COMUNICAZIONE E APPRENDIMENTO NEI SOGGETTI CON DGS

COMUNICAZIONE E
APPRENDIMENTO NEI SOGGETTI
CON DGS
18 Novembre 2008
Kairòs
Centro abilitativo e socioeducativo per soggetti con
DGS in età evolutiva
Kairòs in greco significa "momento opportuno". Questa parola
si riferisce al tempo e in special modo intende al "momento
fra", cioè quel determinato periodo di tempo in cui qualcosa
che cambierà lo stato attuale delle cosesta accadendo.
Quell'istante in cui si apre una nuova porta e si deve avere la
forza di attraversarla. Si può tradurre come momento propizio,
opportunità.
Che cos’è l’autismo?
disturbo dello sviluppo della funzione cerebrale, che
condiziona e altera profondamente l’utilizzazione
corretta delle informazioni che giungono al sistema
sensoriale nella sua globalità.
Triade sintomatologica
•mancanza di interessi o presenza di attività e
interessi insoliti o estremamente limitati
•compromissione
sociale
qualitativa
dell’
interazione
•problemi nella comunicazione verbale e non
verbale e dell’immaginazione
Quali le cause?
• geni e fattori ambientali come virus o sostanze
chimiche
• anomalie in diverse strutture cerebrali
• anomalie della serotonina o di altre molecole
deputate alla trasmissione nervosa nel
cervello.
Se una noxa patogena colpisce le aree sensoriali
del sistema nervoso, gli stimoli ambientali
verranno percepiti in maniera anomala e quel
cervello non potrà raggiungere una
organizzazione neurologica sufficientemente
integrata.
• L’Autismo è quindi un quadro clinico sostenuto
da una noxa patogena che ha determinato una
alterazione di più vie percettive che
determinano a loro volta una anomala
organizzazione neurologica.
DISTURBI DELLA COMUNICAZIONE E
DELL’APPRENDIMENTO NEL SOGGETTO
AUTISTICO
La comunicazione
E’ un processo costituito da un soggetto che ha
intenzione di far sì che il ricevente pensi o faccia
qualcosa.
Diversi elementi concorrono a realizzare un singolo atto
comunicativo:
• Emittente
• Ricevente
• Codice
• Canale
• Contesto
• Contenuto
La comunicazione non sempre "funziona";
questo dato viene confermato innumerevoli
volte dalla nostra esperienza quotidiana. In
situazioni particolari come i conflitti
interpersonali, o anche quando sono in gioco
patologie mentali la comunicazione diventa
un'attività particolarmente difficile.
I bambini autistici hanno nel loro patrimonio
genetico uno svantaggio che si traduce nella
difficoltà di comunicare
L’incontro con un b. autistico è un incontro
speciale perché ci costringe a mettere in gioco
il nostro abituale repertorio comportamentale
di comunicazione e di interazione che
funziona con gi altri, ma non con loro. mette
in crisi le nostre certezze. E’ una bella sfida
quella che ci lancia il b. autistico: ci chiede di
entrare in empatia profonda con lui anche se
non abbiamo gli strumenti per farlo.
Lavorare con un soggetto
autistico ci costringe ad uno
sforzo di immaginazione
Chiudete gli occhi
e immaginate:
Ma la cosa più difficile da capire
per noi è che per questo b.
ricorrere
alla
risorsa
della
comunicazione e dell’interazione
con gli altri non è spontaneo,
naturale e immediato.
I bambini con autismo hanno uno
stile proprio di comunicazione e di
relazioni sociali che segue un
percorso differente.
Fasi dello sviluppo del linguaggio e
della comunicazione nel bambino
tipico e atipico
• Di norma, un bambino comincia a produrre suoni vocalici entro i 2/3 mesi
di vita.
• A 6 mesi di vita cominciano i primi scambi vocali (lallazione vocalica), ma
già tra i 4-5 mesi compaiono le prime sillabe e
• ad 8 mesi compare il babbing.
• La comparsa delle prime parole è prevista entro i 12 mesi.
• Fra i 12 ed i 24 mesi, comincia a formarsi il vocabolario, costituito per lo
più da parole bisillabiche, mentre la frase evolve dallo stadio "parolafrase" alla frase bitermine (soggetto-complemento, verbo-complemento).
• A 2 anni fa domande semplici, indica se stesso qui e adesso.
• A 3 anni, un bambino normale dovrebbe possedere già la frase "soggettoverbo-complemento", un vocabolario di 500-1000 parole. Sa evocare
altrove e in altro momento, domanda per chiedere informazioni.
• A 48 mesi adatta il suo linguaggio all’interlocutore.
• Nel b. autistico prima dei 6 mesi rari suoni vocalici e
spesso pianti difficili da interpretare. A 8 mesi nessuna
imitazione dei suoni.
• A 12 mesi sono possibili parole.
• A 24 mesi appaiono e scompaiono parole, ma non
presenti gesti comunicativi, non indica.
• A 36 mesi può ripetere le frasi, linguaggio non creativo,
problemi di articolazione.
• A 48 mesi combinazioni di 2-3 parole, ecolalie.
• A 60 mesi nessuna comprensione di concetti astratti.
La comunicazione intenzionale è un
comportamento segnale rispetto al quale
l’emittente conosce già a priori l’effetto che il
segnale avrà sul ricevente e persiste in quel
comportamento sino a che non viene ottenuto
l’effetto desiderato o non sia chiaramente
indicato il fallimento
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1/. Esprimere i bisogni
2/. Esprimere bisogni specifici.
3/ Usate dei gesti
4/ Attenzione congiunta
5/Uso di informazione visiva per comunicare
6/ L’ultima tappa di base della comunicazione è l’usare le parole:
Intonazione
Uso di implicite
Uso di pronomi
Metafore e modi di dire
Concisione, rilevanza
Rispetto dei turni nel fare domande
Considerazione del ruolo e degli interessi dell’altro nella conversazione
Dimensioni della comunicazione
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funzione
modo o forma
vocabolario
tipi di significato o di categorie semantiche
contesto
Funzioni: scopo per cui si comunica:
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ottenere attenzione
richiedere
rifiutare
respingere
commentare
ottenere e dare informazioni
esprimere sentimenti
nei soggetti con autismo c’è difficoltà a comunicare per
scopi e funzioni differenziate
Forme
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Atti motori
Gesti
Immagini
Sistema simbolico (linguaggio)
Categorie semantiche (significati)
• azioni
• persona: che fa , che desidera. a cui ci si rivolge,su cui
si agisce, verso cui c’è un sentimento
• oggetto: desiderato, sul quale si agisce, etichettato o
descritto
• luogo, posizione propria, di altri, di un oggetto
• la stessa parola può rientrare in diverse categorie
nei b. con autismo è più facile esprimere oggetto voluto,
poi azione, difficoltoso persona agente (pronomi)
Contesti
Perché un b. comunichi deve
desiderare di comunicare, deve
comprendere i nessi di causa
effetto, deve avere qualcuno con
cui comunicare, deve avere
qualcosa da comunicare e degli
strumenti per farlo.
PREREQUISITI FONDAMENTALI PER LA COMUNICAZIONE E
LINGUAGGIO
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Collaborazione
Attenzione
Abilità di gioco: manipolazione di oggetti / gioco simbolico (imitazione differita) menomazione nelle abilità di
gioco simbolico: difficoltà nell’uso dei simboli (comunicazione non verbale, aspetti sociali e cognitivi,
linguaggio)
Abilità di turni i primi scambi comunicazionali
Contatto oculare Guardare in faccia la persona: prerequisito per l’imitazione di gesti e movimenti della bocca
Attenzione congiunta (6 – 8 mesi)
Di risposta
Attiva (iniziativa)
Di richiesta
La menomazione comporta: riduzione di informazioni generali e sociali, della capacità di condivisione sociale e
riferimento all’altro, dell’abilità nell’organizzazione degli stimoli
Imitazione: Prerequisito fondamentale per la comunicazione e linguaggio e per molti altri apprendimenti. È un
meccanismo per la trasmissione culturale e conoscenze. Facilita l’apprendimento di comportamenti complessi. È
alla base dell’interazione intersociale
Nell’infanzia: garantisce lo scambio e la sincronia delle emozioni, facilita le prime interazioni
menomazione specifica dell’autismo, alterata già in b. piccoli, ritardo o percorso diverso? Ancora non si sa
la menomazione in quest’area comporta: Carenza di gesti comunicativi. Carenza di espressione del volto,
Difficoltà nell’intonazione della voce
Motricità dell’apparato fonatorio
Intersoggettività
•
Difficoltà che è possibile incontrare
IL BAMBINO PUO’:
• Ripetere di continuo cose che voi dite
• Avere difficoltà a capire il contesto
• Parlare molto, anche da solo ma non usare il linguaggio per fare conversazione
• Può trovare difficile elaborare le informazioni che gli arrivano (cosa, dove, chi,
dov’è, perché…)
• Può usare il linguaggio in modo ripetitivo, facendo per esempio molte domande
• Può mostrare scarse capacità di conversazione
• Può monopolizzare la conversazione con lunghi monologhi
• Può cambiare frequentemente argomento
• Può ignorare le domande e dare risposte non pertinenti
• Può avere difficoltà a interpretare e utilizzare diverse espressioni facciali e toni
della voce
• Può avere problemi con le metafore e altri linguaggi non letterali
• Può aver bisogno di seguire una routine
• Caratteristiche
• Utilizzo di frasi intere senza comprendere tutte le parole
utilizzate
• Non adattare il linguaggio ai contesti
• Parlare a lungo di un argomento senza accorgersi di poter
essere noioso o cambiare argomento molto spesso
• Eloquio ripetitivo – ripetizione di domande senza interesse
per la risposta
• Ignorare le domande o dare risposte non pertinenti
• Difficoltà nello spiegare le cose
• Difficoltà nell’interpretare le espressioni facciali e il tono
della voce
Ecolalia
ripetizione immediata o
differita del linguaggio di altre
persone,
• nella comunicazione dei sogg con autismo che
sviluppano il linguaggio, le difficoltà si riscontrano
nella pragmatica, cioè la conoscenza delle regole
sociali della comunicazione: la prosodia, la
capacità di iniziare e sostenere una
conversazione, l’uso corretto dei pronomi
personali, l’uso del linguaggio adeguato al
contesto contingente, l’utilizzo e la comprensione
del linguaggio figurato, di metafore, proverbi,
dell’ironia e del sarcasmo.
Disturbi dell’apprendimento
Percezione ed attenzione:Nei bambini con autismo
in genere c’è una risposta anomala agli stimoli
sensoriali caratterizzata dall’elusione degli stimoli
stessi e dall’attenzione per aspetti inusuali o
marginale. I punti di forza in questo campo invece
sono la grande abilità nell’elaborare informazioni
visuo-spaziali, nel localizzare figure nascoste, nel
costruire puzzle.
Memoria
• Capacità di memorizzare e di recuperare le
informazioni: integra anche se con modalità
particolari.
• Deficit di utilizzo di strategie mnestiche
• Ottima memoria automatica
• Abilità particolari
Difficoltà scolastiche
intelligenza normalmente media o superiore alla
media
· buon richiamo di informazioni fattuali
· l'area di difficoltà comprende scarsa capacità di
risoluzione dei problemi, problemi di comprensione e
difficoltà con i concetti astratti
· Spesso bravo nel riconoscimento delle parole e può
imparare a leggere molto presto ma ha difficoltà con
la comprensione
· Può andare bene nei calcoli matematici ma ha
difficoltà con la risoluzione dei problemi
•
Ristretto campo di interessi
•
Poca concentrazione
•
Spesso fuori tema
· distratto
· può essere disorganizzato
· difficoltà a mantenere l'attenzione
•
Poca abilità organizzativa
•
Difficoltà col linguaggio
· Tendenza a fare commenti irrilevanti
· Tendenza a interrompere
· Tendenza a parlare su un argomento ed a parlare sui discorsi degli altri
· Difficoltà a comprendere il linguaggio complesso, seguire direzioni e comprendere
l'intento di parole con significati multipli ·
STILI DI COMUNICAZIONE CON I
RAGAZZI AUTISTICI
• Usa solo parole necessarie
Fornisci tutte le informazioni possibili
Sii positivo
Evita il sarcasmo