Ottica LEYBOLD Schede di fisica Ottica ondulatoria Interferometro di Michelson LEYBOLD Schede di fisica P5.3.4.1 P5.3.4.1 Impiego dell’interferometro di Michelson sulla piastra base per ottica laser Obiettivi dell’esperimento n Assemblaggio dell’interferometro di Michelson n Osservazione delle figure d’interferenza Principio fisico L’interferometria è un metodo di misura molto preciso e molto sensibile che permette di determinare, ad esempio, variazioni di lunghezza, densità degli strati, indici di rifrazione e lunghezze d’onda. L’interferometro di Michelson appartiene alla famiglia degli interferometri a due raggi. Il suo principio di funzionamento è il seguente. L’interferometro di Michelson, montato sulla piastra base per ottica laser, è molto utile quando si vuole determinare sperimentalmente gli effetti dovuti agli urti meccanici ed alle correnti d’aria. Nel caso in cui il sistema viene configurato in modo da ottenere la formazione degli ologrammi, si ha la possibilità di riconoscere e di eliminare i disturbi. 0705-Wit Il raggio luminoso coerente emesso da una sorgente laser viene suddiviso in due raggi parziali mediante un dispositivo ottico. I due raggi vengono riflessi separatamente uno dall’altro e, dopo aver seguito due percorsi differenti, vengono inviati ad un sistema ottico il quale provvede alla loro sovrapposizione. Da tale sovrapposizione si ottiene una figura di interferenza. Se variano le caratteristiche del percorso di uno dei raggi luminosi, per esempio, a causa dell’indice di rifrazione e del diverso cammino geometrico, questo raggio risulta sfasato rispetto al raggio il cui percorso è rimasto inalterato. Tale sfasamento da luogo ad una variazione della figura di interferenza; quando la figura di interferenza si stabilizza, è possibile trarre diverse ed interessanti conclusioni circa l’indice di rifrazione o il percorso ottico dei due raggi. Infatti, se l’indice di rifrazione rimane costante, è possibile determinare la differenza geometrica tra i percorsi dei due raggi; per esempio, le variazioni di dimensione del materiale dovute al calore oppure gli effetti dovuti ai campi elettrici o magnetici. Se, invece, il percorso geometrico rimane costante, si può determinare l’indice di rifrazione del materiale e gli effetti dovuti alle variazioni di pressione, di temperatura o di densità. Fig.1: Immagine fotografica della figura di interferenza su schermo semitrasparente 1 P5.3.4.1 LEYBOLD Schede di fisica Configurazione del sistema di misura ed esecuzione dell’esperimento Apparecchiature 1 1 1 4 1 1 2 1 1 1 1 Piastra base per ottica laser Raggio laser Ne-He, polarizzato linearmente Supporto per sorgente laser Basi per ottica Divisore di raggi luminosi, per esempio Sostegno per il divisore di raggi luminosi Specchi piani con regolazione fine Lente sferica, f = 2.7 mm Schermo semitrasparente Zoccolo Riga graduata 473 471 473 473 473 473 473 473 441 300 311 40 840 41 42 432 43 46 47 53 11 03 Nota: I componenti ottici con superfici sporche o danneggiate possono provocare dei disturbi nelle figure di interferenza. Maneggiare con cura lo specchio piano, il divisore di raggi luminosi e la lente sferica, conservare tali componenti privi di polvere e non toccarli mai a mani nude. La Fig. 2 rappresenta l’interferometro di Michelson assemblato sulla piastra base per ottica laser. Per eseguire in modo corretto l’esperimento, procedere passo-passo secondo le modalità illustrate successivamente. Piastra base per ottica laser: – Gonfiare il cuscino d’aria. – Posizionare la piastra base per ottica laser (a) sul banco da laboratorio con il cuscino d’aria in posizione orizzontale. – Montare la sorgente laser sul relativo supporto e collocarla sul margine sinistro della piastra base. – Alimentare la sorgente laser. – Allentare i tre dadi delle viti di regolazione del supporto laser. – Mediante le viti di regolazione, registrare il livello e l’inclinazione della sorgente laser in modo che il raggio luminoso sia perfettamente orizzontale ed a circa 75 mm dalla piastra base (questo si ottiene attraverso regolazioni successive). Misurare il livello del raggio con la riga graduata. – Stringere i dadi di fissaggio. Divisore di raggi luminosi: I raggi ottenuti per riflessione e rifrazione debbono avere la medesima intensità. Questo risultato si ottiene se il raggio laser colpisce il punto centrale del divisore di raggi luminosi (473 435). – Come prima cosa, bisogna fare in modo che il divisore di raggi luminosi (b) rifletta orizzontalmente il raggio laser. Per ottenere questo, collocare il divisore di raggi luminosi sul margine opposto della piastra base ed orientare la base ottica rispetto al raggio incidente in modo che il raggio riflesso vada ad incidere in prossimità dell’apertura di emissione della sorgente laser. – Correggere opportunamente l’inclinazione del divisore di raggi luminosi, e quindi anche il percorso del raggio laser, agendo sulle viti di regolazione. – Infine, orientare il divisore di raggi luminosi di un angolo di 45° come mostrato in Fig. 2. Lo strato parzialmente trasparente del divisore di raggi luminosi va posto di fronte alla sorgente laser. Norme di sicurezza Il raggio laser Ne-He è conforme allo standard relativo ai laser di classe 2: “Criteri di Sicurezza per Apparecchiature - Laser ad uso didattico, DIN 58126, Parte 6”. Se si osservano gli accorgimenti illustrati nelle schede istruzioni, gli esperimenti con raggi laser He-Ne non presentano alcun pericolo. n Non guardare mai direttamente il raggio laser diretto o riflesso n Non superare i limiti di abbagliamento (cioè fare attenzione a non risentire degli effetti dannosi prodotti dall’abbagliamento). 2 Specchi piani: Note: È opportuno eseguire la messa a punto del sistema in un ambiente sufficientemente buio. L’intensità dei raggi parassiti generati dalle riflessioni multiple deve essere minore dell’intensità dei raggi principali. Le radiazioni parassite vengono successivamente schermate dalla montatura della lente per cui, in caso di ulteriori regolazioni, si possono ignorare. La qualità del raggio laser risulta deteriorata quando le riflessioni parziali dovute al divisore di raggi luminosi vengono inviate direttamente sull’apertura di emissione della sorgente laser. – Collocare lo specchio piano (c) in modo che il raggio laser incida nella zona centrale. – Ruotando la base ottica ed agendo sulle viti di regolazione, orientare lo specchio piano in modo che il raggio riflesso coincida con il raggio incidente per cui, dopo aver attraversato il divisore di raggi luminosi, va ad incidere sull’apertura di emissione della sorgente laser. P5.3.4.1 LEYBOLD Schede di fisica Fig. 2: Montaggio dell’interferometro di Michelson sulla piastra base per ottica laser a iastra base per ottica laser b divisore per raggi luminosi c, d specchi piani con regolazione fine e lente sferica f schermo semitrasparente – – – – Fissare lo schermo semitrasparente (f) sulla base di appoggio, posizionarlo rispetto alla piastra base come indicato in Fig. 2 e fare in modo che il raggio laser incida nel punto centrale. Collocare lo specchio piano (d) in corrispondenza del raggio riflesso dal divisore di raggi luminosi (b) come indicato in Fig. 2; la sua distanza dal divisore di raggi luminosi è circa uguale a quella dello specchio (c). Ruotando la base ottica ed agendo sulle viti di regolazione, orientare lo specchio piano in modo che il raggio riflesso coincida con il raggio incidente e quindi, dopo aver attraversato il divisore di raggi luminosi, si sovrapponga al raggio parziale riflesso precedentemente. Con le viti di regolazione, orientare gli specchi (c) e (d) in modo che le tracce luminose dei due raggi riflessi si trovino a coincidere perfettamente sullo schermo. Lente sferica: – Collocare la lente sferica (e) sulla piastra base per ottica laser posizionandola tra il divisore di raggi luminosi e lo schermo semitrasparente in modo da allargare il fascio luminoso (la piccola apertura della montatura della lente deve essere rivolta verso il divisore di raggi luminosi). – Regolare l’altezza e la posizione orizzontale della lente sferica in modo che i due raggi parziali attraversino la lente lungo l’asse. – Modificare il percorso del raggio luminoso variando leggermente l’allineamento del divisore di raggi luminosi o degli specchi piani; eventualmente, ritoccare la posizione della lente sferica. La maggior quantità di flusso luminoso viene convogliato tra il divisore di raggi luminosi e lo schermo, sul quale si ottengono frange d’interferenza di diversa grandezza ed a diversa distanza. – Regolare la conformazione delle figure d’interferenza in modo da poter osservare facilmente piccole variazioni di allineamento tra il divisore di raggi luminosi e gli specchi piani. Se non si riesce ad ottenere una soddisfacente rappresentazione delle figure d’interferenza mediante la regolazione fine, ripetere dall’inizio tutta la procedura di regolazione dell’interferometro. Le figure d’interferenza risultano più luminose e più facili da osservare quando all’uscita della sorgente laser si ha una potenza di 1 mW. Poiché il percorso del raggio luminoso potrebbe subire delle leggere variazioni, in tal caso è necessario correggere il suo percorso o modificare la posizione della lente sferica. Esempio di misura Regolazione fine: Se ancora non si riesce a vedere la conformazione delle frange d’interferenza sullo schermo: La Fig. 1 riportata in prima pagina mostra una fotografia delle figure di interferenza ottenute sullo schermo semitrasparente. LEYBOLD S.p.A. Divisione Didattica - Via Trasimeno, 8 - 20128 Milano - Resp. di Divisione: (02) 27223215 - Ufficio Commerciale: (02) 27223216 Servizio Tecnico: (02) 27223207 - Fax: (02) 27203037 - E-mail: [email protected] - http://www.leybold.it 3