Ottica LEYBOLD Schede di fisica Ottica ondulatoria Interferometro di Mach-Zehnder LEYBOLD Schede di fisica P5.3.5.2 P5.3.5.2 Misura dell’indice di rifrazione dell’aria con l’interferometro di Mach-Zehnder Obiettivi dell’esperimento n Assemblaggio dell’interferometro di Mach-Zehnder. n Osservazione delle figure d’interferenza durante lo svuotamento di un serbatoio attraversato da una radiazione luminosa. n Determinazione dell’indice di rifrazione dell’aria. Principio fisico L’interferometria è un metodo di misura molto preciso e molto sensibile che permette di determinare, ad esempio, variazioni di lunghezza, densità degli strati, indici di rifrazione e lunghezze d’onda. L’interferometro di Michelson appartiene alla famiglia degli interferometri a due raggi. Il suo principio di funzionamento è il seguente. Nell’interferometro di Mach-Zehnder, contrariamente a quanto avviene in quello di Michelson, i raggi luminosi ottenuti dopo la separazione non vengono più riflessi su se stessi, ma seguono due percorsi completamente differenti, alla fine dei quali essi si sovrappongono. In questo modo si riesce ad interpretare meglio le misure sui materiali trasparenti, come ad esempio misure dell’indice di rifrazione, ed è possibile realizzare esercitazioni didattiche più significative. Non è possibile, però, determinare variazioni di lunghezza del percorso geometrico. La determinazione dell’indice di rifrazione dell’aria, si esegue facendo il vuoto all’interno di un serbatoio disposto lungo il percorso di uno dei due raggi dell’interferometro. Durante l’esperimento, al diminuire della pressione, si ha una continua variazione delle caratteristiche ottiche del percorso del raggio luminoso che attraversa il serbatoio. In base alle variazioni delle figure d’interferenza dovute alle corrispondenti variazioni di pressione, è possibile determinare l’indice di rifrazione dell’aria. Questa misura si può eseguire anche con l’interferometro di Michelson; tuttavia, si preferisce prendere in considerazione il caso in cui il raggio luminoso attraversa il serbatoio. 0705-Wit Il raggio luminoso coerente emesso da una sorgente laser viene suddiviso in due raggi parziali mediante un dispositivo ottico. I due raggi vengono riflessi separatamente uno dall’altro e, dopo aver seguito due percorsi differenti, vengono inviati ad un sistema ottico il quale provvede alla loro sovrapposizione. Da tale sovrapposizione si ottiene una figura di interferenza. Se variano le caratteristiche del percorso di uno dei raggi luminosi, per esempio, a causa dell’indice di rifrazione e del diverso cammino geometrico, questo raggio risulta sfasato rispetto al raggio il cui percorso è rimasto inalterato. Tale sfasamento da luogo ad una variazione della figura di interferenza dalla quale si possono trarre diverse ed interessanti conclusioni circa le variazioni del percorso ottico dei due raggi. 1 P5.3.5.2 LEYBOLD Schede di fisica Configurazione del sistema di misura ed esecuzione dell’esperimento Apparecchiature 1 1 1 6 2 2 2 1 1 1 1 1 1 1 1 Piastra base per ottica laser Raggio laser Ne-He, polarizzato linearmente Supporto per sorgente laser Basi per ottica Divisori di raggi luminosi, per esempio Sostegni per i divisori dei raggi luminosi Specchi piani con regolazione fine Lente sferica, f = 2.7 mm Serbatoio da porre sotto vuoto Schermo semitrasparente Pompa manuale per il vuoto Piede di sostegno a V, piccolo Pinza universale per supporti Zoccolo Riga graduata 473 471 473 473 473 473 473 473 473 441 375 300 666 300 311 40 840 41 42 432 43 46 47 485 53 58 021 555 11 03 Nota: I componenti ottici con superfici sporche o danneggiate possono provocare dei disturbi nelle figure di interferenza. Maneggiare con cura lo specchio piano, il divisore di raggi luminosi e la lente sferica, conservare tali componenti privi di polvere e non toccarli mai a mani nude. La Fig. 1 mostra l’interferometro di Mach-Zehnder assemblato sulla piastra base per ottica laser. I vari componenti debbono essere allineati con molta cura tenendo conto della geometria del percorso dei raggi luminosi. Per eseguire in modo corretto l’esperimento, procedere passo-passo secondo le modalità illustrate successivamente. Piastra base per ottica laser: – Gonfiare il cuscino d’aria. – Posizionare la piastra base per ottica laser (a) sul banco da laboratorio con il cuscino d’aria in posizione orizzontale. – Montare la sorgente laser sul relativo supporto e collocarla sul margine sinistro della piastra base. – Alimentare la sorgente laser. – Allentare i tre dadi delle viti di regolazione del supporto laser. – Mediante le viti di regolazione, registrare il livello e l’inclinazione della sorgente laser in modo che il raggio luminoso sia perfettamente orizzontale ed a circa 75 mm dalla piastra base (questo si ottiene attraverso regolazioni successive). Misurare il livello del raggio con la riga graduata. – Stringere i dadi di fissaggio. Regolazione preliminare: – Verificare se i divisori di raggi luminosi (b) e (c) riflettono orizzontalmente il raggio laser. Per ottenere questo, collocare ciascun divisore di raggi luminosi sul margine opposto della piastra base ed orientare la base ottica rispetto al raggio incidente in modo che il raggio riflesso vada ad incidere in prossimità dell’apertura di emissione della sorgente laser. – Correggere opportunamente l’inclinazione dei divisori di raggi luminosi, e quindi anche i percorsi dei raggi laser, agendo sulle due viti di regolazione. – Mediante la vite di regolazione superiore, mettere a punto la posizione degli specchi piani (d) ed (e) in modo che i raggi luminosi vengano riflessi orizzontalmente; per ottenere questo risultato, collocare ciascuno specchio sul margine opposto della piastra base ed orientare la base ottica rispetto al raggio incidente in modo che il raggio riflesso vada ad incidere in prossimità dell’apertura di emissione della sorgente laser. Divisori di raggi luminosi e specchi piani: Norme di sicurezza Il raggio laser Ne-He è conforme allo standard relativo ai laser di classe 2: “Criteri di Sicurezza per Apparecchiature - Laser ad uso didattico, DIN 58126, Parte 6”. Se si osservano gli accorgimenti illustrati nelle schede istruzioni, gli esperimenti con raggi laser He-Ne non presentano alcun pericolo. n Non guardare mai direttamente il raggio laser diretto o riflesso n Non superare i limiti di abbagliamento (cioè fare attenzione a non risentire degli effetti dannosi prodotti dall’abbagliamento). 2 Note: È opportuno eseguire la messa a punto del sistema in un ambiente sufficientemente buio. L’intensità dei raggi parassiti generati dalle riflessioni multiple deve essere minore dell’intensità dei raggi principali. Le radiazioni parassite vengono successivamente schermate dalla montatura della lente. Le informazioni fornite successivamente sono valide solo per i raggi principali. I raggi ottenuti per riflessione e rifrazione debbono avere la medesima intensità. Per ottenere questo risultato bisogna fare in modo che il raggio laser colpisca il punto centrale del divisore di raggi luminosi (473 435). P5.3.5.2 LEYBOLD Schede di fisica Fig. 1: Montaggio dell’interferometro di Mach-Zehnder sulla piastra base per ottica laser con serbatoio da porre sotto vuoto; vista dall’alto a piastra base per ottica laser b, c divisori di raggi luminosi d, e specchi piani con regolazione fine f lente sferica g schermo semitrasparente h serbatoio da porre sotto vuoto k tubo flessibile di collegamento alla pompa – – – – – – – Orientare il divisore di raggi luminosi (b) di un angolo di 45° come mostrato in Fig. 1. Lo strato parzialmente trasparente del divisore di raggi luminosi va posto di fronte alla sorgente laser. Posizionare lo specchio piano (d) in corrispondenza del raggio riflesso dal divisore di raggi luminosi (b) facendo in modo che il raggio laser incida nella zona centrale. Ruotando la base ottica e la piastra base dell’interferometro, orientare lo specchio piano in modo che il raggio incidente venga riflesso di 90° e segua un percorso parallelo a quello del raggio trasmesso. Come indicato in Fig. 1, collocare lo specchio piano (e) lungo il percorso del raggio trasmesso in posizione diametralmente opposta a quella dello specchio (d) facendo in modo che il raggio laser incida nella zona centrale. Ruotando la base ottica e la piastra base dell’interferometro, orientare anche questo specchio piano in modo che il raggio incidente venga riflesso di 90°. Fissare lo schermo semitrasparente (g) sulla base di appoggio, posizionarlo rispetto alla piastra base come indicato in Fig. 1 e fare in modo che il raggio riflesso dallo specchio piano (e) incida nel punto centrale dello schermo. Collocare il divisore di raggi luminosi (c) in antiparallelo rispetto al divisore (b) facendo in modo che i due raggi parziali incidano su di essi secondo un angolo di 45°; assicurarsi che lo strato parzialmente trasparente si trovi di fronte allo schermo (g). Regolazione successiva: I componenti sono disposti correttamente quando i percorsi dei due raggi che si propagano da un divisore di raggi luminosi all’altro formano un rettangolo. – Se è necessario, correggere il percorso dei raggi luminosi. – – Regolare la posizione degli specchi piani e dei divisori di raggi luminosi in modo che i raggi riflessi di maggiore intensità si trovino a coincidere sullo schermo (g). Modificare la distanza tra lo schermo (g) ed il secondo divisore (c) e verificare se i raggi riflessi dovuti alla radiazioni parziali risultano virtualmente coincidenti, cioè paralleli fra loro. a) Regolazione del percorso dei raggi verticali: Se i due raggi parziali non si propagano orizzontalmente: – Dopo ogni componente ottico, misurare con la riga graduata la distanza delle due radiazioni parziali rispetto alla piastra base per ottica laser ed eventualmente correggere l’inclinazione degli specchi piani e dei divisori di raggi luminosi. – Regolare i componenti ottici in modo che i raggi riflessi di maggiore intensità si trovino a coincidere sullo schermo semitrasparente. – Modificare di nuovo la distanza tra lo schermo (g) ed il secondo divisore (c) e verificare se i raggi riflessi dovuti alle due radiazioni parziali risultano paralleli fra loro. – Se è necessario, ripetere la regolazione. b) Correzione del percorso dei raggi orizzontali: In condizioni ideali, i due raggi parziali si debbono sovrapporre sullo schermo semitrasparente come se avessero attraversato nello stesso punto un solo divisore di raggi luminosi. Se i due raggi parziali non si propagano orizzontalmente: – Verificare i percorsi dei due raggi che si propagano dal divisore di raggi luminosi (b) al divisore di raggi luminosi (c) e correggere l’allineamento dei vari componenti se i percorsi dei due raggi non descrivono un rettangolo. – Spostare lo specchio piano (e) parallelamente al lato più lungo della piastra base per ottica laser ed allinearlo in modo da ottenere sul divisore (c) e sullo schermo semitrasparente (g) un raggio riflesso coincidente con il raggio riflesso dallo specchio piano (d). Lente sferica: – Collocare la lente sferica (f) sulla piastra base per ottica laser posizionandola tra il divisore di raggi luminosi (c) e lo schermo semitrasparente (g) (la piccola apertura della montatura della lente deve essere rivolta verso il divisore di raggi luminosi). 3 P5.3.5.2 – – Regolare l’altezza e la posizione orizzontale della lente sferica in modo che i due raggi parziali attraversino la lente lungo l’asse. Eventualmente, correggere il percorso del raggio luminoso modificando la posizione di uno dei due specchi piani. Regolazione fine: Se ancora non si riesce a vedere la conformazione delle frange d’interferenza sullo schermo: – Modificare il percorso del raggio luminoso variando leggermente l’allineamento dei divisori di raggi luminosi o degli specchi piani; eventualmente, ritoccare la posizione della lente sferica La maggior quantità di flusso luminoso viene convogliato tra il divisore di raggi luminosi (c) e lo schermo (g), sul quale si ottengono frange d’interferenza di diversa grandezza ed a diversa distanza. – Regolare la conformazione delle figure d’interferenza in modo da poter osservare facilmente piccole variazioni di allineamento tra i divisori di raggi luminosi e gli specchi piani. Se non si riesce ad ottenere una soddisfacente rappresentazione delle figure d’interferenza mediante la regolazione fine, ripetere dall’inizio tutta la procedura di regolazione dell’interferometro. Le figure d’interferenza risultano più luminose e più facili da osservare quando all’uscita della sorgente laser si ha una potenza di 1 mW. Poiché il percorso del raggio luminoso potrebbe subire delle leggere variazioni, in tal caso è necessario correggere il percorso del raggio luminoso o modificare la posizione della lente sferica. Serbatoio da mettere sotto vuoto e pompa manuale per il vuoto Nota: è possibile che il raggio laser possa subire delle riflessioni in corrispondenza delle superfici di vetro del serbatoio. In alcuni casi, le radiazioni possono colpire anche l’apertura della sorgente di emissione ed alterare, così, la qualità del raggio laser. Se si verifica tale inconveniente, ruotare leggermente il serbatoio. – Chiudere ermeticamente uno dei tubi di collegamento con un tappo (compreso nella fornitura). – Montare il serbatoio su una base per ottica e collocarlo lungo il percorso di un raggio luminoso, per esempio tra il divisore di raggi luminosi (b) e lo specchio piano (e), in modo che il raggio si propaghi lungo il suo asse. Non modificare la posizione degli altri componenti ottici. – Collegare la pompa per il vuoto all’altro tubo flessibile senza togliere il serbatoio dalla piastra base per ottica laser; collegare al tubo flessibile un opportuno adattatore. Fig. 2: Sistema ausiliario per il collegamento del tubo al serbatoio 4 LEYBOLD Schede di fisica – Montare il sistema ausiliario di collegamento utilizzando il piede di sostegno piccolo e la pinza universale per supporti come indicato in Fig. 2, quindi, collegare il tubo più vicino alla piastra base per ottica laser in modo che la misura non venga alterata da eventuali inclinazioni o spostamenti del serbatoio. Esecuzione dell’esperimento Durante l’esperimento: – Evitare urti meccanici sulla piastra base per ottica laser (per esempio non muovere o urtare il tavolo). – Evitare le correnti d’aria, per esempio non soffiare sul sistema di misura – Contrassegnare la posizione dei massimi d’intensità sullo schermo (g) in modo da poter contare il passaggio delle frange d’interferenza. – Vuotare lentamente il serbatoio (h) fino a quando il primo massimo d’intensità non raggiunge esattamente il punto contrassegnato. – Leggere la corrispondente diminuzione di pressione sul manometro della pompa manuale e prendere nota di questo valore – Ripetere il procedimento fino a raggiungere la massima diminuzione possibile di pressione. Anche se il suggerimento è da ritenersi facoltativo, si raccomanda di: – Far entrare lentamente aria nel serbatoio, mediante la valvola della pompa, fino a quando il primo massimo di intensità raggiunge esattamente la posizione prestabilita. – Leggere la corrispondente variazione di pressione sul manometro della pompa manuale e prendere nota di questo valore – Ripetere il procedimento fino a raggiungere il valore della pressione ambiente. Esempio di misura Tabella 1: Numero di spostamenti Z dei massimi di interferenza e differenza di pressione pD misurata a ϑ = 22 °C e λ = 632.8 nm P5.3.5.2 LEYBOLD Schede di fisica Valutazione dei risultati Dalla Fig.3 si ricava L’indice di rifrazione dei gas varia linearmente in funzione della pressione p. ∆n ⋅ p con n ( p = 0) = 1 (I) ∆p Mediante i risultati numerici della misura, è possibile determinare il seguente rapporto differenziale n ( p ) = n ( p = 0) + ∆n n ( p + ∆p ) − n ( p ) = ∆p ∆p (II) La lunghezza d del percorso ottico dentro il serbatoio dipende dal prodotto tra la sua lunghezza geometrica s e la variazione dell’indice di rifrazione n(p) del gas contenuto al suo interno in funzione della pressione. Variando la pressione all’interno del serbatoio da p a p + ∆p, la corrispondente variazione della lunghezza del percorso ottico risulta: ∆d = n ( p + ∆p ) ⋅ s − n ( p ) ⋅ s ∆Z = 0.020 mbar −1 ∆p D Poiché λ = 632.8 nm ed s = 50 nm, si ottiene ∆n = 2.6 10 −7 mbar −1 ∆p Utilizzando questo risultato nella (I), per l’indice di rifrazione dell’aria si ottiene il valore n = 1.00026. In condizioni normali di temperatura e pressione (pressione p = 1013 mbar, temperatura ϑ = 22 °C), con un raggio laser di lunghezza d’onda λ = 632.8 nm, il valore standard dell’indice di rifrazione dell’aria risulta n = 1.000269. (III) Durante lo svuotamento del serbatoio, si può osservare sullo schermo lo spostamento delle frange d’interferenza. Partendo dalla pressione ambiente p0 fino a raggiungere la pressione p, si possono contare Z(p) spostamenti. Quando un massimo si sposta esattamente di una sola posizione, significa che la lunghezza del percorso ottico è variata di una quantità pari a λ. Pertanto, ad una variazione di pressione tra p e p + ∆p corrisponde una variazione di lunghezza del percorso ottico della quantità ( ) ∆d = Z ( p ) − Z ( p + ∆p ) ⋅ λ (IV) Dalle relazioni (III) e (IV) si deduce ( ) n ( p + ∆p ) − n ( p ) = − Z ( p + ∆p ) − Z ( p ) ⋅ λ s quindi, in base alla (II), si ottiene: ∆n ∆Z λ =− ⋅ (V) ∆p ∆p s La grandezza da misurare non è la pressione p all’interno del serbatoio, ma la differenza di pressione pD = p0 – p rispetto alla pressione ambiente. Mediante i risultati della misura si può determinare la pendenza ∆Z ∆Z =− ∆p D ∆p Fig. 3: Numero di spostamenti Z dei massimi di interferenza in funzione della differenza di pressione pD LEYBOLD S.p.A. Divisione Didattica - Via Trasimeno, 8 - 20128 Milano - Resp. di Divisione: (02) 27223215 - Ufficio Commerciale: (02) 27223216 - Servizio Tecnico: (02) 272232075 Fax: (02) 27203037 - E-mail: [email protected] - http://www.leybold.it