ISS-CS 11.1 Il suino rappresenta la specie animale d

ISS-CS 11.1
Il suino rappresenta la specie animale d’elezione nel settore degli xenotrapianti in ragione
delle maggiori compatibilità fisiologiche con la specie umana. Alcuni dei fenomeni che sino
ad ora hanno ostacolato l’uso incondizionato degli organi di questa specie e rappresentati
dal rigetto acuto e vascolare sembrano essere, se non completamente eliminati, quanto
meno controllabili in ragione dell’allestimento di suini transgenici che non esprimono
antigeni di superficie estranei alla specie ricevente con conseguente assenza di
attivazione dei fenomeni di ipersensibilità che esitano nel rigetto dell’organo trapiantato.
Il secondo ostacolo è invece di natura infettivistica ed è rappresentato dal rischio della
potenziale trasmissione di agenti microbici e virali dal donatore all’ospite ricevente: Un
ruolo cardine è svolto dai retrovirus endogeni del suino (RES) a causa delle loro
caratteristiche comuni a tutti i retrovirus e consistente nell’integrazione dell’acido nucleico
virale nel genoma cellulare.
L’obiettivo perseguito dall’Unità Operativa di Brescia nell’ambito del presente progetto ha
riguardato la preparazione di colture cellulari sia da embrioni che da animali svezzati del
nucleo SPF dell’IZSLER. Un ulteriore aspetto considerato è consistito nell’accertamento
dei RESs sia nelle cellule staminali mesenchimali che nelle cellule di origine suina allestite
mediante reazioni di biologia molecolare, valutare la loro capacità ad infettare, in vitro,
cellule umane e la eventuale sintesi di progenie virale, nonchè allestire un siero
iperimmune monospecifico da utilizzarsi in ambito diagnostico.
I risultati dello studio svolto hanno permesso di confermare la presenza dei retrovirus
endogeni del suino (RES) nelle colture cellulari allestite dai suini utilizzati e la loro
trasmissibilità a cellule umane. Tuttavia, a differenza di quanto riscontrato con la linea
continua NSK (newborn swine kidney) l’infezione era principalmente limitata al processo di
integrazione genomica (pro-virus) e non era seguita, tranne in due occasioni, dalla sintesi
attiva della progenie virale. Da ultimo, il siero immune allestito può essere utilizzato per il
riscontro di cellule infette da RES in ambito diagnostico.