cap 31

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MD 9. La macroeconomia delle economie aperte
In questo modulo, costituito da due Unità, ci occuperemo di analizzare il funzionamento delle
economie aperte, ossia degli scambi a livello internazionale.
La globalizzazione delle economie è sicuramente il tratto saliente del funzionamento dei sistemi
economici negli ultimi decenni. Gli scambi internazionali non riguardano ormai solo le merci ma
anche i servizi e in modo molto rilevante le attività finanziarie.
Nella Unità 9.1 introduciamo le principali definizioni e concetti degli scambi internazionali, mentre
nella Unità 9.2 svilupperemo un modello macroeconomico completo delle economie aperte.
UD 9.1. Macroeconomia delle economie aperte
Inquadramento generale
In questa unità introduciamo i concetti principali per l’analisi dei mercati internazionali:
esportazioni nette, flusso netto di capitali, tassi di cambio nominali e reali. Gli scambi internazionali
non riguardano solo i beni e i servizi ma, in modo sempre più rilevante, vengono scambiate le
attività finanziarie. Vedremo come la bilancia commerciale (le esportazioni nette) sia strettamente
legata agli scambi patrimoniali, misurati dal flusso netto di capitali. Infine svilupperemo la teoria
della parità del potere di acquisto per spiegare il livello dei prezzi relativi e dei tassi di cambio nel
lungo periodo.
Obiettivi di apprendimento
‚ vedere come le esportazioni nette misurano il flusso internazionale di beni e servizi
‚ vedere come il flusso netto di capitali misura gli scambi di attività finanziarie
‚ esaminare la relazione tra risparmio, investimenti e flusso netto di capitali
‚ imparare il significato di tassi di cambio nominali e reali
‚ esaminare la teoria della parità del potere di acquisto
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Concetti di base
Economia chiusa ed economia aperta
Economia chiusa: una economia che non ha rapporti con le altre economia del mondo
Economia aperta: una economia che interagisce liberamente con altre economie del mondo
Gli scambi internazionali vengono attuati in due mercati, tra loro collegati:
• i mercati mondiali delle merci dove si acquistano (importazioni, M) e vendono
(esportazioni, X) beni e servizi
• i mercati finanziari mondiali dove si acquistano e vendono le attività patrimoniali (valuta,
titoli, azioni) dei diversi paesi.
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Mercati mondiali delle merci
Le esportazioni nette, NX, (o bilancia commerciale) di un paese sono la differenza tra il valore
delle esportazioni e il valore delle importazioni.
Avanzo commerciale
Se X > M si ha un avanzo (o surplus) commerciale:
il paese vende all’estero più di quanto compra
Disavanzo commerciale
Se X < M si ha un disavanzo (o deficit) commerciale:
il paese compra dall’estero più di quanto vende
Equilibrio commerciale
Se X = M il paese è in equilibrio commerciale
il valore delle vendite eguaglia quello degli acquisti
Fattori che influenzano la bilancia commerciale
• Preferenze dei consumatori per i beni esteri e interni
• Prezzo dei beni esteri e interni
• Tasso di cambio della valuta interna per comprare beni e servizi all’estero
• Il reddito dei consumatori interni ed esteri
• Costo di trasporto dei beni tra i paesi
• Legislazione sul commercio internazionale
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I mercati finanziari mondiali
Gli scambi di attività finanziarie (valuta, titoli, azioni) sui mercati mondiali dei capitali si vanno
sempre più sviluppando:
• acquisto di attività finanziarie estere da parte di residenti
• vendita di attività finanziarie interne a non residenti
Flusso netto di capitali (o Investimenti esteri netti, NCO)
differenza tra l’acquisto di attività patrimoniali estere da parte di residenti e quello di attività
patrimoniali nazionali da parte di non residenti
Gli investimenti esteri possono assumere due forme:
• investimenti estero diretto: gestione di una attività produttiva all’estero
• investimento estero di portafoglio: realizzazione di una operazione finanziaria all’estero
Fattori che influenzano gli investimenti esteri netti di un paese
• Tassi di interesse reale sulle attività patrimoniali interne ed estere
• Rischio sulla detenzione di attività patrimoniali all’estero
• Politiche di governo sulla proprietà di attività patrimoniali interne da parte di cittadini
stranieri
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Identità tra esportazioni nette e flusso netto di capitali
Nel sistema economico complessivo lo sbilancio nel mercato mondiale dei beni (XN) e in quello dei
flussi finanziari (NCO) si devono compensare
NCO = NX
(acquisto capitali – vendita capitali) = (vendita beni – acquisto beni)
Questa espressione algebrica è una identità, in quanto, per le definizioni stesse delle variabili, ogni
transazione che influenza una parte influenza necessariamente anche l’altra.
Esempio: vendita all’estero (in USA) di un bene italiano in cambio di dollari:
X aumenta, NX aumenta; ma l’impresa italiana ha ricevuto attività finanziarie USA (dollari) e
questo equivale ad un acquisto di capitali, quindi NCO aumenta; si torna in equilibrio
Ogni transazione internazionale è uno scambio: se un paese vende un bene ad un altro paese,
quest’ultimo deve trasferire attività patrimoniali di identico valore per pagarlo. Quindi il flusso
internazionale di beni e servizi e il flusso internazionale di attività patrimoniali sono due facce della
stessa medaglia.
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L’equazione del PIL con i flussi internazionali
Il Prodotto Interno Lordo (Y) di una nazione è dato dalla somma di consumi (C), investimenti (I),
spesa pubblica (G) ed esportazioni nette (XN).
Abbiamo pertanto l’identità del PIL
Y = C + I + G + NX
Ricordiamo che il risparmio nazionale è dato dalla parte di Y che non è spesa per consumi privati
e pubblici
S=Y-C-G
L’identità del PIL si può riscrivere come:
quindi:
e poiché:
otteniamo
S
risparmio
Y – C – G = I + NX
S = I + NX
NX = NCO
=
I
= investimenti interni
+ NCO
+ flusso netto di capitali
Il risparmio nazionale deve essere uguale alla somma degli investimenti interni e flusso netto di
capitali. Il sistema finanziario internazionale funziona come intermediario tra i due membri della
identità. Se il risparmio nazionale non basta a finanziare gli investimenti interni il paese si indebita
con l’estero.
Questo è ciò che sta accadendo da molti anni per gli Stati Uniti dove l’accumulazione interna di
capitale (gli investimenti) viene finanziata dall’afflusso di capitali esteri e quindi dal risparmio di
altri paesi.
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I prezzi delle transazioni internazionali
Anche le transazioni internazionali sono coordinate dal sistema dei prezzi; in particolare dai prezzi
internazionali: i tassi di cambio nominali e i tassi di cambio reali.
Tasso di cambio nominale
rapporto al quale è possibile scambiare la moneta di un paese con quella di un altro; ossia, unita di
valuta estera per unita di valuta interna.
Esempio: 1,23 dollari per 1 euro
Apprezzamento
aumento del valore di una valuta (la valuta si rafforza):
si possono acquistare maggiori quantità di valuta straniera
Deprezzamento
perdita di valore di una valuta (la valuta si indebolisce):
si possono acquistare minori quantità di valuta straniera
Tasso di cambio reale
rapporto al quale è possibile scambiare i beni e servizi prodotti in un paese con quelli prodotti in un
altro paese.
Esempio:
birra canadese Euro 4
birra italiana Euro 2
tasso di cambio reale 0,5 birra canadese per 1 birra italiana
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Relazione tra tassi di cambio nominale e reali
I tassi di cambio nominale e reale sono strettamente correlati.
In generale, definiamo:
e = tasso di cambio nominale tra euro (Italia) e dollaro (USA)
P = indice dei prezzi in Italia
P* = indice dei prezzi in un paese estero (esempio, USA)
Tasso di cambio reale:
eP
P*
Esempio semplice, relativo ad un solo bene:
Tasso di cambio nominale: e = 80 (yen per euro)
Riso Italiano (1 ton) = 100 euro
Riso giapponese (1 ton) = 16000 yen
Tasso di cambio reale: (e P) / P* = (80 x 100) / 16000 = ½ = 0.5
Per determinare il tasso di cambio reale in genere si prende in esame un paniere di beni quale
l’indice dei prezzi al consumo.
Il tasso di cambio reale è la determinante fondamentale delle esportazioni nette.
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Determinazione del tasso di cambio nominale nel lungo periodo
I tassi di cambio presentano ampie variazioni nel tempo. Esistono varie teorie che cercano di
spiegare le variazioni dei tassi di cambio, la più semplice tra queste è la teoria della parità del potere
di acquisto che cerca di dare conto delle variazioni dei tassi di cambio nel lungo periodo.
La parità del potere di acquisto (PPA):
una unità di qualsiasi valuta deve poter acquistare la medesima quantità di beni in ciascun paese del
mondo.
Questa teoria si basa sul principio della Legge del prezzo unico.
Legge del prezzo unico:
un bene deve avere lo stesso prezzo in ogni luogo, altrimenti ci sarebbero opportunità di profitto
non sfruttate.
Le opportunità di profitto in presenza di differenze nei prezzi sono date dalla possibilità di fare
arbitraggio.
Arbitraggio: compravendita di un bene in località diverse per sfruttare le differenze nei prezzi e
ottenere un profitto.
Esempio:
1 euro acquista più caffè in Italia rispetto al Giappone: P < P*
Possibilità di arbitraggio comprando caffè in Italia e per venderlo in Giappone
domanda di caffè in Italia ↑ , le esportazioni ↑ , il prezzo …↑..,
offerta caffè in Giappone ↑ , importazioni ↑ , prezzo ↓
si tende ad avere lo stesso prezzo nei due paesi.
Analogamente la teoria della PPA afferma che una valuta deve avere il medesimo potere di acquisto
in tutti i paesi.
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PPA e tassi di cambio
In base alla teoria della PPA il tasso di cambio nominale tra due valute dipende dal livello dei prezzi
dei due paesi.
Esempio:
Prezzo 1 kg caffè:
Giappone = 500 yen
Italia = 5 euro
Tasso di cambio nominale = 500 yen / 5 euro = 100 yen per euro
Se il tasso di cambio nominale fosse diverso, il potere di acquisto dell’euro non sarebbe lo stesso
nei due paesi.
Formalmente, dati:
P = indice dei prezzi in Italia
P* = indice dei prezzi in un paese estero (esempio, Giappone)
e = tasso di cambio nominale tra euro (Italia) e yen (Giappone)
il potere di acquisto dell’euro (quantità di beni che si possono acquistare con 1 euro) sarà:
1
e
all’interno:
all’estero:
P
P*
dato che il potere di acquisto deve essere uguale:
1
e
= *
P P
da cui si ottiene una espressione per il tasso di cambio nominale:
e=
P*
P
Secondo la teoria della parità del potere di acquisto, il tasso di cambio nominale tra due valute
riflette le differenze del livello dei prezzi nei due paesi e quindi varia al variare del livello dei
prezzi.
Inoltre, usando la precedente equazione del tasso di cambio nominale, il tasso di cambio reale (ossia
il prezzo relativo dei beni interni ed esteri) risulta costante:
tasso di cambio reale:
eP
=1
P*
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Effetti della politica monetaria sul tasso di cambio
Se offerta moneta ↑ , prezzi interni ↑ , (P* / P) ↓ , deprezzamento , tasso di cambio nominale ↓
I paesi con maggior tasso di inflazione vedono deprezzare la loro moneta.
Limiti della teoria della PPA
E’ un modello molto semplificato utile per spiegare le tendenze di lungo periodo dei tassi di
cambio.
In realtà:
• molti beni non sono facilmente commerciabili (non vale la teoria del prezzo unico)
• i beni non sono perfettamente sostituibili, i consumatori possono preferire i beni esteri o
interni (e ciò determina differenziali di prezzo non soggetti ad arbitraggio)
• le preferenze variano nel tempo
Quindi, il tasso di cambio reale oscilla nel tempo.
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