Sintomi positivi allucinazioni: false percezioni deliri: false convinzioni Sono al di fuori delle normali esperienze, impossibili da comprendere 1 Sintomi positivi: allucinazioni Allucinazioni (false percezioni in assenza di stimolo appropriato): UDITIVE udire voci umane anche se il paziente apprende col tempo che le voci non sono reali, tuttavia le esperienze continueranno ad avere la qualità di percezioni reali . • Teorie dell input • Teorie dell output 2 Teorie dell’input L’allucinazione si verifica quando uno stimolo esterno viene percepito erroneamente risultati sperimentali mostrano che le allucinazioni vengono minimizzate da stimoli uditivi semplici e non ambigui e vengono potenziate dal rumore casuale. - Incapacità di discriminazione: due stimoli appaiono al paziente più simili che ad altre persone, e quindi vengono confusi (improbabile perché: allucinazioni si verificano anche in ambienti silenziosi; non c è aumento del rumore interno negli schizofrenici) - Distorsione anomala: anormale distorsione a udire parole quando non ci sono. Tuttavia i pazienti non hanno una distorsione nel percepire parole. Inoltre, non si spiega il carattere specifico delle allucinazioni (udire i propri pensieri, udire persone parlare di se stessi). Per Frith: improbabile che le allucinazioni riflettano la percezione errata di stimoli esterni 3 Teoria dell output Le voci sono il risultato di un discorso subvocale pronunciato dal paziente. Alcuni studi hanno dimostrato che tenere occupata la muscolatura dell’apparato vocale del paziente (o tenere bocca aperta) riduceva le allucinazioni. Modello di Baddeley e Hitch (1974) di Memoria di lavoro magazzino fonologico e ripasso articolatorio: le allucinazioni avrebbero a che fare con il ripasso articolatorio (allucinazioni uditive anche in persone sorde dalla nascita che tuttavia possiedono una sorta di linguaggio interno ). 4 Allucinazioni uditive e attivazione della corteccia uditiva primaria 5 ALLUCINAZIONI UDITIVE: fMRI ATTIVAZIONE TEMPORALE E PREFRONTALE 6 Allucinazioni uditive e VOLUME CORTECCIA CORRELAZIONE FRA GRAVITÀ DELLE ALLUCINAZIONI E RIDUZIONE DI VOLUME NELLA CORTECCIA PREFRONTALE DX (parzialmente omologo di Broca), NEL SMG di sin e GIRO DI HESCHL 7 Allucinazione come risultato di un deficit nell autocontrollo Se le allucinazioni sono causate dal linguaggio interiore, allora il problema non è la presenza del linguaggio interno ma il fatto che i pazienti non riconoscono che questa attività è autoindotta e la attribuiscano erroneamente a una fonte esterna Difetto di autocontrollo (deficit nel sistema di controllo centrale, cf. meccanismo di scarica corollario ) Da questo deficit (attribuzione delle proprie azioni ad agenti esterni) dipendono anche altri sintomi positivi della schizofrenia: pensieri intrusivi e deliri di controllo 8 Allucinazioni nella schizofrenia carattere endogeno/cognitivo Frith: improbabile che nella schizofrenia tutte le allucinazioni siano basate sul linguaggio interiore l esperienza di base sottostante alle allucinazioni uditive sembra verificarsi a un livello più astratto/cognitivo (pensieri che diventano udibili) vs. alcolisti le cui allucinazioni hanno una base essenzialmente sensoriale/esogena dipende da presenza rumore esterno o interno (e.g., tinnitus) 9 Sintomi positivi: deliri Teorie riguardo a possibili cause dei deliri ( false convinzioni ): • Percezione anomala + Logica normale: 1) non spiega la presenza di deliri in pazienti senza allucinazioni; 2) persone normali sottoposte ad esperienze anomale non perseverano in convinzioni deliranti come invece i pazienti schizofrenici. • Logica anomala: 1) non spiega il carattere limitato dei deliri (si riferiscono soprattutto alle interazioni sociali deliri paranoidi); quindi non vi è diffusa compromissione del ragionamento 2) la corretta applicazione della logica (inferenze, ragionamento probabilistico) non è una caratteristica comune del pensiero umano. La > parte dei problemi viene risolta sulla base dell’esperienza e non del ragionamento. Gli schizofrenici tentano di applicare la logica in circostanze in cui 10 normali non lo farebbero. Spiegazioni diverse per differenti tipi di delirio Deliri paranoidi e di riferimento riflettono in effetti false convinzioni riguardanti altre persone e sembrano riflettere realmente delle inferenze errate processi di inferenza anomali che portano a false convinzioni Deliri di controllo, pensieri intrusivi, furto del pensiero (esperienze di passività): il paziente sente che i propri pensieri, atti o emozioni sono controllati da forse esterne più che dalla sua volontà non tanto false convinzioni ma esperienze anomale ( qualcuno entra nella mia testa ) difetto nel meccanismo di autocontrollo che impedisce di riconoscere le azioni e intenzioni autogenerate da quelle prodotte da agenti esterni. 11 Deliri di controllo come deficit nel controllo centrale? l informazione relativa alle intenzioni volontarie non riesce a raggiungere il controllo sintomi positivi 12 Il modello del deficit di autocontrollo Nasce da una trasposizione in ambito cognitivo di un modello di controllo nato nell ambito degli studi sulla motricità e centrato su una particolare forma di autocontrollo nota come scarica corollario o copia di riafferentazione Es. di scarica corollario movimento dell occhio (Helmholtz, 1866) Anche per azioni non visibili come il pensiero esistono meccanismi come la scarica corrolario . • Sistema di controllo a feedback • Sistema di controllo a feedforward 13 Controllo a feedforward Un istruzione motoria è inviata dal centro alla periferia per dar luogo a un movimento corporeo 1. Viene creata contemporaneamente una copia efferente della stessa istruzione che viene inviata ad un centro comparatore che svolge una funzione di monitoraggio centrale 2. Prima della reale esecuzione del movimento, il comparatore fornisce la consapevolezza dell’intenzione di agire 3. Il centro comparatore confronta l’informazione propriocettiva e l’informazione visiva riafferente successiva all’azione con la copia efferente, determinando lo sviluppo del senso di appartenenza di quell’atto nei confronti di colui che lo promuove 14 Controllo a feedforward Da esso dipendono il senso di proprietà e la capacità del soggetto di riconoscersi come agente esecutore delle proprie azioni sistema compromesso nei soggetti schizofrenici non vi è sempre consapevolezza di essere agente di una data azione si inventano spiegazioni deliranti sostitutive. Deliri di controllo perdita del senso di sforzo o di consapevolezza solitamente associati alle azioni volontarie 15 Deficit nell’autocontrollo La compromissione nel meccanismo dell’autocontrollo può spiegare ALCUNI MA NON tutti i sintomi della schizofrenia (per es. perché le allucinazioni si presentano talvolta sotto forma di commenti su di noi espressi in terza persona?) Il deficit nell’autocontrollo è uno dei meccanismi compromessi di un processo cognitivo più generale METARAPPRESENTAZIONE 16 SISTEMI CEREBRALI ASSOCIATI AI SINTOMI POSITIVI Azioni senza consapevolezza Utile studiare altri pazienti neurologici in cui tale processo è compromesso. MANO ALIENA (lesioni frontali mediali): 1. La mano compie atti che non dovrebbe fare 2. Il paziente non è consapevole delle azioni della mano - Mano aliena non vengono impedite risposte stimolo-indotte che vengono compiute solitamente senza sforzo intenzionale - Deliri di controllo perdita del senso di sforzo o di consapevolezza solitamente associati alle azioni volontarie 17 Percezione senza consapevolezza Delirio di errata identificazione (sindrome di Capgras) il paziente crede che le persone, ma anche luoghi o edifici, che conosce siano stati sostituiti da sosia o copie identiche Prosopoagnosia familiarità ok, identificazione compromessa Deficit a 2 vie diverse: 1) identificazione (via ventrale) 2) riconoscimento della familiarità degli stimoli (via dorsale da corteccia visiva a sistema limbico passando per lobo parietale) Parallelismo con modello sui deliri di controllo le azioni si verificano senza senso di intenzionalità comune deficit a strutture mesiali, compreso sistema limbico 18 RUOLO DELLA DOPAMINA SUI SINTOMI POSITIVI Ipotesi dopaminergica sui sintomi positivi: gli antagonisti della dopamina riducono i sintomi positivi della schizofrenia, mentre gli agonisti della dopamina possono indurre sintomi positivi. Si pensa quindi che i sintomi positivi siano prodotti dall’iperattività dei sistemi dopaminergici Modelli animali per i sintomi positivi Pb metodologico: difficile osservare i sintomi positivi Tuttavia alcuni paradigmi consentono di studiare i meccanismi di autocontrollo negli animali regioni frontali quali campo frontale oculomotorio e corteccia del cingolo anteriore possibile origine delle scariche corollario che ci dicono se le nostre percezioni sono autogenerate o generate da una fonte esterna 20 Stesse aree implicate in deficit azione intenzionale e autocontrollo? Ipotesi: • Le strutture cerebrali responsabili delle azioni volontarie (SMA, ACC, DLPFC) non mandano più scariche corollario alle parti posteriori del cervello implicate nella percezione a causa di disconnessione tra queste regioni cerebrali cambiamenti autogenerati vengono attributi a fonti esterne (sintomi positivi) • Se strutture responsabili delle azioni ancora più compromesse i messaggi non vengono più inviati alle strutture riguardanti la produzione delle rispostecarenza di azione volontaria (segni negativi) 21 Deficit di comunicazione nella schizofrenia 22 Forma e contenuto • Esprimono pensieri anomali con un linguaggio normale • Disturbi del contenuto del pensiero (per es. fantasie, pensieri intrusivi) • Disturbi della forma del pensiero anomalie del linguaggio, cioè della forma in cui i pensieri sono espressi 23 Schizofrenia e anomalie del linguaggio In generale nei pazienti schizofrenici lessico preservato Sintassi preservata Discorso (collegamento delle frasi) deficit (si riscontrano anche errori di semantica o sintassi ma sembrano riflettere errori nei processi di elaborazione a livelli superiori) Anomalie di espressione più che di ricezione Deficit di comunicazione (colpita anche la pragmatica, non solo struttura del linguaggio) 24 Disturbi della forma del linguaggio 1. Deragliamento: perdita delle associazioni 2. Perdita di finalismo: Incapacità di seguire una concatenazione di pensieri fino alla sua naturale conclusione 3. Povertà nel contenuto dell'eloquio: povertà dei pensieri, un eloquio vacuo, alogia, affermazioni scarsamente informative: tendono ad essere vaghe, ripetitive e stereotipate 4. Tangenzialità: replicare ad una domanda in modo obliquo o irrilevante 5. Illogicità: trarre conclusioni da una certa premessa attraverso delle inferenze che non possono essere considerate logiche Tangenzialità: Domanda: Qual è il suo titolo di studio? Risposta: Oh, si certo la cultura è importante, adesso tutti vanno a scuola, la scuola è obbligatoria fino a 16 anni…. Deragliamento: Domanda: Qual è il suo titolo di studio? Risposta: Oh, si certo la cultura è importante, adesso tutti vanno a scuola, la scuola è obbligatoria fino a 16 anni. Mi piace il disegno, anzi ancora di più la musica, ho suonato molti strumenti nella mia vita. C era un grande giardino a casa mia … Illogicità: I genitori sono le persone che ti allevano. Qualunque cosa ti allevi è un genitore. Un genitore può essere come una roccia e dunque anche una roccia può essere un genitore. Incoerenza: si riferisce ad un tipo di discorso spontaneo che spesso risulta del tutto incomprensibile. Spesso si accompagna al deragliamento, ma si differenzia da questo perché si verifica all interno della stessa frase e non nel passaggio da un periodo all altro del discorso. E un disturbo raro e quando si manifesta è di solito grave. Deficit di comunicazione Per es. Il paziente non tiene conto delle conoscenze dell ascoltatore questo spiega perché gli schizofrenici capiscono le persone normali, ma le persone normali non riescono a capire gli schizofrenici Non rispetta i turni di conversazione 30 Quali deficit cognitivi alla base delle anomalie del linguaggio? deficit dell azione intenzionale deficit nell autocontrollo 31 Deficit dell’azione intenzionale Povertà d’azione povertà del linguaggio (cfr. test di fluenza verbale; complessità sintattica ridotta; Povertà di contenuto: molte parole ma poche idee) e mancanza di capacità espressiva del volto e del tono della voce Perseverazione dell’azione numero ridotto di parole, spesso ripete le stesse Azione inappropriata rispetto al contesto parole insolite o inappropriate (per es., test di associazione di parole: producono associazioni poco probabili; nel test di completamento producono parole inverosimili), in alcuni casi creano neologismi. Per qualcuno, la sintassi più che ridotta è inappropriata (complessa ma con molti errori). 32 Deficit di autocontrollo Test (Cohen, 1976): descrivere una macchia colorata in una serie di macchie affinché chi ascolta la possa riconoscere. incatenamento persistente : serie di risposte inadeguate associate all’ultima risposta fornita piuttosto che alla macchia target da descrivere. I pazienti riconoscono di aver dato una risposta inadeguata (il meccanismo di feedback periferico funziona) ma solo dopo averla data. Non sono in grado di correggere le espressioni errate prima di averle prodotte deficit nel controllo interno (o centrale) ma non nel controllo esterno. • Cfr. Hoffman (1986): il disturbo fondamentale è nella progettazione il discorso è disorganizzato perché molte espressioni di cui è composto non si adattano agli scopi e al progetto globale. Intrusione di espressioni estranee lo scopo cognitivo viene interpretato come non intenzionale o estraneo (cf. allucinazione uditiva) 33 Linguaggio e anomalie nella consapevolezza degli altri Il paziente non considera la conoscenza dell’ascoltatore quando costruisce le proprie espressioni. Il paziente arriva a capire che il proprio ascoltatore ha bisogno di maggiori informazioni, ma non precisamente quale informazione debba essere fornita. DECODIFICARE: analizzare la parola sulla base del significato e della sintassi dà il significato letterale INFERIRE: capire cosa il soggetto intendeva dire sulla base del contesto e fare delle supposizioni su cosa intendeva 34 Espressioni idiomatiche ambigue e non ambigue 35 Cfr. con deficit del linguaggio in altri pazienti Gergoafasia (neologismi disturbo fonologico) Pz con lesioni del lobo frontale mostrano linguaggio socialmente inadeguato, contenuto confabulatorio (assurdità), povertà di linguaggio, perseverazioni 36 Un deficit unitario alla base di tutte le anomalie cognitive sottese ai segni e ai sintomi della schizofrenia? Deficit di METARAPPRESENTAZIONE 37 Un modello cognitivo unitario per la schizofrenia deficit nella metarappresentazione Hp. di Frith: tutte le anomalie cognitive sottese a sintomi e segni della schizofrenia dipendono da un deficit nel meccanismo della consapevolezza di sé metarappresentazione ( = capacità di riflettere su come rappresentiamo il mondo e i nostri pensieri) Mary crede che John sia triste Mary crede che le banane siano gialle Conoscenze che chiamano in causa processi metarappresentativi (secondo ordine di rappresentazioni: rappresentazione mentale di una rappresentazione fisica) Vs. rappresentazione fisica o primaria (i.e., John è triste ) le banane sono gialle , 38 Tre aree di consapevolezza di sé in cui la metarappresentazione gioca un ruolo fondamentale: 1. Consapevolezza dei propri obiettivi se manca, povertà di volontà e quindi anomalie comportamentali negative e positive 2. Consapevolezza delle proprie intenzioni se manca, assenza di autocontrollo a livello superiore e quindi anomalie nell’esperienza dell’azione 3. Consapevolezza delle intenzioni degli altri se difettosa, deliri di persecuzione e di riferimento (per es. Eva crede che Chris beva troppo , il paziente Chris schizofrenico avverte solo Chris beve troppo sorta di allucinazione in terza persona) 39 Sistemi cerebrali associati alla metarappresentazione Sia per le azioni intenzionali (consapevolezza dei propri obiettivi) che per la cognizione sociale (consapevolezza degli stati mentali altrui) la metarappresentazione appropriata dipende da un interazione tra corteccia prefrontale e quelle parti del cervello che si occupano della rappresentazione primaria, ovvero del contenuto della proposizione. Per la cognizione sociale, modello di Brothers (1990): coinvolte l amigdala (giudizio di gradevolezza degli oggetti, sentimenti e emozioni), solco temporale superiore (percezione facciale: espressione volti e direzione dello sguardo), corteccia orbitofrontale (comportarsi in modo appropriato alla situazione sociale) Per l azione intenzionale: corteccia prefrontale, SMA, gangli della base 40 In sintesi: quali anomalie dei processi cognitivi sottendono i segni e sintomi della schizofrenia? 1. Disturbi dell’azione intenzionale 2. Disturbi nella capacità di autocontrollo 3. Disturbi nel controllo delle intenzioni altrui 41 Disturbi dell’azione intenzionale (incapacità di produrre azioni spontanee) Povertà d’azione (anche in linguaggio e affettività) Perseverazione Azioni inappropriate Deficit simili in pazienti con lesioni del lobo frontale. Modello cognitivo che può spiegare tali disturbi: deficit nel Sistema di Supervisione Attenzionale (SAS, Shallice, 1988) 42 Disturbi nella capacità di autocontrollo (incapacità di controllare le intenzioni) deliri di controllo dall’esterno allucinazioni uditive pensieri intrusivi Non si è più consapevoli del senso di sforzo e dell’intenzione che precede e normalmente accompagna un azione deliberata. E possibile un controllo delle azioni/linguaggio solo in base a un feedback periferico. In assenza di consapevolezza delle proprie intenzioni, azioni e pensieri propri verranno percepiti come estranei. 43 Disturbi nel controllo delle intenzioni altrui (incapacità di capire le convinzioni degli altri) Deliri paranoidei e di riferimento il paziente fa delle inferenze scorrette sulle intenzioni degli altri. Alla base anche del linguaggio incoerente il paziente non è in grado di fornire informazioni critiche per capire di cosa sta parlando. Inferenze sul pensiero altrui possono talvolta venire percepite come provenienti da una fonte esterna (allucinazioni uditive in terza persona) 44