o opera lirica), la suite, la toccata, la fuga, il preludio. Per “Sonata” si intende un brano strumentale (ossia da suonarsi). Per “Cantata” un brano vocale (ossia da cantare). Per “Concerto” si intende una composizione in cui un solista dialoga con l’orchestra. Per “Sinfonia” si intende un’ampia composizione orchestrale divisa in più tempi o movimenti. Per “Oratorio” si intende una composizione per voci soliste, coro e orchestra, senza scene né costumi. Per “Melodramma” o “Opera lirica” si intende una rappresentazione teatrale cantata. Contrariamente all’oratorio prevede scene e costumi e talvolta anche momenti danzanti. Per “Suite” si intende il nome dato ad un insieme di danze strumentali unite dalla stessa tonalità ma di vario andamento (Esempio di danza lenta: Sarabanda. Esempio di danza veloce: Giga). Per “Toccata” si intende una composizione strumentale (solitamente per strumento a tastiera) di carattere virtuoso (“scioglidita”). Per “Fuga” si intende una composizione polifonica (= a più voci) in cui le voci entrano una dopo l’altra, imitandosi, rincorrendosi e giocando (nel rispetto delle regole compositive). Per “Preludio” si intende una composizione che ha la funzione di introdurre ad un’altra composizione. DA STUDIARE 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) 9) 10) 11) 12) 13) 14) 15) 16) 17) Rossini, Donizetti, Bellini e Verdi sono celebri musicisti del XIX secolo (Ottocento = Romanticismo). Debussy, Ravel, Stravinskij e Schoenberg sono celebri musicisti del XX secolo (Novecento = Decadentismo, impressionismo ed espressionismo). Il periodo romantico (il sec. XIX, l’ottocento) è il secolo d’oro della musica sia vocale che strumentale. Nell’ambito della musica strumentale abbiamo: in Austria: Franz Schubert (celebre autore di Lieder, ovvero di canzoni con accompagnamento pianistico; celebre lied è “Ave Maria”); in Francia: Héctor Berlioz (considerato uno dei più grandi orchestratori e direttori d’orchestra); in Germania: Johannes Brahms (considerato il continuatore del sinfonismo beethoveniano); in Italia Niccolò Paganini (uno dei più grandi violinisti della storia); in Polonia: Friedrich Chopin (detto il “poeta del pianoforte”); in Ungheria: Franz Listz (detto “il principe del pianoforte”) – amico fraterno di F. Chopin. Le più celebri opere di Gioacchino Rossini (Pesaro 1792 – Parigi 1868) sono: Il barbiere di Siviglia, La gazza ladra, L’italiana in Algeri, Mosè in Egitto, Otello ossia Il moro di Venezia, Semiramide, Guglielmo Tell. Le più celebri opere di G. Donizetti (Bergamo 1797 – Bergamo 1848) sono: L’elisir d’amor, Lucia di Lammermoor, Don Pasquale, La figlia del reggimento, La favorita. Le più celebri opere di Vincenzo Bellini (Catania 1801 – Puteaux, Parigi 1835) sono: Norma, La sonnambula, I Puritani. Le più celebri opere di G. Verdi (Roncole di Busseto, Parma 1813 – Milano 1901) sono: Nabucco, I lombardi alla prima crociata, Traviata, Trovatore, Rigoletto, Aida, La forza del destino, Otello, Falstaff. Le più celebri opere di Giacomo Puccini (Lucca 1858 – Bruxelles 1924) sono: Bohème, Tosca, Madame Butterfly, La fanciulla del west, Trittico (ovvero: Gianni Schicchi, Suora Angelica, il Tabarro), Turandot. “La cavalleria rusticana” è la più celebre opera di Pietro Mascagni (Livorno 1863 – Roma 1945). “I Pagliacci” è la più celebre opera di Ruggero Leoncavallo (Napoli 1857 – Montecatini 1919). Giuseppe Verdi compose una bellissima “Messa da Requiem” in onore del poeta Alessandro Manzoni. Giuseppe Verdi e Richard Wagner nacquero lo stesso anno: 1813. Di R. Wagner ricordiamo la celebre tetralogia “L’anello del Nibelungo” (L’oro del Reno, La Valchiria, Sigfrido, Il crepuscolo degli dei) e “Parsifal”. Per “Spiritual” si intende un canto originario dei Neri americani. Per “Jazz” (dal francese “jatser” = far rumore) si indica quel genere della musica afroamericana, nata negli Stati Uniti verso il 1895 ed oggi diffuso in tutto il mondo, le cui caratteristiche sono prevalentemente: l’improvvisazione, i ritmi sincopati, l’uso della scala blues. I maggiori interpreti della musica jazz sono stati: Louis Armstrong detto “Satchmo”(trombettista e cantante), Ella Fitzgerald (cantante); Duke Ellington (pianista). I Beatles sono stati il simbolo della musica negli anni 1960. Erano quattro giovani “capelloni” che hanno lanciato la moda della musica beat e rock. Hanno scritto varie canzoni tra le quali ricordiamo: “Yesterday”, “Michelle”e “Yellow Submarine”. Lucio Battisti (1943-1998) è da considerarsi uno dei maggiori cantautori italiani del Novecento. La sua produzione ha rappresentato una svolta decisiva nel pop e nel rock: da un punto di vista strettamente musicale ha personalizzato e innovato in ogni senso la forma della canzone tradizionale e melodica. Tra le sue numerose canzoni ricordiamo “Acqua azzurra acqua chiara”, “Mi ritorni in mente”, “Non è Francesca”, “Balla Linda”, “La canzone del Sole”. 2