SESSUOLOGIANewsOnLIne Notiziario del Centro Italiano di Sessuologia GIORNALE DI INFORMAZIONE Pubblicazione non periodica Numero 4 – 15 Marzo 2017 A cura di: Giuliana Proietti e Walter La Gatta Dal 1959 l’Associazione riunisce studiosi, professionisti, operatori sociali interessati agli aspetti umani, educativi, clinici della sessualità. psicoterapeuti sessuologi L’INTERVISTA A… Stephanie Buehler, sessuologa californiana GP Come mai ti sei interessata al campo della sessuologia? di Giuliana Proietti Stephanie Buehler è psicologa e sessuologa. Dirige il Buehler Institute di Newport Beach, California, che offre consulenza sessuale a uomini, donne e coppie, oltre che formazione continua agli psicoterapeuti. La Dr.ssa Buehler ha scritto due libri, è spesso invitata in convegni internazionali ed è citata in un libro di testo di Psicologia pubblicato da Scientific American. SB Molte cose mi ci hanno portato. Sono cresciuta durante la cosiddetta "rivoluzione sessuale" a Los Angeles e ho ascoltato molte teorie sull'identità sessuale. Non ho imparato molto nella scuola di specializzazione, ma mi sono formata in un ambiente ospedaliero, rendendomi conto che alcuni dei pazienti avevano problemi di droga e alcol a causa di abusi sessuali, confusione e vergogna. Una volta raggiunta la specializzazione, ho lavorato con un endocrinologo che mi ha consigliato di formarmi nel campo della terapia sessuale. Questo campo mi è veramente interessato, ed ho iniziato a dedicarmi interamente a questo. Si tratta di un campo affascinante, e io non mi sono mai annoiata. GP In Italia non abbiamo la definizione di "terapeuta sessuale", ma il professionista che si occupa di sessualità umana (e che pratica la terapia sessuale) è un “sessuologo clinico”. Leggendo articoli di autori americani, a volte trovo la definizione "Sex Therapist" e a volte "sessuologo clinico". E' la stessa cosa o ci sono differenze tra i due termini? La vignetta di Lepore Giuliana Proietti, Intervista a Stephanie Buehler, Continua a pag. 2 SESSUOLOGIANewsOnline Pag. Giuliana Proietti, Intervista a Stephanie Buehler, Continua da pag. 1 SB Da quello che ne so io negli Stati Uniti, "terapeuta sessuale" si riferisce a qualcuno che ha raggiunto la specializzazione come professionista della salute mentale, come può essere uno psicologo o un assistente sociale. Il termine dovrebbe probabilmente essere “psicoterapeuta sessuale” ma questo è troppo lungo per noi, ci piace accorciare tutto! Inoltre, non vi è nessuna scuola che ti porta a diventare un "sessuologo clinico". Si tratta di un campo molto confuso per noi. GP Perché, secondo te, le sessuologhe sono, in generale, più popolari dei sessuologi uomini? (Quando cerco un sessuologo in una rivista o nei social media, trovo solo donne. Perché? Sembra che la nostra professione sia praticata solo da donne ...) SB In America, l'intero campo della psicoterapia è dominato dalle donne, e ne consegue che la maggior parte dei terapeuti sessuali siano di sesso femminile. mancavano inoltre dei capitoli, e così il materiale non stava insieme molto bene. Io tengo un master di scrittura professionale presso la USC (University of Southern California), e un collega ha parlato con un redattore di una grande casa editrice riguardo alle mie capacità di scrittura. L'editore mi ha contattato per capire se avevo qualche idea per un libro, e questo è quello che ne è venuto fuori. Gli è piaciuto, e il resto è storia. GP Come è fatto il libro? SB Il libro è molto ampio, copre una vasta gamma di atteggiamenti e comportamenti sessuali. Al centro vi è l'ecosistema sessuologico (con riferimento a Bronfenbrenner), che aiuta a capire come il terapeuta pensa la sessualità di una persona che ha come paziente. Parla chiaramente dei tipi di difficoltà sessuali che hanno le persone e di come affrontare il trattamento. Credo si potrebbe dire che è un manuale sulla sessualità per terapeuti! GP Perché hai scritto il libro "What Every Mental Health Professional Needs to Know about Sex"? (Ciò che ogni Psicoterapeuta avrebbe bisogno di sapere sul sesso)? SB Ho frequentato una scuola di psicologia nota per il suo rigore, ma non ho imparato nulla sulla parte del DSM che parla di disfunzioni sessuali. Questo, per me, era ridicolo. Quando ho deciso di saperne di più, ho scoperto che la maggior parte dei libri sull'argomento erano eccessivamente accademici e stringati, come se vi fosse una reale o immaginaria mancanza di rispetto per questi argomenti. Nei libri 2 SB Il fatto che il libro rende accessibile l'argomento della sessualità. Sembra anche che sia piaciuta la parte dello "Step Into My Office" (casi clinici) perché questo avvicina la terapia sessuale alla vita reale. Si tratta di un libro di riferimento, qualcosa che le persone possono tirare fuori dallo scaffale per cercare spunti: "Come faccio a affrontare questo problema? Come posso aiutare questo cliente?" GP Il tuo libro potrebbe essere utile anche per i medici generici? Essi sono in difficoltà quando devono parlare di sesso ai loro pazienti? Quali sono i tuoi suggerimenti? SB È scritto soprattutto per i medici di medicina generale, perché credo che tutti i terapeuti dovrebbero essere in grado di chiedere ai loro clienti notizie circa la loro sessualità, e trattare i problemi più comuni, ad esempio, il calo del desiderio, dando informazioni e suggerimenti. Se un medico di medicina generale non riesce a parlare di sessualità, dovrebbe parlarne con un collega di fiducia o cercare una supervisione per capir e perché gli è difficile, e come superare gli ostacoli. GP Gli Stati Uniti sono un Paese profondamente multiculturale, multi-etnico e multi-religioso: dalla tua esperienza il sesso è ancora un argomento tabù? Soprattutto tra quale tipo di persone / coppie? SB Siamo molto diversi, è vero. Nella mia pratica, vedo regolarmente persone provenienti dal Medio Oriente, dall'India, da tutta l'Asia, dal Sud America: da tutto il mondo,davvero. GP Dai feedback che hai ricevuto, quale parte del libro è stata la più apprezzata dagli psicologi? Giuliana Proietti, Intervista a Stephanie Buehler, Continua a pag. 3 SESSUOLOGIANewsOnline Pag. Intervista a Stephanie Buehler, Continua da pag. 2 In molte culture, la religione domina la vita, e se la religione è sessualmente restrittiva, le persone spesso hanno difficoltà a trovare la gioia nella sua espressione. In particolare, una volta che arrivano negli Stati Uniti e sperimentano altri tipi di libertà, vogliono capire cosa significhi godere pienamente del sesso. Ma detto questo, noi abbiamo anche gruppi conservatori di origine americana. A queste persone viene spesso detto di aspettare fino al matrimonio per avere rapporti sessuali, e così esso sentono come di dover spingere un interruttore, passando dall'essere persone asessuate a persone pienamente attive sessualmente. GP Qual è il problema più comune per cui le persone si rivolgono a te? SB Livelli di desiderio non corrispondenti: uno dei partner ha maggiore desiderio sessuale rispetto all'altro. GP Qual è il futuro della nostra professione? Pensi che le tecnologie cambieranno la terapia sessuale tradizionale? Come? SB Penso che il trattamento dei problemi sessuali diventerà sempre più "medicalizzato". Lo vediamo già, con i giovani uomini tra i 20 e i 30 anni che cercano il Viagra invece che parlare con un terapeuta. Penso anche che ci sarà più telemedicina, e che le persone che non hanno avuto modo di rivolgersi ad un sessuologo possano riuscire a farlo online. GP negli Stati Uniti è ancora Helen Kaplan l'autore più seguito per la terapia sessuale o si tende a cercare ispirazione da altri autori? SB Helen Kaplan era una psichiatra e un'analista. Abbiamo ancora gli analisti, ma questa forma di terapia a lungo termine è caduta un po' in disgrazia. Abbiamo oggi terapeuti più sistemici, me compresa, David Schnarch, e Esther Perel, che guardano l'intero sistema e non solo all'individuo come portatore del sintomo. Giuliana Proietti Leggi la versione in inglese di questa intervista su psicolinea.it Traduzione a cura di Giuliana Proietti Giuliana Proietti, Intervista a Stephanie Buehler, FINE STORIA ANTICA 3 dell’isola, nell’ultimo terzo del VII sec. A.C.. Le città erano indipendenti, ma dovunque si parlava lo stesso dialetto greco, detto eolico, che, si diceva, era stato introdotto dagli Achei che avevano partecipato all’assedio di Troia; e una delle famiglie potenti di Lesbo, quella dei Pentilidi, dichiarava di discendere da Oreste, figlio di Agamennone, il capo della spedizione achea. Al tempo di Saffo, Lesbo era un’isola ricca, che intratteneva rapporti con le città greche della costa dell’Asia Minore, in particolare con Focea, i cui marinai, spingendosi nei mari del remoto Occidente, avrebbero fondato Marsiglia, loro prima colonia occidentale. Qui sono stati rinvenuti vasi fabbricati a Lesbo e portati lì dai Focesi, forse come merce di scambio per ottenere il bronzo, una lega che serviva per le armi e gli oggetti di lusso. Non si conosce molto della storia di Mitilene né per il periodo precedente a Saffo né per quello successivo. Si sa, comunque, che la città ebbe disordini e rivolte che comportarono il crollo dell’aristocrazia che la governava. Saffo di Lesbo di Nunzia Melchiorre Lesbo, un’isola greca che deve la sua fama all’aggettivo femminile: lesbica. Il termine suscitava scandalo poiché del tutto estraneo all’atmosfera del luogo. Isola di Lesbo Lesbo è un’isola, abbastanza grande, a nord-est del mar Egeo, quasi vicina all’Asia Minore, e più precisamente alla Tròade, dove, secondo la leggenda, i guerrieri achei avevano combattuto per dieci anni per la bellezza di Elena. Lesbo è la patria di Saffo, la poetessa senza bellezza, nata a Mitilene, la città più importante Saffo apparteneva ad una famiglia nobile, come il suo contemporaneo Alceo. Entrambi incarnano la poesia lirica, detta eolica, che punta ad esprimere sentimenti personali e si distingue per questo da quella lirica-religiosa o civile. Nunzia Melchiorre, Saffo di Lesbo. Continua a pag. 4 SESSUOLOGIANewsOnline Pag. Nunzia Melchiorre, Saffo di Lesbo. Continua da pag. 3 Il padre di Saffo si chiamava Scamandronimo, un nome sonoro che richiamava quello del fiume della pianura troiana, cantato da Omero nell’Iliade. appartenevano agli stessi ambienti sociali di cui cantavano gioie e tristezze. La presenza di più donne o di una in mezzo a loro era, comunque, un fatto eccezionale. Forse proprio a questo deve qualcosa la fama acquistata dalla poesia lirica di Lesbo. Le donne godevano una condizione e un’indipendenza che non avrebbero più conosciuto in età classica tra il V e IV sec. a.C.. non che per loro non fosse un obbligo il matrimonio! La stessa Saffo dovette rispettarlo, diventando la moglie di un certo Cercilas o Cercolas, un uomo ricchissimo che veniva dall’isola di Andros (Cicladi), dal quale ebbe una figlia chiamata Cleis, come la madre di Saffo. Secondo l’epopea America, la donna era innanzitutto la custode dell’OIKOS, della “casa”; ma le numerose feste in onore delle divinità fornivano diverse occasioni d’incontro alle giovani donne e alle fanciulle che formavano i cori (i cori avevano attinenza con la danza non con il canto). I canti che accompagnavano le feste religiose, i matrimoni e i banchetti, erano opera di poeti che Ma all’interno dei gruppi aristocratici, nella Grecia arcaica (VII-VI sec. a.C.) si stabilivano fra i giovani e adulti relazioni amorose. Ciò che ci sorprende è che si sia potuto manifestare con tanta naturalezza l’amore verso una donna o verso un ragazzo. Occorre precisare, però, che queste pratiche erano naturali in un determinato ambiente, non lo erano in un altro. Nell’Atene del V e IV sec. a C. non lo erano più. Ed è in uno dei suoi viaggi che si innamorò di una famosa cortigiana Rodofis, per cui si rovinò. Di un altro fratello si sa ben poco. Del terzo si narra che fu coppiere nel pritaneo di Mitilene, cioè versava da bere ai consiglieri della città durante le riunioni, una funzione riservata ai giovani delle migliori famiglie. la pederastia. In realtà l’uomo greco amava le donne al pari di qualunque altro uomo di qualunque altra civiltà. Basti osservare un vaso greco per capire che non si trattava di relazioni “platoniche”. Oltre che una figlia, Scamandronimo ebbe anche dei figli maschi. il maggiore commerciava con l’Egitto e possedeva un vascello, come tutti gli aristocratici, per il trasporto delle merci. In uno dei suoi poemi Saffo chiama Dorica la ragazza che trattiene il fratello lontano da lei. 4 Dipinto pompeiano detto Saffo Due erano le compagne di Saffo. Allieve (a cui insegnava la sua arte) o compagne di gioco e di piacere, non si sa. Le sue opere erano indirizzate a delle donne, quelle poesie ardenti, sensuali, erotiche che si è potuto ricostruire grazie a dei frammenti che ci sono pervenuti. Saffo, la Lesbica, divenne oggetto di scherni più o meno osceni o di giudizi come quello espresso dall’anonimo autore di un papiro di Ossirinco: Il poeta comico Aristofane si burlava degli “invertiti” e lo stesso Platone sentiva il bisogno di giustificare l’amore verso i ragazzi spogliandolo di ogni sessualità. “È stata criticata per la sua dissolutezza e perché amava altre donne”. Almeno dai suoi fautori, l’omosessualità non è più ritenuta, oggi, una forma di “dissolutezza”. Ma molti rimarrebbero stupiti nell’apprendere che la loro scelta si inscrive in una tradizione aristocratica greca. Con la differenza però che l’omosessualità aristocratica non precludeva agli uomini come alle donne, i rapporti eterosessuali, particolarmente all’interno della vita coniugale. Si è scritto molto sull’”amore greco”, sull’amore verso i ragazzi, Donna che legge una poesia. Vaso attico 440-430 A.C. Ed è proprio ad Atene e dai poeti comici che i versi di Saffo vennero derisi, mentre nell’età in cui ella visse e nella società aristocratica di Mitilene, le sue ardenti parole indirizzate alle compagne non suscitavano alcuno scandalo. Nunzia Melchiorre, Saffo di Lesbo. Continua a pag. 5 SESSUOLOGIANewsOnline Pag. Nunzia Melchiorre, Saffo di Lesbo. Continua da pag. 4 Sfortunatamente non si sa nulla della pederastia femminile. Nel caso di Saffo, si tratta di “pederastia” nel significato letterale del termine “amore dei ragazzi”. In effetti le donne, a cui ella rivolge i suoi versi ardenti, sono ancora delle “ragazze” e molto spesso, è quando stanno per separarsi da lei per maritarsi, che Saffo compone i suoi commoventi addii: Saffo che non aveva nulla della bellezza delle dee o delle regine Americhe (era, pare, piccola e bruna) amava cantare la bellezza delle sue compagne: Quando ti vedo dinanzi a me mi sembra che mai Ermione (figlia di Elena e di Menelao) sia stata così bella e non credo temerario paragonarti alla bionda Elena se è permesso le mortali paragonare alle dee. Sappi, davanti alla tua bellezza, tutta la mia ansia sento che scompare. O promessa sposa, il tuo corpo è pieno di grazia e i tuoi occhi di miele, sul tuo volto seducente si diffonde amore, è certo che è Afrodite che ti ha distinta tra tutte le donne. E ad un’altra: Saffo esprime il suo dolore invocando Eros “che consuma i membri ed è amaro e dolce”. Ma sempre tornava ad imporsi il desiderio con l’invocazione della dea di Cipro (Afrodite): È disperata perché Ahis l’ha lasciata per la sua rivale Andromeda. A lei, partita per maritarsi, dedica i versi che ci testimoniano il tipo di vita che conducevano queste giovani e della natura dei legami che le univano: Sei venuta e hai fatto bene. Ti desideravo. Tu hai acceso nel mio cuore un desiderio che l’arde. Non ritornerò più mia dolce Ahis, morire è meno crudele di questa sorte odiosa; l’ho vista piangere nel momento dell’addio. Diceva: “Parto. È duro partire”. Ed io: “Sii felice, va, perché nulla dura a lungo. Ma ricordati sempre quanto ti ho amata. Tenendoci per mano nella notte profumata, andavamo alla fonte o erravamo nei campi. Per il tuo collo ho intrecciato ghirlande dai mille profumi; la verbena, la rosa e il giacinto appena colto ti stringevano il seno in un amplesso odoroso; balsami preziosi ti ungevano il corpo delizioso e giovane. E mentre riposavi vicino a me teneramente, ricevevi dalle mani di esperte ancelle i mille oggetti che l’arte e la mollezza inventano per adornare la bellezza delle figlie di Ionio … 5 Torna, te ne scongiuro Gorgila e preparati, vestita della tua tunica color di latte. Ah, che desiderio aleggia attorno alla tua bellezza! Vedere in Saffo, dopo questi versi, un Socrate al femminile, come è stato fatto da un sofista nel secondo secolo della nostra era, è un segno evidente di giustificare la poetessa di Lesbo dall’accusa di avere atteggiamenti “contro natura”. Ma c’è, pure, chi ha ipotizzato l’esistenza di due Saffo, l’una poetessa l’altra cortigiana dai costumi depravati. Ma per i suoi contemporanei la questione neppure si poneva. Testa di Saffo. Copia romana di età ellenistica, Museo di Istanbul Il suo amore per le donne non le impedì di innamorarsi di passione altrettanto focosa di un uomo di nome Faone che Saffo avrebbe desiderato di un “amore furioso”, amore non corrisposto che l’avrebbe portata al suicidio: “Saffo si sarebbe gettata in mare dall’alto di uno scoglio chiamato “Salto di Leucade” nell’isola omonima. Non si sa bene se Faone sia esistito veramente, l’importante è che a Saffo sia stata attribuita una passione “eterosessuale”. Non va dimenticato, altresì, che Saffo ha composto degli epistolari, dei canti nuziali, in cui esalta l’amore dei giovani sposi. Saffo era insieme la poetessa di cui cantare i versi, e la donna unita alle sue compagne da legami sulla sessualità dei quali non esisteva il minimo dubbio. Non si sa bene se Faone sia esistito veramente, l’importante è che a Saffo sia stata attribuita una passione “eterosessuale”. Saffo e Alceo a Mitilene, Lawrence Alma-Tadema, 1881 Nunzia Melchiorre, Saffo di Lesbo. Continua a pag. 6 SESSUOLOGIANewsOnline Pag. Nunzia Melchiorre, Saffo di Lesbo. Continua da pag. 5 C. Calame – L’amore in Grecia – Ed. Laterza, Bari 1983. Avanti in alto O imeneo Altazeli, o capentieri! O imeneo Il marito è un gigante! O imeneo! Che uomo, amici, e com’è grande! O imeneo. F. Buffière – Eros adolescent. La pèdèrastie dans la Grece. Pare che abbia avuto una storia anche col suo compatriota Alceo che la chiama “Saffo dalle trecce viola”. I due, sono rappresentati su un vaso, l’uno di fronte all’altra, ciascuno con il suo strumento musicale. IL PERSONAGGIO MISTERIOSO: chi è? Si tratta di tradizioni testimoniano l’ambiguità amori della poetessa. Nunzia Melchiorre, Saffo di Lesbo. FINE. 6 Vuoi scrivere anche tu qualcosa di interessante su queste pagine? Proponi il tuo articolo a: sessuologianews@cisonline. net oppure telefona al 347-0375949 (Dr. Giuliana Proietti) che degli Il CIS è affiliato a: Ma sarebbe da dire che la – cattiva – reputazione che le è stata attribuita dagli autori dell’Antichità, non riguardasse tanto i suoi amori quanto la sua indipendenza. Per questo Saffo si distingueva dalle altre donne al punto da essere costretta a prendere la via dell’esilio poiché aveva preso posizione nei conflitti che dilaniavano la sua città. E si rifugiò in Sicilia, a Siracusa … Federazione Italiana Sessuologia Scientifica; World Association for Sexual Health La risposta è a pag. 18 European Federation of Sexology Certo è che, denigrata per i suoi amori, la poetessa di Lesbo ha meritato la gloria per il suo talento, venendo definita nell’Antichità la decima musa. Iscriviti alla nostra pagina Facebook Federazione delle Società MedicoScientifiche Italiane Celebrata da Catullo e Ovidio, è stata tradotta fino ai giorni nostri da Marguerite Yourcenar che l’ha collocata ai vertici della poesia lirica che ha dominato il pensiero greco pre-classico. Nunzia Melchiorre Bibliografia: Les Belles Lettres di Thèodore Reinach – Saffo, poesie – Ilaria Dagnini. La citazione Venite a commentare ciò che vi piace e ciò che non vi piace di questo numero sulla Pagina Facebook di Sessuologia News Online. Votate con un “mi piace” gli articoli che avete gradito di più: ci servirà per comprendere meglio gli interessi dei lettori. È nella natura del desiderio di non poter essere soddisfatto, e la maggior parte degli uomini vive solo per soddisfarlo. Aristotele SESSUOLOGIANewsOnline Pag. DISFUNZIONI SESSUALI La disfunzione erettile di Giancarlo Balercia e Melissa Cutini La disfunzione erettile è l'incapacità di raggiungere e/o mantenere un'erezione sufficiente per un rapporto sessuale soddisfacente. Può comparire in tutte le decadi di vita, per alcuni uomini può essere un problema occasionale, per altri un problema frequente. È importante sottolineare che avere una disfunzione erettile non significa non essere capaci di avere un orgasmo o un'eiaculazione o non essere fertili. Per capire i molteplici meccanismi patogenetici responsabili della disfunzione è ben fare una riflessione sulle basi anatomofisiologiche responsabili dell'erezione stessa. Il pene è essenzialmente costituito da tre colonne di tessuto erettile: i due corpi cavernosi ed, inferiormente ad essi, il corpo spongioso. Il tessuto erettile è costituito da una complessa rete vascolare sinusoidale supportata da tessuto fibrillare elastico che, in erezione, può essere allungato fino a quattro volte rispetto alla condizione basale. I corpi cavernosi sono avvolti da una membrana fibrosa, detta albuginea, la cui inestensibilità è fondamentale per il raggiungimento della rigidità peniena. Durante l'eccitazione sessuale, vi è un iperafflusso di sangue arterioso ed un blocco del deflusso venoso tale da riempire di sangue il sistema vascolare sinusoidale. Tramite un sistema di “microsfinteri” vascolari il sangue arterioso viene "intrappolato" all’interno del tessuto erettile, determinando quindi l'erezione peniena; in seguito, il rilasciamento degli sfinteri venosi determinerà il deflusso di sangue dalle strutture erettili, quindi la loro detumescenza ed il ritorno del pene allo stato di flaccidità. È importante sottolineare come alla base del meccanismo erettivo vi sia una stretta sinergia tra il sistema nervoso centrale (dove nasce il desiderio attraverso le sensazioni visive, tattili, olfattive e psicogene) ed il sistema vascolare, previa integrità dello stesso e delle vie nervose periferiche ed un adeguato ambiente ormonale. Un qualsiasi fattore perturbativo (neurologico, vascolare, ormonale, metabolico, psicogeno), agente su uno o più meccanismi implicati, può provocare disturbi dell’erezione. È inevitabile che con l’invecchiamento vi sia una progressiva perdita di efficacia dei sofisticati sistemi che inducono l’erezione, tuttavia, vi sono una serie di fattori di rischio che, a prescindere dall’età, si associano alla disfunzione erettile. Schematicamente le cause della disfunzione erettile possono essere divise in organiche e psicogene. Fra le prime ricordiamo: malattie vascolari e cardiovascolari (es. cardiopatia ischemica) e fattori di rischio ad esse correlate come ipertensione arteriosa e dislipidemie, diabete mellito, obesità, sedentarietà, fumo, abuso cronico di alcol e droghe; alcune classi di farmaci di comune uso psichiatrico o internistico, patologie neurologiche e psichiatriche, interventi chirurgici e radioterapici sulla pelvi (es. la prostatectomia radicale ne è la causa più frequente) e patologie internistiche (es. insufficienza renale ed epatopatie). Tra i fattori psicogeni, rientrano principalmente le situazioni di 7 ansia e/o depressione, problemi di coppia di tipo relazionale e di ansia da prestazione. Spesso tuttavia le cause sono miste infatti una componente psicogena negativa si può instaurare nel paziente con disfunzione erettile, indipendentemente dal fatto che la causa iniziale sia organica. Risulta perciò fondamentale un corretto inquadramento diagnostico e la prima visita dall’Andrologo Medico (Endocrinologo-Andrologo) dovrà fondarsi su un’accurata anamnesi generale e sessuologica, su un esame obiettivo generale e dell’apparato genitale, su accertamenti laboratoristici di I livello per valutare i principali parametri metabolici ed ormonali e su esame strumentale ecografico della regione genitale. Se dagli accertamenti di I livello emergono cause organiche (es. diabete, ipertensione, vasculopatie, o endocrinopatie), il paziente è avviato sia ad una terapia eziologica specifica e, se necessario, all’eventuale approfondimento diagnostico di II livello per la disfunzione erettile come per esempio la valutazione vascolare peniena all’eco-Color Doppler prima e dopo iniezione intracavernosa di sostanze vasoattive (PGE1) ed infine, eventualmente, ad una terapia specifica. Se invece dagli accertamenti diagnostici di I livello emerge una preponderante componente primitiva psicogena, si potrà prendere in considerazione una terapia sessuale individuale o/e di coppia. La terapia farmacologica più utilizzata è costituita dagli inibitori della PDE-5 (5-fosfodiesterasi). Tali farmaci agiscono inibendo l’enzima che degrada il GMP ciclico mantenendo il rilassamento della muscolatura liscia dei corpi cavernosi e quindi l’erezione. Giancarlo Balercia, Melissa Cutini, La disfunzione erettile. Continua a pag. 8 SESSUOLOGIANewsOnline Pag. CONGRESSI Giancarlo Balercia, Melissa Cutini, La disfunzione erettile. Continua da pag. 7 Tali farmaci agiscono purché siano conservate le normali procedure innescanti l’erezione stessa (desiderio sessuale, preliminari, ecc.), oltre ad un adeguato ambiente androgenico, pena un alto rischio di insuccesso in caso di somministrazione degli inibitori della PDE5. In caso di inefficacia della terapia orale o di impossibilità all’utilizzo della stessa, l’alternativa terapeutica è la somministrazione intracavernosa di Prostaglandina E1 che provoca l’erezione tramite l’attivazione dell’AMP ciclico. Il suo utilizzo richiede tuttavia un addestramento specifico del paziente circa le modalità di iniezione e l’ottimizzazione personale del dosaggio, pena l’inefficacia o la comparsa di erezioni eccessivamente prolungate e dolorose (priapismo). Va sottolineato come l’approccio farmacologico sia di competenza specialistica dell’Andrologo Medico che sarà attento a non incentivarlo oltre il necessario, dato il potenziale rischio di innescare una sorta di farmaco-dipendenza psicogena nel paziente stesso. In conclusione, il miglior presidio terapeutico per la disfunzione erettile si basa su un corretto inquadramento diagnostico globale del disturbo ed una strategia terapeutica personalizzata elaborati da uno specialista andrologo sulla base dei dati clinici, laboratoristici e strumentali ottenuti da appropriato iter diagnostico. Giancarlo Balercia, Melissa Cutini, La disfunzione erettile. FINE. 8 XXX Congresso Centro Italiano di Sessuologia Bologna 9-10-11 novembre 2017 Presidente Maria Cristina Florini Malattia e la sfida dell’eros La qualità della vita sessuale nell’insorgenza di una malattia di Maria Cristina Florini Questa sarà l’immagine simbolo del XXX Congresso del C.I.S. Autrice: Tamara de Lempicka. Titolo dell’opera: Adamo ed Eva. Anno: 1932 Tamara Rosalia Gurwik-Gorska, sposata Lempicka, è una pittrice russa rifugiatasi a Parigi dopo la rivoluzione nel suo paese. Secondo la critica, il quadro richiama all'amore soft-porn, attraverso i corpi nudi e statuari dei due personaggi stretti in un possessivo e potente abbraccio. Al corpo virile e possente di Adamo, si contrappone quello di Eva, liscio e morbido, che non manca delle rotondità femminili GM XXX Congresso Centro Italiano di Sessuologia Bologna 9-10-11 novembre 2017 Presidente Maria Cristina Florini Malattia e la sfida dell’eros La qualità della vita sessuale nell’insorgenza di una malattia. Il 30° congresso del CIS abbiamo deciso di dedicarlo ad una tematica molto attuale, delicata e con importanti risvolti sulla qualità di vita delle persone: malattia e sessualità. La qualità della vita sessuale incide in modo significativo sulla qualità della vita delle persone e delle coppie. La sessualità è un aspetto complesso della vita umana e non si limita all’atto sessuale in sé, è multifattoriale: ad essa concorrono fattori biologici, psico-emotivi, relazionali e socio-culturali. Ed è multi-sistemica: dal punto di vista biologico, la funzione sessuale dipende dall’integrità e dal coordinamento dei sistemi nervoso, vascolare, ormonale, muscolare, metabolico e perfino immunitario; dal punto di vista psicologico la funzione sessuale dipende dalla relazione col Sè e con l’altro, pertanto ha componenti emotive e relazionali. Congresso CIS, Maria Cristina Florini, Continua a pag. 9 SESSUOLOGIANewsOnline Pag. Congresso CIS, Maria Cristina Florini, Continua da pag. 8 La sessuologia prevede un approccio pluridimensionale e pluridisciplinare, pertanto non si può prescindere da una “contaminazione” culturale e metodologica fra professionisti. La sessuologia è disciplina non autonoma che mutua dalle altre discipline, concetti e linguaggi; d’altra parte la sessualità, che ne rappresenta l’oggetto di studio, è altrettanto composita risultando da un insieme strutturato di elementi anatomici, psicologici, relazionali, sociali e culturali. Il medico generalmente è pragmatico e interventista, opera in uno scenario realistico, prevalentemente interroga; lo psicologo attendista e teorizzante, si occupa dei vissuti, delle rappresentazioni mentali, prevalentemente ascolta; entrambi sono potenzialmente vittime di un approccio organicistico: gli uni si rivolgono al corpo gli altri alla mente. I migliori risultati terapeutici si ottengono con un approccio pluridimensionale e pluridisciplinare, appunto perché la sessuologia non è una scienza autonoma. Così quando i terapeuti sono più di uno risulta indispensabile collaborare e integrare le competenze al fine di prendersi cura - occuparsi di chi chiede di essere “curato” e non ci si deve fermare al sintomo che la persona – paziente – cliente porta, per far questo occorre conoscere i limiti professionali e le competenze dell’altro professionista; si deve ripensare alla patologia della funzione sessuale: sintomo o malattia ? malato o malattia? Nel congresso a sessioni magistrali in plenaria si susseguiranno sessioni parallele su aree specifiche. Molte malattie oggi hanno un’insorgenza in età giovanileadulta, la sopravvivenza a tumori, malattie degenerative, cardiache, croniche, …, è aumentata, pertanto si pone con urgenza ed importanza affrontare il tema della qualità della vita e nello specifico della vita sessuale per la persona e la coppia. Quando si riceve una diagnosi di malattia, sul momento si pensa solo a guarire, ma lo sguardo va subito anche ai trattamenti necessari per ottenere questo risultato e alle loro conseguenze; improvvisamente ci si trova a dover gestire non solo la paura della malattia e dei trattamenti necessari alla guarigione, ma anche le inevitabili conseguenze sull'immagine corporea, che possono abbassare l'autostima e le inevitabili conseguenze sulla sfera sessuale e sull'equilibrio della vita di coppia. Infatti le terapie mediche e/o chirurgiche possono influire negativamente sull'attività sessuale, dopo la vita riprende e con essa anche il desiderio di una relazione soddisfacente con se stessi, con gli altri e con il partner. Ci sono prove scientifiche evidenti che la cura e il recupero, dopo una fase acuta di malattia, migliora se si affianca l’attenzione al recupero di una buona qualità di vita e si accorciano i tempi della guarigione. TOPICS • Sessuologia: aspetti multidisciplinari e multifattoriali • Ginecologia-Ostetricia: patologie femminili e sessualità • Andrologiaurologia: patologie maschili e sessualità • Neurologia – Psichiatria: patologie croniche, degenerative e sessualità • Medicina Interna: patologie oncologiche, cardiocircolatorie e sessualità • Medicina Potenziativa ed Estetica: possibilità di interventi migliorativi e sessualità 9 ANDAR PER LIBRI American Hookup, di Lisa Wade Recensione di Giuliana Proietti Lo "hookup" è un termine inglese (che in italiano significa letteralmente "collegamento", "allacciamento") ed ha una definizione ambigua, in quanto può indicare sia il baciarsi, sia qualsiasi forma di attività sessuale fisica tra partner. Questo termine viene ormai facilmente associato ai comportamenti che gli studenti tengono all'interno dei campus universitari americani, ma ovviamente non si limita ad essi. Esso rappresenta una cultura che accetta e incoraggia gli incontri sessuali occasionali, quelli cioè che si concentrano soprattutto sul piacere fisico, senza includere necessariamente legami emotivi o impegni a lungo termine. Congresso CIS, Maria Cristina Florini, FINE. Libro American Hookup, Giuliana Proietti, continua a pag. 10 SESSUOLOGIANewsOnline Pag. Libro American Hookup, Giuliana Proietti, continua da pag. 9 Per chi fosse interessato all'argomento è da poco uscito un libro, in lingua inglese, di Lisa Wade, docente di sociologia presso l' Occidental College di Los Angeles (American Hookup: The New Culture of Sex on Campus) basato sia su indagini condotte dalla stessa autrice attraverso interviste con i suoi studenti universitari, sia su studi condotti da altri ricercatori. Lisa Wade inquadra questo nuovo fenomeno all'interno della storia della sessualità, dell'evoluzione dell'istruzione superiore e, soprattutto, della mai del tutto compiuta rivoluzione femminista. Malgrado la libertà dei comportamenti infatti, la Wade sostiene che i costumi sessuali non si siano ancora abbastanza evoluti per rendere questa cultura del sesso occasionale davvero umana e sicura: a suo modo di vedere gli uomini controllano ancora l'amore e il piacere, trasformando le donne in disperate e ansiose rivali. La Wade descrive qualche episodio che si è sentita raccontare dai suoi allievi, come ad esempio la festa del Burlesque. Tutte le ragazze sono invitate a vestirsi da prostitute, si comincia con uno strip ed è solo una questione di tempo, prima che la festa raggiunga la sua "fase hot" in cui tutti gli invitati, ormai ubriachi, fanno sesso nei più svariati modi. La Wade, come le rimproverano alcuni critici puritani, non è una bacchettona: riconosce infatti anche gli aspetti positivi della cultura che sta studiando, nel senso che la considera una conseguenza di molti movimenti sociali progressisti, che ha dato agli studenti "un senso gioioso di liberazione sessuale". Ecco come l'autrice definisce la cultura dello hookup: "un incontro sessuale fra ubriachi, di tipo ambiguo, che non dovrebbe significare nulla, e capitare solo una volta. (...) Il suo scopo è il divertimento, un'espressione apparentemente libera della propria sessualità, ma all'interno di parametri stranamente severi. E' spontaneo, ma rispetta un copione; è ordine nel disordine; una routine indisciplinata. Si tratta, in breve, di un miracolo di ingegneria sociale". L'autrice non ritiene che gli studenti universitari di oggi facciano più sesso rispetto alle generazioni precedenti: forse ne fanno anzi di meno, solo che oggi il sesso occasionale viene pensato, descritto, condiviso sui social e pianificato. La differenza sta nel considerarlo "normale", in quanto facente parte della vita stessa del college: a suo avviso è ormai un imperativo, piuttosto che un'opzione, vista la diffusione di questa cultura dell'hookup, coercitiva e onnipresente, alla quale tutti gli studenti si devono sottoporre. E' come, osserva l'autrice del libro, se la cultura dello sballo e della trasgressione fosse stata oramai istituzionalizzata, per cui ci sono modi in cui i ritmi e l'architettura stessa dei college contribuiscono a facilitare la cultura del sesso occasionale. L'ingrediente necessario perché tutto questo avvenga è l'alcol, ovvero la frequentazione di un "drunkworld", un mondo parallelo un po' pazzerello, in cui l'unico divertimento possibile sembra dato dallo sballo e dal sesso occasionale. 10 Nel libro vengono descritte le conversazioni in cui studenti dello stesso sesso si raccontano quello che è successo la sera prima. La sessualità con uno sconosciuto è del resto un tema sicuramente emozionante e molte sono le curiosità da raccontare e da ascoltare. Questi reportages non avvengono solo dal vivo, ma continuano online, sui social media. Gli studenti utilizzano ogni app e ogni piattaforma (in particolare Tinder, Instagram, Facebook e Snapchat) per conoscersi, collegarsi, incontrarsi e fare sesso. Tutti questi spazi online sono dunque altamente sessualizzati fra gli studenti dei campus universitari e la vita sessuale di ciascuno è un fatto pubblico, più che privato. Nel libro si parla anche di chi non ci sta ad entrare in questo mondo dello sballo, coloro cioè che rimangono sobri in camera, nonostante il ticchettio dei tacchi alti e le urla provenienti da fuori. Chi non partecipa al sesso occasionale si sente incredibilmente isolato: è come se si stesse perdendo una esperienza davvero fondamentale della vita, qualcosa che rientrava nelle sue aspettative al momento dell'ingresso all'università. Le amicizie nel campus si cementano proprio nel partecipare a questi party: vuoi mettere come ci si può sentire amici del compagno di stanza, se lo si è aiutato a tenere indietro i capelli mentre stava vomitando? Libro American Hookup, Giuliana Proietti, continua a pag. 11 SESSUOLOGIANewsOnline Pag. Libro American Hookup, Giuliana Proietti, continua da pag. 10 Tra chi si è concesso la pratica del sesso occasionale tuttavia, uno su tre sostiene che le sue relazioni intime nell'ultimo anno sono state piuttosto “traumatiche” o “molto difficili da gestire”. Amicizia significa divertirsi insieme, ma anche proteggersi reciprocamente dai pericoli, osserva la Wade. Molti studenti approdano al college proprio per poter approfittare del particolare divertimento che l'università ha da offrire. Restarne fuori significa sentirsi dei "diversi", persone che potrebbero giudicare male chi si dedica a questi passatempi e per questo sottoposti a feroci critiche da parte dei compagni che costituiscono la maggioranza pro-sballo. Tra chi si astiene da questi comportamenti ci sono però ragazzi che non lo fanno volontariamente, per scelta: i meno ricercati, osserva l'autrice, sono le persone di colore (in particolare ragazze nere e ragazzi di etnia orientale), i gay e le persone di bassa classe sociale. Secondo l'autrice ciò che si può oggi osservare nei campus universitari non è altro che la cultura americana contemporanea, racchiusa in un microcosmo. Ciò che si verifica in questi ambienti universitari è quasi un concentrato, cristallizzato, di molti dei valori americani esistenti oggi sulla sessualità: "...E quindi penso che chiunque, di qualsiasi età, che sia andato al college o no, sia in grado di riconoscere molte di queste dinamiche anche nella propria vita", afferma giustamente la Wade, dal momento che gli studenti non vivono in un mondo a parte e queste idee sul sesso le hanno già acquisite prima di entrare al college (e probabilmente le applicano anche se non frequentano un college). Nei campus universitari si può desiderare stare con un altro solo per fare sesso, ma dire "ti voglio bene" o mostrare i segni dell'amore è severamente vietato, in quanto non rientra nei canoni. 11 Secondo la Wade è questa dinamica che sta colorando le interazioni di tante persone in America, sia quelle che fanno sesso occasionale, sia quelle che hanno una relazione stabile: si avverte la paura di mostrarsi troppo bisognosi, troppo appiccicosi, troppo onesti e aperti con l'altro, mostrando i propri sentimenti e i propri affetti. L'aspetto più negativo di questa cultura, osserva la Wade, è strettamente collegato alla violenza sessuale, in quanto essa in questi ambienti si mimetizza: avere rapporti sessuali con qualcuno che è estremamente ubriaco è normale, nessuno se ne stupisce, e per questo i violentatori seriali possono agire indisturbati. Questi comportamenti violenti peraltro portano ad un certo tipo di emulazione, al punto che anche il ragazzo in genere più cortese e sensibile verso l'altro sesso può commettere errori di giudizio, per essere troppo aderente verso le aspettative della cultura dello hookup. E' difficile infatti per uno studente, peraltro in genere ubriaco, capire la linea di demarcazione fra il comportarsi da macho e l'essere un violentatore. Gli studi citati nel libro riguardano in particolare le statistiche: circa un terzo degli studenti presenti nel campus non ha mai provato il sesso occasionale. Degli altri due terzi, in media ogni studente ha avuto, nel corso dei quattro anni di college, otto incontri sessuali occasionali, uno a semestre (quindi molti meno di quello che gli studenti direbbero). Se il sesso sta causando agli studenti ansia e preoccupazioni, dice allora la Wade, il problema non è nel sesso occasionale in sé, quanto nella cultura sottostante a questi comportamenti, che è ancora strettamente legata ai ruoli di genere del passato. In particolare, molte ragazze mostrano oggi dei comportamenti assertivi, se non aggressivi, in campo sessuale, in quanto vogliono mostrare di aver superato tutti i tabù sessuali che avevano le donne nel recente passato; vogliono sentirsi moderne, appartenenti ad una società libera. In realtà esse fanno di tutto per essere sexy e per piacere sessualmente agli uomini, ma continuano a prestare poca attenzione al proprio piacere sessuale. Sebbene questa cultura del sesso libero debba molto al femminismo e al movimento di liberazione omosessuale, essa non è, secondo l'autrice, molto "womanfriendly", dal momento che tende ad essere molto "eteronormativa", così come prevalentemente "bianca" ed escludente verso le minoranze e verso le ragazze che non sono considerate "calde". Libro American Hookup, Giuliana Proietti, continua a pag. 12 SESSUOLOGIANewsOnline Pag. Libro American Hookup, Giuliana Proietti, continua da pag. 11 Questa cultura è molto simile alla cultura dello stupro, in quanto impone idee e pratiche che tendono a "naturalizzare, a giustificare, ad esaltare la pressione sessuale, la coercizione, la violenza". La Wade conclude il libro dispensando molti consigli: ai ragazzi, ai colleges, ai genitori. Il primo consiglio che l'autrice dà ai ragazzi che entrano in un college è questo: "se non ti piace, pensa che ciò è perfettamente normale". Non tutti sono tagliati per questo tipo di vita, ma non per questo occorre sentirsi dei diversi: è sbagliato adeguarsi contro voglia ad uno stile di vita che non si condivide. Altro consiglio: il rapporto sessuale dovrebbe essere sempre rispettoso; non importa che tipo di rapporto sessuale hai, con chi, o in quali circostanze. Se non c'è rispetto, se non c'è empatia, c'è qualcosa di sbagliato. Un conto infatti è dire che al rapporto seguirà una relazione o un grande amore, un conto è pensare che ci si debba accoppiare senza curarsi minimamente dell'altro, in un clima di puro sfruttamento sessuale. E cosa dire delle amministrazioni dei college, come gestiscono questa cosa? I colleges americani, ricorda la Wade, una volta erano molto seri; essi si proponevano di formare la nuova classe dirigente. Inoltre, spesso erano di ispirazione religiosa. Oggi, se si guarda al materiale pubblicitario di queste università, si osserva che c'è molta enfasi sul tempo libero degli studenti e sui vari svaghi che vengono offerti. Si mostrano foto di piscine, palestre, mense affollate, ecc. e pochissime immagini di studenti che studiano. I college hanno praticamente deciso, secondo l'autrice del libro, di rinunciare ad ogni responsabilità per quanto riguarda la vita sociale 12 degli studenti; essi in qualche modo accettano questa cultura dello sballo, pur di portare gli studenti al campus, dimenticando non solo i pericoli sessuali dovuti alla promiscuità, ma anche quanto sia pericoloso questo eccessivo bere fra i giovani studenti, per i coma etilici e gli incidenti (anche mortali e invalidanti) dovuti allo stato di ubriachezza. Per non parlare dei traumi dovuti alle violenze sessuali. I colleges, secondo Lisa Wade, dovrebbero dunque assumersi maggiori responsabilità per cercare di fornire uno spazio sicuro per i giovani, affinché essi possano imparare e crescere, imparando però anche a rispettarsi. Infine, la Wade da qualche consiglio anche ai genitori: "Penso che dovremmo iniziare ad insegnare ai bambini ad apprezzare anche le cose che sono considerate femminili in questo mondo. Quello che dobbiamo smettere di fare. come genitori, è agire come se tutto ciò che appartiene allo stereotipo maschile abbia sempre maggiore valore. Dovremmo incoraggiare i nostri ragazzi ad abbracciare il loro lato femminile, così come quello maschile, in modo che diventino esseri umani completi". La società, avverte la Wade, non si senta esclusa: “Gli elementi corrosivi della cultura dello hookup fanno parte della nostra vita: nei nostri posti di lavoro, in politica, nei media, nelle nostre famiglie, fra i nostri amici e si, anche nei bar e nelle camere da letto ... Non ha senso dunque puntare il dito contro gli studenti dei college. Loro sono noi. Se dobbiamo correggere la cultura dello hookup, dobbiamo correggere la cultura americana”. Libro American Hookup, Giuliana Proietti, FINE. Venite a commentare questi articoli sulla Pagina Facebook di Sessuologia News. Votate inoltre con un “mi piace” gli articoli che avete gradito di più: ci servirà per conoscere meglio i vostri interessi! CURIOSITA’ Scopare: cosa significa? di Walter La Gatta Ovviamente il verbo “scopare” significa spazzare una superficie con una scopa. Esiste tuttavia, ed è molto diffuso, l'uso metaforico del verbo scopare per intendere l'atto sessuale. Si pensa che questo verbo sia stato usato perché fa riferimento a superfici che hanno bisogno di essere ripulite. Scopare: cosa significa?, Walter La Gatta, Continua a pag. 13. SESSUOLOGIANewsOnline Pag. Scopare: cosa significa?, Walter La Gatta, Continua da pag. 12. Il pene-scopa è dunque l’attrezzo che metaforicamente pulisce le zone genitali femminili. L’analogia pene-scopa è sicuramente rafforzata dal carattere ritmico del movimento: l’azione caratteristica dello spazzare in terra infatti richiede movimenti alternati, per lo più mediante un oggetto il cui manico può essere riconducibile a una forma fallica. Questa analogia è antichissima: la troviamo già in alcuni scrittori greci (Saffo, Anacreonte). Ciò che è strano, nella lingua italiana, è che altri verbi, sinonimi del verbo scopare, non abbiano avuto uguale utilizzo: non hanno significato sessuale infatti i verbi spazzare, ramazzare, spolverare, spazzolare, ecc. Attualmente il verbo scopare viene inteso, in quasi tutte le parti d'Italia, in senso sessuale, per cui spesso il termine viene evitato quando si fa riferimento all'azione di pulire il pavimento. In letteratura, sembra che il primo a usarlo in modo sistematico sia stato il poeta dialettale romano Giuseppe Gioacchino Belli (17911863), che nel 1831 nei suoi Sonetti scrisse: “De tante donne che mme sò scopato...”. Probabilmente dunque il termine è di origine romanesca e da lì si è diffuso in tutte le regioni d’Italia. In inglese il termine corrispondente to sweep non ha alcun significato sessuale, così come non lo ha il francese balayer. Scopare: cosa significa?, Walter La Gatta, FINE. 13 RICERCHE maggior parte degli uomini o delle donne trovano attraenti. Come scegliamo il partner? Per quanto deprimente sia, la grande parte di una storia d'amore è fatta di attrazione fisica. di Brendan Zietsch Sappiamo molto sul perché la gente sceglie diverse marche di detersivo per piatti, perché le aziende spendono miliardi di dollari per indagare chi compra cosa. Ma quando si tratta di processi che stanno dietro forse la nostra più importante scelta di vita - la scelta di un partner per formare una coppia - la scienza sa sorprendentemente poco. Uno dei motivi per cui la scelta del partner è difficile da capire è perché è una strada a doppio senso. Una persona può scegliere qualsiasi detersivo per piatti che le piaccia, perché il detersivo non ha capacità di scelta in materia, ma la scelta di un partner non funziona in questo modo. Abbiamo bisogno di capire non solo che tipo di persona la persona A preferisca, ma anche che tipo di persone preferiscono la persona A, come quei due gruppi si sovrappongono, l'influenza di altri concorrenti che cercano di piacere alla persona A, e così via. E' tutto molto complesso. Cerchiamo allora di semplificare. Di conseguenza, mi concentrerò sugli eterosessuali occidentali, sui quali è stata fatta la maggior parte della ricerca. Quello che tutti vogliono Non c'è nulla che tutti desiderino in un partner - ognuno ha delle proprie preferenze idiosincratiche ma ci sono caratteristiche che la Non è che tutti siano solo un fiocco di neve destinato a trovare il suo speciale fiocco di neve complementare. Persone differenti tendono a concordare su chi sia più e meno fisicamente attraente, il che significa che purtroppo ci sono persone che hanno i requisiti e persone che non li hanno in questa lotteria dell'aspetto fisico. Per quanto riguarda il corpo, le donne tendono a preferire gli uomini più alti con spalle larghe e vita stretta (forma a V), e che siano muscolosi (ma non troppo).Gli uomini, d'altra parte, in genere hanno una forte predilezione per la magrezza femminile (anche se non eccessiva). Si è molto parlato dell'apparente attrazione maschile per il basso rapporto vita-fianchi (figure a clessidra), ma la più recente ricerca mostra che si tratta solo di un effetto collaterale, in quanto le donne magre tendono ad avere un basso rapporto vitafianchi. Spesso si è criticata la forte enfasi che la società tende a concentrare sulla bellezza e sull'immagine corporea, ma la ricerca suggerisce che il volto sia ancora più importante del livello generale di bellezza di una persona. Questo potrebbe sembrare bello, ma non lo è davvero se si considera che è più difficile cambiare una faccia che un corpo. Uomini e donne tendono a preferire facce di linee geometriche medie (cioè, volti simili alla forma media del viso per il proprio genere sessuale, al contrario di chi ha facce meno comuni). Come scegliamo il partner, Brendan Zietsch, continua a pag.14 SESSUOLOGIANewsOnline Pag. Come scegliamo il partner, Brendan Zietsch, continua da pag.13 Le persone tendono a preferire i volti simmetrici sinistra-destra, ma questo aspetto della bellezza è spesso sopravvalutato. La simmetria ha solo un piccolo impatto sul attrattività del viso, rappresentando solo circa l'1% della variazione totale. Quindi non preoccupatevi troppo per la narice traballante o l'enorme occhio sinistro o altre cose del genere. Gli uomini preferiscono anche volti femminili. Ciò significa in genere, per esempio, grandi occhi e mento piccolo - pensiamo a Miranda Kerr. senso dell'umorismo. Ma c'è un problema: le donne vogliono un uomo che sia divertente, mentre gli uomini preferiscono una donna che li trovi divertenti. 14 Scelte effettive del Partner Così, visto che queste preferenze sono influenzate dalla genetica, esse influenzano la scelta del partner? Preferenze individuali Nelle preferenze contano anche i fattori individuali, alcuni dei quali si basano sul modo in cui valutiamo i diversi tratti del partner. Poche donne preferiscono le spalle strette in un uomo, ma molte non attribuiscono molta importanza sulla larghezza delle spalle. Invece gradiscono dei begli occhi, un buon cervello o la simpatia. Quindi, cosa provoca nelle persone questo diverso modo di guardare alle caratteristiche del partner, da quelle che apprezzano di più a quelle che apprezzano di meno? Dal momento che i gemelli identici hanno preferenze simili in fatto di partners, ci aspetteremmo che essi scegliessero partner simili, giusto? Beh, non è così - almeno non in modo significativo, come i miei colleghi ed io abbiamo potuto rilevare tra migliaia di gemelli e i loro partner. I miei colleghi ed io abbiamo studiato migliaia di gemelli geneticamente identici e non identici classificando 13 tratti (come ad esempio l'attrazione fisica, la gentilezza, l'intelligenza) in termini di importanza che loro attribuivano ad un partner. Abbiamo scoperto che le coppie di gemelli geneticamente identici avevano dei ranking più simili rispetto ai gemelli geneticamente non identici. Ciò implica che i geni influenzano la classifica delle preferenze nelle persone. Miranda Kerr Stranamente, le donne non tendono a preferire le facce maschili: in genere non mostrano una forte preferenza in entrambi i casi. Semmai, preferiscono volti femminili anche nei maschi. Non a caso vi sono i Bieber e i Depp, che sono sex symbols internazionali. E non è tutta questione di look, naturalmente. Sia gli uomini sia le donne dicono che preferirebbero un partner intelligente. Entrambi i sessi inoltre gradiscono un buon Abbiamo dimostrato una cosa simile con specifiche preferenze fisiche come, ad esempio, se si preferisce la barba o la rasatura, la statura alta o bassa, i capelli lunghi o i capelli corti, oppure se si tende a preferire le foto digitali mascolinizzate o femminilizzate. Tutte queste preferenze sono più simili nelle coppie di gemelli geneticamente identici rispetto alle coppie di gemelli non identici, il che implica di nuovo l'influenza genetica sulle nostre preferenze individuali. Justin Bieber Questo significa che ci sono molte coppie composte di partner non corrispondenti. Se questa mancata corrispondenza tra le preferenze influenzate dalla genetica e effettivi partners fosse emersa solo negli esseri umani, ci si potrebbe chiedere se la società moderna ci abbia in qualche modo forzato a fare scelte del partner che non collimano con le preferenze ereditate. Come scegliamo il partner, Brendan Zietsch, continua a pag.15 SESSUOLOGIANewsOnline Pag. Come scegliamo il partner, Brendan Zietsch, continua da pag.14 Tuttavia, lo stesso modello di risultati è stato osservato anche in alcune specie di uccelli che, come gli esseri umani, formano legami di coppia. Allora, qual è il problema con la mancata corrispondenza? Beh, questa è una questione scientifica aperta, ma probabilmente si riduce al fatto che non tutti possiamo ottenere ciò che vogliamo. Per prima cosa, la maggior parte di noi non conosce abbastanza persone per trovarne qualcuna che soddisfi tutte le sue preferenze. Così in genere abbiamo a che fare con il meglio che abbiamo a disposizione, piuttosto che cercare una corrispondenza perfetta. Di solito facciamo coppia con una persona che rispecchia alcuni, ma non tutti i nostri criteri. Ma quali sono le probabilità che il meglio che abbiamo a disposizione sia interessato a noi, con la nostra narice tremolante e i difetti di carattere evidenti? E poi ci sono gli altri ragazzi o ragazze con preferenze simili alle nostre, che cercano di entrare in azione e così possono raccontare barzellette migliori nelle bevute del venerdì e generalmente ci bypassano come se noi non esistessimo. Così ci accontentiamo di una persona che in realtà non corrisponde esattamente alle nostre preferenze troppo bene, ma 15 che va abbastanza bene, supponiamo. Fiduciosamente. RICERCHE Questo deve essere uno dei motivi per cui i rapporti sono difficili e spesso stressanti. Le conseguenze della mancata corrispondenza tra le preferenze sul partner e il partner reale non sono state ben studiate negli esseri umani, ma nei fringuelli sono state trovate femmine in coppia con un partner non gradito avere i livelli di ormone dello stress tre volte superiori a quelli presenti quando sono in coppia con un partner che gradiscono. Desiderio Sessuale Femminile e Farmaci A giudicare dalla quantità di disfunzioni di coppia e divorzi nella nostra società (costo stimato di 14 miliardi di dollari australiani all'anno in Australia), questo fenomeno probabilmente non si limita solo agli uccelli. di Walter La Gatta Nell'agosto 2015 la FDA (Food and Drug Administration, l’agenzia americana di controllo sugli alimenti e sui farmaci) ha approvato ufficialmente il flibanserin, in italiano flibanserina, venduto in America sotto il nome commerciale Addyi, per curare lo scarso desiderio sessuale femminile. Come curiosità va ricordato che il prodotto era stato inizialmente sviluppato per curare i sintomi depressivi ma che, in corso di sperimentazione, si osservò che le donne che lo avevano provato non avevano risolto o diminuito i problemi della depressione, mentre invece si erano sentite più eccitate sul piano sessuale. Quindi sarebbe bello vedere più studi circa il processo di selezione dei partner, ciò che rende i partner compatibili o meno, e le conseguenze della mancata corrispondenza. C'è così tanto che non capiamo, e l'immensa complessità del processo rende la ricerca di risposte ad un tempo eccitante e intimidatoria. Proprio come la ricerca di un partner, immagino. Come scegliamo il partner, Brendan Zietsch, FINE La ricerca a questo punto ha cambiato necessariamente obiettivo. Dopo due bocciature per inefficacia, la flibanserina è stata approvata con 18 voti a favore e 6 contrari. Questa approvazione è stata considerata importante, perché ha implicitamente riconosciuto l'esistenza di un Desiderio Sessuale Femminile e Farmaci, Walter La Gatta, continua a pag.16 SESSUOLOGIANewsOnline Pag. Desiderio Sessuale Femminile e Farmaci, Walter La Gatta, continua da pag.15 disturbo dell'interesse sessuale femminile (precedentemente noto come disturbo da desiderio sessuale ipoattivo, o HSDD) come una patologia che i prodotti farmaceutici sono in grado di trattare. Questo atto ha infatti aperto la strada anche ad altri farmaci futuri. Lo scarso desiderio sessuale è una fra le disfunzioni sessuali femminili, come il dolore vaginale o l' incapacità di raggiungere l'orgasmo, come specificati nel DSM-5, il manuale diagnostico e statistico pubblicato dall'American Psychiatric Association (APA). Con la commercializzazione di questo farmaco si è parlato della scoperta di una sorta di "Viagra Rosa", anche se l'accostamento è assolutamente inappropriato: la flibanserina agisce infatti sulla neurochimica del desiderio, e dunque a livello cerebrale, mentre il Viagra (e prodotti similari, come Cialis, Levitra, Spedra) influisce sulla risposta eccitatoria dei vasi sanguigni genitali (i così detti “corpi cavernosi”) rendendo più facile l'erezione. I prodotti che curano la disfunzione erettile non hanno effetto sul desiderio maschile: infatti, se non c'è desiderio, essi non funzionano. Ecco perché l'accostamento è fuori luogo. La flibanserina dunque agisce a livello cerebrale e non nella zona genitale, in particolare sulla dopamina e sulla noradrenalina, i neurotrasmettitori che aumentano l’energia fisica e la voglia di fare, nonché sulla serotonina, che regola invece il tono dell'umore. Il farmaco e l'approvazione della FDA hanno provocato un dibattito molto acceso; in particolare si è detto che con la flibanserina la sessualità delle donne veniva cinicamente manipolata, allo scopo di far guadagnare una casa farmaceutica (il produttore della flibanserina è una compagnia farmaceutica piccola statunitense, chiamata Sprout Pharmaceuticals, con sede a Raleigh (Nord Carolina). Si è detto inoltre che il farmaco era inefficace, che presentava effetti collaterali inaccettabili e che medicalizzava l'esperienza di molte donne, i cui desideri sessuali erano da considerarsi assolutamente normali. Un altro farmaco che è stato utilizzato per curare i disturbi della libido femminile è il Bremelanotide, un analogo peptide sintetico che imita un ormone naturale. Lo produce la Palatin Technologies, sita a Cranbury, New Jersey. In un comunicato della casa produttrice a proposito di questo farmaco è stata descritta la relativa ricerca, condotta su un campione di 1.200 donne, che avrebbero trovato un miglioramento statisticamente significativo per l'HSDD, rispetto al placebo. Lo svantaggio di questo prodotto è tuttavia dato dal fatto che esso può essere assunto solo con iniezione sottocutanea. Un altro prodotto, sotto il marchio Lorexys, è una combinazione di bupropione, l'antidepressivo che viene spesso prescritto per smettere di fumare e come trattamento per il disturbo affettivo stagionale (SAD), e il trazodone, un antidepressivo che viene prescritto anche per la cura dell'insonnia. Recenti studi clinici di seconda fase hanno mostrato che il Lorexys funziona meglio del bupropione. Sul piano commerciale la vendita di Addyi, la flibanserina, è stata un flop: nel 2016 ha prodotto un mercato di soli 10 milioni di dollari, nonostante il grande battage pubblicitario. Parte del problema può essere dato dal fatto che l'Addyi è limitato alle donne in premenopausa, anche se le donne che hanno superato la menopausa hanno problemi più frequenti con la mancanza di desiderio. Inoltre, Addyi non è un farmaco da banco, deve essere prescritto, con tutti i 16 problemi che questo può comportare. Infine, la donna deve astenersi dal bere alcolici durante la sua assunzione, il che in America è quasi inconcepibile, vista la costante associazione fra alcol e sesso. Lo scarso rendimento del primo farmaco per aumentare la libido delle donne è dovuto anche alle tante critiche ricevute, specialmente dalle organizzazioni femminili e femministe. Ci si è chiesti in particolare quanto possa essere corretto pensare alla sessualità femminile negli stessi termini di quella maschile e se la risposta più appropriata possa venire effettivamente da un farmaco. I ricercatori hanno messo a punto una serie di metodi per misurare l'eccitazione femminile, inclusi dei dispositivi a forma di tampone che misurano la congestione del tessuto vaginale ed è stato utilizzato un test di 19 domande, chiamato Female Sexual Function Index. I critici ritengono tuttavia che questo test sia troppo vago come strumento da utilizzare quando si deve prescrivere un farmaco con potenziali effetti collaterali. Molte organizzazioni femminili hanno inoltre denunciato il rischio che donne perfettamente normali possano sentirsi inadeguate e possano sentire il bisogno di essere curate quando non hanno una felice vita sessuale, anche a causa di problemi nella relazione con il partner. Questo risolvere i Desiderio Sessuale Femminile e Farmaci, Walter La Gatta, Continua a pag. 17 SESSUOLOGIANewsOnline Pag. Desiderio Sessuale Femminile e Farmaci, Walter La Gatta, Continua da pag. 16 2) Vi ricordate quale, fra queste frasi pubblicitarie, è stata censurata? problemi del desiderio femminile con una pillola è sembrato un passo indietro, un ritorno al concetto per cui i problemi delle donne sono nelle loro teste e sono queste che andrebbero curate. A. “Il buco con la menta Intorno” Un altro elemento del dibattito è se la risposta sessuale delle donne sia più spontanea o reattiva. La flibanserina è stata valutata sul "modello maschile del desiderio spontaneo," mentre le donne possono sentirsi più eccitate solo dopo l'esposizione ad una situazione sessuale, come reazione ad essa. Tuttavia, la verità è che non ci sono al momento delle ricerche che possano dare un'idea precisa di ciò che sia normale nella donna e di ciò che sia disfunzionale nel suo modo di vivere la sessualità, prescindendo completamente dalla relazione con il partner. Desiderio Sessuale Femminile e Farmaci, Walter La Gatta, FINE. D. “Io ce l’ho profumato … L’alito!” 3) A Venezia, in campo San Lio, sorge uno splendido palazzo che onora con la sua facciata due lapidi commemorative. Una, in onore del Manzoni afferma:” In questo nobile Palazzo, dimorò nel 1861, il padre della narrativa italiana”. L’altra, firmata da G. Apollinaire, l’autore di “Undici mila Verghe”, con la sua scritta ci ricorda: “Questa fu la magione del più grande poeta libertino veneziano …”. Di chi sta parlando? A. Alberto Beniscelli B. Carlo Porta SEXY QUIZ di Giada Mondini Il “Sexy” Quiz Sessualità; luoghi, censure e poesie … B. Topina C. Orgia D. Tetta Tiresia C. “Io di patatine, ne ho prese tante … Gustose e fragranti” D. Giuseppe Gioachino Belli A. Sesso MITOLOGIA B. “Prima un brivido giù, poi un brivido su “ C. Giorgio Baffo 1) Quali tra questi nomi non è un paese italiano? 17 Venezia, Campo San Lio Sexy Quiz, Giada Mondini, Risposte esatte a pag. 18 Tiresia è un indovino che torna più volte nelle tragedie di argomento tebano. Il mito racconta che un giorno, passeggiando sul Citerone, Tiresia vide due serpenti che copulavano e ne uccise la femmina perché quella scena lo infastidì: in quell’attimo fu tramutato in donna. Visse come donna per sette anni, fino a che si imbatté nuovamente nella scena dei serpenti. Questa volta uccise il serpente maschio e nello stesso istante tornò uomo. Per questo Zeus e Era, non arrivando ad accordarsi su chi provasse più piacere in amore (Zeus sosteneva che fosse la donna e Era che fosse l’uomo) decisero di chiamare in causa Tiresia, per le sue esperienze come uomo e come donna. Tiresia rispose che il piacere sessuale si compone di dieci parti: l’uomo ne prova solo una e la donna nove, quindi la donna prova un piacere nove volte maggiore di quello di un uomo. Era, infuriata perché l’indovino aveva rivelato un simile segreto, lo fece diventare cieco. Zeus però, per ricompensarlo del danno subito, gli diede la facoltà di prevedere il futuro e il dono di vivere per sette generazioni. In altre versioni del mito il dono della profezia arriva a Tiresia dopo che Atena lo aveva accecato per punirlo di averla vista nuda mentre si faceva il bagno. Giuliana Proietti SESSUOLOGIANewsOnline Pag. 18 Sexy Quiz, Giada Mondini, Risposte esatte (da pag. 17) SEMINARIO Domanda 1: risposta corretta, D; Tetta, cittadina della Sassonia, Germania (Land Sachsen). La Wellness European Association Adolescen Day Orgia, è un paese in provincia di Siena, nella valle del fiume Merse; oltre ad un antico insediamento, la cittadina offre ai visitatori, il Museo Etnografico del Bosco. Mentre Topina è un antico borgo nel Chianti. Sempre nel senese, insieme a Topina e Orgia, esistono le località Fallo e Belsedere. In quanto a cartelli stradali di benvenuto nei paesi, forse ai quali difficilmente può sfuggire lo sguardo o un pensiero malizioso, la Toscana batte il record italiano. Seminario La Romagna comunque non scherza, con il paese Godo, in provincia di Ravenna. Sesso invece, è una antica frazione del comune di Reggio Emilia che ospita alcuni siti di interesse storico e richiamo turistico. Infine, a qualche km da Salisburgo, non si può non citare la piccola località di Fucking e la città di Condom, nei Pirenei Francesi, sul fiume Baise. Domanda 2: risposta corretta, C; lo spot “A chi piace la patatina”, Amica Chips del 2006 con Rocco Siffredi, censurato dall’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria (IAP). Dopo la censura, lo spot è stato rivisto e trasmesso in versione accorciata, dove Rocco Siffredi, segue con lo sguardo una ragazza mora e una bionda, mentre ha sempre in mano le famigerate patatine. Stavolta, in assoluto silenzio, guardando la telecamera … Ne addenta una … La risposta A, si riferiva alla pubblicità delle caramelle Polo, mentre la B, pubblicizzava il gelato Calippo. Infine, “Io ce l’ho profumato … L’alito!”, è slogan storico delle pastiglie Mental. VII Giornata degli Adolescenti 18 maggio 2017 Tra le pubblicità che hanno fatto la storia, non possiamo non ricordare il celebre scatto di Oliviero Toscani del 1991, per la campagna pubblicitaria Benetton. “Essere adolescenti oggi: età di paure e di conflitti” Villaggio del fanciullo - Bologna Ore 9.30-12.30 L’immagine provocatoria, di un prete che bacia una suora, fece clamore e scandalo; in Italia venne censurata dall’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria. Domanda 3: risposta corretta, C; Giorgio Baffo, poeta libertino veneziano, vissuto agli inizi del settecento. Baffo, senatore della Repubblica di Venezia, era molto stimato da Apollinaire, che tradusse in francese mote delle sue poesie. Alberto Beniscelli è l’autore del libro:” Libertini Italiani. Letteratura e idee tra XVII e XVIII secolo, dei Classici Moderni della BUR. Carlo Porta, poeta licenzioso milanese: noti i suoi scritti sull’erotismo. Mentre Giuseppe Gioachino Belli era un poeta libertino di Roma. Riporto parte di un suo sonetto dedicato “A la sora Teta che pijja marito” “Coll’occasione, sora Teta mia, d’arillegramme che ve fate sposa, dentro a un’orecchia v’ho da di una cosa pe’rregalo de pasqua bbefania. [ … ] dateje una zeccata e un zuccherino; e dorce dorce, e ber bello ber bello, lo farete ballà sopra un cudrino”. Dicembre, 1827. Giada Mondini, Sexy Quiz, FINE Il Centro Italiano di Sessuologia in collaborazione con la Wellness European Association, la Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica (FISS), e in collaborazione con il Servizio di Sessuologia del Dip.to di Psicologia - Università di Bologna, in occasione della VII Giornata degli Adolescenti, organizza un seminario dedicato ai Giovani e alle figure di riferimento: genitori, insegnanti e agli adulti significativi (psicologi, educatori, animatori, allenatori sportivi …). La partecipazione è gratuita, è richiesta l’iscrizione scrivendo una mail a: [email protected] Per maggiori informazioni: www.cisonline.net Il PERSONAGGIO MISTERIOSO di pag. 6 è… Li Yinhe Sociologa-sessuologa e attivista per i diritti LGBT, di Pechino. E’ stata la prima sessuologa in Cina. Nel 1992 ha pubblicato il suo secondo libro, uno studio sulla comunità gay cinese, uno dei primi studi sugli uomini gay in Cina. Il libro ha ricevuto molte critiche da parte del pubblico, che lo ha considerato ‘pornografico' e 'sporco'. Li è stata inoltre pubblicamente perseguitata per il suo lavoro, ma ha continuato ad esplorare la sessualità all'interno della società cinese, ed è una attivista convinta per la legalizzazione del matrimonio gay nel suo Paese. SESSUOLOGIANewsOnline Pag. ARTE MITOLOGIA 19 HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Amore e Psiche Amore e Psiche sono i due protagonisti di una nota storia narrata da Apuleio all'interno della sua opera Le Metamorfosi (detta anche L’asino d’oro), anche se risale ad una tradizione orale antecedente all'autore. Nella vicenda narrata da Apuleio, Psiche è una bellissima ragazza, tanto che i popoli vicini cominciano ad offrirle sacrifici in onore alla sua bellezza, chiamandola Venere. Quando la Dea Venere viene a sapere questa storia, gelosa della ragazza, invia suo figlio Amore (o Eros, o Cupido) affinché, con le sue frecce, la faccia innamorare dell'uomo più brutto e avaro della terra. I genitori di Psiche consultano intanto un oracolo che consiglia loro di vestire la giovane “come a nozze di morte” e di esporla su una cima brulla. Psiche viene così portata a malincuore sulla cima di una rupe e lì viene lasciata sola. Avrete notato, nei siti del CIS, questo dipinto: rappresenta Amore e Psiche ed è di William-Adolphe Bouguereau (1825-1905).Questa versione è del 1889. In basso vi è, dello stesso autore e sullo stesso soggetto, una versione successiva, del 1895. Quale vi piace di più? Con l'aiuto di Zefiro, Amore la trasporta al suo palazzo dove, imponendo che gli incontri avvengano al buio per non incorrere nelle ire della madre Venere, la fa sua; così per molte notti Eros e Psiche bruciano la loro passione in un amore che mai nessun mortale aveva conosciuto; Psiche è prigioniera nel castello di Eros, legata a questo sentimento che le travolge i sensi. Una notte Psiche, istigata dalle sorelle, con una lampada ad olio decide di guardare il volto del suo amante, ma una goccia d'olio cade dalla lampada e ustiona Amore: colpito, il dio si risveglia e, sentendosi tradito, si allontana da lei in volo. Psiche inizia così a vagare per diverse città alla ricerca del suo sposo e cerca di procurarsi la benevolenza degli dei, dedicando le sue cure a qualunque tempio incontri sul suo cammino. Arriva al tempio di Venere e a questa si consegna, sperando di placarne l’ira. Venere sottopone Psiche a diverse prove. Solo alla fine, lacerata nel corpo e nella mente, Psiche riceve l'aiuto di Giove, il quale fa in modo che gli amanti si riuniscano. Psiche diviene la dea protettrice delle fanciulle e sposa Amore. Più tardi nasce una figlia, chiamata Voluttà./ GP Giancarlo Balercia Stephanie Buehler Direttore Clinica Endocrinologia Ospedali Riuniti UNIVPM Psicoterapeuta, Direttrice del Buehler Institute, Autrice NEWPORT B. CA-US ANCONA Melissa Cutini Medico Specializzando In Endocrinologia UNIVPM Maria Cristina Florini Psicoterapeuta e sessuologa clinica, Presidente CIS Dirigente USL ANCONA MODENA Walter La Gatta Antonio S. Lepore Psicoterapeuta sessuologo Delegato Regionale CIS Marche Abruzzo Medico psicoterapeuta, sessuologo ANCONA - TERNI BOLOGNA Nunzia Melchiorre Giada Mondini Psicoterapeuta Sessuologa Terapie Individuali e di coppia Membro del CD CIS Serv. Sessuologia Clinica dip.to Psic. Università di Bo THIENE (VI) BOLOGNA Giuliana Proietti Brendan Zietsch Psicoterapeuta Sessuologa Autrice clinicadellacoppia.it ANCONA - TERNI Psicologo Ricercatore Univ. di Queensland ARC Future Fellow ST LUCIA- AUS