SALMONELLOSI (SUINO) - Sistema Informativo Servizio Veterinario

annuncio pubblicitario
SALMONELLOSI (SUINO)
Caratteristiche della patologia
E.1
E.1.1 Nome patologia
E.1.2 Agente/i eziologico/i
E.1.3 Breve descrizione
Scheda salmonellosi (suino)
Informazioni
Malattia
Salmonellosi (suino).
Salmonella enterica sottospecie enterica è un batterio
appartenente alla famiglia delle enterobatteriacee, Gramnegativo, aerobio, asporigeno. Il metodo di classificazione più
utilizzato è quello redatto dal CDC, secondo le linee guida
dell’OMS; al genere Salmonella appartengono solo due
specie, che comprendono oltre 2500 sierovarianti: S. bongori
(inizialmente classificata come sottospecie V di S. enterica) e
S. enterica, a sua volta è suddivisa in 6 sottospecie,
denominate enterica (I), salamae (II), arizonae (IIIa),
diarizonae (IIIb), houtenae (IV) e indica (VI). Quelle della
subsp. enterica sono spesso causa di salmonellosi negli
animali omeotermi, mentre S. bongori e le restanti
sottospecie di S. enterica prediligono gli ectotermi. La
nomenclatura delle sierovarianti della sottospecie enterica
può essere estesa (p. es.: Salmonella enterica subsp. enterica
ser. Typhimurium) o contratta (p. es.: Salmonella
Typhimurium). La nomenclatura delle sierovarianti delle altre
sottospecie di S. enterica e di S. bongori si basa invece sulla
formula antigenica (LPS e flagelli). La capacità delle
salmonelle di provocare malattia negli animali di diverse età
dipende dal loro grado di adattamento all’ospite (Host
Adaptation – HA); nella specie suina sono state isolate
moltissime sierovarianti, ma quelle di maggiore rilevanza
sono Salmonella Typhimurium (HA elevata, ampia gamma
d’ospite) e Salmonella Choleraesuis (HA limitata ospitespecifica). Meno frequenti ma ugualmente importanti, come
segnalato dall’ultimo Rapporto Entervet del Centro Nazionale
di
Riferimento
per
le
Salmonellosi
Animali
(http://www.izsvenezie.it/) sono Salmonella Derby e una
nuova variante, provvisoriamente denominata 1,4,[ 5],12 : i : : e verosimilmente risultante da una variante genomica di S.
Typhimurium.
Malattia batterica diffusa in tutto il mondo, colpisce numerosi
animali, uomo compreso. Nel suino, la forma clinica principale
è l’enterocolite, generalmente sostenuta da sierotipi ospiteadattati di S. enterica (soprattutto S. typhimurium) e meno
frequentemente da S. choleraesuis; con minore frequenza,
quest’ultima determina anche una forma tifoide a evoluzione
acuta o cronica. L’isolamento di S. Typhimurium o di S.
Choleraesuis var. Kunzendorf dal contenuto intestinale del
suino è un evento frequente e perciò l’evoluzione clinica può
essere conseguenza di eventi condizionanti. Più raramente,
nelle forme enteriche si osservano e S. Derby e 1,4,[ 5],12 : i :
- : e in quelle sistemiche, S. Typhisuis.
I suini possono essere portatori post-clinici ed eliminare con
le feci, in modo continuo o intermittente, cariche infettanti
Pag. 1
1
1.1-1.2
1.1.1
1.2.1
1.1.2
1.2.2
1.1.3
1.2.3
1.1.4
1.2.4
elevate; le salmonelle rimangono vitali e infettanti per 3 mesi
nei liquami e per 4 mesi nelle feci essiccate (e quindi nel
pulviscolato ambientale). Perciò, l’infezione può avvenire per
via ingestiva, attraverso l’alimento contaminato dalle feci, o
inalatoria, tramite l’aria dei ricoveri. Nel suino l’infezione
evolve spesso in modo asintomatico, mentre le forme cliniche
sono più che altro enteriche, con diarrea catarrale o
emorragica, disidratazione, debolezza, inappetenza e febbre;
in rari casi, soprattutto nei giovani e nelle scrofe post-parto, S.
Choleraesuis può causare gravi setticemie. In alcuni casi, la
guarigione dall’enterocolite è solo apparente, e i danni alla
mucosa ileale causano gravi forme di malassorbimento e
deperimento progressivo. La terapia si basa sugli antibiotici
ma la poli-antibiotico-resistenza è frequente.
La diagnosi è batteriologica sui reperti necroscopici
(contenuto ileale, milza, linfonodi mesenterici e mediastinici);
un problema crescente, che ha indotto l’UE a emanare il
Regolamento n. 2160/2003 del 17 novembre 2003, sul
“controllo della salmonella e di altri agenti zoonotici specifici
presenti negli alimenti”, in cui sono previsti controlli sulla
contaminazione delle carcasse al macello e sui riproduttori in
azienda e la messa a punto di programmi di prevenzione.
Infatti, alcuni sierotipi del suino possono infettare l’uomo,
inducendo forme cliniche senza particolari conseguenze, ma il
progressivo diffondersi dell’antibiotico-resistenza desta
preoccupazione per la salute pubblica.
Rilevanza della patologia
Presenza e frequenza dell’agente eziologico sul territorio regionale / extraregionale
Presenza e frequenza della
Numericamente non stimata con precisione, REGIONE
LOMBARDIA.
malattia in Regione Lombardia
Presenza e frequenza della
Malattia presente su tutto il territorio Italiano e negli Stati
malattia in regioni / Stati
confinanti.
confinanti
Frequenza eventuali epidemie
Le forme cliniche sono sporadiche, mentre i focolai ad elevata
(specificare aree)
mortalità sono rari e confinati a particolari allevamenti nella
fase di svezzamento; in nessun caso assumono una
connotazione epidemica.
Animali / Vettori / Ambiente
I suini portatori asintomatici, sono importanti serbatoi
d’infezione,
in particolare
per S. Typhimurium;
potenzialmente tutti gli animali domestici possono
contribuire al mantenimento del ciclo epidemiologico, con
differenze legate alla specie (affezione o reddito) e al tipo di
allevamento (ciclo, densità di animali, biosicurezza e piani di
controllo). Anche gli animali selvatici svolgono un ruolo
rilevante non solo per il pascolo o la transumanza (aree
condivise tra domestici e selvatici) ma in generale per la
diffusione di S. Typhimurium tramite uccelli e muridi.
L’ambiente rurale può essere, in condizioni particolari di
fecalizzazione, una fonte di contaminazione degli alimenti e
delle acque.
Scheda salmonellosi (suino)
Pag. 2
1.1.5 Eventuali cicli stagionali / focolai
1.2.5 influenzati da anomalie climatiche
1.1.6
1.2.6
1.1.7
1.2.7
1.1.8
1.2.8
1.3
1.3.1
1.4
1.4.1
1.4.2
1.4.3
1.5
1.5.1
1.5.2
1.5.3
1.5.4
Non esistono cicli stagionali, ma è possibile un aumento della
circolazione nel periodo estivo, soprattutto nelle strutture di
magronaggio e ingrasso.
Fattori che favoriscono la presenza Elevata densità degli animali e aumento dei portatori
dell'agente (scarse misure
asintomatici; fecalizzazione e biosicurezza insufficiente;
igieniche, biosicurezza,
rimescolamento di provenienze diverse negli allevamenti
management, ecc.)
d’ingrasso; demuscazione e derattizzazione inefficaci;
scorretta gestione dei liquami. Infezioni concomitanti da virus
potenzialmente immunodepressogeni (PRRSV e PCV2)
Stabilità nell'ambiente dell'agente Elevata (3 mesi nei liquami e 4 mesi nelle feci essiccate) in
eziologico
particolare in caso di ambiente favorevole (umidità e calore);
Salmonella spp. viene inattivata da disinfettanti quali etanolo
al 70%, ipoclorito di sodio all’1%, glutaraldeide al 2%,
disinfettanti a base di iodio, fenoli e formaldeide. Anche
calore umido (121°C per 15’), calore secco (170°C per 60’) e
pastorizzazione del latte (71,1°C per 15”) sono in grado
d’inattivarla.
Possibilità di eliminare l'agente
Pressoché nessuna per S. Typhimurium (elevata resistenza
dall'ambiente
ambientale e ampio spettro d’ospite).
Numero di specie domestiche colpite
Numero di specie domestiche
S. Typhimurium è in grado di infettare pressoché tutti i
mammiferi e gli uccelli domestici; S. Choleraesuis è invece
colpite (indicare anche quali)
specifica per il suino.
Velocità di diffusione
Rapidità di diffusione
Variabile in rapporto al management aziendale e alle misure
nell'allevamento
di biosicurezza in atto; molto rapida in allevamenti con
elevata densità e recettività, soprattutto in presenza di virosi
immunodepressive. Ad esempio, quando vengono introdotti
soggetti di provenienza differente durante l’ingrasso è
sufficiente che l’1% di questi sia infetto per trasmettere
l’agente al 50% del gruppo in 6 settimane.
Rapidità di diffusione tra
Variabile; più elevata negli allevamenti d’ingrasso che
allevamenti
acquistano ristalli da provenienze non costanti.
Capacità di diffondersi senza
Principalmente attraverso roditori (ratti e, soprattutto, topi) e
movimentazione di animali
volatili selvatici; poco probabile con mangimi contaminati.
Vettori come reservoir e potenziali fonti di contagio
Ciclo della patologia influenzato da Gli artropodi potrebbero fungere da vettore meccanico
vettori
dell’infezione ma non sembrano rivestire un ruolo rilevante
come fonte di contagio.
Presenza del vettore sul territorio
Non applicabile (fonte poco probabile di contagio).
regionale / nazionale
Presenza del vettore legata a
Non applicabile (fonte poco probabile di contagio).
determinate aree / condizioni
climatiche
Capacità del vettore di
Non applicabile (fonte poco probabile di contagio).
sopravvivere, riprodursi,
trasmettere l'infezione, fungere da
reservoir
Scheda salmonellosi (suino)
Pag. 3
1.6
Rischio di contagio nelle specie sensibili
Variabile. Presumibilmente elevata per le forme
asintomatiche, generalmente sporadica per quelle cliniche.
Possibili focolai a elevata morbilità.
Modalità di trasmissione
Diretta e indiretta. La trasmissione può avvenire per contatto
tra portatori-eliminatori e recettivi; attraverso abbeveratoi e
mangiatoie fecalizzate; anche roditori, uccelli e insetti
possono fungere da vettori meccanici.
Particolari condizioni che
Elevata densità degli animali; rimescolamenti di soggetti di
favoriscono la trasmissione
provenienze diverse; scarsa igiene e fecalizzazione
ambientale.
Specie selvatiche reservoir e potenziali fonti di contagio
Specie colpite
S. Typhimurium è in grado d’infettare pressoché tutti i
mammiferi e gli uccelli selvatici presenti sul territorio.
Interazioni selvatici / domestici /
Rischio d’infezione per uomo e animali nelle aree condivise
uomo
con animali selvatici escretori.
Eventuali specie in pericolo colpite Non applicabile (tutte suscettibili ma forme cliniche
sporadiche).
Potenziale diffusione silente
Riconoscibilità della patologia
Scarsa nella maggior parte dei casi; possibile nei focolai di
attraverso i segni clinici
enterocolite dello svezzamento. L’isolamento di Salmonella
spp. da feci dei soggetti con enterite non ne implica la
responsabilità; in questo senso risulta importante valutare
anche le UFC (almeno > 105 UFC/g).
Diffusione attraverso soggetti sub- Presumibilmente frequente e sottostimata.
clinici / asintomatici
Periodo d'incubazione
Variabile. Le forme setticemiche e quelle enteriche gravi
possono manifestarsi in pochi giorni (talvolta ore); i portatori
asintomatici possono andare in contro a forme cliniche a mesi
dall’infezione a seguito di eventi condizionanti o infezioni da
virus immunodepressogeni.
Variabilità dell’agente
Specie / Tipi conosciuti
Due specie (S. enterica e S. bongori) e oltre 2.500 sierotipi
conosciuti.
Mutazioni
Sì, possibili mutazioni che influenzano la patogenicità e
l’antibiotico-resistenza. In questo senso desta particolare
preoccupazione la diffusione di Salmonella Typhimurium
definitive type 104 (DT104) e del nuovo sierotipo 1,4,[ 5],12 : i
: - :.
Specie – specificità
Variabile in rapporto all’Host Adaptation; S. Typhimurium non
presenta particolare specie-specificità, mentre S. Choleraesuis
è specifica dei suidi, così come S. Typhisuis.
Conoscenza dell’interazione ospite-patogeno
Grado di conoscenza scientifica
Buono. Importante modello di studio per le ripercussioni della
sulla patogenesi
malattia sulla salute pubblica, soprattutto per i fenomeni di
antibiotico-resistenza (sempre più diffusi).
1.6.1 Probabilità di trasmissione
1.6.2
1.6.3
1.7
1.7.1
1.7.2
1.7.3
1.8
1.8.1
1.8.2
1.8.3
1.9
1.9.1
1.9.2
1.9.3
1.10
1.10.1
Scheda salmonellosi (suino)
Pag. 4
1.11
Conoscenza della risposta immunitaria
Pressoché totale. Importante modello di studio per le
conoscenza dell'immunità umorale ripercussioni della malattia sulla salute pubblica.
Totale / parziale / nessuna
Buona. Importante modello di studio per le ripercussioni della
conoscenza dell'immunità cellulo- malattia sulla salute pubblica.
mediata
Impatto socio-economico
Impatto della patologia sulle produzioni nella realtà lombarda
Perdite produttive (mortalità /
Numericamente non stimate; la mortalità è scarsa, il numero
scarti)
di scarti può essere, negli allevamenti con management
scadente, incredibilmente elevato.
Riduzione della qualità dei prodotti Numericamente non stimate; interferenze importanti
deriveranno dall’applicazione del Regolamento n. 2160/2003,
che prevede un progressivo deprezzamento delle carcasse in
rapporto al livello di contaminazione.
Minacce alla sopravvivenza
In questo momento nessuna, in Lombardia.
dell'industria
Impatto economico del piano di controllo
Presenza e obbligatorietà del piano È in fase di avanzata applicazione il “Regolamento (CE) n.
2160/2003 del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 17
novembre 2003, sul controllo della salmonella e di altri agenti
zoonotici specifici presenti negli alimenti”; sono già state
completate le indagini di prevalenza nei maiali al macello e
nelle scrofe in azienda, mentre è in corso la programmazione
degli interventi nei diversi Paesi membri. Le misure restrittive
secondo le norme di polizia veterinaria si applicano in caso di
denuncia di focolaio.
Costo delle misure di monitoraggio Il monitoraggio sistematico di allevamenti e carcasse sarà
in atto
previsto dopo l’entrata in vigore del regolamento di cui sopra.
Presenza di focolai sul territorio
REGIONE LOMBARDIA.
Tipologia e costo delle misure di
Terapia o macellazione sotto vincolo sanitario dei soggetti
controllo in atto.
infetti.
Potenziale Impatto economico diretto (costi cumulativi inclusi)
Limitazioni e divieti alla produzione Limitazioni e divieti solo in caso di focolaio; blocco
movimentazione degli infetti, interventi di terapia e
e alla movimentazione animale
biosicurezza e macellazione sotto vincolo sanitario.
Potenziale costo economico
Non stimabile in Lombardia; poiché non è conosciuta la reale
prevalenza della malattia negli allevamenti risulta difficile
quantificare il potenziale impatto del piano di controllo.
Possibili mezzi di controllo
Per le caratteristiche strutturali e gestionali degli allevamenti,
il controllo non è possibile intervenendo unicamente con gli
(vaccinazione e terapia medica /
antibatterici (uso strategico o terapeutico); considerando
Test-and-cull / Stamping out)
l’endemicità dell’infezione, solo l’applicazione di rigide misure
igieniche e di biosicurezza e la riforma delle scrofe anziane
può consentire una riduzione della prevalenza.
Costi degli eventuali interventi
Variabili, da medi a medio-alti, in rapporto all’approccio
richiesti (monitoraggio e controllo) prescelto. In applicazione del “Regolamento (CE) n.
2160/2003 sul controllo della salmonella e di altri agenti
zoonotici specifici presenti negli alimenti”, sono in corso, a
livello comunitario, le analisi dei costi d’intervento nei diversi
Paesi membri.
1.11.1 Totale / parziale / nessuna
1.11.2
2
2.1
, 2.1.1
2.1.2
2.1.3
2.2
2.2.1
2.2.2
2.2.3
2.2.4
2.3
2.3.1
2.3.2
2.3.3
2.3.4
Scheda salmonellosi (suino)
Pag. 5
2.4
Potenziale Impatto economico indiretto (sociale, commerciale)
2.4.1 Conseguenze sulla distribuzione dei Come confermano i dati forniti annualmente dal Centro
prodotti
2.4.2 Riduzione del prezzo di mercato
2.4.3 Divieto di distribuzione a livello
Nazionale di Riferimento per le Salmonellosi Animali
attraverso il Rapporto Entervet, gli isolamenti di salmonella
dal suino e dai suoi prodotti (soprattutto salumi freschi) sono
frequenti e seconde soltanto a quelle di derivazione aviare.
Nessuna riduzione indiretta del prezzo di mercato, ma,
analogamente a quanto già avviene in Europa settentrionale
(Danimarca) l’applicazione del Regolamento di cui sopra
comporterà il deprezzamento delle carcasse in caso di elevata
contaminazione salmonellare.
Nessuno.
nazionale
2.4.4 Costi dei trattamenti e del controllo Il costo economico dei trattamenti umani correlati alla
della patologia negli esseri umani produzione suinicola è difficilmente stimabile, anche per la
mancanza di dati anamnestici nell’uomo; secondo EFSA, nel
2009, è stato possibile identificare la fonte del contagio nel
66,7% dei casi umani d’origine alimentare riportabili a S.
Typhimurium. Negli USA L’Economic Research Service
dell’USDA ha stimato per le infezioni umane un costo annuo
di circa 2,5 miliardi di dollari.
2.4.5 Riduzioni del turismo e della
Non segnalate, ma è poco probabile che un focolaio di
biodiversità
salmonellosi nell’uomo possa influenzare i flussi turistici.
2.4.6 Restrizioni sul sistema produttivo
A oggi nessuna, potenzialmente poco probabili.
3
Impatto sulla salute pubblica
3.1
Presente in normativa
3.1.1 Se presente ambito territoriale
Internazionale.
interessato
3.2
Potenziale zoonosico
3.2.1 Possibilità di trasmissione agli
Sì. Secondo alcuni studi il 55% dei casi umani sarebbe di
esseri umani
origine alimentare, il 14% correlati con viaggi e
movimentazioni umane, il 13% da ambienti contaminati, il 9%
dal contatto diretto con animali e il restante 9% trasmissione
diretta tra esseri umani.
Secondo i dati EFSA il sierotipo più frequentemente causa
d’infezione nell’uomo sarebbe S. Enteritidis, seguito da S.
Typhimurium e, nel suino, da S. Derby.
3.2.2 Frequenza di trasmissione agli
Difficilmente stimabile, per quanto riguarda le infezioni con
esseri umani
certezza correlate alla suinicoltura.
La malattia è piuttosto frequente: secondo il bollettino
epidemiologico del Ministero della Salute, nel 2009, in
Lombardia, si sono verificati 1.944 casi confermati di
salmonellosi su 5.715 totali in Italia che hanno interessato
principalmente nei soggetti sotto i 15 anni d’età (1.239 casi).
Per quanto riguarda il trend degli ultimi anni:
− 2008: 2.446 casi in Lombardia su 6.728 italiani.
− 2007: 2.439 casi in Lombardia su 6.731 italiani.
− 2006: 1.540 casi in Lombardia su 6.506 italiani.
− 2005: 1.916 casi in Lombardia su 8.030 italiani.
Nel 2009 si è registrato un decremento dell’incidenza rispetto
al biennio precedente, valore che resta tuttavia superiore al
Scheda salmonellosi (suino)
Pag. 6
3.2.3
3.2.4
3.2.5
3.2.6
3.3
3.3.1
2005-2006. Dati EFSA indicano una diminuzione generale dei
casi confermati di salmonellosi nell’uomo in UE dal 2005 al
2009 con una frequenza scesa da 174.544 casi annui a
108.614. A livello mondiale è stata stimata un’incidenza
annua di 93,8 milioni (int. di conf. 61.8-163.6) di casi umani di
gastroenterite.
Modalità di trasmissione agli esseri Trasmissione diretta e indiretta. Le principali vie di
umani (diretto, indiretto, vettori,
trasmissione sono quella oro-fecale e attraverso alimenti
alimenti, aerogena)
contaminati. La trasmissione per via aerogena è possibile ma
poco probabile.
Barriere di specie
Nessuna per S. Typhimurium e S. Derby; S. Choleraesuis e S.
Typhisuis sono specifiche per il suino e non sono segnalate
infezioni nell’uomo.
Fattori di patogenicità
La patogenicità è il risultato di numerosi fattori costitutivi
della struttura cellulare e di proteine secrete. Tra queste sono
da ricordare:
− Adesine.
− Invasine (Inv, Prgs, HilA, OrgA).
− Citotossine.
− Enterotossine
− Fattori di resistenza ai macrofagi (Saps, Ims, Pags,
HPII, SodA).
− Fattori di resistenza al siero (LPS, Rck, TraT,rsk).
Eventuale sottostima dei casi
Probabile, sia per la sottostima dei casi clinici (mancate
umani
diagnosi) sia per i portatori asintomatici. La forma
gastroenterica negli adulti sani è, solitamente, autolimitante
(sintomatologia moderata per 2-7 giorni) e presumibilmente
poco identificata. Il CDC stima negli USA da 1,4 a 4 milioni di
casi l’anno di cui solo 30.000-40.000 vengono segnalati. Circa
lo 0,3-0,6% dei soggetti che hanno contratto l’infezione e
sviluppato una forma clinica, può eliminare l’agente con le
feci, dopo la guarigione, per oltre un anno.
Probabilità di contagio
Probabilità di contagio
Numericamente non stimata, per quanto riguarda il contagio,
direttamente o indirettamente legato all’allevamento del
suino. Secondo il bollettino epidemiologico del Ministero
della Salute, in Lombardia nel 2009 i casi confermati sono
stati circa 20 ogni 100.000 abitanti contro i 9,5 della media
Nazionale (6,9 secondo i dati EFSA). Per quanto sia assodato
che fattori socio-economici possano influenzare l’incidenza
della malattia, il fatto che i casi in Lombardia siano il doppio
rispetto alla media italiana non riflette necessariamente la
situazione, ma può essere influenzato dall’accuratezza delle
diagnosi e delle notifiche; discrepanze analoghe sono state
registrate anche tra i vari Paesi Europei (vedi report EFSA
2009) e tra gli Stati Americani. In ogni caso si presume che la
probabilità di contagio sia enormemente sottostimata (vedi
punto 3.2.6).
Scheda salmonellosi (suino)
Pag. 7
3.4
Trasmissibilità tra esseri umani
Possibile ma meno probabile rispetto ad altre fonti di
esseri umani
contagio (ad esempio alimenti). Alcuni studi hanno stimato
che solo il 9% dei casi di salmonellosi sia casato dal contatto
diretto tra esseri umani.
Modalità di trasmissione tra esseri Diretta e indiretta.
umani (diretta / indiretta)
Impatto sulla salute umana
Gravità della sintomatologia clinica Variabile, da asintomatica a mortale (in rapporto alla
dei soggetti colpiti
patogenicità dell’agente e allo stato dell’ospite); nelle forme
conclamate, possono comparire sia i sintomi gastroenterici,
sia esiti in forma di gravi compromissioni sistemiche a
possibile esito letale (setticemie e meningiti). Neonati, anziani
e soggetti immunodepressi sono le categorie più
frequentemente a rischio.
La forma gastroenterica si presenta con vomito, diarrea
(dall’acquoso al sanguinolento) e dolori addominali
eventualmente accompagnati da moderati sintomi sistemici
(febbre, cefalea, mialgia, debolezza, tremori) che negli adulti
sani regrediscono spontaneamente. Nelle categorie a rischio,
le manifestazioni cliniche sono più gravi e caratterizzate da
disidratazione e morte.
La forma setticemica colpisce principalmente le categorie a
rischio presentandosi con gravi sintomi sistemici aspecifici e
mortalità elevata senza un pronto trattamento.
In caso di superamento della barriera intestinale sono
possibili, oltre alle forme setticemiche, anche localizzazioni e
danni permanenti in vari organi (articolazioni, cuore,
polmoni).
La febbre tifoide è una forma sistemica grave da S. Typhi
(salmonella specifica dell’uomo) mentre le sierovarianti non
specifiche causano prevalentemente sintomi gastroenterici.
Durata della sintomatologia e
Nelle forme gastroenteriche, i sintomi si risolvono
dell'eventuale interruzione
generalmente spontaneamente in 2-7 giorni, mentre in quelle
dell'attività lavorativa
più gravi possono insorgere complicazioni che durano anche
mesi.
Danni permanenti
Possibili soprattutto nelle categorie a rischio, con lesioni
cardiache, articolari o cerebrali.
Mortalità
Variabile, generalmente bassa. Secondo EFSA, nel 2009 il
tasso di letalità della malattia in UE è stato dello 0,08%; la
mortalità è elevata nelle forme dei soggetti a rischio. A livello
mondiale, si stima che ogni anno siano colpite dalla forma
gastroenterica 93,8 milioni di persone con 155.000 decessi
(mortalità circa 0,002%).
Impatto sulla sicurezza alimentare
Probabilità d'infezione /
Difficile da stimare, anche per quanto riguarda i casi correlati
tossinfezione / intossicazione
ai prodotti di origine suina e alla loro lavorazione; è
attraverso gli alimenti
comunque verosimile che le infezioni siano più delle forme
cliniche. Secondo il Quadro di Contesto Regionale della Sanità
pubblica Veterinaria, i casi stimati di salmonellosi non tifoidee
di origine alimentare in Lombardia, sarebbero stati:
− 2022 nel 2009
3.4.1 Probabilità di trasmissione tra
3.4.2
3.5
3.5.1
3.5.2
3.5.3
3.5.4
3.6
3.6.1
Scheda salmonellosi (suino)
Pag. 8
3.6.2
3.6.3
3.7
3.7.1
3.7.2
3.7.3
4
4.1
4.1.1
− 2333 nel 2008
− 2356 nel 2007
− 1894 nel 2006
Secondo il report EFSA 2009 i prodotti alimentari di
derivazione suina hanno un’importanza minore nella
diffusione della malattia rispetto a quelli di derivazione
aviaria.
Dosi necessarie per causare
Generalmente elevate, >105 UFC (negli adulti sani 1011); i
infezione / tossinfezione /
succhi gastrici inattivano efficacemente il batterio.
intossicazione
Le dosi infettanti possono ridursi significativamente nei
soggetti a rischio (portatori di gravi patologie croniche,
anziani, immunodepressi, neonati); in caso di alterazione del
pH gastrico (iposecrezione, farmaci antiacidi) e nel caso
d’ingestione di alimenti ricchi di grassi che proteggono il
batterio dai secreti gastrici.
Precauzioni richieste
In caso di rischio dimostrato, evitare il consumo di carni suine
fresche; in ogni caso, bisogna ricordare che la salagione e la
stagionatura sono in grado di annullare vitalità e infettività.
Potenziale bioterroristico
Potenziale dannoso dell'agente
Generalmente medio-basso; negli adulti sani, la malattia è
sull'uomo
autolimitante. Il CDC include le salmonelle nella categoria B
dei possibili agenti a uso bioterroristico per la facile
reperibilità e diffusione dell’agente. Un’epidemia dolosa
potrebbe portare a danni socio-economici rilevanti, più per
l’impatto mediatico che potrebbe danneggiare il settore
alimentare che per le possibili ospedalizzazioni dei soggetti
colpiti.
L’impiego di salmonelle combinato a quello di agenti elevato
impatto sull’uomo (categoria A del CDC) per massimizzare
l’impatto mediatico di un eventuale attacco terroristico
appare meno probabile rispetto a quello di agenti con
caratteristiche simili (reperibilità, facilità d’uso, potenziale
dannoso) che determinano problemi di tipo respiratorio e
sistemico, facilmente distinguibili dai sintomi gastro-enterici
indotti di norma dalle salmonelle non tifoidee.
Reperibilità dell'agente
Reperibile da numerose fonti naturali.
Facilità d’impiego e conservazione L’agente è facilmente conservabile, in virtù della sua
dell'agente (laboratori / personale resistenza ambientale; tuttavia, per indurre sintomatologia in
specializzato / singoli individui)
soggetti adulti sani, sono necessarie dosi infettanti elevate
(oltre 1011 UFC). La replicazione in purezza delle salmonelle
richiede attrezzature elementari di laboratorio e informazioni
tecniche facilmente reperibili anche in rete.
Impatto sugli scambi commerciali
Impatto scambi regionali legato alle normative vigenti
Blocco / limitazione al commercio Blocchi e limitazioni nel singolo allevamento (in caso di
(singolo animale, mandria, area
focolaio). Nel focolaio, isolamento degli infetti fino alla
delimitata, totale)
guarigione o alla macellazione; sequestro di tutti i capi, in
attesa dell’esito degli esami coprocolturali eseguiti secondo
normativa (DPR 8 febbraio 1954, n° 320 e successive
modifiche e integrazioni).
Scheda salmonellosi (suino)
Pag. 9
4.1.2 Lista di prodotti vietati
4.1.3
4.1.4
4.2
4.2.1
4.2.2
4.2.3
4.3
4.3.1
4.3.2
4.3.3
4.3.5
4.4
4.4.1
5
5.1
5.1.1
5.2
5.2.1
Divieto di consumo delle carni dei capi infetti e macellazione
sotto vincolo sanitario degli altri (DPR 8 febbraio 1954, n° 320
e successive modifiche e integrazioni).
Perdita di indennità
Nessuna indennità ufficiale disponibile.
Difficoltà e tempistica del recupero Non applicabile.
di eventuali indennità perse
Impatto scambi nazionali / comunitari legato alle normative vigenti
Blocco / limitazione al commercio Blocchi e limitazioni nel singolo allevamento (in caso di
(singolo animale, mandria, area
focolaio). Nel focolaio, isolamento degli infetti fino alla
delimitata, totale)
guarigione o alla macellazione; sequestro di tutti i capi, in
attesa dell’esito degli esami coprocolturali eseguiti secondo
normativa (DPR 8 febbraio 1954, n° 320 e successive
modifiche e integrazioni).
Lista di prodotti vietati
Divieto di consumo delle carni dei capi infetti e macellazione
sotto vincolo sanitario degli altri (DPR 8 febbraio 1954, n° 320
e successive modifiche e integrazioni).
Perdita di indennità
Non applicabile.
Impatto scambi internazionali legato alle normative vigenti
Blocco / limitazione al commercio Blocchi e limitazioni nel singolo allevamento (in caso di
(singolo animale, mandria, area
focolaio). Nel focolaio, isolamento degli infetti fino alla
delimitata, totale)
guarigione o alla macellazione; sequestro di tutti i capi, in
attesa dell’esito degli esami coprocolturali eseguiti secondo
normativa (DPR 8 febbraio 1954, n° 320 e successive
modifiche e integrazioni).
Lista di prodotti vietati
Divieto di consumo delle carni dei capi infetti e macellazione
sotto vincolo sanitario degli altri (DPR 8 febbraio 1954, n° 320
e successive modifiche e integrazioni).
Perdita di indennità
Non applicabile.
Paesi con legislazioni
REGIONE LOMBARDIA.
particolarmente restrittive
Possibilità di creare aree di controllo
Estensione dell'area
Singolo allevamento (DPR 8 febbraio 1954, n° 320 e
successive modifiche e integrazioni).
Benessere animale
Impatto sul benessere animale (durata)
Presenza e durata dei danni al
Danni al benessere animale di durata variabile: 1-2 giorni per
benessere animale
le forme setticemiche (seguite dall’exitus); da alcuni giorni ad
alcune settimane per le forme enteriche e per eventuali
sequele, come nel caso del deperimento progressivo.
Frequenza di animali sofferenti/feriti/stressati a causa della patologia
Se presenti indicare la percentuale Variabile (5 – 15%) in rapporto alla patogenicità del ceppo
batterico coinvolto e alla recettività del gruppo colpito; nei
soggetti post-clinici sono frequenti i casi di deperimento
progressivo e, nella stessa misura, anche i portatori
asintomatici.
Nei suinetti svezzati, in caso di focolaio con prevalenza della
forma entero-setticemica, mortalità e morbilità possono
arrivare al 100%.
Scheda salmonellosi (suino)
Pag. 10
5.3
Severità / reversibilità della malattia
Variabile; da pauci-sintomatica a grave con mortalità elevata,
in rapporto alla suscettibilità dell’ospite (età, stato di salute,
malattia
immunità), alla patogenicità del ceppo coinvolto e alle
interferenze ambientali.
Le manifestazioni cliniche sono generalmente di natura
enterica (acute o croniche) o setticemica e si presentano nella
fase di svezzamento (entro i 70-80 giorni di vita); in seguito,
sono possibili sequele, sotto forma di deperimento
progressivo o riduzione dei tassi di crescita.
Le enteriti acute, riportabili soprattutto a S. typhimurium,
possono essere asintomatiche e autolimitanti, oppure
causare gravi forme di dissenteria (anche emorragica); nei
focolai, più rari, riportabili a S. Choleraesuis, prevalgono le
forme tifoidi, caratteristicamente setticemiche.
Interventi terapeutici e loro
Terapia antibiotica, iniettiva nei soggetti sintomatici e orale
efficacia
(integrazione medicata di mangime e acqua) in quelli a
rischio; i casi d’inefficacia, non infrequenti, dipendono dalla
diffusa poli-antibiotico-resistenza delle salmonelle più
frequentemente circolanti.
Impatto sulle Libertà Animali
Libertà animali impedite
In caso d’infezione possibile impedimento delle Libertà:
− Dal dolore, dalle lesioni, dalle malattie.
− Dalla fame, dalla sete e dal malassorbimento (enteriti
acute gravi).
Strumenti di controllo
Adeguatezza degli strumenti per la diagnosi
Kit validati disponibili in Italia
Controlli ufficiali svolti dalle autorità competenti nei casi
stabiliti dalla normativa (focolaio e vendita di latte crudo).
Nessun kit validato per ruminanti disponibile direttamente in
Italia. A livello europeo disponibili diversi kit specifici per il
suino:
− PrioCHECK® Salmonella ab 2.0 (kit Prionics)
− PrioCHECK® Salmonella ab (kit Prionics)
− HerdChek Swine Salmonella® - Swine Salmonella
Antibody (kit IDEXX)
− Salmotype® Pig Screen (kit Labor Diagnostik)
Normative che regolano la
Interventi diagnostici normati in caso di focolaio (RPV):
diagnostica
− Indagini diagnostiche sugl gli animali della stessa
specie e/o di altre specie recettive che convivono con
gli animali infetti.
− Esami batteriologici su mortalità e feci.
− Eventuale ricerca dell’agente nei mangimi e nelle
acque di bevanda.
5.3.1 Gravità clinica / reversibilità della
5.3.2
5.4
5.4.1
6
6.1
6.1.1
6.1.2
Scheda salmonellosi (suino)
Pag. 11
6.1.3 Metodologie diagnostiche descritte MANUALE OPERATIVO OIE (cap. 2.9.9):
da enti internazionali (OIE, UE)
6.1.4 Possibilità / Obbligo di effettuare
test DIVA (vaccini marker)
a) IDENTIFICAZIONE AGENTE
− Esame colturale (tecniche in rapporto alle finalità); il
metodo normato è ISO 6579:2002, per gli alimenti;
per campioni fecali e ambientali metodo che prevede
un primo passaggio su un medium di prearricchimento (Buffered Peptone Water), poi su un
terreno arricchito (MSRV) e in fine su terreni selettivi
(XLD e altri).
− Identificazione (colonie sospette) screening con sieri
polivalenti, conferma con vari test biochimici e
sierologici specifici.
− Immunologia e Biologia molecolare, disponibili
numerosi
test
commerciali
(ad
es.
impedenza/conduttanza elettrica, IMS, ELISA Ag,
NASBA, PCR real-time) generalmente focalizzati
sull’identificazione rapida delle salmonelle negli
alimenti destinati al consumo umano e non validati
per campioni fecali o ambientali. Numerosi metodi in
studio ma nessuno è ancora in grado di sostituire
completamente la batteriologia.
b) TEST SIEROLOGICI test di screening generalmente a livello
di allevamento, utilizzabili per monitoraggio della
circolazione aziendale nelle diverse fasi del ciclo. I limiti,
oggettivi, sono legati al numero di sierovarianti
considerate, ai soggetti con alti titoli o con infezioni
recenti (escrezione dell’agente ma ancora nessun
anticorpo) e all’età dell’animale (immunità materna,
sistema immunitario immaturo).
− ELISA (indiretta e “sandwich”) per la ricerca delle IgG
nei confronti delle sierovarianti più diffuse.
Attualmente nessuna.
6.1.5 Giudizio complessivo
Scarso. La prevalenza dell’infezione nell’allevamento del
dell’adeguatezza degli strumenti di suino in Lombardia è certamente elevata, soprattutto nelle
scrofe; l’applicazione a regime del Regolamento (CE) n.
controllo
2160/2003 modificherà sostanzialmente le linee d’intervento.
Dal 2002 è attivo in Italia il sistema Enter-Vet, coordinato dal
Centro di referenza nazionale per le salmonellosi (IZS delle
Venezie) che raccoglie le informazioni sulle sierotipizzazioni
degli isolamenti da campioni di origine animale, nonché sulla
fago-tipizzazione di alcuni ceppi di particolare interesse per la
salute pubblica. I risultati sono inviati all’ISS, che provvede
all’integrazione nella rete Comunitaria Enternet.
Scheda salmonellosi (suino)
Pag. 12
6.2
Adeguatezza degli strumenti per la prevenzione
6.2.1 Ostacoli / incentivi alla prevenzione Ostacoli – Ampio spettro d’ospite; piano di sorveglianza in
6.2.2
6.2.3
6.2.4
6.2.5
6.2.6
6.3
6.3.1
6.3.2
6.3.3
corso
di
attivazione;
connotazione
opportunistica
dell’infezione e presenza costante di soggetti portatori;
elevata densità degli animali e resistenza ambientale del
patogeno; controllo dei muridi e degli uccelli; costi a carico
degli allevatori.
Incentivi – Patologia zoonosica che interessa la salute
pubblica, sia per la malattia nell’uomo sia per il sempre
crescente fenomeno dell’antibiotico resistenza; impatto
economico rilevante sull’allevamento.
Possibili mezzi di prevenzione e loro Biosicurezza e igiene sono fondamentali per prevenire il
efficacia
diffondersi dell’infezione, anche se la presenza pressoché
costante dell’infezione in gran parte degli allevamenti
richiede prima robusti interventi di controllo.
Disponibilità di vaccini commerciali Disponibili a livello internazionale vari vaccini vivi modificati
a livello Europeo / Internazionale
per S. Choleraesuis, da somministrare per os.
In Italia la vaccinazione anti-salmonellare del suino è vietata.
Disponibilità di vaccini marker a
Nessuna.
livello Europeo / Internazionale
Efficacia della vaccinazione
Non applicabile.
Normative che regolano gli
Non applicabile.
interventi vaccinali
Adeguatezza degli strumenti per il controllo
Ostacoli / incentivi al controllo
Ostacoli – Ampio spettro d’ospite; piano di sorveglianza in
corso
di
attivazione;
connotazione
opportunistica
dell’infezione e presenza costante di soggetti portatori;
elevata densità degli animali e resistenza ambientale del
patogeno; controllo dei muridi e degli uccelli; costi a carico
degli allevatori.
Incentivi – Patologia zoonosica che interessa la salute
pubblica, sia per la malattia nell’uomo sia per il sempre
crescente fenomeno dell’antibiotico resistenza; impatto
economico rilevante sull’allevamento.
Possibili mezzi di controllo e loro
Mantenere buone condizioni igieniche e un adeguato livello
efficacia
di biosicurezza, soprattutto per quanto riguarda l’impiego
oculato della terapia, è fondamentale per il controllo della
malattia e, in generale, aiuta a ridurne l’impatto sanitario.
Le misure di sorveglianza sono basate su indagini sierologiche
periodiche e programmate sulle scrofe e sulle diverse fasi del
ciclo produttivo. Con l’applicazione del Regolamento
Europeo, saranno programmati controlli batteriologici sulle
carcasse per qualificare il livello di circolazione delle
salmonelle negli allevamenti; su questa base saranno
individuati gli strumenti d’intervento per controllo e
prevenzione.
Normative che regolano i mezzi di Interventi di controllo in caso di focolaio basati
controllo
sull’isolamento degli infetti fino alla loro guarigione o alla
macellazione e blocco di tutti i capi in attesa che siano
identificati come sani tramite esami coprocolturali svolti
secondo normativa (DPR 8 febbraio 1954, n° 320 e successive
modifiche e integrazioni).
Scheda salmonellosi (suino)
Pag. 13
6.4
Adeguatezza degli strumenti per la terapia
Gli interventi terapeutici sui soggetti clinici, quando permessi
prevenzione)
dalla normativa, sono basati sull’impiego dell’antibiotico
associato alla terapia di sostegno.
La scelta dell’antibiotico deve essere attentamente valutata e
supportata da un antibiogramma; l’impiego di un principio
attivo non efficace sul ceppo coinvolto e/o di una posologia
scorretta possono esacerbare il quadro clinico andando a
alterare la normale flora microbica intestinale che compete
con l’agente per il substrato.
La terapia di sostegno s’impiega per controllare
disidratazione, acidosi, perdita di elettroliti e fornire energia
ai soggetti che faticano ad alimentarsi o assorbire i nutrienti.
L’utilizzo di antibiotici a scopo preventivo, ancorché
sconsigliabile per i problemi di antibiotico-resistenza correlati
(sierotipi zoonosici), è largamente e spesso incautamente
praticato.
6.4.2 Normative che regolano la terapia Possibile nei casi previsti dal RPV con rispetto dei tempi di
medica
sospensione.
6.4.3 Eventuali residui / tempi di
Possibili residui nelle carni in caso di mancato rispetto dei
sospensione
tempi di sospensione.
6.4.1 Sistemi terapeutici in uso (cura e
Scheda salmonellosi (suino)
Pag. 14
Scarica