TORINO PORTE APERTE 8 e 22 maggio 2011 La scuola adotta un monumento TORINO PORTE APERTE 8 e 22 maggio 2011 La scuola adotta un monumento TORINO PORTE APERTE Città di Torino in collaborazione con: Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte - Direzione Generale Politecnico di Torino Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici del Piemonte Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e del Museo Antichità Egizie per informazioni: Città di Torino ITER - Istituzione Torinese per una Educazione Responsabile Centro di Cultura per l’Educazione alla Cittadinanza Progetto “La Scuola Adotta un Monumento” via Revello 18 - 10139 Torino tel. 011.4429104 - 011.4429140 e-mail: [email protected] www.comune.torino.it/iter responsabile: Adriana Bevione organizzazione: Sofia Petrosino si ringraziano per le fotografie: le scuole partecipanti all’iniziativa progetto grafico e cura redazionale: Giuseppe Filosa, Rosella Fonsato Centro Promozione Servizi di ITER stampa: Agit Mariogros Industrie Grafiche Srl edizione fuori commercio - © 2011 Città di Torino TORINO PORTE APERTE L’edizione di Torino Porte Aperte, quest’anno, cade in un momento particolare per la nostra città: l’anniversario del 150° dell’Unità d’Italia. Da più parti ci si interroga su quanta forza ha ancora il passato su di noi e se veramente gli anniversari siano vissuti come storia di un popolo o non si trascinino lentamente come commemorazioni riportate su un calendario. Non esiste un popolo senza storia, eppure sembra che ormai siamo abituati a vivere a pieno il destino del nostro tempo e a reinventarci continuamente, senza guardare indietro, quasi che il passato sia un intralcio al presente. Ripensare al processo che ha portato all’Unità d’Italia ci consente di capire meglio le difficoltà che incontra oggi il tentativo di creare una vera comunità europea. La consapevolezza della storia diventa costruttrice di identità, individuale e collettiva, e permette di attivare e oggettivare l’incontro tra punti di vista differenti, tra individuo e comunità, tra conoscenze e culture differenti, fra locale e globale. La scuola ricoprì un ruolo importante nella diffusione del messaggio unitario e nella costruzione degli Italiani, con l’omologazione ad una lingua comune a cui partecipò molti decenni dopo anche la televisione. Quella stessa scuola, tante volte bistrattata e criticata, oggi, con iniziative come queste, riafferma la necessità pedagogica di valorizzare l’insieme delle tracce del passato come fondamento ed espressione dell’identità e della memoria collettiva. Il lavoro delle classi che apriranno i monumenti adottati in occasione di Torino Porte Aperte è la riprova di un modo quotidiano di educare alla cittadinanza, vista non come semplice espressione di una delega dei propri diritti ma come reale azione nei confronti della comunità. Un insegnamento ed un impegno nei confronti del patrimonio culturale che dovremmo prendere come esempio della capacità dei bambini e dei ragazzi di incidere positivamente nella nostra comunità. Tutto questo, però, non sarebbe stato possibile se a fianco di questi alunni non ci fossero stati una scuola capace di indirizzare l’insegnamento su ambiti trasversali e complessi ed un territorio in grado di offrire supporti e fare sistema con tutti coloro che si occupano seriamente di educazione. TORINO PORTE APERTE INDICE DEI MONUMENTI e date di apertura alle visite CIRCOSCRIZIONE 1 Palazzo Birago di Vische La Clessidra Parco Urbano Scuola Giulia Falletti di Barolo Palazzo Madama Basilica Corpus Domini Il Cisternone Scuola Federico Sclopis Basilica dei Ss. Maurizio e Lazzaro Piazza Arbarello e Giardini della Cittadella Chiesa e Convento di San Giuseppe Chiesa di Santa Pelagia Statua di Vincenzo Gioberti Museo della Scuola e del Libro per l’Infanzia Hospicium Signi Coronae Piazza e Palazzo Carignano Ponte Vittorio Emanuele I 8 maggio 22 maggio 22 maggio 22 maggio 22 maggio 22 maggio 22 maggio 8 maggio 22 maggio 22 maggio 22 maggio 22 maggio 8 maggio 22 maggio 22 maggio 22 maggio pag. 09 pag. 10 pag. 11 pag. 12 pag. 13 pag. 14 pag. 15 pag. 16 pag. 17 pag. 18 pag. 19 pag. 20 pag. 21 pag. 22 pag. 23 pag. 24 CIRCOSCRIZIONE 2 Cascina Roccafranca Cascina il Giajone Ghiacciaia della Cascina il Giajone Cappella Anselmetti 22 maggio 22 maggio 22 maggio 22 maggio pag. 25 pag. 26 pag. 27 pag. 28 CIRCOSCRIZIONE 3 Le Nuove - Carceri Giudiziarie Scuola Santorre di Santarosa Scuola Cesare Battisti Bagni Pubblici di Borgo San Paolo Scuola Pietro Baricco Istituto Domenico Berti 22 maggio 22 maggio 22 maggio 22 maggio 22 maggio 8 maggio pag. 29 pag. 30 pag. 31 pag. 32 pag. 33 pag. 34 CIRCOSCRIZIONE 4 Scuola John Fitzgerald Kennedy 22 maggio pag. 35 8 maggio pag. 36 22 maggio 22 maggio 22 maggio 22 maggio 22 maggio 22 maggio pag. 37 pag. 38 pag. 39 pag. 40 pag. 41 pag. 42 CIRCOSCRIZIONE 5 Chiesa Nostra Signora della Salute CIRCOSCRIZIONE 6 Scuola XXV Aprile Scuola e museo Erich Giachino Ex Istituto Cesare Lombroso Scuola Gian Enrico Pestalozzi Scuola Aristide Gabelli Scuola e Centro di Documentazione Anna Frank TORINO PORTE APERTE CIRCOSCRIZIONE 7 Biblioteca Italo Calvino Museo Giulia di Barolo Scuola Leone Fontana Scuola Edmondo De Amicis Basilica di Superga 8 maggio 8 maggio 22 maggio 8 maggio 22 maggio pag. 43 pag. 44 pag. 45 pag. 46 pag. 47 CIRCOSCRIZIONE 8 Reale Società di Canottaggio Cerea Bocciofila ASD SIS Sponde del Po tra i ponti Balbis e principessa Isabella Borgo Medioevale del Valentino Villa della Regina Scuola Ippolito Nievo 8 maggio 8 maggio 8 maggio 8 maggio 22 maggio 8 maggio pag. 48 pag. 49 pag. 50 pag. 51 pag. 52 pag. 53 CIRCOSCRIZIONE 10 Parco Colonnetti Mausoleo della Bela Rosin 22 maggio 22 maggio pag. 54 pag. 55 TORINO PORTE APERTE SCUOLE PARTECIPANTI SCUOLA DELL’INFANZIA Corso Ciriè SCUOLA PRIMARIA Baricco Battisti Carducci De Amicis Falletti di Barolo Fontana Frank Gabelli Giachino Gobetti Istituto Comprensivo Tommaseo Scuola Elementare D’Assisi Kennedy Mazzarello Pestalozzi Ricardi Di Netro Salvemini Santorre di Santarosa Sclopis XXV Aprile corso Ciriè 3/A tel. 011.4363245 corso Peschiera 380 via Luserna di Rorà 14 corso Matteotti 6 bis via Masserano 4 via Cassini 98 via Buniva 19 via Vallauri 24 via Santhià 25 via Campobasso 11 via Romita 19 tel. 011.7790915 tel. 011.4336626 tel. 011.545656 tel. 011.4365512 tel. 011.3186576 tel. 011.8172556 tel. 011.2464850 tel. 011.851031 tel. 011.2463848 tel. 011.3098434 via Giulia di Barolo 8 via Pacchiotti 102 via Collino 12 via Banfo 32 via Valfrè 8 via Negarville 30/6 via Braccini 70 via del Carmine 27 via Cavagnolo 35 tel. 011.8178655 tel. 011.725637 tel. 011.3096817 tel. 011.852641 tel. 011.530213 tel. 011.3470807 tel. 011.331507 tel. 011.530212 tel. 011.2624966 SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO Croce - Morelli plesso Morelli via Cecchi 18 Drovetti via Bardonecchia 34 Istituto Comprensivo Cairoli via Torrazza 10 Istituto Comprensivo Tommaseo Plesso Calvino via S. Ottavio 7 Istituto Comprensivo Tommaseo Plesso Verdi via S. Ottavio 7 Meucci via Revel 8 Istituto Comprensivo Nievo-Matteotti Plesso Matteotti corso Sicilia 40 Istituto Comprensivo Nievo-Matteotti Plesso Nievo via Mentana 14 Saba via Lorenzini 4 tel. 011.854049 tel. 011.7496274 tel. 011.6066586 tel. 011.885279 tel. 011.885279 tel. 011.530543 tel. 011.6614514 tel. 011.6614514 tel. 011.296470 TORINO PORTE APERTE SCUOLA SECONDARIA DI II GRADO Istituto Alberghiero Colombatto via Gorizia 7 Istituto Istruzione Superiore Einstein via Bologna 183 Istituto Fellini corso Trapani 25 Istituto d’Arte Passoni via Cittadella 3 Istituto Magistrale Berti via Duchessa Jolanda 27 bis Istituto Tecnico Avogadro corso San Maurizio 8 Istituto Tecnico Casale via Rovigo 19 Liceo Classico Alfieri corso Dante 80 Liceo Classico D’Azeglio via Parini 8 tel. 011.3293993 tel. 011.280668 tel. 011.4345224 tel. 011.5611634 tel. 011.4472684 tel. 011.8153611 tel. 011.4363144 tel. 011.6631941 tel. 011.540751 c i r c o s c r i z i o n e 1 TORINO PORTE APERTE PALAZZO BIRAGO DI VISCHE via Vanchiglia 6 ADOTTATO DALL’ISTITUTO COMPRENSIVO TOMMASEO SCUOLA PRIMARIA D’ASSISI Intorno al 1830 la parte settentrionale dell’isolato di S. Valeriano apparteneva al Comune e veniva usata come “mercato dei commestibili”. Si decise di dividerla in due lotti e di venderla (1840). Il lotto occidentale fu acquistato dal marchese Carlo Emanuele Birago di Vische, che fece progettare all’architetto Antonio Talentino un palazzo, in gran parte d’affitto, con dimensioni e caratteristiche architettoniche di prestigio eccezionali per la città: un cortile d’onore e due cortili di servizio accessibili in sequenza, fronti esterne ed avancorpi con grandi lesene e mezze colonne corinzie. Il palazzo sorse in un momento in cui la domanda di nuove unità edilizie era urgente e costante, dato il notevole aumento della popolazione tra gli anni ‘30 e ‘60 dell’Ottocento. 9 c i r c o s c r i z i o n e 1 TORINO PORTE APERTE LA CLESSIDRA PARCO URBANO Passante ferroviario da corso Turati a largo Orbassano ADOTTATO DALLA SCUOLA PRIMARIA FALLETTI DI BAROLO 10 Il tratto ferroviario da corso Turati a largo Orbassano, un tempo in trincea, corre oggi in galleria conseguentemente alla copertura della sede originaria. Da qui in avanti, l’interramento della ferrovia e il quadruplicamento dei binari della linea, genera il Passante permettendo di differenziare il traffico ferroviario nazionale a lunga percorrenza da quello regionale e metropolitano. Sulla copertura delle trincee ferroviarie, il Nuovo Parco Urbano è oggi modellato con il riassetto viabile corredato da spazi a verde pubblico riqualificando le pavimentazioni pedonali e veicolari in materiale lapideo. Il progetto prevede la collocazione di opere di grandi artisti contemporanei tra cui Anselmo, Pichler, Ruckriem, Zorio, Mainolfi, Paolini. Nel 2005, con la sistemazione di largo Orbassano, ridisegnato per una nuova viabilità, parcheggi e aree verdi, è stata inaugurata la scultura di Per Kirkeby. c i r c o s c r i z i o n e 1 TORINO PORTE APERTE SCUOLA GIULIA FALLETTI DI BAROLO via Cassini 98 ADOTTATO DALLA SCUOLA PRIMARIA FALLETTI DI BAROLO Recente scuola di zona Crocetta fu costruita nel 1960 in breve tempo, per far fronte all’aumento di alunni durante gli anni di piena espansione di Torino. La struttura si compone di due unità e le aule si affacciano su uno spazio centrale usato anche per attività collettive. Fu succursale della Pellico e nel 1963-64 contava 636 alunni, poi della Rignon e della Coppino. Il numero degli alunni diminuì sensibilmente alla fine degli anni Settanta quando gli iscritti superavano di poco i 300. La scuola fu intitolata a Giulia Falletti di Barolo, nata Juliette Colbert, di origine francese e poi moglie del marchese Carlo Tancredi Falletti di Barolo. Donna di grande cultura, spese la vita a favore dei disagiati aprendo orfanotrofi, ricoveri per ragazze abbandonate e scuole. Utilizzò le sue conoscenze nel mondo borghese per portare avanti la sua causa sociale. Alla sua morte destinò tutti i beni alla creazione di un ente morale, l’Opera Pia Barolo, con lo scopo di continuare a provvedere agli istituti di beneficenza da lei avviati. Nel 1991 è stata avviata la causa di beatificazione ed oggi la scuola, sorta negli anni della prima immigrazione, ripropone le difficoltà del contesto sociale di riferimento degli anni Sessanta, proprio come ai tempi della marchesa. 11 c i r c o s c r i z i o n e 1 TORINO PORTE APERTE PALAZZO MADAMA piazza Castello ADOTTATO DAL LICEO CLASSICO D’AZEGLIO 12 Palazzo Madama è l’edificio simbolo della storia e dell’arte torinese. Collocato nel centro della Torino monumentale, il Palazzo condensa duemila anni di storia, dal I secolo a.C. dell’età romana all’epoca medievale degli Acaja, dal Barocco delle due “Madame Reali” (Maria Cristina di Francia e Maria Giovanna Battista di Savoia - Nemours) fino al Risorgimento con il Senato del Regno Sabaudo e al costituirsi nel 1934, del grande Museo Civico di Arte Antica. La visita al monumento consisterà in una presentazione generale dell’edificio nel contesto storico-urbanistico della piazza Castello (castrum romano, castello medievale, ampliamenti barocchi, Palazzo Reale, Duomo e Chiesa di san Lorenzo) per poi continuare con una lettura analitica della facciata juvarriana, proseguire con la visione dello splendido scalone monumentale fino al primo piano e infine concludersi con l’analisi delle strutture medievali verso la via Po. c i r c o s c r i z i o n e 1 TORINO PORTE APERTE BASILICA DEL CORPUS DOMINI piazzetta Corpus Domini ADOTTATA DALLA SCUOLA PRIMARIA CARDUCCI La basilica del Corpus Domini fu progettata dall’architetto Ascanio Vitozzi, in stile barocco. Se ne posero le fondamenta nel 1598 per un voto fatto dal Comune di Torino per liberare la città dalla peste e venne ultimata nel 1671. La basilica deve la sua fama al celebre miracolo del SS. Sacramento del 6 giugno 1453, quando le truppe di Renato d’Angiò si scontrarono ad Exilles con le milizie del duca Ludovico di Savoia. I soldati saccheggiarono il paese ed entrarono in chiesa; uno di loro rubò l’ostensorio con l’ostia consacrata e partì per Torino a dorso di un mulo. In città l’animale inciampò e cadde presso al chiesa di San Silvestro (ora dello Spirito Santo), sul luogo dove si decise poi di erigere la chiesa del Corpus Domini, per ricordare il miracolo: l’ostensorio si elevò per poi cadere a terra, lasciando libera e splendente l’ostia. Il quadro raffigurante il miracolo, situato sull’altare maggiore, è opera di Bartolomeo Caravoglia, discepolo del Guercino. 13 c i r c o s c r i z i o n e 1 TORINO PORTE APERTE IL CISTERNONE via Valfrè 8 ADOTTATO DALLA SCUOLA PRIMARIA RICARDI DI NETRO 14 Il Cisternone, o Pozzo Grande, della Cittadella è un’opera militare voluta da Emanuele Filiberto. Esso fu disegnato dal Paciotto, architetto militare, nel 1564, a somiglianza del pozzo di San Patrizio di Orvieto. Lo scopo del Cisternone era quello di assicurare al complesso della Cittadella il rifornimento idrico, accedendo alla falda freatica presente nel sottosuolo di Torino. Questo apporto fu di fondamentale importanza nella resistenza durante l’assedio del 1706. Il Cisternone fu danneggiato nel 1698, poi in seguito abbandonato per molto tempo. Nel 1898 sopra i resti del Cisternone fu costruita la scuola Ricardi di Netro. c i r c o s c r i z i o n e 1 TORINO PORTE APERTE SCUOLA FEDERICO SCLOPIS via del Carmine 27 ADOTTATO DALLA SCUOLA PRIMARIA SCLOPIS La costruzione di piazza Statuto terminò intorno al 1875 e, negli anni successivi, furono eretti gli edifici nel tratto di via del Carmine. Fra gli altri palazzi venne costruito quello che ospita la scuola Sclopis. Il progetto fu affidato all’ingegner Velasco e trovò compimento tra il 1885 ed il 1887. Tipica costruzione di fine Ottocento, dall’estetica sobria e funzionale, l’edificio fu dotato di aule ampie e ben illuminate, servite da corridoi spaziosi e da scale molto comode. La scuola fu dedicata al conte Federico Paolo Sclopis (1798 - 1878), famoso giureconsulto e uomo di stato. Il conte Sclopis partecipò attivamente ai lavori preparatori dello Statuto Albertino (1848), rivestì la carica di Ministro della Giustizia e fu uomo di profonda cultura. La scuola ha una fortissima tradizione e la sua storia si lega strettamente con quella del quartiere. Cinque generazioni di scolari si sono succedute nelle sue aule, vivendo i momenti tragici di due guerre, la ricostruzione del periodo post-bellico, l’immigrazione da altre regioni italiane degli anni Sessanta e quella più recente dall’estero. Dalle testimonianze di ex alunni nel 2005 si è appreso che la scuola fu frequentata da personaggi divenuti famosi, come il cardinale Carlo Maria Martini e lo scrittore Guido Ceronetti. 15 c i r c o s c r i z i o n e 1 TORINO PORTE APERTE BASILICA DEI SS. MAURIZIO E LAZZARO via Milano 20 ADOTTATO DALL’ISTITUTO D’ARTE PASSONI 16 La facciata e la cupola, in stile Neoclassico, dell’architetto Carlo Mosca, sono della prima metà dell’Ottocento. La Chiesa fu definita dal Craveri “d’un’ampiezza assai grande e spaziosa in forma ottangolare, bislunga, di nobile e soda Architettura, ornata… maestrevolmente di stucchi”, “abbellita con un’altissima Cupola” e dotata di “un bellissimo Coro con Volta dipinta, ornata di stucchi”. Le pitture che ornavano l’ambiente sono in parte scomparse: gli evangelisti (di Francesco Meiler e Mattia Franceschini) nei pennacchi della cupola, l’Assunzione della Vergine nella volta del coro, la Vergine con il bambino fra le sante Corona, Serafina e Orsola (del milanese Scotti) sull’altare destro, il Francesco di Sales in preghiera sul sinistro, e in coro un’ovale del Franceschini con la Resurrezione e i santi Maurizio e Lazzaro. c i r c o s c r i z i o n e 1 TORINO PORTE APERTE PIAZZA ARBARELLO E GIARDINI DELLA CITTADELLA ADOTTATO DALLA SCUOLA PRIMARIA SCLOPIS Il Giardino della Cittadella fu donato ai Torinesi, a metà Ottocento, per risarcirli della perdita degli ombrosi viali che circondavano la Cittadella, in corso di demolizione per far spazio a nuovi insediamenti militari e abitativi. Il giardino è delimitato da corso Siccardi, via Bertola, via Fabro e piazza Arbarello. In origine la vasta area alberata si estendeva fino alla metà dell’attuale corso Siccardi e, a nord, giungeva fino all’altezza di via della Cittadella. Luogo di gioco di molti bambini, tra cui gli ex-allievi della Sclopis, il giardino ebbe un graduale deterioramento fino a trasformarsi in posteggio per le automobili. Fortunatamente si salvò il perimetro alberato, ancora perfettamente fruibile dai pedoni e molto interessante per la presenza di alcune statue, in particolare quella dello statista Federico Sclopis, al quale è dedicata la scuola. Piazza Vincenzo Arbarello, nata nel secondo dopoguerra e dedicata ad un valoroso caduto del primo conflitto mondiale, merita un’adeguata ristrutturazione per la sua importante collocazione vicino a via Garibaldi. Su di essa si affaccia il palazzo dell’Università di Economia e Commercio, eretto dove un tempo sorgeva la sezione femminile della scuola Baretti, descritta da Edmondo De Amicis nel libro Cuore. 17 c i r c o s c r i z i o n e 1 TORINO PORTE APERTE CHIESA E CONVENTO DI SAN GIUSEPPE via Santa Teresa 22 ADOTTATO DALLA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO MEUCCI 18 Nel 1678 Madama reale Cristina di Francia volle fare erigere un monastero ed una chiesa nel centro della città per l’assistenza agli infermi. I religiosi scelti per questo pio incarico furono i Camilliani che allora operavano a Mondovì. Questo ordine infatti, fondato nel 1591 da Camillo de Lellis, si dedicava all’assistenza degli appestati e dei moribondi. Essi entrarono nel convento nel 1681, fecero riadattare la chiesa e la casa annessa, che venne affittata per avere qualche reddito. I Camilliani ricostruirono la chiesa e riattarono l’antico convento delle Madri del S.S. Crocifisso nel 1693. Il progetto è attribuito a C.E. Lanfranchi. La chiesa è quindi in puro stile barocco, le decorazioni animano l’interno facendo scordare le esigue dimensioni della struttura. Il complesso, strettamente legato all’edificio adiacente la chiesa, ad occidente, è stato ricostruito ad uso casa d’affitto e ampliamento del convento nel 1780, su progetto di J. A. Giulio. La chiesa ed il convento costituiscono un complesso di edifici di notevole valore storico e artistico-ambientale. Notevoli sono gli altari, la cantoria, l’organo e la stessa sacrestia. La facciata, pur rimaneggiata nel 1909, risulta semplice e spoglia. c i r c o s c r i z i o n e 1 TORINO PORTE APERTE CHIESA DI SANTA PELAGIA via San Massimo 21 ADOTTATO DALL’ISTITUTO COMPRENSIVO TOMMASEO SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO CALVINO La chiesa di Santa Pelagia venne costruita negli anni 1769-72 per le suore Agostiniane su progetto di Filippo Nicolis di Robilant. L’edificio, tra barocco e neoclassico, è a pianta centrale; intorno ad un vano centrale circolare si innestano 4 vani ellittici che formano l’ingresso, le cappelle laterali, il presbiterio. Dalla cappella sinistra si accede al suggestivo coro a forma di conchiglia con stalli lignei perfettamente conservati. Il vano centrale è sormontato da una cupola con finta prospettiva al centro nella quale si innestano le cupole che sovrastano gli altari. L’elegante decorazione pittorica, che accentua gli elementi architettonici, è in continuo degrado. Agli inizi dell’800, in seguito alla soppressione dell’Ordine delle suore Agostiniane, la chiesa venne affidata all’Opera della Mendicità Istruita, un’opera pia nata all’inizio del ‘700 per istruire e soccorrere i ragazzi poveri e che operò molto attivamente nel campo dell’educazione, istituendo, tra l’altro, le prime scuole serali ancora attive fino a pochi anni fa. 19 c i r c o s c r i z i o n e 1 TORINO PORTE APERTE STATUA DI VINCENZO GIOBERTI piazza Carignano ADOTTATO DALL’ISTITUTO COMPRENSIVO TOMMASEO SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO VERDI 20 La statua di Vincenzo Gioberti è stata realizzata, in marmo di Carrara, granito rosso, bronzo e ferro, da Albertoni Giuseppe Varallo nel 1859. È collocata nel contesto di piazza Carignano anche se non è in perfetto stato di conservazione. Vincenzo Gioberti, nato a Torino il 5 aprile 1801 e morto a Parigi il 26 ottobre 1852, fu un sacerdote, politico e filosofo italiano e il primo Presidente della Camera dei Deputati del Regno di Sardegna; fu tra le principali figure del Risorgimento italiano. c i r c o s c r i z i o n e 1 TORINO PORTE APERTE MUSEO DELLA SCUOLA E DEL LIBRO PER L’INFANZIA via delle Orfane 7 ADOTTATO DALL’ISTITUTO SUPERIORE EINSTEIN LICEO SOCIO-PSICOPEDAGOGICO Il Museo di Palazzo Barolo, nato nel 2003, è un suggestivo percorso nel mondo della scuola di fine Ottocento - inizio Novecento. La visita consente di avvicinarsi al patrimonio e alla illustre tradizione pedagogica ed editoriale della città di Torino e della Regione. Il museo, principale emanazione delle attività della fondazione Tancredi di Barolo, si ricollega alle iniziative di carattere pedagogico promosse nella prima metà dell’Ottocento dai marchesi Barolo. L’esposizione è collocata in un’ala di Palazzo Barolo in cui è possibile vedere il Cortile della Ricreazione, l’Aula dei tempi di Cuore, gli allestimenti Scuola per ridere! e Camera dei bambini, le ex-lavanderie con sussidi ottocenteschi per la didattica dell’aritmetica e delle scienze e altro ancora. Il progetto del nuovo allestimento dedicato al libro si è concretizzato nel dicembre 2008 con l’apertura di nuovi spazi e l’inaugurazione della mostra Serenant et illuminant, per il centenario della casa editrice SEI. L’allestimento comprende la Biblioteca fantastica, una sala mostre, la ricostruzione di una tipografia di fine Ottocento, evocazione della Tipografia Editrice Eredi Botta. Il museo è interattivo grazie all’adozione di tecniche innovative per la fruizione dei testi. 21 c i r c o s c r i z i o n e 1 TORINO PORTE APERTE HOSPICIUM SIGNI CORONAE via Porta Palatina, via Tasso 13 ADOTTATA DALL’ISTITUTO ALBERGHIERO COLOMBATTO 22 L’abitazione di Torino che ha conservato sicuramente meglio le caratteristiche architettoniche tardo-medievali è Casa Broglia, detta anche Hospicium Signi Coronae, perché nel XIX secolo era ancora sede dell’Albergo della Corona Grossa, risalente perlomeno al XV secolo. Casa Broglia si trova all’angolo tra via Porta Palatina e via IV Marzo, nel centro di Torino. Le prime notizie di questo edificio risalgono al 1323, quando venne registrato al catasto di quartiere da Pietro Broglia. La struttura, visibile oggi grazie al completo restauro di fine Ottocento eseguito sotto il controllo di Riccardo Brayda, presentava le caratteristiche della tipica abitazione signorile di fine Quattrocento: edifici alti due o tre piani, illuminati da finestre a crociera e segnate da cornici in cotto. A livello della strada si aprivano arcate a sesto ribassato, che ospitavano, probabilmente, botteghe e magazzini. Infatti Torino, nel Medioevo, svolgeva un importante ruolo di snodo viario: le locande e gli ospizi erano numerosissimi anche perché, grazie a un editto imperiale, chi passava per la città doveva trascorrervi almeno una notte. c i r c o s c r i z i o n e 1 TORINO PORTE APERTE PIAZZA E PALAZZO CARIGNANO ADOTTATO DALL’ISTITUTO FELLINI Da piazza Castello, imboccando via Accademie delle Scienze, si arriva in piazza Carignano, uno scorcio barocco caratterizzato dalle linee sinuose della facciata di palazzo Carignano, un capolavoro del Guarini costruito fra il 1679 e il 1689. Il palazzo attualmente è sede del Museo Nazionale del Risorgimento, che ripercorre la storia italiana dal 1706 al 1945. Sulla piazza si affacciano anche altri edifici storici: il teatro Carignano, settecentesco, disegnato nel 1752 da Benedetto Alfieri, successore di Juvarra; accanto al teatro, il prestigioso ristorante Il Cambio, fondato nel 1757, che originariamente era una stazione delle diligenze e che divenne meta favorita di personaggi illustri, da Casanova a Cavour. 23 c i r c o s c r i z i o n e 1 TORINO PORTE APERTE PONTE VITTORIO EMANUELE I E MURAZZI DI SINISTRA fiume Po, sull’asse di piazza Vittorio ADOTTATO DALL’ISTITUTO COMPRENSIVO TOMMASEO SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO CALVINO 24 Il ponte sul Po (chiamato Vittorio Emanuele I) fu costruito dal governo napoleonico fra il 1810 ed il 1819 in sostituzione dell’antico ponte della Porta di Po. Inizialmente detto “Ponte di Pietra”, dopo il rientro dei Savoia a Torino, fu intitolato a Vittorio Emanuele I. All’epoca della sua costruzione il nuovo ponte divenne il grandioso ingresso di Torino dalla strada di Genova. I Murazzi, progettati dall’ingegnere Mosca, vennero costruiti a partire dal 1834. A seguito del concorso “La scuola progetta la città”, nel 2006 la riva del fiume Po è stata trasformata in un percorso plurisensoriale che permette a tutti di godere delle suggestioni del paesaggio e di effettuare singolari esperienze sensoriali. c i r c o s c r i z i o n e 2 TORINO PORTE APERTE CASCINA ROCCAFRANCA via Gaidano 76 ADOTTATO DALLA SCUOLA PRIMARIA FRANCA MAZZARELLO La cascina Roccafranca (o meglio il Roccafranca), sita all’incrocio tra via Gaidano e via Rubino, quartiere di Mirafiori Nord, rappresenta un tipico e significativo esempio di cascina di pianura che durante il XVII e il XVIII secolo strutturava e caratterizzava il paesaggio rurale della piana torinese. La cascina, di proprietà della famiglia Ballard fin dal 1689, venne battezzata “Roccafranca” dal nome del feudo di appartenenza, ed in seguito venduta alla baronessa Chionio nella prima metà dell’Ottocento. Continuò ad essere usata ed abitata fino agli anni ‘60, poi cadde in uno stato di progressivo abbandono e degrado. Nel 2004 la struttura è stata oggetto di un intervento di riqualificazione che ha restituito agli abitanti del quartiere uno spazio pubblico di 2500 mq; l’intervento è stato realizzato secondo criteri di sostenibilità ambientale. Oggi la struttura è gestita dalla Fondazione Cascina Roccafranca, costituita dal Comune di Torino e dalle associazioni locali, che collaborano alle proposte di attività e all’animazione del centro culturale e sociale. 25 c i r c o s c r i z i o n e 2 TORINO PORTE APERTE CASCINA IL GIAJONE via Guido Reni 114 ADOTTATO DALLA SCUOLA PRIMARIA GOBETTI 26 La cascina risulta essere la ristrutturazione di un precedente insediamento del ‘600, avvenuta nell’ultimo quarto del ‘700. Essa si componeva di tre ali di fabbricato, un cortile rettangolare chiuso sul quarto lato da un muro di recinzione e parecchi terreni circostanti, il tutto destinato ad attività di allevamento del bestiame ed allo sfruttamento del suolo. Ognuna delle due ali comprendeva un edificio abitativo a due piani, uno per i contadini fittavoli e l’altro per la presenza saltuaria dei proprietari. A queste erano annesse le stalle sovrastate da fienili e granai; il terzo lato, composto da un ampio porticato, era utilizzato per il ricovero degli attrezzi. È ancora presente una torretta adibita a colombaia e nello scantinato “la ghiacciaia”, rara struttura interrata di 4 – 5 metri, deposito cilindrico in mattoni ove veniva pressata la neve per tenere freschi burro e formaggi. Oggi è una bella e funzionale struttura che accoglie il Centro Civico, sede della Circoscrizione 2, con uffici, biblioteca, anagrafe, centro d’incontro, ufficio postale ed un’area attrezzata a parco-giochi per bambini. c i r c o s c r i z i o n e 2 TORINO PORTE APERTE GHIACCIAIA DELLA CASCINA IL GIAJONE via Guido Reni 102 ADOTTATO DALLA SCUOLA PRIMARIA GOBETTI All’interno della cascina Il Giajone, costruzione risalente al 1600 e successivamente ristrutturata alla fine del ‘700, troviamo, ricavato nel sottosuolo, un grosso imbuto che altro non è che la ghiacciaia o ghiacciera, struttura utilizzata per la conservazione dei cibi dalla famiglia Montù Beccaria, proprietaria della cascina stessa. A lato di questo imbuto, posta in alto sull’esterno della struttura, si osserva una “bocca di lupo” che consentiva l’introduzione di ghiaccio e neve nella stagione invernale direttamente dalla strada esterna. Ciò permetteva la conservazione anche nel periodo estivo di alimenti deperibili, come il burro, il latte, le uova, la carne, prodotti dai margari che si occupavano della conduzione della cascina. La ghiacciaia che troviamo nella cascina il Giajone è la riproduzione in piccolo delle enormi ghiacciere che si trovavano all’interno della città, lungo il perimetro della cinta difensiva posta a settentrione. Ancora oggi è possibile visitare parte delle “Reali Ghiacciere” scendendo nel parcheggio sotterraneo posto sotto la piazza Emanuele Filiberto, nella zona di Porta Palazzo. 27 c i r c o s c r i z i o n e 2 TORINO PORTE APERTE CAPPELLA ANSELMETTI via Gaidano 71 ADOTTATO DALLA SCUOLA PRIMARIA FRANCA MAZZARELLO 28 La Chiesetta di via Gaidano è una cappella padronale che faceva parte del più vasto complesso settecentesco Villa Cascina Anselmetti. L’ingresso principale dell’edificio non è rivolto verso l’interno della corte ma sulla strada antica di Moncalieri, ora via Gaidano, per offrire un servizio religioso anche ai viandanti e agli altri abitanti del contado. Nel 1975 la cascina fu demolita dal Comune di Torino, ad eccezione della Cappella, tutelata dalla Soprintendenza ai Monumenti in Piemonte. Allo stato attuale la cappella, con l’annessa sacrestia, risulta classificata nel nuovo piano regolatore generale come edificio di particolare interesse storico appartenente alla classe I di gran prestigio. Dopo un lungo periodo di abbandono la cappella è tornata a vivere come laboratorio di “Storia e Storie”, in seguito alle richieste di cittadini e di insegnanti del quartiere e ad un percorso didattico sulla memoria di Mirafiori Nord, svolto da alcune scuole del territorio. Il restauro è stato affidato all’artista toscano Massimo Bartolini. c i r c o s c r i z i o n e 3 TORINO PORTE APERTE LE NUOVE CARCERI GIUDIZIARIE corso Vittorio Emanuele II 127 ADOTTATO DALLA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO DROVETTI Il carcere giudiziario di Torino, conosciuto con l’appellativo “Le Nuove”, fu costruito sotto il regno di Vittorio Emanuele II per realizzare la riforma del 27 giugno 1857, sostituendo il carcere criminale e il carcere delle forzate di via San Domenico, il carcere correzionale di via Stampatori e il carcere delle Torri per le condannate presso Porta Palazzo. La costruzione fu realizzata tra il 1862 e il 1869 ed è uno degli esempi più importanti di edilizia carceraria di metà Ottocento. Il progetto prevedeva uno schema a doppia croce, con una doppia cappella nella manica centrale e due rotonde “panottiche” da cui si dipartono i sei “bracci” che ospitano le celle, per consentire il controllo di tutti i corridoi. “Le Nuove” furono concepite come carcere ad isolamento totale. Vi erano 648 celle di 4 per 2,26 metri, alte 3 metri, con una finestra a “bocca di lupo”. L’area era protetta da mura di cinta alte 5 metri e da quattro torricelle di guardia, mentre all’interno si trovavano sei cortili per il passeggio. Durante il fascismo, in particolare negli anni della Resistenza, le carceri vennero utilizzate come luogo di reclusione per gli oppositori del regime e, ancora oggi, una lapide all’ingresso dell’edificio ricorda i prigionieri politici che vennero rinchiusi dal 1922 al 1945. 29 c i r c o s c r i z i o n e 3 TORINO PORTE APERTE SCUOLA SANTORRE DI SANTAROSA via Braccini 70 ADOTTATO DALLA SCUOLA PRIMARIA SANTORRE DI SANTAROSA 30 Tipico esempio di edificio in stile liberty, la scuola, sorta nei primi anni del 1900, è compresa nell’isolato tra le vie Braccini, Chiomonte, San Paolo e Malta, in pieno Borgo San Paolo. Il progetto fu firmato dall’architetto municipale Dolza e dai suoi collaboratori, gli ingegneri Baravalle e Mastrogiacomo in esecuzione alla delibera comunale del 1914. La scuola, situata al centro del quartiere, è sempre stata punto di riferimento per intere generazioni, che sono cresciute nei suoi locali vivendo gli eventi che si sono succeduti, le due guerre, la ricostruzione, lo sviluppo economico e la forte immigrazione. Pensiamo sia giusto valorizzarne il ruolo di formazione, istruzione e socializzazione nell’ambito del quartiere, senza tralasciare l’importanza storico-architettonica dell’edificio, uno dei più vecchi del borgo. L’edificio non ha mai abbandonato la sua funzione di sede scolastica ed attualmente ospita le classi della scuola elementare. c i r c o s c r i z i o n e 3 TORINO PORTE APERTE SCUOLA CESARE BATTISTI via Luserna di Rorà 14 ADOTTATO DALLA SCUOLA PRIMARIA BATTISTI La Scuola, sorta nei primi anni del 1900, è compresa nell’isolato tra le vie Luserna di Rorà (di fronte alle case popolari), Verzuolo (prospiciente la chiesa parrocchiale di “Gesù Adolescente”) Vigone e Revello ed è inserita nel quartiere Cenisia. Inizialmente, nel 1903, era composta di un solo edificio collocato in via Luserna di Rorà, realizzato su due piani. Un primo intervento di ampliamento (nel 1906) aggiunse un’ala sul lato di via Verzuolo. Successivamente, nel 1909, l’intero edificio venne sopraelevato di un piano, raggiungendo l’altezza attuale. Nel 1968, considerato l’aumento della popolazione scolastica e per accogliere adeguatamente tutti gli alunni residenti, venne edificata, su progetto dell’architetto Bersia, l’ala più recente di via Verzuolo. L’edificio, denominato “Villetta”, di quattro piani fuori terra e una palestra, raggiunse le dimensioni attuali. Nella parte interna dell’isolato c’è un ampio cortile circondato da una cancellata metallica. 31 c i r c o s c r i z i o n e 3 TORINO PORTE APERTE BAGNI PUBBLICI DI BORGO SAN PAOLO via Luserna di Rorà 8 ADOTTATO DALLA SCUOLA PRIMARIA BATTISTI 32 Il fabbricato nacque nel periodo compreso tra il 1930 ed il 1940 e testimonia del gusto architettonico dei primi del ‘900. La sua realizzazione fu dettata dalla necessità di completare i servizi offerti dalla città ad un quartiere popolare progettato nel 1908, ricompreso tra via Lucerna di Rorà, via Verzuolo, via Revello e via Perrero. L’immobile è composto di due saloni al piano seminterrato destinati, in parte ad attività di intrattenimento per persone disabili ed in parte ad accogliere il comitato di quartiere spontaneo; al primo piano sono ubicate le docce per il pubblico, un bell’esempio di architettura che ha saputo modulare sapientemente gli spazi, mediante pareti monolitiche in lastre di marmo bianco Carrara e zoccolo in Serpentino. All’esterno del fabbricato, nel cortile, si trova la ciminiera che un tempo serviva ad evacuare i fumi delle caldaie a carbone. L’edificio ha valore ambientale e documentario e contribuisce a caratterizzare il borgo San Paolo. I bagni pubblici sono stati adottati in quanto testimonianza del gusto del Novecento nell’edilizia dei servizi pubblici. c i r c o s c r i z i o n e 3 TORINO PORTE APERTE SCUOLA PIETRO BARICCO corso Peschiera 380 ADOTTATO DALLA SCUOLA PRIMARIA BARICCO Nel 1871 la scuola fu istituita nei locali a fianco della parrocchia di Pozzo Strada, nome con il quale venne identificata fino al maggio 1887; in quella data il Podestà deliberò di intitolarla a Pietro Baricco, come recita l’atto: "P. Baricco … amministratore sagace della Città, preposto all’istruzione pubblica … dotto educatore che ha onorato la Città con l’opera del suo chiaro ingegno." ( dagli Atti Municipali 1886-1887 dell’Archivio Storico di Torino). Nel 1924 fu costruita la nuova sede della scuola, che iniziò a funzionare nel 1926-’27; l’edificio comprendeva solo il piano terra, ed aveva sei aule ed il servizio. Nel 1930 fu approvato il progetto di ampliamento dell’edificio scolastico, considerato il notevole aumento della popolazione. Nella notte del 26 novembre 1942 una bomba colpì l’edificio provocando lievi danni. Nel 1948 la scuola fu ampliata, venne sopraelevata di due piani, con un totale di venti aule disponibili. Nel 1961 furono costruiti i due bracci verso il cortile interno. L’edificio è tuttora sede della scuola elementare. 33 c i r c o s c r i z i o n e 3 TORINO PORTE APERTE ISTITUTO DOMENICO BERTI via Duchessa Jolanda 27 bis ADOTTATO DALL’ISTITUTO MAGISTRALE BERTI 34 Nel 1563 la Compagnia di San Paolo avviò una serie di iniziative a carattere assistenziale ed educativo. In particolare vennero fondate due istituzioni per alleviare le difficoltà della condizione femminile nella società del tempo: la Casa del Soccorso delle Vergini e l’Opera del Deposito. Nei due secoli successivi le due istituzioni assunsero un carattere prevalentemente educativo. Nel 1883 si registra la presenza di un’unica istituzione che, in onore della nobile Isabella di Savoia, assunse il nome di Educatorio Duchessa Isabella. Nel 1893 l’Educatorio si trasferì nei locali, espressamente costruiti, nell’attuale piazza Bernini, una zona ritenuta molto salubre. L’edificio fu costruito secondo i più moderni criteri di edilizia scolastica del tempo. Dopo l’Unità di Italia, essendovi carenza di personale docente, l’Educatorio si rivolse alla formazione delle maestre elementari, grazie anche all’apporto del prof. Domenico Berti (Ministro della Pubblica Istruzione nel 1865). Con la riforma Gentile nacque la scuola magistrale che divenne nel 1926 l’istituto magistrale statale Domenico Berti. Il “monumento” oggetto dell’adozione è l’archivio storico, cartaceo e non, dell’istituto, in via di censimento e catalogazione. c i r c o s c r i z i o n e 4 TORINO PORTE APERTE SCUOLA JOHN FITZGERALD KENNEDY via Pacchiotti 102 ADOTTATO DALLA SCUOLA PRIMARIA KENNEDY La scuola fu costruita nel 1962 all’incrocio delle vie Bellardi e Pacchiotti in Borgata Parella per le esigenze dettate dall’espansione della città verso la periferia. L’edificio di due piani, con disposizione a fabbricazione aperta, inizialmente comprendeva dieci aule. La scuola fu inaugurata l’11 novembre 1965 e Edward Kennedy inviò una lettera di ringraziamento per l’intitolazione della scuola al fratello e donò un ritratto del Presidente. Nella cerimonia del 22 novembre 1967 il Console Generale degli USA Parsons consegnò un busto di John Kennedy. Nel 1968 l’edificio fu ampliato e attualmente ospita ventisette classi di scuola primaria, la biblioteca, due palestre, numerose aule per le attività e un ampio giardino. La scuola è sempre stata un punto di riferimento per intere generazioni e svolge un importante ruolo di istruzione, di socializzazione e di accoglienza, anche per le attività musicali e sportive offerte in orario scolastico ed extrascolastico. Quest’anno le allieve dell’Accademia di Belle Arti, gli alunni e i docenti hanno svolto il Progetto Murales sulle “Avanguardie”, trasformando la scuola in un monumento di arte contemporanea. 35 c i r c o s c r i z i o n e 5 TORINO PORTE APERTE CHIESA NOSTRA SIGNORA DELLA SALUTE via Vibò 24 ADOTTATO DALLA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO SABA 36 Nel 1880 un gruppo di cittadini decise di costruire una cappella per rispondere alle esigenze spirituali degli abitanti di Borgo Vittoria. Il 29 luglio del 1887 padre Bernardino Sabena (parroco di Madonna di Campagna) benedisse una statuina della Madonna, che sarà in seguito invocata dal popolo “Nostra Signora della Salute”. Il 23 giugno 1892 venne costruito il primo oratorio festivo dedicato ai ragazzi. Nel 1895 mons. Riccardi, arcivescovo di Torino, benedisse la prima pietra fondamentale del Santuario. Nel giugno del 1950 vennero terminati il Battistero, il nudo pulpito in noce, due nuovi portali, il pavimento in marmo e la scuola. Il 17 ottobre del 1992 fu benedetto il nuovo altare, posto su una base semicircolare, quasi al centro della cupola. Il 24 ottobre il cardinale Saldarini inaugurò l’urna di S. Leonardo Murialdo, sormontata da una vetrata policroma, una delle più imponenti d’Europa. c i r c o s c r i z i o n e 6 TORINO PORTE APERTE SCUOLA XXV APRILE via Cavagnolo 35 ADOTTATO DALLA SCUOLA PRIMARIA XXV APRILE La scuola, inaugurata nel 1980, è collocata in zona periferica e sorge all’interno di un triangolo geografico delineato dal fiume Stura e dai corsi Vercelli e Giulio Cesare. Situata nel cuore del quartiere Pietra Alta, nacque per rispondere alle esigenze di numerose famiglie che lì si trasferirono verso la fine degli anni ’70; nei suoi pressi a quel tempo sorgevano numerose fabbriche e altrettante attività di piccola imprenditoria. Oggi il quartiere si caratterizza come una delle principali porte di accesso alla città. La scuola, collocata nei pressi di grandi strade di comunicazione, si propone da sempre sul territorio come luogo di accoglienza, di incontro e di scambi interculturali; una chiara testimonianza di ciò è l’aspetto multietnico che oggi caratterizza le sue classi. La cultura dell’accoglienza in questa scuola nasce dal valore attribuito alla memoria storica del nome “XXV Aprile”, data che ancora oggi rappresenta la Festa della Liberazione. I valori della Resistenza sono oggi attuali più che mai: la libertà, la democrazia, la solidarietà, la partecipazione, il dialogo, l’incontro. Valori etici e politici ad un tempo da cui non si può prescindere per educare alla cittadinanza le nuove generazioni. 37 c i r c o s c r i z i o n e 6 TORINO PORTE APERTE SCUOLA E MUSEO ERICH GIACHINO via Campobasso 11 ADOTTATO DALLA SCUOLA PRIMARIA GIACHINO 38 La scuola Erich Giachino sorge in una zona di estrema periferia nord che, negli anni ’60, dovette attrezzarsi per rispondere alla richiesta di spazi strutturati per il boom dell’immigrazione. L’edificio, un prefabbricato senza alcuna pretesa architettonica, documenta la storia delle costruzioni di rapida realizzazione con costi economici più contenuti e tecniche innovative per quegli anni. La scuola non si pone, quindi, come monumento artistico della città, bensì come testimonianza di un’evoluzione socio-economico-culturale, tipica delle prime città italiane industrializzate. Dall’anno 2000 è iniziata un’opera di riqualificazione e ristrutturazione. “…Metteteci sempre sopra il mio ritratto e un fascio di rose rosse!…” così scriveva Erich Giachino, pensando al suo pianoforte, nell’ultima lettera scritta ai genitori, alla vigilia della fucilazione, avvenuta al Poligono del Martinetto nell’Aprile del 1944. Nel 1965 la famiglia donò lo strumento musicale alla scuola, che venne intitolata al giovane eroe della Resistenza, di cui nell’atrio è collocato il ritratto bronzeo, in rilievo. Nella scuola è stato allestito un modesto spazio-museo, in cui far sopravvivere la memoria di chi volle, con il sacrificio della propria vita, una Torino e un’Italia libere. c i r c o s c r i z i o n e 6 TORINO PORTE APERTE EX ISTITUTO CESARE LOMBROSO piazza Croce Rossa 163 ADOTTATO DALL’ISTITUTO SUPERIORE EINSTEIN LICEO SOCIO-PSICOPEDAGOGICO L’edificio, definito di "interesse documentario e ambientale", fu costruito nel 1926 su progetto dell’ingegnere Bonicelli, per conto della Società di educazione correttiva dei minorenni, per essere sede dell’Istituto di correzione Cesare Lombroso. Trasformato nel 1968 su progetto dell’architetto Casalegno, venne ristrutturato dal Comune di Torino nel 1978 con destinazione ad istituto magistrale. La Società Reale per l’Educazione correttiva dei minorenni dell’Antico Regno Sardo, costituita con Regio Decreto il 21 novembre 1846, aveva l’intento di "ricoverare, educare ed istruire i minorenni discoli appartenenti alle province dell’antico Regno Sardo che avessero l’età compresa tra 9 e 12 anni". All’interno del ciclo di scuola elementare nel quale erano inseriti i giovani, erano presenti materie come ginnastica, disegno e canto; "il canto e lo studio della musica, in questi istituti, si riallaccia al concetto del ‘400 e ‘600 dei conservatori per orfani che vengono avviati allo studio della musica". I più grandi (12 anni) "erano addetti ai vari laboratori interni o presso industriali (litografi, fabbri, falegnami, legatori, fonditori e sellai), ed erano, all’uscita dell’Istituto in possesso di una piccola dote e di una sufficiente preparazione professionale". Attualmente l’edificio è sede dell’Istituto Superiore Einstein. 39 c i r c o s c r i z i o n e 6 TORINO PORTE APERTE SCUOLA GIAN ENRICO PESTALOZZI via Banfo 32 ADOTTATO DALLA SCUOLA PRIMARIA PESTALOZZI 40 La scuola elementare Pestalozzi fu costruita fra il 1904 e il 1905 in quella parte del quartiere Barriera di Milano denominata “Monte Bianco”, subito a ridosso della piazza Crispi, dove sorgeva la cinta daziaria che delimitava l’ingresso alla città. La costruzione, approvata dalla Giunta Comunale nel 1904, fu decisa a seguito del fatto che, in quella zona, circondata da industrie di nuovo insediamento, vi era stato un grande incremento della popolazione e i bambini in età scolare erano costretti a percorrere un lungo tratto per raggiungere il più vicino edificio scolastico. L’edificio, di tre piani fuori terra, un cortile e la palestra, fu inizialmente denominato genericamente Barriera di Milano, solo in seguito assunse l’attuale denominazione Gian Enrico Pestalozzi; anche la via sulla quale si affacciava era allora denominata via Monte Bianco, mentre dopo la seconda guerra mondiale prese il nome di via Antonio Banfo (operaio della Fiat Grandi Motori ucciso dai fascisti). Nel 1929 la scuola fu ampliata con la costruzione di un avancorpo a tre piani verso la via Banfo. c i r c o s c r i z i o n e 6 TORINO PORTE APERTE SCUOLA ARISTIDE GABELLI via Santhià 25 ADOTTATO DALLA SCUOLA PRIMARIA GABELLI L’edificio fu costruito dal Comune di Torino in seguito allo sviluppo del sobborgo di Barriera di Milano e al conseguente aumento della popolazione scolastica. Su progetto dell’ufficio tecnico comunale, con l’apporto dell’ingegnere Dolza, la scuola fu edificata tra il 1914 ed il 1915 (primo blocco di 27 aule con palestra) ed ampliata nel 1925, con un secondo blocco che trasformò l’iniziale pianta a manica semplice in isolato chiuso, con i bassi fabbricati delle palestre a saldatura tra il primo ed il secondo intervento. L’edificio, multipiano con sotterranei, ha valore documentario ed ambientale e costituisce un raro esempio di scuola - isolato per l’istruzione elementare. La scuola, compresa tra le vie Monte Rosa, Scarlatti, Santhià e Feletto, possiede un ampio cortile interno in cui crescono viti, alberi da frutto e tigli. 41 c i r c o s c r i z i o n e 6 TORINO PORTE APERTE SCUOLA E CENTRO DI DOCUMENTAZIONE ANNA FRANK via Vallauri 24 ADOTTATO DALLA SCUOLA PRIMARIA FRANK 42 L'edificio è situato nella periferia Nord di Torino, in zona Rebaudengo. In questa area, durante la seconda guerra mondiale, venne costruita una postazione antiaerea per difendere il territorio e la popolazione dai bombardamenti che colpivano tutte le possibili vie di comunicazione e accesso alla città. L’attuale edificio fu costruito nel 1982 ed inizialmente adibito a scuola media. Alla fine degli anni '80, quando la popolazione scolastica diminuì, la scuola media, succursale della Bernardo Chiara, si trasferì in un altro luogo e nell'edificio si insediò la scuola elementare Anna Frank che assorbì anche parte dei residenti della Circoscrizione V, provenienti in particolare da via Reiss Romoli. Negli anni scolastici 2007/2008 e 2008/2009, con il contributo della Provincia di Torino e le risorse interne della scuola, è stato allestito nella scuola il “Centro di Documentazione Anna Frank”, nel quale sono raccolti libri, biografie, film documentari sulla Shoah e sulla vita di Anna Frank e altro materiale didattico finalizzato all'educazione alla pace. Il Centro di Documentazione ospita anche la mostra in progress dei materiali prodotti ogni anno dalle classi della scuola. c i r c o s c r i z i o n e 7 TORINO PORTE APERTE BIBLIOTECA CIVICA ITALO CALVINO lungo Dora Agrigento 94 ADOTTATO DALLA SCUOLA DELL’INFANZIA DI CORSO CIRIÈ L’edificio che ospita la biblioteca sorge nel quartiere Borgo Dora lungo le sponde della Dora Riparia e venne eretto per singole giunzioni a partire dagli inizi dell’800; fu adibito ad uso industriale, come conceria dei fratelli Durio. Fu modificato e ampliato tra il 1882 e il 1917. Dalla fine del XVIII secolo il quartiere fu interessato da un intenso fenomeno di inurbamento, in particolare sotto il regno di Vittorio Amedeo III di Savoia e durante gli anni dell’industrializzazione torinese. La biblioteca e le aree circostanti l’edificio sono interessate da tre interventi artistici nell’ambito del progetto “Arte lungo Dora”. Italo Calvino (Cuba 1923 - Siena 1985) fu scrittore e intellettuale di grande impegno politico, civile e culturale. È stato uno dei protagonisti del panorama letterario e culturale italiano del dopoguerra. Si trasferì a Torino tra il 1941 e 1942 e collaborò con la casa editrice Einaudi, coltivando i suoi veri interessi: la letteratura, il cinema, il teatro. La sala conferenze della biblioteca è intitolata a Dina Rebaudengo (1910-1985), scrittrice e ricercatrice storica palermitana, che si trasferì a Torino negli anni ‘60 e si dedicò allo studio della storia della città. 43 c i r c o s c r i z i o n e 7 TORINO PORTE APERTE MUSEO GIULIA DI BAROLO via Cottolengo 22 (per la visita ingresso da via Cigna 16) ADOTTATO DALLA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO CROCEMORELLI PLESSO MORELLI 44 Il Museo, in devozione e memoria di Giulia Colbert Falletti di Barolo, è ospitato presso l’Istituto Santa Maria Maddalena, casa madre delle Suore Figlie di Gesù Buon Pastore. Questa Congregazione fu fondata nel 1833 da Giulia di Barolo che dedicò la sua esistenza alla riabilitazione delle detenute e delle donne emarginate, dando vita a vari istituti educativi e assistenziali tra cui il Rifugio, primo nucleo dell’Istituto. La marchesa fece costruire nel quartiere torinese di Valdocco il monastero, casa madre della nuova famiglia religiosa a cui venne affidata l’educazione di ragazze socialmente disagiate, comunemente chiamate “Maddalenine”. Il museo espone oggetti, immagini, scritti e fotografie che illustrano l’attività della marchesa. Ripercorrendo la vita di questa donna, gli avvenimenti che l’hanno caratterizzata, i personaggi da lei frequentati, si ha come l’impressione di rivivere la storia torinese fra la fine del Settecento e la prima metà dell’Ottocento. c i r c o s c r i z i o n e 7 TORINO PORTE APERTE SCUOLA LEONE FONTANA via Buniva 19 ADOTTATO DALLA SCUOLA PRIMARIA FONTANA La scuola Leone Fontana si trova in un edificio di valore ambientale che caratterizza il nucleo ottocentesco del Borgo Vanchiglia. Nell’elenco degli edifici scolastici del Municipio del 1891 si legge: “Edifizio per la scuola elementare Vanchiglia; verrà ultimato nel nuovo anno scolastico”. L’edificio fu costruito su progetto dell’ingegnere Velasco e fu ampliato nel 1908 con la sopraelevazione della palestra di via Balbo. Nel 1895 la scuola era organizzata in classi femminili e maschili, diurne, serali, festive, prima dislocate in appartamenti del Borgo. Il Presidente onorario della scuola fu Leone Fontana. Nel 1898 la popolazione scolastica aumentò e fu necessario aprire delle succursali. Leone Fontana, divenuto senatore nel 1903, fu eletto Deputato di Vigilanza. La scuola fu a lui intitolata, dopo la sua morte, nel 1911. Durante la prima guerra mondiale l’edificio fu trasformato in caserma e le classi furono temporaneamente trasferite alla scuola Muratori. La scuola fin dal suo nascere ha avuto un forte legame con il quartiere, ne ha accompagnato e indirizzato gli eventi storici e sociali dello scorso secolo. Tuttora è un luogo importante per gli abitanti, ne ricorda gli eventi del passato ed è centro di formazione per cittadini di un mondo in continua trasformazione. 45 c i r c o s c r i z i o n e 7 TORINO PORTE APERTE SCUOLA EDMONDO DE AMICIS via Masserano 4 ADOTTATO DALLA SCUOLA PRIMARIA DE AMICIS 46 L’edificio scolastico ha valore ambientale e documentario e contribuisce a caratterizzare la quinta di edifici lungo l’asse di corso Regina Margherita. Venne costruito negli anni 1903-1904 su progetto dell’ingegnere Prinetti per conto del Comune di Torino. Il Consiglio Comunale cittadino, già nella seduta del 23/11/1898, aveva autorizzato l’esproprio dei terreni tra corso Regina Margherita, via Biella e via Cottolengo, per costruire la “scuola elementare di Valdocco”, destinata ad un quartiere in via di espansione e sempre più popoloso. La scuola doveva servire anche a dare una sede definitiva alle scuole della Consolata e di via Santa Chiara, ormai fatiscenti. A causa delle lunghe pratiche inerenti all’esproprio dei terreni, soggetti a vincoli speciali, i lavori di costruzione iniziarono solo cinque anni più tardi. La scuola venne intitolata a Edmondo De Amicis, autore del libro “Cuore”, nel 1908, anno della sua morte. La struttura venne ampliata nel 1914 con la costruzione delle palestre nel cortile lungo il muro di confine. c i r c o s c r i z i o n e 7 TORINO PORTE APERTE BASILICA DI SUPERGA strada della Basilica di Superga 73 ADOTTATO DALL’ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE CASALE La Basilica di Superga fu ideata dal principe Vittorio Amedeo II di Savoia che, nel settembre 1706, salito sull’omonimo colle per osservare il dislocamento dell’esercito francospagnolo che da alcuni mesi assediava la città di Torino, fece in quel giorno un voto alla Madonna delle Grazie, promettendo di fare costruire sullo stesso colle, in caso di vittoria sui Francesi, un grande tempio. Tale voto avvenne di fronte ad una statua della Madonna. Dopo un enorme lavoro di sbancamento per l’abbassamento della sommità del colle, nel luglio 1717 iniziò la costruzione del grandioso monumento, su progetto dell’architetto Filippo Juvarra; fu inaugurato nel 1731. L’altezza della Basilica, da terra alla punta della croce, è di 76 metri; internamente l’edificio è lungo 51 metri e largo 34. All’interno si possono ammirare bellissime cappelle ornate con stucchi, marmi, preziose sculture e pregevoli quadri. Di grande valore è il bassorilievo sull’altare maggiore che riproduce il beato Amedeo di Savoia e le gesta della battaglia di Torino. Nei sotterranei della Basilica sono custodite le tombe dei re sabaudi, da Vittorio Amedeo II a Carlo Alberto. 47 c i r c o s c r i z i o n e 8 TORINO PORTE APERTE REALE SOCIETÀ DI CANOTTAGGIO CEREA viale Virgilio 61 ADOTTATO DALL’ISTITUTO TECNICO AVOGADRO 48 Cerea era il saluto che scandiva, nella Torino della metà dell’800, incontri nelle piazze, lungo i viali, sotto i portici e sul suo grande fiume, il Po. Furono anni importanti: tra il 1862 e il 1885 nacque l’industria torinese, la popolazione aumentò, sorsero le prime società di mutuo soccorso, le cooperative, i circoli ricreativi. La cultura si rinnovò e nacque lo sport moderno. Si scoprirono la cura del corpo e l’esercizio fisico come strumento per migliorare la salute. Non solo: le ambizioni militari, unite agli entusiasmi risorgimentali, misero in risalto l’importanza dell’attività fisica nelle tecniche di combattimento. Nel 1833 i Savoia affidarono a Rodolfo Obermann la preparazione fisica dei soldati. Anche i borghesi si appassionarono allo sport e fondarono la Società Ginnastica di Torino. Nel 1863 alcuni canottieri decisero di fondare una società di canottaggio, la Reale Società di Canottaggio Cerea, sulle rive del Po proprio di fronte al Castello del Valentino, residenza estiva dei sovrani. c i r c o s c r i z i o n e 8 TORINO PORTE APERTE BOCCIOFILA ASD SIS viale Michelotti 21/A ADOTTATO DALL’ISTITUTO TECNICO AVOGADRO Fondata nel 1924 per podisti e ciclisti, chiusa per motivi politici nel ‘35, la Società Incremento Sportivo (SIS) venne costituita il 14 maggio 1945 subito dopo la fine della 2° guerra mondiale, assumendo una connotazione legata al gioco delle bocce. I soci che frequentavano la bocciofila erano in maggioranza operai. In seguito la Società fu sfrattata, ma riuscì a farsi assegnare l’attuale struttura anche grazie all’appoggio delle altre società bocciofile di Torino. Nel ‘75 subì un significativo intervento di ristrutturazione e vennero sostituite tutte le tribune: da quel momento la SIS potè ospitare centinaia di spettatori ad assistere al prestigioso Torneo degli Assi a cui parteciparono i più grandi campioni dell’epoca. Nella SIS hanno militato alcuni giocatori di cat. A, tra questi Fabrizio Deregibus, nato sui campi della Società e che poi ha proseguito la sua carriera boccistica laureandosi campione del mondo. La Società, nel 1975, è stata insignita della Stella d’Argento per i suoi meriti sportivi. Attualmente svolge anche una importante funzione sociale con gite, giochi a carte, intrattenimenti gastronomici e appuntamenti culturali. 49 c i r c o s c r i z i o n e 8 TORINO PORTE APERTE SPONDE DEL PO TRA I PONTI BALBIS E PRINCIPESSA ISABELLA ADOTTATO DALLA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO NIEVO MATTEOTTI PLESSO MATTEOTTI 50 Gli studi condotti sul ponte Isabella e sul ponte Balbis sono inseriti in un progetto di più ampio respiro relativo alle sponde del fiume Po nel tratto della Circoscrizione 8 con particolare attenzione alla vegetazione, all’avifauna e a quanto l’uomo ha costruito nel tratto che va dal ponte, cosiddetto delle Molinette, ponte Balbis, al ponte della Gran Madre, intitolato a Vittorio Emanuele I. Il ponte principessa Isabella collega corso Dante con corso Moncalieri ed è considerato uno dei più bei ponti di Torino. Fu iniziato nel 1876 su progetto dell’ing. Ghiotti e completato nel 1880. Sul ponte avvennero alcuni degli eventi più cruenti della lotta fra fascisti e partigiani. Nelle adiacenze della scuola, nel 1911, in occasione dell’Esposizione Internazionale per il cinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia, fu costruito un ponte di legno nella zona dell'attuale ponte Balbis. Questo venne poi sostituito da una costruzione in muratura nel 1928, su disegno dell'ing. Pagano Pogatsching, per l'Esposizione delle “Conquiste Coloniali”. Intitolato a Vittorio Emanuele III, dopo il 1945 venne dedicato al martire della Resistenza Franco Balbis. c i r c o s c r i z i o n e 8 TORINO PORTE APERTE BORGO MEDIOEVALE DEL VALENTINO viale Virgilio, parco del Valentino ADOTTATO DAL LICEO CLASSICO ALFIERI Il ridente complesso di edifici che rappresenta un borgo piemontese del Medioevo ai piedi di un castello, adagiato nel verde del Valentino, non è una testimonianza d’epoca, ma un’opera di ricostruzione realizzata per l’Esposizione Generale Italiana del 1884. Questa voleva offrire una dimostrazione, non solo dello sviluppo tecnico-scientifico e industriale, ma anche dell’attività intellettuale del nostro Paese. Il Borgo nacque perciò come Sezione d’Arte Antica all’interno dell’Esposizione: sull’onda dell’interesse per il Medioevo, tipico dell’800, si scelse di illustrare vari aspetti della civiltà feudale del secolo XV. Fu progettato dall’architettoarcheologo Alfredo d’Andrade (1839-1915) con l’aiuto di un gruppo di artisti, storici e letterati, rielaborando i modelli di architetture e decorazioni studiati in modo filologico e censiti nelle antiche città di Piemonte e Valle d’Aosta, dalle case di Alba, Avigliana, Bussoleno, alla cattedrale di Chieri, fino ai castelli di Fénis, Issogne, Ivrea. Il complesso ci appare oggi interessante come testimonianza concreta del gusto e dell’indirizzo degli studi storici negli ultimi decenni dell’800, e conserva ancora la valenza didattica per cui fu pensato. 51 c i r c o s c r i z i o n e 8 TORINO PORTE APERTE VILLA DELLA REGINA viale della Regina 40 ADOTTATA DALL’ISTITUTO COMPRENSIVO TOMMASEO SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO CALVINO 52 Il complesso di vigna e giardini denominato “Villa della Regina” fu costruito sulla collina torinese sul modello delle ville romane dal cardinale Maurizio di Savoia, figlio del duca Carlo Emanuele I, all’inizio del Seicento. All’inizio del Settecento Filippo Juvarra ridefinì spazi e rapporti con il giardino, coinvolgendo i grandi artisti da lui diretti nei cantieri regi della capitale del regno, dal Seyter al Beaumont, dal Crosato al Giaquinto, dal Dallamano a Pietro Massa, artefice dei preziosi gabinetti “alla chinese”. Nel 1868, per dono di Vittorio Emanuele II, la Villa divenne proprietà dell'Istituto Nazionale per le Figlie dei Militari. Nel corso del Novecento la mancata manutenzione del delicato equilibrio tra le architetture e i giardini, parziali demolizioni, danni di guerra e interventi impropri compromisero lo straordinario complesso. La consegna del complesso alla Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte nel 1994 ha dato il via ai complessi interventi di restauro che hanno ristabilito la situazione conservativa di edifici e giardini e la stretta connessione del Compendio con la città. Dall’agosto 2006 la Residenza è aperta al pubblico. c i r c o s c r i z i o n e 8 TORINO PORTE APERTE SCUOLA IPPOLITO NIEVO via Mentana 14 ADOTTATA DALLA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO NIEVO MATTEOTTI PLESSO NIEVO La scuola media Nievo è situata nell’area compresa tra il Po e corso Lanza. Venne costruita negli anni ‘70 sugli spazi precedentemente occupati dalla caserma Rubatto. Nel giardino della scuola, fronte corso Moncalieri 43, oggi è posizionato un cippo in memoria dei Battaglioni Alpini Sciatori, costituito da una roccia della Val di Susa, da un paio di sci e da due targhe. Questo è tutto ciò che rimane a testimonianza dell’antico edificio militare. Il plesso Nievo è una delle prime scuole italiane che, fin dall’anno scolastico 1981/82 ha saputo anticipare, attraverso il progetto di sperimentazione, i tempi e i metodi della flessibilità didattica ed organizzativa dei nuovi percorsi dell’autonomia scolastica attuale. Inoltre, con la sua decennale esperienza nella sperimentazione, ha dato vita al Polo Sperimentale Internazionale Europeo, costituitosi come scuola autonoma nell’anno scolastico 2000/2001. 53 c i r c o s c r i z i o n e 1 0 PARCO COLONNETTI via Artom ADOTTATO DALL’ISTITUTO COMPRENSIVO SALVEMINI 54 Il parco è un ampio polmone verde in zona Mirafiori Sud, sul terreno dell'ex aeroporto di Mirafiori, inaugurato nel giugno del 1911 per i collegamenti aerei con Milano, Roma e Venezia. Fu, tra l'altro, sede della scuola di volo Chiribiri, presso la quale, durante la Grande Guerra, si diplomò Francesco Baracca. Bombardato nel corso del secondo conflitto mondiale, fu abbandonato per il più moderno aeroporto di Caselle. Il terreno venne restituito al Comune di Torino che, negli anni Settanta, lo attrezzò a parco, intitolandolo a Gustavo Colonnetti, ingegnere e studioso di scienza delle costruzioni. Le motivazioni che ci hanno spinto all’adozione trovano le radici nel tentativo di realizzare un proficuo processo di integrazione della scuola con l'ambiente circostante, facendo acquisire agli allievi maggiore sensibilità e rispetto verso la natura e permettendo loro di conoscere lo sviluppo storico-sociale del quartiere; attraverso la ricerca delle fonti, si spera di potenziare le possibilità di aggregazione che un simile spazio può offrire sia agli abitanti del quartiere sia a coloro che occasionalmente lo frequentano. c i r c o s c r i z i o n e 1 0 TORINO PORTE APERTE MAUSOLEO DELLA BELA ROSIN strada Castello di Mirafiori 148/7 ADOTTATO DALL’ISTITUTO COMPRENSIVO CAIROLI SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO Il Mausoleo della Bela Rosin è un edificio ottocentesco, di stile neoclassico, progettato dall’architetto Angelo Demezzi nel 1886 e ultimato nel 1888. Si trova in un parco di circa trentamila metri quadrati, nel quartiere di Mirafiori. Dal cancello di ingresso al parco, che riporta le insegne dei Conti di Mirafiori si arriva al Mausoleo, monumento sepolcrale di Rosa Vercellana, più nota come Bela Rosin, a lungo amante e poi seconda moglie del re Vittorio Emanuele II di Savoia. Il Mausoleo è la copia esatta, in proporzioni ridotte, del Pantheon di Roma, perché i figli vollero che la moglie morganatica di Vittorio Emanuele II fosse tumulata in un edificio uguale a quello dove furono collocate le spoglie del primo re d’Italia. Il monumento è stato di recente restaurato e, diversamente dal Pantheon romano, l’altare centrale è stato spostato all’esterno dell’edificio, mentre il foro al centro della cupola è stato coperto da una vetrata, che ne illumina la pianta circolare e le nicchie, oggi vuote. Sulla parte frontale l’edificio, riaperto al pubblico dal mese di settembre, ospita mostre, eventi culturali e una biblioteca civica. 55 LA SCUOLA ADOTTA UN MONUMENTO E LE CELEBRAZIONI DELL’UNITÀ D’ITALIA Torino sta vivendo un momento storico importante, il 150° anniversario dell’Unità del nostro Paese. La celebrazione è un’occasione straordinaria, perché ci permette di riflettere collettivamente sulla storia che rappresentano 150 anni di crescita, sviluppo, cambiamenti del territorio, dei cittadini, delle strutture, dell’impianto urbanistico, architettonico, artistico, storico, economico e sociale della nostra città. Il progetto La Scuola Adotta un Monumento (che ha come obiettivi l’educazione alla tutela, alla cura, alla ricerca del patrimonio storico – culturale) ha voluto, nell’anno scolastico 2010/2011, dare il proprio contributo alle celebrazioni, rafforzando, attraverso la rete delle scuole del progetto, l’attenzione sul recupero della memoria, della storia, dei segni, dei personaggi del Risorgimento, approfondendo questo periodo storico così importante e fondamentale per la nostra Nazione. Infatti lo sguardo al passato e la sua conoscenza permettono di individuare quei valori e quegli ideali che possono stimolare pensieri e riflessioni verso il presente per progettare il futuro. Indagare sui monumenti, sui personaggi, sui luoghi vuol dire poter raccontare attraverso l’esperienza ciò che eravamo, ciò che siamo e ciò che saremo. Vuol dire, quindi, narrare la propria identità, riconoscere e rispettare il senso di appartenenza nella costruzione di una cittadinanza consapevole e non relativa. La città va intesa come luogo, strumento per valorizzare la ricchezza, le risorse che le scuole mettono in campo per essere reali protagoniste di un evento irripetibile e di grande formazione personale. Il percorso avviato con le scuole, in collaborazione con la Divisione Servizi Culturali ed il Settore Decoro Urbano, ha portato all’individuazione di alcuni monumenti, per i quali è iniziato il processo di adozione e sensibilizzazione nei confronti della 57 cittadinanza e di altri istituti scolastici. Il lavoro preliminare ha portato alla studio di una scheda che, oltre ad individuare il monumento nei suoi aspetti storici ed artistici, consente di collocarlo nel contesto territoriale ed in rapporto con altri beni culturali, palazzi o progetti urbani di valorizzazione storica e artistica della città. Di seguito si riporta l’elenco dei monumenti adottati che, solo in parte, saranno visitabili in occasione della manifestazione Torino Porte Aperte, in quanto alcuni sono ancora oggetto di ricerca e studio da parte delle classi. Adriana Bevione Responsabile Centro di Cultura per l’Educazione alla Cittadinanza 58 MONUMENTI ADOTTATI PER IL 150° DELL’UNITÀ D’ITALIA PIETRO PALEOCAPA scuola primaria Carducci scuola primaria Falletti di Barolo EDMONDO DE AMICIS scuola primaria De Amicis LUIGI LAGRANGE scuola secondaria di I grado Meucci scuola primaria Falletti di Barolo GIAN BATTISTA BOTTERO scuola secondaria di II grado Colombatto VINCENZO GIOBERTI scuola infanzia Gioberti scuola primaria Riccardi di Netro scuola secondaria di I grado Verdi scuola secondaria di II grado Fellini CARLO ALBERTO scuola primaria Riccardi di Netro scuola secondaria di II grado Fellini UMBERTO I scuola secondaria di II grado Casale MASSIMO D’AZEGLIO scuola secondaria di II grado D’Azeglio GIUSEPPE GARIBALDI scuola secondaria di I grado Verdi GIUSEPPE PEPE scuola secondaria di I grado Verdi CAMILLO BENSO CAVOUR scuola infanzia Gioberti scuola primaria Fontana scuola secondaria di I grado Verdi GIUSEPPE MAZZINI scuola infanzia Gioberti DANIELE MANIN scuola primaria Fontana CESARE BALBO scuola primaria Fontana GUSTAVO MODENA scuola primaria Fontana FELICE GOVEAN scuola secondaria di II grado Alfieri scuola secondaria di II grado Colombatto 59 APPUNTI _________________________ _________________________ _________________________ _________________________ _________________________ _________________________ _________________________ _________________________ _________________________ _________________________ _________________________ _________________________ _________________________ _________________________ _________________________ _________________________ _________________________ _________________________ _________________________ 61 _________________________ _________________________ _________________________ _________________________ _________________________ _________________________ _________________________ _________________________ _________________________ _________________________ _________________________ _________________________ _________________________ _________________________ _________________________ _________________________ _________________________ _________________________ _________________________ 62 _________________________ _________________________ _________________________ _________________________ _________________________ _________________________ _________________________ _________________________ _________________________ _________________________ _________________________ _________________________ _________________________ _________________________ _________________________ _________________________ _________________________ _________________________ _________________________ 63 finito di stampare nel mese di aprile 2011 La scuola adotta un monumento presenta TORINO PORTE APERTE un itinerario tra i monumenti della città adottati dai bambini e dai ragazzi delle scuole torinesi