Terapia farmacologica e chirurgica dell'obesità La terapia dell’obesità spesso non può limitarsi a una dieta o al semplice esercizio fisico: nei casi più gravi è necessario un intervento mirato che – in base alle caratteristiche fisiche e cliniche del paziente – può richiedere un trattamento farmacologico o chirurgico dell'obesità. Terapia farmacologica I farmaci per la perdita di peso agiscono riducendo l'assorbimento dei grassi o controllando l'appetito e il senso di sazietà. I principali farmaci utilizzati sono: gli anoressizzanti adrenergici (preparati amfetamino-simili che non hanno gli effeti collaterali dell'amfetamina); serotoninergici (agiscono inducendo anoressia tramite la stimolazione del senso di sazietà; generalmente non inducono effetti collaterali di rilievo); peptidi; ormoni tiroidei (da sconsigliare perché inducono perdita di peso anche per una significativa perdita di massa magra). Poiché non esiste ancora un farmaco efficace a lungo termine e senza effetti collaterali, i risultati migliori si ottengono quindi con un'associazione tre la terapia farmacologica, la terapia dietetica e, soprattutto, a un programma di attività fisica e a un miglioramento dello stile di vita. Terapia chirurgica La chirurgia per la perdita di peso è uno strumento da adottare in determinati casi di obesità “maligna”, quando cioè il peso in eccesso rappresenta un grave rischio per la salute e non si riesce ad ottenere una riduzione ponderale seguendo le terapie dietetiche/comportamentali e farmacologiche. Le tecniche chirurgiche più affidabili sono il “bypass gastrico” e la “restrizione gastrica”. Bypass gastrico Consiste nella creazione di una piccola tasca gastrica separata dal resto dello stomaco mediante una triplice linea di sutura. L'intervento è poco invasivo e rappresenta una buona possibilità terapeutica, con buoni risultati e complicanze ridotte. Restrizione gastrica E' un intervento che divide lo stomaco in due “tasche” comunicanti tra loro, una prima di piccole dimensioni e una seconda più ampia, in modo da limitare l'introito di cibo. Oggigiorno la piccola tasca nella porzione superiore dello stomaco viene creata mediante un “bendaggio” regolabile, che è reversibile ed eseguibile anche per via laparoscopica. La terapia chirurgica è oramai affidabile e l'unica complicanza è data dalle crisi di vomito che possono verificarsi in seguito a una rapida o eccessiva introduzione di cibi solidi. Per questo in seguito all'intervento il paziente deve imparare a selezionare gli alimenti, mangiare porzioni molto piccole e masticare bene e lentamente. La terapia chirurgica può portare a una sostanziale perdita di peso, ma non offre certezze sul lungo periodo: il 60% dei soggetti che si sono sottoposti a restrizione gastrica recupera peso e di questi il 31% ritorna al peso originario.