dr.ssa Nadia Somàle Tel 0171642035 [email protected] progettazione educativa 1 QUALI SONO GLI ELEMENTI CHIAVE DI UN PROGETTO DI PROMOZIONE DELLA SALUTE? progettazione educativa 2 DEFINIRE IL PROBLEMA, L’AGGREDIBILITA’, LE PRIORITA’ INDIVIDUARE CON LA MAGGIOR PRECISIONE POSSIBILE I DESTINATARI DELL’INTERVENTO DEFINIRE OBIETTIVI REALISTICI PROGRAMMARE L’INTERVENTO SCEGLIENDO STRUMENTI E METODI ADEGUATI SCEGLIERE GLI ELEMENTI VALUTATIVI EFFETTUARE L’INTERVENTO VERIFICARE I RISULTATI progettazione educativa 3 COME DEFINIAMO IN TERMINI OPERATIVI UN PROBLEMA DI SALUTE? progettazione educativa 4 Dati epidemiologici Dati di contesto Definizione di problema Es. fumare in ufficio progettazione educativa 5 COSA FACCIAMO DOPO AVER DEFINITO UN PROBLEMA DI SALUTE? progettazione educativa 6 progettazione educativa 7 progettazione educativa 8 Caterina, 86 anni, vedova da 8, vive a Busca da sola. Ha 3 figli: 2 donne sposate che vivono ad una ventina di chilometri da lei e 1 figlio divorziato che vive nella sua stessa città. Caterina è da circa 30 anni sovrappeso, negli ultimi due anni è peggiorato il suo livello di deambulazione e dall’anno scorso si è lasciata convincere ad utilizzare la canna almeno per uscire. Da circa 10 anni le è stato diagnosticato “la diabete”, come dice lei. Attualmente prende farmaci per tenere sotto controllo la pressione, per il tono dell’umore, degli ipoglicemizzanti e ciclicamente altre terapie contro i dolori reumatici, etc… progettazione educativa 9 TERAPIA FARMACOLOGICA Lasix 25 mg compresse, 1 tutte le mattine a digiuno Gliclazide Molteni compresse 80 mg 1 mattino e sera Delapride 30 mg + 2,5 mg compresse, 1 al mattino Carvipress- carvelidolo, 1 al mattino da 25 mg Luvion 50 mg mezza past dopo pranzo Cumadin 5 mg – da ¾ a ½ pastiglia a seconda dei valori del sangue Lanoxin 0,125 mg 1 sera dopo cena Laxotan 2,5 mg 8-10 gocce al mattino Elopram 40 mg al bisogno quando si sente giù progettazione educativa 10 VALORI EMATICI (media ultimo anno) GLICEMIA 8 Glicemia 157 339 174 11 14 197 COLESTEROLO 162, HDL 63 TRIGLICERIDI 180 GLUCOSIO 124 progettazione educativa 11 HbA1c Emoglobina glicata 4,1 <7 progettazione educativa 12 QUAL’E’ IL PROBLEMA? • “la” diabete? • Per chi? (Caterina, figli, medico di famiglia, società…) • Quando? (prevenzione…nuova diagnosi… aggravamento) progettazione educativa 13 Storia naturale di problema di salute ali t n e n m o a i li t z r a t u o t p ti en i s m b o o c c am al i Azione dei determinanti si o n g dia cur e il b a ri Sistema di assistenza io z a t i ne Esito guarito cronicizzato alterazioni “biologiche” morto diagnosi •soggettiva (mi fa male….) •funzionale (non riesce a….) •nosologica (hai la…) progettazione educativa Alimentazione on e i z diabete e n e v empowerment P re rz i ari a e del tpaziente 14 In questo momento • Caterina all’ultima visita di controllo ambulatoriale è risultata avere un valore della glicemia di 340, nettamente superiore a quello di qualsiasi regolare visita precedente progettazione educativa 15 IMPORTANZA DI UN PROBLEMA Indipendente dalla sua gravità Soggettiva Legata alla storia dei singoli e dei loro sistemi progettazione educativa 16 INCERTEZZA FIDUCIA RELAZIONALE Ponte tra EMB e NBM progettazione educativa 17 dors STORIA NATURALE DEL PROBLEMA DI SALUTE: SINDROME DISMETABOLICA FATTORI GENETICI STILI DI VITA (SQUILIBRI ALIMENTARI E SEDENTARIETA’) INSORGE NZA DIABETE DIAGNOSI DIABETE PAZIENTE IN TRATTAMEN TO PER DIABETE STORIA NATURALE DEL PROBLEMA DI SALUTE Educazione alimentare ORA DI MUOVERSI EDUCAZIONE TERAPEUTICA Percorso assistenziale Patologie vascolari Patologie visive Altre patologie Cronicità Morte piani interdisciplinari di intervento creati per rispondere a bisogni complessi di salute percorsi che il cittadino svolge nel sistema sanitario, attraverso i servizi messi a disposizione, progettazione educativa per risolvere il proprio bisogno di salute 18 progettazione educativa 19 Mandato • Provate a definire il problema di salute da affrontare in questo momento utilizzando la griglia fornita: Primo specchietto progettazione educativa 20 RITORNO DELLA GLICEMIA SOTTO IL…… AUMENTO DELLA GLICEMIA MANTENIMENTO DELLA GLICEMIA SOTTO IL…… DICHIARAZIONE DI MAGGIOR BENESSERE E SERENITA’ MANIFESTAZIONE DI ANSIA DI CATERINA DESCRIZIONE SUCCESSIVA DI SINTOMI CORRELATI: stanchezza, ipoacuità visiva. Difficoltà a deambulare progettazione educativa 21 progettazione educativa 22 L’intervento sarà diretto a chi? Il problema riguarda chi? progettazione educativa 23 EDUCAZIONE ALLA SALUTE ETA’ DELLA VITA PREVENZIONE ISTITUZIONALE Gravidanza, puerperio Primaria INFORMALE Infanzia Secondaria Adolescenza Terziaria Età adulta Anzianità SOGGETTI Singolo Diade/coppia Piccolo gruppo/famiglia Comunità progettazione educativa 24 CAPIRE CHI HO DAVANTI Capire come sono io Capire come si pone Capire quale ruolo ho Capire cosa sa/crede di sapere/dovrebbe sapere Come funziona il sistema Capire quali obiettivi ha Capire cosa si immagina SCEGLIERE STRATEGIE Analisi delle difficoltà Analisi delle esperienze progettazione educativa precedenti 25 IL PUBBLICO DELL’EDUCAZIONE ALLA SALUTE ETA’: bambini, adolescenti, adulti LIVELLO AGGREGATIVO: Individuo, diade-coppia Piccolo gruppo Grande gruppo EDUCAZIONE ALLA SALUTE DI BASE EDUCAZIONE ALLA SALUTE PERMANENTE progettazione educativa 26 IL PUBBLICO DELL’EDUCAZIONE ALLA SALUTE CONSIDERAZIONI GENERALI SULL’APPRENDIMENTO DEI BAMBINI curiosità aspetto ludico uso dei sensi e del movimento stimoli e concentrazione imitazione e adulti di riferimento progettazione educativa 27 IL PUBBLICO DELL’EDUCAZIONE ALLA SALUTE CONSIDERAZIONI GENERALI SULL’APPRENDIMENTO DEGLI ADOLESCENTI oscillazione bombardamento di esperienze rifiuto regole- opposizione onnipotenza – insicurezza desiderio - repulsione bisogno di approvazione: gruppo dei pari curiosità? aspetto ludico? progettazione educativa 28 IL PUBBLICO DELL’EDUCAZIONE ALLA SALUTE CONSIDERAZIONI GENERALI SULL’APPRENDIMENTO DEGLI ADULTI Knowles e i principi dell’andragogia Mezirow e l’autoriflessione Cosa è rimasto delle caratteristiche precedenti? Cosa non favorisce l’apprendimento dell’adulto? progettazione educativa 29 IL PUBBLICO DELL’EDUCAZIONE ALLA SALUTE CONSIDERAZIONI GENERALI SULL’APPRENDIMENTO DEGLI ADULTI Concetto di se’ –autonomia-indipendenza Ruolo dell’esperienza Disponibilità ad apprendere Apprendimento funzionale centrato sui problemi MOTIVAZIONE progettazione educativa 30 IL PUBBLICO DELL’EDUCAZIONE ALLA SALUTE CONSIDERAZIONI GENERALI SULL’APPRENDIMENTO DEGLI ADULTI ANZIANI Componenti sensoriali/motorie Componenti mnemonico/attentive Flessibilità/allineamento progettazione educativa 31 IL PUBBLICO DELL’EDUCAZIONE ALLA SALUTE CONSIDERAZIONI GENERALI SULL’APPRENDIMENTO DEL SINGOLO Il confronto con il sé: consapevolezza Aspettative ed esperienze Risorse e tempo Punti di forza e difficoltà Es di interventi: affrontare una terapia progettazione educativa 32 IL PUBBLICO DELL’EDUCAZIONE ALLA SALUTE CONSIDERAZIONI GENERALI SULL’APPRENDIMENTO della DIADE MADRE BAMBINO Senso di adeguatezza Raccolta feedback Immagine materna ribaltata sull’altro: fino a quando? Influenza degli altri fuori e dentro il contesto Modelli di riferimento; interferenze Es di interventi Massaggi, acquaticità; sostegno alla genitorialità progettazione educativa 33 IL PUBBLICO DELL’EDUCAZIONE ALLA SALUTE CONSIDERAZIONI GENERALI SULL’APPRENDIMENTO della COPPIA Triangolazione Gioco di immagine – gioco di potere Obiettivi del singolo- obiettivi della coppia Davanti agli altri Es di interventi Sostegno alla genitorialità, igiene sessuale, contraccezione e procreazione responsabilie, infertilità e sterilità progettazione educativa 34 IL PUBBLICO DELL’EDUCAZIONE ALLA SALUTE CONSIDERAZIONI GENERALI SULL’APPRENDIMENTO del PICCOLO GRUPPO obiettivi confronto, competizione sistema identità dei singoli, identità del gruppo motivazione Es di interventi Primo soccorso, educazione del paziente, no TAV e territorialità, educazione ambientale progettazione educativa 35 IL PUBBLICO DELL’EDUCAZIONE ALLA SALUTE CONSIDERAZIONI GENERALI SULL’APPRENDIMENTO del GRANDE GRUPPO obiettivi feedback rapporto con singoli, sottogruppi, gruppo Es di interventi Campagne informative di massa progettazione educativa 36 Mandato • Provate a porvi delle domande per cercare di aver un’idea su Caterina “rispetto alle caratteristiche del target” (parte terzo specchietto) progettazione educativa 37 Chi è Caterina? ETA’ COSA FA DELLE SUE GIORNATE ANALISI DI SISTEMA COME PERCEPISCE LA SUA SALUTE COME PERCEPISCE QUESTO PROBLEMA COME PERCEPISCE ALTRI PROBLEMI, QUALI PRIORITA’ progettazione educativa 38 RENDERE POSSIBILE IL CAMBIAMENTO RENDERE CONTEMPLABILE IL CAMBIAMENTO Esperienze dirette-indirette Contesto storico e attuale Bagaglio personale + processo che risultato strumenti strategie Ruoli chiari Rendere visibile percorso Regole dicibili Capire margine partecipazione Contesto invisibile Valorizzare progettazione educativa Non temere valutazione39 CERTI CHE LA MAPPA NON E’ IL TERRITORIO progettazione educativa 40 LA STORIA E L’EDUCAZIONE DI CIASCUNO DI NOI DA’ INDICAZIONI RADICATE ANCHE SE SPESSO INCONSAPEVOLI CIRCA CHI DEVE FARE CHE COSA QUANDO, DOVE COME PERCHE’ Es. prendersi cura del neonato Es. mangiare tanto ed essere robusti è segno di salute progettazione educativa 41 ELEMENTI DI ANALISI DI SISTEMA • Individuare gli elementi • Utilizzare strumenti di visualizzazione (es genogramma) progettazione educativa 42 Parte di un albero genealogico che corrisponde, di solito, a tre generazioni. Serve per avere una rappresentazione visiva dei legami tra le persone di un sistema famiglia. progettazione educativa 43 INSIEME DI ELEMENTI INTER-CONNESSI TALE CHE SE SI MODIFICA UN ELEMENTO SI MODIFICANO ANCHE TUTTI GLI ALTRI progettazione educativa 44 ELEMENTI: ATTORI RUOLI REGOLE SPAZIO TEMPO CORNICE-CONTESTO-AMBIENTE progettazione educativa 45 progettazione educativa 46 Mandato • Provate a porvi delle domande per definire elementi significativi del/dei sistemi coinvolti in questo problema (terzo specchietto) progettazione educativa 47 progettazione educativa 48 E’ possibile effettuare un’analisi delle cause? Con quali strumenti? Es. Ishikawa, Gruppo Nominale, Analisi organizzativa Con quale livello di affidabilità? progettazione educativa 49 Mandato • Provate ad analizzare il quadro di riferimento per individuare le possibili cause del problema (secondo specchietto) progettazione educativa 50 Cosa ha provocato questo aumento della glicemia? DIETA? FARMACI? SFORZI? CAMBIAMENTI ? progettazione educativa 51 Cosa ha provocato questo aumento della glicemia? Ricostruire insieme che cosa ha mangiato nelle ultime due settimane 2 cene fuori, compleanno, non trovato solito prodotto per la colazione, bevuto vino, fatto meno movimento coordinato FARMACI? Immutati anche se al controllo sulle scatole i conti non tornano in modo preciso SFORZI? Niente di rilevante CAMBIAMENTI ? Pensieri in testa, stress, uscite progettazione educativa 52 COSA DEVE CONTENERE NELLA SUA FORMULAZIONE UN OBIETTIVO SUFFICIENTEMENTE BUONO? progettazione educativa 53 Azioni strategiche dors progettazione educativa 54 dors Obiettivo - Il punto in cui è diretta una determinata azione Obiettivo educativo Ciò che il soggetto deve essere capace di realizzare al termine dell’apprendimento progettazione educativa 55 dors Caratteristiche dell’obiettivo educativo • precisione - il cambiamento che si vuole osservare • realizzabilità -…realisticamente ottenibile • misurabilità - … con una indicazione di quando mi dichiaro soddisfatto progettazione educativa 56 GLI OBIETTIVI POSSONO STARE A DIVERSI LIVELLI POSSONO ESSERE DIVERSI PER I VARI STAKEHOLDERS ES: richiesti dal committente Progettati e dichiarati Obiettivi non dichiarati (non dichiarabili?) Obiettivi dell’attivatore Obiettivi tradotti per chi deve perseguirli progettazione educativa 57 dors Verbi spesso usati … ma soggetti a numerose interpretazioni • • • • • • sapere comprendere bene credere rendersi conto sensibilizzarsi … Mager, 1962 progettazione educativa 58 dors Obiettivi tratti dal programma di un educatore alla salute ... Obiettivo 1 Mostrare al paziente i cibi più salutari per la sua alimentazione progettazione educativa 59 dors Obiettivi educativi … gli elementi strutturali Soggetto - colui che deve acquisire la performance Atto - il verbo attivo che insieme al … Contenuto - individua ciò che deve essere realizzato per dimostrare la performance acquisita Condizione - la descrizione della situazione operativa Criterio - la definizione del livello progettazione educativa accettabile di performance 60 dors alla fine dell’intervento il paziente dovrà essere in grado di... comporre un pasto “corretto” ... ??? utilizzando i cibi messi a disposizione dall’infermiere. progettazione educativa 61 dors alla fine dell’intervento informativo il paziente dovrà essere in grado di... comporre un pasto bilanciato dal punto di vista calorico, con una possibilità di errore del 25%*, utilizzando i cibi messi loro a disposizione dall’infermiere. *l’infermiere deve avere una lista degli accoppiamenti corretti e di quelli scorretti progettazione educativa 62 Ridurre la glicemia nell’arco di 15 giorni da x A Y Mantenere il livello al di sotto di… Aiutare Caterina a non sentirsi troppo “giù” Cosa voglio far succedere? Cosa non voglio far succedere? progettazione educativa 63 LE DUE FACCE DI UN OBIETTIVO • Cosa voglio far succedere? • Cosa non voglio far succedere? progettazione educativa 64 Mandato • Provate a definire degli obiettivi da perseguire utilizzando la griglia fornita: (quarto specchietto) progettazione educativa 65 Ridurre la glicemia nell’arco di 15 giorni da x A Y Mantenere il livello al di sotto di… Aiutare Caterina a non sentirsi troppo “giù” Cosa voglio far succedere? Cosa non voglio far succedere? progettazione educativa 66 TUTTI I COMPORTAMENTI CHE HANNO A CHE FARE CON IL CORPO, LA SUA CURA E IL SUO MANTENIMENTO TRASMETTONO REGOLE SU CHE COSA E’ BENE LE REGOLE FAMILIARI Di ORIGINE SI FONDONO NELLE NUOVE FAMIGLIE E DANNO SEGUITO A NUOVE REGOLE Es. cosa non fare quando si ha le mestruazioni http://www.lines.it/consigli_lines.php?ia=16 Es. dopo quanto bagnarsi dopo mangiato progettazione educativa 67 REGOLE LEGATE A COSA E’ BENE O MALE SI CONNETTONO CON PREMI E PUNIZIONI MALATTIE E SENSI DI COLPA CULTURALMENTE VANNO SPESSO A BRACCETTO Es. riti propiziatori Es. se non ti lavi bene i denti… Es. se vai a pancia scoperta.. progettazione educativa 68 REGOLE = che cosa è bene COMPORTAMENTI = che cosa si fa QUALE RELAZIONE? Quando le regole di chi educa sono visibilmente in contrasto con quelle di chi viene educato il disaccordo si sposta sui comportamenti: Cosa si fa/cosa si dovrebbe fare E quando il conflitto si estende a chi ha dettato le regole? Quando il conflitto è più di autorevolezza che di esperti? progettazione educativa 69 IL SISTEMA FAMIGLIA Capacita’ di adattamento in base a regole implicite o esplicite costruite nel corso del tempo Il rimedio della nonna funziona sempre Quando si metteva ancora la cannottiera fino a maggio andava meglio progettazione educativa 70 A NOI INTERESSA L’ASPETTO PRAGMATICO DELL’APPRENDIMENTO COME SI TRADUCE IN COMPORTAMENTO progettazione educativa 71 CHE COSA E’ PER VOI UN COMPORTAMENTO? progettazione educativa 72 Il comportamento è qualsiasi azione o reazione che una persona manifesta rispetto all'ambiente. progettazione educativa 73 Secondo voi…. CHE COSA DETERMINA, REGOLA, CAUSA UN COMPORTAMENTO? progettazione educativa 74 fattori predisponenti che precedono l’assunzione di comportamenti e che forniscono la ragione razionale e la motivazione al comportamento stesso; fattori abilitanti, che facilitano e sostengono la motivazione che realizza l’assunzione di un comportamento; •fattori rinforzanti che contribuiscono e sono incentivo al persistere e al ripetersi del comportamento progettazione educativa 75 Motivazioni, preferenze, atteggiamenti CONOSCENZE: quello che so in relazione ad un comportam. fattori necessari ma non sufficienti CONVINZIONI: credere nella verità di un’affermazione senza giudizio critico - percezione di rischio - percezione di gravità/perdita - benefici superiori ai costi - fattibilità della soluzione progettazione educativa 76 Motivazioni, preferenze, atteggiamenti ATTITUDINI: propensione o sentimento relativamente stabile VALORI: ciò che permette di dare significato alle scelte SELF EFFICACY:autocontrollo di azioni ed ambiente locus of control = senso di autodeterminazione sensazione di “tenere in mano la situazione” percezione della possibilità di successo nel cambiamento proposito progettazione educativa 77 Risorse, abilità SKILL: capacità + abilità a realizzare i compiti prefissati AMBIENTE: autocontrollo di azioni ed ambiente progettazione educativa 78 Feed back Conseguenze di un’azione tali per cui l’attore destinatario riceve un feed-back positivo o negativo dopo che è accaduta (benefici sociali, fisici, ricompense tangibili, inaspettate o desiderate). Un rinforzo può diventare un fattore abilitante progettazione educativa 79 Fattori predisponenti dors conoscenze credenze percezioni attitudini auto-efficacia Comportamento individuale Fattori abilitanti disponibilità e accessibilità alle risorse leggi e altre forme di impegno delle istituzioni capacità correlate alla salute salute Fattori rinforzanti famiglia gruppo dei pari insegnanti datori di lavoro operatori sanitari ambiente (condizioni del vivere) progettazione educativa PRECEDE diagnosi educativa ed organizzativa (Green, 1992) 80 dors Fattori che influenzano il comportamento Predisponenti - 1 la ragione iniziale il primo impulso al ... 6 Comportamento 5 Abilitanti - 2 uso delle risorse che facilitano l’azione 3 4 Rinforzanti reazione sociale al … rinforzo del ... progettazione educativa 81 dors Educare alle competenze psico-sociali (life skills) Autocoscienz a Empatia Comunicazione efficace sfera relazionale Relazioni interpersonali “Decision making” “Problem solving” Pensiero creativo sfera cognitiva Senso critico Gestione dell’emotività sfera dell’affettività Gestione dello stress progettazione educativa 82 progettazione educativa 83 Mandato • Provate ad analizzare i fattori determinanti del comportamento di Caterina in prospettiva del raggiungimento degli obiettivi (quinto specchietto) progettazione educativa 84 FATTORI PREDISPONENTI: per cominciare… CONOSCENZE: so perché devo fare attenzione alla dieta? so cosa devo mangiare e come? come devo regolarmi con il bere? CONVINZIONI: sento che il rischio è reale? Ci credo? quanto ci rimetto se la seguo? quanto posso guadagnare se la seguo? quanto è sostenibile? progettazione educativa 85 FATTORI PREDISPONENTI: per cominciare… ATTITUDINI: come mi pongo di fronte al mangiare diversamente nelle prossime due settimane? Al prestare più attenzione al bere? VALORI: quanto la salute per me è importante? Quanto il cibo? Quanto il mangiare? Il sentirmi soddisfatto? Il sentire i sintomi che ho riferito o no? SELF EFFICACY: quanto sento di potercela fare in questo momento? E’ già successo altre volte? Che cosa ho fatto? Come è andata? Che cosa ho trovato difficile fare? Che cosa mi ha aiutata? progettazione educativa 86 FATTORI ABILITANTI: per provare e fare … SKILL: capacità + abilità per riuscire a scegliere i cibi e le bevande, cucinarli, nel corso del tempo, sapere che cosa scegliere se mangio fuori e come dire di no AMBIENTE: mangiare? aiutarmi? quanto posso scegliere liberamente cosa Quanto? Quanto chi mi sta attorno può progettazione educativa 87 FATTORI RINFORZANTI: per mantenere … Quanto le persone attorno a me mi sostengono? Quante notano i miei sforzi ed i piccoli cambiamenti? Ho delle tappe intermedie (es. prossimo controllo a breve, osservazione dei sintomi correlati) che mi confermano che qualcosa ho raggiunto? Se mangio con qualcuno gli altri che cosa fanno? progettazione educativa 88 PENSANDO AL MODELLO TRANSTEORICO IN QUALE FASE SI TROVA CATERINA? Es subito dopo risultato esami Es quando viene alla visita Es quando se ne torna a casa progettazione educativa 89 SCEGLIERE IL MODELLO DI RIFERIMENTO progettazione educativa 90 dors Preparazione Contemplazione ci si prepara a cambiare si pensa di cambiare Azione Precontemplazione si cambia non si pensa di cambiare Mantenimento Si mantiene il cambiamento Ricaduta progettazione educativa Modello degli stadi del cambiamento (Di Clemente Prochaska) 91 Mandato • Riprendete gli obiettivi che avevate dichiarato all’inizio e rivedeteli per assicurarvi, alla luce degli ultimi elementi considerati, della loro adeguatezza (quarto specchietto) progettazione educativa 92 QANDO GLI OBIETTIVI SONO OK COSA FACCIO PER AVVIARNE L’ATTUAZIONE? VERIFICO CHE CHI DOVRA’ RAGGIUNGERLI LI CONOSCA, LI ABBIA CAPITI, ABBIA UN’IMMAGINE CONCRETA DI CIO’ CHE DEVE FARE, ABBIA LA POSSIBILITA’ DI PORRE DOMANDE ED ESPORRE DUBBI progettazione educativa 93 progettazione educativa 94 Il passaggio di comunicazione ammette solo la somma e non la cancellazione Quando si ha poco tempo si tende a voler dire troppe cose progettazione educativa 95 ciò che ho INTENZIONE DI DIRE 100 ciò che DICO VERAMENTE 70 ciò che l’altro HA SENTITO 40 ciò che l’altro HA CAPITO 20 ciò che l’altro HA RITENUTO 10 progettazione educativa 96 progettazione educativa 97 NELL’EVENTUALITA’ CHE LE NOSTRE INFORMAZIONI VENGANO RECEPITE E ACCETTATE NON E’ DETTO CHE SI TRASFORMINO NEI COMPORTAMENTI AUSPICATI Il rischio di incappare nei malintesi è sempre in agguato progettazione educativa 98 INFINE NON E’ DETTO CHE IL PAZIENTE CHE NON ACCETTA LE INDICAZIONI SI SENTA FORTE ED ASSERTIVO ABBASTANZA PER COMUNICARLO In questo senso il paziente irragionevole è preferibile al paziente la cui compliance è soltanto apparente progettazione educativa 99 QUANDO INVIAMO UN MESSAGGIO DA TECNICI QUESTO NON VA AFFATTO A SOSTITUIRE LE INFORMAZIONI CHE IL PAZIENTE HA O CREDE DI AVERE: NOI NON ELIMINIAMO LA SUA VERITA’ SOSTITUENDOLA CON LA NOSTRA SOLO PERCHE’ ABBIAMO UNA DIVISA progettazione educativa 100 COSTRUIRE UNA RELAZIONE NON è FACILE SOPRATTUTTO SE SBILANCIATA: DA UNA PARTE IL TECNICO, L’ESPERTO COLUI CHE SA DALL’ALTRA COLUI CHE HA BISOGNO DI AIUTO Ogni paziente non porta solo i propri sintomi fisici ma anche le sue ipotesi, le sue speranze, i suoi timori, le sue convinzioni. Ogni paziente ha il proprio Trattato di Igiene e Medicina preventiva, diagnosi e cura in cui si mischiano venerabili tradizioni, prescrizioni materne, osservazioni empiriche, informazioni raccolte qua e là, medicina tradizionale e non convenzionale, nessi di causalità più o meno accettabili sul piano scientifico. progettazione educativa 101 CHIUSE-APERTE FALSE Domandare viene prima di dare risposte Porsi domande, spesso, può essere più utile che cercare di dare risposte Le domande che fate devono avere un senso rispetto all’obiettivo ed essere accettabili per chi le riceve Le domande hanno un aspetto di contenuto e uno di relazione Le domande hanno un linguaggio verbale e uno non verbale progettazione educativa 102 ADEGUATA alla situazione del paziente in quel momento CHIARA PRECISA COMPRENSIBILE UTILIZZABILE PUNTUALE COMPLETA VERIFICATA progettazione educativa 103 CHE EFFETTO FA SULL’ALTRO IL MIO INTERVENTO? DA CHE COSA ME NE ACCORGO? COSA ME NE FACCIO DI CIO’ CHE RACCOLGO? progettazione educativa 104 I modi / barriera Dare ordini Tu devi… Bisogna che tu… Minacciare Se no, finirà che…. Richiamare alla ragione Sostituirsi Giudicare Dovresti capire anche tu che… Fai come ti dico… io al tuo posto… Se non fai come dico, sei (irresponsabile, pazzo, cattivo….) Interpretare In realtà, tu pensi… tu vuoi dire…. Questo succede perché… Investigare Siamo proprio sicuri che….? Argomentare Minimizzare Ti dico questo perché …. Quando sarai più grande capirai che…. Non è poi così grave … progettazione educativa 105 I modi / barriera Dare ordini Tu devi… Bisogna che tu… Minacciare Se no, finirà che…. Richiamare alla ragione Sostituirsi Giudicare Dovresti capire anche tu che… Fai come ti dico… io al tuo posto… Se non fai come dico, sei (irresponsabile, pazzo, cattivo….) Interpretare In realtà, tu pensi… tu vuoi dire…. Questo succede perché… Investigare Siamo proprio sicuri che….? Argomentare Minimizzare Ti dico questo perché …. Quando sarai più grande capirai che…. Non è poi così grave … progettazione educativa 106 NEGOZIARE GLI OBIETTIVI SCEGLIENDO INSIEME IL PERCORSO VERIFICANDOLO PERIODICAMENTE progettazione educativa 107 COSTRUIRSI UN PIANO COMUNICATIVO •SCEGLIERE LE INFORMAZIONI ESSENZIALI: l’intervento consiste in …e serve a…; è indicato perché…. •CONSOLIDAMENTO È importante che lei presti particolare attenzione a… Vuole che proviamo insieme a predisporre… •AMPLIAMENTO adesso che le è più chiaro che cosa dovremmo fare nella prossima settimana vorrei dirle qualche altra cosa nell’eventualità che si presentassero altri problemi. •DIFFERENZIAZIONE parliamo anche delle possibili complicazioni/difficoltà, in modo che lei sia tranquilla nel verificare il tutto. Se per esempio vede che…; se invece sente che…” progettazione educativa 108 Mandato • Cosa direste effettivamente a Caterina per presentarle il suo progetto terapeutico? progettazione educativa 109 progettazione educativa 110 COSA VOGLIAMO DA UN INTERVENTO EDUCATIVO? Che i cittadini siano informati? Che i cittadini dimostrino di aver imparato quanto gli è stato detto? Che cambino il loro atteggiamento o comportamento nel senso che gli indichiamo? Che siano più adulti, cioè più liberi di scegliere in modo indipendente? Che l’esperimento funzioni, cioè che tutti i passi previsti siano felicemente compiuti indipendentemente dai risultati? % per quanti deve funzionare e con quale standard? progettazione educativa 111 MISURAZIONE GIUDIZIO ORIENTAMENTO = attribuire da parte di qualcuno (il chi della valutazione) un giudizio di valore a qualche cosa (gli oggetti della valutazione) su scale qualitative o quantitative, utilizzando tecniche e strumenti diversi (il “come” della valutazione). progettazione educativa 112 y p e r s o n e TEMPOREGGIATORI DISPONIBILI 2,5% PRECURSORI 13,5% RILUTTANTI 34% 34% tempo progettazione educativa 13,5% 2,5% x IRRIDUCIBILI 113 IL GRAFICO CI DICE CHE E’ IRREALISTICO PENSARE CHE TUTTI POSSANO CAMBIARE COMPORTAMENTO, COME E’ ANCHE IRREALISTICO PENSARE CHE NULLA POSSA CAMBIARE. E’ DIMOSTRATO CHE UNA PARTE DI PERSONA CAMBIA DA SE’ CON SEMPLICISSIMI STIMOLI, ALCUNI NON CAMBIERANNO MAI , MOLTI CAMBIERANNO IL LORO COMPORTAMENTO IN RELAZIONE ALL’EFFICACIA DEI NOSTRI INTERVENTI. progettazione educativa 114 dors progettazione educativa 115 A questo punto una considerazione: come mai, nonostante ci siano più soggetti sociali interessati ai diversi oggetti della valutazione, si valuta così poco? Si possono individuare difficoltà strutturali (mancanza di stimoli competitivi in regime di monopolio, assenza nel pubblico di reali meccanismi di incentivazione) e difficoltà inerenti i soggetti valutanti (insufficiente consapevolezza dell’importanza della valutazione, scarsa padronanza delle tecniche, naturale resistenza al cambiamento). DIFFICOLTA’ AD INDIVIDUARE E MISURARE INDICATORI SOSTENIBILI E SIGNIFICATIVI progettazione educativa 116 dors progettazione educativa 117 dors o i inguo) r t s i e d t o i Cri terion (da krino - , distinguere, kri care o i c d e u i r g g l r da nto pe e m a d n fo norma, e valutar d r a ualità, q , d o l l n e Sta e (insegna, e poi laivrt - stendardo) le s stend e e s voc. Ing e c f ra n nto o e c i m i t r n e a ’ f l i d al o di r t n u p , o sempi e , o l l e mod il it o b a t s e r p e r o t a c i d n i catore Elemento, caratteristica valutabile di un oggetto che permette di effettuare distinzioni, formulare giudizi Livello da raggiungere per discriminare tra giudizio positivo e negativo Misura riproducibile del criterio nella situazione analizzata, i d n a i s o o informazione che lo rende latin qualc o i d d r a a r t u l s i da m la osservabile 118 zione oprogettazione educativa ’indica l ’ a d e ch dors Che cosa mi aspetto di ottenere? Quali elementi osservabili descrivono il mio atteso? A che livello mi dichiaro soddisfatto? Come posso misurare questi elementi? A che livello mi dichiaro soddisfatto? progettazione educativa 119 Una pizza è buona se... criterio sofficità filantezza Temperatura al tavolo Cottura pasta Freschezza pomodoro Quantità olio Rispetto ingredienti standard concettuale Giusta flaccidità al sollevamento triangolare indicatore N°triangoli che si piegano sul totale % di volte che Il filo fino a si fila almeno 20 cm tiene un filo di 20 cm Tempo di Se assaggiata attesa prima subito scotta del consumo All’esame visivo Quantità di è cotta ma cornicione non bruciata bruciato Scivola sulla Presenza di pasta e cade in residuo parte sul piatto nel piatto Non si N° pozze di Ø > 1 cm formano pozze È conforme N° ingredienti alla ricettaprogettazione educativain originale eccesso/difetto standard operativo 100% (8/8) 7/8 >20 sec. < 30% SI non più di 1 0 120 dors Si può valutare l’efficacia degli interventi di promozione della salute? dors Il vero, il falso, il forse Chi mi dice che questo è vero? Chi decide che questo è vero? Chi mi dice che questo funziona? Chi decide che questo funziona? progettazione educativa 121 progettazione educativa 122 Mandato • Provate a definire gli elementi da utilizzare per la valutazione dell’intervento (settimo specchietto) progettazione educativa 123 CRITERIO BENESSERE DI C. INDICATORE VALORE GLICEMIA STANDARD SOTTO… Riduzione dopo x t Mantenimento dopo y t TONO DELL’UMORE EFFICACIA INTERVENTO RISPETTO DEI TEMPI OTTIMIZZAZIONE RISORSE (coordinamento, utilizzo rete) progettazione educativa 124 COME ESPORTO LE EVIDENZE NELLE VITA QUOTIDIANE DELLE PERSONE ? Es. dopo quante ore posso fare il bagno Es. dare ricostituenti al bambino Es. somministrare acido folico alle gravide Es. far vaccinare i bambini progettazione educativa 125 gen era lizz abi lità Ha senso? tà i l i b i plaus Si è tenuto conto di tutto? comp letez za à t i il b i c ità u d l i o r b Rip sferi tra Si può ripetere? eff ica cia Si può “esportare”? Interventi efficaci efficacia pratica Funziona? progettazione educativa Funziona qui? 126 dors L’efficacia è la capacità di un programma di promozione della salute di andare incontro ai bisogni di salute di una determinata popolazione e di produrre risultati in termini di miglioramento scientifica della salute Criteri di efficacia: 4 dimensioni interrelate dors Socio-culturale Efficacia organizzativa progettazione educativa Promozione della salute 127 dors progettazione progettazione educativa valutazione 128 dors Prestazioni con prevalenti aspetti positivi Come ripristinare la propria autorità di ruolo? Cosa fare per sviluppare la persona? Riconoscere risultati e punti positivi Accusare sui comportamenti Valutazione centrata su temi prevalentemente negativi Valutazione punitiva Valutazione di sviluppo Valutazione di critica Valutazione collusiva Ricercare cause di problemi Valutazione centrata su temi prevalentemente positivi Nascondere problemi reali Come fare per migliorare le prestazioni future? Come salvare il rapporto capo-collaboratore? Prestazioni con prevalenti aspetti negativi progettazione educativa Fertonani, 1999 129 dors STRUMENTI VALUTAZIONE QUALITATIVA QUANTITATIVA - dettagliati, informazioni in profondità - raccolta di dati strutturati provenienti da un gran numero di stakeholder (portatori di interesse) - non sempre generalizzabili all’intera popolazione - fornisce linguaggi, contesti, relazioni… - “profonda” - risultati quantificabili e generalizzabili - “estesa” progettazione educativa 130 dors STRUMENTI VALUTAZIONE alcuni esempi… QUALITATIVA QUANTITATIVA - focus group - intervista in profondità - interviste-questionari con domande aperte significati - diario - tecniche di consenso (Delphi, Nominal group…) - forum-gruppo di discussione - sondaggi telefonici, postali, “opportunistici” - moduli-registri di programmi di lavoro - utilizzazione di servizi - analisi diimmagini banche dati - indicatori di salute e di comportamenti progettazione educativa 131 - indicatori di malattia (tassi) Gruppo di Progetto dors Diagnosi di comunità Analisi del problemaO-A valutazione Gli ingredienti di buon intervento intervento V FASE DIAGNOSI AMMINISTRATIVA E POLITICA PROMOZIONE DELLA SALUTE Educazione alla salute Definizione del piano e delle politiche di intervento Diagnosi di contesto Definizione obiettivi misurabili Piano del programma Prove di efficacia Modelli di cambiamento Piano visibilità PROGETTO I NTERVENTO Gruppo multi e inter Diagnosi educativa Analisi del bisogno O-A VI FASE IMPLEMENTAZIONE DELL’INTERVENTO PROCEED Piano valutazione Mo del l o PRECEDE/ PRECEDE/ PROCEED IV FASE DIAGNOSI EDUCATIVA E ORGANIZZATIVA Fattori predisponenti III FASE DIAGNOSI DEI COMPORTAMENTI E DELL’AMBIENTE (L.W.Green) processo-output-impatto PRECEDE II FASE I FASE DIAGNOSI EPIDEMIOLOGICA DIAGNOSI SOCIALE Analisi risorse/vincoli Comportamenti e stili di vita Fattori rinforzanti Salute Ambiente Qualità della vita Fattori abilitanti VII FASE VIII FASE VALUTAZIONE DI PROCESSO VALUTAZIONE DI IMPATTO DI AGNOSI EDUCATI VA IX FASE VALUTAZIONE DI RISULTATO DI AGNOSI DI COM UNI TA’ Riferimenti teorici e prove di efficacia Collaborazioni e alleanze Valutazione di impatto Diffusione e condivisione Continuità d’azione e sostenibilità Dare voce Mettere in grado Fare opera di mediazione progettazione educativa 132 PERCHE’ E’ IMPORTANTE UN MINIMO DI PIANIFICAZIONE? progettazione educativa 133 QUALI ELEMENTI DOBBIAMO PRENDERE IN CONSIDERAZIONE? progettazione educativa 134 TEMPO/TEMPI PERSONE: COMPETENZE, MOTIVAZIONI, DISPONIBILITA’…. RISORSE ECONOMICHE, STRUTTURALI, TECNOLOGICHE… CIO’ CHE C’E’ GIA’ A DISPOSIZIONE progettazione educativa 135 Mandato • Provate a individuare i punti essenziali che dovreste tenere in considerazione nella pianificazione di questo intervento (ottavo e sesto specchietto) progettazione educativa 136 COSA FACCIAMO INSIEME A CATERINA Lista dei cibi e delle bevande (tipo, quantità, trattamento) Lista dell’attività fisica organizzata Lista delle cose essenziali per scegliere cibi fuori casa e cosa fare il pasto dopo Memorandum consumo farmaci progettazione educativa 137 Riferimenti chiari; timing, competenze e consumo di risorse; documentazione e registrazioni progettazione educativa 138 Mandato • Provate a chiedervi a che cosa prestereste particolarmente attenzione nella realizzazione di questo intervento (nono specchietto) progettazione educativa 139 COSA PUO’ AIUTARE CATERINA: Telefonata al secondo giorno Coinvolgimento figlio per la spesa Diario di cibo progettazione educativa 140 progettazione educativa 141 SULLA BASE DI CHE COSA SI POGGIA UNA VERIFICA SUFFICIENTEMENTE BUONA? progettazione educativa 142 Riprendere elementi della valutazione Misurare valore indicatori (chi-come-quando-con quali competenze) progettazione educativa 143 Mandato • Provate a scrivere che cosa fareste per mettere in atto la verifica (decimo specchietto) progettazione educativa 144 CRITERIO BENESSERE DI C. INDICATORE VALORE GLICEMIA STANDARD SOTTO… Riduzione dopo x t Mantenimento dopo y t TONO DELL’UMORE EFFICACIA INTERVENTO RISPETTO DEI TEMPI OTTIMIZZAZIONE RISORSE (coordinamento, utilizzo rete) progettazione educativa 145 progettazione educativa 146 Cosa devo fare sapere a chi di che cosa quando? Importanza per la salute del gruppo della condivisione progettazione educativa 147 progettazione educativa 148 progettazione educativa 149 Mandato • Provate a indicare di che cosa terreste conto per la chiusura e la socializzazione dell’intervento e dei suoi risultati. (undicesimo-dodicesimo specchietto) progettazione educativa 150 QUANDO E CHI CONSIDERA CHIUSO QUESTO INTERVENTO? progettazione educativa 151 QUALI DIFFICOLTA’ AVETE INCONTRATO? progettazione educativa 152 dors Diagnosi di comunità Analisi del problema O-A verifica Diagnosi educativa Analisi del bisogno O-A intervento Definizione obiettivi misurabili Piano del programma Prove di efficacia Piano visibilità Piano valutazione progettazione educativa processo-output-impatto Analisi risorse/vincoli 153 dors Modello PRECEDE/PROCEED V FASE DIAGNOSI AMMINISTRATIVA E POLITICA p r o c e s s o PROMOZIONE DELLA SALUTE Educazione alla salute Definizione del piano e delle politiche di intervento IV FASE DIAGNOSI EDUCATIVA E ORGANIZZATIVA Determinati Predisponenti III FASE DIAGNOSI DEI COMPORTAMENTI E DELL’AMBIENTE (L.W.Green) PRECEDE II FASE I FASE DIAGNOSI EPIDEMIOLOGICA DIAGNOSI SOCIALE Comportamenti e stili di vita Fattori Abilitanti Ambiente Determinati Rinforzanti VI FASE VII FASE VIII FASE IX FASE IMPLEMENTAZIONE DELL’INTERVENTO VALUTAZIONE DI PROCESSO VALUTAZIONE DI IMPATTO VALUTAZIONE DI RISULTATO output esiti intermedi Qualità della vita Salute PROCEED impatto impatto impatto impatto sui fattori progettazione sui eeducativa amb su fattori su comp. comp.-amb. outcome 154