La nuova razione alimentare per le truppe ONU

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FORZE ARMATE
La nuova razione
alimentare per le
truppe ONU
C.F. Alessandro Pini
Membro del Gruppo Lavoro Internazionale
presso l’ONU per la revisione della razione
alimentare delle truppe
N
el mese di ottobre 2003, il Segretariato
Generale delle Nazioni Unite - avendo stabilito di ridefinire la razione alimentare
attualmente somministrata al personale impegnato
nelle operazioni di pace, istituita nel 1994 - ha chiesto alle Nazioni facenti parte delle Missioni Permanenti presso l’ONU di attivare un Gruppo di Lavoro Internazionale per pervenire alla stesura di una
nuova razione alimentare ONU. Questo per venire
incontro al mutato contesto internazionale (ingresso
di nuove Nazioni tra quelle che forniscono contingenti militari alle operazioni di peace-keeping), ai
nuovi teatri operativi nei quali operano i suddetti
Contingenti ed ai molteplici fattori che si sono
dimostrati determinanti ai fini della composizione
della razione alimentare (norme dietetiche e nutrizionali, elementi geografici e climatologici, motivazioni etico-religiose e, non ultime, le tradizioni alimentari delle singole Nazioni).
Del Gruppo di Lavoro Internazionale hanno
fatto parte circa venticinque Nazioni. Tra esse, sei
(tra le quali l’Italia) hanno assicurato la disponibilità
al coinvolgimento al progetto di propri medici esperti nutrizionisti, per coadiuvare i rispettivi rappresentanti nazionali nel calcolo dei dati nutrizionali e per
fornire un adeguato supporto tecnico-scientifico.
Quale Chairman del Gruppo di Lavoro è stato
designato il rappresentante della Nuova Zelanda,
mentre in qualità di Deputy Chairman, è stata accettata la candidatura del rappresentante della Nigeria,
alla luce dei possibili futuri scenari internazionali che
potrebbero vedere le Nazioni africane direttamente
coinvolte nei teatri operativi, con partecipazione di
proprie truppe alle operazioni di peace-keeping.
Nella fase iniziale dei lavori, sono state richieste
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informazioni ai singoli Contingenti ed ai Rappresentanti Nazionali sui propri sistemi alimentari nazionali, sull’organizzazione degli approvvigionamenti e
sulle diverse tipologie delle razioni alimentari.
Quindi, sono state predisposte da parte di ciascuna Nazione delle tabelle, che illustrano - per le tre
razioni italiane (normale, media e pesante) e per le
diverse situazioni climatiche (fredde e calde) - i dati
relativi a:
• calorie necessarie per uomo/giorno, suddivise nei
tre pasti principali;
• quantità e percentuali necessarie per uomo/giorno di proteine, grassi e carboidrati (suddivisi a
loro volta per origine, animale e vegetale);
• quantità giornaliera necessaria per uomo/giorno
di vitamine (idro e liposolubili) e di sali minerali;
• quantità giornaliere per uomo/giorno dei principali nutrienti, necessarie a fornire l’apporto calorico della razione in parola.
Successivamente, si è affrontato il problema dell’apporto calorico giornaliero che, nella vecchia
razione ONU, era fissato a 6.000 calorie uomo/giorno.
Tale previsione è stata giudicata eccessiva da parte
della maggioranza dei componenti, il GdL e, quindi,
ridimensionata inizialmente a 5.000 ed infine a
4.500 calorie uomo/giorno, misura questa che
garantisce il necessario apporto calorico giornaliero
per le diverse condizioni d’impiego dei militari (l’attuale razione pesante italiana si attesta sulle 3.500
calorie giornaliere).
Altri punti focali, sono stati:
• l’analisi delle singole “preferenze” e supplementi
“nazionali” (ricorrenze solenni, occasioni speciali,
generi di conforto, razioni per piloti e per piccoli
La nuova razione alimentare per le truppe ONU
nuclei), acciocché fossero mantenuti e garantiti
anche nella futura razione;
• la semplificazione della vecchia razione ONU,
che prevedeva ben 419 articoli, divisi in 19 gruppi alimentari (carne, pesce, uova, grassi, frutta,
vegetali, etc.);
• l’esame e la definizione di standard comuni per
garantire ottimali condizioni di confezionamento, movimentazione, immagazzinamento e trasporto a destinazione dei generi alimentari
approvvigionati;
• l’allineamento delle razioni da combattimento a
quelle fresche, quantomeno dal punto di vista
dell’apporto calorico e nutritivo.
Nel mese di ottobre 2004, in occasione della riunione conclusiva dei lavori a New York, è stata presentata la bozza finale della nuova razione ONU,
sulla quale il Rappresentante Nazionale aveva a suo
tempo presentato le proprie osservazioni, come
segue:
• parlare in termini di “nutrienti”, piuttosto che di
alimenti;
• fare riferimento a 100 grammi di parte edibile
piuttosto che, genericamente, a chili o litri;
• sostituire il termine “dietetico” con “nutrizionale”;
• adottare e seguire la seguente percentuale di
macro-nutrienti, più aderente ai canoni europei:
- carboidrati 65%;
- proteine: 15%;
- grassi: 20%
La bozza finale, concordata tra i Rappresentanti
Nazionali durante il meeting, una volta corredata
delle specifiche tecniche relative ad alcuni alimenti
specifici, sarà definitivamente approvata dal DPKO
(Department of Peace-Keeping Operations), prima di
essere immessa “al consumo” quale programma pilota in occasione delle prossime dislocazioni delle truppe.
In merito, si rappresentano le principali novità
introdotte:
• apporto calorico: si è concordata la quantità massima di 4.500 calorie/uomo/giorno, a fronte delle
6.000 dell’attuale razione e delle 5.000 decise
nella fase iniziale dei lavori. Si ritiene che tale
quantità assicuri un adeguato apporto calorico al
militare che svolge un’intensa attività psicofisica,
nelle diverse condizioni ambientali e climatiche;
• maggiore flessibilità:
- la bipartizione dell’attuale razione, che prevedeva (come relazionato a suo tempo) due
BoP’s (Basis of Provision), cioè due elenchi di
alimenti dai quali poter ordinare quanto
necessario, è stata eliminata. Tali elenchi erano
stati concepiti per venire incontro sia alle
necessità delle Nazioni “occidentali” (con
un’alimentazione basata essenzialmente su
carne rossa, pasta e patate), sia di quelle
“orientali” (che prevedono l’utilizzo di carni
bianche, pesce e riso). La nuova razione prevede un singolo elenco di alimenti ai quali attingere, sulla base dell’apporto calorico giornaliero sopra menzionato. L’eliminazione dei due
elenchi è particolarmente significativa, perché
“sgancia” gli ordinativi degli alimenti da ogni
considerazione economica (in passato alcuni
Contingenti hanno ordinato da uno dei due
elenchi, secondo il prezzo di mercato degli alimenti in essi presenti, piuttosto che in base
alle reali preferenze degli utenti) e li pone tutti
sullo stesso piano;
- adozione di un sistema basato sulle calorie (da
assumere), piuttosto che sulla quantità (da
ordinare): è stata eliminata la “spettanza” giornaliera pro-capite (che prevedeva un calcolo
complesso in base alla forza da vettovagliare ed
ai giorni di consumo) e si è passati ad un sistema che - avendo come solo limite massimo
quello delle 4.500 calorie giornaliere - lascia
sostanzialmente liberi i Contingenti di ordinare gli alimenti che preferiscono;
• passaggio dai diciannove gruppi alimentari
dell’attuale razione a soli quattro, che coincidono con i gruppi di macro-nutrienti essenziali:
- proteine (ivi compresi nocciolame e prodotti caseari freschi);
- carboidrati (ivi compresi cereali e bevande);
- grassi (ivi compresi i dolciumi);
- frutta, verdura (ivi comprese le spezie).
Il nuovo sistema fa sì che la responsabilità primaria di assicurare un regime alimentare bilanciato alle
truppe ricada principalmente nella sfera di competenza dei singoli Contingenti Nazionali.
• preferenze nazionali:
- sono state accettate ed inserite le richieste specifiche di alcuni Contingenti (particolarmente
di quelli africani). Nessuna richiesta era stata
avanzata in merito dall’Italia;
- sono state eliminate tutte le ridondanze (per
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esempio, un diverso confezionamento dello frutta e derivati dal latte.
stesso prodotto) e quei cibi facilmente otteniNel 2002 due eminenti epidemiologi statunitenbili con alimenti già presenti nell’elenco.
si (Walter C. Willett e Meir J. Stampfer) hanno pub• imparzialità:
blicato sulla rivista “Scientific American” una nuova
- con il nuovo sistema di un elenco unico dal piramide nutrizionale (fig. 3), che introduce alcuni
quale ordinare gli alimenti, tutti i Contingen- cambiamenti sostanziali, quali:
ti – nonostante i differenti regimi alimentari – • i grassi non hanno tutti lo stesso valore nutrizioattingono alla stessa fonte, con gli stessi limiti
nale e, quindi, non sono tutti dannosi;
(ora solo calorici) e possono soddisfare i diffe- • la classica differenza tra carboidrati semplici e
renti requisiti alimentari nazionali (fig. 1).
complessi probabilmente non sembra più accetInfine, è opportuno sottolineare come sia stato
tabile e non tutti i carboidrati complessi sono
completamente eliminato ogni riferimento alla Pirabuoni in quanto tali.
mide Alimentare, che rappresenta - in modo schematico la dieta da seguire per un’alimentazione sana ed equilibrata. Gli alimenti posti alla base
sono quelli fondamentali per
nostra dieta ed il cui apporto
giornaliero non deve mai
mancare. Salendo verso il vertice si trovano alimenti di cui
è necessario limitare il consumo, fino al vertice si trovano
grassi, condimenti e dolci, il
cui utilizzo dovrebbe essere
limitato al massimo, specie
nella quantità.
La decisione di non fare
riferimento ad alcuna piramide alimentare è, probabilmente, dovuta al forte impatto che l’adozione di una qualsiasi “struttura alimentare”
(indipendentemente da come
la stessa sia costruita), avrebbe
sul settore, sull’indotto ed, in
ultima analisi, sull’economia
nazionale delle Nazioni che la
adottano.
A tal proposito è opportuno ricordare che attualmente
gli Stati Uniti adottano una
Piramide (vedasi fig. 2) pubblicata dal Department of
Agricolture nel 1992, che raccomanda di minimizzare il
consumo di grassi e di mangiare cibi ricchi di carboidrati
complessi, integrati da una
generosa razione di verdura, fig. 1: estratto della nuova razione ONU
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Per quanto riguarda i grassi, la nuova piramide ha
adottato cambiamenti radicali: mentre nella versione
precedente erano collocati tutti nella parte apicale,
attualmente solo quelli saturi e particolarmente il
fig.2: attuale piramide alimentare USA
burro mantengono questa posizione. I grassi vegetali (olio di oliva, di mais e di colza) sono posti alla
base, mentre la margarina è bandita. Gli autori con-
fig. 3: futura piramide alimentare USA
dannano il consumo di grassi animali, mentre promuovono esplicitamente il consumo di oli vegetali di
ogni tipo (dall’olio d’oliva a quello di semi, come il
mais).
Per quanto riguarda i carboidrati, le scelte adottate nella
nuova Piramide sono drastiche:
i carboidrati complessi (pane,
pasta, riso) - prima alla base sono ora al vertice con un cambiamento che appare rivoluzionario ed in controtendenza
rispetto alla “dieta mediterranea”.
Alla base della piramide si
trova il cibo integrale, ricco in
fibre, da consumarsi giornalmente, con uno zoccolo che
enfatizza la necessità di svolgere
giornalmente
un’adeguata
quantità di attività fisica e
introduce un moderato consumo di alcol e di supplementi
vitaminici.
Il lavoro svolto per l’adozione della nuova razione
ONU ha segnato, come ricordato in occasione
della seduta conclusiva dei lavori da parte del
Segretariato Generale, un momento importante
nel cammino per giungere ad un’alimentazione ottimale per le truppe,
tenendo conto delle difficoltà incontrate per giungere ad un’unificazione,
quanto meno dei criteri di base che
sottendono alla composizione di
qualsiasi razione alimentare.
I rappresentanti del Segretariato
Generale ONU hanno espresso il loro
apprezzamento per tutti i componenti
del Gruppo di Lavoro e particolarmente per quelle Nazioni (e tra queste
figura con orgoglio l’Italia) che – mettendo a disposizione i propri esperti
nutrizionisti nazionali – hanno svolto
un ruolo attivo e costruttivo per il raggiungimento dell’obiettivo, contribuendo a produrre uno strumento
agile e flessibile, in grado di soddisfare
le esigenze di Contingenti con culture
e tradizioni alimentari le più diverse e
disomogenee.
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