CHIVASSO
La Nuova Periferia - Mercoledì 6 Febbraio 2013
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VINCERE LE PAURE Il nuovo progetto dell’Istituto Watson fondato e diretto da Enrico Rolla
Liberi dalle Fobie, il docureality
Saranno trattate le fobie più comuni, in modo da offrire uno spunto a un pubblico più vasto
CHIVASSO (ces) Quasi tutti hanno qualche paura. C’è chi diventa nervoso alla vista degli
aghi, chi si mette a gridare alla
vista di un topo, altri ancora
temono le altezze o gli ascensori. A volte questi timori sono
sopportabili ma quando l’ansia è costante e invadente,
quando interferisce con le attività e le relazioni interpersonali, accade che si sorpassi
il limite e si arrivi a sviluppare
una vera e propria fobia.
Il dottor Enrico Rolla, direttore dell’Istituto Watson è
uno dei maggiori esperti a livello nazionale nel trattamento dei disturbi d’ansia. La trentennale esperienza clinica e la
missione educativa, lo hanno
portato nel tempo a realizzare
numerosi progetti volti a condividere con il pubblico la conoscenza dei trattamenti più
efficaci nell’ambito del disagio psicologico. Da qui nasce
l’idea di realizzare un docureality dedicato al trattamento
delle fobie.
Dottor Rolla, ci spieghi
meglio in cosa consiste
questo nuovo progetto?
«L’idea nasce sulla scia dei
reality che stanno riscuotendo
molto successo nelle emittenti televisive. E’ ben noto che
queste trasmissioni sono state
importate dall’estero mentre
sono ancora pochi i progetti
che coinvolgono il pubblico
italiano. Perché non realizzarlo? Ritengo sia importante che
le persone sappiano cosa si
può fare per superare il proprio disagio. I protagonisti saranno sottoposti a un trattamento completamente gratuito».
Chi può partecipare a questa iniziativa?
«Grazie per la domanda.
Abbiamo appena iniziato a selezionare i potenziali partecipanti. L’iniziativa è estesa a
chiunque ritenga di soffrire di
una fobia. Il trattamento verrà
svolto nella nostra sede di
Chivasso, per cui è necessario
che i nostri fobici vivano nelle
ENRICO
ROLLA
Fondatore
e direttore
dell’istituto
«Watson»,
con sede
a Chivasso
nel Campus
delle
Associazioni
zone limitrofe. È importante
inoltre che queste persone
siano disposte a mettersi in
gioco e tengano presente che
si tratta di un documentario
filmato. Le persone interessate possono chiamarci al
numero 011/5611102 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13
e dalle 14 alle 17. Potranno
così prenotare un colloquio
telefonico di preselezione per
la partecipazione al progetto».
Ci può specificare meglio
la differenza tra fobia e
paura?
«Chi ha partecipato a uno
dei tanti seminari che ho tenuto nelle biblioteche e nelle
scuole di Torino, Chivasso e
Settimo saprà rispondere a
La paura dei ragni, «aracnofobia», è una delle paure più diffuse
questa domanda. La differenza principale è che le fobie
causano numerose limitazioni alla vita lavorativa, sociale e
affettiva delle persone.
Le caratteristiche distintive
sono i comportamenti di evitamento e fuga. I fobici evitano i luoghi in cui temono di
potersi scontrare con la propria paura e richiedono spesso rassicurazione ai propri cari. Ad esempio “Controlli che
non ci siano ragni fuori?”,
“Puoi uscire e assicurarti che
non ci siano cani in giro?”. È
chiaro che in breve tempo una
fobia può diventare un affare
di famiglia».
In cosa consiste il trattamento delle fobie?
«Il trattamento si basa sul
principio dell’esposizione. Le
persone si espongono alle situazioni che temono allo scopo di verificare la possibilità
che le proprie paure diventino
una realtà. Consideriamo l’accumulo compulsivo. L’accumulatore non riesce a liberarsi
degli oggetti perché teme che,
una volta fatto, non riuscirà a
togliersi quegli oggetti dalla
testa per il resto della vita.
Ebbene questo non accadrà
mai, ma loro non lo sapranno
fino a quando non metteranno alla prova le proprie paure.
Lo stesso capita con le fobie.
Consideriamo la fobia dei cani. La persona teme che il
cane l’aggredirà o lo morderà.
L’unico modo per verificare se
questa paura abbia o meno un
fondamento è affrontare la situazione. Sembra esserci
qualcosa di crudele in questo,
ma non è così. La persona
deve invece essere guidata ad
affrontare gradualmente ciò
che teme in modo da verificare che non ci sono pericoli.
Il centro dell’ansia, il nostro
cervello deve essere riprogrammato. Alla luce di queste
nuove esperienze il cervello
smette di inviare impulsi al
sistema nervoso simpatico
che in genere innesca la risposta di fuga “Corri! Corri”».
Una curiosità, come si sviluppa una fobia?
«In genere le fobie si apprendono in tre modi: a causa
di un evento traumatico, ad es.
in seguito ad un in incidente
d’ auto o al morso di un cane;
in seguito a una serie di eventi
sub-traumatici, ad esempio
siamo stati spaventati da un
cane più di una volta; da modello, ovvero essere a contatto
con persone che hanno delle
fobie specifiche intense, es. il
bambino apprende dalla madre ad avere paura delle api».
Ci può fare un esempio dei
casi che affronterete?
«L’idea è quella di trattare le
fobie più comuni in modo da
offrire uno spunto a un pubblico più vasto possibile. Ci
sono quattro tipi generali di
paure e fobie comuni: le paure
scatenate da animali o insetti
(serpenti, cani, uccelli); le
paure scatenate da elementi
che si trovano in natura (l'altezza, acqua, buio); le fobie
scatenate da specifici eventi
come trovarsi in luoghi chiusi
(claustrofobia), usare gli
ascensori, paura di volare,
dentisti; le paure scatenate dal
sangue, le ferite, i medici
ecc».
GLI INCONTRI
Appuntamento
presso la sede
al «Campus»
CHIVASSO (ces) Riprendono gli appuntamenti con lo staff dell’Istituto Watson di Chivasso.
Partecipando agli
incontri sarà possibile
avere maggiori informazioni sul docureality dedicato alle fobie
e presentare direttamente la propria candidatura.
Le date: venerdì 15
febbraio dalle 17.30
alle 19 «Ansie, paure
e fobie: i trattamenti
efficaci»; giovedì 21
febbraio dalle 17.30
alle 19 «Il Disturbo
Ossessivo Compulsivo: cos’è e come si
tratta»; giovedì 28
febbraio dalle 17.30
alle 19 «I pensieri per
volersi bene».
Gli incontri si terranno presso l’Istituto
Watson di Chivasso,
via Baraggino, presso il
Campus delle associazioni, casetta «F».
Il dottor Enrico Rolla e la dottoressa Sonya Sabbatino illustreranno al pubblico
le potenzialità del programma e la sua utilità. È richiesta la prenotazione. Contattare
i l
n u m e r o
011/5611102 dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle
17oppure scrivere a [email protected].
Scoprite l’Istituto
Watson sul sito
www.iwatson.com
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