Massimo De Chiara Via della Quercia, 94- 84080 Capezzano (SA) Tel. ++39 089272105 E-Mail: massimo [email protected] Tesi di Laurea in Ingegneria, Università degli Studi di Salerno Relatore Prof. Antonio Piccolo MODELLI DI CALCOLO DELL'INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO PRODOTTO DA SORGENTI IN ALTA FREQUENZA (CALCULATION MODELS OF ELECTROMAGNETIC POLLUTION PRODUCED BY HIGH FREQUENCY SOURCES) Sommario: la crescita costante nell'ambiente urbano e suburbano di installazioni di impianti che utilizzano i campi elettromagnetici in alta frequenza (stazioni radioTV, stazioni radiobase per la telefonia mobile) induce nella popolazione notevoli preoccupazioni. Questo studio suggerisce alcuni criteri per calcolare il campo in alta frequenza a seconda della distanza fra l'impianto trasmittente e il punto di osservazione e a seconda dell'ambiente in cui si considera l'irradiazione. Abstract: in urban and suburban environment, the constant growth of high frequency installations (such as base stations for mobile communication or radio TV stations) leads a lot of troubles in the resident people. This article suggests some models to calculate high frequency electromagnetic fields in according to the distance between the trasmitter antenna and the observation point and in according to the irradiation environment. La presenza di campi elettromagnetici nell'ambiente è da considerarsi un elemento preoccupante, per almeno tre ordini di motivi: omologazione (che rientrano nella cosiddetta compatibilità elettromagnetica) che mirano a scongiurare per quanto possibile tali eventualità. · Infine c'è il sospetto che esposizioni prolungate ("croniche") di individui a campi elettrici od elettromagnetici anche di livello molto basso, assai inferiore a quello necessario a provocare effetti acuti possano provocare conseguenze sanitarie molto gravi. Il sospetto è un po' più radicato nella regione delle bassissime frequenze (50/60 Hz), dove un grande numero di studi epidemiologici (per altro in parte controversi) sembrano evidenziare l'esistenza di una debole associazione tra esposizione al campo magnetico e insorgenza di alcune forme tumorali soprattutto infantili (leucemie). Nel campo dell'alta frequenza (100 KHz - 300 GHz) sono stati fatti ancora pochi studi in merito; tuttavia non è difficile capire come la vicinanza, ad esempio, di ripetitori radiotelevisivi o stazioni radio base per la telefonia cellulare possa essere fonte di preoccupazione per la popolazione esposta alle onde elettromagnetiche emanate da tali apparati. Per tutti questi motivi (ma soprattutto per · Innanzi tutto è possibile che, quando le intensità dei campi superano determinati livelli, possono esservi notevoli conseguenze sanitarie per gli organismi biologici esposti anche per brevi periodi di tempo (esposizioni "acute"). Contro questa eventualità sono state stabilite rigide norme di sicurezza, che specificano i livelli massimi ammissibili (20 V/m e 0,05 A/m rispettivamente per il campo elettrico e per il campo magnetico nell'intervallo che va da 3 MHz a 3 GHz) nell'ambiente o nei luoghi di lavoro affinché queste conseguenze non si verifichino. · In secondo luogo esiste la possibilità che campi elettromagnetici anche di modesta intensità possano disturbare il funzionamento di apparecchiature elettroniche il cui disservizio può causare un danno, o un disagio più o meno grande per un singolo, o per la comunità. Esistono anche in questo caso delle norme di sicurezza e procedure internazionali di verifica ed La Comunicazione - numero unico 2001 59 NOTE TESI PREMIATA CON LA TARGA INPRAT 2001 Massimo De Chiara NOTE l'ultimo di essi, per quanto ancora non è stata ancora provata una relazione di causa-effetto nel campo delle alte frequenze), esiste nella popolazione una notevole sensibilità verso i possibili rischi derivanti dall'esposizione ai campi elettromagnetici, che ha reso necessario attivare istituzioni (es. ANSI/IEEE, CENELEC, ICNIRP) espressamente deputate a tenere sotto controllo questo agente fisico potenzialmente pericoloso. Per potere valutare i livelli di campo elettromagnetico in un determinato ambiente o intorno ad una data sorgente (e quindi valutare il potenziale rischio a cui è sottoposta la popolazione residente nelle vicinanze) occorre realizzare campagne di misura oppure applicare dei metodi teorici (analitici o numerici). Questi ultimi, quando applicabili ( il che richiede situazioni schematizzabili in modo sufficientemente semplice), risultano più rapidi, pratici, ed economici delle campagne di misura. Un esempio è la formula dello spazio libero[1] (E= 30 PG , con E campo elettrico ricevuto, P d potenza irradiata in W, G guadagno in potenza dell'antenna nella direzione considerata, d è la distanza fra il centro elettrico dell'antenna e il punto di osservazione) che può essere utilizzata Regione reattiva Modelli adottabili 60 Modello a terne di onde sferiche per distanze dall'antenna superiori a 5λ, dove λ è la lunghezza d'onda della radiazione trasmessa. Tale formula è molto approssimativa in quanto non considera le caratteristiche di conduttività del terreno, assimila l'antenna come una sorgente puntiforme collocata nel centro elettrico della stessa e trascura i contributi dell'onda riflessa e dell'onda di superficie. Un modello più accurato, utilizzabile per valutare il campo elettromagnetico irradiato da una stazione radio base, ad esempio, consiste nel suddividere l'antenna presa in considerazione in tanti sottoelementi considerando l'insieme dei sottoelementi come un array uniforme. Grazie al principio di sovrapposizione degli effetti, è possibile calcolare il campo totale in un punto come la sovrapposizione di tutti i differenti contributi originati da ogni singolo sottoelemento. Tale modello prende il nome di modello a diagrammi di radiazione parziali proprio perché sfrutta i diagrammi di radiazione di ogni singolo componente dell'array. La validità di questo modello comincia già per distanze dall'antenna superiori a 3 λ; il vantaggio notevole di questo modello consiste nel fatto che la condizione di campo lontano deve essere soddisfatta per il singolo sottoelemento e quindi risulta verificata ad una distanza molto ridotta rispetto alla classica condizione di campo Regione intermedia Regione lontana Modello a diagrammi parziali Formula del campo libero Algoritmo di ray-tracing Algoritmo di ray-tracing Modello a terne di onde sferiche Modello a terne di onde sferiche La Comunicazione - numero unico 2001 MODELLI DI CALCOLO DELL'INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO PRODOTTO DA SORGENTI IN ALTA FREQUENZA (CALCULATION MODELS OF ELECTROMAGNETIC POLLUTION PRODUCED BY HIGH FREQUENCY SOURCES) lontano ( r > 2D 2 , con r la distanza tra l'antenna λ trasmittente ed il ricevitore e D la massima dimensione dell'antenna in questione). Lo spazio che circonda un'antenna è di solito suddiviso in tre regioni sebbene le transizioni attraverso esse siano graduali e non esistano confini ben definiti [2]. Esse si possono identificare essenzialmente nella: a) Regione di campo vicino reattivo, comunemente identificata per una distanza D3 λ con D dimensione max dell’antenna b) regione di campo vicino radiativo o di D3 2D 2 a R< λ λ c) regione di campo lontano o di Fraunhofer Fresnel da R > 0,62 per R > 2D 2 λ Ogni modello è utilizzato solo ad una certa distanza dal trasmettitore. Nel modello a terne di onde sferiche di Schelkunoff: Fig.2 Array lineare in coordinate sferiche. Il campo irradiato da un dipolo di lunghezza d è dato dalla somma dei campi irradiati da tre sorgenti di onde sferiche (vedi fig.1) [3]. Questo modello permette di valutare il campo anche nella regione reattiva perché non si basa sul calcolo dei diagrammi di radiazione. ·Nel modello a diagrammi parziali si considerano l'antenne delle SRB (stazioni radiobase) come array uniformi [4]. Il metodo proposto in questa sede sviluppa il calcolo del campo elettromagnetico irradiato in zona vicina e lontana dell’antenna in esame considerando soltanto i diagrammi di radiazione in campo lontano e la lunghezza dell’antenna. I livelli di campi calcolati con il metodo proposto sono stati confrontati con quelli calcolati con il NEC2 (numerical elettromagnetic code). Assumendo che la funzione guadagno d’antenna sia rappresentata in coordinate sferiche (vedi fig.2) come segue: G (θ ,ϕ ) = GM Dv (θ ) DH (ϕ ) dove G M è il massimo guadagno dell'antenna e Dv (θ ) e D H (ϕ ) Fig.1 Geometrie di riferimento per le tre sorgenti di onde sferiche. La Comunicazione - numero unico 2001 sono i diagrammi di radiazione nel piano verticale e orizzontale, rispettivamente, 61 NOTE R < 0 ,62 Massimo De Chiara il campo elettrico irradiato risulta essere il seguente: E ( R ,θ ,ϕ ) ≅ 30 PG ( θ , ϕ ) R per R > 2L λ dove P è la potenza d'ingresso, L è la massima delle dimensioni dell'antenna e λ è la lunghezza d'onda. Sfortunatamente questa formula non è sempre applicabile alle antenne di stazioni radio base, perché la zona di campo lontano dovrebbe essere a più di 40 m, mentre le postazioni delle antenne sono spesso a meno di 10 m dalle abitazioni. Comunque, assumendo che le antenne radio base sono degli array uniformi, può essere ottenuta una buona stima del campo vicino (radiativo) irradiato da un antenna come una combinazione dei campi irradiati in zona lontana da ogni elemento dell'array. In questo caso la validità del campo calcolato comincia approssimativamente per R> 3λ; il vantaggio notevole di tale metodo è, come detto, dato dal fatto che la condizione di campo lontano deve essere soddisfatta per il singolo sottoelemento e quindi risulta verificata ad una distanza molo ridotta rispetto alla classica condizione di campo lontano. Il campo elettrico è NOTE 2 E ( R ,θ ,ϕ ) ≅ N ∑ 30PGe (θ i,ϕi ) Ri i =1 exp( − jφi ) pˆ (θi ,ϕ i ) (1) dove G e ( θ , ϕ ) = G M D Ve ( θ ) D He ( ϕ ) e N 2π Ri λ numero 1 N φ i = ( i − 1 )φ + indica il di elementi dell' array, [ Ri ,θ i , ϕ i ] è la coordinata sferica del sistema centrato all'i-esimo elemento dell' array; Dve (θ ) e DHe (ϕ ) sono i diagrammi di radiazione, rispettivamente, degli elementi nel piano orizzontale e verticale; pˆ (θ , ϕ ) è il vettore polare dell'i-esimo elemento e φ è la differenza di fase fra i coefficienti degli elementi irradianti. Tra il NEC e il presente modello c'è accordo già a distanza di alcune lunghezze d'onda dall'antenna (vedi fig.3 e 4). In un ambiente urbano, la formula dello spazio Fig.3 Livelli di campo elettrico nel piano verticale ---- NEC (numerical elettromagnetic code) __ modello a diagrammi parziali 62 La Comunicazione - numero unico 2001 MODELLI DI CALCOLO DELL'INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO PRODOTTO DA SORGENTI IN ALTA FREQUENZA Fig.4 Livelli di campo elettrico nel piano orizzontale libero tende a sottostimare i livelli di campo elettrico ricevuto; ciò è dovuto alla presenza di ostacoli (edifici, alberi, automobili) attorno all'antenna trasmittente che determinano riflessioni, trasmissioni, diffrazioni. Per non trascurare il loro contributo in termini di ampiezza e fase al campo elettrico nel luogo di ricezione occorrerebbe procedere con un algoritmo di ray-tracing. Sotto le assunzioni della GTD (Teoria Geometrica della Diffrazione), infatti, in alta frequenza la propagazione viene descritta con dei raggi che si possono riflettere, trasmettere, diffrangere a causa di ostacoli. Ogni ostacolo deve essere descritto dalle sue proprietà elettromagnetiche (costante dielettrica, permeabilità magnetica, conduttività) ed è assunto essere omogeneo. Il campo totale è ottenuto come la somma vettoriale di tutti i contributi corrispondenti a tutti i raggi che arrivano al ricevitore dopo un certo numero di interazioni (riflessioni, trasmissioni, diffrazioni) con gli ostacoli. Si evince, quindi, come sia importante considerare anche l'ambiente nel quale avviene la propagazione elettromagnetica. In aperta campagna (dove cioè non ci sono ostacoli, a parte la riflessione del terreno) per calcolare i livelli di campo elettromagnetico ricevuto si po- La Comunicazione - numero unico 2001 trà adottare la formula dello spazio libero; in città, invece, per non sottostimare i livelli di campo ricevuto, occorrerà procedere con un differente approccio (es. ray-tracing). Gli ampi studi epidemiologici condotti in numerosi Paesi hanno evidenziato correlazioni con neoplasie e principalmente con leucemia, linfoma e tumori cerebrali; tali correlazioni, però, sono spesso solo debolmente positive, molti studi hanno invece dato risultati negativi. La quota possibile, infatti, di tumori indotti appare molto bassa e per poterla evidenziare con sicurezza occorrono studi su popolazioni di grande numerosità e con una valutazione accurata dei fattori di confondimento (legati allo stile di vita, quali ad esempio il fumo o fattori ambientali). È sbagliato, comunque, dire: non esiste un danno evidente dunque niente danno; il principio di precauzione è indispensabile per l'elettrosmog come per gli Ogm(organismi geneticamente modificati). Giustamente, è stato rilevato che troppa ricerca si concentra su ciò che ha immediato ritorno in termini di profitto senza indagare sui pericoli a lunga scadenza: basti pensare alla vicenda relativa alla "mucca pazza". 63 NOTE (CALCULATION MODELS OF ELECTROMAGNETIC POLLUTION PRODUCED BY HIGH FREQUENCY SOURCES) Massimo De Chiara NOTE Bibliografia Anderson H.R., A Ray-Tracing Propagation Model for Digital Broadcast Systems in Urban Areas, IEEE Transactions on Broadcasting, Vol.39, Number 3, 1993. Anderson H.R., Mc Geehan J.P., Direct Calculation of Coherence Bandwidth in Urban Microcells Using a Ray-Tracing Propagation M o d e l, University of Bristol Centre for Communications Research Queens Buildings, University Walk Bristol BS8 1TR, United Kingdom. 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