Formazione autismo 25 e 26 ottobre 29 e 30 novembre 2012 Viila Di Breme Forno, Università degli Studi-Milano Bicocca Cinisello Balsamo Il ruolo delle tecnologie assistive nel progetto di vita di persone con disturbo dello spettro autistico e disabilità intellettiva Paola VISCONTI- neuropsichiatra infantile Ambulatorio Autismo e DPS, Ospedale Maggiore, Dipartimento di Neuroscienze, IRCSS, Bologna Formazione Autismo “In Service” (Dott.ssa Tina Lomascolo Responsabile tecnico/orgnizzativo Disturbi dello Spettro Autistico e Nuove tecnologie: aspetti clinici e anatomo-funzionali Milano –Università degli Studi-Bicocca 25 ottobre 2012 Paola Visconti Ambulatorio Autismo e DPS U.O.C. NPI (Dott.Gobbi) Ospedale Maggiore Dipartimento di Neuroscienze IRCCS Bologna Disturbi Pervasivi dello Sviluppo Disturbi Spettro Autistico - ASD Fra i più devastanti disordini dell’infanzia in termini di: • Prevalenza 1/166 Fombonne, 2003 7,3 / 1000 Fombonne, 2006 » a 15 - 20 anni fa - accresciute capacità diagnostiche - maggiore sensibilità al problema • Patologia in sè e comorbidità • Outcome • Impatto sulla famiglia • Costo per la società Epidemiologia • 1970: 2-5/10000 • Oggi: 20-60/10000 (4-30 volte) Incidenza elevata (+ di diabete + tumori + AIDS complessivamente) Incidenza aumentata: • Aumentata attenzione al problema • Migliore accuratezza diagnosi • Ampliamento criteri diagnostici (quadri incompleti/sfumati) • Reale incremento? (fattori ambientali, epigenetici…) Spettro di Disturbi Autistici o Continuum di disturbi autistici • Wing e Gould (1979): triade a) anomalie nell’ambito dell’interazione sociale, b) anomalie nell’ambito della comunicazione, sia verbale che non verbale, intese soprattutto come intenzionalità comunicativa, • c) immaginazione povera e stereotipata. • • • Diversi gradi di ritardo “Continuum” di quadri clinici “Spettro dei Disturbi Autistici (DSA)”. (Wing, L., 1988) Quando si parla di autismo.. Livello di intelligenza… Autistic Continuum Wing e Gould, 1979, Wing 1988 Studio epidemiologico su soggetti autistici ed autistic like, Indipendentemente dal livello intellettivo Il riservato Il passivo Lo strano Ulteriori riflessioni • Distinzione dei ritardati mentali “socievoli” • Effetto età sull’appartenenza all’uno o all’altro gruppo Miti da sfatare • È colpa dei genitori • È un disturbo della relazione • I bambini autistici non vogliono comunicare • Non guardano mai negli occhi • Non amano il contatto fisico • Non sono valutabili • Non parlano • Se migliorano non sono autistici Disturbi dello spettro autistico 1. compromissione qualitativa dell’interazione sociale 2. compromissione qualitativa della comunicazione 3. modalità di comportamento, interessi e attività ristretti, ripetitivi e stereotipati COMUNICAZIONE Codice condiviso che include elementi sia non verbali che verbali utilizzati nella produzione e nella comprensione del linguaggio COMUNICAZIONE LINGUAGGIO - Linguaggio Indicatori non verbali -Gestualità -Espressione mimica -Postura -Contatto oculare -Prossemica -Indicatori paralinguistici Tono di voce Prosodia ecc. Fattori che influenzano lo sviluppo del linguaggio • Udito • Alterata conduzione e processamento di segnali uditivi • Decodifica fonologica • Memoria • Attenzione • Capacità di guidare e regolare il contatto comunicativo e sociale • Livello cognitivo Esempi di anomalie della percezione uditiva Incapacitàdi distinguerela voceumanada altri rumori Incapacitàdi percepirela prosodia ( intonazione, ritmo…) Iperacusiao agnosiadellevoci avolumenormale Es. : Gunilla Gerland Ambientecalmoe silenzioso; parlare unoallavolta Es. : Temple Grandin Separareleparole inmodalitàvisiva; insegnamento esplicito Es. : Gunilla Gerland Parlaresottovoce Fase semantica Acquisizione di parole, loro significato e legame fra questi due ambiti Studio di Moore e Calvert (2000) su acquisizione del vocabolario buoni risultati con ausilio computer Qualità percettive salienti, suoni e movimenti + attenzione e + motivazione Pragmatica Componente centrale della comunicazione Abilità di comunicare un messaggio in maniera intenzionale all’interlocutore e capacità di utilizzare un sistema di simboli Caratteristiche della pragmatica nell’autismo • Pragmatica non verbale non funzionale • Difficoltà nella comprensione e nel rispetto dei turni della comunicazione • Prosodia particolare • Utilizzo del linguaggio solo per funzioni strumentali • Difficoltà a comprendere il linguaggio non letterale • Scarsa rilevanza data all’aggiunta di nuove informazioni • Difficoltà nel linguaggio convenzionale (“gentilezza”) • Problemi con il discorso narrativo “Dio ci ha dotato di due orecchie e di una bocca. Probabilmente voleva che ascoltassimo di più e parlassimo di meno” (Armstrong e Lampe, 1983) … ma grazie al cielo, oltre a due orecchie ci hanno dotato anche di due occhi e due mani, decisamente anche loro utili per “ascoltare” e comunicare. Comunicazione aumentativa ed alternativa (CAA) Che cosa significa… Comunicazione aumentativa? - Qualsiasi tipo di metodo, sistema o meccanismo in grado di promuovere il linguaggio. Comunicazione alternativa? - Qualsiasi tipo di metodo, sistema o meccanismo in grado di promuovere la comunicazione in caso di assenza o perdita di linguaggio. Attività funzionali e PECS L’importante è avere qualche cosa da comunicare! L’uso di materiale ed oggetti privi di significato spengono l’attenzione del soggetto… …e chi è annoiato non ha niente da comunicare. Gli ausili visivi Computer come Strumento “speciale” MA...... Cosa abbiamo appreso negli ultimi vent'anni dalle Neuroscienze? I Fattori genetici • Rischio di ricorrenza fratelli: 5-6% (25 volte popolaz. gen) patologia trasmissibile • • Elevata concordanza gemelli MZ: 90% Presenza di tratti autistici moderati nei parenti di 1° grado fortissima componente genetica • Sex ratio M:F 4:1 X-linked recessiva o fenomeno di imprinting • sindromi con autismo: - autismo sindromico (10%): singola e ben definita anomalia genica/citogenetica responsabile di un fenotipo complesso- ratio M:F 1:1 - autismo non sindromico (o primario): causa genetica non nota molteplici e differenti geni coinvolti a frequenza variabile Autismo sindromico • • • • • • • Down (try 21) NF1 (17q11.2) Turner (X0) Klinefelter (XXY) Smith-Magenis (RAI1, 17p11-2) Macrocefalie e sindromi overgrowth DMD Comorbidità Low-functioning (QI 70 cut-off) High-functioning Disturbi dell’umore Ritardo mentale Learning disabilities Iperattività Ansia Disturbi Alimentari Disturbi del sonno Dist. da movimenti stereotipati Tics Epilessia DOC Patologie Rare (Sindromi Doppie) S. Tourette Brain - Behaviour Fenotipi cerebrali Strutturali Funzionali Volume cerebrale “Large heads” in 5 bambini (Kanner, 1943) Volume superiore a livello dei lobi temporali, parietali, occipitali, ma non a livello dei lobi frontali (Piven et al., 1992 e 1996) Studi post mortem: conferma della macrocefalia: 20% degli autistici la presentano (Bailey et al., 1993) Non c’è normale “pruning” dei processi dendritici (Frith, 2003) Behaviour – Brain (Di Cicco, Bloom et al., 2006) Anomalie Strutturali Macrocrania Anomala crescita cerebrale (Courchesne, 2004; Hazlett et al, 2005) Normale fino a ca. 2 anni poi incremento del 10% fino a 7-8 anni,differenza di ca. 5% anche in età adulta Non tutti concordi (Piven, 1996) n. cell. Purkinje e ipoplasia vermiana sostanza bianca sottostante la corteccia (prevalenza a livello frontale) Ipotesi: Alterazione - Morte cellulare programmata - Migrazione neuronale - Inefficiente “pruning” - Anomalo sviluppo “minicolonne” Modifiche sistemi Gaba e/o dopaminergici Visi Gruppi controllo Autistici Schultz e al. (2000) Oggetti Alterazioni di unità funzionali: le minicolonne • Studio Area: 9, 21 (corteccia di associazione visiva) e 22 (Area uditiva temporo-parietale) • Minicolonne nei soggetti autistici v/s controlli: - più numerose, più piccole e meno compatte, con riduzione dello spazio circostante che ha funzione inibitoria; - no riduzione della sostanza grigia; - alterazione precoce della neurogenesi forse causata da mutazione dei geni regolatori; - rumore di fondo corticale per maggiore attivazione delle unità che sovraccaricano il sistema; - stato cronico di iperarousal comportamenti anomali per limitare la sovraeccitazione; - difficoltà a selezionare più informazioni sensoriali contemporaneamente; - possibile spiegazione di isole di abilità per “abbondanza” di minicolonne. Iperconnessioni locali ma disconnessione a distanza (Courchesne, Pierce, 2005) A livello lobi frontali connessioni disorganizzate e non selettive a scapito di connessioni a distanza con altri lobi cerebrali anomala ricezione e integrazione di informazioni in un sistema che sarebbe deputato alla guida e al controllo di sistemi di più basso livello. In conclusion… … the neuroimaging results from the present study on pictorial reasoning suggest that individuals with autism may favor the use of visual mediation strategies in tasks of higher cognition. The HFA recruited posterior brain regions particularly the occipital and ventral temporal areas and the intraparietal sulcus, related to visuospatial processing. The typically developing group, in contrast, relied more on a fronto-temporal language network for reasoning. This pattern was consistent with differences in white matter integrity: HFA showed intact connections between ventral temporal areas and posterior language and visuospatial processing regions, but reduced connectivity with inferior frontal areas. “ “ Temple Grandin Attività per favorire.. Facile Padroneggiare da un punto di vista lo sviluppo di abilità (imitazione, cognitivo + motricità, coordinazione, cognitive…) stabilizzazione L’obiettivo ultimo e più ambizioso è lavorare per favorire autonomia nelle un adattamento sociale e il la gestione personale attività pratiche e di gestione personale maggior grado di autonomia Difficile la comunicazione e la socializzazione abilità specifiche nell’ambito della socializzazione (compagno tutor) e della comunicazione (turni, imitazione..) Adattamento sociale Abilità sociali Capacità di comprendere ed assimilare codici di comportamento sociale Informatica (ACT) e Autismo Quali i Motivi ? • Utilizzo canale visuo-spaziale • Computer non si spazientisce né si altera per lentezza o errori • Reazioni senza tonalità affettiva • By-pass del deficit di interazione e della pragmatica della comunicazione • Stimolo uditivo stabile • Rinforzo puntuale e coerente Per non incentivare rigidità.. • Graduale ma saltuaria modifica del feed back • Presentazione alternata con differenti modalità ( carta, immagini ...etc.) • Cambiamento, per es. della sintesi vocale per: -velocità - intensità - tipo di voce - tono Apprendimento tramite software: • Autoregolazione favorisce apprendimento • Focalizzazione su aspetti percettivi-visivi presenza di vignette, schemi, cartoni animati, suoni, film • Consapevolezza proprie strategie tramite registrazione e riesame successivo Metacognizione • Pianificazione di strategie (deficit funzioni esecutive presente in autismo) Informatica come ambito di gioco, di condivisione? • Per aum. attenzione condivisa e attenzione all'altro; • Lavoro su tolleranza e rispetto dei turni; Ma partire sempre dalla PERSONA … STRUMENTO e non FINE • All'educatore richiesto di saper dominare il computer e inserirlo in un contesto di vita, con progetto articolato e individualizzato • Preferenza individuale e Acquisizione conseguente fra Sistemi CAA non elettronici e SGD (Speech generating devices) (Canella-Malone, et al.2009; Son et al. 2006) • Uso Apple iPad (Flores et al.2012) -incremento comportamento comunicativo - preferenza da parte educatori per meno tempo in preparazione, meno materiali richiesti per aggiornamenti, maggior velocità degli studenti a comunicare - maggiore “appeal” dell'iPAD ma... - prendere le carte/immagini crea maggiori opportunità di contatto visivo e di persistenza dello sguardo - Possibili errori nell‘”attivazione” iPAD Sistema Nazionale per le Linee Guida Istituto Superiore Sanità Uno dei fondatori dell’EBM, il dott. David Sackett, l’ha definita come “l’uso coscienzioso, esplicito e giudizioso delle attuali migliori evidenze nell’assumere decisioni nell’assistenza dei singoli pazienti”. Comporta il combinare le evidenze sperimentali migliori disponibili con l’esperienza clinica e i valori dei pazienti. Linee Guida ISS – Nuove tecnologie 1. Interventi erogati attraverso filmati video (no interattivi) • “video-modelling”; • “video-prompting”; Ipotesi di efficacia ma non prove Evidence Based – no gruppi di controllo. 2. Interventi erogati attraverso S.G.D. (Speech Generating Device) • 29 studi • no gruppi di controllo • 57% outcome positivi in abilità comunicative Linee Guida ISS – Nuove tecnologie 1. Interventi riabilitativi erogati attraverso software (no interazione diretta con operatore ma sì con software): effetti positivi e risultati statisticamente significativi su capacità di generalizzare abilità apprese, QI verbale, Attenzione e Motivazione • RCT – (gruppo trattato vs gruppo non trattato) no miglioramento del riconoscimento delle espressioni facciali 2. Gioco al computer (1 RCT): • processamento delle espressioni facciali • QI medio 95, range medio di età 11 anni • 100 min a settimana per circa 20 settimane • gruppo sperimentale vs. gruppo controllo no differenze Interventi di Comunicazione Sociale • Intervento Naturalistico di Imitazione (Reciprocal Imitation Training) • 21 b., 40 mesi E.C. e 20 mesi E.M. – Imitazione di gesti; – Imitazione con oggetti; Interventi non efficaci su riconosc. espressioni facciali o modulazioni mimico-emotive. IMITAZIONE Abilità sociale fondamentale Capacità di lettura della mimica e dei gesti corporei Capacità di comprendere obiettivi, intenzioni e desideri altrui È una delle principali forme di integrazione sensomotoria Circuito nucleare per l’imitazione “Mirror neurons” AREA ANTERIORE (corteccia frontale inferiore comprendente giro frontale posteriore inferiore) AREA POSTERIORE (parte rostrale del lobo parietale) SOLCO TEMPORALE SUPERIORE (input visivo) MNS LOBO PARIETALE (descrizione motoria azione) SOLCO TEMPORALE SUPERIORE (input visivo/attenzione condivisa) MNS MNS LOBO FRONTALE (esecuzione azione in rapporto all’obiettivo ed all’intenzione) FEEDBACK di ritorno IMITAZIONE e social cognition IMITAZIONE di azioni osservate con un’intenzione Meccanismo neurale per la comprensione delle intenzioni Forma base per la comprensione degli stati mentali altrui sociale Visibilità con la mediazione del PC: lavoro sul rispetto dei turni Video Giulia A cura di P. Cecchini, M. Peroni e P. Visconti. ASPHI, Novembre 2006. sociale Apprendimento delle abilità sociali: - lettura; - comprensione di un testo; - ascolto e attenzione all’altro; - comprensione delle emozioni; - drammatizzazione di script sociali. Intervento:Training sulle Abilità Sociali Obiettivi Accrescere una competenza sociale di tipo integrato (social cognition, emotional understanding, social interaction) Favorire l’apprendimento di script sociali per via cognitiva Destinatari Soggetti AHF 8-14 anni QIV al di sopra di 69 Metodologia Input teorico Modeling Role playing Verifica a medio e lungo termine Generalizzazione Autoverifica Contenuti Le diverse abilità divise in step specifici da concordare con gli agenti educativi principali Punti centrali Chiara strutturazione spazio temporale Approccio ecologico per favorire la generalizzazione Co-costruzione del Progetto in un discorso di rete Percorso: dalla situazione reale allo schema sociale alternativo SITUAZIONE REALE Fabio si è dimenticato a casa la cartellina di disegno tecnico COMPORTAMENTO REALE Fabio si arrabbia e tira i capelli a Francesca COMPORTAMENTO ALTERNATIVO Fabio non si agita e telefona a casa per farsi portare la cartellina CONSEGUENZA REALE Fabio si agita sempre di più e non ottiene la cartellina CONSEGUENZA ALTERNATIVA Fabio è tranquillo e ottiene la cartellina FEEDBACK FINALE Fabio triste e agitato FEEDBACK FINALE Fabio felice e tranquillo Schema della Regola e Modeling Quando mi dimentico a casa un oggetto sono triste e mi agito quindi: • 1. Penso: “che cosa sento?” • 2. Telefono a casa e chiedo di portarmi l’oggetto che ho dimenticato Un Saluto da Bologna!