Sessuologia News Online - Centro Italiano di Sessuologia

SESSUOLOGIANewsOnLIne
Notiziario del Centro Italiano di Sessuologia
GIORNALE DI INFORMAZIONE
Pubblicazione non periodica
Numero 4 – 15 Marzo 2017
A cura di:
Giuliana Proietti e Walter La Gatta
Dal 1959
l’Associazione riunisce studiosi, professionisti,
operatori sociali interessati agli aspetti umani,
educativi, clinici della sessualità.
psicoterapeuti sessuologi
L’INTERVISTA A…
Stephanie Buehler, sessuologa californiana
GP Come mai ti sei interessata
al campo della sessuologia?
di Giuliana Proietti
Stephanie Buehler è psicologa e
sessuologa.
Dirige il Buehler
Institute di Newport Beach,
California, che offre consulenza
sessuale a uomini, donne e
coppie, oltre che formazione
continua agli psicoterapeuti. La
Dr.ssa Buehler ha scritto due libri,
è spesso invitata in convegni
internazionali ed è citata in un libro
di testo di Psicologia pubblicato da
Scientific American.
SB Molte cose mi ci hanno portato.
Sono
cresciuta durante
la
cosiddetta "rivoluzione sessuale" a
Los Angeles e ho ascoltato molte
teorie sull'identità sessuale. Non
ho imparato molto nella scuola di
specializzazione, ma
mi
sono formata in
un
ambiente
ospedaliero, rendendomi conto
che alcuni dei pazienti avevano
problemi di droga e alcol a causa
di abusi sessuali, confusione e
vergogna. Una volta raggiunta la
specializzazione, ho lavorato con
un endocrinologo che mi ha
consigliato di formarmi nel campo
della terapia
sessuale. Questo
campo
mi
è
veramente
interessato, ed ho iniziato a
dedicarmi interamente a questo. Si
tratta di un campo affascinante, e
io non mi sono mai annoiata.
GP In Italia non abbiamo la
definizione di "terapeuta
sessuale", ma il professionista
che si occupa di sessualità
umana (e che pratica la terapia
sessuale) è un
“sessuologo clinico”. Leggendo
articoli di autori americani, a
volte trovo la definizione "Sex
Therapist" e a volte "sessuologo
clinico". E' la stessa cosa o ci
sono differenze tra i due
termini?
La vignetta di Lepore
 Giuliana Proietti,
Intervista a Stephanie Buehler,
Continua a pag. 2
SESSUOLOGIANewsOnline Pag.

Giuliana
Proietti,
Intervista a Stephanie Buehler,
Continua da pag. 1
SB Da quello che ne so io negli
Stati Uniti, "terapeuta sessuale" si
riferisce a qualcuno che ha
raggiunto
la
specializzazione
come professionista della salute
mentale, come può essere uno
psicologo o un assistente sociale.
Il termine dovrebbe probabilmente
essere “psicoterapeuta sessuale”
ma questo è troppo lungo per
noi, ci piace accorciare tutto!
Inoltre, non vi è nessuna scuola
che ti porta a diventare un
"sessuologo clinico". Si tratta di un
campo molto confuso per noi.
GP
Perché,
secondo te, le
sessuologhe sono, in generale,
più popolari dei sessuologi
uomini?
(Quando cerco un
sessuologo in una rivista o nei
social media, trovo solo donne.
Perché? Sembra che la nostra
professione sia praticata solo da
donne ...)
SB In America, l'intero campo
della psicoterapia è dominato dalle
donne, e ne consegue che la
maggior parte dei terapeuti
sessuali siano di sesso femminile.
mancavano inoltre dei capitoli, e
così il materiale non stava insieme
molto
bene. Io
tengo
un
master di scrittura
professionale presso la USC (University of
Southern California), e un collega
ha parlato con un redattore di una
grande
casa
editrice riguardo
alle mie capacità di scrittura.
L'editore
mi
ha
contattato
per capire se avevo qualche idea
per un libro, e questo è quello
che ne è venuto fuori. Gli è
piaciuto, e il resto è storia.
GP Come è fatto il libro?
SB Il libro è molto ampio, copre
una vasta gamma di atteggiamenti
e
comportamenti
sessuali. Al
centro
vi è
l'ecosistema
sessuologico (con
riferimento
a Bronfenbrenner),
che
aiuta
a capire come il terapeuta pensa la
sessualità di una persona che ha
come
paziente.
Parla chiaramente dei tipi di difficoltà sessuali
che hanno le persone e di come
affrontare il trattamento. Credo si
potrebbe
dire
che
è
un
manuale sulla sessualità per terapeuti!
GP Perché hai scritto il libro
"What Every Mental Health
Professional Needs to Know
about Sex"? (Ciò che ogni
Psicoterapeuta avrebbe bisogno
di sapere sul sesso)?
SB Ho frequentato una scuola di
psicologia nota per il suo rigore,
ma non ho imparato nulla sulla
parte del DSM che parla di
disfunzioni sessuali. Questo, per
me, era ridicolo. Quando ho deciso
di saperne di più, ho scoperto che
la
maggior
parte
dei libri
sull'argomento
erano
eccessivamente accademici e stringati,
come se vi fosse una reale o
immaginaria mancanza di rispetto
per questi argomenti. Nei libri
2
SB
Il fatto
che
il
libro
rende accessibile l'argomento della sessualità. Sembra anche
che
sia piaciuta la parte
dello "Step Into My Office" (casi
clinici) perché questo avvicina
la terapia sessuale alla vita reale.
Si tratta di un libro di riferimento,
qualcosa che le persone possono
tirare
fuori
dallo
scaffale
per cercare spunti: "Come faccio a
affrontare questo problema? Come
posso aiutare questo cliente?"
GP Il tuo libro potrebbe essere
utile anche per i medici
generici? Essi sono in difficoltà
quando devono parlare di sesso
ai loro pazienti? Quali sono
i tuoi suggerimenti?
SB È scritto soprattutto per i
medici di medicina generale,
perché credo che tutti i terapeuti
dovrebbero essere in grado di
chiedere ai loro clienti notizie circa
la loro sessualità, e trattare i
problemi
più
comuni,
ad
esempio, il
calo
del
desiderio, dando informazioni
e
suggerimenti. Se un medico di
medicina
generale
non riesce
a parlare di sessualità, dovrebbe
parlarne con un collega di fiducia o
cercare una supervisione per capir
e perché gli è difficile, e come
superare gli ostacoli.
GP Gli Stati Uniti sono un Paese
profondamente multiculturale,
multi-etnico e
multi-religioso:
dalla tua esperienza il sesso è
ancora un argomento tabù?
Soprattutto
tra quale tipo
di
persone / coppie?
SB Siamo molto diversi, è vero.
Nella mia pratica, vedo regolarmente persone provenienti dal
Medio Oriente, dall'India, da tutta
l'Asia, dal Sud America: da tutto il
mondo,davvero.
GP
Dai
feedback
che hai ricevuto, quale parte del
libro è stata la più apprezzata dagli psicologi?

Giuliana
Proietti,
Intervista a Stephanie Buehler,
Continua a pag. 3
SESSUOLOGIANewsOnline Pag.
 Intervista a Stephanie
Buehler, Continua da pag. 2
In molte culture, la religione
domina la vita, e se la religione è
sessualmente
restrittiva,
le
persone spesso hanno difficoltà a
trovare la gioia nella sua
espressione. In particolare, una
volta che arrivano negli Stati Uniti
e sperimentano altri tipi di libertà,
vogliono capire
cosa
significhi godere pienamente del sesso.
Ma detto questo, noi abbiamo
anche gruppi conservatori
di
origine americana.
A queste
persone viene spesso detto di
aspettare fino al matrimonio per
avere rapporti sessuali, e così
esso
sentono
come
di
dover spingere
un interruttore,
passando dall'essere persone
asessuate a persone pienamente
attive sessualmente.
GP Qual è il problema più
comune per cui le persone si
rivolgono a te?
SB Livelli di desiderio non
corrispondenti: uno dei partner ha
maggiore
desiderio
sessuale
rispetto all'altro.
GP Qual è il futuro della nostra
professione? Pensi che le
tecnologie
cambieranno
la
terapia sessuale tradizionale?
Come?
SB Penso che il trattamento dei
problemi
sessuali
diventerà
sempre più "medicalizzato". Lo
vediamo già, con i giovani uomini
tra i 20 e i 30 anni che cercano
il Viagra invece che parlare con un
terapeuta. Penso anche che ci
sarà più telemedicina, e che le
persone
che
non
hanno
avuto modo di rivolgersi ad un
sessuologo possano riuscire a
farlo online.
GP negli Stati Uniti è ancora
Helen Kaplan l'autore più
seguito per la terapia sessuale o
si tende a cercare ispirazione da
altri autori?
SB
Helen
Kaplan
era
una psichiatra
e
un'analista.
Abbiamo ancora gli analisti, ma
questa forma di terapia a lungo
termine è caduta un po' in
disgrazia. Abbiamo oggi terapeuti
più sistemici, me compresa, David
Schnarch, e Esther Perel, che
guardano l'intero sistema e non
solo all'individuo come portatore
del sintomo.
Giuliana Proietti
Leggi la versione in inglese di
questa intervista su psicolinea.it
Traduzione a cura di Giuliana
Proietti

Giuliana
Proietti,
Intervista a Stephanie Buehler,
FINE
STORIA ANTICA
3
dell’isola, nell’ultimo terzo del VII
sec. A.C..
Le città erano indipendenti, ma
dovunque si parlava lo stesso
dialetto greco, detto eolico, che, si
diceva, era stato introdotto dagli
Achei che avevano partecipato
all’assedio di Troia; e una delle
famiglie potenti di Lesbo, quella
dei
Pentilidi,
dichiarava
di
discendere da Oreste, figlio di
Agamennone,
il
capo
della
spedizione achea.
Al tempo di Saffo, Lesbo era
un’isola ricca, che intratteneva
rapporti con le città greche della
costa
dell’Asia
Minore,
in
particolare con Focea, i cui
marinai, spingendosi nei mari del
remoto
Occidente,
avrebbero
fondato Marsiglia, loro prima
colonia occidentale. Qui sono stati
rinvenuti vasi fabbricati a Lesbo e
portati lì dai Focesi, forse come
merce di scambio per ottenere il
bronzo, una lega che serviva per le
armi e gli oggetti di lusso. Non si
conosce molto della storia di
Mitilene né per il periodo
precedente a Saffo né per quello
successivo. Si sa, comunque, che
la città ebbe disordini e rivolte che
comportarono il crollo dell’aristocrazia che la governava.
Saffo di Lesbo
di Nunzia Melchiorre
Lesbo, un’isola greca che deve la
sua fama all’aggettivo femminile:
lesbica. Il termine suscitava
scandalo poiché del tutto estraneo
all’atmosfera del luogo.
Isola di Lesbo
Lesbo è un’isola, abbastanza
grande, a nord-est del mar Egeo,
quasi vicina all’Asia Minore, e più
precisamente alla Tròade, dove,
secondo la leggenda, i guerrieri
achei avevano combattuto per
dieci anni per la bellezza di Elena.
Lesbo è la patria di Saffo, la
poetessa senza bellezza, nata a
Mitilene, la città più importante
Saffo apparteneva ad una famiglia
nobile, come il suo contemporaneo
Alceo. Entrambi incarnano la
poesia lirica, detta eolica, che
punta ad esprimere sentimenti
personali e si distingue per questo
da quella lirica-religiosa o civile.
 Nunzia Melchiorre, Saffo
di Lesbo. Continua a pag. 4
SESSUOLOGIANewsOnline Pag.
 Nunzia Melchiorre, Saffo
di Lesbo. Continua da pag. 3
Il padre di Saffo si chiamava
Scamandronimo, un nome sonoro
che richiamava quello del fiume
della pianura troiana, cantato da
Omero nell’Iliade.
appartenevano agli stessi ambienti
sociali di cui cantavano gioie e
tristezze. La presenza di più donne
o di una in mezzo a loro era,
comunque, un fatto eccezionale.
Forse proprio a questo deve
qualcosa la fama acquistata dalla
poesia lirica di Lesbo.
Le
donne
godevano
una
condizione e un’indipendenza che
non avrebbero più conosciuto in
età classica tra il V e IV sec. a.C..
non che per loro non fosse un
obbligo il matrimonio! La stessa
Saffo
dovette
rispettarlo,
diventando la moglie di un certo
Cercilas o Cercolas, un uomo
ricchissimo che veniva dall’isola di
Andros (Cicladi), dal quale ebbe
una figlia chiamata Cleis, come la
madre di Saffo. Secondo l’epopea
America, la donna era innanzitutto
la custode dell’OIKOS, della
“casa”; ma le numerose feste in
onore delle divinità fornivano
diverse occasioni d’incontro alle
giovani donne e alle fanciulle che
formavano i cori (i cori avevano
attinenza con la danza non con il
canto).
I
canti
che
accompagnavano
le
feste
religiose, i matrimoni e i banchetti,
erano opera di poeti che
Ma
all’interno
dei
gruppi
aristocratici, nella Grecia arcaica
(VII-VI sec. a.C.) si stabilivano fra i
giovani e adulti relazioni amorose.
Ciò che ci sorprende è che si sia
potuto manifestare con tanta
naturalezza l’amore verso una
donna o verso un ragazzo.
Occorre precisare, però, che
queste pratiche erano naturali in
un determinato ambiente, non lo
erano in un altro. Nell’Atene del V
e IV sec. a C. non lo erano più.
Ed è in uno dei suoi viaggi che si
innamorò di una famosa cortigiana
Rodofis, per cui si rovinò.
Di un altro fratello si sa ben poco.
Del terzo si narra che fu coppiere
nel pritaneo di Mitilene, cioè
versava da bere ai consiglieri della
città durante le riunioni, una
funzione riservata ai giovani delle
migliori famiglie.
la pederastia. In realtà l’uomo
greco amava le donne al pari di
qualunque
altro
uomo
di
qualunque altra civiltà.
Basti osservare un vaso greco per
capire che non si trattava di
relazioni
“platoniche”.
Oltre
che
una
figlia,
Scamandronimo ebbe anche dei
figli
maschi.
il
maggiore
commerciava con l’Egitto e
possedeva un vascello, come tutti
gli aristocratici, per il trasporto
delle merci.
In uno dei suoi poemi Saffo
chiama Dorica la ragazza che
trattiene il fratello lontano da lei.
4
Dipinto pompeiano detto Saffo
Due erano le compagne di Saffo.
Allieve (a cui insegnava la sua
arte) o compagne di gioco e di
piacere, non si sa. Le sue opere
erano indirizzate a delle donne,
quelle poesie ardenti, sensuali,
erotiche che si è potuto ricostruire
grazie a dei frammenti che ci sono
pervenuti. Saffo, la Lesbica,
divenne oggetto di scherni più o
meno osceni o di giudizi come
quello
espresso
dall’anonimo
autore di un papiro di Ossirinco:
Il poeta comico Aristofane si
burlava degli “invertiti” e lo stesso
Platone sentiva il bisogno di
giustificare l’amore verso i ragazzi
spogliandolo di ogni sessualità.
“È stata criticata per la sua
dissolutezza e perché amava altre
donne”.
Almeno
dai
suoi
fautori,
l’omosessualità non è più ritenuta,
oggi, una forma di “dissolutezza”.
Ma molti rimarrebbero stupiti
nell’apprendere che la loro scelta
si inscrive in una tradizione
aristocratica
greca.
Con
la
differenza
però
che
l’omosessualità aristocratica non
precludeva agli uomini come alle
donne, i rapporti eterosessuali,
particolarmente all’interno della
vita coniugale.
Si è scritto molto sull’”amore
greco”, sull’amore verso i ragazzi,
Donna che legge una poesia. Vaso
attico 440-430 A.C.
Ed è proprio ad Atene e dai poeti
comici che i versi di Saffo vennero
derisi, mentre nell’età in cui ella
visse e nella società aristocratica
di Mitilene, le sue ardenti parole
indirizzate alle compagne non
suscitavano alcuno scandalo.
 Nunzia Melchiorre, Saffo
di Lesbo. Continua a pag. 5
SESSUOLOGIANewsOnline Pag.
 Nunzia Melchiorre, Saffo
di Lesbo. Continua da pag. 4
Sfortunatamente non si sa nulla
della pederastia femminile. Nel
caso di Saffo, si tratta di
“pederastia” nel significato letterale
del termine “amore dei ragazzi”.
In effetti le donne, a cui ella rivolge
i suoi versi ardenti, sono ancora
delle “ragazze” e molto spesso, è
quando stanno per separarsi da lei
per maritarsi, che Saffo compone i
suoi commoventi addii:
Saffo che non aveva nulla della
bellezza delle dee o delle regine
Americhe (era, pare, piccola e
bruna) amava cantare la bellezza
delle sue compagne:
Quando ti vedo dinanzi a me mi
sembra che mai Ermione (figlia di
Elena e di Menelao) sia stata così
bella e non credo temerario
paragonarti alla bionda Elena se è
permesso le mortali paragonare
alle dee. Sappi, davanti alla tua
bellezza, tutta la mia ansia sento
che scompare.
O promessa sposa, il tuo corpo è
pieno di grazia e i tuoi occhi di
miele, sul tuo volto seducente si
diffonde amore, è certo che è
Afrodite che ti ha distinta tra tutte
le donne.
E ad un’altra:
Saffo esprime il suo dolore
invocando Eros “che consuma i
membri ed è amaro e dolce”.
Ma sempre tornava ad imporsi il
desiderio con l’invocazione della
dea di Cipro (Afrodite):
È disperata perché Ahis l’ha
lasciata per la sua rivale
Andromeda. A lei, partita per
maritarsi, dedica i versi che ci
testimoniano il tipo di vita che
conducevano queste giovani e
della natura dei legami che le
univano:
Sei venuta e hai fatto bene. Ti
desideravo. Tu hai acceso nel mio
cuore un desiderio che l’arde.
Non ritornerò più mia dolce Ahis,
morire è meno crudele di questa
sorte odiosa; l’ho vista piangere
nel momento dell’addio. Diceva:
“Parto. È duro partire”. Ed io: “Sii
felice, va, perché nulla dura a
lungo. Ma ricordati sempre quanto
ti ho amata. Tenendoci per mano
nella notte profumata, andavamo
alla fonte o erravamo nei campi.
Per il tuo collo ho intrecciato
ghirlande dai mille profumi; la
verbena, la rosa e il giacinto
appena colto ti stringevano il seno
in
un
amplesso
odoroso;
balsami preziosi ti ungevano il
corpo delizioso e giovane. E
mentre riposavi vicino a me
teneramente, ricevevi dalle mani di
esperte ancelle i mille oggetti che
l’arte e la mollezza inventano per
adornare la bellezza delle figlie di
Ionio …
5
Torna, te ne scongiuro Gorgila e
preparati, vestita della tua tunica
color di latte. Ah, che desiderio
aleggia attorno alla tua bellezza!
Vedere in Saffo, dopo questi versi,
un Socrate al femminile, come è
stato fatto da un sofista nel
secondo secolo della nostra era, è
un segno evidente di giustificare la
poetessa di Lesbo dall’accusa di
avere
atteggiamenti
“contro
natura”.
Ma c’è, pure, chi ha ipotizzato
l’esistenza di due Saffo, l’una
poetessa l’altra cortigiana dai
costumi depravati. Ma per i suoi
contemporanei
la
questione
neppure si poneva.
Testa di Saffo. Copia romana di età
ellenistica, Museo di Istanbul
Il suo amore per le donne non le
impedì di innamorarsi di passione
altrettanto focosa di un uomo di
nome Faone che Saffo avrebbe
desiderato di un “amore furioso”,
amore
non
corrisposto
che
l’avrebbe portata al suicidio: “Saffo
si sarebbe gettata in mare dall’alto
di uno scoglio chiamato “Salto di
Leucade” nell’isola omonima.
Non si sa bene se Faone sia
esistito veramente, l’importante è
che a Saffo sia stata attribuita una
passione “eterosessuale”.
Non va dimenticato, altresì, che
Saffo ha composto degli epistolari,
dei canti nuziali, in cui esalta
l’amore dei giovani sposi.
Saffo era insieme la poetessa di
cui cantare i versi, e la donna unita
alle sue compagne da legami sulla
sessualità dei quali non esisteva il
minimo
dubbio.
Non si sa bene se Faone sia
esistito veramente, l’importante è
che a Saffo sia stata attribuita una
passione
“eterosessuale”.
Saffo e Alceo a Mitilene, Lawrence
Alma-Tadema, 1881
 Nunzia Melchiorre, Saffo
di Lesbo. Continua a pag. 6
SESSUOLOGIANewsOnline Pag.
 Nunzia Melchiorre, Saffo
di Lesbo. Continua da pag. 5
C. Calame – L’amore in Grecia –
Ed. Laterza, Bari 1983.
Avanti in alto
O imeneo
Altazeli, o capentieri!
O imeneo
Il marito è un gigante!
O imeneo!
Che uomo, amici, e com’è grande!
O imeneo.
F. Buffière – Eros adolescent. La
pèdèrastie dans la Grece.
Pare che abbia avuto una storia
anche col suo compatriota Alceo
che la chiama “Saffo dalle trecce
viola”. I due, sono rappresentati su
un vaso, l’uno di fronte all’altra,
ciascuno con il suo strumento
musicale.
IL PERSONAGGIO
MISTERIOSO: chi è?
Si
tratta
di
tradizioni
testimoniano
l’ambiguità
amori della poetessa.
 Nunzia Melchiorre, Saffo
di Lesbo. FINE.
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(Dr. Giuliana Proietti)
che
degli
Il CIS è affiliato a:
Ma sarebbe da dire che la – cattiva
– reputazione che le è stata
attribuita dagli autori dell’Antichità,
non riguardasse tanto i suoi amori
quanto la sua indipendenza.
Per questo Saffo si distingueva
dalle altre donne al punto da
essere costretta a prendere la via
dell’esilio poiché aveva preso
posizione
nei
conflitti
che
dilaniavano la sua città. E si rifugiò
in Sicilia, a Siracusa …
Federazione Italiana Sessuologia
Scientifica;
World Association for Sexual Health
La risposta è a pag. 18
European Federation of Sexology
Certo è che, denigrata per i suoi
amori, la poetessa di Lesbo ha
meritato la gloria per il suo talento,
venendo definita nell’Antichità la
decima musa.
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Celebrata da Catullo e Ovidio, è
stata tradotta fino ai giorni nostri
da Marguerite Yourcenar che l’ha
collocata ai vertici della poesia
lirica che ha dominato il pensiero
greco
pre-classico.
Nunzia
Melchiorre
Bibliografia:
Les Belles Lettres di Thèodore
Reinach – Saffo, poesie – Ilaria
Dagnini.
La citazione
Venite a commentare ciò che vi piace
e ciò che non vi piace di questo
numero sulla Pagina Facebook di
Sessuologia News Online. Votate con
un “mi piace” gli articoli che avete
gradito di più: ci servirà per
comprendere meglio gli interessi dei
lettori.
È nella natura del desiderio di non
poter essere soddisfatto, e la
maggior parte degli uomini vive
solo per soddisfarlo.
Aristotele
SESSUOLOGIANewsOnline Pag.
DISFUNZIONI
SESSUALI
La disfunzione
erettile
di Giancarlo Balercia e
Melissa Cutini
La
disfunzione
erettile
è
l'incapacità di raggiungere e/o
mantenere un'erezione sufficiente
per
un
rapporto
sessuale
soddisfacente. Può comparire in
tutte le decadi di vita, per alcuni
uomini può essere un problema
occasionale, per altri un problema
frequente.
È
importante
sottolineare
che
avere
una
disfunzione erettile non significa
non essere capaci di avere un
orgasmo o un'eiaculazione o non
essere fertili.
Per capire i molteplici meccanismi
patogenetici responsabili della
disfunzione è ben fare una
riflessione sulle basi anatomofisiologiche
responsabili
dell'erezione stessa. Il pene è
essenzialmente costituito da tre
colonne di tessuto erettile: i due
corpi cavernosi ed, inferiormente
ad essi, il corpo spongioso. Il
tessuto erettile è costituito da una
complessa
rete
vascolare
sinusoidale supportata da tessuto
fibrillare elastico che, in erezione,
può essere allungato fino a quattro
volte rispetto alla condizione
basale. I corpi cavernosi sono
avvolti da una membrana fibrosa,
detta
albuginea,
la
cui
inestensibilità è fondamentale per
il raggiungimento della rigidità
peniena. Durante l'eccitazione
sessuale, vi è un iperafflusso di
sangue arterioso ed un blocco del
deflusso venoso tale da riempire di
sangue il sistema vascolare
sinusoidale. Tramite un sistema di
“microsfinteri” vascolari il sangue
arterioso
viene
"intrappolato"
all’interno del tessuto erettile,
determinando quindi l'erezione
peniena; in seguito, il rilasciamento
degli sfinteri venosi determinerà il
deflusso di sangue dalle strutture
erettili,
quindi
la
loro
detumescenza ed il ritorno del
pene allo stato di flaccidità. È
importante sottolineare come alla
base del meccanismo erettivo vi
sia una stretta sinergia tra il
sistema nervoso centrale (dove
nasce il desiderio attraverso le
sensazioni visive, tattili, olfattive e
psicogene) ed il sistema vascolare,
previa integrità dello stesso e delle
vie nervose periferiche ed un
adeguato ambiente ormonale.
Un qualsiasi fattore perturbativo
(neurologico, vascolare, ormonale,
metabolico, psicogeno), agente su
uno o più meccanismi implicati,
può
provocare
disturbi
dell’erezione. È inevitabile che con
l’invecchiamento
vi
sia
una
progressiva perdita di efficacia dei
sofisticati sistemi che inducono
l’erezione, tuttavia, vi sono una
serie di fattori di rischio che, a
prescindere dall’età, si associano
alla
disfunzione
erettile.
Schematicamente le cause della
disfunzione
erettile
possono
essere divise in organiche e
psicogene.
Fra le prime ricordiamo: malattie
vascolari e cardiovascolari (es.
cardiopatia ischemica) e fattori di
rischio ad esse correlate come
ipertensione
arteriosa
e
dislipidemie,
diabete
mellito,
obesità, sedentarietà, fumo, abuso
cronico di alcol e droghe; alcune
classi di farmaci di comune uso
psichiatrico o internistico, patologie
neurologiche
e
psichiatriche,
interventi chirurgici e radioterapici
sulla pelvi (es. la prostatectomia
radicale ne è la causa più
frequente) e patologie internistiche
(es.
insufficienza
renale
ed
epatopatie).
Tra i fattori psicogeni, rientrano
principalmente le situazioni di
7
ansia e/o depressione, problemi di
coppia di tipo relazionale e di ansia
da prestazione. Spesso tuttavia le
cause sono miste infatti una
componente psicogena negativa si
può instaurare nel paziente con
disfunzione
erettile,
indipendentemente dal fatto che la
causa iniziale sia organica.
Risulta perciò fondamentale un
corretto
inquadramento
diagnostico e la prima visita
dall’Andrologo Medico (Endocrinologo-Andrologo) dovrà fondarsi
su un’accurata anamnesi generale
e sessuologica, su un esame
obiettivo generale e dell’apparato
genitale,
su
accertamenti
laboratoristici di I livello per
valutare i principali parametri
metabolici ed ormonali e su esame
strumentale
ecografico
della
regione genitale.
Se dagli accertamenti di I livello
emergono cause organiche (es.
diabete, ipertensione, vasculopatie, o endocrinopatie), il paziente
è avviato sia ad una terapia
eziologica
specifica
e,
se
necessario,
all’eventuale
approfondimento diagnostico di II
livello per la disfunzione erettile
come per esempio la valutazione
vascolare peniena all’eco-Color
Doppler prima e dopo iniezione
intracavernosa
di
sostanze
vasoattive (PGE1) ed infine,
eventualmente, ad una terapia
specifica.
Se
invece
dagli
accertamenti diagnostici di I livello
emerge
una
preponderante
componente primitiva psicogena,
si
potrà
prendere
in
considerazione
una
terapia
sessuale individuale o/e di coppia.
La terapia farmacologica più
utilizzata è costituita dagli inibitori
della PDE-5 (5-fosfodiesterasi).
Tali farmaci agiscono inibendo
l’enzima che degrada il GMP
ciclico mantenendo il rilassamento
della muscolatura liscia dei corpi
cavernosi e quindi l’erezione.

Giancarlo
Balercia,
Melissa Cutini, La disfunzione
erettile. Continua a pag. 8
SESSUOLOGIANewsOnline Pag.
CONGRESSI

Giancarlo
Balercia,
Melissa Cutini, La disfunzione
erettile. Continua da pag. 7
Tali farmaci agiscono purché siano
conservate le normali procedure
innescanti
l’erezione
stessa
(desiderio sessuale, preliminari,
ecc.), oltre ad un adeguato
ambiente androgenico, pena un
alto rischio di insuccesso in caso di
somministrazione degli inibitori
della PDE5. In caso di inefficacia
della terapia orale o di impossibilità
all’utilizzo della stessa, l’alternativa
terapeutica è la somministrazione
intracavernosa di Prostaglandina
E1 che provoca l’erezione tramite
l’attivazione dell’AMP ciclico. Il suo
utilizzo
richiede
tuttavia
un
addestramento
specifico
del
paziente circa le modalità di
iniezione
e
l’ottimizzazione
personale del dosaggio, pena
l’inefficacia o la comparsa di
erezioni
eccessivamente
prolungate e dolorose (priapismo).
Va sottolineato come l’approccio
farmacologico sia di competenza
specialistica dell’Andrologo Medico
che sarà attento a non incentivarlo
oltre il necessario, dato il
potenziale rischio di innescare una
sorta
di
farmaco-dipendenza
psicogena nel paziente stesso.
In conclusione, il miglior presidio
terapeutico per la disfunzione
erettile si basa su un corretto
inquadramento diagnostico globale
del disturbo ed una strategia
terapeutica
personalizzata
elaborati da uno specialista
andrologo sulla base dei dati
clinici, laboratoristici e strumentali
ottenuti
da
appropriato
iter
diagnostico.

Giancarlo
Balercia,
Melissa Cutini, La disfunzione
erettile. FINE.
8
XXX Congresso
Centro Italiano di
Sessuologia
Bologna 9-10-11 novembre 2017
Presidente Maria Cristina Florini
Malattia e la sfida
dell’eros
La qualità della vita sessuale
nell’insorgenza di una malattia
di Maria Cristina Florini
Questa sarà l’immagine simbolo del XXX
Congresso del C.I.S. Autrice: Tamara de
Lempicka. Titolo dell’opera: Adamo ed
Eva. Anno: 1932
Tamara Rosalia Gurwik-Gorska, sposata
Lempicka, è una pittrice russa rifugiatasi a
Parigi dopo la rivoluzione nel suo paese.
Secondo la critica, il quadro richiama
all'amore soft-porn, attraverso i corpi nudi
e statuari dei due personaggi stretti in un
possessivo e potente abbraccio. Al corpo
virile e possente di Adamo, si
contrappone quello di Eva, liscio e
morbido, che non manca delle rotondità
femminili GM
XXX
Congresso
Centro
Italiano di
Sessuologia
Bologna 9-10-11
novembre 2017
Presidente
Maria Cristina Florini
Malattia e la
sfida dell’eros
La qualità della vita
sessuale nell’insorgenza
di una malattia.
Il 30° congresso del CIS abbiamo
deciso di dedicarlo ad una
tematica molto attuale, delicata e
con importanti risvolti sulla qualità
di vita delle persone: malattia e
sessualità.
La qualità della vita sessuale
incide in modo significativo sulla
qualità della vita delle persone e
delle coppie.
La sessualità è un aspetto
complesso della vita umana e non
si limita all’atto sessuale in sé, è
multifattoriale: ad essa concorrono
fattori
biologici,
psico-emotivi,
relazionali e socio-culturali. Ed è
multi-sistemica: dal punto di vista
biologico, la funzione sessuale
dipende
dall’integrità
e
dal
coordinamento
dei
sistemi
nervoso, vascolare, ormonale,
muscolare, metabolico e perfino
immunitario; dal punto di vista
psicologico la funzione sessuale
dipende dalla relazione col Sè e
con l’altro, pertanto ha componenti
emotive e relazionali.
 Congresso CIS, Maria
Cristina Florini, Continua a pag.
9
SESSUOLOGIANewsOnline Pag.
 Congresso CIS, Maria
Cristina Florini, Continua da
pag. 8
La sessuologia prevede un
approccio pluridimensionale e
pluridisciplinare, pertanto non si
può
prescindere
da
una
“contaminazione”
culturale
e
metodologica fra professionisti. La
sessuologia è disciplina non
autonoma che mutua dalle altre
discipline, concetti e linguaggi;
d’altra parte la sessualità, che ne
rappresenta l’oggetto di studio, è
altrettanto composita risultando da
un insieme strutturato di elementi
anatomici, psicologici, relazionali,
sociali e culturali. Il medico
generalmente è
pragmatico e
interventista, opera in uno scenario
realistico,
prevalentemente
interroga; lo psicologo attendista e
teorizzante, si occupa dei vissuti,
delle rappresentazioni mentali,
prevalentemente ascolta; entrambi
sono potenzialmente vittime di un
approccio organicistico: gli uni si
rivolgono al corpo gli altri alla
mente. I migliori risultati terapeutici
si ottengono con un approccio
pluridimensionale
e
pluridisciplinare, appunto perché
la sessuologia non è una scienza
autonoma. Così quando i terapeuti
sono
più
di
uno
risulta
indispensabile
collaborare
e
integrare le competenze al fine di
prendersi cura - occuparsi di chi
chiede di essere “curato” e non ci
si deve fermare al sintomo che la
persona – paziente – cliente porta,
per far questo occorre conoscere i
limiti
professionali
e
le
competenze
dell’altro
professionista; si deve ripensare
alla patologia della funzione
sessuale: sintomo o malattia ?
malato o malattia?
Nel
congresso
a
sessioni
magistrali
in
plenaria
si
susseguiranno sessioni parallele
su aree specifiche.
Molte
malattie
oggi
hanno
un’insorgenza in età giovanileadulta, la sopravvivenza a tumori,
malattie degenerative, cardiache,
croniche,
…,
è
aumentata,
pertanto si pone con urgenza ed
importanza affrontare il tema della
qualità della vita e nello specifico
della vita sessuale per la persona
e la coppia.
Quando si riceve una diagnosi di
malattia, sul momento si pensa
solo a guarire, ma lo sguardo va
subito
anche
ai
trattamenti
necessari per ottenere questo
risultato e alle loro conseguenze;
improvvisamente ci si trova a
dover gestire non solo la paura
della malattia e dei trattamenti
necessari alla guarigione, ma
anche le inevitabili conseguenze
sull'immagine
corporea,
che
possono abbassare l'autostima e
le inevitabili conseguenze sulla
sfera sessuale e sull'equilibrio
della vita di coppia. Infatti le
terapie mediche e/o chirurgiche
possono influire negativamente
sull'attività sessuale, dopo la vita
riprende e con essa
anche il desiderio di una relazione
soddisfacente con se stessi, con
gli altri e con il partner.
Ci sono prove scientifiche evidenti
che la cura e il recupero, dopo una
fase acuta di malattia, migliora se
si affianca l’attenzione al recupero
di una buona qualità di vita e si
accorciano
i
tempi
della
guarigione.
TOPICS • Sessuologia: aspetti
multidisciplinari e multifattoriali •
Ginecologia-Ostetricia: patologie
femminili e sessualità • Andrologiaurologia: patologie maschili e
sessualità
•
Neurologia
–
Psichiatria: patologie croniche,
degenerative e sessualità •
Medicina
Interna:
patologie
oncologiche, cardiocircolatorie e
sessualità • Medicina Potenziativa
ed Estetica: possibilità di interventi
migliorativi e sessualità
9
ANDAR PER LIBRI
American Hookup,
di Lisa Wade
Recensione di
Giuliana Proietti
Lo "hookup" è un termine inglese
(che
in
italiano
significa
letteralmente
"collegamento",
"allacciamento")
ed
ha
una
definizione ambigua, in quanto può
indicare sia il baciarsi, sia qualsiasi
forma di attività sessuale fisica tra
partner.
Questo termine viene ormai
facilmente
associato
ai
comportamenti che gli studenti
tengono all'interno dei campus
universitari
americani,
ma
ovviamente non si limita ad essi.
Esso rappresenta una cultura che
accetta e incoraggia gli incontri
sessuali occasionali, quelli cioè
che si concentrano soprattutto sul
piacere fisico, senza includere
necessariamente legami emotivi o
impegni a lungo termine.
 Congresso CIS, Maria
Cristina Florini, FINE.
 Libro American Hookup,
Giuliana Proietti, continua a pag.
10
SESSUOLOGIANewsOnline Pag.
 Libro American Hookup,
Giuliana Proietti, continua da
pag. 9
Per
chi
fosse
interessato
all'argomento è da poco uscito un
libro, in lingua inglese, di Lisa
Wade, docente di sociologia
presso l' Occidental College di Los
Angeles (American Hookup: The
New Culture of Sex on Campus)
basato sia su indagini condotte
dalla stessa autrice attraverso
interviste con i suoi studenti
universitari, sia su studi condotti da
altri ricercatori.
Lisa Wade inquadra questo nuovo
fenomeno all'interno della storia
della sessualità, dell'evoluzione
dell'istruzione
superiore
e,
soprattutto, della mai del tutto
compiuta
rivoluzione
femminista. Malgrado la libertà dei
comportamenti infatti, la Wade
sostiene che i costumi sessuali
non si siano ancora abbastanza
evoluti per rendere questa cultura
del sesso occasionale davvero
umana e sicura: a suo modo di
vedere gli uomini controllano
ancora l'amore e il piacere,
trasformando le donne in disperate
e ansiose rivali.
La
Wade
descrive
qualche
episodio
che
si
è
sentita
raccontare dai suoi allievi, come
ad esempio la festa del Burlesque.
Tutte le ragazze sono invitate a
vestirsi da prostitute, si comincia
con uno strip ed è solo una
questione di tempo, prima che la
festa raggiunga la sua "fase hot"
in cui tutti gli invitati, ormai
ubriachi, fanno sesso nei più
svariati modi.
La Wade, come le rimproverano
alcuni critici puritani, non è una
bacchettona:
riconosce
infatti
anche gli aspetti positivi della
cultura che sta studiando, nel
senso che la considera una
conseguenza di molti movimenti
sociali progressisti, che ha dato
agli studenti "un senso gioioso di
liberazione sessuale".
Ecco come l'autrice definisce la
cultura dello hookup: "un incontro
sessuale fra ubriachi, di tipo
ambiguo, che non dovrebbe
significare nulla, e capitare solo
una volta. (...) Il suo scopo è il
divertimento,
un'espressione
apparentemente
libera
della
propria sessualità, ma all'interno di
parametri stranamente severi. E'
spontaneo,
ma
rispetta
un
copione; è ordine nel disordine;
una routine indisciplinata. Si tratta,
in breve, di un miracolo di
ingegneria sociale".
L'autrice non ritiene che gli
studenti
universitari
di
oggi
facciano più sesso rispetto alle
generazioni precedenti: forse ne
fanno anzi di meno, solo che oggi
il
sesso
occasionale
viene
pensato, descritto, condiviso sui
social e pianificato. La differenza
sta nel considerarlo "normale", in
quanto facente parte della vita
stessa del college: a suo avviso è
ormai un imperativo, piuttosto che
un'opzione, vista la diffusione di
questa
cultura
dell'hookup,
coercitiva e onnipresente, alla
quale tutti gli studenti si devono
sottoporre.
E' come, osserva l'autrice del libro,
se la cultura dello sballo e della
trasgressione fosse stata oramai
istituzionalizzata, per cui ci sono
modi in cui i ritmi e l'architettura
stessa dei college contribuiscono a
facilitare la cultura del sesso
occasionale.
L'ingrediente necessario perché
tutto questo avvenga è l'alcol,
ovvero la frequentazione di un
"drunkworld", un mondo parallelo
un po' pazzerello, in cui l'unico
divertimento possibile sembra dato
dallo
sballo
e
dal
sesso
occasionale.
10
Nel libro vengono descritte le
conversazioni in cui studenti dello
stesso sesso si raccontano quello
che è successo la sera prima.
La sessualità con uno sconosciuto
è del resto un tema sicuramente
emozionante e molte sono le
curiosità da raccontare e da
ascoltare.
Questi reportages non avvengono
solo dal vivo, ma continuano online, sui social media. Gli studenti
utilizzano ogni app e ogni
piattaforma (in particolare Tinder,
Instagram, Facebook e Snapchat)
per
conoscersi,
collegarsi,
incontrarsi e fare sesso. Tutti
questi spazi online sono dunque
altamente sessualizzati fra gli
studenti dei campus universitari e
la vita sessuale di ciascuno è un
fatto pubblico, più che privato.
Nel libro si parla anche di chi non
ci sta ad entrare in questo mondo
dello sballo, coloro cioè che
rimangono sobri in camera,
nonostante il ticchettio dei tacchi
alti e le urla provenienti da fuori.
Chi non partecipa al sesso
occasionale
si
sente
incredibilmente isolato: è come se
si stesse perdendo una esperienza
davvero fondamentale della vita,
qualcosa che rientrava nelle sue
aspettative
al
momento
dell'ingresso
all'università.
Le
amicizie nel campus si cementano
proprio nel partecipare a questi
party: vuoi mettere come ci si può
sentire amici del compagno di
stanza, se lo si è aiutato a tenere
indietro i capelli mentre stava
vomitando?
 Libro American Hookup,
Giuliana Proietti, continua a pag.
11
SESSUOLOGIANewsOnline Pag.
 Libro American Hookup,
Giuliana Proietti, continua da
pag. 10
Tra chi si è concesso la pratica del
sesso occasionale tuttavia, uno su
tre sostiene che le sue relazioni
intime nell'ultimo anno sono state
piuttosto “traumatiche” o “molto
difficili da gestire”.
Amicizia
significa
divertirsi
insieme, ma anche proteggersi
reciprocamente
dai
pericoli,
osserva la Wade.
Molti studenti approdano al college
proprio per poter approfittare del
particolare
divertimento
che
l'università ha da offrire. Restarne
fuori significa sentirsi dei "diversi",
persone che potrebbero giudicare
male chi si dedica a questi
passatempi e per questo sottoposti
a feroci critiche da parte dei
compagni che costituiscono la
maggioranza pro-sballo.
Tra chi si astiene da questi
comportamenti ci sono però
ragazzi che non lo fanno
volontariamente, per scelta: i meno
ricercati, osserva l'autrice, sono le
persone di colore (in particolare
ragazze nere e ragazzi di etnia
orientale), i gay e le persone di
bassa classe sociale.
Secondo l'autrice ciò che si può
oggi osservare nei campus
universitari non è altro che la
cultura americana contemporanea,
racchiusa in un microcosmo. Ciò
che si verifica in questi ambienti
universitari è quasi un concentrato,
cristallizzato, di molti dei valori
americani esistenti oggi sulla
sessualità: "...E quindi penso che
chiunque, di qualsiasi età, che sia
andato al college o no, sia in grado
di riconoscere molte di queste
dinamiche anche nella propria
vita", afferma giustamente la
Wade, dal momento che gli
studenti non vivono in un mondo a
parte e queste idee sul sesso le
hanno già acquisite prima di
entrare al college (e probabilmente
le applicano anche se non
frequentano
un
college).
Nei campus universitari si può
desiderare stare con un altro solo
per fare sesso, ma dire "ti voglio
bene" o mostrare i segni
dell'amore è severamente vietato,
in quanto non rientra nei canoni.
11
Secondo la Wade è questa
dinamica che sta colorando le
interazioni di tante persone in
America, sia quelle che fanno
sesso occasionale, sia quelle che
hanno una relazione stabile: si
avverte la paura di mostrarsi
troppo
bisognosi,
troppo
appiccicosi, troppo onesti e aperti
con l'altro, mostrando i propri
sentimenti e i propri affetti.
L'aspetto più negativo di questa
cultura, osserva la Wade, è
strettamente
collegato
alla
violenza sessuale, in quanto essa
in questi ambienti si mimetizza:
avere rapporti sessuali con
qualcuno che è estremamente
ubriaco è normale, nessuno se ne
stupisce, e per questo i violentatori
seriali possono agire indisturbati.
Questi comportamenti violenti
peraltro portano ad un certo tipo di
emulazione, al punto che anche il
ragazzo in genere più cortese e
sensibile verso l'altro sesso può
commettere errori di giudizio, per
essere troppo aderente verso le
aspettative della cultura dello
hookup. E' difficile infatti per uno
studente, peraltro in genere
ubriaco, capire la linea di
demarcazione fra il comportarsi da
macho e l'essere un violentatore.
Gli studi citati nel libro riguardano
in particolare le statistiche: circa un
terzo degli studenti presenti nel
campus non ha mai provato il
sesso occasionale. Degli altri due
terzi, in media ogni studente ha
avuto, nel corso dei quattro anni di
college, otto incontri sessuali
occasionali, uno a semestre
(quindi molti meno di quello che gli
studenti direbbero).
Se il sesso sta causando agli
studenti ansia e preoccupazioni,
dice allora la Wade, il problema
non è nel sesso occasionale in sé,
quanto nella cultura sottostante a
questi comportamenti, che è
ancora strettamente legata ai ruoli
di
genere
del
passato.
In particolare, molte ragazze
mostrano oggi dei comportamenti
assertivi, se non aggressivi, in
campo
sessuale,
in
quanto
vogliono mostrare di aver superato
tutti i tabù sessuali che avevano le
donne nel recente passato;
vogliono
sentirsi
moderne,
appartenenti ad una società libera.
In realtà esse fanno di tutto per
essere sexy e per piacere
sessualmente agli uomini, ma
continuano a prestare poca
attenzione al proprio piacere
sessuale.
Sebbene questa cultura del sesso
libero debba molto al femminismo
e al movimento di liberazione
omosessuale,
essa
non
è,
secondo l'autrice, molto "womanfriendly", dal momento che tende
ad essere molto "eteronormativa",
così
come
prevalentemente
"bianca" ed escludente verso le
minoranze e verso le ragazze che
non sono considerate "calde".
 Libro American Hookup,
Giuliana Proietti, continua a pag.
12
SESSUOLOGIANewsOnline Pag.
 Libro American Hookup,
Giuliana Proietti, continua da
pag. 11
Questa cultura è molto simile alla
cultura dello stupro, in quanto
impone idee e pratiche che
tendono a
"naturalizzare,
a
giustificare,
ad
esaltare
la
pressione sessuale, la coercizione,
la violenza".
La Wade conclude il libro
dispensando molti consigli: ai
ragazzi, ai colleges, ai genitori.
Il primo consiglio che l'autrice dà ai
ragazzi che entrano in un college è
questo: "se non ti piace, pensa che
ciò è perfettamente normale". Non
tutti sono tagliati per questo tipo di
vita, ma non per questo occorre
sentirsi dei diversi: è sbagliato
adeguarsi contro voglia ad uno
stile di vita che non si condivide.
Altro consiglio: il rapporto sessuale
dovrebbe
essere
sempre
rispettoso; non importa che tipo di
rapporto sessuale hai, con chi, o in
quali circostanze. Se non c'è
rispetto, se non c'è empatia, c'è
qualcosa di sbagliato. Un conto
infatti è dire che al rapporto
seguirà una relazione o un grande
amore, un conto è pensare che ci
si debba accoppiare senza curarsi
minimamente dell'altro, in un clima
di puro sfruttamento sessuale.
E cosa dire delle amministrazioni
dei college, come gestiscono
questa cosa? I colleges americani,
ricorda la Wade, una volta erano
molto seri; essi si proponevano di
formare la nuova classe dirigente.
Inoltre, spesso erano di ispirazione
religiosa. Oggi, se si guarda al
materiale pubblicitario di queste
università, si osserva che c'è molta
enfasi sul tempo libero degli
studenti e sui vari svaghi che
vengono offerti. Si mostrano foto di
piscine, palestre, mense affollate,
ecc. e pochissime immagini di
studenti che studiano.
I college hanno praticamente
deciso, secondo l'autrice del libro,
di rinunciare ad ogni responsabilità
per quanto riguarda la vita sociale
12
degli studenti; essi in qualche
modo accettano questa cultura
dello sballo, pur di portare gli
studenti al campus, dimenticando
non solo i pericoli sessuali dovuti
alla promiscuità, ma anche quanto
sia pericoloso questo eccessivo
bere fra i giovani studenti, per i
coma etilici e gli incidenti (anche
mortali e invalidanti) dovuti allo
stato di ubriachezza. Per non
parlare dei traumi dovuti alle
violenze sessuali.
I colleges, secondo Lisa Wade,
dovrebbero dunque assumersi
maggiori
responsabilità
per
cercare di fornire uno spazio sicuro
per i giovani, affinché essi possano
imparare e crescere, imparando
però anche a rispettarsi.
Infine, la Wade da qualche
consiglio anche ai genitori: "Penso
che
dovremmo
iniziare
ad
insegnare
ai
bambini
ad
apprezzare anche le cose che
sono considerate femminili in
questo
mondo.
Quello
che
dobbiamo smettere di fare. come
genitori, è agire come se tutto ciò
che appartiene allo stereotipo
maschile abbia sempre maggiore
valore. Dovremmo incoraggiare i
nostri ragazzi ad abbracciare il loro
lato femminile, così come quello
maschile, in modo che diventino
esseri umani completi".
La società, avverte la Wade, non si
senta esclusa: “Gli elementi
corrosivi della cultura dello hookup
fanno parte della nostra vita: nei
nostri posti di lavoro, in politica, nei
media, nelle nostre famiglie, fra i
nostri amici e si, anche nei bar e
nelle camere da letto ... Non ha
senso dunque puntare il dito
contro gli studenti dei college. Loro
sono noi. Se dobbiamo correggere
la cultura dello hookup, dobbiamo
correggere la cultura americana”.
 Libro American Hookup,
Giuliana Proietti, FINE.
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CURIOSITA’
Scopare: cosa
significa?
di Walter La Gatta
Ovviamente il verbo “scopare”
significa spazzare una superficie
con una scopa. Esiste tuttavia, ed
è molto diffuso, l'uso metaforico
del verbo scopare per intendere
l'atto sessuale.
Si pensa che questo verbo sia
stato usato perché fa riferimento a
superfici che hanno bisogno di
essere ripulite.
 Scopare: cosa significa?,
Walter La Gatta, Continua a pag.
13.
SESSUOLOGIANewsOnline Pag.
 Scopare: cosa significa?,
Walter La Gatta, Continua da
pag. 12.
Il pene-scopa è dunque l’attrezzo
che metaforicamente pulisce le
zone genitali femminili.
L’analogia pene-scopa è sicuramente rafforzata dal carattere
ritmico del movimento: l’azione
caratteristica dello spazzare in
terra infatti richiede movimenti
alternati, per lo più mediante un
oggetto il cui manico può essere
riconducibile a una forma fallica.
Questa analogia è antichissima: la
troviamo già in alcuni scrittori greci
(Saffo, Anacreonte). Ciò che è
strano, nella lingua italiana, è che
altri verbi, sinonimi del verbo
scopare, non abbiano avuto
uguale
utilizzo:
non
hanno
significato sessuale infatti i verbi
spazzare, ramazzare, spolverare,
spazzolare, ecc.
Attualmente il verbo scopare viene
inteso, in quasi tutte le parti
d'Italia, in senso sessuale, per cui
spesso il termine viene evitato
quando si fa riferimento all'azione
di pulire il pavimento.
In letteratura, sembra che il primo
a usarlo in modo sistematico sia
stato il poeta dialettale romano
Giuseppe Gioacchino Belli (17911863), che nel 1831 nei suoi
Sonetti scrisse: “De tante donne
che mme sò scopato...”.
Probabilmente dunque il termine è
di origine romanesca e da lì si è
diffuso in tutte le regioni d’Italia. In
inglese il termine corrispondente to
sweep non ha alcun significato
sessuale, così come non lo ha il
francese balayer.
 Scopare: cosa significa?,
Walter
La
Gatta,
FINE.
13
RICERCHE
maggior parte degli uomini o delle
donne trovano attraenti.
Come scegliamo il
partner?
Per quanto deprimente sia, la
grande parte di una storia d'amore
è fatta di attrazione fisica.
di Brendan Zietsch
Sappiamo molto sul perché la
gente sceglie diverse marche di
detersivo per piatti, perché le
aziende spendono miliardi di
dollari per indagare chi compra
cosa. Ma quando si tratta di
processi che stanno dietro forse la
nostra più importante scelta di vita
- la scelta di un partner per
formare una coppia - la scienza sa
sorprendentemente poco.
Uno dei motivi per cui la scelta del
partner è difficile da capire è
perché è una strada a doppio
senso. Una persona può scegliere
qualsiasi detersivo per piatti che le
piaccia, perché il detersivo non ha
capacità di scelta in materia, ma la
scelta di un partner non funziona in
questo modo. Abbiamo bisogno di
capire non solo che tipo di persona
la persona A preferisca, ma anche
che tipo di persone preferiscono la
persona A, come quei due gruppi
si sovrappongono, l'influenza di
altri concorrenti che cercano di
piacere alla persona A, e così via.
E' tutto molto complesso.
Cerchiamo allora di semplificare.
Di conseguenza, mi concentrerò
sugli eterosessuali occidentali, sui
quali è stata fatta la maggior parte
della ricerca.
Quello che tutti vogliono
Non c'è nulla che tutti desiderino in
un partner - ognuno ha delle
proprie preferenze idiosincratiche ma ci sono caratteristiche che la
Non è che tutti siano solo un fiocco
di neve destinato a trovare il suo
speciale
fiocco
di
neve
complementare. Persone differenti
tendono a concordare su chi sia
più e meno fisicamente attraente, il
che significa che purtroppo ci sono
persone che hanno i requisiti e
persone che non li hanno in questa
lotteria dell'aspetto fisico.
Per quanto riguarda il corpo, le
donne tendono a preferire gli
uomini più alti con spalle larghe e
vita stretta (forma a V), e che siano
muscolosi (ma non troppo).Gli
uomini, d'altra parte, in genere
hanno una forte predilezione per la
magrezza femminile (anche se non
eccessiva). Si è molto parlato
dell'apparente attrazione maschile
per il basso rapporto vita-fianchi
(figure a clessidra), ma la più
recente ricerca mostra che si tratta
solo di un effetto collaterale, in
quanto le donne magre tendono ad
avere un basso rapporto vitafianchi.
Spesso si è criticata la forte enfasi
che la società tende a concentrare
sulla bellezza e sull'immagine
corporea, ma la ricerca suggerisce
che il volto sia ancora più
importante del livello generale di
bellezza di una persona. Questo
potrebbe sembrare bello, ma non
lo è davvero se si considera che è
più difficile cambiare una faccia
che un corpo.
Uomini e donne tendono a
preferire
facce
di
linee
geometriche medie (cioè, volti
simili alla forma media del viso per
il proprio genere sessuale, al
contrario di chi ha facce meno
comuni).

Come
scegliamo
il
partner,
Brendan
Zietsch,
continua a pag.14
SESSUOLOGIANewsOnline Pag.

Come
scegliamo
il
partner,
Brendan
Zietsch,
continua da pag.13
Le persone tendono a preferire i
volti simmetrici sinistra-destra, ma
questo aspetto della bellezza è
spesso
sopravvalutato.
La simmetria ha solo un piccolo
impatto sul attrattività del viso,
rappresentando solo circa l'1%
della variazione totale. Quindi non
preoccupatevi troppo per la narice
traballante o l'enorme occhio
sinistro o altre cose del genere.
Gli uomini preferiscono anche volti
femminili. Ciò significa in genere,
per esempio, grandi occhi e mento
piccolo - pensiamo a Miranda Kerr.
senso dell'umorismo. Ma c'è un
problema: le donne vogliono un
uomo che sia divertente, mentre gli
uomini preferiscono una donna
che li trovi divertenti.
14
Scelte effettive del Partner
Così, visto che queste preferenze
sono influenzate dalla genetica,
esse influenzano la scelta del
partner?
Preferenze individuali
Nelle preferenze contano anche i
fattori individuali, alcuni dei quali si
basano sul modo in cui valutiamo i
diversi tratti del partner. Poche
donne preferiscono le spalle strette
in un uomo, ma molte non
attribuiscono molta importanza
sulla larghezza delle spalle. Invece
gradiscono dei begli occhi, un
buon cervello o la simpatia. Quindi,
cosa provoca nelle persone questo
diverso modo di guardare alle
caratteristiche del partner, da
quelle che apprezzano di più a
quelle che apprezzano di meno?
Dal momento che i gemelli identici
hanno preferenze simili in fatto di
partners, ci aspetteremmo che essi
scegliessero partner simili, giusto?
Beh, non è così - almeno non in
modo significativo, come i miei
colleghi ed io abbiamo potuto
rilevare tra migliaia di gemelli e i
loro partner.
I miei colleghi ed io abbiamo
studiato
migliaia
di
gemelli
geneticamente identici e non
identici classificando 13 tratti
(come ad esempio l'attrazione
fisica, la gentilezza, l'intelligenza)
in termini di importanza che loro
attribuivano ad un partner.
Abbiamo scoperto che le coppie di
gemelli geneticamente identici
avevano dei ranking più simili
rispetto ai gemelli geneticamente
non identici. Ciò implica che i geni
influenzano la classifica delle
preferenze nelle persone.
Miranda Kerr
Stranamente, le donne non
tendono a preferire le facce
maschili: in genere non mostrano
una forte preferenza in entrambi i
casi.
Semmai,
preferiscono
volti
femminili anche nei maschi. Non a
caso vi sono i Bieber e i Depp, che
sono sex symbols internazionali.
E non è tutta questione di look,
naturalmente. Sia gli uomini sia le
donne dicono che preferirebbero
un partner intelligente. Entrambi i
sessi inoltre gradiscono un buon
Abbiamo dimostrato una cosa
simile con specifiche preferenze
fisiche come, ad esempio, se si
preferisce la barba o la rasatura, la
statura alta o bassa, i capelli lunghi
o i capelli corti, oppure se si tende
a
preferire
le
foto
digitali
mascolinizzate o femminilizzate.
Tutte queste preferenze sono più
simili nelle coppie di gemelli
geneticamente identici rispetto alle
coppie di gemelli non identici, il
che implica di nuovo l'influenza
genetica sulle nostre preferenze
individuali.
Justin Bieber
Questo significa che ci sono molte
coppie composte di partner non
corrispondenti.
Se
questa
mancata
corrispondenza tra le preferenze
influenzate dalla genetica e effettivi
partners fosse emersa solo negli
esseri umani, ci si potrebbe
chiedere se la società moderna ci
abbia in qualche modo forzato a
fare scelte del partner che non
collimano con le preferenze
ereditate.

Come
scegliamo
il
partner,
Brendan
Zietsch,
continua a pag.15
SESSUOLOGIANewsOnline Pag.

Come
scegliamo
il
partner,
Brendan
Zietsch,
continua da pag.14
Tuttavia, lo stesso modello di
risultati è stato osservato anche in
alcune specie di uccelli che, come
gli esseri umani, formano legami di
coppia.
Allora, qual è il problema con la
mancata corrispondenza?
Beh, questa è una questione
scientifica
aperta,
ma
probabilmente si riduce al fatto che
non tutti possiamo ottenere ciò che
vogliamo. Per prima cosa, la
maggior parte di noi non conosce
abbastanza persone per trovarne
qualcuna che soddisfi tutte le sue
preferenze.
Così
in
genere
abbiamo a che fare con il meglio
che abbiamo a disposizione,
piuttosto
che
cercare
una
corrispondenza perfetta.
Di solito facciamo coppia con una
persona che rispecchia alcuni, ma
non tutti i nostri criteri. Ma quali
sono le probabilità che il meglio
che abbiamo a disposizione sia
interessato a noi, con la nostra
narice tremolante e i difetti di
carattere evidenti?
E poi ci sono gli altri ragazzi o
ragazze con preferenze simili alle
nostre, che cercano di entrare in
azione e così possono raccontare
barzellette migliori nelle bevute del
venerdì
e
generalmente
ci
bypassano come se noi non
esistessimo.
Così ci accontentiamo di una
persona che in realtà non
corrisponde
esattamente
alle
nostre preferenze troppo bene, ma
15
che
va
abbastanza
bene,
supponiamo. Fiduciosamente.
RICERCHE
Questo deve essere uno dei motivi
per cui i rapporti sono difficili e
spesso
stressanti.
Le
conseguenze
della
mancata
corrispondenza tra le preferenze
sul partner e il partner reale non
sono state ben studiate negli
esseri umani, ma nei fringuelli
sono state trovate femmine in
coppia con un partner non gradito
avere i livelli di ormone dello stress
tre volte superiori a quelli presenti
quando sono in coppia con un
partner che gradiscono.
Desiderio Sessuale
Femminile
e Farmaci
A giudicare dalla quantità di
disfunzioni di coppia e divorzi nella
nostra società (costo stimato di 14
miliardi di dollari australiani
all'anno in Australia), questo
fenomeno probabilmente non si
limita
solo
agli
uccelli.
di Walter La Gatta
Nell'agosto 2015 la FDA (Food
and Drug Administration, l’agenzia
americana di controllo sugli
alimenti e sui farmaci) ha
approvato
ufficialmente
il
flibanserin, in italiano flibanserina,
venduto in America sotto il nome
commerciale Addyi, per curare lo
scarso
desiderio
sessuale
femminile.
Come curiosità va ricordato che il
prodotto era stato inizialmente
sviluppato per curare i sintomi
depressivi ma che, in corso di
sperimentazione, si osservò che le
donne che lo avevano provato non
avevano risolto o diminuito i
problemi
della
depressione,
mentre invece si erano sentite più
eccitate sul piano sessuale.
Quindi sarebbe bello vedere più
studi circa il processo di selezione
dei partner, ciò che rende i partner
compatibili
o
meno,
e
le
conseguenze
della
mancata
corrispondenza.
C'è così tanto che non capiamo, e
l'immensa
complessità
del
processo rende la ricerca di
risposte ad un tempo eccitante e
intimidatoria. Proprio come la
ricerca di un partner, immagino.
 Come scegliamo il
partner, Brendan Zietsch, FINE
La ricerca a questo punto ha
cambiato
necessariamente
obiettivo. Dopo due bocciature per
inefficacia, la flibanserina è stata
approvata con 18 voti a favore e 6
contrari. Questa approvazione è
stata
considerata
importante,
perché
ha
implicitamente
riconosciuto l'esistenza di un

Desiderio
Sessuale
Femminile e Farmaci, Walter La
Gatta, continua a pag.16
SESSUOLOGIANewsOnline Pag.

Desiderio
Sessuale
Femminile e Farmaci, Walter La
Gatta, continua da pag.15
disturbo dell'interesse sessuale
femminile (precedentemente noto
come disturbo da desiderio
sessuale ipoattivo, o HSDD) come
una patologia che i prodotti
farmaceutici sono in grado di
trattare. Questo atto ha infatti
aperto la strada anche ad altri
farmaci futuri.
Lo scarso desiderio sessuale è
una fra le disfunzioni sessuali
femminili, come il dolore vaginale o
l'
incapacità
di
raggiungere
l'orgasmo, come specificati nel
DSM-5, il manuale diagnostico e
statistico pubblicato dall'American
Psychiatric Association (APA).
Con la commercializzazione di
questo farmaco si è parlato della
scoperta di una sorta di "Viagra
Rosa", anche se l'accostamento è
assolutamente inappropriato: la
flibanserina agisce infatti sulla
neurochimica del desiderio, e
dunque a livello cerebrale, mentre
il Viagra (e prodotti similari, come
Cialis, Levitra, Spedra) influisce
sulla risposta eccitatoria dei vasi
sanguigni genitali (i così detti
“corpi cavernosi”) rendendo più
facile l'erezione. I prodotti che
curano la disfunzione erettile non
hanno
effetto
sul
desiderio
maschile: infatti, se non c'è
desiderio, essi non funzionano.
Ecco perché l'accostamento è fuori
luogo.
La flibanserina dunque agisce a
livello cerebrale e non nella zona
genitale, in particolare sulla
dopamina e sulla noradrenalina, i
neurotrasmettitori che aumentano
l’energia fisica e la voglia di fare,
nonché sulla serotonina, che
regola invece il tono dell'umore.
Il farmaco e l'approvazione della
FDA hanno provocato un dibattito
molto acceso; in particolare si è
detto che con la flibanserina la
sessualità delle donne veniva
cinicamente manipolata, allo scopo
di far guadagnare una casa
farmaceutica (il produttore della
flibanserina
è
una
compagnia farmaceutica
piccola
statunitense, chiamata Sprout
Pharmaceuticals, con sede a
Raleigh (Nord Carolina). Si è detto
inoltre che il farmaco era
inefficace, che presentava effetti
collaterali inaccettabili e che
medicalizzava
l'esperienza
di
molte donne, i cui desideri sessuali
erano
da
considerarsi
assolutamente normali.
Un altro farmaco che è stato
utilizzato per curare i disturbi della
libido femminile è il Bremelanotide,
un analogo peptide sintetico che
imita un ormone naturale. Lo
produce la Palatin Technologies,
sita a Cranbury, New Jersey. In un
comunicato della casa produttrice
a proposito di questo farmaco è
stata descritta la relativa ricerca,
condotta su un campione di 1.200
donne, che avrebbero trovato un
miglioramento
statisticamente
significativo per l'HSDD, rispetto al
placebo. Lo svantaggio di questo
prodotto è tuttavia dato dal fatto
che esso può essere assunto solo
con iniezione sottocutanea.
Un altro prodotto, sotto il marchio
Lorexys, è una combinazione di
bupropione, l'antidepressivo che
viene spesso prescritto per
smettere di fumare e come
trattamento per il disturbo affettivo
stagionale (SAD), e il trazodone,
un antidepressivo che viene
prescritto anche per la cura
dell'insonnia. Recenti studi clinici
di seconda fase hanno mostrato
che il Lorexys funziona meglio del
bupropione.
Sul piano commerciale la vendita
di Addyi, la flibanserina, è stata un
flop: nel 2016 ha prodotto un
mercato di soli 10 milioni di dollari,
nonostante il grande battage
pubblicitario. Parte del problema
può essere dato dal fatto che
l'Addyi è limitato alle donne in premenopausa, anche se le donne
che hanno superato la menopausa
hanno problemi più frequenti con
la mancanza di desiderio. Inoltre,
Addyi non è un farmaco da banco,
deve essere prescritto, con tutti i
16
problemi
che
questo
può
comportare. Infine, la donna deve
astenersi dal bere alcolici durante
la sua assunzione, il che in
America è quasi inconcepibile,
vista la costante associazione fra
alcol e sesso.
Lo scarso rendimento del primo
farmaco per aumentare la libido
delle donne è dovuto anche alle
tante
critiche
ricevute,
specialmente dalle organizzazioni
femminili e femministe. Ci si è
chiesti in particolare quanto possa
essere corretto pensare alla
sessualità femminile negli stessi
termini di quella maschile e se la
risposta più appropriata possa
venire effettivamente da un
farmaco.
I ricercatori hanno messo a punto
una serie di metodi per misurare
l'eccitazione femminile, inclusi dei
dispositivi a forma di tampone che
misurano la congestione del
tessuto vaginale ed è stato
utilizzato un test di 19 domande,
chiamato Female Sexual Function
Index. I critici ritengono tuttavia che
questo test sia troppo vago come
strumento da utilizzare quando si
deve prescrivere un farmaco con
potenziali effetti collaterali.
Molte organizzazioni femminili
hanno inoltre denunciato il rischio
che donne perfettamente normali
possano sentirsi inadeguate e
possano sentire il bisogno di
essere curate quando non hanno
una felice vita sessuale, anche a
causa di problemi nella relazione
con il partner. Questo risolvere i

Desiderio
Sessuale
Femminile e Farmaci, Walter La
Gatta, Continua a pag. 17
SESSUOLOGIANewsOnline Pag.

Desiderio
Sessuale
Femminile e Farmaci, Walter La
Gatta, Continua da pag. 16
2) Vi ricordate quale, fra queste
frasi pubblicitarie, è stata
censurata?
problemi del desiderio femminile
con una pillola è sembrato un
passo indietro, un ritorno al
concetto per cui i problemi delle
donne sono nelle loro teste e sono
queste che andrebbero curate.
A. “Il buco con la menta Intorno”
Un altro elemento del dibattito è se
la risposta sessuale delle donne
sia più spontanea o reattiva. La
flibanserina è stata valutata sul
"modello maschile del desiderio
spontaneo," mentre le donne
possono sentirsi più eccitate solo
dopo
l'esposizione
ad
una
situazione
sessuale,
come
reazione ad essa.
Tuttavia, la verità è che non ci
sono al momento delle ricerche
che possano dare un'idea precisa
di ciò che sia normale nella donna
e di ciò che sia disfunzionale nel
suo modo di vivere la sessualità,
prescindendo completamente dalla
relazione con il partner.

Desiderio
Sessuale
Femminile e Farmaci, Walter La
Gatta, FINE.
D. “Io ce l’ho profumato … L’alito!”
3) A Venezia, in campo San Lio,
sorge uno splendido palazzo
che onora con la sua facciata
due lapidi commemorative. Una,
in onore del Manzoni afferma:”
In questo nobile Palazzo, dimorò
nel 1861, il padre della narrativa
italiana”. L’altra, firmata da G.
Apollinaire, l’autore di “Undici
mila Verghe”, con la sua scritta
ci ricorda: “Questa fu la
magione del più grande poeta
libertino veneziano …”. Di chi
sta parlando?
A. Alberto Beniscelli
B. Carlo Porta
SEXY QUIZ
di Giada Mondini
Il “Sexy” Quiz
Sessualità; luoghi, censure e
poesie …
B. Topina
C. Orgia
D. Tetta
Tiresia
C. “Io di patatine, ne ho prese
tante … Gustose e fragranti”
D. Giuseppe Gioachino Belli
A. Sesso
MITOLOGIA
B. “Prima un brivido giù, poi un
brivido su “
C. Giorgio Baffo
1) Quali tra questi nomi non è un
paese italiano?
17
Venezia, Campo San Lio
 Sexy Quiz, Giada Mondini,
Risposte esatte a pag. 18
Tiresia è un indovino che torna più
volte nelle tragedie di argomento
tebano.
Il mito racconta che un giorno,
passeggiando sul Citerone, Tiresia
vide due serpenti che copulavano
e ne uccise la femmina perché
quella scena lo infastidì: in
quell’attimo fu tramutato in donna.
Visse come donna per sette anni,
fino a che si imbatté nuovamente
nella scena dei serpenti. Questa
volta uccise il serpente maschio e
nello stesso istante tornò uomo.
Per questo Zeus e Era, non
arrivando ad accordarsi su chi
provasse più piacere in amore
(Zeus sosteneva che fosse la
donna e Era che fosse l’uomo)
decisero di chiamare in causa
Tiresia, per le sue esperienze
come uomo e come donna. Tiresia
rispose che il piacere sessuale si
compone di dieci parti: l’uomo ne
prova solo una e la donna nove,
quindi la donna prova un piacere
nove volte maggiore di quello di un
uomo.
Era, infuriata perché l’indovino
aveva rivelato un simile segreto, lo
fece diventare cieco. Zeus però,
per ricompensarlo del danno
subito, gli diede la facoltà di
prevedere il futuro e il dono di
vivere per sette generazioni.
In altre versioni del mito il dono
della profezia arriva a Tiresia dopo
che Atena lo aveva accecato per
punirlo di averla vista nuda mentre
si faceva il bagno.
Giuliana Proietti
SESSUOLOGIANewsOnline Pag.
18
 Sexy Quiz, Giada Mondini,
Risposte esatte (da pag. 17)
SEMINARIO
Domanda 1: risposta corretta, D;
Tetta, cittadina della Sassonia,
Germania (Land Sachsen).
La Wellness European Association
Adolescen Day
Orgia, è un paese in provincia di
Siena, nella valle del fiume Merse;
oltre ad un antico insediamento, la
cittadina offre ai visitatori, il Museo
Etnografico del Bosco. Mentre
Topina è un antico borgo nel
Chianti. Sempre nel senese,
insieme a Topina e Orgia, esistono
le località Fallo e Belsedere. In
quanto a cartelli stradali di
benvenuto nei paesi, forse ai quali
difficilmente può sfuggire lo
sguardo o un pensiero malizioso,
la Toscana batte il record italiano.
Seminario
La Romagna comunque non
scherza, con il paese Godo, in
provincia di Ravenna.
Sesso invece, è una antica
frazione del comune di Reggio
Emilia che ospita alcuni siti di
interesse storico e richiamo
turistico. Infine, a qualche km da
Salisburgo, non si può non citare
la piccola località di Fucking e la
città di Condom, nei Pirenei
Francesi, sul fiume Baise.
Domanda 2: risposta corretta, C;
lo spot “A chi piace la patatina”,
Amica Chips del 2006 con Rocco
Siffredi, censurato dall’Istituto di
Autodisciplina Pubblicitaria (IAP).
Dopo la censura, lo spot è stato
rivisto e trasmesso in versione
accorciata, dove Rocco Siffredi,
segue con lo sguardo una ragazza
mora e una bionda, mentre ha
sempre in mano le famigerate
patatine. Stavolta, in assoluto
silenzio, guardando la telecamera
… Ne addenta una …
La risposta A, si riferiva alla
pubblicità delle caramelle Polo,
mentre la B, pubblicizzava il gelato
Calippo.
Infine, “Io ce l’ho profumato …
L’alito!”, è slogan storico delle
pastiglie Mental.
VII Giornata degli Adolescenti 18
maggio 2017
Tra le pubblicità che hanno fatto la
storia, non possiamo non ricordare
il celebre scatto di Oliviero Toscani
del 1991, per la campagna
pubblicitaria Benetton.
“Essere adolescenti
oggi: età di paure e
di conflitti”
Villaggio del fanciullo - Bologna
Ore 9.30-12.30
L’immagine provocatoria, di un
prete che bacia una suora, fece
clamore e scandalo; in Italia venne
censurata
dall’Istituto
di
Autodisciplina Pubblicitaria.
Domanda 3: risposta corretta, C;
Giorgio Baffo, poeta libertino
veneziano, vissuto agli inizi del
settecento. Baffo, senatore della
Repubblica di Venezia, era molto
stimato
da
Apollinaire,
che
tradusse in francese mote delle
sue poesie.
Alberto Beniscelli è l’autore del
libro:” Libertini Italiani. Letteratura
e idee tra XVII e XVIII secolo, dei
Classici Moderni della BUR.
Carlo Porta, poeta licenzioso
milanese: noti i suoi scritti
sull’erotismo.
Mentre Giuseppe Gioachino Belli
era un poeta libertino di Roma.
Riporto parte di un suo sonetto
dedicato “A la sora Teta che pijja
marito”
“Coll’occasione, sora Teta mia,
d’arillegramme che ve fate sposa,
dentro a un’orecchia v’ho da di una
cosa
pe’rregalo
de
pasqua
bbefania. [ … ] dateje una zeccata
e un zuccherino; e dorce dorce, e
ber bello ber bello, lo farete ballà
sopra un cudrino”.
Dicembre, 1827.
Giada Mondini, Sexy Quiz, FINE
Il Centro Italiano di Sessuologia in
collaborazione con la Wellness
European Association, la Federazione
Italiana di Sessuologia Scientifica
(FISS), e in collaborazione con il
Servizio di Sessuologia del Dip.to di
Psicologia - Università di Bologna, in
occasione della VII Giornata degli
Adolescenti, organizza un seminario
dedicato ai Giovani e alle figure di
riferimento: genitori, insegnanti e agli
adulti significativi (psicologi, educatori,
animatori, allenatori sportivi …).
La partecipazione è gratuita,
è
richiesta
l’iscrizione
scrivendo una mail a:
[email protected]
Per maggiori informazioni:
www.cisonline.net
Il PERSONAGGIO MISTERIOSO di
pag. 6 è… Li Yinhe
Sociologa-sessuologa e attivista per i
diritti LGBT, di Pechino. E’ stata la
prima sessuologa in Cina. Nel 1992 ha
pubblicato il suo secondo libro, uno
studio sulla comunità gay cinese, uno
dei primi studi sugli uomini gay in
Cina. Il libro ha ricevuto molte critiche
da parte del pubblico, che lo ha
considerato ‘pornografico' e 'sporco'.
Li è stata inoltre pubblicamente
perseguitata per il suo lavoro, ma ha
continuato ad esplorare la sessualità
all'interno della società cinese, ed è
una
attivista
convinta
per
la
legalizzazione del matrimonio gay nel
suo Paese.
SESSUOLOGIANewsOnline Pag.
ARTE
MITOLOGIA
19
HANNO COLLABORATO
A QUESTO NUMERO:
Amore e Psiche
Amore e Psiche sono i due
protagonisti di una nota storia narrata
da Apuleio all'interno della sua opera
Le Metamorfosi (detta anche L’asino
d’oro), anche se risale ad una
tradizione orale antecedente all'autore.
Nella vicenda narrata da Apuleio,
Psiche è una bellissima ragazza, tanto
che i popoli vicini cominciano ad
offrirle sacrifici in onore alla sua
bellezza,
chiamandola
Venere.
Quando la Dea Venere viene a sapere
questa storia, gelosa della ragazza,
invia suo figlio Amore (o Eros, o
Cupido) affinché, con le sue frecce, la
faccia innamorare dell'uomo più brutto
e avaro della terra. I genitori di Psiche
consultano intanto un oracolo che
consiglia loro di vestire la giovane
“come a nozze di morte” e di esporla
su una cima brulla. Psiche viene così
portata a malincuore sulla cima di una
rupe e lì viene lasciata sola.
Avrete notato, nei siti del CIS,
questo dipinto: rappresenta Amore
e Psiche ed è di William-Adolphe
Bouguereau (1825-1905).Questa
versione è del 1889. In basso vi è,
dello stesso autore e sullo stesso
soggetto, una versione successiva,
del 1895. Quale vi piace di più?
Con
l'aiuto
di
Zefiro,
Amore la trasporta al suo palazzo
dove, imponendo che gli incontri
avvengano al buio per non incorrere
nelle ire della madre Venere, la fa sua;
così per molte notti Eros e Psiche
bruciano la loro passione in un amore
che mai nessun mortale aveva
conosciuto; Psiche è prigioniera nel
castello di Eros, legata a questo
sentimento che le travolge i sensi.
Una notte Psiche, istigata dalle sorelle,
con una lampada ad olio decide di
guardare il volto del suo amante, ma
una goccia d'olio cade dalla lampada e
ustiona Amore: colpito, il dio si
risveglia e, sentendosi tradito, si
allontana da lei in volo.
Psiche inizia così a vagare per diverse
città alla ricerca del suo sposo e cerca
di procurarsi la benevolenza degli dei,
dedicando le sue cure a qualunque
tempio incontri sul suo cammino.
Arriva al tempio di Venere e a questa
si consegna, sperando di placarne
l’ira.
Venere sottopone Psiche a diverse
prove. Solo alla fine, lacerata nel corpo
e nella mente, Psiche riceve l'aiuto di
Giove, il quale fa in modo che gli
amanti si riuniscano. Psiche diviene la
dea protettrice delle fanciulle e sposa
Amore. Più tardi nasce una figlia,
chiamata Voluttà./ GP
Giancarlo
Balercia
Stephanie
Buehler
Direttore Clinica
Endocrinologia
Ospedali Riuniti UNIVPM
Psicoterapeuta,
Direttrice del
Buehler Institute,
Autrice
NEWPORT B. CA-US
ANCONA
Melissa
Cutini
Medico
Specializzando In
Endocrinologia
UNIVPM
Maria Cristina
Florini
Psicoterapeuta e
sessuologa clinica,
Presidente CIS
Dirigente USL
ANCONA
MODENA
Walter
La Gatta
Antonio S.
Lepore
Psicoterapeuta
sessuologo
Delegato Regionale
CIS Marche Abruzzo
Medico
psicoterapeuta,
sessuologo
ANCONA - TERNI
BOLOGNA
Nunzia
Melchiorre
Giada
Mondini
Psicoterapeuta
Sessuologa Terapie
Individuali e di coppia
Membro del CD CIS
Serv. Sessuologia
Clinica dip.to Psic.
Università di Bo
THIENE (VI)
BOLOGNA
Giuliana
Proietti
Brendan
Zietsch
Psicoterapeuta
Sessuologa
Autrice
clinicadellacoppia.it
ANCONA - TERNI
Psicologo
Ricercatore
Univ. di Queensland
ARC Future Fellow
ST LUCIA- AUS