CAP. 9 - PATOLOGIE DEL SISTEMA IMMUNE CON BASE EREDITARIA Disordini da deficienza Deficienza di Complemento Definizione Il Complemento è un sistema di proteine collegate che hanno un’importante funzione nel sistema immunitario. Nei cani con deficienza di Complemento, la proteina denominata C3 è deficitaria e comporta un’aumentata suscettibilità alle infezioni batteriche ed alle malattie renali immuno-mediate. Eredità E’ legata ad un tratto autosomico recessivo. I cani omozigoti di razza Spaniel della Bretagna per questo tratto non hanno livelli di C3 rilevabili, mentre i soggetti eterozigoti hanno concentrazioni sieriche di C3 all’incirca dal 30 al 50% del normale. Solo i cani omozigoti sono clinicamente affetti, ma gli eterozigoti portatori possono trasmettere il loro tratto alle progenie. Razze colpite E’ una rara condizione osservata nella razza Spaniel della Bretagna (Brittany spaniel). Segni clinici Fin dalla giovane età i cani malati hanno più probabilità di contrarre infezioni batteriche, anche quelle molto diffusive e gravi (setticemia). Si può anche manifestare una malattia renale. Diagnosi E’ un raro disordine che può essere sospettato quando un cucciolo ha infezioni batteriche ricorrenti. La diagnosi della deficienza di complemento è posta su un esame ematico che mostra i bassi livelli di C3. Oltre alle infezioni batteriche ricorrenti, i cani malati hanno una maggiore sensibilità all’amiloidosi renale ed alle glomerulonefriti membrano-proliferative in relazione al deposito di immuno-complessi. Trattamento Possono essere utilizzati antibiotici per controllare le infezioni, ma non esiste una vera terapia curativa. Suggerimenti per la riproduzione Gli animali affetti ed i loro genitori non devono essere messi in riproduzione. Qualsiasi animale imparentato dovrebbe essere testato per determinare se ha un normale livello sierico di C3, in altre parole deve essere dimostrato che non é portatore del tratto, nel qual caso non deve essere utilizzato per la riproduzione. Aggiornamento Clonato il gene del C3 e quindi nota la mutazione. E’ disponibile un test mutazionale per la diagnosi e prevenzione nel Brittany Spaniel. Deficienza selettiva di IgA Definizione Le immunoglobuline sono proteine che funzionano come anticorpi e forniscono una protezione immunitaria. L’immunoglobulina A (IgA) è un’importante sostanza che protegge le superfici corporee, tra cui la pelle e l’apparato respiratorio, digerente e riproduttivo. I cani con deficienza di IgA sono più predisposti alle infezioni ricorrenti e allo sviluppo di allergie, ad es. atopie alimentari od anche a malattie immunomediate. Eredità Ignota. Razze colpite Shar-pei cinesi, Beagle e Pastore tedesco (vedi anche Olson et al, 2014). Cap. 9 - Patologie del sistema immune con base ereditaria 123 Segni clinici I cani con deficienza di IgA hanno problemi già da giovani. Possono avere infezioni ricorrenti sulla pelle, all’apparato respiratorio, gastroenterico ed urinario. I tipici segni che possono essere osservati comprendono pustole, graffi, scolo nasale o starnuti, diarrea prolungata o ricorrente, urinazione frequente e dolorosa derivata da una cistite. Questi cani sono anche più sensibili a sviluppare allergie o disordini immunomediati. Diagnosi Si può sospettare un’immunodeficienza quando il cane ha frequenti infezioni ricorrenti specialmente della cute. E’ possibile dosare i livelli ematici di immunoglobuline nel cane e i livelli di IgA possono essere ridotti o assenti. E’ importante interpretare i risultati in base all’età, i livelli di IgA sono in genere sufficienti all’età di 4 mesi, mentre, i livelli massimi di IgA si raggiungono tra 15 e 18 mesi di età. Bassi livelli di IgA possono essere riscontrati in cani clinicamente normali che però probabilmente hanno livelli di IgA secretorie normali ma bassi livelli sierici, in questo caso possono essere elevate in maniera compensatoria le IgG e le IgM. La carenza di IgA nei cani d’età inferiore ad un anno può essere dovuta ad un disturbo transitorio. Trattamento Le varie infezioni, allergie o disordini autoimmunitari associati con la deficienza di IgA sono trattate secondo la sintomatologia. Sono stati tentati diversi regimi terapeutici per stimolare il sistema immunitario con differenti esiti. Talora, possono essere utilizzabili vaccini di lisati di Stafilococchi e di Propionibacterium acnes, che hanno proprietà immunomodulanti. E’ stato, infatti, dimostrato che aumentano la produzione anticorpale e possono aiutare nel trattamento delle piodermiti ricorrenti stafilococciche del cane. Suggerimenti per la riproduzione Gli animali affetti non devono essere adibiti alla riproduzione ed è prudente evitare anche l’impiego dei parenti stretti. Immunodeficienza di Immunoglobuline G e/o M Definizione In questo disordine ci sono carenze da parte del sistema immunitario per cui si ha un’aumentata suscettibilità a vari tipi di infezioni. Eredità Ignota. Razze colpite Weimaraner, ma anche altre razze da caccia. Segni clinici I cani affetti sviluppano la malattia in giovane età con febbre ricorrente ed infezioni della pelle e dei muscoli. Diagnosi E’ un raro disordine che può essere sospettato quando il cucciolo presenta infezioni ricorrenti. I test di laboratorio tra cui il dosaggio delle IgG, IgA e delle IgM e la funzione neutrofilica possono essere utili alla diagnosi. Trattamento Se necessario per trattare le infezioni possono essere usati antibiotici (terapia sintomatica), però non esiste una terapia specifica. Suggerimenti per la riproduzione I cani affetti non devono essere utilizzati per la riproduzione e i parenti più stretti per essere considerati nei programmi di allevamento, dovrebbero essere testati per determinare se hanno una normale funzione neutrofilica e livelli di immunoglobuline normali. Cap. 9 - Patologie del sistema immune con base ereditaria 124 Grave immunodeficienza combinata Definizione E’ il più grave disordine ereditario da immunodeficienza, in cui si ha un difettoso sviluppo di tutte le componenti del sistema immunitario. I cuccioli sono affetti a un’età molto giovane e sono suscettibili a diverse infezioni. Eredità E’ dovuta a un tratto autosomico recessivo per la razza Cardigan Welsh Corgi e per un tratto legato al sesso recessivo per le razze Jack Russell terrier e Basset hound. Razze colpite Basset hound, Cardigan Welsh Corgi, Jack Russell Terrier Segni clinici I cuccioli si ammalano generalmente entro 3 settimane di età con problemi di diarrea ed infezioni della cute, dei padiglioni auricolari e dell’apparato respiratorio. Queste infezioni rispondono scarsamente od affatto al trattamento antibiotico. I cuccioli crescono stentatamente ed in genere muoiono entro i 3-4 mesi d’età, per gravi infezioni batteriche o virali in genere cimurro. I cuccioli maschi della cucciolata possono morire a causa della “sindrome da deperimento del cucciolo” o di altre condizioni non definite. Diagnosi La malattia è rara, ma può essere sospettata una deficienza immunitaria quando un cane giovane soffre di malattie ricorrenti che sono difficili da trattare. I test di laboratorio mostrano un numero normale di linfociti B circolanti e variabilità nei tassi sierici di IgM, ma concentrazioni basse od assenti di IgG ed IgA. Ci sono anche da ridotti a normali conteggi di linfociti T circolanti che però non sono funzionanti. All’esame post mortem i cani mostrano un timo molto piccolo, displastico e un’ipoplasia linfoide grave, cioè non è possibile rilevare alcuna stazione linfonodale. Recenti indagini di sequenziazione genetica hanno localizzato lo specifico difetto con una mutazione che varia entro la razza. Trattamento Nelle persone malate il solo trattamento di successo è il trapianto di midollo osseo che al momento, non è tecnicamente praticabile nel cane. Le infezioni secondarie sono trattate come necessario, ma in genere c’è una scarsa risposta. Suggerimenti per la riproduzione La madre di un cane malato è portatrice del disordine e non dovrebbe essere usata per la riproduzione. Le femmine delle cucciolate, seppure clinicamente normali hanno il 50% di probabilità di essere portatrici e non dovrebbero essere usate nei programmi di riproduzione. Nel caso del Jack Russell terrier i maschi sono i soggetti malati. Aggiornamento E’ stato clonato il gene responsabile PRKDC ed esiste un test mutazionale (autosomico recessivo) (Jack Russel Terrier). Analogamente è possibile per il gene RAG1 sempre autosomico recessivo (cane da acqua della Frisia) e per il gene IL2RG legato al sesso (Cardigan Welsh Corgi e Basset hound). Cap. 9 - Patologie del sistema immune con base ereditaria 125 Deficienza di adesione leucocitaria Definizione I leucociti sono deficienti di particolari proteine (integrine CD11 e CD18) che gli impediscono di migrare nei tessuti dove abitualmente controllano le infezioni batteriche mediante la fagocitosi e l’opsonizzazione. Eredità Autosomica recessiva e il gene è stato clonato (IGTB2) nel Setter Irlandese e nel Setter Irlandese bianco-fulvo. Razze colpite Dobermann e Setter irlandese nelle due varietà inclusa quella bianco fulvo. Segni clinici In genere la gravità della malattia è in relazione al grado di deficienza della proteina e i cani affetti muoiono precocemente a causa di infezioni ricorrenti e gravi. I sintomi dei cani affetti è variabile e dipende dall’organo colpito. Il più comune è una gengivite con gengive infiammate, ulcere e ascessi. Talora compaiono osteomieliti che se colpisce le ossa temporali c’è dolore. Talora coinvolge le parti distali arti con pododermatite e zoppia o l’albero respiratorio e la cute. A causa di queste infezioni ricorrenti i cucciolo malati mostrano anche segni aspecifici di malattia tra cui letargia, depressione, inappetenza, febbre dimagramento e crescita stentata. Diagnosi La malattia è rara, ma può essere sospettata una deficienza immunitaria quando un cane giovane soffre di malattie ricorrenti che sono difficili da trattare. Inoltre il paziente ha una grave leucocitosi ma non risulta efficace. Trattamento Se necessario per trattare le infezioni possono essere usati antibiotici (terapia sintomatica), però non esiste una terapia specifica. Suggerimenti per la riproduzione I cani affetti non devono essere utilizzati per la riproduzione e i parenti più stretti per essere considerati nei programmi di allevamento, dovrebbero essere testati per determinare se hanno una normale funzione neutrofilica e livelli di immunoglobuline normali. Esiste un test su PCR in biologia molecolare che è in grado di distinguere la mutazione che avviene sul gene ITGB2 e quindi identificare i cani malati, portatori e sani (per le due varietà di Setter Irlandese). Patologie con prevalenti manifestazioni cutanee Atopia Definizione Nel cane l’atopia può essere considerata come la febbre da fieno. E’ piuttosto comune e colpisce circa il 10% dei cani. Gli animali diventano sensibili a sostanze (allergeni) presenti nell’ambiente che sono inalate o assorbite attraverso la pelle e che in genere non causano nessun problema agli animali non atopici. La reazione allergica che ne risulta è caratterizzata principalmente da un intenso prurito. I principali allergeni coinvolti sono: acari della polvere di casa, forfora umana, piume, muffe e pollini di alberi, graminacee od erbacce. I cani atopici sono più propensi a seborrea, a infezioni batteriche secondarie della pelle, piodermiti e probabilmente anche alle infezioni da funghi (lieviti) della Malassezia. Eredità Cap. 9 - Patologie del sistema immune con base ereditaria 126 E’ ignota, ma per questa condizione c’è una forte predisposizione razziale e un coinvolgimento familiare molto marcato, ad es. se entrambi i genitori sono allergici c’è un’elevata probabilità che lo siano anche i figli. Razze colpite Si osserva in molte razze tra cui Boston terrier, Boxer, Cairn terrier, Shar-pei cinese, Dalmata, Setter inglese, Golden retriever, Setter irlandese, Lhasa Aspo, Barboncino nano, Schnauzer nano, Pug, Scottish terrier, West Highland white terrier e Fox terrier a pelo duro. Segni clinici Generalmente compare tra 1 e 3 anni di età, seppure possa svilupparsi anche a 6 o 7 anni. Inizialmente l’atopia può essere stagionale, per es. dalla primavera all’autunno, ma la maggior parte dei cani affetti possono avere segni per tutto l’anno. I cani con l’atopia hanno molto prurito. Le aree principalmente affette sono il muso, cuscinetti, estremità distali degli arti, inguine e meno spesso le orecchie e gli occhi. Oltre a grattarsi con le zampe posteriori, questi animali si leccano o si morsicano le aree colpite o si strofinano contro i tappeti per grattarsi muso e orecchie. L’intenso prurito li può rendere irritabili e meno tolleranti al padrone. Inizialmente le anormalità cutanee non sono apparenti, eccetto la possibilità di un arrossamento perchè il cane ovviamente si gratta. Questo è importante perché in altre condizioni c’è sempre un eritema od altre lesioni visibili. Nel tempo le lesioni progrediscono come conseguenza del grattamento e dell’autotraumatismo, con infezioni batteriche o funginee e seborrea, che possono contribuire al cattivo odore di questi cani. La pelle diventa arrossata e talora iperpigmentata, con abrasioni, ispessita e rugosa, con perdita di pelo e di colore brunastro derivante dalla saliva. Il concetto di carico allergenico è importante nel comprendere e nel trattare questa malattia. I cani atopici sono generalmente sensibili a più di un allergene. Una piccola quantità di allergene può essere tollerata senza lo sviluppo di reazione, ma l’incremento di uno qualsiasi di questi allergeni, ad es. un carico di allergeni come avviene durante la stagione dell’impollinazione, può spingere il cane ad affrontare e a manifestare la reazione allergica con estremo malessere. Diagnosi Ci sono molte malattie che causano prurito e che all’esame fisico sono simili, perciò è importante avere un’anamnesi accurata della dieta, dell’ambiente e delle cure per la cute che vengono fornite all’animale. Inoltre è necessario indagare se qualche altro animale o persona dello stesso ambiente mostrano prurito, dove e quanto rapidamente si sono sviluppate le lesioni cutanee e se il prurito ha un andamento stagionale. Sono inoltre importanti anche l’età e la razza per fornire altri elementi diagnostici. Per es. il prurito che inizia all’improvviso e rapidamente peggiora è più tipico di un’allergia al morso delle pulci, della scabbia o da un’ipersensibilità farmacologica. Il prurito che inizia insidiosamente e che peggiora gradualmente è più spesso osservato con l’atopia, con l’allergia alimentare, con infezioni batteriche o fungine della cute e nella seborrea. Generalmente le infezioni cutanee e la seborrea si sviluppano secondariamente all’atopia e possono sparire prima che il veterinario emetta la diagnosi. I test diagnostici possono comprendere raschiati multipli della cute e strisci per cercare acari o funghi, l’esame delle feci per la ricerca di parassiti, la biopsia cutanea, test cutanei allergici per le diverse sostanze, diete ad eliminazione o cambiamenti di ambiente, in particolare se è sospettata un’allergia alimentare o da contatto. Il test intradermico è il metodo preferito per la diagnosi dell’atopia canina e per stabilire un’appropriata immunoterapia. Per ottenere buoni risultati è richiesta una buon’esperienza pratica ed una particolare attenzione ai dettagli. Molti fattori possono portare a falsi positivi o falsi negativi. Dove è possibile, è preferibile riferire i casi agli specialisti. Oggigiorno esistono Cap. 9 - Patologie del sistema immune con base ereditaria 127 test sul siero in grado di rilevare la reattività delle IgE contro specifici allergeni che hanno buona sensibilità e specificità nell’identificare lo stato di atopia secondario. Trattamento L’atopia può essere controllata in modo soddisfacente in circa il 90% dei cani affetti. Per una terapia efficace ci sono tre componenti da considerare, che in genere durano tutta la vita e che richiedono modificazioni nel tempo. E’ più efficace un approccio combinato: 1. Riduzione dell’esposizione agli allergeni, che richiede l’identificazione delle sostanze a cui il cane è sensibile, per es. con i test allergici. Può essere evitato il contatto con tutti gli allergeni per esempio se il cane è allergico alle piume o al fumo di tabacco e ridurre l’esposizione ad altri, per es. mantenendo l’animale fuori da zone con tappeti per diminuire il contatto con gli acari della polvere. 2. Iposensibilizzazione, detta anche immunoterapia, raccomandata quando gli allergeni coinvolti non possono essere evitati e il cane ha segni clinici persistenti per più di 4 - 6 mesi all’anno e che non sono controllabili con terapia medica. L’immunoterapia è eseguita dopo che è stato identificato l’allergene tramite test allergici. Sono impiegate iniezioni a basso dosaggio degli allergeni appropriati, inizialmente a brevi intervalli e poi richiamati quando i segni clinici ricominciano a comparire. 3. Trattamento medico, che é a lungo termine e può includere prodotti locali, shampoo antipruriginosi, per controllare il prurito, acidi grassi, antistaminici (che sono più efficaci come preventivi), corticosteroidi ad azione rapida a giorni alterni somministrati per brevi periodi per limitare i potenziali effetti collaterali gravi. E’ indicato anche l’uso di ciclosporina. Suggerimenti per la riproduzione Sebbene il modo dell’ereditarietà sia sconosciuto, è meglio non accoppiare gli animali affetti, i loro genitori e preferibilmente anche i fratelli, data la forte predisposizione familiare per questa malattia. Lupus eritematoso Definizione Ci sono diverse forme di Lupus eritematoso riconosciute nell’uomo, due delle quali sono state anche identificate nel cane. E’ un disordine autoimmune, cioè l’organismo fornisce un’inappropriata risposta immunologica contro alcune parti di se stesso. Il lupus eritematoso sistemico (SLE) è un disordine non frequente ma grave in cui la risposta inappropriata immunologica è diffusa in tutto l’organismo e può causare artrite, malattie renali, anemia e patologia cutanea. Il lupus eritematoso cutaneo (CLE) si ritiene possa essere una variante più lieve dello SLE e il problema è confinato alla sola pelle ed è anche chiamato lupus eritematoso discoide. Eredità E’ ignota, ma le condizioni si manifestano in ambito familiare. Uno studio ha identificato che ci sono 5 loci di regioni cromosomiche direttamente associati alla malattia. Razze colpite La CLE è osservata più spesso della SLE, sebbene entrambe le condizioni non siano frequenti. C’è una predisposizione di razza per il Pastore scozzese, Pastore dello Shetland, Pastore tedesco come anche per gli incroci con tutte queste razze. Segni clinici La SLE generalmente colpisce le articolazioni, i muscoli, la pelle, il sangue e/od i reni. La condizione può manifestarsi ciclicamente per cui si hanno periodi di remissione e di aggravamento. E’ possibile notare dolorabilità alle articolazioni in dipendenza dell’articolazione Cap. 9 - Patologie del sistema immune con base ereditaria 128 colpita, debolezza, pallore delle mucose dovuta all’anemia, poliuria e polidipsia per malattia renale. Le aree della pelle maggiormente colpite sono il muso e i cuscinetti plantari dove compaiono rispettivamente ulcere e depigmentazione e ulcerazione ed ispessimento. Con la CLE è molto probabile osservare aree arrossate, crostose di infiammazione sul muso dell’animale e depigmentazione del naso. Ci possono essere lesioni anche alle orecchie e ispessimento dei cuscinetti. Gli animali d’altra parte non presentano altri segni di malattia. Le lesioni nasali si presentano sia nella SLE sia nella CLE. L’esposizione ai raggi ultravioletti è un fattore predisponente a questo tipo di lesioni, specialmente nella CLE, così la condizione può essere osservata più spesso e più gravemente in estate e nelle parti del mondo più soleggiate. Diagnosi La diagnosi è difficoltosa dato che la SLE può colpire diversi organi ed apparati, spesso infatti la malattia viene chiamata il “grande imitatore”. Una volta sospettata, la diagnosi può essere confermata da specifici test ematici e biopsie esaminate da un esperto veterinario patologo. La CLE invece è diagnosticata solo tramite esami bioptici. La lista delle diagnosi differenziali nella SLE è vasta per la varietà e le mutevoli manifestazioni cutanee e sistemiche di questo disordine. La diagnosi è basata sui segni di coinvolgimento multisistemico, più comunemente anemia, trombocitopenia, glomerulonefrite, poliartrite, dermatite nasale e dei cuscinetti plantari, febbre di origine sconosciuta e su un test per la ricerca di anticorpi antinucleari positivo (ANA test) e valutazioni istopatologiche ed immunopatologiche. La diagnosi della CLE è basata invece sulla valutazione dell’istopatologia e dell’immunopatologia. Trattamento Il trattamento della SLE richiede dosi relativamente elevate di corticosteroidi in combinazione con la chemioterapia. In genere, i cani con malattie articolari, muscolari o cutanee sembrano rispondere meglio ai farmaci ed hanno lunghi periodi di remissione rispetto a quelli che sono affetti da gravi problemi ematici o renali. Sfortunatamente molti cani con la SLE muoiono o viene fatta l’eutanasia entro un anno dalla diagnosi, sia per la progressione della malattia, sia per l’incapacità di controllarla e/o perché le reazioni ai farmaci sono inaccettabili. I cani dove la malattia è ben controllata vanno avanti per diversi anni con i farmaci. La CLE è trattata con dosaggi più bassi di steroidi rispetto alla SLE, più integrazioni di vitamina E e di acidi grassi insaturi. Il trattamento deve essere protratto per tutta la vita e il cane risponde molto bene. L’esposizione ai raggi ultravioletti peggiora le lesioni cutanee in entrambe le condizioni, così è importante suggerire di adottare precauzioni contro i raggi solari come stare al chiuso quando ci sono le massime punte di soleggiamento, in genere dalle ore 10 alle 15. Il trattamento della SLE deve essere personalizzato per ogni singolo paziente, generalmente s’inizia con elevate dosi di glucocorticoidi sistemici e poi, se necessario, si utilizzano altri farmaci immunomodulanti o chemioterapici. Suggerimenti per la riproduzione Sebbene non sia noto il modo di eredità per entrambe le forme di lupus (SLE e CLE), sembra ci sia una predisposizione familiare. Gli animali malati non devono essere allevati ed è prudente evitare la riproduzione anche dei parenti più stretti. Pemfigo bolloso Definizione E’ un raro un disordine autoimmune, dovuto ad un’anomala risposta immunitaria ad un normale componente dell’organismo, in questo caso una proteina della cute. Questo comporta la presenza di bolle o ulcere sulla pelle e/o sulla bocca. Spesso questa malattia è grave in dipendenza della sua diffusione ed è molto simile al pemfigo bolloso presente nell’uomo. Cap. 9 - Patologie del sistema immune con base ereditaria 129 Eredità Ignota. Razze colpite Il Pastore scozzese e tedesco e probabilmente il Dobermann sono più predisposti per sviluppare questa rara condizione. Segni clinici Le bolle hanno una comparsa breve e più spesso sono osservate le ulcere. Queste lesioni si trovano in bocca e sulla cute particolarmente nelle zone ascellari ed inguinali. Ci possono essere aree ulcerate vicino e intorno alle unghie o ai polpastrelli. Può essere presente prurito e addirittura dolore ed è comune lo sviluppo d’infezioni batteriche secondarie (piodermite). Il cane gravemente colpito può avere anoressia, febbre e depressione. Diagnosi In genere viene posta sull’anamnesi, sull’esame clinico, sulla biopsia cutanea e sui test immunologici. Devono essere escluse altre patologie cutanee ulcerative od autoimmunitarie. Clinicamente questa forma è indistinguibile dal pemfigo vulgaris. Le vescicole o le bolle intatte sono suggestive di pemfigo bolloso. Trattamento I casi non gravi possono essere trattati con prodotti topici steroidei o con dosi relativamente basse di glucocorticoidi per via orale. Nei casi più gravi è richiesta la combinazione di più medicamenti tra cui alte dosi di glucocorticoidi per sopprimere la risposta immunitaria inappropriata. Questi farmaci devono in genere essere somministrati per prolungati periodi, anche per tutta la vita e quindi devono essere noti i potenziali gravi effetti collaterali. Poiché l’esposizione ai raggi ultravioletti può peggiorare la condizione, si suggerisce di evitare che l’animale sia sottoposto ai raggi solari diretti dalle ore 10 alle 15. Suggerimenti per la riproduzione Sebbene l’eredità di questa condizione sia ignota, è preferibile non fare riprodurre gli animali affetti. Pemfigo (foliaceo ed eritematoso) Definizione Il pemfigo include un gruppo di malattie poco frequenti nel cane. In queste malattie c’è un’anormale risposta del sistema immunitario ai normali componenti della pelle che risultano dalla separazione delle cellule, con la produzione di bolle, pustole ed erosioni crostose della pelle. Ci sono alcune similarità con il pemfigo umano, ma anche molte altre significative differenze. La predisposizione di razza è riconosciuta per due forme: il pemfigo foliaceo e la sua variante più lieve il pemfigo eritematoso. Non c’é nessuna predisposizione di razza riconosciuta per le altre due forme, il pemfigo vulgaris e la sua variante, il pemfigo vegetans. Eredità Ignota. Razze colpite Pemfigo foliaceo: Bearded collie, Akita, Dobermann, Terranova e Schipperke. Pemfigo eritematoso: Pastore scozzese, Pastore tedesco ed incroci con il Pastore tedesco. Segni clinici Il pemfigo foliaceo ed eritematoso si sviluppano intorno a 4 anni d’età. Si ritiene che il pemfigo eritematoso sia una forma più lieve del pemfigo foliaceo. Entrambe le condizioni iniziano con lesioni pustolose e crostose del muso ed orecchie. Comunque, con il pemfigo foliaceo le lesioni si estendono ai piedi, all’inguine ed in altri distretti, ci può essere prurito e Cap. 9 - Patologie del sistema immune con base ereditaria 130 dolore e, i cani gravemente ammalati, possono perdere l’appetito ed essere abbattuti. E’ comune la depigmentazione del naso in entrambe le forme di pemfigo e questo può portare ad una fotodermatite (maggiore sensibilità ai raggi solari), così che la condizione peggiora nella stagione soleggiata. Diagnosi Il pemfigo foliaceo è la forma più comune osservata, comunque è sempre poco frequente. La diagnosi si basa sull’anamnesi e, quando la malattia è manifesta, sull’esame fisico e gli esami diagnostici come raschiati cutanei e strisci, biopsia cutanea, test immunologici eseguiti per escludere altre cause simili di lesioni cutanee come infezioni batteriche o fungine, parassitarie, seborrea, dermatomiosite e lupus eritematoso. E’ necessario eseguire biopsie multiple, poiché aumentano la possibilità di trovare reperti istologici diagnostici. L’immunofluorescenza diretta o gli esami immunoistochimici possono talora essere utili, ma questi test hanno una sensibilità e specificità relativamente bassa. Trattamento Il trattamento è basato sulla soppressione della risposta immunitaria inappropriata. Per il P. foliaceo sono utili a questo scopo gli corticosteroidi somministrati sotto forma di creme o come compresse. Una volta che la condizione è sotto controllo è possibile ridurre il dosaggio a giorni alterni per evitare gli effetti collaterali che questi farmaci danno. E’ in genere necessario un trattamento a lungo termine. Se i corticosteroidi non sono efficaci, possono essere utilizzati altri farmaci immunomodulanti o la crisoterapia con sali di oro. Per i cani che hanno perduto il pigmento sul naso è importante usare una protezione contro i raggi solari per evitare una recidiva della condizione. Inoltre è buona norma evitare l’esposizione al sole tra le ore 10 e le 15 o usare creme protettive solari sul naso di grado superiore a15. Le forme più lievi di pemfigo eritematoso possono essere trattate con successo evitando l’esposizione al sole e con l’applicazione di glucocorticoidi sulla pelle. Se questi sono inefficaci, possono essere richiesti glucocorticoidi od altri farmaci per via sistemica orale. Talora può essere utile per trattare il pemfigo eritematoso usare un’associazione di tetracicline e niacinamide. Suggerimenti per la riproduzione Non è consigliabile usare cani affetti nei programmi di riproduzione sebbene non sono stati ancora eseguiti studi di eredità approfonditi per queste condizioni. Piodermite del Pastore tedesco Definizione La piodermite è un’infezione batterica cutanea molto comune nei cani ed é facilmente trattabile con antibiotici. L’infezione è quasi sempre causata da un germe chiamato Staphylococcus intermedius, che non produce alcun problema nell’uomo. Possono anche verificarsi infezioni croniche, ricorrenti o profonde dovute a cause sottostanti e per questo sono più difficili da trattare. Nel Pastore tedesco si osserva una piodermite profonda (infezione che si diffonde al di sotto degli strati superficiali della pelle), che causa lesioni croniche gravi fistolose nelle zone caudali del dorso e distali degli arti posteriori. Talvolta può essere identificata la causa sottostante. Eredità La predisposizione a questa condizione si ritiene essere autosomica recessiva, comunque, come tutte le piodermiti ci sono coinvolti molti altri fattori. Razze colpite E’ frequentemente osservata nel Pastore tedesco allevato in Europa. Segni clinici Cap. 9 - Patologie del sistema immune con base ereditaria 131 La condizione si sviluppa più frequentemente nei cani di mezz’età, soggetti per altro sani. E’ possibile notare che il cane si morde le zone caudali del dorso e le parti esterne delle cosce, ciò indica intenso prurito. Lesioni precoci compaiono come pustole, erosioni e croste che possono essere nascoste dal mantello ma che gradualmente si osserva una perdita di pelo, alopecia, ulcerazioni più profonde e tragitti fistolosi. Le aree affette in genere, possono essere anche doloranti. Diagnosi Si basa sull’evidenza dei segni clinici, dalla risposta agli antibiotici e dalla natura ricorrente della malattia. Trattamento Devono essere identificati e trattati i fattori predisponenti come l’ipersensibilità al morso delle pulci, allergie alimentari ed ipotiroidismo. Deve essere somministrata un’appropriata terapia antibiotica per un sufficiente periodo di tempo che può essere di 6-10 settimane. E’ possibile anche utilizzare shampoo antibatterici per rimuovere i detriti infetti (scoli, croste, etc). La condizione, poiché è ricorrente, richiede un trattamento per tutta la vita. Talora è necessario approntare un programma di controllo che può comprendere l’uso di prodotti batterici immunomodulatori, impiego di antibiotici a lungo termine e l’uso regolare di shampoo antibatterici. Suggerimenti per la riproduzione Evitare la riproduzione di cani affetti e dei loro parenti stretti. Cap. 9 - Patologie del sistema immune con base ereditaria 132