Un Supercane di Domenico Melillo Sono Luigi, un ragazzo italiano, per quello che riesco a ricordare è da quando sono nato che non faccio altro che cambiare casa ogni anno. In questo periodo vivo in un paesotto alla punta della Puglia: il Salento è fantastico, paesaggi suggestivi ricchi di montagnette circondate dal mare finora sono stato a: Roma, Milano, Firenze … sì, città certamente fantastiche sotto il punto di vista artistico, ma il Salento non è da meno, la perfetta combinazione tra cultura e natura, elementi che di solito tendono ad ostacolarsi qui sembrano vivere in armonia, pare abbiano raggiunto uno stato di equilibrio. Peccato però che non ci sia nessuno con cui possa godermi questo posto magico, e tra poco più di due mesi dovremmo andarcene senza che io possa aver apprezzato in pieno la bellezza di questo posto. Dovete sapere che sono nato figlio unico e non riesco a stare in un posto tanto a lungo per poter farmi dei veri amici; ho sempre desiderato avere un cane, ma i miei non pensano che sia abbastanza responsabile per tenerne uno, così per dimostrarli il contrario ho deciso di fare un patto con loro: se io fossi riuscito a fare il dog sitter per 30 giorni senza avere nessun problema con i cani, saremmo andati al canile a prenderne uno. Oggi è il mio ultimo giorno da dog sitter e non vedo l’ora che arrivi domani per poter scegliere il mio cane. Anche oggi come al solito mi sono alzato di buon mattino e ho indossato la mia tuta con cintura superattrezzata abbinata da dog sitter. Uscendo ho ricordato a i miei che oggi sarebbe stato il mio ultimo giorno da dog sitter. Sono andato a prendere i cani dai vicini, in tutto sono quattro e di tutte le taglie: una pinscherina nana di nome Lizzy, una barboncina di nome Giulietta, un boxer di nome Ercole ed infine un alano di nome Guido. Mentre passeggiavo mi è successa una cosa strana: ha attraversato la strada e si è fermato davanti a me un cagnolino meticcio con un pelo riccioluto ed al posto di abbaiare, come si converrebbe fare ad un cane comune, ha iniziato ad ululare in modo anomalo, ed a questo messaggio, i miei cani impazzirono legandomi come un salame con i guinzagli e facendomi cadere a terra; fortunatamente arrivò in mio aiuto un accalappiacani che dopo averlo catturato lo portò con se al canile facendo tranquillizzare i miei cani. La sera purtroppo non riuscivo a dormire per l’accaduto e, sentendo un rumore anomalo, mi alzai a fare una passeggiata e a dare un’occhiata. Trovai nel bosco una specie di navicella spaziale e avvicinandomi presi dal suo interno una specie di radio che emetteva strani suoni e dopo una luce abbagliante da essa emessa, mi risvegliai il mattino dopo nel mio letto e, senza pensare a quello che era successo mi alzai e mi feci accompagnare dai miei genitori al canile per scegliere il mio nuovo amico. Ce n’erano tanti, ma mi fermai di fronte ad una gabbia in Particolare: quella dove c’era lo stesso cane che mi aveva bloccato la strada il giorno prima “Lo abbiamo trovato sulla strada senza medaglietta e lo abbiamo preso, aveva solo quella strana pietra al collo” disse la guardia e, senza indugio, lo presi sia perché mi stava simpatico, sia perché avevo la sensazione ch centrasse qualcosa con l’accaduto della notte precedente. Infatti la sera quando tornai a casa, ero solo con il cane nella mia stanza e tutto un tratto parlò spiegandomi che è un abitante della stella Sirio e che dovevano conquistare la Terra ma io gli risposi che questo non era possibile perché ormai i cani vivevano insieme a gli uomini ma Filip lo interruppe dicendo che se non avessero conquistato la Terra la loro regina ci avrebbe sterminati. Cosi mi venne un’idea e ci mettemmo a lavoro. Radunammo tutti i cani della città e gli chiedemmo di aiutarci … Poche ore dopo atterrò una navicella con dentro la regina della quale ci aveva parlato Filip e quando uscì vide che i cani avevano sottomesso gli uomini. Quando tornò a casa i cani erano salvi e festeggiarono insieme al ragazzo e al suo amico Filip.